Cari amici,

In un Italia di vecchi bacucchi pseudosttivisti e di strani politici che vogliono abolire il diritto di voto agli anziani (https://beppegrillo.it/se-togliessimo-il-diritto-di-voto-agli-anziani/), mi sento di condividere un pensiero che ritengo fondamentale per il benessere della nostra società: l'importanza di comunicare con i nostri anziani, in particolare con i nostri nonni. In un mondo che cambia rapidamente, è facile perdere di vista il valore inestimabile delle generazioni che ci hanno preceduto.

Perché è così cruciale mantenere forti legami con i nostri anziani?

  1. Esperienza e Saggezza: I nonni hanno vissuto molto e hanno un sacco di storie e consigli utili. La loro esperienza può offrirci preziosi insegnamenti e prospettive uniche. Uno studio pubblicato su The Gerontologist ha mostrato che l'interazione tra generazioni può migliorare il benessere psicologico sia degli anziani che dei giovani .

  2. Migliora la Coesione Sociale: Mantenere un legame forte con gli anziani aiuta a creare una società più unita e coesa. Più siamo connessi tra generazioni, più la nostra comunità diventa forte. La ricerca dell'American Psychological Association ha dimostrato che le relazioni intergenerazionali positive rafforzano il tessuto sociale e promuovono la solidarietà .

  3. Benessere Mentale ed Emotivo: Gli anziani che sono in contatto con familiari e amici sono meno propensi a sentirsi soli e depressi. Uno studio della National Institute on Aging ha evidenziato che le persone anziane con forti legami sociali hanno una maggiore qualità della vita e un rischio ridotto di depressione .

  4. Tradizioni e Valori: I nonni sono custodi delle tradizioni familiari e dei valori culturali. Imparare da loro ci aiuta a mantenere vive queste tradizioni e a capire meglio le nostre radici. Studi sull'importanza della trasmissione intergenerazionale delle tradizioni culturali dimostrano che queste relazioni aiutano a preservare l'identità culturale .

  5. Combattere l'Isolamento: La solitudine può essere devastante. Passare del tempo con i nostri nonni può aiutare a combattere questo sentimento e rendere la loro vita più piena e felice. La ricerca pubblicata su JAMA Psychiatry ha trovato che l'isolamento sociale è associato a un rischio aumentato di malattie mentali e fisiche .

Come possiamo contribuire al benessere della nostra società attraverso il contatto con gli anziani?

  • Visite Regolari: Programmare visite frequenti agli anziani della nostra famiglia o comunità rafforza i legami e mostra che ci prendiamo cura di loro.
  • Comunicazione Costante: Utilizzare telefonate, videochiamate e messaggi per mantenere il contatto quotidiano, anche quando siamo lontani.
  • Attività Condivise: Coinvolgere gli anziani in attività comuni, come passeggiate, giochi, cucina o volontariato, arricchisce le nostre vite e le loro.
  • Ascolto e Riconoscimento: Prendere il tempo per ascoltare le loro storie e esperienze, mostrando interesse e rispetto, valorizza il loro contributo alla società.

Pensate ad esempio ad Abraham Simpson, il padre di Homer, il quale viene costantemente ignorato dai propri familiari: di conseguenza questo personaggio ci appare alienato e fuori dal mondo rispetto al resto del mondo dei Simpson.

Una società che valorizza i suoi anziani è una società forte, resiliente e armoniosa. Investiamo tempo ed energia nel costruire relazioni significative con loro. Non solo miglioreremo la loro qualità di vita, ma costruiremo anche una comunità più coesa e solidale per tutti.

Iniziamo oggi stesso! Mandiamo un messaggio, facciamo una chiamata o, meglio ancora, organizziamo una visita. Dimostriamo ai nostri anziani quanto sono importanti per il benessere della nostra società.

Con gratitudine e impegno,
Butters Fly

Fonti:

  1. The Gerontologist, "Intergenerational Relationships and Well-Being"
  2. American Psychological Association, "The Benefits of Intergenerational Connections"
  3. National Institute on Aging, "Social Relationships and Health: A Flashpoint for Health Policy"
  4. Journal of Cross-Cultural Psychology, "The Role of Family in Cultural Transmission"
  5. JAMA Psychiatry, "Loneliness and Social Isolation as Risk Factors for Mortality"

by Butters_Fly_103

10 comments
  1. Chi sono questi politici che vogliono togliere il voto agli anziani?

