di Carlo Galeotti
Viterbo – Il piccolo Francesco Baffo, viterbese doc, con la sua spontaneità e dolcezza, ha conquistato il cuore del pubblico italiano nella serie tv Don Matteo 14, un grande successo di pubblico per Rai Uno. Figlio di Sabrina Faina e Luca Baffo, Francesco ha dimostrato un talento naturale per la recitazione, conquistando la simpatia e l’affetto degli spettatori di tutta Italia. In questa intervista, il padre Luca racconta il percorso del figlio, dalle prime prove fino al debutto, e descrive le emozioni vissute dalla famiglia e le relazioni instaurate sul set con i registi e con Raoul Bova.
Francesco con il padre Luca Baffo e con la madre Sabrina Faina
Come state vivendo il ruolo di attore di Francesco?
“Direi in maniera abbastanza naturale – spiega Luca Baffo -. Le riprese sono avvenute già quasi un anno fa, tra luglio 2023 e marzo 2024. Francesco ha avuto modo di interiorizzare bene il personaggio, anche perché questo ruolo è nato quasi spontaneamente”.
Francesco ha partecipato inizialmente a un provino?
“Sì, esatto. Era un provino, e alla fine è stato scelto per interpretare Bart. Per Francesco è stata un’esperienza davvero divertente, e questo aspetto è importante. Lui, per natura, tende spesso a impersonare personaggi, quindi si è trovato a suo agio e ha interpretato il ruolo con naturalezza. La sua capacità di interiorizzare il personaggio è stata davvero sorprendente”.
Francesco Baffo sul set di Don Matteo 14
Possiamo quindi definirlo un attore naturale?
“Assolutamente, sì. Ha questa capacità innata, gli viene naturale. È bravissimo in questo e si vede quanto sia contento. È un attore naturale”.
Francesco ha realizzato quanto sia diventato famoso in Italia?
“Non del tutto. Per lui è difficile comprendere appieno la portata di questa notorietà, anche se sa che è stato scelto tra tanti e ha fatto un ottimo lavoro. Credo che in parte non si renda nemmeno conto di quanto sia grande questa cosa. È un po’ come per ognuno di noi trovarsi catapultato in un’esperienza totalmente nuova, che richiede tempo per essere compresa”.
Francesco Baffo sul set di Don Matteo 14 vestito da apicoltore
Vi aspettavate una reazione così forte, sia da Viterbo che dal resto d’Italia?
“Speravamo in una reazione positiva, ma non avevamo come obiettivo un riscontro così grande. L’importante per noi era che Francesco emergeva bene nel suo ruolo, e così è stato. Il complimento più grande che abbiamo ricevuto è stato quello di vedere riconosciuta la bravura di Francesco, la sua capacità di interpretare un bambino inizialmente diffidente, con un passato difficile”.
Cosa ha detto Francesco dopo aver visto la prima puntata?
“Non si aspettava di vedersi così presto, quindi appena si è visto in scena ha detto: “Ecco, ci sono anch’io!”. Era emozionato e un po’ sorpreso, ma anche contento”.
Come è stato accolto questo evento dagli amici di Francesco?
“Molto bene. All’inizio non potevamo dire nulla per motivi contrattuali, ma quando sono uscite le prime immagini, i compagni di scuola di Francesco erano felicissimi per lui. Per farti capire, uno dei suoi compagni ha chiesto alla maestra se poteva andare in bagno a lavarsi le mani con lui!”.
Qual è il rapporto di Francesco con i registi Riccardo Donna, Enrico Ianniello e Francesco Vicario?
“Francesco ha lavorato con questi tre registi: Riccardo Donna, che ha diretto le prime tre puntate; Enrico Ianniello, che si è occupato della quarta e della quinta; e Francesco Vicario, che ha diretto dalla sesta a fine serie. Con ciascuno di loro, Francesco ha instaurato un rapporto di grande rispetto. Ogni regista ha mantenuto la propria posizione professionale, gestendo un set con quasi cento persone, e Francesco ha compreso e rispettato il loro ruolo. È stato molto apprezzato dai registi, che hanno notato la sua capacità di essere professionale ed è stato pronto a ogni chiamata sul set. Non è mai stato un bambino capriccioso al contrario, si è comportato come un attore maturo, sempre concentrato quando richiesto, e più rilassato nei momenti di pausa”.
Francesco Baffo con Raoul Bova
E con Raoul Bova? Come è il rapporto di Francesco con lui?
“Con Raoul Bova si è creato un rapporto bellissimo, di affetto sincero, che va oltre il set. Raoul ha sempre parlato con grande stima di Francesco, e tra loro si è sviluppato un legame speciale, come quello con un fratello maggiore. Anche nei momenti di pausa, Francesco cercava Raoul per stare vicino a lui, abbracciarlo, e questa vicinanza sincera ha sicuramente arricchito l’autenticità delle loro scene insieme e rende tutto più genuino”.
Pensate che Francesco potrà continuare a fare l’attore?
“Ce lo auguriamo, ma la cosa importante è il messaggio di inclusione che la serie vuole trasmettere. Francesco è stato trattato come un bambino qualsiasi, senza mai mettere in evidenza alcuna particolarità legata alla sua condizione. Questo dimostra che anche persone come Francesco, se supportare, possono fare grandi cose”.
Francesco Baffo in moto con Raoul Bova
C’è qualcosa che vorresti aggiungere?
“Solo che siamo felici della risposta positiva della città e della comunità. Francesco ha iniziato a recitare a soli otto anni e mezzo, e forse è il più giovane attore italiano con un ruolo di questa portata, nella sua condizione”.
Carlo Galeotti
Francesco Baffo sul set di Don Matteo 14
29 ottobre, 2024