Gli Stati Uniti hanno imposto una nuova ondata di tariffe contro decine di partner commerciali, con il presidente Donald Trump che ha preso di mira soprattutto la Cina. I nuovi ‘dazi reciproci’ sono personalizzati nei confronti di circa 60 economie e sostituiscono quelli di base entrati in vigore sabato. I nuovi livelli variano dall’11 al 50%, con la rappresaglia diretta contro Pechino che porterà l’aliquota al tetto sorprendente 104%. La Cina risponde portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all’84%. Diverse Borse asiatiche accusano il colpo: Tokyo chiude in forte ribasso. In rosso anche i mercati europei. Intanto l’Ue ha in preparazione anche bazooka su Big Tech.\n

La premier Giorgia Meloni, che ieri ha avuto una riunione con la task force ministeriale sui dazi, valuta aiuti alle imprese italiane se necessario ma nel frattempo cerca il dialogo con gli Usa: è pronta a volare da Trump, il 17 aprile.

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Il Regno Unito a l’India stanno cercando trattative sui dazi. Lo ha detto il segretario al Tesoro americano Scott Bessent in un’intervista a Fox.

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\”Questo è un ottimo momento per trasferire le vostre aziende negli Stati Uniti come Apple e molte altre stanno facendo. Zero dazi. Non aspettate, fatelo ora”, ha scritto il presidente Usa Donald Trump sul suo social Truth.

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Al centro della guerra commerciale globale cominciata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump ora c’è Pechino, che ha reagito imponendo a sua volta tariffe sul Made in Usa dal 34% all’84%. Ecco i motivi dello scontro.

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Si sono infittite le vendite su Piazza Affari, come sugli altri listini, che perde ora il 3,7%, il doppio dei futures sugli indici americani dopo la risposta della Cina ai dazi Usa, alzando il livello della guerra commerciale. Pesano Recordati (-6,8%) in forte ribasso con tutti i titoli farmaceutici europei per l’annuncio di nuovi dazi sui medicinali da parte di Trump. A Stoccolma (-4,2%) Novo Nordisk capitombola (-6,45%) così come Roche (-5,7%) e Novartis (-6,6%) a Zurigo (-4%). Male anche i petroliferi.

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La Cina risponde ai dazi di Trump portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all’84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025. Altre questioni, riferisce una nota del ministero delle Finanze, saranno implementate. Pechino esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze con la Cina attraverso un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco.

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Sono sempre pesanti le Borse europee che segnano perdite anche del 3% in scia ai fatto che sono tornati a scendere i futures americani. I mercati temono i dazi entrati in vigore per i singoli Paesi che variano fra l’11 e il 50% e arrivano al 104% per la Cina mentre l’annuncio di Trump di nuove tariffe sui prodotti farmaceutici affondano i titoli del settore e pesano in particolare su Zurigo (-4,6%). Milano perde il 2,6%. ll petrolio è in flessione del 2,5% a poco più di 57 dollari al barile. Il gas scende del 3,6% a 35 euro al megawattora ad Amsterdam.

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La stabilità finanziaria del Regno Unito \”è a rischio\” coi dazi Usa introdotti dall’amministrazione di Donald Trump e con la crescente incertezza geopolitica. È quanto si legge nel resoconto delle riunioni tenute la scorsa settimana dal Financial Policy Committee della banca centrale britannica, in cui si sottolinea anche che \”il contesto di rischio globale si è deteriorato e l’incertezza si è intensificata\”. E ancora: \”i rischi globali sono particolarmente rilevanti per la stabilità\” del Regno Unito a causa del suo \”ampio settore finanziario\”.

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni va a Washington sia con mandato europeo che italiano. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini rispondendo a una domanda specifica dei giornalisti a un incontro elettorale. \”Entrambi: il governo italiano può essere la sintesi fra Stati Uniti e Europa\”, ha specificato. Salvini è tornato anche sul tema dei dazi sottolineando che \”non sono mai una buona notizia, ma rispondere con i controdazi sarebbe un suicidio economico. Le imprese italiane chiedono dialogo, non guerra economica, e su questo la Lega e il governo italiano hanno assolutamente le idee chiare\”. 

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\”La linea principale da parte della Commissione europea è stata sempre quella di voler negoziare. Quindi non vogliamo tariffe. Non vogliamo una guerra commerciale. Pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Questa è la nostra linea principale. Naturalmente, quando necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini\”, ha detto la vicepresidente della Commissione europea Henna Virkkunen, in conferenza stampa rispondendo a una domanda sulla possibilità che l’Ue possa colpire le Big Tech americane per rispondere ai dazi imposti dall’Usa: \”Al momento stiamo preparando anche queste misure\”.

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I dazi adottati dagli Usa \”violano le regole fondamentali dell’Organizzazione mondiale del commercio\” e dimostrano che Washington \”non si considera più tenuta alle norme della legge commerciale internazionale\”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova citata dall’agenzia Ria Novosti. La portavoce della diplomazia russa ha aggiunto che \”la cosiddetta guerra sui dazi tra Usa e Cina\” suscita \”seria preoccupazione\” e che Mosca prenderà \”misure di mitigazione\”.

