\”Il regime del terrore a Teheran rappresenta una minaccia non solo per il nostro futuro, ma per il destino dell’intera umanità. La lotta tra noi e l’impero del terrore determinerà il destino di tutte le società umane. Se Israele perderà questa battaglia, le nazioni occidentali saranno le prossime a essere colpite\”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante la cerimonia del Giorno della Memoria della Shoah e allo Yad Vashem a Gerusalemme.
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Abu Mazen ad Hamas: “Consegnate tutti gli ostaggi a Israele. Siamo di fronte a gravi pericoli che potrebbero portare a una nuova Nakba (catastrofe)”, ha aggiunto il presidente dell’Autorità palestinese durante un discorso davanti al Consiglio centrale dell’Anp.
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Un attacco aereo israeliano ha colpito il quartiere Tuffah, nella zona est di Gaza vity, provocando la morte di Saba e Sana Abu Saif, gemelle di quattro anni. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. La famiglia, già sfollata dalla propria abitazione, si trovava nella casa colpita dal raid.
“,”postId”:”91de8c0c-b76d-40d7-bfcf-40efecef98a0″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T11:21:13.904Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T13:21:13+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Spagna annulla accordo forniture armi con Israele”,”content”:”
La Spagna ha annullato unilateralmente un contratto multimilionario per l’acquisto di proiettili da un’azienda israeliana, che ha fatto infuriare il partner di estrema sinistra del governo socialista di Pedro Sanchez, hanno riferito giovedi’ fonti governative. Dopo \”aver esaurito tutte le vie di negoziazione\”, gli uffici del primo ministro Pedro Sa’nchez e della vice primo ministro di estrema sinistra Yolanda Di’az, nonche’ \”i ministeri competenti, hanno deciso di annullare unilateralmente il contratto di acquisto di munizioni con l’azienda israeliana IMI Systems\”, hanno affermato le fonti.
“,”postId”:”21b88dd3-dc9a-49a7-a715-99f9b38c87f2″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T11:20:38.497Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T13:20:38+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media, Netanyahu in visita in Azerbaigian per gli accordi di Abramo”,”content”:”
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, si recherà a Baku nella prima metà di maggio per incontrare il presidente azero Ilham Aliyev per discutere del dialogo tra Turchia e Israele sulla Siria, mediato dall’Azerbaigian, e della possibile integrazione formale di Baku nel quadro degli Accordi di Abramo. Lo riferiscono i media israeliani. Saranno affrontate anche iniziative bilaterali e trilaterali con gli Stati Uniti, volte a rafforzare le relazioni diplomatiche. A inizio aprile Aliyev ha incontrato nello stesso giorno il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e quello siriano, Ahmed al-Sharaa (al-Jolani), mentre a marzo si è svolto un incontro con l’inviato speciale americano Steve Witkoff.
“,”postId”:”c06de0c1-015c-472f-874d-44f6a07d4c45″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T11:12:46.060Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T13:12:46+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani: \”Ribadito ad al-Sisi sostegno totale a mediazione Egitto\””,”content”:”
È stato un incontro molto positivo dove ho ribadito al presidente (egiziano Abdel Fattah) al-Sisi il sostegno totale dell’Italia agli sforzi dell’Egitto per una mediazione tra Israele e Hamas al fine di arrivare ad un cessate il fuoco che per noi rappresenta una priorità e una tappa fondamentale per arrivare a una situazione di stabilità dell’intero Medio Oriente”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa al Cairo dopo l’incontro con al-Sisi. Con l’Egitto, ha proseguito Tajani, c’è una convergenza anche nel voler “garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso”, rimarcando come quello degli attacchi degli Houthi sia “un problema grave” per l’Egitto perché ha avuto “danni enormi per circa 7 miliardi di dollari” e anche “noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, oltre alle spese che noi dobbiamo sostenere per la presenza della nostra Marina Militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso”.
