Dopo l’annuncio dell’intenzione del primo ministro Benyamin Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, circa 60 leader dei movimenti di protesta si sono riuniti per pianificare una risposta. È stata decisa una grande manifestazione mercoledì 19 marzo davanti all’ufficio del primo ministro a Gerusalemme, con l’obiettivo di rimanere sul posto fino alla revoca della decisione. Anche l’opposizione ha convocato una riunione d’emergenza.
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È di almeno 53 morti tra cui 5 bambini e 98 feriti il bilancio dei raid Usa di sabato sullo Yemen, affermano le autorità locali Houthi. Eliminate molte figure di primo piano del movimento filoiraniano, secondo Washington. Le milizie sciite rivendicano due attacchi missili e droni contro la portaerei americana Truman, di stanza nel Mar Rosso. Massima allerta in Israele.
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Intanto, proseguono i colloqui indiretti tra Israele e Hamas con la mediazione dell’Egitto. Come ha riferito un funzionario israeliano al Times of Israel, ieri sera i negoziatori israeliani sono tornati dal Cairo dopo essersi incontrati con alti funzionari egiziani. Domani è prevista la visita di una delegazione di Hamas in Egitto.
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L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver lanciato un attacco con droni contro tre terroristi individuati mentre cercavano di piazzare una bomba vicino alle truppe nella Striscia di Gaza centrale. I media palestinesi riferiscono che nell’attacco, nella zona di Bureij, sono morte tre persone.
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Otto soldati e dieci civili siriani sono morti nella notte in scontri con miliziani di Hezbollah al confine con il Libano. È quanto hanno riferito fonti militari ad Al Jazeera. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, i combattenti sciiti libanesi hanno colpito con l’artiglieria il villaggio di Hermel, nella regione siriana di Homs.
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania. Era presente il Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. \”Per l’Italia è sempre un onore averla a Roma. La sua presenza in questo momento di particolare difficoltà, qui a Roma, è per noi molto importante poter scambiare delle opinioni, poter analizzare insieme la complicata situazione in cui si muove il nostro comune vicinato\”, ha dichiarato Mattarella accogliendo il re di Giordania.
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Tajani sarà invece a Bruxelles per il Consiglio Affari esteri e la Conferenza annuale dei donatori per la Siria.
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Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un \”trattato di partenariato strategico globale\” con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d’intelligence. Un accordo definito \”una vera svolta\” che amplierà la proiezione russa nel settore dell’energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
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Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all’intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione. IL VIDEO
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Israele ha identificato ‘movimenti insoliti a Gaza’ e ritiene che Hamas si stia preparando a un nuovo assalto per attaccare i kibbutz e le truppe dell’Idf nella Striscia. Lo riferisce Channel 12 citando anche il ministro della Difesa Israel Katz: \”Hamas ha subito un colpo pesante, ma non è stato sconfitto. Si sta preparando per compiere un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre\”. \”Negli ultimi giorni ci è stato comunicato che il potere militare di Hamas e della Jihad palestinese è stato ripristinato, il primo ha 25.000 terroristi armati e la Pij oltre 5.000,\” hanno scritto i membri della Commissione Affari Esteri e Difesa.
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Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di \”Numeri\”, approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
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Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
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Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ
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L’esercito israeliano ha annunciato che sta conducendo attacchi contro \”obiettivi militari\” nella Siria meridionale, tra cui \”centri di comando e siti militari\”. L’esercito sta attualmente \”colpendo obiettivi militari nella Siria meridionale, tra cui centri di comando e siti militari contenenti armi e veicoli dell’ex regime siriano\”, ha affermato in una nota. Allo stesso tempo, i media statali siriani riferiscono che due persone sono state uccise in un attacco israeliano nel sud della Siria
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L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA
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L’Idf spiega che i siti colpiti \”contenevano armi e veicoli militari, appartenenti al vecchio regime siriano, che stavano tentando di rendere riutilizzabili\”. \”La presenza di risorse militari nel Sud della Siria pone una minaccia allo Stato di Israele\”, e’ il monito di Tel Aviv, \”l’Idf non consentira’ la presenza di minacce militari nel Sud della Siria e agira’ contro esse\”. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’attacco aveva come obiettivo un sito militare, oggi utilizzato dal nuovo esercito siriano, che in precedenza aveva ospitato le truppe dell’ex presidente deposto Bashar al-Assad. Ci sono vittime ma non e’ stato ancora fornito un bilancio.