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Il prezzo di un iPhone della Apple potrebbe salire a circa 3.500 dollari se fosse prodotto negli Stati Uniti. Lo stimano esperti di tecnologia alla Cnn, commentando le ripercussioni sulle politiche dei dazi di Donald Trump. Il presidente e i suoi funzionari economici hanno promesso che, a seguito dei dazi, numerosi posti di lavoro nel settore manifatturiero sarebbero \”rilocalizzati\” negli Stati Uniti, dando lavoro a milioni di americani. Ma secondo Dan Ives, responsabile globale della ricerca tecnologica presso la società di servizi finanziari Wedbush Securities, ha dichiarato a Erin Burnett della Cnn che l’idea è una \”storia di fantasia\”. Gli iPhone prodotti negli Stati Uniti potrebbero costare più di tre volte il loro prezzo attuale di circa 1.000 dollari, ha spiegato, perché sarebbe necessario replicare l’ecosistema produttivo altamente complesso attualmente esistente in Asia. \”Se si costruisce questa (catena di approvvigionamento) negli Stati Uniti con una fabbrica in West Virginia e nel New Jersey, si tratterebbe di iPhone da 3.500 dollari\”, ha detto, riferendosi agli impianti di fabbricazione. E anche in questo caso, trasferire solo il 10% della propria catena di approvvigionamento negli Stati Uniti costerebbe ad Apple circa 30 miliardi di dollari e tre anni.

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Provano a ridurre le perdite le Borse europee grazie ai futures Usa che hanno quasi annullato i ribassi. Le vendite colpiscono soprattutto i farmaceutici dopo che Donald Trump ha annunciato nuovi dazi e i titoli dell’energia col petrolio ancora in calo. La peggiore è Francoforte (-2,5%) fra vendite che non risparmiano nessun settore anche se a Milano (-1,9%) ha ridotto le perdite Stm (-3%). Fra i titoli dell’auto Stellantis ha cambiato direzione e guadagna l’1,6%, l’unica con segno positivo insieme a Iveco (+0,85%) sulla scia del recupero di Volkswagen (+1,8%) che ha annunciato consegne in crescita. Si è ridotto intanto lo spread Btp-Bund a 127,8 punti base.

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La leadership cinese prevede di tenere un incontro di alto livello, possibile già oggi, per definire le misure volte a rilanciare l’economia e a stabilizzare i mercati dei capitali, nel mezzo dell’impennata delle tensioni nella guerra commerciale con gli Usa. Lo riporta la Reuters sul suo sito, ricordando i timori degli economisti su uno scenario di minor crescita del Dragone nel 2025 pari anche all’1-2% del Pil. L’incontro è il primo a essere reso pubblico da quando il presidente Usa Donald Trump ha imposto dazi \”reciproci\” sulla Cina e segue l’entrata in vigore di tariffe aggregate al 104% sull’import di beni made in China.

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La Borsa di Hong Kong gira e chiude in positivo grazie al rally registrato nel finale: l’indice Hang Senge, recuperando circa l’1%, termina a seduta con un rialzo dello 0,68%, a 20.264,49 punti. Positive, rispetto alla generale tendenza negativa dei listini asiatici, anche le Borse di Shanghai e di Shenzhen, i cui indici Composite, segnano progressi, rispettivamente, dell’1,31% e dell’1,77%, a 3.186,81 e 1.823,61 punti.

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L’espressione usata dal presidente degli Stati Uniti fa riferimento alle trattative che i Paesi colpiti dai dazi vorrebbero intraprendere con Washington. Rivolgendosi alla platea dei repubblicani per rivendicare la sua linea dura, il presidente americano ha assicurato che i tanti Paesi colpiti dalle tariffe \”muoiono dalla voglia\” di fare un accordo

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Cina e Usa possono risolvere le loro controversie commerciali ed economiche \”attraverso un dialogo rispettoso e alla pari, e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa\”. Lo afferma il libro bianco sul commercio bilaterale diffuso oggi da Pechino, nel resoconto della Xinhua. \”È normale che le parti abbiano differenze e nella cooperazione: la Cina è disposta a comunicare su quesioni importanti in materia di economia e commercio\”, ma gli Usa \”non risolveranno i loro problemi con i dazi\”. Che sono pratiche a cui Pechino \”si oppone con forza\”, convinta che \”l’essenza dei legami economici e commerciali sia nel reciproco beneficio\”.

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Resta alta la tensione non solo sui mercati azionari ma anche sui titoli di Stato. È proseguito il calo dei bond governativi Usa a lungo termine con il rendimento del treasury trentennale che è salito al 5% in crescita di circa 30 punti base da inizio settimana mentre il decennale è ora al 4,35% I titoli di Stato americani – spiegano gli analisti di Mps – , solitamente considerati asset sicuri in periodi di turbolenza, sembrano perdere questo status. In tale contesto sono da monitorare le aste ed in particolare quella sulle scadenze a 10 e 30 anni di oggi e domani, dopo la deludente asta sulla scadenza a tre anni di ieri. Il rialzo dei rendimenti Usa stamattina ha fatto da traino a quelli dell’eurozona sebbene con movimenti più contenuti. Tengono i Bund tedeschi col decennale poco mosso al 2,62% mente sono maggiormente sotto stress i titoli di Stato dei Paesi più indebitati coi rendimenti dell’Italia in crescita al 3,91% e il conseguente allargamento dello spread a 130 punti base. Stesso discorso per i bond francesi e spagnoli anche se si scommette su un ribasso dei tassi da parte della Bce in risposta ai dazi di Donald Trump.

