Anche l’Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all’Afp.
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Hamas ha diffuso un video in cui mostra un uomo israeliano tenuto in ostaggio, vivo. Si tratta, precisa Haaretz online, di Matan Angrest. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e degli scomparsi ha chiesto di non condividere il filmato o parti di esso finchè la famiglia Angrest non abbia dato il suo consenso.
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\n\n Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)\n Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)\n”,”postId”:”6df759bf-20f4-4bb2-829e-2addd874cfef”}],”posts”:[{“timestamp”:”2025-03-08T15:26:00.741Z”,”timestampUtcIt”:”2025-03-08T16:26:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Khamenei a Trump: \”Non accettiamo le mire degli oppressori\””,”content”:”
\”L’insistenza di alcuni Stati oppressori nel tenere negoziati con l’Iran non mira a risolvere i problemi, ma piuttosto cerca di dominare e imporre le loro aspettative e l’Iran non accetterà sicuramente le loro aspettative\”. Lo ha affermato il leader iraniano Ali Khamenei in un incontro con diversi alti funzionari. Le dichiarazioni del leader giungono un giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato di aver inviato una lettera a Khamenei, in cui ha chiesto nuovi colloqui sul programma nucleare iraniano minacciando ritorsioni in caso contrario.
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Hamas ha dichiarato di vedere \”indicatori positivi\” per l’avvio di negoziati sulla seconda fase della tregua a Gaza. Lo ha affermato un portavoce del gruppo in un comunicato, citato dal Times of Israel.
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La prima fase dell’accordo tra Israele e Hamas, che prevedeva un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di alcuni ostaggi, si è conclusa sabato scorso. I colloqui sulla seconda fase avrebbero dovuto iniziare il 3 febbraio, ma Israele ha finora evitato di partecipare attivamente, poiché questa fase implicherebbe il ritiro totale dell’esercito israeliano da Gaza e la fine permanente della guerra in cambio della liberazione degli ostaggi ancora in vita.
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Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, le forze governative e i loro alleati hanno ucciso negli ultimi giorni almeno 340 civili appartenenti alla minoranza alawita, nel contesto di violenti scontri tra le autorità e miliziani fedeli all’ex presidente Bashar al-Assad.
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Gli scontri, iniziati giovedì, sono i più feroci dallo scorso dicembre, quando Assad – lui stesso di origine alawita – era stato deposto da un’offensiva lampo dei ribelli. La tensione era già alta da giorni nella provincia di Latakia, considerata il cuore della comunità alawita. L’Osservatorio, con sede nel Regno Unito, ha denunciato che \”340 civili alawiti sono stati uccisi nelle regioni costiere della Siria e sulle montagne di Latakia dalle forze di sicurezza e dai gruppi alleati\”. Secondo il rapporto, si tratta di \”esecuzioni\” eseguite da membri delle forze governative o da miliziani filo-regime, accompagnate da \”saccheggi di abitazioni e proprietà\”.
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Con queste ultime uccisioni, il bilancio totale degli scontri sale a 553 morti, tra cui 93 membri delle forze di sicurezza del nuovo governo e 120 combattenti ancora fedeli ad Assad, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio.
“,”postId”:”35d41916-36de-4e76-add7-793cc95be51f”},{“timestamp”:”2025-03-08T13:47:38.643Z”,”timestampUtcIt”:”2025-03-08T14:47:38+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas chiede più protezione per le donne palestinesi”,”content”:”
Una maggiore protezione per le donne palestinesi e la fine dei \”doppi standard\” da parte di alcuni paesi occidentali. E’ questo il doppio appello lanciato dal gruppo islamista Hamas, che governa a Gaza, in occasione della Giornata internazionale della donna. \”Invitiamo la comunità internazionale e le sue istituzioni politiche e umanitarie a proteggere le donne palestinesi dai crimini sistematici dell’occupazione (Israele)\”, ha affermato il gruppo palestinese in una dichiarazione. Gli islamisti hanno ricordato che piu’ di 12.000 donne sono state uccise durante l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e che quelle in prigione – più di un centinaio sono state rilasciate da Israele durante la prima fase del cessate il fuoco a Gaza – subiscono \”torture fisiche e psicologiche\”. La loro situazione \”rivela i doppi standard dell’amministrazione statunitense e di alcuni paesi occidentali nella questione dei nostri prigionieri uomini e donne\”, ha deplorato il gruppo armato palestinese, responsabile dell’attacco terroristico del 7 ottobre contro Israele che ha fatto scattare l’inizio della guerra.