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L’esercito israeliano ha confermato di aver lanciato attacchi contro \”centri di comando e siti militari\” nel Sud della Siria. Lo si legge in una nota dell’Idf. In precedenza l’agenzia stampa ufficiale siriana Sana aveva riferito di bombardamenti aerei israeliani nei pressi della città di Daraa.
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L’esercito israeliano ha condotto un attacco aereo nei pressi della città siriana di Daraa, nel sud del Paese. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa statale siriana Sana.
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\”Jet da combattimento israeliani hanno lanciato attacchi aerei colpendo i dintorni della città di Daraa\”, ha scritto Sana. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, ha precisato che il raid avrebbe preso di mira un sito militare che ospitava forze della nuova armata siriana.
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Le Idf hanno annunciato di aver condotto attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui siti militari appartenenti al gruppo sciita, nei quali sono stati individuati agenti e armi.
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Il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, ha avvertito il primo ministro di Baghdad, Mohammed Shia al-Sudani, che se le milizie sciite irachene sosterranno gli Houthi in Yemen verranno colpite dalle forze armate americane. E’ il retroscena dell’agenzia Shafaq sulla telefonata di ieri tra Hegseth e al-Sudani, descritta come \”un avvertimento dai toni forti\”. Secondo Shafaq, \”Hegseth ha informato Sudani che qualsiasi interferenza da parte delle fazioni armate irachene riguardo l’attacco statunitense agli Houthi nello Yemen avrebbe spinto Washington a lanciare una rapida risposta militare contro quelle fazioni all’interno dell’Iraq, e quindi deve essere impedita loro qualsiasi interferenza, come accaduto in precedenza nelle guerre in Libano e a Gaza\”. \”Hegseth ha sottolineato a Sudani la necessita’ di accelerare il disarmo delle fazioni armate e di lavorare per smantellarle\”, hanno riferito fonti ben informate all’agenzia irachena, \”ha sottolineato che questa questione e’ di grande interesse per il presidente Trump e la sua amministrazione\”. \”Sudani ha confermato che il governo sta lavorando su questa questione ed e’ in dialogo con le fazioni armate per raggiungere un accordo in merito\”, hanno aggiunto le fonti.
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Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha anticipato a domani la riunione del governo per discutere il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, inizialmente prevista per mercoledì. La motivazione di questa decisione non è stata chiarita ufficialmente, ma la scelta arriva mentre sono previste per mercoledì grandi manifestazioni nel Paese contro la rimozione di Bar.
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Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha anticipato a domani la riunione del governo per discutere il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, inizialmente prevista per mercoledì. La motivazione di questa decisione non è stata chiarita ufficialmente, ma la scelta arriva mentre sono previste per mercoledì grandi manifestazioni nel Paese contro la rimozione di Bar.
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I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei statunitensi messi a segno contro Hodeida, città in mano agli stessi ribelli sulla costa occidentale dello Yemen. \”Un attacco dell’aggressione americana ha preso di mira la regione di Bajel nel governatorato di Hodeida\”, mentre altri hanno preso di mira un’acciaieria nella regione di Al-Salif nello stesso governatorato, secondo l’agenzia di stampa Saba. Anche l’emittente tv Al-Masirah, pure controllata dagli Houthi, ha riferito degli attacchi.
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\”Il messaggio per l’Iran è di prendere il presidente Trump seriamente\”: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt rispondendo ad una domanda sui raid Usa contro gli Houthi.
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\”La possibile estensione di Daesh in Siria è un elemento di preoccupazione per tutti gli europei\”, e \”abbiamo concordato di lavorare congiuntamente con le nuove autorità siriane, perché non ci sia un nuovo Afghanistan\” nella regione, dove un vuoto di potere possa \”alimentare focolai jihadisti\”. Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, al termine della conferenza sulla Siria a Bruxelles, in cui l’Ue ha confermato il sostegno in aiuti umanitari alla popolazione siriana. \”La Spagna si è impegnata per una cifra vicina ai 10 milioni di euro in aiuti umanitari al popolo siriano e per i rifugiati nei Paesi vicini\”, ha segnalato ai microfoni di Tve Albares, che a margine della conferenza ha incontrato l’omologo di Palestina e il direttore generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. Al ministro degli Esteri di Giordania, Ayman Hsafadi, con il quale ha analizzato oltre che la situazione in Siria anche quella a Gaza, Albares ha trasmesso \”il sostegno della Spagna al piano di pace della Lega Araba\”. Albares ha anche rilevato che \”la violenza nella nuova Siria, che colpisce minoranze\” e gruppi di popolazione \”per il solo fatto di appartenere a una fede religiosa è del tutto inaccettabile\”. E, pertanto \”i responsabili, sia nel regime precedente di Assad come in questa nuova tappa devono rispondere dei propri atti davanti alla giustizia\”.
