Israele non ha ricevuto alcuna nuova proposta per il rilascio di ostaggi. Lo ha riferito una fonte dello Stato ebraico al Times of Israel, dopo che dal Cairo un funzionario egiziano ha fatto sapere che Hamas \”ha risposto positivamente\” a una bozza di intesa che prevede la liberazione di cinque ostaggi vivi per una pausa prolungata di settimane nei combattimenti. \”Non abbiamo sentito parlare di nessuna nuova proposta\”, ha detto il funzionario israeliano, sottolineando che Tel Aviv sta ancora cercando di convincere Hamas ad accettare la  proposta Witkoff’ sostenuta dagli Usa. Quest’ultima vedrebbe il cessate il fuoco esteso fino al 19 aprile con il rilascio di cinque rapiti vivi in cambio di un gran numero di prigionieri di sicurezza palestinesi. Se il gruppo palestinese non accetta, \”continueremo ad aumentare la pressione finchè non crolla\”, ha detto il funzionario.\n

La polizia riferisce di un sospetto attacco terroristico nella valle di Jezreel e vicino a Yokneam, nel nord di Israele, dove un aggressore ha aperto il fuoco contro civili ed è stato colpito. Secondo i soccorritori, un uomo di 75 anni è morto e uno di 20 anni ha riportato diverse ferite ed è attualmente in gravi condizioni.

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Il leader della minoranza dem al Senato, Chuck Schumer, ha criticato la condivisione involontaria di un piano di guerra del Pentagono con il direttore di The Atlantic e ha chiesto \”un’indagine completa\”. \”Questa è una delle violazioni più sbalorditive dell’intelligence militare di cui abbia letto da molto, molto tempo\”, ha affermato. \”Questo fiasco richiede un’indagine completa su come sia successo\”, ha aggiunto. 

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Le forze dell’Idf hanno condotto un’operazione nel quartiere Tel Sultan, nella parte occidentale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti militari. L’offensiva, durata circa quattro ore, è stata guidata dalla 14ma brigata corazzata della riserva, che ha circondato il quartiere. Secondo le stime dell’Idf, circa 20 terroristi sono stati eliminati, alcuni in seguito ad attacchi aerei. Le truppe hanno inoltre fatto irruzione in un centro di comando di Hamas nella zona. Durante l’operazione sono stati arrestati circa 30 sospetti, tra cui un terrorista coinvolto nell’attacco del 7 ottobre. L’Idf prosegue le operazioni nell’area di Rafah e alla periferia di Khan Younis, con l’obiettivo dichiarato di ampliare la zona cuscinetto lungo il confine con Gaza. 

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Tre mesi dopo la fuga di Assad la Siria sembra essere ripiombata nel caos. Miliziani sunniti siriani e stranieri, affiliati alle forze governative, hanno compiuto nelle ultime ore una serie di esecuzioni di massa contro decine di uomini, accusati di esser stati membri dei servizi del passato regime, nelle regione costiera di Latakia e nell’entroterra della regione di Hama. Altre notizie parlano di uccisioni di civili, tra cui donne e bambini. Lo mostrano una serie di filmati di cui è stato possibile certificare l’autenticità tramite una serie di testimoni e fonti sul posto. Il leader siriano Ahmad Sharaa (Jolani) ha esortato questa sera gli insorti della minoranza alawita del deposto presidente Bashar al-Assad a deporre le armi \”prima che sia troppo tardi\”, dopo che secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 162 civili del gruppo sciita sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. LA SITUAZIONE

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Il filmato era inteso come una satira politica dell’\”idea megalomane\” di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere\”. LEGGI L’ARTICOLO

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I soldati israeliani hanno arrestato Hamdan Ballal, regista di ‘No Other Land’, premiato agli Oscar come miglior documentario. Lo scrive il quotidiano Haaretz spiegando che decine di coloni in Cisgiordania hanno aggredito Ballal ferendo lui e altre persone. Il regista è stato poi fatto salire su un’ambulanza per essere curato, ma quando sono arrivati i soldati israeliani, lo hanno tirato fuori e arrestato, spiega Haaretz.

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Yuval Abraham, co-regista di ‘No Other Land’, ha scritto su ‘X’ che Ballal è stato \”linciato\” e ha ferite alla testa e allo stomaco. Abraham ha aggiunto che non è ancora chiaro dove si trovi o se stia ricevendo cure mediche.

