Anche per il mondo della scuola è in arrivo un altro venerdì nero, dopo quello del 29 novembre. Lo sciopero generale del 13 dicembre, proclamato dall’Usb, coinvolgerà infatti il personale pubblico e privato, mettendo a rischio l’erogazione dei servizi a Roma. Anche quelli educativi e scolastici. Dal sindacato, infatti, è arrivato l’appello alle lavoratrici e i lavoratori dei servizi educativi della Capitale a prendere parte alla mobilitazione. Mentre sulle bacheche virtuali di molti istituti scolastici sono stati pubblicati avvisi che riportano la circolare del ministero dell’Istruzione e del merito a proposito dello sciopero, informando i genitori che non sarà garantito il regolare svolgimento delle lezioni e potrebbe essere necessario disporre l’uscita anticipata delle classi. Molti genitori, con bambini iscritti ai nidi e alle materne della città, inoltre, raccontano di aver già ricevuto comunicazioni in merito a possibili disagi nel corso della giornata. Con tutti i disagi che ne derivano: “Sarà un disastro, l’ennesimo” dicono.
Cosa chiedono insegnanti ed educatrici
Per chi parteciperà allo sciopero l’appuntamento è alle 9.30 in piazzale Tiburtino. Per quanto riguarda, in particolare, il settore educativo e scolastico, l’iniziativa punta a chiedere: un piano di assunzione straordinaria nei nidi e nelle scuole dell’infanzia di Roma e ferie uguali per tutti e sostituite per insegnanti ed educatrici. Quella della stabilizzazione del precariato storico è una questione su cui da tempo le lavoratrici del settore educativo domandano risposte, in particolare dopo la proroga delle graduatorie per le assunzioni al 2027. La giornata di sciopero si colloca all’interno di un anno educativo e scolastico piuttosto complesso, tra la carenza di supplenti, che ancora continua a essere segnalata in particolare nei municipi V e VII, denunciano i sindacati, i furti nei nidi e nelle scuole e i riscaldamenti partiti in ritardo proprio in corrispondenza dell’arrivo del freddo. Oppure, nei casi peggiori, non partiti affatto.
Dalle occupazioni allo sciopero
A unirsi alla giornata di sciopero saranno anche gli studenti, che già nei giorni scorsi hanno rilanciato l’iniziativa dalle scuole occupate. Solo negli ultimi due giorni al lungo elenco di istituti in cui gli alunni hanno scelto la forma più estrema di protesta si sono aggiunti cinque licei: Manara, Morgagni, Russell, Carducci e Kant. “Un chiaro segnale di lotta e di opposizione – commentano dal collettivo Osa Roma – da parte degli studenti che lottano contro la scuola gabbia incapace di emancipare, che ci opprime, gravata da condizioni indegne di edilizia e dal problema storico e irrisolto del precariato, in cui i presidi ricoprono ruolo da manager-sceriffo”. Da qui la scelta di partecipare allo sciopero insieme ai lavoratori. Come già fatto lo scorso 29 e 15 novembre. In quest’ultima data gli studenti hanno sfilato nelle strade di Roma con striscioni contro i ministri Valditara (Istruzione) e Bernini (Università) e contro la premier Meloni.