“,”postId”:”ff223536-dd8d-444d-bad9-f2e816d77bda”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T10:47:40.736Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T12:47:40+0200″,”video”:{“videoId”:”1005094″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/i-funerali-e-il-difficile-rapporto-tra-francesco-e-israele-1005094″},”altBackground”:true,”title”:”I funerali e il difficile rapporto tra Francesco e Israel”,”postId”:”e11db3cf-968e-493a-b17c-5404a007722c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T10:33:59.927Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T12:33:59+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Madrid rescinde contratto 15 milioni proiettili azienda Israele”,”content”:”
Il governo spagnolo ha deciso di rescindere in maniera unilaterale il contratto per l’acquisto di 15 milioni di proiettili da un’azienda israeliana vincitrice di un appalto da 6,6 milioni di euro, dopo negoziati fra i socialisti del Psoe e gli alleati di Sumar nell’esecutivo progressista. E’ quanto indicano fonti dell’esecutivo, citate dai media iberici, dopo che il contratto formalizzato lo scorso 16 aprile era stato pubblicato oggi sul Bollettino Ufficiale dello Stato. Secondo le fonti, sarà negato all’impresa israeliana Imi Systen il permesso di importazione del materiale in Spagna \”per ragioni di interesse generale\”. La decisione è avvenuta dopo che la vicepremier Yolanda Diaz, fondatrice della confluenza di sinistra Sumar, aveva ribadito anche oggi l’esigenza di \”ritirare in maniera unilaterale il contratto, che rappresenta una grave violazione degli accordi di governo\”. Forti proteste sono state espresse anche da Izquerda Unida, parte della confluenza Sumar, che ha minacciato di uscire dalla coalizione di governo, e dai principali sindacati dei lavoratori. L’esecutivo progressista, e il premier Pedro Sanchez in prima persona, si erano impegnati a non acquistare o cedere armamenti a Israele, dopo l’escalation del conflitto a Gaza da parte dell’esercito israeliano, seguita agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 in territorio israeliano.
“,”postId”:”661f6ebd-c444-483c-affa-5a61212cab88″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T10:32:01.097Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T12:32:01+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Onu: \”A Gaza bloccata la rimozione delle macerie\””,”content”:”
La distruzione di macchinari pesanti, tra cui ruspe e bulldozer , secondo l’Idf utilizzati da Hamas per attività terroristiche, avvenuta martedì in seguito ai raid aerei israeliani, ha dato il colpo di grazia alle speranze di tante famiglie di Gaza di ritrovare i corpi dei loro cari sotto le macerie dei tanti edifici distrutti. Lo sostiene l’Onu, che riferisce come secondo le autorità locali, cui senza questi macchinari la rimozione dei detriti è bloccata e ciò rende impossibile recuperare i circa 11.000 corpi ancora intrappolati sotto le macerie. Per gli abitanti di Gaza seppellire i morti è sacro e non avere accesso al corpo dei loro cari è una tragedia nella tragedia. Le Nazioni Unite stimano che circa il 92 percento degli edifici residenziali di Gaza, ovvero circa 436.000 case, siano stati danneggiati o distrutti dall’inizio del conflitto. I detriti risultanti ammontano a circa 50 milioni di tonnellate, una quantità enorme di macerie che, nelle condizioni attuali, richiederebbe decenni per essere rimossa. Inoltre, le organizzazioni umanitarie avvertono che il ritardo nella rimozione delle macerie e nel recupero dei corpi non solo aggrava il trauma psicologico a Gaza, ma rischia anche di trasformarsi in un disastro sanitario e ambientale.
“,”postId”:”99010b0c-fcb0-492f-8559-4a666a290489″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T09:52:11.266Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T11:52:11+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani in Egitto: \”Sostegno agli sforzi per pace a Gaza\””,”content”:”
\”E’ una missione di pace per sostenere tutte le iniziative egiziane per arrivare ad un cessate il fuoco duraturo a Gaza e per la ricostruzione. Siamo impegnati anche per tutelare il traffico marittimo attraverso Suez e il Mar Rosso, sono priorità per l’Egitto e per l’italia\”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Cairo per una missione istituzionale. Tra i temi ci sarà anche l’immigrazione, sul fronte del contenimento dei flussi irregolari, ha aggiunto Tajani.