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Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono almeno ”162 i civili alawiti uccisi dalle forze di sicurezza”. I filmati sono terribili e mostrano decine di corpi in abiti civili ammucchiati nel cortile di una casa, donne che piangono e uomini in abiti militari che sembrano ordinare a tre persone di strisciare a terra l’una dietro l’altra prima di aprire il fuoco su di loro a distanza ravvicinata. Sale a oltre 180 il numero delle vittime nei violenti scontri nel nordovest del Paese. LEGGI L’ARTICOLO
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L’esercito israeliano ha annunciato di aver preso di mira un militante di Hezbollah con un attacco aereo nel sud del Libano. \”L’aviazione ha colpito un terrorista di Hezbollah che era impegnato nel ripristinare infrastrutture terroristiche e nel dirigere attività terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale\”, ha dichiarato l’esercito in un comunicato diffuso su Telegram. \”L’Idf continuerà a operare per rimuovere ogni minaccia allo stato di Israele e impedirà a Hezbollah di ricostruire le proprie strutture\”, si legge ancora.
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L’Idf rende noto di aver condotto un attacco con drone nel Libano meridionale, mirato un agente di Hezbollah ritenuto \”coinvolto nella riabilitazione delle infrastrutture terroristiche e nella direzione delle operazioni terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale\”, afferma l’esercito israeliano citato da Times of Israel.
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\”Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l’iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette – se attuato – un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza\”. Lo si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro Paesi, sottoscritta per l’Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
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Siti militari di Hezbollah sono stati presi di mira dall’Idf che ha compiuto attacchi aerei nel Libano meridionale, affermando di aver preso di mira magazzini di armi e lanciarazzi \”che rappresentavano una minaccia per Israele e costituivano una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano\”.
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Oltre 300 civili alawiti sono stati uccisi da giovedì in Siria dalle forze di sicurezza e dai gruppi affiliati, secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani menzionando operazioni di rastrellamento e scontri con i lealisti di Bashar al-Assad nella parte occidentale del Paese. La Ong ha denunciato \”la morte di 311 civili alawiti nella regione costiera (…) uccisi dalle forze di sicurezza e da gruppi alleati\”. Con queste vittime, il numero totale dei morti negli scontri avvenuti da giovedì sale a 524, di cui 213 membri delle forze di sicurezza e di gruppi alleati, secondo la stessa fonte.
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Un gruppo di oltre 50 ex ostaggi di Hamas ha inviato una lettera al premier Benyamin Netanyahu chiedendo a Israele di continuare con l’accordo di cessate il fuoco in modo che i prigionieri rimasti a Gaza possano tornare a casa. Lo riferisce il Times of Israel. \”Noi, che siamo stati rapiti durante il massacro del 7 ottobre, abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’inferno da cui i nostri cari devono ancora tornare. Abbiamo visto l’oscurità, sentito gli orrori, respirato la paura\”, scrivono gli ostaggi liberati. \”Sappiamo e non stiamo [solo] descrivendo cosa stanno attraversando gli ostaggi rimasti. Torture brutali, fame umiliante, malattie senza cure, solitudine abissale: questa è la loro realtà in questi momenti. Ogni minuto che è l’inferno, ogni momento in più è una potenziale condanna a morte\”, scrivono. Gli ex prigionieri esortano il premier a dare priorità al ritorno degli ostaggi rispetto alla ripresa dei combattimenti, affermando che dall’accordo di tregua di una settimana del novembre 2023 \”sono stati assassinati più ostaggi di quanti ne siano stati salvati nelle operazioni militari\”. \”Israele è stata fondata per difendere il popolo ebraico, ma il 7 ottobre ha fallito\”, continuano. \”L’unico modo per iniziare a espiare questo clamoroso fallimento è riportare a casa tutti gli ostaggi, i vivi per la riabilitazione e i morti per una degna sepoltura nel suolo di Israele. Questa potrebbe essere l’ultima possibilità\”, concludono gli ostaggi rilasciati.
