Netanyahu annuncia la tregua in Libano, che è entrata in vigore alle 3 ora italiana. \”Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo. In accordo con gli Stati Uniti, manteniamo una completa libertà militare\”, ha detto il premier israeliano dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut. Poi l’intervento di Biden: \”Nei prossimi giorni un nuovo piano di tregua a Gaza con Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi, la popolazione civile sta vivendo un inferno. L’unica via verso il cessate il fuoco è la liberazione degli ostaggi\”. \n

Intanto, il G7 Esteri di Fiuggi si chiude con una posizione comune sul mandato d’arresto della Cpi per Netanyahu e Gallant: \”Non può esserci equivalenza tra Hamas e Israele\”, ma i Grandi si impegnano a \”rispettare gli obblighi internazionali\”.

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Il Comando del fronte interno delle forze israeliane (Idf) ha dato la sua autorizzazione ad aprire le scuole nel Golan dopo l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco con il Libano. Le scuole erano state chiuse per motivi di sicurezza dopo il lancio di razzi e missili da parte di Hezbollah contro il nord di Israele.

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L’Unifil ha accolto \”con favore l’annuncio della cessazione delle ostilità e il rinnovato impegno verso la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza come percorso verso la pace\”. E’ quanto si legge in una nota della missione Onu nel sud del Libano, che ha ribadito la sua collaborazione \”con tutti i partner rilevanti per far funzionare la cessazione delle ostilità\”. \”Continueremo a svolgere i compiti che ci sono stati assegnati e abbiamo già iniziato ad adattare le nostre operazioni alla nuova situazione\”, ha aggiunto Unifil, esortando \”tutti gli

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attori ad attuare pienamente la risoluzione 1701 sia nella lettera che nello spirito\”. 

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Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dato istruzioni all’Idf di non consentire alla popolazione di entrare nell’area dei villaggi vicino al confine nel sud del Libano, in conformità con la prima fase di attuazione del piano di cessate il fuoco. Lo riferisce l’ufficio del premier. \”L’Idf ha arrestato quattro agenti di Hezbollah, tra cui un comandante locale, che erano entrati nell’area vietata, e continuerà ad agire duramente contro qualsiasi violazione\” dell’accordo, afferma la nota. 

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L’esercito libanese ha annunciato che le sue truppe hanno iniziato a dispiegarsi a sud del fiume Litani, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele e in coordinamento con le forze Unifil. Secondo le forze armate di Beirut, varie unita’ saranno posizionate in siti designati per ristabilire l’autorità dello Stato nell’area.

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Pressing dei familiari degli ostaggi sul premier israeliano Benjamin Netanyahu perché venga fatto un accordo di tregua anche a Gaza. All’indomani dell’annuncio del cessate il fuoco in Libano, parenti dei rapiti hanno bloccato temporaneamente l’ingresso dell’ufficio del premier alla Knesset, chiedendo di incontrarlo per promuovere un accordo sugli ostaggi. Un appello è stato lanciato dalle famiglie degli ostaggi americani anche al presidente eletto Donald Trump e al presidente Usa Joe Biden, esortandoli a lavorare insieme per riportare a casa tutti i rapiti tenuti a Gaza. \”Mentre siamo incoraggiati da questo accordo di cessate il fuoco in Libano, ci chiediamo: quando torneranno a casa i nostri figli, genitori, sorelle e fratelli?\”, si legge nella dichiarazione che si chiude con l’esortazione a \”cogliere l’attimo e riportare a casa gli ostaggi\”. 

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Mosca giudica \”positivamente\” l’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. \”Vediamo positivamente ogni accordo, potenziale o concluso, che possa fermare la spirale di violenza, fermare lo spargimento di sangue in Libano e prevenire un’ulteriore espansione delle ostilità, ma (tali accordi) devono essere effettivi\”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, citata dall’agenzia Ria Novosti. 

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Nei prossimi giorni verrà in Italia il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen che incontrerà il presidente Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al question time alla Camera, sottolineando che \”è necessario costruire insieme un’architettura regionale, in cui siano garantiti la sicurezza di Israele e i diritti del popolo palestinese, con l’obiettivo della soluzione dei due Popoli, due Stati\”. 