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L’Idf ha diffuso un messaggio urgente rivolto ai residenti delle zone di Beit Lahia e Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, invitandoli a evacuare immediatamente verso ovest.  Nel messaggio, definito come \”l’ultimo avvertimento prima del raid\”, vengono accusate le organizzazioni terroristiche di aver ripreso il lancio di razzi dall’interno di aree civili. L’Idf ha ricordato di aver già avvertito più volte i residenti dell’area e ha sottolineato che il trasferimento verso i centri di accoglienza conosciuti è necessario per la loro sicurezza. 

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Le Idf hanno ammesso di aver aperto il fuoco contro l’ufficio del Comitato internazionale della Croce Rossa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ”per errore”, ovvero ”a causa di un’identificazione errata”. Quando accaduto, ha aggiunto l’Idf, ”sarà oggetto di indagine”.

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L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza era scattato inizialmente il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. IL PUNTO

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\”Non stiamo lasciando Gaza. Lo ripeto, le Nazioni Unite non stanno lasciando Gaza. Restiamo impegnati nel continuare a fornire aiuti da cui dipende la sopravvivenza e la protezione dei cittadini\”. Lo ha detto il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric, commentando l’annuncio del segretario generale Antonio Guterres che ha parlato di riduzione del personale a Gaza, dopo gli ultimi attacchi di Israele che hanno colpito anche operatori delle Nazioni Unite. 

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Il primo ministro Benyamin Netanyahu e il governo israeliano hanno sostenuto, in una memoria legale presentata all’Alta Corte di giustizia, che quest’ultima non ha l’autorità per intervenire nella decisione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Secondo il governo, si tratta di una questione di sicurezza nazionale e di politica, ambito nel quale la Corte ha tradizionalmente evitato di intervenire. Nella memoria si afferma che Bar ha inviato una lettera contenente gravi accuse contro Netanyahu e l’esecutivo, e che la Corte non può imporre al governo di lavorare con un capo dell’intelligence in cui non ha fiducia. Il governo ha inoltre sottolineato che Bar non si è presentato personalmente per rispondere alle accuse né ha presentato un ricorso diretto ai giudici, sostenendo che, secondo precedenti sentenze, petizioni presentate da terzi non sono ammissibili in assenza di un ricorso individuale. La memoria rigetta anche l’ipotesi di un conflitto di interessi legato alle indagini dello Shin Bet su presunti legami illeciti tra collaboratori di Netanyahu e il Qatar. Il documento è stato presentato in risposta a diverse petizioni, tra cui quelle di partiti politici e gruppi per la trasparenza, che chiedono un’ingiunzione provvisoria per bloccare la rimozione di Bar. La Corte ha già emesso un’ingiunzione temporanea che sospende il licenziamento, ma potrebbe decidere sulla richiesta di provvedimento provvisorio anche prima dell’udienza fissata per l’8 aprile.

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Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha condannato l’arresto del suo corrispondente per Israele e i territori palestinesi, Christian Meier, fermato venerdì in Cisgiordania. Meier è stato arrestato mentre si trovava con altri giornalisti e attivisti, diretti a una grotta dove, secondo le testimonianze di attivisti presenti sul posto, erano stati nascosti dei capi di bestiame rubati dai coloni israeliani al villaggio di Ras al-Ain, nella zona di Gerico, all’inizio del mese. 

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L’episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione. All’inizio di marzo, decine di coloni, accompagnati dalla polizia israeliana e dall’esercito, hanno fatto irruzione nel villaggio, sottraendo centinaia di pecore ai residenti.

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Le sirene d’allarme sono scattate nel centro di Tel Aviv per un missile in arrivo dallo Yemen.  Lo ha constatato l’Ansa sul posto. L’Idf riferisce di avere intercettato un missile balistico lanciato dallo Yemen contro Israele dagli Houthi, sostenuti dall’Iran. Il missile è stato abbattuto prima di attraversare i confini del Paese. Le riprese aeree sembrano mostrare schegge cadere dopo l’intercettazione ma non si hanno notizie immediate di feriti o danni. Le sirene hanno suonato in tutto il centro di Israele e in diverse comunità vicino a Gerusalemme. Si tratta del sesto attacco degli Houthi contro Israele in una settimana. 

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La Casa Bianca ha confermato che Jeffrey Goldberg, direttore del magazine The Atlantic, è stato accidentalmente aggiunto a una chat ultra-confidenziale tra alti funzionari statunitensi, dedicata alle operazioni militari contro gli Houthi. \”Sembra al momento che la catena di messaggi citata nell’articolo sia autentica e stiamo cercando di capire come un numero sia stato aggiunto per errore\”, ha dichiarato Brian Hugues, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale. 

