ROVIGO – Nella cornice della festa del ciclismo provinciale sono arrivate diverse novità da parte della Federazione polesane. Su tutte, il “presentatore” dell’evento Giovanni Cattozzi, che è presidente del Csi Veneto, ha annunciato il ritorno del Giro d’Italia a Rovigo. Il prossimo venerdì 23 maggio i migliori ciclisti del mondo partiranno da Rovigo per arrivare a Monte Berico (Vicenza), tappa alla fine della seconda settimana di gara che precederà le montagne della decisiva terza settimana. Rovigo per la seconda volta nella storia ospita la partenza di una tappa del Giro. La prima risale a ben 79 anni fa: nell’edizione del 1946, la prima dopo la fine del secondo conflitto mondiale, il capoluogo ha ospitato il via della 14. tappa e quella Rovigo-Trieste è sicuramente ricordata non tanto per il suo valore sportivo, ma quanto per il gesto politico. Quella tappa è menzionata anche per i fatti di Pieris: alcuni attivisti favorevoli all’annessione di Trieste alla Jugoslavia bloccarono la carovana del Giro vicino appunto a Pieris (Gorizia), ostruendo la strada con blocchi di cemento e bersagliando i corridori con lanci di chiodi e pietre. La protesta continuò con l’utilizzo di armi da fuoco da parte dei dimostranti: l’organizzazione si vide vista costretta a concludere la tappa. Rovigo, in tempi molto più recenti, ha ospitato un arrivo, quello della nona tappa del Giro 2001, con lo sprint della Reggio Emilia-Rovigo vinto da Mario Cipollini.
APPROFONDIMENTI
Ufficialità rimandata
La presentazione ufficiale del Giro era prevista per il martedì 12 scorso. Una data per nulla eccezionale, dato che giusto a fine ottobre è stato presentato il Tour de France 2025. D’improvviso la cerimonia ufficiale ha subito uno spostamento a data da destinarsi, anche se le ultime indiscrezioni parlano del prossimo 13 gennaio. Questo perché, semplicemente, ci sono diverse questioni ancora da risolvere: su tutte la partenza da Tirana prevista per il 9 maggio, così come anche altre tappe lungo il percorso.
Casa delle Federazioni
Riportare la Corsa rosa a Rovigo è un gran colpo da parte della federazione provinciale, che attualmente senza una sede. Mirvano Mazzetto ha spiegato la situazione in occasione della manifestazione alla Gran guardia. «Il 4 aprile è arrivata una e-mail da Sport e salute, la società nazionale che pagava l’affitto della nostra sede all’Aliper. Dopo trent’anni ci siamo ritrovati, nel giro di un mese, a sgomberare: sei federazioni si sono trovate senza un posto dove stare. Tre di queste sei, Fci, Fipav e Csi hanno deciso di istituire un consorzio per avere la sede in autogestione, cosa che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio». Cattozzi ha aggiunto che «i siamo assunti un onere: se perdiamo anche la Casa delle federazioni, lo sport a Rovigo è morto: si perde il contatto tra federazioni e le società. Ci siamo presi un grande impegno».