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L’esercito libanese ha annunciato oggi di aver \”iniziato a rafforzare la propria presenza\” nel sud del Paese, roccaforte di Hezbollah, poche ore dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra il movimento islamico libanese e Israele. \”L’esercito ha iniziato a rafforzare la sua presenza nel settore del Sud Litani (fiume)\”, ad una trentina di chilometri dal confine israeliano e \”a rafforzare l’autorità dello Stato in coordinamento con la forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil)\” Lo ha detto l’esercito in un comunicato. Un giornalista dell’Afp ha visto delle truppe e dei veicoli militari in due regioni del sud del Libano. 

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I soldati israeliani hanno sparato contro due giornalisti nella città di Khiam, nel Libano meridionale. L’episodio, nel quale sono stati feriti un reporter dell’Associated Press e un altro della Sputnik, è stato condannato dal capo del Sindacato dei redattori della stampa libanese, Joseph al-Qassifi, secondo cui il fatto costituisce la prima violazione del cessate il fuoco appena concordato. Lo rende noto l’Agenzia di stampa nazionale libanese (Nna), aggiungendo che i giornalisti hanno dovuto essere trasportati in ospedale per le ferite riportate.

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I parenti degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza hanno bloccato temporaneamente l’ingresso dell’ufficio del primo ministro isreliano Benjamin Netanyahu alla Knesset, chiedendogli di incontrarli per promuovere un accordo che riguardi il cessate il fuoco a Gaza e il conseguente rilascio degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel, che cita Eli Albag, la cui figlia diciannovenne Liri è stata rapita da Hamas il 7 ottobre. La donna chiede che, così come Netanyahu è riuscito a concludere un accordo con il Libano, il premier debba fare lo stesso anche a Gaza.

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Il governo laburista britannico ribadisce l’impegno a rispettare i propri \”obblighi di legge\” rispetto ai rapporti con Israele, ma non intende interrompere le sue forniture di armi allo Stato ebraico, al di là del taglio simbolico di un 10% di contratti deciso negli ultimi mesi in relazione al timore di un utilizzo di specifiche componenti nei territori palestinesi in violazione del diritto internazionale. Lo ha detto nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni il primo ministro Keir Starmer, incalzato sull’argomento del deputato pacifista Brendan O’Hara, dai banchi degli indipendentisti scozzesi dell’Snp.  O’Hara ha definito \”del tutto insostenibile\” il proseguimento di qualunque consegna di armi dal Regno Unito a Israele alla luce dei mandati d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità spiccati dalla Corte penale internazionale dell’Onu nei confronti del premier Benyamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. Ma Starmer ha replicato rivendicando di essere stato \”molto chiaro\” sull’impegno del governo a continuare a garantire – \”nel rispetto della legge\” britannica – tutte le forniture militari necessarie \”a Israele per difendersi da attacchi come quelli dell’Iran\”.

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\”Speriamo questo passo contribuisca a fermare la violenza e l’instabilità nella regione a causa delle politiche israeliane, che portano l’area all’esplosione\”. E’ quanto afferma la presidenza palestinese, come riporta l’agenzia Wafa, che – dopo l’entrata in vigore della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele – chiede il \”ritiro completo\” delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e l’arrivo di aiuti umanitari nell’enclave palestinese, nel mirino delle operazioni militari israeliane dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in Israele. Il leader palestinese, Mahmoud Abbas, ha confermato il sostegno \”per la stabilità e la sicurezza del Libano\”.

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\”Le capacità militari del Paese devono essere così pronunciate agli occhi di chi è ostile verso l’Iran al punto che il nemico sente fortemente che qualsiasi combattimento costerebbe molto a loro\”. Lo ha affermato la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con comandanti e funzionari di alto livello della Marina iraniana. \”L’aumento delle capacità di combattimento impedisce al nemico di attaccare\”, ha detto Khamenei, come riferisce il suo account su X. \”La Marina è una forza vitale nel mondo odierno. Le nostre Forze Armate, in particolare la Marina, devono concentrare la loro enfasi su tutte le loro attività e sui piani per aumentare la preparazione e la capacità di combattimento\”, ha aggiunto il leader della Repubblica islamica. 