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Goldberg ha rivelato di aver ricevuto in anticipo, tramite l’app di messaggistica Signal, i dettagli del piano d’attacco per i raid statunitensi contro i ribelli yemeniti, avvenuti il 15 marzo. L’incidente solleva interrogativi sulla sicurezza delle comunicazioni interne della Casa Bianca.

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver intercettato due missili sparati dalla Striscia di Gaza verso lo Stato ebraico. A rivendicare il lancio è stata la Jihad Islamica palestinese.

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\”Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, gli attacchi che hanno colpito un complesso Onu a Deir Al Balah (Gaza) il 19 marzo sono stati causati da un carro armato israeliano\”. Lo fa sapere il portavoce del Palazzo di Vetro Stephane Dujarric in una nota. \”Gli attacchi hanno causato la morte di un collega Onu dalla Bulgaria e ne hanno lasciati altri sei – da Francia, Moldavia, Macedonia del Nord, Palestina e Regno Unito – con gravi ferite, alcune di queste che mettono a rischio la vita\”. 

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\”Condanno i bombardamenti indiscriminati dei civili e del personale delle Nazioni Unite a Gaza, anche degli ospedali. Il numero di morti è inaccettabile\”. E’ il messaggio di condanna postato su X dal ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, dopo i bombardamenti di Israele, che la scorsa hanno ucciso a Gaza centinaia di civili, fra cui membri dello staff Onu. Attacchi proseguiti anche oggi, senza che siano lasciati entrare aiuti umanitari. Albares ribadisce che \”il diritto umanitario deve essere rispettato\”. \”Il Medio Oriente ha bisogno di pace e rispetto e della più elementare umanità\”, ha aggiunto il capo della diplomazia spagnola. 

“,”postId”:”0d44d332-5755-4f58-9f10-f8ab22faa11b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-03-24T17:21:00.994Z”,”timestampUtcIt”:”2025-03-24T18:21:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”I siriani rifiutano e bruciano gli aiuti di Israele”,”content”:”

Nel contesto di nuove azioni militari israeliane in Libano e Siria e mentre l’Unione Europea invita il governo di Israele a non sottovalutare i rischi di un’escalation nella regione, si registrano intensi movimenti di truppe israeliane tra le Alture occupate del Golan e la pianura di Damasco, dove le popolazioni siriane locali respingono le forniture di cibo portate casa per casa dai militari dello Stato ebraico. Media siriani e regionali riferiscono di un allargamento delle operazioni militari terrestri israeliane a est della linea del cessate il fuoco del 1974 tra Siria e Israele, lungo due direttrici: una a nord verso Damasco, e l’altra a sud verso il capoluogo meridionale di Daraa, al confine con la Giordania, passando per la valle del fiume Yarmuk, uno degli affluenti del Lago di Tiberiade, principale riserva d’acqua di Israele. Proprio nella zona tra il Golan e lo Yarmuk, nella località di Rafid, a pochi chilometri dai reticolati che separano Israele dalla Siria, la popolazione locale ha riferito di aver dato fuoco a pacchi di aiuti alimentari distribuiti dai militari israeliani. \”Pensano di comprarci con del riso e dei fagioli\”, ha detto all’Ansa Obeida N., uno dei leader locali di Rafid. Secondo la fonte, i fuochi accesi con i pacchi alimentari sono un \”messaggio agli occupanti… capiscano bene che la nostra dignità di siriani vale più delle sofferenze per la crisi economica\”.

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Israele sta pianificando una nuova offensiva di terra su vasta scala a Gaza che comporterebbe il dispiegamento di decine di migliaia di soldati per prendere il controllo di ampie zone dell’enclave palestinese. Lo ha riferito la Cnn, citando un funzionario israeliano e una seconda fonte a conoscenza della questione.

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Una potenziale offensiva su vasta scala è uno dei possibili scenari che il governo israeliano sta valutando mentre intensifica i suoi attacchi a Gaza, cercando di fare pressione su Hamas affinché rilasci tutti gli  ostaggi senza passare all’attuazione della seconda fase dell’accordo sul cessate il fuoco. Secondo una delle fonti, far trapelare la notizia di una possibile nuova offensiva di terra farebbe parte proprio della strategia israeliana.