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Pechino promette di adottare tutte le misure \”ferme e incisive\” per proteggere i propri interessi in risposta all’entrata in vigore dei dazi americani al 104% sulle importazioni dei beni made in China, rivendicando \”il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo\” che \”è inalienabile\”. Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nel briefing quotidiano, ha aggiunto che \”la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono assolutamente inviolabili\”. Pertanto, \”continueremo ad adottare misure ferme e incisive per salvaguardare i nostri diritti e interessi legittimi\”, ha notato il portavoce.

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Avvio pesante per le maggiori Borse europee con Milano che perde il 2,7%. A guidare i cali a Piazza Affari è Stm (-5,6%), complici i super dazi imposti da Trump alla Cina che già hanno affossato Apple cui il gruppo italo-francese fornisce i chip, oltre a rifornire le industrie automobilistiche. Male anche gli altri gruppi del settore dei semiconduttori come Asml che perde oltre il 3% ad Amsterdam e Infineon in ribasso del 3,4% a Francoforte, dove l’indice è in calo -2,2% mentre Parigi scivola del 2,8%. Le vendite colpiscono indistintamente tutti i comparti. La casa automobilistica Stellantis cede il 4,6%, Saipem ed Eni il 4,2 e il 3,7% col petrolio che continua a scendere per i timori di recessione.

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La Cina ha \”una ferma volontà e mezzi abbondanti\” per adottare contromisure se gli Stati Uniti dovessero intensificare ulteriormente le misure restrittive e punitive. È la posizione del ministero del Commercio, nel giorno dell’entrata in vigore dei dazi Usa al 104% sui beni made in China e nel giorno della diffusione del libro biancio di Pechino sulle relazioni commerciali Cina-Usa.

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Piazza Affari apre in deciso ribasso. L’indice Ftse Mib perde il 3,07% a 32.622 punti.

“,”postId”:”3f89346a-f5a7-4940-a924-5aeef631e695″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-09T07:19:59.348Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-09T09:19:59+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Borsa: l’Europa parte male, Francoforte -2,2%”,”content”:”

Le Borse europee partono male. Francoforte perde il 2,2% e Londra il 2,07%. Limita il calo Parigi (-0,21%).

“,”postId”:”13bde54c-1280-4bef-bc99-240ca6ca5fcd”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-09T07:18:45.397Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-09T09:18:45+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Trump: \”Paesi muoiono dalla voglia di fare un accordo\””,”content”:”

\”Vi dico che questi Paesi ci stanno chiamando per baciarmi il c..o\”. Si è espresso così Donald Trump durante la cena del National Republican Congressional Committee a Washington parlando dei Paesi colpiti dai dazi che vogliono trattare per ridurre le tariffe. Rivolgendosi alla platea dei repubblicani per rivendicare la sua linea dura, il presidente americano ha assicurano che i tanti Paesi colpiti dalle tariffe \”muoiono dalla voglia\” di fare un accordo.

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La Cina rafforzerà \”i legami strategici con i Paesi vicini\” al fine di gestire \”in modo appropriato\” le divergenze e \”di rafforzare le catene di approvvigionamento\”. Il presidente Xi Jinping, nelle sue prime dichiarazioni pubbliche dopo l’escalation della guerra commerciale con gli Usa, ha invitato \”a costruire una comunità con un futuro condiviso\” nella regione e a impegnarsi \”ad aprire nuove strade per il lavoro di buon vicinato\”. Intervenendo a una conferenza di due giorni sulle relazioni regionali, Xi ha rimarcato la necessità di \”consolidare la fiducia reciproca\” cone le altre nazioni, nel resoconto diffuso dalla Xinhua.

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La Borsa di Tokyo conclude la seduta in pesante ribasso, annullando il tentativo di recupero di ieri, mentre riappaiono all’orizzonte nuovi scenari di instabilità sul commercio globale tra le due principali economie mondiali, dopo le ultime ritorsioni dell’amministrazione Trump, e la volontà della Cina di non allinearsi alla volontà di Washington. Il listino di riferimento Nikkei segna una flessione dello il 3,93% a quota 31.714.03, e una perdita di 1.298,55 punti. Sul mercato dei cambi lo yen torna a rivalutarsi sul dollaro, poco sotto a un livello di 145, e sull’euro a 160,40.