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\”L’annuncio del cessate il fuoco\” in Libano è uno \”sviluppo molto importante e positivo, dobbiamo considerarlo un punto di partenza e non di arrivo, dobbiamo cogliere questa opportunità, lavorare alla stabilizzazione del confine per permettere a tutti di tornare a casa in sicurezza\”. Com questo obiettivo, è necessario \”rafforzare la capacità di Unifil e delle forze armate libanesi\” e \”sono orgogliosa che l’Italia abbia un ruolo in questa sfida\”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla X edizione dei Med Dialogues.-

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Aspettando di verificare la tenuta della tregua tra Israele e Hezbollah, il Libano fa i conti con la minaccia degli ordigni inesplosi e i militari avvertono la popolazione sul pericolo ‘invisibile’. Il corrispondente della Bbc racconta di esser passato da un checkpoint dell’Esercito libanese alla periferia di Sidone dove i soldati libanesi distribuivano volantini con gli avvertimenti alla popolazione, esortata a non toccare gli ordigni inesplosi

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 \”Non avvicinatevi, non toccateli, segnalate immediatamente – è l’allarme – Ordigni inesplosi restano sotto le macerie ed è molto pericoloso\”. Il corrispondente della rete britannica precisa di aver visto lo stesso messaggio su decine di cartelloni lungo le strade del sud e dell’est del Paese dei Cedri, colpite da Israele durante le ostilità.

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Lo Shin Bet ha sventato un tentativo dell’Iran di contrabbandare grandi quantità di armi avanzate, tra cui razzi, in Cisgiordania per usarle in attacchi contro obiettivi israeliani. In un’operazione congiunta, lo Shin Bet e l’Idf hanno intercettato una spedizione di armi destinata ai miliziani di Jenin e successivamente è stato scoperto un sito in cui erano state sepolte un gran numero di armamenti provenienti dall’Iran. Tra le armi sequestrate una settantina di mine Claymore con detonatori a distanza, lanciarazzi con munizioni, fucili d’assalto e di precisione e decine di pistole. 

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Hezbollah prepara l’addio, una funzione \”ufficiale e pubblica\”, per il suo storico leader Hasan Nasrallah. A parlarne è stato un esponente del Partito di Dio, Mahmud Qomati, dopo l’annuncio della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele.

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Nasrallah è stato ucciso a fine settembre in un raid israeliano a Beirut. \”Abbiamo rinviato la funzione\” per Nasrallah \”per organizzare un funerale degno di lui\”, ha detto Qomati dalla periferia sud della capitale libanese, storica roccaforte di Hezbollah.

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Il cessate il fuoco in Libano è uno \”sviluppo molto importante, molto positivo\”, ma va considerato come \”un punto di partenza e non di arrivo\”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo ai ‘Med Dialogues’ in corso a Roma. 

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L’esercito israeliano riferisce di aver sequestrato bombe, mortai, esplosivo di diversi tipi, fucili da cecchino di provenienza iraniana nell’area di Jenin, in Cisgiordania. Negli ultimi mesi, dice l’Idf, sono stati scoperti nuovi dentativi dei pasdaran di contrabbandare armi molto avanzate in Cisgiordania. 

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Netanyahu annuncia la tregua in Libano, che è entrata in vigore alle 3 ora italiana. “Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo. In accordo con gli Stati Uniti, manteniamo una completa libertà militare”, ha detto il premier israeliano dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut. Poi l’intervento di Biden: “Nei prossimi giorni un nuovo piano di tregua a Gaza con Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi, la popolazione civile sta vivendo un inferno. L’unica via verso il cessate il fuoco è la liberazione degli ostaggi”. 

Intanto, il G7 Esteri di Fiuggi si chiude con una posizione comune sul mandato d’arresto della Cpi per Netanyahu e Gallant: “Non può esserci equivalenza tra Hamas e Israele”, ma i Grandi si impegnano a “rispettare gli obblighi internazionali”.