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\”Se non ci saranno nuovi negoziati per gli ostaggi, l’unica alternativa sarà riprendere i combattimenti – ha affermato alla Cnn Eyal Hulata, ex capo del consiglio di Sicurezza nazionale di Israele – E ci sono piani seri\”. Un’offensiva su larga scala – hanno aggiunto le fonti – potrebbe coinvolgere cinque divisioni israeliane, ovvero circa 50mila soldati. L’esercito israeliano – fa notare la Cnn – ha già iniziato a gettare le basi per manovre di terra su vasta scala, riprendendo il controllo di metà del corridoio Netzarim che divide la Striscia di Gaza.

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Israele non ha ricevuto alcuna nuova proposta per il rilascio di ostaggi. Lo ha riferito una fonte dello Stato ebraico al Times of Israel, dopo che dal Cairo un funzionario egiziano ha fatto sapere che Hamas “ha risposto positivamente” a una bozza di intesa che prevede la liberazione di cinque ostaggi vivi per una pausa prolungata di settimane nei combattimenti. “Non abbiamo sentito parlare di nessuna nuova proposta”, ha detto il funzionario israeliano, sottolineando che Tel Aviv sta ancora cercando di convincere Hamas ad accettare la  proposta Witkoff’ sostenuta dagli Usa. Quest’ultima vedrebbe il cessate il fuoco esteso fino al 19 aprile con il rilascio di cinque rapiti vivi in cambio di un gran numero di prigionieri di sicurezza palestinesi. Se il gruppo palestinese non accetta, “continueremo ad aumentare la pressione finchè non crolla”, ha detto il funzionario.

La polizia riferisce di un sospetto attacco terroristico nella valle di Jezreel e vicino a Yokneam, nel nord di Israele, dove un aggressore ha aperto il fuoco contro civili ed è stato colpito. Secondo i soccorritori, un uomo di 75 anni è morto e uno di 20 anni ha riportato diverse ferite ed è attualmente in gravi condizioni.

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Siria nel caos, video choc di esecuzioni di massa contro alawiti

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20:29

Media: “Israele arresta regista di ‘No Other Land’ Hamdan Ballal”

I soldati israeliani hanno arrestato Hamdan Ballal, regista di ‘No Other Land’, premiato agli Oscar come miglior documentario. Lo scrive il quotidiano Haaretz spiegando che decine di coloni in Cisgiordania hanno aggredito Ballal ferendo lui e altre persone. Il regista è stato poi fatto salire su un’ambulanza per essere curato, ma quando sono arrivati i soldati israeliani, lo hanno tirato fuori e arrestato, spiega Haaretz.

Yuval Abraham, co-regista di ‘No Other Land’, ha scritto su ‘X’ che Ballal è stato “linciato” e ha ferite alla testa e allo stomaco. Abraham ha aggiunto che non è ancora chiaro dove si trovi o se stia ricevendo cure mediche.

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20:24

Idf evacua civili da Beit Lahia e Beit Hanoun, ultimo avviso

L’Idf ha diffuso un messaggio urgente rivolto ai residenti delle zone di Beit Lahia e Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, invitandoli a evacuare immediatamente verso ovest.  Nel messaggio, definito come “l’ultimo avvertimento prima del raid”, vengono accusate le organizzazioni terroristiche di aver ripreso il lancio di razzi dall’interno di aree civili. L’Idf ha ricordato di aver già avvertito più volte i residenti dell’area e ha sottolineato che il trasferimento verso i centri di accoglienza conosciuti è necessario per la loro sicurezza. 

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20:18

Israele, due anni di proteste contro Bibi. VIDEO

20:11

L’Idf ammette: “Sparato contro ufficio della Croce Rossa per errore”

Le Idf hanno ammesso di aver aperto il fuoco contro l’ufficio del Comitato internazionale della Croce Rossa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ”per errore”, ovvero ”a causa di un’identificazione errata”. Quando accaduto, ha aggiunto l’Idf, ”sarà oggetto di indagine”.

20:01

Conflitto Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza era scattato inizialmente il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. IL PUNTO

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19:47

Portavoce dell’Onu: “Non lasceremo Gaza”

“Non stiamo lasciando Gaza. Lo ripeto, le Nazioni Unite non stanno lasciando Gaza. Restiamo impegnati nel continuare a fornire aiuti da cui dipende la sopravvivenza e la protezione dei cittadini”. Lo ha detto il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric, commentando l’annuncio del segretario generale Antonio Guterres che ha parlato di riduzione del personale a Gaza, dopo gli ultimi attacchi di Israele che hanno colpito anche operatori delle Nazioni Unite. 