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Dopo giorni in caduta libera, le borse asiatiche ed europee rifiatano ma le tensioni commerciali non accennano a diminuire con il presidente Usa che annuncia \”dazi del 104%\” a Pechino e invita Bruxelles a comprare \”energia americana\”. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’8 aprile di \”Numeri\”, approfondimento di Sky TG24

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Seduta contrastata sulle Borse asiatiche dove Tokyo lascia sul terreno il 3% a seduta ancora in corso mentre lo yen vola. A pesare sono i nuovi dazi, in particolare quello al 104% per l’import di prodotti cinesi in Usa al quale tuttavia Pechino che non ha ancora risposto, e i timori di una recessione negli Stati Uniti che penalizzano le imprese del Sol Levante. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi con scadenza 40 anni ha toccato un massimo, mai raggiunto da quando sono stati introdotti nel 2007, prima che le autorità monetarie del Paese annunciassero una riunione in giornata. Hong Kong è quasi in parità (-0,04%) e le altre Borse cinesi di Shanghai (+1%) e Shenzhen (+2%) si muovono in rialzo.

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Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in netto aumento: il differenziale ha avviato la seduta a 130 punti base contro i 122 della chiusura di ieri, con il mercato che prosegue la tendenza a privilegiare i titoli di Stato tedeschi come ‘beni rifugio’. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,97%, con un aumento di oltre dieci basis point.

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Prezzo dell’oro in aumento questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna immediata (Gold spot) passa di mano a 3,018,21 dollari l’oncia con un aumento dell’1,17% mentre l’oro con consegna a giugno (Comex) è scambiato a 3.033,40 dollari l’oncia con un avanzamento dell’1,44%.

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L’euro si rafforza su dollaro e yen questa mattina sui mercati valutari: la moneta unica europea è scambiata a 1,1055 dollari con un aumento dello 0,89% e a 160,6700 yen con una crescita dello 0,24%.

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Il prezzo del petrolio cala ancora sui timori per la guerra commerciale: il Wti con consegna a maggio passa di mano a 57,14 dollari con una flessione del 4,10% mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 60,46 dollari con una riduzione del 3,76%.

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In questi primi giorni dall’introduzione dei dazi sono stati i miliardari coloro che hanno perso più di tutti: il primo è stato Elon Musk, che ha perso 135 miliardi di dollari, ma perdite significative le hanno fatte registrare anche Jeff Bezos e Mark Zuckerberg. Jamie Dimon, presidente e ad di Jp Morgan: “Con i dazi ci saranno conseguenze inflazionistiche, Inoltre, rallenterà la crescita”

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Si preannuncia una giornata difficile per le Borse europee all’indomani di un rimbalzo, mentre entrano in vigore nuovi dazi con una tariffa imposta dagli Usa alla Cina pari al 104%. Il future sull’eurostoxx 50 è in flessione di oltre il 4% e i futures sugli indici di Wall Street perdono oltre il 2 per cento. 

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Gli Stati Uniti hanno imposto una nuova ondata di tariffe contro decine di partner commerciali, con il presidente Donald Trump che ha preso di mira soprattutto la Cina. I nuovi ‘dazi reciproci’ sono personalizzati nei confronti di circa 60 economie e sostituiscono quelli di base entrati in vigore sabato. I nuovi livelli variano dall’11 al 50%, con la rappresaglia diretta contro Pechino che porterà l’aliquota al tetto sorprendente 104%. 

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I mercati azionari asiatici hanno reagito in gran parte con forti cali all’entrata in vigore dei nuovi dazi statunitensi che hanno alimentato i timori di una guerra commerciale imponendo un prelievo di oltre il 100% sulle merci cinesi. L’indice azionario giapponese Nikkei è sceso del 4,86% poco dopo l’entrata in vigore dei nuovi dazi, mentre la sua valuta, lo yen, ha guadagnato l’1,1% rispetto al dollaro USA.A Taiwan, l’indice Taiex ha perso il 5,8% negli scambi pomeridiani e la borsa di Hong Kong ha ceduto l’1,6%.La Borsa di Shanghai, invece, è salita dello 0,2%.I mercati globali sono in subbuglio da quando, la scorsa settimana, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un’ondata di dazi sulle esportazioni di quasi tutti i Paesi.Inizialmente Trump aveva annunciato dazi aggiuntivi del 34% sulle merci cinesi.Pechino ha dichiarato che si sarebbe vendicata con tariffe del 34% sulle importazioni statunitensi, cosi’ Trump ha risposto con un aumento del 50% dei dazi, portando il tasso al 104% sulle importazioni cinesi. 

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Gli Stati Uniti hanno imposto una nuova ondata di tariffe contro decine di partner commerciali, con il presidente Donald Trump che ha preso di mira soprattutto la Cina. I nuovi ‘dazi reciproci’ sono personalizzati nei confronti di circa 60 economie e sostituiscono quelli di base entrati in vigore sabato. I nuovi livelli variano dall’11 al 50%, con la rappresaglia diretta contro Pechino che porterà l’aliquota al tetto sorprendente 104%. La Cina risponde portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all’84%. Diverse Borse asiatiche accusano il colpo: Tokyo chiude in forte ribasso. In rosso anche i mercati europei. Intanto l’Ue ha in preparazione anche bazooka su Big Tech.

La premier Giorgia Meloni, che ieri ha avuto una riunione con la task force ministeriale sui dazi, valuta aiuti alle imprese italiane se necessario ma nel frattempo cerca il dialogo con gli Usa: è pronta a volare da Trump, il 17 aprile.