“,”postId”:”859774f3-fcc7-48f4-8a20-d13f47c3da81″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T09:39:27.540Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T11:39:27+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu chiede ai giudici una proroga per la risposta a Bar”,”content”:”
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto all’Alta Corte di Giustizia di concedergli una proroga fino a domenica per presentare una dichiarazione giurata in risposta a quella presentata dal capo dello Shin Bet, Ronen Bar, all’inizio di questa settimana. Gli avvocati di Netanyahu si sono appellati al fatto di aver ricevuto in ritardo la parte riservata della dichiarazione giurata di Bar perchè quest’ultimo l’ha consegnata dopo la scadenza che gli era stata assegnata. Inoltre, hanno fatto notare che il legale che sta preparando il documento, Zion Amir, si trova attualmente in Polonia per partecipare alla ‘Marcia dei Viventi’ in occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto e tornerà in Israele solo domani. Nella sua dichiarazione giurata, Bar ha accusato Netanyahu di aver fatto pressioni su di lui affinchè lo aiutasse a rinviare la sua testimonianza al suo processo per corruzione e di avergli chiesto di usare lo Shin Bet per agire contro attivisti coinvolti nelle proteste antigovernative. Bar ha anche affermato che gli era stato \”detto chiaramente\” che, in caso di crisi costituzionale, ci si aspettava che fosse leale al governo e non all’Alta Corte di Giustizia.
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Le ultime proposte presentate al Cairo dai mediatori egiziani e qatarioti ai negoziatori israeliani e di Hamas, includono il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza in cambio dell’impegno dell’organizzazione fondamentalista a deporre le armi ma non a consegnarle. Secondo fonti dei media arabi, Hamas avrebbe accettato di deporre le armi durante gli anni di tregua, ma non è chiaro se questa specifica proposta soddisfi l’obiettivo dichiarato di Israele di disarmare il gruppo e porre fine completamente alla sua governance e alle sue capacità militari. Hamas intanto avrebbe già accettato l’esclusione dall’amministrazione e dalla ricostruzione postbellica della Striscia. Uno dei punti di contesa è la richiesta di Hamas che Israele restituisca il corpo del defunto leader del gruppo, Yahya Al Sinwar , ucciso a Gaza l’anno scorso. Le due parti sono inoltre in disaccordo sulla richiesta di Israele che alti funzionari di Hamas lascino Gaza e vivano in esilio, probabilmente in Algeria come destinazione più probabile. \”I negoziatori di Hamas e Israele stanno discutendo seriamente sulle proposte, ma ciò potrebbe non essere sufficiente per giungere a un accordo in tempi brevi\”, ha affermato una fonte parlando con il media degli Emirati The National. \”Alla fine, Israele non accetterà di ritirarsi da Gaza ed è probabile che insisterà nel mantenere le zone cuscinetto che ha creato nell’enclave\”. Lo stato ebraico si oppone anche al rilascio di diversi detenuti palestinesi che stanno scontando l’ergastolo nelle sue carceri in seguito a condanne per terrorismo.
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E’ di tre morti il bilancio di un attacco israeliano con due missili nel mercato affollato di Jabalia, nella nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce al Jazeera. Tra le vittime, aggiunge l’emittente del Qatar, due fratelli, mentre molte persone sono rimaste ferite.
\n”,”postId”:”a7814b27-59e8-470d-a3d7-a2dfaf022eed”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T09:13:00.657Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T11:13:00+0200″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/wp-content/uploads/2025/04/netanyahu_ansa.jpg”,”imgAlt”:”Netanyahu “,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Netanyahu alla cerimonia per vittime della Shoah a Gerusalemme”,”content”:”
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha partecipato alla cerimonia di deposizione delle corone in memoria delle vittime della Shoah, tenutasi allo Yad Vashem a Gerusalemme in occasione di Yom Hashoah, il Giorno della Memoria della Shoah commemorato in Israele.
“,”postId”:”b5997c37-31ed-4f18-aabe-6352fc690906″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T09:07:00.763Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T11:07:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Katz approva la visita di 600 religiosi drusi siriani in Israele”,”content”:”
Il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato l’ingresso di 600 religiosi drusi siriani in Israele domani per celebrare la festività di Ziyara presso la tomba di Nabi Shuaib nella Bassa Galilea. Lo riferisce Walla. Per la prima volta ai visitatori drusi siriani è stato consentito di pernottare in Israele e ritorneranno in Siria il giorno successivo. Il mese scorso il ministro ha autorizzato un’altra visita per 60 religiosi, che hanno incontrato il leader spirituale della comunità drusa di Israele, lo sceicco Muafak Tarif, e hanno visitato luoghi sacri.
