Ancora terrore nelle ville di Civitavecchia dove si è consumata un’altra rapina a un imprenditore locale. Stavolta si tratta di Giovan Battista Carosi, il proprietario di Mondo Convenienza, ovvero la catena di mobili e complementi d’arredo che in città ospita il quartier generale. I fatti si sono consumati domenica poco prima delle 22, nella casa situata sulle Colline dell’Argento, ovvero lungo la Braccianese Bis che poi conduce verso Allumiere. Zona isolata di campagna, poca visibilità, scarso passaggio di auto (se si esclude quello dei residenti), diverse vie di fuga: il posto ideale per agire. Secondo una prima stima, i malviventi si sono portati via due orologi di pregio, 50 mila euro in contanti e oggetti di valore. Dovrebbe trattarsi di una banda composta da sei elementi che hanno fatto irruzione con i volti coperti e armati di pistola. Carosi era presente con un’altra persona e, sotto la minaccia dell’arma, ha dovuto consegnare i soldi. Poi hanno smurato la cassaforte, che conteneva due orologi d’oro oltre a oggetti di pregio e argenteria.

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Non c’è stata violenza: i due sono stati rinchiusi dai rapinatori in una stanza affinché avessero il tempo di fuggire. L’indagine al momento è in mano al Commissariato di Civitavecchia e l’ipotesi è che ad agire sia stata di una banda originaria dell’est Europa. Gli agenti sono indotti a pensare che vista la rapidità e la “pulizia” dell’azione, si possa trattare di professionisti. Gli agenti stanno vagliando le immagini delle telecamere delle ville vicine, dalle quali si spera di ottenere riscontri utili. Sentiti anche gli abitanti della zona, con segnalazioni su movimenti sospetti dei giorni scorsi. Carosi e l’altra persona, dopo che i banditi sono scappati, sono usciti da una finestra dando l’allarme. Gli inquirenti stanno cercando di stendere una rete di collegamenti, a caccia di punti di contatto con fatti simili avvenuti in passato a Civitavecchia. E in questo senso, c’è una rapina avvenuta a metà gennaio del 2024 del tutto simile a questa. Anche allora era domenica e in un quartiere di campagna privo di illuminazione. Furono messe fuori uso le telecamere e in quel caso l’imprenditore rapinato, specializzato del settore scavi e manutenzioni di reti gas, venne colpito dai malviventi che poi scapparono con un bottino vicino ai 100 mila euro immobilizzando lui e la moglie. Usarono trasmittenti per comunicare e sapevano che in quel momento i proprietari sarebbero stati soli in casa. Tutti aspetti che fanno pensare come in città possa risiedere il basista che individua persone e abitazioni da colpire per poi organizzare i colpi insieme al resto della banda.

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