Per approfondire:

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Segretario Tesoro Usa: “Gb e India cercano trattative sui dazi”

Il Regno Unito a l’India stanno cercando trattative sui dazi. Lo ha detto il segretario al Tesoro americano Scott Bessent in un’intervista a Fox.

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Trump: trasferite le vostre aziende in Usa, zero dazi

“Questo è un ottimo momento per trasferire le vostre aziende negli Stati Uniti come Apple e molte altre stanno facendo. Zero dazi. Non aspettate, fatelo ora”, ha scritto il presidente Usa Donald Trump sul suo social Truth.

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Perché Trump ha imposto tariffe così alte alla Cina?

Al centro della guerra commerciale globale cominciata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump ora c’è Pechino, che ha reagito imponendo a sua volta tariffe sul Made in Usa dal 34% all’84%. Ecco i motivi dello scontro.

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Dazi, Pechino: continueremo a salvaguardare i nostri interessi. VIDEO

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Borsa Milano -3,7% con contromossa di Pechino sui dazi

Si sono infittite le vendite su Piazza Affari, come sugli altri listini, che perde ora il 3,7%, il doppio dei futures sugli indici americani dopo la risposta della Cina ai dazi Usa, alzando il livello della guerra commerciale. Pesano Recordati (-6,8%) in forte ribasso con tutti i titoli farmaceutici europei per l’annuncio di nuovi dazi sui medicinali da parte di Trump. A Stoccolma (-4,2%) Novo Nordisk capitombola (-6,45%) così come Roche (-5,7%) e Novartis (-6,6%) a Zurigo (-4%). Male anche i petroliferi.

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Pechino: dazi sul Made in Usa dal 34% all’84%

La Cina risponde ai dazi di Trump portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all’84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025. Altre questioni, riferisce una nota del ministero delle Finanze, saranno implementate. Pechino esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze con la Cina attraverso un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco.

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56 minuti fa

Borsa Milano pesante (-2,6%) con l’Europa per i dazi

Sono sempre pesanti le Borse europee che segnano perdite anche del 3% in scia ai fatto che sono tornati a scendere i futures americani. I mercati temono i dazi entrati in vigore per i singoli Paesi che variano fra l’11 e il 50% e arrivano al 104% per la Cina mentre l’annuncio di Trump di nuove tariffe sui prodotti farmaceutici affondano i titoli del settore e pesano in particolare su Zurigo (-4,6%). Milano perde il 2,6%. ll petrolio è in flessione del 2,5% a poco più di 57 dollari al barile. Il gas scende del 3,6% a 35 euro al megawattora ad Amsterdam.

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12:29

Bank of England: “Stabilità finanziaria a rischio coi dazi”

La stabilità finanziaria del Regno Unito “è a rischio” coi dazi Usa introdotti dall’amministrazione di Donald Trump e con la crescente incertezza geopolitica. È quanto si legge nel resoconto delle riunioni tenute la scorsa settimana dal Financial Policy Committee della banca centrale britannica, in cui si sottolinea anche che “il contesto di rischio globale si è deteriorato e l’incertezza si è intensificata”. E ancora: “i rischi globali sono particolarmente rilevanti per la stabilità” del Regno Unito a causa del suo “ampio settore finanziario”.

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12:27

Salvini: Meloni a Washington con mandato europeo e italiano

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni va a Washington sia con mandato europeo che italiano. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini rispondendo a una domanda specifica dei giornalisti a un incontro elettorale. “Entrambi: il governo italiano può essere la sintesi fra Stati Uniti e Europa”, ha specificato. Salvini è tornato anche sul tema dei dazi sottolineando che “non sono mai una buona notizia, ma rispondere con i controdazi sarebbe un suicidio economico. Le imprese italiane chiedono dialogo, non guerra economica, e su questo la Lega e il governo italiano hanno assolutamente le idee chiare”. 

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12:19

Ue: in preparazione anche bazooka su Big Tech contro dazi

“La linea principale da parte della Commissione europea è stata sempre quella di voler negoziare. Quindi non vogliamo tariffe. Non vogliamo una guerra commerciale. Pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Questa è la nostra linea principale. Naturalmente, quando necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini”, ha detto la vicepresidente della Commissione europea Henna Virkkunen, in conferenza stampa rispondendo a una domanda sulla possibilità che l’Ue possa colpire le Big Tech americane per rispondere ai dazi imposti dall’Usa: “Al momento stiamo preparando anche queste misure”.

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11:50

Guerra dei dazi, Fregolent: Europa unica che può trattare con Trump. VIDEO

11:50

Guerra dei dazi, Gelmini: Green deal? L’Europa deve cambiare. VIDEO

11:38

Mosca: “I dazi Usa violano le regole del Wto”

I dazi adottati dagli Usa “violano le regole fondamentali dell’Organizzazione mondiale del commercio” e dimostrano che Washington “non si considera più tenuta alle norme della legge commerciale internazionale”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova citata dall’agenzia Ria Novosti. La portavoce della diplomazia russa ha aggiunto che “la cosiddetta guerra sui dazi tra Usa e Cina” suscita “seria preoccupazione” e che Mosca prenderà “misure di mitigazione”.