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Una delegazione militare statunitense è in visita nel sud del Libano accompagnata da militari libanesi. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui elicotteri militari libanesi sorvolano la zona a sud del fiume Litani, considerata per decenni roccaforte incontrastata degli Hezbollah, sconfitti da Israele nell’ultima guerra del 2023-24. Gli Stati Uniti e la Francia, alleati di Israele, guidano la missione di monitoraggio del cessate il fuoco tra Hezbollah e lo Stato ebraico.
“,”postId”:”585cea21-7b77-4dab-91c6-c40d7bc9337d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T08:52:29.834Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T10:52:29+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Incursione di soldati israeliani nel sud del Libano\””,”content”:”
Una pattuglia di soldati israeliani è penetrata nella notte nel sud del Libano nella zona di Adaisse, lungo la linea di demarcazione tra i due paesi, mentre l’esercito israeliano illuminava l’area con bombe al fosforo illuminanti, secondo quanto riferiscono media di Beirut. I militari di Israele non si sono ritirati dal sud del Libano come previsto dall’accordo per il cessate il fuoco del 27 novembre e mantengono posizioni su alcune colline lungo la linea di demarcazione ma in territorio libanese.
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Secondo fonti di Gaza, un raid israeliano ha ucciso 23 persone. L’Idf ha riferito di aver colpito un centro di comando di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Lo riferiscono i media israeliani.
“,”postId”:”d7ea4b92-727f-4608-af54-5b16dfab625a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T08:21:56.070Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T10:21:56+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, colpito centro comando Hamas e Jihad islamica a Gaza”,”content”:”
L’Idf e lo Shin Bet hanno colpito nelle ultime ore un complesso di comando nella zona di Jabalia, utilizzato da membri di Hamas e della Jihad islamica. Lo ha dichiarato un portavoce dell’Idf, precisando che la struttura serviva alla pianificazione ed esecuzione di attacchi contro civili israeliani e forze di sicurezza. Le operazioni rientrano nell’ambito della continua attività militare dell’esercito israeliano per colpire infrastrutture strategiche dei gruppi terroristici nella Striscia di Gaza, ha detto l’esercito.
“,”postId”:”dc39d2e3-4e66-4497-9f4d-2b8eaf1283a3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T08:14:00.234Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T10:14:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani oggi in Egitto, incontrerà al-Sisi”,”content”:”
Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà oggi in Egitto per incontri con il Presidente della Repubblica, Abdel Fattah al-Sisi, ed il Ministro degli Affari Esteri, Badr Abdelatty. Il primo obiettivo della visita – rende noto la Farnesina – è siglare alcune intese, tra cui innanzitutto un memorandum per la creazione di un Centro italo-egiziano per l’impiego, volto a facilitare l’integrazione dei giovani, formati nelle scuole tecnico-professionali italiane in Egitto, sia nel mercato del lavoro locale che in quello italiano. Il Centro per l’Impiego è un’iniziativa strumentale per rispondere alle pressanti richieste di manodopera qualificata delle imprese italiane, nonché per favorire flussi migratori regolari e ordinati verso l’Italia. Il Centro sarà finanziato dal nuovo programma dell’UE \”Partenariato dei talenti\” e si inserisce nell’ambito delle iniziative del Piano Mattei. L’Egitto è un Paese prioritario nell’ambito del Piano Mattei, oltre ad essere un partner essenziale con cui lavorare a livello regionale per affrontare le principali crisi in corso e favorire la stabilità nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Tra i temi che verranno discussi, il rafforzamento della collaborazione nella gestione migratoria e nel campo culturale. Con le Autorità egiziane saranno poi affrontate le principali questioni politiche regionali. Da parte italiana si ribadirà il sostegno al ruolo di mediazione tra Israele e Hamas svolto dall’Egitto e al Piano Arabo per la ricostruzione di Gaza, sottolineando la necessità di arrivare quanto prima ad un nuovo cessate il fuoco nella Striscia. Il Ministro Tajani confermerà anche l’impegno italiano a favore delle nuove Autorità libanesi ed il sostegno alla missione UNIFIL, esprimendo quindi soddisfazione per l’avvio dei negoziati tra Stati Uniti e Iran sul dossier nucleare. La missione permetterà infine di approfondire ulteriormente le intense relazioni bilaterali, a partire dal rafforzamento della cooperazione economica. Particolare attenzione verrà dedicata all’individuazione di nuove opportunità di collaborazione nei settori dell’energia, delle infrastrutture, dell’agroalimentare e della chimica nel quadro del Piano d’azione per l’export italiano nei mercati extra-UE voluto dal Ministro Tajani.