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Idf, ok a riapertura scuole nel Golan

Il Comando del fronte interno delle forze israeliane (Idf) ha dato la sua autorizzazione ad aprire le scuole nel Golan dopo l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco con il Libano. Le scuole erano state chiuse per motivi di sicurezza dopo il lancio di razzi e missili da parte di Hezbollah contro il nord di Israele.

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Unifil: bene tregua, coopereremo per farla funzionare

L’Unifil ha accolto “con favore l’annuncio della cessazione delle ostilità e il rinnovato impegno verso la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza come percorso verso la pace”. E’ quanto si legge in una nota della missione Onu nel sud del Libano, che ha ribadito la sua collaborazione “con tutti i partner rilevanti per far funzionare la cessazione delle ostilità”. “Continueremo a svolgere i compiti che ci sono stati assegnati e abbiamo già iniziato ad adattare le nostre operazioni alla nuova situazione”, ha aggiunto Unifil, esortando “tutti gli

attori ad attuare pienamente la risoluzione 1701 sia nella lettera che nello spirito”. 

32 minuti fa

Netanyahu: “Residenti non possono tornare nel sud Libano”

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dato istruzioni all’Idf di non consentire alla popolazione di entrare nell’area dei villaggi vicino al confine nel sud del Libano, in conformità con la prima fase di attuazione del piano di cessate il fuoco. Lo riferisce l’ufficio del premier. “L’Idf ha arrestato quattro agenti di Hezbollah, tra cui un comandante locale, che erano entrati nell’area vietata, e continuerà ad agire duramente contro qualsiasi violazione” dell’accordo, afferma la nota. 

53 minuti fa

Esercito Libano, cominciamo dispiegamento a sud Litani

L’esercito libanese ha annunciato che le sue truppe hanno iniziato a dispiegarsi a sud del fiume Litani, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele e in coordinamento con le forze Unifil. Secondo le forze armate di Beirut, varie unita’ saranno posizionate in siti designati per ristabilire l’autorità dello Stato nell’area.

58 minuti fa

Pressing familiari ostaggi su Netanyahu per tregua a Gaza

Pressing dei familiari degli ostaggi sul premier israeliano Benjamin Netanyahu perché venga fatto un accordo di tregua anche a Gaza. All’indomani dell’annuncio del cessate il fuoco in Libano, parenti dei rapiti hanno bloccato temporaneamente l’ingresso dell’ufficio del premier alla Knesset, chiedendo di incontrarlo per promuovere un accordo sugli ostaggi. Un appello è stato lanciato dalle famiglie degli ostaggi americani anche al presidente eletto Donald Trump e al presidente Usa Joe Biden, esortandoli a lavorare insieme per riportare a casa tutti i rapiti tenuti a Gaza. “Mentre siamo incoraggiati da questo accordo di cessate il fuoco in Libano, ci chiediamo: quando torneranno a casa i nostri figli, genitori, sorelle e fratelli?”, si legge nella dichiarazione che si chiude con l’esortazione a “cogliere l’attimo e riportare a casa gli ostaggi”. 

15:45

Mosca: “Positivo l’accordo per cessate il fuoco in Libano”

Mosca giudica “positivamente” l’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. “Vediamo positivamente ogni accordo, potenziale o concluso, che possa fermare la spirale di violenza, fermare lo spargimento di sangue in Libano e prevenire un’ulteriore espansione delle ostilità, ma (tali accordi) devono essere effettivi”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, citata dall’agenzia Ria Novosti. 

15:42

Tajani: “Abu Mazen nei prossimi giorni a Roma”

Nei prossimi giorni verrà in Italia il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen che incontrerà il presidente Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al question time alla Camera, sottolineando che “è necessario costruire insieme un’architettura regionale, in cui siano garantiti la sicurezza di Israele e i diritti del popolo palestinese, con l’obiettivo della soluzione dei due Popoli, due Stati”. 

