ROMA – Ha senza dubbio perso nel tempo gran parte del suo fascino, soppiantata da altre illusioni di vincite milionarie con il Superenalotto, gli immediati Gratta e vinci e persino la settimanale Lotteria europea. Ma non ci sono dubbi che quando arriva la festa della Befana, la Lotteria Italia che per tantissimi anni è stata il miraggio di milioni di italiani, torna ad avere quel fascino che ha il sapore del vecchio boom economico.

APPROFONDIMENTI

Quest’anno c’è un motivo in più per sperare in almeno uno dei cinque biglietti milionari in Veneto e Friuli Venezia Giulia: si sono impennate le vendite dei biglietti. E visto che la matematica e il calcolo delle probabilità non sono opinioni, più si alza il numero dei biglietti venditi, più un’area ha possibilità di vincere. Sempre con le debite proporzioni. Anche se il cervello matematico di un laureato alla Normale di Pisa smonta subito gli entusiasmi. In ogni caso domani, giorno della Befana, abbinata alla trasmissione Affari Tuoi ci sarà l’estrazione dei cinque mega premi per un totale complessivo di 12 milioni di euro. 

DEA BENDATA

Per la verità c’è da dire subito che il Nordest non è tra le aree più fortunate e la dea bendata si è girata ben poche volte verso queste terre. Sono 14 anni, ad esempio, che in Veneto non esce uno dei cinque mega biglietti. L’ultima volta fu a San Donà, in una tabaccheria del centro. Fu venduto il tagliando da 1.5 milioni. Va un po’ meglio al Friuli Venezia Giulia che il secondo premio se l’è portato a casa nel 2019, venduto nell’autogrill di Gonars, sull’autostrada A4. Fu una beffa, però, perché nessun friulano brindò con la fortuna. A vincere fu un turista di passaggio e – secondo la ricostruzione del tempo – il biglietto fu incassato in Toscana.

Si deve tornare indietro alla lira per trovare un premio decoroso. E probabilmente proprio il tanto (troppo) tempo che separa una vincita di peso, deve aver illuso veneti e friulani che questa potrebbe essere la volta buona per spingerli ad acquistare più biglietti. Non a caso le vendite in Veneto hanno raggiunto i 536 mila tagliandi con un secco 27% in più rispetto allo scorso anno. Meglio ancora ha fatto il Friuli Venezia Giulia percentualmente che a due giorni dalla chiusura delle vendite ha toccato quota 121 mila biglietti con un aumento del 31% rispetto ai numeri del 2023. A livello nazionale il dato di vendita complessivo si dovrebbe attestare a quota 8 milioni e mezzo, in crescita del 29%.

IL MATEMATICO

Ma a smorzare gli entusiasmi di chi ritiene che in considerazione del fatto che un grosso premio non arriva da tanti anni questo potrebbe essere il momento buono, ci pensa Furio Honsell, cervello matematico, laurea alla Normale di Pisa, docente di Scienze matematiche all’Università di Udine ed ex rettore, nonché due volte sindaco della città e ora consigliere regionale.

«Non c’è nulla di più sbagliato che ritenere di avere maggiori possibilità di vincere se un biglietto milionario non esce da tanto tempo. È una illusione psicologica, anzi, un paradosso psicologico, un pensiero che si crea nella testa, ma che non ha alcun fondamento né in matematica, né in statistica, né nel calcolo delle probabilità. Ogni estrazione fa storia a sé e le possibilità matematiche sono sempre le stesse ad ogni nuovo passaggio. Casomai – spiega ancora Honsell – la cosa strana è che per tanto tempo non sia ancora uscito in una specifica area un biglietto vincente. Il resto, come ho detto, è solo una illusione che ci inventiamo noi».

Lei, quindi, non consiglierebbe di acquistare un biglietto? «Ma proprio no. L’aspettativa di vincere è esattamente legata alla speranza matematica e a nessuna altra variabile. E in una lotteria con milioni e milioni di biglietti venduti, la speranza matematica è decisamente un’illusione». Tutto vero, sicuramente, ma fino al giorno dell’estrazione il biglietto acquistato nel tabacchino sotto casa è per tutti quello milionario.