  2. Non so chi abbia parlato di abolire il diritto di voto agli anziani, ma in linea di massima, a parte la premessa di cui non conosco la veridicità, condivido a pieno.

  3. > l’importanza di comunicare ~~con i nostri anziani~~

    Questa sarebbe la soluzione ad un numero impressionante di problemi sociali in generale. Infatti, i punti 2, 3 e 5 si applicano a chiunque, e una buona rete sociale è un fattore di protezione importante per qualsiasi categoria di persone.
    Comunque sì, sono d’accordo con il messaggio, anche se bisogna sempre aggiungere il disclaimer che se sfortunatamente per qualcuno avere a che fare coi nonni fosse un veleno, allora non varrebbe necessariamente la pena di avvelenarsi per qualcun altro

  4. Grazie per il post e per i parecchi spunti di riflessione.

    Al di là dell’ aspetto umano e della relazione personale, volendo esplorare la dimensione più politica, immagino quanto debba essere difficile per qualcuno in età avanzata comprendere le evoluzioni tecnologiche rivoluzionarie degli ultimi anni. L’IA oggi, così come i social media una decina di anni fa, hanno veramente rivoluzionato il nostro modo di stare al mondo.

    La mia paura è che a breve toccherà anche alla mia generazione (i trentenni-quarantenni di oggi) essere persi e non stare al passo con i nuovi sviluppi. Tra vent’anni o trenta, chissà se saremo in grado di comprendere un mondo che sarà fatto a misura di ventenne. E soprattutto, chissà se saremo in grado di prendere decisioni etiche e politiche, sulla base di un mondo sempre più tecnico e tecnologico, che faremo una immensa fatica a capire.

  5. Finiscono così solo quelli che non amano i giovani e le generazioni successive alla loro.

    Quelli che amano i giovani sono amati dai giovani, quelli che denigrano i giovani vengono abbandonati una volta che non sono più in grado di badare a loro stessi

  6. Ma chi sei… il Papa?! Oggi è anche domenica, tutto torna. Grazie dell’angelus.

    Va bene ma hai scritto delle ovvietà e banalità, nessuno vuole male ai nonni e nessuno vuole le guerre nel mondo. Il fatto che Grillo abbia detto quella roba del voto era una provocazione ovviamente.

  7. Coi nonni che sono andati in pensione a 50 anni cosa dobbiamo fare?

  8. Tutto molto bello, ma qui si ignora un “ma” grande come una casa: per comunicare servono due parti che siano disposti a farlo.

    Nel nostro paese c’è la cultura del giovane che non vale un cazzo e non sa niente e del vecchio che sa tutto, non deve (e non vuole imparare). I giovani vengono trattati con boria e arroganza, non vengono ascoltati (“cosa vuoi saperne tu”) e vengono sostanzialmente trattati come bambini fino ai 40 anni.

    Mio nonno c’ha 85 anni, io 26. Non esce mai di casa, l’unica cosa che fa è guardare rete4 pensando che ai “processi” di forum sia tutto vero e continua a ripetere “eh, i lo ha dita alla tivision” (lo hanno detto alla televisione). Inoltre non è disposto a imparare niente di nuovo o ascoltare. Ma ancora peggio non è mai stato disposto ad insegnare quello che sa. Ci sono mille cose di cui sa e sa fare e non è mai stato in grado di trasmetterle a mio padre e men che meno a me o ai miei fratelli.

    È lui che si è distaccato dalla realtà ben prima che fosse costretto a rimanere sostanzialmente a casa dai problemi di salute, lo ha fatto creando un muro di “io so e voi no”, di non ascolto e di disprezzo fondamentale per qualsiasi persona non venisse da suoi pari. Ed è una tendenza che ho sempre visto da chiunque abbia almeno 50 anni.

    Chi è causa del suo mal…

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