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L’Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all’Afp. \”La riunione ministeriale di emergenza dell’Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano, che ora è diventato un piano arabo-islamico\”, ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty. La sua controparte sudanese ha confermato l’adozione della proposta da parte dell’organizzazione, che conta 57 Paesi membri.
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“Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l’iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette – se attuato – un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza”. Lo si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro Paesi, sottoscritta per l’Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Anche l’Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all’Afp.
Hamas ha diffuso un video in cui mostra un uomo israeliano tenuto in ostaggio, vivo. Si tratta, precisa Haaretz online, di Matan Angrest. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e degli scomparsi ha chiesto di non condividere il filmato o parti di esso finchè la famiglia Angrest non abbia dato il suo consenso.
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meno di un minuto fa
“L’insistenza di alcuni Stati oppressori nel tenere negoziati con l’Iran non mira a risolvere i problemi, ma piuttosto cerca di dominare e imporre le loro aspettative e l’Iran non accetterà sicuramente le loro aspettative”. Lo ha affermato il leader iraniano Ali Khamenei in un incontro con diversi alti funzionari. Le dichiarazioni del leader giungono un giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato di aver inviato una lettera a Khamenei, in cui ha chiesto nuovi colloqui sul programma nucleare iraniano minacciando ritorsioni in caso contrario.
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7 minuti fa
22 minuti fa
Hamas ha dichiarato di vedere “indicatori positivi” per l’avvio di negoziati sulla seconda fase della tregua a Gaza. Lo ha affermato un portavoce del gruppo in un comunicato, citato dal Times of Israel.
La prima fase dell’accordo tra Israele e Hamas, che prevedeva un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di alcuni ostaggi, si è conclusa sabato scorso. I colloqui sulla seconda fase avrebbero dovuto iniziare il 3 febbraio, ma Israele ha finora evitato di partecipare attivamente, poiché questa fase implicherebbe il ritiro totale dell’esercito israeliano da Gaza e la fine permanente della guerra in cambio della liberazione degli ostaggi ancora in vita.
©Ansa
15:10
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, le forze governative e i loro alleati hanno ucciso negli ultimi giorni almeno 340 civili appartenenti alla minoranza alawita, nel contesto di violenti scontri tra le autorità e miliziani fedeli all’ex presidente Bashar al-Assad.
Gli scontri, iniziati giovedì, sono i più feroci dallo scorso dicembre, quando Assad – lui stesso di origine alawita – era stato deposto da un’offensiva lampo dei ribelli. La tensione era già alta da giorni nella provincia di Latakia, considerata il cuore della comunità alawita. L’Osservatorio, con sede nel Regno Unito, ha denunciato che “340 civili alawiti sono stati uccisi nelle regioni costiere della Siria e sulle montagne di Latakia dalle forze di sicurezza e dai gruppi alleati”. Secondo il rapporto, si tratta di “esecuzioni” eseguite da membri delle forze governative o da miliziani filo-regime, accompagnate da “saccheggi di abitazioni e proprietà”.
Con queste ultime uccisioni, il bilancio totale degli scontri sale a 553 morti, tra cui 93 membri delle forze di sicurezza del nuovo governo e 120 combattenti ancora fedeli ad Assad, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio.
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14:47
Una maggiore protezione per le donne palestinesi e la fine dei “doppi standard” da parte di alcuni paesi occidentali. E’ questo il doppio appello lanciato dal gruppo islamista Hamas, che governa a Gaza, in occasione della Giornata internazionale della donna. “Invitiamo la comunità internazionale e le sue istituzioni politiche e umanitarie a proteggere le donne palestinesi dai crimini sistematici dell’occupazione (Israele)”, ha affermato il gruppo palestinese in una dichiarazione. Gli islamisti hanno ricordato che piu’ di 12.000 donne sono state uccise durante l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e che quelle in prigione – più di un centinaio sono state rilasciate da Israele durante la prima fase del cessate il fuoco a Gaza – subiscono “torture fisiche e psicologiche”. La loro situazione “rivela i doppi standard dell’amministrazione statunitense e di alcuni paesi occidentali nella questione dei nostri prigionieri uomini e donne”, ha deplorato il gruppo armato palestinese, responsabile dell’attacco terroristico del 7 ottobre contro Israele che ha fatto scattare l’inizio della guerra.