11:37

Cnn, iPhone potrebbe costare 3.500 dollari se prodotto in Usa

Il prezzo di un iPhone della Apple potrebbe salire a circa 3.500 dollari se fosse prodotto negli Stati Uniti. Lo stimano esperti di tecnologia alla Cnn, commentando le ripercussioni sulle politiche dei dazi di Donald Trump. Il presidente e i suoi funzionari economici hanno promesso che, a seguito dei dazi, numerosi posti di lavoro nel settore manifatturiero sarebbero “rilocalizzati” negli Stati Uniti, dando lavoro a milioni di americani. Ma secondo Dan Ives, responsabile globale della ricerca tecnologica presso la società di servizi finanziari Wedbush Securities, ha dichiarato a Erin Burnett della Cnn che l’idea è una “storia di fantasia”. Gli iPhone prodotti negli Stati Uniti potrebbero costare più di tre volte il loro prezzo attuale di circa 1.000 dollari, ha spiegato, perché sarebbe necessario replicare l’ecosistema produttivo altamente complesso attualmente esistente in Asia. “Se si costruisce questa (catena di approvvigionamento) negli Stati Uniti con una fabbrica in West Virginia e nel New Jersey, si tratterebbe di iPhone da 3.500 dollari”, ha detto, riferendosi agli impianti di fabbricazione. E anche in questo caso, trasferire solo il 10% della propria catena di approvvigionamento negli Stati Uniti costerebbe ad Apple circa 30 miliardi di dollari e tre anni.

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11:29

Borsa, l’Europa riduce i cali

Provano a ridurre le perdite le Borse europee grazie ai futures Usa che hanno quasi annullato i ribassi. Le vendite colpiscono soprattutto i farmaceutici dopo che Donald Trump ha annunciato nuovi dazi e i titoli dell’energia col petrolio ancora in calo. La peggiore è Francoforte (-2,5%) fra vendite che non risparmiano nessun settore anche se a Milano (-1,9%) ha ridotto le perdite Stm (-3%). Fra i titoli dell’auto Stellantis ha cambiato direzione e guadagna l’1,6%, l’unica con segno positivo insieme a Iveco (+0,85%) sulla scia del recupero di Volkswagen (+1,8%) che ha annunciato consegne in crescita. Si è ridotto intanto lo spread Btp-Bund a 127,8 punti base.

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11:17

Media: Cina riunisce vertice d’emergenza sui dazi Usa

La leadership cinese prevede di tenere un incontro di alto livello, possibile già oggi, per definire le misure volte a rilanciare l’economia e a stabilizzare i mercati dei capitali, nel mezzo dell’impennata delle tensioni nella guerra commerciale con gli Usa. Lo riporta la Reuters sul suo sito, ricordando i timori degli economisti su uno scenario di minor crescita del Dragone nel 2025 pari anche all’1-2% del Pil. L’incontro è il primo a essere reso pubblico da quando il presidente Usa Donald Trump ha imposto dazi “reciproci” sulla Cina e segue l’entrata in vigore di tariffe aggregate al 104% sull’import di beni made in China.

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10:39

Borsa Hong Kong in rally nel finale, chiude a +0,68%

La Borsa di Hong Kong gira e chiude in positivo grazie al rally registrato nel finale: l’indice Hang Senge, recuperando circa l’1%, termina a seduta con un rialzo dello 0,68%, a 20.264,49 punti. Positive, rispetto alla generale tendenza negativa dei listini asiatici, anche le Borse di Shanghai e di Shenzhen, i cui indici Composite, segnano progressi, rispettivamente, dell’1,31% e dell’1,77%, a 3.186,81 e 1.823,61 punti.

10:31

Elon Musk prende le distanze da Trump sui dazi: “Spero in libero scambio in futuro”. VIDEO

10:29

Guerra dei dazi, Trump tratta con 70 Paesi ma non con Cina. VIDEO

10:28

Dazi, Trump: “Tutti mi chiamano per baciarmi il c***”. VIDEO

L’espressione usata dal presidente degli Stati Uniti fa riferimento alle trattative che i Paesi colpiti dai dazi vorrebbero intraprendere con Washington. Rivolgendosi alla platea dei repubblicani per rivendicare la sua linea dura, il presidente americano ha assicurato che i tanti Paesi colpiti dalle tariffe “muoiono dalla voglia” di fare un accordo

10:22

Cina a Usa: “Dialogo su commercio se rispettoso e alla pari”

Cina e Usa possono risolvere le loro controversie commerciali ed economiche “attraverso un dialogo rispettoso e alla pari, e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa”. Lo afferma il libro bianco sul commercio bilaterale diffuso oggi da Pechino, nel resoconto della Xinhua. “È normale che le parti abbiano differenze e nella cooperazione: la Cina è disposta a comunicare su quesioni importanti in materia di economia e commercio”, ma gli Usa “non risolveranno i loro problemi con i dazi”. Che sono pratiche a cui Pechino “si oppone con forza”, convinta che “l’essenza dei legami economici e commerciali sia nel reciproco beneficio”.

