ANCONA – Sei mesi senza il Cinemateatro Italia, sei mesi senza lo schermo più grande di Ancona ed è stata dura, per i cinefili in primis ma non solo: un cinema chiuso fa tristezza. Oggi finalmente, ultimati i lavori di messa in sicurezza, il proiettore si riaccende, il film prescelto è “Hey Joe” di Claudio Giovannesi, una delle punte di diamante del nostro cinema giovane.

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 Doppia proiezione, alle 18.30 e alle 21. «Poi il 4 dicembre faremo una grande festa», annuncia Chiara Malerba che con Francesco Nocciolino gestisce e l’Italia e l’Azzurro. «Sarà un abbraccio a tutto il pubblico che torna nella sua sala». Si comincerà alle 19 con un aperitivo offerto, alle 20.30 il sindaco Silvetti porterà i saluti istituzionali, quindi, sul palco del cineteatro rinnovato, spazio all’arte e alla fantasia con una jam session di musica, danza, diverse performance. Il cast artistico è in via di definizione. E dalle 23 a mezzanotte, dj set di chiusura. Aggiunge Malerba: «La festa del ritorno per il nostro Cinemateatro Italia è un doveroso ringraziamento al magnifico sostegno che ci è arrivato in questo periodo. Ci auguriamo che le persone continuino a partecipare alla raccolta fondi, per rendere il progetto ancora più saldo e sostenibile. Intanto sarà bellissimo incontrarsi con chi ha sentito l’urgenza di tutelare la grande sala del quartiere Piano, un bene comune». La raccolta fondi Nuovo Cineteatro Italia – Spazio 360, attiva fino al 31 gennaio sulla piattaforma Produzioni dal Basso, ha già ottenuto un riscontro superiore alle più rosee aspettative, sono stati raccolti 17mila euro. Un balsamo per le casse della società Teorema Cinema Srls, società in grado di stipendiare quattro dipendenti. «I lavori che si sono resi necessari per ottemperare alle richieste della Commissione di pubblico spettacolo del Comune, e dunque per riaprire, sono stati ingenti: hanno comportato un esborso superiore agli 80mila euro. Le donazioni raccolte fino a oggi ci hanno permesso di attrezzare al meglio il palcoscenico per la arti performative».

Commenta e conclude Francesco Nocciolino: «Il nuovo inizio dell’Italia è un nuovo punto di partenza non solo per noi ma per tutto il pubblico, che di questa struttura, di questo presidio culturale, rappresenta la principale fonte di energia».