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Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono almeno ”162 i civili alawiti uccisi dalle forze di sicurezza”. I filmati sono terribili e mostrano decine di corpi in abiti civili ammucchiati nel cortile di una casa, donne che piangono e uomini in abiti militari che sembrano ordinare a tre persone di strisciare a terra l’una dietro l’altra prima di aprire il fuoco su di loro a distanza ravvicinata. Sale a oltre 180 il numero delle vittime nei violenti scontri nel nordovest del Paese. LEGGI L’ARTICOLO
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L’esercito israeliano ha annunciato di aver preso di mira un militante di Hezbollah con un attacco aereo nel sud del Libano. “L’aviazione ha colpito un terrorista di Hezbollah che era impegnato nel ripristinare infrastrutture terroristiche e nel dirigere attività terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale”, ha dichiarato l’esercito in un comunicato diffuso su Telegram. “L’Idf continuerà a operare per rimuovere ogni minaccia allo stato di Israele e impedirà a Hezbollah di ricostruire le proprie strutture”, si legge ancora.
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L’Idf rende noto di aver condotto un attacco con drone nel Libano meridionale, mirato un agente di Hezbollah ritenuto “coinvolto nella riabilitazione delle infrastrutture terroristiche e nella direzione delle operazioni terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale”, afferma l’esercito israeliano citato da Times of Israel.
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“Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l’iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette – se attuato – un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza”. Lo si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro Paesi, sottoscritta per l’Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
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Siti militari di Hezbollah sono stati presi di mira dall’Idf che ha compiuto attacchi aerei nel Libano meridionale, affermando di aver preso di mira magazzini di armi e lanciarazzi “che rappresentavano una minaccia per Israele e costituivano una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano”.
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Oltre 300 civili alawiti sono stati uccisi da giovedì in Siria dalle forze di sicurezza e dai gruppi affiliati, secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani menzionando operazioni di rastrellamento e scontri con i lealisti di Bashar al-Assad nella parte occidentale del Paese. La Ong ha denunciato “la morte di 311 civili alawiti nella regione costiera (…) uccisi dalle forze di sicurezza e da gruppi alleati”. Con queste vittime, il numero totale dei morti negli scontri avvenuti da giovedì sale a 524, di cui 213 membri delle forze di sicurezza e di gruppi alleati, secondo la stessa fonte.
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Un gruppo di oltre 50 ex ostaggi di Hamas ha inviato una lettera al premier Benyamin Netanyahu chiedendo a Israele di continuare con l’accordo di cessate il fuoco in modo che i prigionieri rimasti a Gaza possano tornare a casa. Lo riferisce il Times of Israel. “Noi, che siamo stati rapiti durante il massacro del 7 ottobre, abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’inferno da cui i nostri cari devono ancora tornare. Abbiamo visto l’oscurità, sentito gli orrori, respirato la paura”, scrivono gli ostaggi liberati. “Sappiamo e non stiamo [solo] descrivendo cosa stanno attraversando gli ostaggi rimasti. Torture brutali, fame umiliante, malattie senza cure, solitudine abissale: questa è la loro realtà in questi momenti. Ogni minuto che è l’inferno, ogni momento in più è una potenziale condanna a morte”, scrivono. Gli ex prigionieri esortano il premier a dare priorità al ritorno degli ostaggi rispetto alla ripresa dei combattimenti, affermando che dall’accordo di tregua di una settimana del novembre 2023 “sono stati assassinati più ostaggi di quanti ne siano stati salvati nelle operazioni militari”. “Israele è stata fondata per difendere il popolo ebraico, ma il 7 ottobre ha fallito”, continuano. “L’unico modo per iniziare a espiare questo clamoroso fallimento è riportare a casa tutti gli ostaggi, i vivi per la riabilitazione e i morti per una degna sepoltura nel suolo di Israele. Questa potrebbe essere l’ultima possibilità”, concludono gli ostaggi rilasciati.
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L’Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all’Afp. “La riunione ministeriale di emergenza dell’Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano, che ora è diventato un piano arabo-islamico”, ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty. La sua controparte sudanese ha confermato l’adozione della proposta da parte dell’organizzazione, che conta 57 Paesi membri.
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