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10:12

In tensione i rendimenti dei bond Usa, effetto sullo spread

Resta alta la tensione non solo sui mercati azionari ma anche sui titoli di Stato. È proseguito il calo dei bond governativi Usa a lungo termine con il rendimento del treasury trentennale che è salito al 5% in crescita di circa 30 punti base da inizio settimana mentre il decennale è ora al 4,35% I titoli di Stato americani – spiegano gli analisti di Mps – , solitamente considerati asset sicuri in periodi di turbolenza, sembrano perdere questo status. In tale contesto sono da monitorare le aste ed in particolare quella sulle scadenze a 10 e 30 anni di oggi e domani, dopo la deludente asta sulla scadenza a tre anni di ieri. Il rialzo dei rendimenti Usa stamattina ha fatto da traino a quelli dell’eurozona sebbene con movimenti più contenuti. Tengono i Bund tedeschi col decennale poco mosso al 2,62% mente sono maggiormente sotto stress i titoli di Stato dei Paesi più indebitati coi rendimenti dell’Italia in crescita al 3,91% e il conseguente allargamento dello spread a 130 punti base. Stesso discorso per i bond francesi e spagnoli anche se si scommette su un ribasso dei tassi da parte della Bce in risposta ai dazi di Donald Trump.

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10:00

Cina: “Tutte le misure ferme e incisive contro i dazi Usa”

Pechino promette di adottare tutte le misure “ferme e incisive” per proteggere i propri interessi in risposta all’entrata in vigore dei dazi americani al 104% sulle importazioni dei beni made in China, rivendicando “il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo” che “è inalienabile”. Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nel briefing quotidiano, ha aggiunto che “la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono assolutamente inviolabili”. Pertanto, “continueremo ad adottare misure ferme e incisive per salvaguardare i nostri diritti e interessi legittimi”, ha notato il portavoce.

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09:32

Borsa Milano cede con l’Europa (-2,7%)

Avvio pesante per le maggiori Borse europee con Milano che perde il 2,7%. A guidare i cali a Piazza Affari è Stm (-5,6%), complici i super dazi imposti da Trump alla Cina che già hanno affossato Apple cui il gruppo italo-francese fornisce i chip, oltre a rifornire le industrie automobilistiche. Male anche gli altri gruppi del settore dei semiconduttori come Asml che perde oltre il 3% ad Amsterdam e Infineon in ribasso del 3,4% a Francoforte, dove l’indice è in calo -2,2% mentre Parigi scivola del 2,8%. Le vendite colpiscono indistintamente tutti i comparti. La casa automobilistica Stellantis cede il 4,6%, Saipem ed Eni il 4,2 e il 3,7% col petrolio che continua a scendere per i timori di recessione.

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09:23

Cina: “Ferma volontà e mezzi abbondanti per guerra dazi”

La Cina ha “una ferma volontà e mezzi abbondanti” per adottare contromisure se gli Stati Uniti dovessero intensificare ulteriormente le misure restrittive e punitive. È la posizione del ministero del Commercio, nel giorno dell’entrata in vigore dei dazi Usa al 104% sui beni made in China e nel giorno della diffusione del libro biancio di Pechino sulle relazioni commerciali Cina-Usa.

09:20

Borsa Milano apre in deciso ribasso: -3%

Piazza Affari apre in deciso ribasso. L’indice Ftse Mib perde il 3,07% a 32.622 punti.

09:19

Borsa: l’Europa parte male, Francoforte -2,2%

Le Borse europee partono male. Francoforte perde il 2,2% e Londra il 2,07%. Limita il calo Parigi (-0,21%).

09:18

Trump: “Paesi muoiono dalla voglia di fare un accordo”

“Vi dico che questi Paesi ci stanno chiamando per baciarmi il c..o”. Si è espresso così Donald Trump durante la cena del National Republican Congressional Committee a Washington parlando dei Paesi colpiti dai dazi che vogliono trattare per ridurre le tariffe. Rivolgendosi alla platea dei repubblicani per rivendicare la sua linea dura, il presidente americano ha assicurano che i tanti Paesi colpiti dalle tariffe “muoiono dalla voglia” di fare un accordo.

09:16

Xi: “Rafforzare i legami strategici con i Paesi vicini”

La Cina rafforzerà “i legami strategici con i Paesi vicini” al fine di gestire “in modo appropriato” le divergenze e “di rafforzare le catene di approvvigionamento”. Il presidente Xi Jinping, nelle sue prime dichiarazioni pubbliche dopo l’escalation della guerra commerciale con gli Usa, ha invitato “a costruire una comunità con un futuro condiviso” nella regione e a impegnarsi “ad aprire nuove strade per il lavoro di buon vicinato”. Intervenendo a una conferenza di due giorni sulle relazioni regionali, Xi ha rimarcato la necessità di “consolidare la fiducia reciproca” cone le altre nazioni, nel resoconto diffuso dalla Xinhua.