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Dopo 21 ore, i vigili del fuoco hanno messo sotto controllo gli incendi boschivi che si sono propagati nelle colline a ovest di Gerusalemme. Le autorità stimano che circa 70 ettari di foresta siano andati distrutti. Le operazioni hanno coinvolto oltre 100 squadre antincendio e sei aerei, impegnati a contenere le fiamme e a impedire che raggiungessero i centri abitati vicini. Durante la notte sono stati creati corridoi tagliafuoco per fermare l’avanzata dell’incendio. Tre pompieri sono rimasti intossicati dal fumo e una poliziotta ha riportato ferite moderate. Tutti gli evacuati hanno potuto rientrare nelle loro abitazioni e le principali strade sono state riaperte al traffico. Le autorità escludono, al momento, un’origine dolosa dell’incendio.
“,”postId”:”51900712-5f72-4e16-aa29-d8cacf3cf880″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T07:38:02.442Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T09:38:02+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Sirene risuonano in Israele per marcare Giornata della Shoah”,”content”:”
Alle 10 in punto locali (le 9 italiane) le sirene sono risuonate in tutto Israele, accompagnando due minuti di pausa e silenzio, per marcare la Giornata della Shoah, in cui si commemorano i sei milioni di ebrei sterminati dal nazismo nell’Olocausto. Lo sottolineano i media israeliani.
“,”postId”:”79468dbd-671c-499d-9429-a2b93d795ee5″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-24T06:59:00.488Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-24T08:59:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”In 24 ore i raid di Israele uccidono 58 palestinesi a Gaza”,”content”:”
L’esercito israeliano ha ucciso 58 palestinesi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore secondo quanto riferito dal ministero della Salute del governo guidato da Hamas, tra cui una famiglia con quattro bambini. Ieri, mercoledì, sono morte 45 persone, di cui almeno dieci durante il bombardamento israeliano di prima mattina su una scuola nella città settentrionale di Gaza, dove si erano rifugiati degli sfollati. Oggi, 13 palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira diverse zone della Striscia; tra le vittime, una famiglia di sei persone. Nella Striscia di Gaza centrale, tre civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno bombardato una tenda che ospitava sfollati a ovest di Nuseirat (al centro). Nel sud di Khan Yunis, un uomo e sua moglie sono rimasti uccisi quando le forze di occupazione hanno bombardato un’abitazione, mentre due bambini sono rimasti uccisi quando è stata bombardata una tenda, secondo il ministero della Salute.
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Attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore hanno ucciso almeno 45 persone e ne hanno ferite oltre 100, secondo fonti mediche palestinesi citate dall’emittente qatarina Al Jazeera. Nella sola giornata di ieri, scrive, il bilancio era di 39 uccisi, ma durante la notte è salito.
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Secondo il sito di news Ynet, il ministero degli Esteri israeliano ha fatto cancellare i messaggi ufficiali delle sue ambasciate in tutto il mondo, che riportavano la frase: \”Riposa in pace, Papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione\”. Questo avrebbe suscitato l’ira di molti ambasciatori. Il premier Netanyahu è rimasto in silenzio sulla morte di Bergoglio che ha più volte denunciato la drammatica situazione umanitaria a Gaza. LEGGI L’ARTICOLO
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Tredici persone sono state uccise nella notte durante attacchi israeliani in tutta Gaza. Lo riporta l’emittente pubblica Kan, che cita resoconti non specificati provenienti dalla Striscia. Le Idf non hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito ai raid.
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Circa 80 manifestanti si sono radunati fuori dalla sede della società ebraica Shabtai di Yale per protestare contro la presenza del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir. I manifestanti hanno condannato la decisione di Shabtai di ospitare il ministro di estrema destra.
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L’ufficio di Ben Gvir, ha dichiarato che i manifestanti filo-palestinesi hanno cercato di aggredire il ministro mentre stava uscendo dopo aver tenuto una conferenza all’Università, lanciandogli bottiglie d’acqua. Secondo la dichiarazione, il politico non è rimasto ferito.
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Abu Mazen ad Hamas: “Consegnate tutti gli ostaggi a Israele. Siamo di fronte a gravi pericoli che potrebbero portare a una nuova Nakba (catastrofe)”, ha aggiunto il presidente dell’Autorità palestinese durante un discorso davanti al Consiglio centrale dell’Anp.
