Il 7 giugno 2022 Nicolò Fagioli, centrocampista juventino, scrive all’ex arbitro Pietro Marinoni. «Qua davanti ho Pirlo, mentre mangiavamo. Mi ha raccontato da solo che si è imbarcato, male. Mi fa: “Non dormivo la notte”». Perché l’ex campione del mondo, stando agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano sulle puntate illecite dei calciatori, ha un problema famigliare da risolvere. Nella chat, annotano gli investigatori, «vengono fatti evidenti riferimenti anche a Nicolò Pirlo, figlio del noto ex calciatore professionista ora allenatore. Dai messaggi tra i due sembrerebbe che anche Nicolò Pirlo effettui le scommesse tramite le piattaforme gestite da Tommaso De Giacomo».
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L’organizzazione, è l’accusa, muoveva un sistema di giocate illecite e per aggirare i limiti massimali dei siti legali adottava la cosiddetta «procedura “senza uno zero”», ossia indicava importi minori per ciascuna puntata. Tra i clienti, si evince dallo scambio su whatsapp, pare ci fosse anche Nicolò Pirlo.
Una notizia accolta da Marinoni con una sonora risata: «È uno di noi – esclama – È sano». Riferisce Fagioli: «È andato a recupero e suo papà l’ha beccato e gli ha bloccato i conti fino a che non ha compiuto i 18 anni. Ma fare a 17 anni 30k di credito è roba». I pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, nel tratteggiare l’ambiente delle scommesse nel quale si muovevano «calciatori poco più che ventenni con ingenti somme a disposizione», descrivono il «rapporto occulto e condotto con il passaparola tra i giocatori». In un giro vorticoso di puntate e chat, come quella denominata “Las Vegas” «composta da 4.885 messaggi» a corredo della quale è allegata la fotografia di alcuni calciatori della nazionale Under 21 seduti a un tavolo con carte e fiches.
Il gruppo online è composto da diversi atleti, tra cui Raul Bellanova (indagato), Sebastiano Esposito, Alessandro Plizzari. Rilevano gli investigatori: «Dall’analisi emerge che la chat è stata creata da Marco Sala e che i partecipanti la utilizzavano per organizzare delle partite di poker in presenza durante i loro incontri per i vari ritiri della Nazionale italiana di calcio, oltre a pubblicare le relative cifre dovute da ognuno». Tommaso De Giacomo, Patrick Frizzera e Marinoni, identificati dai pm come gestori delle piattaforme, erano sempre a caccia di clienti. Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, è l’accusa, avevano il compito di pubblicizzare l’attività e attirare nuovi adepti in cambio di bonus e decurtazione dei debiti. De Giacomo è pressante: «Ma come lo vedi Zanio?», cioè l’ex romanista Nicolò Zaniolo, «non l’ho sentito così imbarcato, non mi sembra scimmiato». Risposta di Fagioli: «Non sa come muovere i soldi, perché hanno il conto i genitori. Infatti sta ritirando 2 K al giorno per darteli». Consiglio del suo interlocutore: «Insegnagli la vita». L’ex juventino ha effettuato bonifici per 693.614 euro alla gioielleria Elysium, utilizzata dal gruppo per incassare i soldi delle scommesse, e altri «venti soggetti» hanno eseguito versamenti al negozio di preziosi «per conto di Fagioli, su richiesta di quest’ultimo».
I PRESTITI
Per recuperare denaro, il centrocampista si arrabatta prospettando agli amici la realizzazione di una plusvalenza con «l’acquisto e la successiva rivendita di orologi», oppure ricorrendo a prestiti. Come quello di Stefano Turati del Frosinone, ora in prestito al Sassulo, che invia un bonifico da 12 mila euro a Elysium per Fagioli, il quale temporeggia con la restituzione del denaro. «Fagiolino mi raccomando i soldi questa settimana. Ti prego, sono con la carta di mia madre. Non ho più un euro. Il Frosinone paga tre mesi, due mesi. Non ho più un euro, sta diventando un incubo», scrive a ottobre 2022. E fino a dicembre non rivedrà la somma. Lo juventino si barcamena, De Giacomo lo pressa: «Non perdo neanche tempo a insultarti, ti dico solo che da parte mia non ci saranno più favori. A metà agosto c’è da pagare 10 K e da metà settembre in avanti rate da 30 K senza un minuto di ritardo», avverte il 15 luglio 2022. Fagioli gli invia uno screenshot con l’elenco di coloro che «gli scrivono continuamente chiedendo la restituzione del denaro». E si dispera: «Sono messo malissimo e lo sai. Devo ridare per forza quei soldi ai miei compagni di squadra ed è un problema grosso, ci sono di mezzo i loro genitori. Aspettavo di rinnovare per poi pagare come ci eravamo messi d’accordo». Fagioli ha ammesso davanti ai pm di avere scommesso su incontri di calcio, lo stesso ha fatto Tonali. Che, in forze al Newcastle da luglio 2023, un mese prima invia a De Giacomo un messaggio con l’indicazione di una puntata: «Lo faccio per il cuore. Metti 10 sul City nei 90».
Claudia Guasco
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