Una ragazza di 24 anni è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Gerardo di Monza, dopo essere stata ferita con almeno una coltellata alla schiena, fuori da un supermercato di via Prealpi a Giussano (Monza).
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Accoltellata al supermercato, è grave
APPROFONDIMENTI
È accaduto intorno alle 13.30 di oggi.
La ragazza sarebbe stata accoltellata dall’ex fidanzato. Fuori dal supermercato dove è avvenuto il fatto si erano dati appuntamento, dopo pranzo.
L’uomo, che ha tentato la fuga, era ai domiciliari proprio per una precedente aggressione ai danni della stessa giovane e non avrebbe potuto, in virtù di quello stesso provvedimento giudiziario, recarsi in Brianza o avvicinare la ragazza. La 24enne, al momento non in pericolo di vita, ha già reso alcune dichiarazioni utili alle indagini.
Il fermo
Il giovane è stato poi rintracciato e bloccato a Stradella (Pavia). Per riuscire a raggiungerla, nonostante fosse ai domiciliari, ha approfittato di un permesso di uscita, violando però il dispositivo che gli impone di non allontanarsi dai luoghi stabiliti dal giudice.
«Aveva giurato di ammazzarla»
«Aveva detto ‘ti ammazzo e ti rovino con l’acido’, ci ha provato con l’acido e adesso si vede che è passato alla fase successiva. Il 9 gennaio è prevista la discussione finale del processo a Como, non ho ancora avuto modo di parlare con lei, sono senza parole». Lo ha detto all’Ansa l’avvocato Daniela Danieli, del foro di Como, che rappresenta la 24enne accoltellata oggi dall’ex fidanzato di 26 anni nel posteggio di un supermercato di Giussano (Monza), nel processo a suo carico per stalking e per averla sfregiata con l’acido lo scorso anno a Erba (Como).
«La volta scorsa è stata fortunatissima, una signora le aveva buttato un secchio di acqua evitando che l’acido facesse danni eccessivi, oggi ha un problema a un occhio ma non danni permanenti alla vista – ha aggiunto – gli hanno dato gli arresti domiciliari senza alcun dispositivo, non capisco».
Il processo
Si era aperto lo scorso 26 settembre davanti al tribunale penale di Como il processo per lesioni e stalking nei confronti di Said Cherrah, il cittadino marocchino di 26 anni che oggi avrebbe approfittato di un permesso per lasciare gli arresti domiciliari della sua casa di Broni, nel Pavese, e accoltellare l’ex fidanzata, affrontata e ferita nel parcheggio di un supermercato di Giussano (Monza Brianza).
L’udienza di Como si era aperta con la testimonianza della ragazza, 24 anni, residente nell’Erbese, affrontata proprio a Erba il 21 novembre del 2023 quando Cherrah aveva cercato di sfregiarla versandole sul volto dell’acido acquistato il giorno stesso in un supermercato del Pavese, motivo per il quale era stato poi arrestato e tuttora si trovava agli arresti domiciliari in attesa di giudizio: «Mi ha preso per i capelli, mi ha buttato contro una ringhiera. Poi ha aperto il baule, ho visto che prendeva qualcosa… Versava, versava, non finiva mai, bruciava ma non capivo cosa fosse», aveva spiegato lei ai giudici ricostruendo le fasi concitate dell’aggressione. All’epoca al giovane marocchino era già stato notificato un provvedimento con cui, su richiesta della Procura, il tribunale di Como gli vietava l’avvicinamento alla ex compagna.
«Mi contattò tramite i social e mi disse che voleva vedermi – aveva ricostruito ancora in aula la vittima, costituita parte civile – Sosteneva di esser rimasto vittima di un incidente, io gli dissi che non potevamo vederci (…) Prima di entrare al lavoro lo vidi arrivare in macchina, io ero con una collega, lui frenò bruscamente… Tutto è durato cinque minuti. Mi disse che voleva stare con me, gli risposi che non era possibile (…) Erano le 13.55. Mi prese per i capelli, mi buttò contro una ringhiera, poi prese qualcosa dal baule, mi rovesciò addosso questa sostanza, non capivo cosa fosse ma bruciava. «Ti prego, la faccia no», gli urlai io, lui mi disse di stare zitta e intanto continuava a versare, versare… Una quantità infinita. Mi bruciavano gli occhi e le orecchie (…) Gridava che mi avrebbe ammazzato». La giovane donna se l’era cavata senza lesioni gravi ma con una prognosi di 20 giorni ed era stata dimessa tre giorni dopo il ricovero. Il processo a carico di Said Cherrah è ancora in corso.
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