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L’esercito libanese rafforza la sua presenza nel sud del Paese

L’esercito libanese ha annunciato oggi di aver “iniziato a rafforzare la propria presenza” nel sud del Paese, roccaforte di Hezbollah, poche ore dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra il movimento islamico libanese e Israele. “L’esercito ha iniziato a rafforzare la sua presenza nel settore del Sud Litani (fiume)”, ad una trentina di chilometri dal confine israeliano e “a rafforzare l’autorità dello Stato in coordinamento con la forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil)” Lo ha detto l’esercito in un comunicato. Un giornalista dell’Afp ha visto delle truppe e dei veicoli militari in due regioni del sud del Libano. 

15:30

Soldati israeliani sparano a giornalisti nel Libano meridionale

I soldati israeliani hanno sparato contro due giornalisti nella città di Khiam, nel Libano meridionale. L’episodio, nel quale sono stati feriti un reporter dell’Associated Press e un altro della Sputnik, è stato condannato dal capo del Sindacato dei redattori della stampa libanese, Joseph al-Qassifi, secondo cui il fatto costituisce la prima violazione del cessate il fuoco appena concordato. Lo rende noto l’Agenzia di stampa nazionale libanese (Nna), aggiungendo che i giornalisti hanno dovuto essere trasportati in ospedale per le ferite riportate.

15:02

“Accordo anche su Gaza”: parenti ostaggi bloccano ingresso ufficio Netanyahu

I parenti degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza hanno bloccato temporaneamente l’ingresso dell’ufficio del primo ministro isreliano Benjamin Netanyahu alla Knesset, chiedendogli di incontrarli per promuovere un accordo che riguardi il cessate il fuoco a Gaza e il conseguente rilascio degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel, che cita Eli Albag, la cui figlia diciannovenne Liri è stata rapita da Hamas il 7 ottobre. La donna chiede che, così come Netanyahu è riuscito a concludere un accordo con il Libano, il premier debba fare lo stesso anche a Gaza.

14:18

Starmer: “Su Netanyahu rispettiamo la legge ma niente stop a armi”

Il governo laburista britannico ribadisce l’impegno a rispettare i propri “obblighi di legge” rispetto ai rapporti con Israele, ma non intende interrompere le sue forniture di armi allo Stato ebraico, al di là del taglio simbolico di un 10% di contratti deciso negli ultimi mesi in relazione al timore di un utilizzo di specifiche componenti nei territori palestinesi in violazione del diritto internazionale. Lo ha detto nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni il primo ministro Keir Starmer, incalzato sull’argomento del deputato pacifista Brendan O’Hara, dai banchi degli indipendentisti scozzesi dell’Snp.  O’Hara ha definito “del tutto insostenibile” il proseguimento di qualunque consegna di armi dal Regno Unito a Israele alla luce dei mandati d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità spiccati dalla Corte penale internazionale dell’Onu nei confronti del premier Benyamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. Ma Starmer ha replicato rivendicando di essere stato “molto chiaro” sull’impegno del governo a continuare a garantire – “nel rispetto della legge” britannica – tutte le forniture militari necessarie “a Israele per difendersi da attacchi come quelli dell’Iran”.

14:14

Abbas su tregua Israele-Hezbollah: “Speriamo fermi violenza nella regione”

“Speriamo questo passo contribuisca a fermare la violenza e l’instabilità nella regione a causa delle politiche israeliane, che portano l’area all’esplosione”. E’ quanto afferma la presidenza palestinese, come riporta l’agenzia Wafa, che – dopo l’entrata in vigore della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele – chiede il “ritiro completo” delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e l’arrivo di aiuti umanitari nell’enclave palestinese, nel mirino delle operazioni militari israeliane dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in Israele. Il leader palestinese, Mahmoud Abbas, ha confermato il sostegno “per la stabilità e la sicurezza del Libano”.

