2054, Italia, estate. Il sole è un nemico implacabile. Le città, un tempo pulsanti di vita, sono ora deserte, avvolte in un silenzio irreale durante il giorno. Il calore è insopportabile, i corpi umani troppo fragili per adattarsi a un mondo che si sta riscrivendo senza di loro. Le piante e gli animali hanno trovato un nuovo equilibrio, ma l’uomo no. L’ossigeno e l’acqua sono beni regolati da distributori automatici, il cibo è sintetico, le vitamine estratte da serre artificiali. Un’economia circolare che non ha più nulla di naturale.

Questo è lo scenario in cui prende vita “Nocturne”, il film distopico di Andrea Venturi e Sirio Giuliani, due registi torinesi decisi a raccontare un futuro che potrebbe essere più vicino di quanto immaginiamo. Per farlo, hanno lanciato una campagna di raccolta fondi, con l’obiettivo di raggiungere 20.000 euro e trasformare questa visione in immagini.

Nel cuore di questa terra ostile c’è Cesare, uno psicologo che ha imparato a vivere in equilibrio precario tra isolamento e necessità. La sua riserva di ossigeno sta per esaurirsi, ma una richiesta lo costringe a compiere l’impensabile: uscire di casa nel pieno della notte per salvare una paziente che vuole togliersi la vita.

Ma cosa significa davvero vivere in un mondo dove l’unico istinto rimasto è la sopravvivenza? Cesare non è solo. Attorno a lui si muovono figure che condividono la stessa condizione: Maria, un altro tassello della fragile umanità rimasta, porta con sé i propri desideri, bisogni e battaglie interiori.

“Nocturne” non è solo fantascienza, è una denuncia. Non un semplice esercizio di immaginazione, ma un futuro radicato nel nostro presente. Venturi e Giuliani si ispirano alla realtà, alle temperature record, alla crisi idrica, alle ondate di calore sempre più frequenti, per costruire un mondo che potrebbe essere il nostro domani.

Il cambiamento climatico è già qui e dobbiamo esserne consapevoli, questo è cosa vogliono trasmettere i due registi.

Venturi e Giuliani vogliono più di un semplice cortometraggio. “Nocturne” è solo il primo passo di un progetto più grande, che punta a portare in Italia un cinema distopico e sociale, capace di esplorare il futuro senza filtri con l’intento e la voglia di inaugurare una fase giovane, ambiziosa e consapevole del domani nell’ambiente cinematografico italiano.

Il duo punta a coinvolgere produttori e professionisti pronti a dare voce a una storia che merita di essere raccontata. I cortometraggi raramente generano profitti, come hanno ammesso loro stessi, ma precisano ancora che l’obiettivo del progetto è riuscire a costruire una comunità di creativi, uniti dalla voglia di fare la differenza.

Il mondo di “Nocturne” è una visione inquietante di ciò che potrebbe attenderci. Un luogo in cui il passato è stato spazzato via dal calore e il futuro è incerto. Un monito che invita lo spettatore a riflettere su ciò che abbiamo ancora il potere di cambiare.

La notte, in questa Italia del 2054, è l’unico rifugio rimasto per l’umanità. Ma per quanto tempo ancora?