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\”Ogni colpo sparato dagli Houthi sarà considerato, da questo momento in poi, come un colpo sparato dalle armi e dalla leadership dell’Iran, e l’Iran ne sarà ritenuto responsabile subendone le conseguenze, che saranno terribili!\”. Lo ha annunciato il presidente americano, Donald Trump, in un post su Truth. \”Che nessuno si faccia ingannare! Le centinaia di attacchi compiuti dagli Houthi, i sinistri mafiosi e delinquenti con sede nello Yemen, odiati dal popolo yemenita, provengono tutti dall’Iran e sono da esso creati – ha scritto il tycoon – Qualsiasi ulteriore attacco o ritorsione da parte degli Houthi sarà affrontato con grande forza, e non c’è garanzia che tale forza si fermi lì\”. Per Trump, l’Iran ha \”giocato a fare la ‘vittima innocente’ di terroristi disonesti di cui ha perso il controllo, ma non ha perso il controllo. Sta dettando ogni mossa, dando loro le armi, fornendo loro denaro e attrezzature militari altamente sofisticate e persino la cosiddetta ‘intelligence’\”, ha aggiunto.
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Il colloquio a Palazzo Chigi tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Re Abdullah II di Giordania \”ha focalizzato innanzitutto l’attenzione sulla situazione a Gaza, dove rimangono urgenti i bisogni umanitari\”, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. A questo proposito, i due Leader \”hanno espresso apprezzamento per la solida cooperazione tra le due Nazioni nell’assistenza umanitaria, sia nel quadro dell’iniziativa italiana Food for Gaza, sia con l’iniziativa giordana per un ponte aereo, cui l’Italia ha contribuito con elicotteri resi disponibili dal Ministero della Difesa\”. Il Presidente Meloni ha ribadito \”il pieno sostegno all’importante ruolo svolto dalla Giordania nella regione mediorientale, come forza di pace e di dialogo\”, si legge ancora nella nota.
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I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei statunitensi messi a segno contro Hodeida, città in mano agli stessi ribelli sulla costa occidentale dello Yemen. “Un attacco dell’aggressione americana ha preso di mira la regione di Bajel nel governatorato di Hodeida”, mentre altri hanno preso di mira un’acciaieria nella regione di Al-Salif nello stesso governatorato, secondo l’agenzia di stampa Saba. Anche l’emittente tv Al-Masirah, pure controllata dagli Houthi, ha riferito degli attacchi.
Dopo l’annuncio dell’intenzione del primo ministro Benyamin Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, circa 60 leader dei movimenti di protesta si sono riuniti per pianificare una risposta. È stata decisa una grande manifestazione mercoledì 19 marzo davanti all’ufficio del primo ministro a Gerusalemme, con l’obiettivo di rimanere sul posto fino alla revoca della decisione. Anche l’opposizione ha convocato una riunione d’emergenza.
È di almeno 53 morti tra cui 5 bambini e 98 feriti il bilancio dei raid Usa di sabato sullo Yemen, affermano le autorità locali Houthi. Eliminate molte figure di primo piano del movimento filoiraniano, secondo Washington. Le milizie sciite rivendicano due attacchi missili e droni contro la portaerei americana Truman, di stanza nel Mar Rosso. Massima allerta in Israele.
Intanto, proseguono i colloqui indiretti tra Israele e Hamas con la mediazione dell’Egitto. Come ha riferito un funzionario israeliano al Times of Israel, ieri sera i negoziatori israeliani sono tornati dal Cairo dopo essersi incontrati con alti funzionari egiziani. Domani è prevista la visita di una delegazione di Hamas in Egitto.
L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver lanciato un attacco con droni contro tre terroristi individuati mentre cercavano di piazzare una bomba vicino alle truppe nella Striscia di Gaza centrale. I media palestinesi riferiscono che nell’attacco, nella zona di Bureij, sono morte tre persone.
Otto soldati e dieci civili siriani sono morti nella notte in scontri con miliziani di Hezbollah al confine con il Libano. È quanto hanno riferito fonti militari ad Al Jazeera. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, i combattenti sciiti libanesi hanno colpito con l’artiglieria il villaggio di Hermel, nella regione siriana di Homs.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania. Era presente il Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. “Per l’Italia è sempre un onore averla a Roma. La sua presenza in questo momento di particolare difficoltà, qui a Roma, è per noi molto importante poter scambiare delle opinioni, poter analizzare insieme la complicata situazione in cui si muove il nostro comune vicinato”, ha dichiarato Mattarella accogliendo il re di Giordania.
