La Ferrari è ancora nella fase test, Hamilton lontano. L’amarezza di Leclerc: «Il gap con le McLaren è grande»
Dal deserto al deserto. La Ferrari puntava a tornare in Bahrein con il piglio del leader (la stagione era partita con quest’ambizione) e invece si trova ancora in fase test. Una quarantina di giorni fa, nei collaudi pre-campionato, Norris e Piastri alzavano il piede di proposito in alcuni tratti del tracciato per non completare il giro veloce provando a nascondere un segreto che tutti avevano già capito. Adesso la coppia papaya, con l’australiano davanti al britannico, non ha nemmeno fatto finta, i tempi venivano in maniera naturale, succede quando si trovano equilibrio e capacità di gestire le gomme.
Freddo (nei test) o caldo (adesso) le prestazioni della squadra di Andrea Stella inquietano gli avversari, la misura è mezzo secondo. Le libere del venerdì possono essere bugiarde, ma sarebbe una sorpresa se la McLaren oggi mancasse la pole. «È un divario importante — ammette Fred Vasseur —, tocca a noi lavorare, fare del nostro meglio ed evitare di commettere errori per colmare il gap. Un piccolo passo avanti c’è stato». Il team principal si riferisce agli aggiornamenti tecnici (fondo e altre modifiche nella zona del retrotreno), ma erano stati pensati prima che emergessero i guai, a fine febbraio proprio a Sakhir. Hanno fatto il loro dovere — dicono dal box — ma non hanno trasformato una macchina problematica e non corrispondente alle aspettative.
La speranza è potersi giocare un podio minore lottando contro le Mercedes (con l’incognita di Verstappen: «Sono lontano, la distanza dalla McLaren è enorme»; ma l’olandese è abituato a smentire i pronostici) che però sta trovando un allineamento fra i piloti: Russell primo degli altri (3°) e Antonelli in costante crescita (5°) nonostante abbia perso il primo turno di prove a causa di un guasto all’idraulica.
Non accade invece alla Ferrari dove Hamilton, ottavo, ha smarrito l’espressione felice e non è mai riuscito a spingere nelle simulazioni di qualifica senza imprecisioni. È Leclerc — rispetto al compagno ha guidato un’ora in meno avendo lasciato la macchina nella prima sessione al 21enne Dino Beganovic — a riprendersi la scena e i gradi di capitano nel tentativo di salvare il sabato e forse la gara con uno colpo dei suoi: «Gli sviluppi funzionano, ma il problema è che non siamo abbastanza veloci, il divario dalle McLaren è grande, sono di un altro pianeta. Sto cercando una direzione che mi consenta di tirare fuori il massimo in base al mio stile di guida». Avanti nel deserto cercando una rotta.