19:39

Netanyahu: “La Corte non può intervenire sul licenziamento di Bar”

Il primo ministro Benyamin Netanyahu e il governo israeliano hanno sostenuto, in una memoria legale presentata all’Alta Corte di giustizia, che quest’ultima non ha l’autorità per intervenire nella decisione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Secondo il governo, si tratta di una questione di sicurezza nazionale e di politica, ambito nel quale la Corte ha tradizionalmente evitato di intervenire. Nella memoria si afferma che Bar ha inviato una lettera contenente gravi accuse contro Netanyahu e l’esecutivo, e che la Corte non può imporre al governo di lavorare con un capo dell’intelligence in cui non ha fiducia. Il governo ha inoltre sottolineato che Bar non si è presentato personalmente per rispondere alle accuse né ha presentato un ricorso diretto ai giudici, sostenendo che, secondo precedenti sentenze, petizioni presentate da terzi non sono ammissibili in assenza di un ricorso individuale. La memoria rigetta anche l’ipotesi di un conflitto di interessi legato alle indagini dello Shin Bet su presunti legami illeciti tra collaboratori di Netanyahu e il Qatar. Il documento è stato presentato in risposta a diverse petizioni, tra cui quelle di partiti politici e gruppi per la trasparenza, che chiedono un’ingiunzione provvisoria per bloccare la rimozione di Bar. La Corte ha già emesso un’ingiunzione temporanea che sospende il licenziamento, ma potrebbe decidere sulla richiesta di provvedimento provvisorio anche prima dell’udienza fissata per l’8 aprile.

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19:30

Israele, proteste contro Netanyahu davanti sua abitazione. VIDEO

19:14

Giornale tedesco condanna arresto del suo corrispondente in Cisgiordania

Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha condannato l’arresto del suo corrispondente per Israele e i territori palestinesi, Christian Meier, fermato venerdì in Cisgiordania. Meier è stato arrestato mentre si trovava con altri giornalisti e attivisti, diretti a una grotta dove, secondo le testimonianze di attivisti presenti sul posto, erano stati nascosti dei capi di bestiame rubati dai coloni israeliani al villaggio di Ras al-Ain, nella zona di Gerico, all’inizio del mese. 

L’episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione. All’inizio di marzo, decine di coloni, accompagnati dalla polizia israeliana e dall’esercito, hanno fatto irruzione nel villaggio, sottraendo centinaia di pecore ai residenti.

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19:06

Sirene nel centro di Tel Aviv per un missile dallo Yemen

Le sirene d’allarme sono scattate nel centro di Tel Aviv per un missile in arrivo dallo Yemen.  Lo ha constatato l’Ansa sul posto. L’Idf riferisce di avere intercettato un missile balistico lanciato dallo Yemen contro Israele dagli Houthi, sostenuti dall’Iran. Il missile è stato abbattuto prima di attraversare i confini del Paese. Le riprese aeree sembrano mostrare schegge cadere dopo l’intercettazione ma non si hanno notizie immediate di feriti o danni. Le sirene hanno suonato in tutto il centro di Israele e in diverse comunità vicino a Gerusalemme. Si tratta del sesto attacco degli Houthi contro Israele in una settimana. 

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18:59

La Casa Bianca conferma l’errore, direttore del “The Atlantic” nella chat sul raid contro gli Houthi

La Casa Bianca ha confermato che Jeffrey Goldberg, direttore del magazine The Atlantic, è stato accidentalmente aggiunto a una chat ultra-confidenziale tra alti funzionari statunitensi, dedicata alle operazioni militari contro gli Houthi. “Sembra al momento che la catena di messaggi citata nell’articolo sia autentica e stiamo cercando di capire come un numero sia stato aggiunto per errore”, ha dichiarato Brian Hugues, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale. 

Goldberg ha rivelato di aver ricevuto in anticipo, tramite l’app di messaggistica Signal, i dettagli del piano d’attacco per i raid statunitensi contro i ribelli yemeniti, avvenuti il 15 marzo. L’incidente solleva interrogativi sulla sicurezza delle comunicazioni interne della Casa Bianca.

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18:44

Idf, intercettati due missili della Jihad Islamica sparati da Gaza

L’esercito israeliano ha annunciato di aver intercettato due missili sparati dalla Striscia di Gaza verso lo Stato ebraico. A rivendicare il lancio è stata la Jihad Islamica palestinese.