Tajani sarà invece a Bruxelles per il Consiglio Affari esteri e la Conferenza annuale dei donatori per la Siria.
Approfondimenti:
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11 minuti fa
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un “trattato di partenariato strategico globale” con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d’intelligence. Un accordo definito “una vera svolta” che amplierà la proiezione russa nel settore dell’energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
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41 minuti fa
Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all’intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione. IL VIDEO
21:35
Israele ha identificato ‘movimenti insoliti a Gaza’ e ritiene che Hamas si stia preparando a un nuovo assalto per attaccare i kibbutz e le truppe dell’Idf nella Striscia. Lo riferisce Channel 12 citando anche il ministro della Difesa Israel Katz: “Hamas ha subito un colpo pesante, ma non è stato sconfitto. Si sta preparando per compiere un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre”. “Negli ultimi giorni ci è stato comunicato che il potere militare di Hamas e della Jihad palestinese è stato ripristinato, il primo ha 25.000 terroristi armati e la Pij oltre 5.000,” hanno scritto i membri della Commissione Affari Esteri e Difesa.
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Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
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Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
21:00
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ
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20:40
L’esercito israeliano ha annunciato che sta conducendo attacchi contro “obiettivi militari” nella Siria meridionale, tra cui “centri di comando e siti militari”. L’esercito sta attualmente “colpendo obiettivi militari nella Siria meridionale, tra cui centri di comando e siti militari contenenti armi e veicoli dell’ex regime siriano”, ha affermato in una nota. Allo stesso tempo, i media statali siriani riferiscono che due persone sono state uccise in un attacco israeliano nel sud della Siria
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20:30
L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA
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20:27
L’Idf spiega che i siti colpiti “contenevano armi e veicoli militari, appartenenti al vecchio regime siriano, che stavano tentando di rendere riutilizzabili”. “La presenza di risorse militari nel Sud della Siria pone una minaccia allo Stato di Israele”, e’ il monito di Tel Aviv, “l’Idf non consentira’ la presenza di minacce militari nel Sud della Siria e agira’ contro esse”. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’attacco aveva come obiettivo un sito militare, oggi utilizzato dal nuovo esercito siriano, che in precedenza aveva ospitato le truppe dell’ex presidente deposto Bashar al-Assad. Ci sono vittime ma non e’ stato ancora fornito un bilancio.
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20:24
L’esercito israeliano ha confermato di aver lanciato attacchi contro “centri di comando e siti militari” nel Sud della Siria. Lo si legge in una nota dell’Idf. In precedenza l’agenzia stampa ufficiale siriana Sana aveva riferito di bombardamenti aerei israeliani nei pressi della città di Daraa.
19:53
L’esercito israeliano ha condotto un attacco aereo nei pressi della città siriana di Daraa, nel sud del Paese. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa statale siriana Sana.
“Jet da combattimento israeliani hanno lanciato attacchi aerei colpendo i dintorni della città di Daraa”, ha scritto Sana. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, ha precisato che il raid avrebbe preso di mira un sito militare che ospitava forze della nuova armata siriana.
19:45
Le Idf hanno annunciato di aver condotto attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui siti militari appartenenti al gruppo sciita, nei quali sono stati individuati agenti e armi.
19:45
Il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, ha avvertito il primo ministro di Baghdad, Mohammed Shia al-Sudani, che se le milizie sciite irachene sosterranno gli Houthi in Yemen verranno colpite dalle forze armate americane. E’ il retroscena dell’agenzia Shafaq sulla telefonata di ieri tra Hegseth e al-Sudani, descritta come “un avvertimento dai toni forti”. Secondo Shafaq, “Hegseth ha informato Sudani che qualsiasi interferenza da parte delle fazioni armate irachene riguardo l’attacco statunitense agli Houthi nello Yemen avrebbe spinto Washington a lanciare una rapida risposta militare contro quelle fazioni all’interno dell’Iraq, e quindi deve essere impedita loro qualsiasi interferenza, come accaduto in precedenza nelle guerre in Libano e a Gaza”. “Hegseth ha sottolineato a Sudani la necessita’ di accelerare il disarmo delle fazioni armate e di lavorare per smantellarle”, hanno riferito fonti ben informate all’agenzia irachena, “ha sottolineato che questa questione e’ di grande interesse per il presidente Trump e la sua amministrazione”. “Sudani ha confermato che il governo sta lavorando su questa questione ed e’ in dialogo con le fazioni armate per raggiungere un accordo in merito”, hanno aggiunto le fonti.