14:11

Khamenei: “Il nemico sa che attaccarci costerebbe a loro molto”

“Le capacità militari del Paese devono essere così pronunciate agli occhi di chi è ostile verso l’Iran al punto che il nemico sente fortemente che qualsiasi combattimento costerebbe molto a loro”. Lo ha affermato la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con comandanti e funzionari di alto livello della Marina iraniana. “L’aumento delle capacità di combattimento impedisce al nemico di attaccare”, ha detto Khamenei, come riferisce il suo account su X. “La Marina è una forza vitale nel mondo odierno. Le nostre Forze Armate, in particolare la Marina, devono concentrare la loro enfasi su tutte le loro attività e sui piani per aumentare la preparazione e la capacità di combattimento”, ha aggiunto il leader della Repubblica islamica. 

14:08

Meloni: “Cessate fuoco Libano punto di partenza e non di arrivo”

“L’annuncio del cessate il fuoco” in Libano è uno “sviluppo molto importante e positivo, dobbiamo considerarlo un punto di partenza e non di arrivo, dobbiamo cogliere questa opportunità, lavorare alla stabilizzazione del confine per permettere a tutti di tornare a casa in sicurezza”. Com questo obiettivo, è necessario “rafforzare la capacità di Unifil e delle forze armate libanesi” e “sono orgogliosa che l’Italia abbia un ruolo in questa sfida”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla X edizione dei Med Dialogues.-

14:05

Militari libanesi: “Bombe inesplose sotto le macerie, sono molto pericolose”

Aspettando di verificare la tenuta della tregua tra Israele e Hezbollah, il Libano fa i conti con la minaccia degli ordigni inesplosi e i militari avvertono la popolazione sul pericolo ‘invisibile’. Il corrispondente della Bbc racconta di esser passato da un checkpoint dell’Esercito libanese alla periferia di Sidone dove i soldati libanesi distribuivano volantini con gli avvertimenti alla popolazione, esortata a non toccare gli ordigni inesplosi

 “Non avvicinatevi, non toccateli, segnalate immediatamente – è l’allarme – Ordigni inesplosi restano sotto le macerie ed è molto pericoloso”. Il corrispondente della rete britannica precisa di aver visto lo stesso messaggio su decine di cartelloni lungo le strade del sud e dell’est del Paese dei Cedri, colpite da Israele durante le ostilità.

13:48

Shin Bet sequestra spedizione di armi dall’Iran a Jenin

Lo Shin Bet ha sventato un tentativo dell’Iran di contrabbandare grandi quantità di armi avanzate, tra cui razzi, in Cisgiordania per usarle in attacchi contro obiettivi israeliani. In un’operazione congiunta, lo Shin Bet e l’Idf hanno intercettato una spedizione di armi destinata ai miliziani di Jenin e successivamente è stato scoperto un sito in cui erano state sepolte un gran numero di armamenti provenienti dall’Iran. Tra le armi sequestrate una settantina di mine Claymore con detonatori a distanza, lanciarazzi con munizioni, fucili d’assalto e di precisione e decine di pistole. 

13:45

Hezbollah: presto funerale ufficiale e pubblico per Nasrallah

Hezbollah prepara l’addio, una funzione “ufficiale e pubblica”, per il suo storico leader Hasan Nasrallah. A parlarne è stato un esponente del Partito di Dio, Mahmud Qomati, dopo l’annuncio della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele.

Nasrallah è stato ucciso a fine settembre in un raid israeliano a Beirut. “Abbiamo rinviato la funzione” per Nasrallah “per organizzare un funerale degno di lui”, ha detto Qomati dalla periferia sud della capitale libanese, storica roccaforte di Hezbollah.

13:20

Meloni: “Cessate fuoco Libano punto partenza, non di arrivo”

Il cessate il fuoco in Libano è uno “sviluppo molto importante, molto positivo”, ma va considerato come “un punto di partenza e non di arrivo”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo ai ‘Med Dialogues’ in corso a Roma. 

13:15

Idf, trovate potenti armi iraniane a Jenin, in Cisgiordania

L’esercito israeliano riferisce di aver sequestrato bombe, mortai, esplosivo di diversi tipi, fucili da cecchino di provenienza iraniana nell’area di Jenin, in Cisgiordania. Negli ultimi mesi, dice l’Idf, sono stati scoperti nuovi dentativi dei pasdaran di contrabbandare armi molto avanzate in Cisgiordania.