18:37

Onu: “nostro edificio colpito a Gaza da carro armato israeliano”

“Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, gli attacchi che hanno colpito un complesso Onu a Deir Al Balah (Gaza) il 19 marzo sono stati causati da un carro armato israeliano”. Lo fa sapere il portavoce del Palazzo di Vetro Stephane Dujarric in una nota. “Gli attacchi hanno causato la morte di un collega Onu dalla Bulgaria e ne hanno lasciati altri sei – da Francia, Moldavia, Macedonia del Nord, Palestina e Regno Unito – con gravi ferite, alcune di queste che mettono a rischio la vita”. 

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18:26

Madrid: “A Gaza un numero di morti inaccettabile”

“Condanno i bombardamenti indiscriminati dei civili e del personale delle Nazioni Unite a Gaza, anche degli ospedali. Il numero di morti è inaccettabile”. E’ il messaggio di condanna postato su X dal ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, dopo i bombardamenti di Israele, che la scorsa hanno ucciso a Gaza centinaia di civili, fra cui membri dello staff Onu. Attacchi proseguiti anche oggi, senza che siano lasciati entrare aiuti umanitari. Albares ribadisce che “il diritto umanitario deve essere rispettato”. “Il Medio Oriente ha bisogno di pace e rispetto e della più elementare umanità”, ha aggiunto il capo della diplomazia spagnola. 

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18:21

I siriani rifiutano e bruciano gli aiuti di Israele

Nel contesto di nuove azioni militari israeliane in Libano e Siria e mentre l’Unione Europea invita il governo di Israele a non sottovalutare i rischi di un’escalation nella regione, si registrano intensi movimenti di truppe israeliane tra le Alture occupate del Golan e la pianura di Damasco, dove le popolazioni siriane locali respingono le forniture di cibo portate casa per casa dai militari dello Stato ebraico. Media siriani e regionali riferiscono di un allargamento delle operazioni militari terrestri israeliane a est della linea del cessate il fuoco del 1974 tra Siria e Israele, lungo due direttrici: una a nord verso Damasco, e l’altra a sud verso il capoluogo meridionale di Daraa, al confine con la Giordania, passando per la valle del fiume Yarmuk, uno degli affluenti del Lago di Tiberiade, principale riserva d’acqua di Israele. Proprio nella zona tra il Golan e lo Yarmuk, nella località di Rafid, a pochi chilometri dai reticolati che separano Israele dalla Siria, la popolazione locale ha riferito di aver dato fuoco a pacchi di aiuti alimentari distribuiti dai militari israeliani. “Pensano di comprarci con del riso e dei fagioli”, ha detto all’Ansa Obeida N., uno dei leader locali di Rafid. Secondo la fonte, i fuochi accesi con i pacchi alimentari sono un “messaggio agli occupanti… capiscano bene che la nostra dignità di siriani vale più delle sofferenze per la crisi economica”.

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18:16

Cnn: “Israele pianifica un’offensiva di terra su vasta scala a Gaza”

Israele sta pianificando una nuova offensiva di terra su vasta scala a Gaza che comporterebbe il dispiegamento di decine di migliaia di soldati per prendere il controllo di ampie zone dell’enclave palestinese. Lo ha riferito la Cnn, citando un funzionario israeliano e una seconda fonte a conoscenza della questione.

Una potenziale offensiva su vasta scala è uno dei possibili scenari che il governo israeliano sta valutando mentre intensifica i suoi attacchi a Gaza, cercando di fare pressione su Hamas affinché rilasci tutti gli  ostaggi senza passare all’attuazione della seconda fase dell’accordo sul cessate il fuoco. Secondo una delle fonti, far trapelare la notizia di una possibile nuova offensiva di terra farebbe parte proprio della strategia israeliana.

“Se non ci saranno nuovi negoziati per gli ostaggi, l’unica alternativa sarà riprendere i combattimenti – ha affermato alla Cnn Eyal Hulata, ex capo del consiglio di Sicurezza nazionale di Israele – E ci sono piani seri”. Un’offensiva su larga scala – hanno aggiunto le fonti – potrebbe coinvolgere cinque divisioni israeliane, ovvero circa 50mila soldati. L’esercito israeliano – fa notare la Cnn – ha già iniziato a gettare le basi per manovre di terra su vasta scala, riprendendo il controllo di metà del corridoio Netzarim che divide la Striscia di Gaza.

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