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19:40
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha anticipato a domani la riunione del governo per discutere il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, inizialmente prevista per mercoledì. La motivazione di questa decisione non è stata chiarita ufficialmente, ma la scelta arriva mentre sono previste per mercoledì grandi manifestazioni nel Paese contro la rimozione di Bar.
19:39
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha anticipato a domani la riunione del governo per discutere il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, inizialmente prevista per mercoledì. La motivazione di questa decisione non è stata chiarita ufficialmente, ma la scelta arriva mentre sono previste per mercoledì grandi manifestazioni nel Paese contro la rimozione di Bar.
19:29
I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei statunitensi messi a segno contro Hodeida, città in mano agli stessi ribelli sulla costa occidentale dello Yemen. “Un attacco dell’aggressione americana ha preso di mira la regione di Bajel nel governatorato di Hodeida”, mentre altri hanno preso di mira un’acciaieria nella regione di Al-Salif nello stesso governatorato, secondo l’agenzia di stampa Saba. Anche l’emittente tv Al-Masirah, pure controllata dagli Houthi, ha riferito degli attacchi.
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19:04
“Il messaggio per l’Iran è di prendere il presidente Trump seriamente”: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt rispondendo ad una domanda sui raid Usa contro gli Houthi.
18:21
“La possibile estensione di Daesh in Siria è un elemento di preoccupazione per tutti gli europei”, e “abbiamo concordato di lavorare congiuntamente con le nuove autorità siriane, perché non ci sia un nuovo Afghanistan” nella regione, dove un vuoto di potere possa “alimentare focolai jihadisti”. Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, al termine della conferenza sulla Siria a Bruxelles, in cui l’Ue ha confermato il sostegno in aiuti umanitari alla popolazione siriana. “La Spagna si è impegnata per una cifra vicina ai 10 milioni di euro in aiuti umanitari al popolo siriano e per i rifugiati nei Paesi vicini”, ha segnalato ai microfoni di Tve Albares, che a margine della conferenza ha incontrato l’omologo di Palestina e il direttore generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. Al ministro degli Esteri di Giordania, Ayman Hsafadi, con il quale ha analizzato oltre che la situazione in Siria anche quella a Gaza, Albares ha trasmesso “il sostegno della Spagna al piano di pace della Lega Araba”. Albares ha anche rilevato che “la violenza nella nuova Siria, che colpisce minoranze” e gruppi di popolazione “per il solo fatto di appartenere a una fede religiosa è del tutto inaccettabile”. E, pertanto “i responsabili, sia nel regime precedente di Assad come in questa nuova tappa devono rispondere dei propri atti davanti alla giustizia”.
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16:47
“Ogni colpo sparato dagli Houthi sarà considerato, da questo momento in poi, come un colpo sparato dalle armi e dalla leadership dell’Iran, e l’Iran ne sarà ritenuto responsabile subendone le conseguenze, che saranno terribili!”. Lo ha annunciato il presidente americano, Donald Trump, in un post su Truth. “Che nessuno si faccia ingannare! Le centinaia di attacchi compiuti dagli Houthi, i sinistri mafiosi e delinquenti con sede nello Yemen, odiati dal popolo yemenita, provengono tutti dall’Iran e sono da esso creati – ha scritto il tycoon – Qualsiasi ulteriore attacco o ritorsione da parte degli Houthi sarà affrontato con grande forza, e non c’è garanzia che tale forza si fermi lì”. Per Trump, l’Iran ha “giocato a fare la ‘vittima innocente’ di terroristi disonesti di cui ha perso il controllo, ma non ha perso il controllo. Sta dettando ogni mossa, dando loro le armi, fornendo loro denaro e attrezzature militari altamente sofisticate e persino la cosiddetta ‘intelligence'”, ha aggiunto.
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16:31
Il colloquio a Palazzo Chigi tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Re Abdullah II di Giordania “ha focalizzato innanzitutto l’attenzione sulla situazione a Gaza, dove rimangono urgenti i bisogni umanitari”, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. A questo proposito, i due Leader “hanno espresso apprezzamento per la solida cooperazione tra le due Nazioni nell’assistenza umanitaria, sia nel quadro dell’iniziativa italiana Food for Gaza, sia con l’iniziativa giordana per un ponte aereo, cui l’Italia ha contribuito con elicotteri resi disponibili dal Ministero della Difesa”. Il Presidente Meloni ha ribadito “il pieno sostegno all’importante ruolo svolto dalla Giordania nella regione mediorientale, come forza di pace e di dialogo”, si legge ancora nella nota.
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