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09:07

Borsa Tokyo chiude in forte ribasso

La Borsa di Tokyo conclude la seduta in pesante ribasso, annullando il tentativo di recupero di ieri, mentre riappaiono all’orizzonte nuovi scenari di instabilità sul commercio globale tra le due principali economie mondiali, dopo le ultime ritorsioni dell’amministrazione Trump, e la volontà della Cina di non allinearsi alla volontà di Washington. Il listino di riferimento Nikkei segna una flessione dello il 3,93% a quota 31.714.03, e una perdita di 1.298,55 punti. Sul mercato dei cambi lo yen torna a rivalutarsi sul dollaro, poco sotto a un livello di 145, e sull’euro a 160,40.

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08:50

I Paesi che hanno risposto ai dazi di Trump

08:45

Come stanno andando i mercati asiatici

Seduta contrastata sulle Borse asiatiche dove Tokyo lascia sul terreno il 3% a seduta ancora in corso mentre lo yen vola. A pesare sono i nuovi dazi, in particolare quello al 104% per l’import di prodotti cinesi in Usa al quale tuttavia Pechino che non ha ancora risposto, e i timori di una recessione negli Stati Uniti che penalizzano le imprese del Sol Levante. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi con scadenza 40 anni ha toccato un massimo, mai raggiunto da quando sono stati introdotti nel 2007, prima che le autorità monetarie del Paese annunciassero una riunione in giornata. Hong Kong è quasi in parità (-0,04%) e le altre Borse cinesi di Shanghai (+1%) e Shenzhen (+2%) si muovono in rialzo.

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08:41

Lo spread tra Btp e Bund apre in forte rialzo a 130 punti

Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in netto aumento: il differenziale ha avviato la seduta a 130 punti base contro i 122 della chiusura di ieri, con il mercato che prosegue la tendenza a privilegiare i titoli di Stato tedeschi come ‘beni rifugio’. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,97%, con un aumento di oltre dieci basis point.

08:22

Oro in aumento

Prezzo dell’oro in aumento questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna immediata (Gold spot) passa di mano a 3,018,21 dollari l’oncia con un aumento dell’1,17% mentre l’oro con consegna a giugno (Comex) è scambiato a 3.033,40 dollari l’oncia con un avanzamento dell’1,44%.

08:15

Euro si rafforza, scambiato a 1,1055 dollari

L’euro si rafforza su dollaro e yen questa mattina sui mercati valutari: la moneta unica europea è scambiata a 1,1055 dollari con un aumento dello 0,89% e a 160,6700 yen con una crescita dello 0,24%.

08:05

Prezzo petrolio cala ancora, Wti scambiato a 57,14 dollari

Il prezzo del petrolio cala ancora sui timori per la guerra commerciale: il Wti con consegna a maggio passa di mano a 57,14 dollari con una flessione del 4,10% mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 60,46 dollari con una riduzione del 3,76%.

07:56

Dazi Usa, quanto hanno perso i miliardari che sostenevano Trump? Le cifre

07:53

In forte calo -4% i futures europei e su Wall Street

Si preannuncia una giornata difficile per le Borse europee all’indomani di un rimbalzo, mentre entrano in vigore nuovi dazi con una tariffa imposta dagli Usa alla Cina pari al 104%. Il future sull’eurostoxx 50 è in flessione di oltre il 4% e i futures sugli indici di Wall Street perdono oltre il 2 per cento. 

06:57

In vigore i ‘dazi reciproci’ Usa su 60 Paesi, Cina al 104%

Gli Stati Uniti hanno imposto una nuova ondata di tariffe contro decine di partner commerciali, con il presidente Donald Trump che ha preso di mira soprattutto la Cina. I nuovi ‘dazi reciproci’ sono personalizzati nei confronti di circa 60 economie e sostituiscono quelli di base entrati in vigore sabato. I nuovi livelli variano dall’11 al 50%, con la rappresaglia diretta contro Pechino che porterà l’aliquota al tetto sorprendente 104%. 

06:57

Dazi, giù le borse asiatiche con la nuova stretta degli Usa

I mercati azionari asiatici hanno reagito in gran parte con forti cali all’entrata in vigore dei nuovi dazi statunitensi che hanno alimentato i timori di una guerra commerciale imponendo un prelievo di oltre il 100% sulle merci cinesi. L’indice azionario giapponese Nikkei è sceso del 4,86% poco dopo l’entrata in vigore dei nuovi dazi, mentre la sua valuta, lo yen, ha guadagnato l’1,1% rispetto al dollaro USA.A Taiwan, l’indice Taiex ha perso il 5,8% negli scambi pomeridiani e la borsa di Hong Kong ha ceduto l’1,6%.La Borsa di Shanghai, invece, è salita dello 0,2%.I mercati globali sono in subbuglio da quando, la scorsa settimana, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un’ondata di dazi sulle esportazioni di quasi tutti i Paesi.Inizialmente Trump aveva annunciato dazi aggiuntivi del 34% sulle merci cinesi.Pechino ha dichiarato che si sarebbe vendicata con tariffe del 34% sulle importazioni statunitensi, cosi’ Trump ha risposto con un aumento del 50% dei dazi, portando il tasso al 104% sulle importazioni cinesi. 

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06:56

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