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In risposta Hamas ha pubblicato il video dell’ostaggio Omri Miran, da 565 giorni a Gaza. Intanto, l’esercito israeliano ha annunciato che un missile è stato lanciato dallo Yemen verso Israele e \”molto probabilmente è stato intercettato con successo\”.
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\”Il regime del terrore a Teheran rappresenta una minaccia non solo per il nostro futuro, ma per il destino dell’intera umanità. La lotta tra noi e l’impero del terrore determinerà il destino di tutte le società umane. Se Israele perderà questa battaglia, le nazioni occidentali saranno le prossime a essere colpite\”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante la cerimonia del Giorno della Memoria della Shoah e allo Yad Vashem a Gerusalemme.
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Attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore hanno ucciso almeno 45 persone e ne hanno ferite oltre 100, secondo fonti mediche palestinesi citate dall’emittente qatarina Al Jazeera. Nella sola giornata di ieri, scrive, il bilancio era di 39 uccisi, ma durante la notte è salito.
“Il regime del terrore a Teheran rappresenta una minaccia non solo per il nostro futuro, ma per il destino dell’intera umanità. La lotta tra noi e l’impero del terrore determinerà il destino di tutte le società umane. Se Israele perderà questa battaglia, le nazioni occidentali saranno le prossime a essere colpite”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante la cerimonia del Giorno della Memoria della Shoah e allo Yad Vashem a Gerusalemme.
Abu Mazen ad Hamas: “Consegnate tutti gli ostaggi a Israele. Siamo di fronte a gravi pericoli che potrebbero portare a una nuova Nakba (catastrofe)”, ha aggiunto il presidente dell’Autorità palestinese durante un discorso davanti al Consiglio centrale dell’Anp.
Gli approfondimenti:
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14:36
Un attacco aereo israeliano ha colpito il quartiere Tuffah, nella zona est di Gaza vity, provocando la morte di Saba e Sana Abu Saif, gemelle di quattro anni. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. La famiglia, già sfollata dalla propria abitazione, si trovava nella casa colpita dal raid.
13:21
La Spagna ha annullato unilateralmente un contratto multimilionario per l’acquisto di proiettili da un’azienda israeliana, che ha fatto infuriare il partner di estrema sinistra del governo socialista di Pedro Sanchez, hanno riferito giovedi’ fonti governative. Dopo “aver esaurito tutte le vie di negoziazione”, gli uffici del primo ministro Pedro Sa’nchez e della vice primo ministro di estrema sinistra Yolanda Di’az, nonche’ “i ministeri competenti, hanno deciso di annullare unilateralmente il contratto di acquisto di munizioni con l’azienda israeliana IMI Systems”, hanno affermato le fonti.
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13:20
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, si recherà a Baku nella prima metà di maggio per incontrare il presidente azero Ilham Aliyev per discutere del dialogo tra Turchia e Israele sulla Siria, mediato dall’Azerbaigian, e della possibile integrazione formale di Baku nel quadro degli Accordi di Abramo. Lo riferiscono i media israeliani. Saranno affrontate anche iniziative bilaterali e trilaterali con gli Stati Uniti, volte a rafforzare le relazioni diplomatiche. A inizio aprile Aliyev ha incontrato nello stesso giorno il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e quello siriano, Ahmed al-Sharaa (al-Jolani), mentre a marzo si è svolto un incontro con l’inviato speciale americano Steve Witkoff.
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13:12
È stato un incontro molto positivo dove ho ribadito al presidente (egiziano Abdel Fattah) al-Sisi il sostegno totale dell’Italia agli sforzi dell’Egitto per una mediazione tra Israele e Hamas al fine di arrivare ad un cessate il fuoco che per noi rappresenta una priorità e una tappa fondamentale per arrivare a una situazione di stabilità dell’intero Medio Oriente”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa al Cairo dopo l’incontro con al-Sisi. Con l’Egitto, ha proseguito Tajani, c’è una convergenza anche nel voler “garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso”, rimarcando come quello degli attacchi degli Houthi sia “un problema grave” per l’Egitto perché ha avuto “danni enormi per circa 7 miliardi di dollari” e anche “noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, oltre alle spese che noi dobbiamo sostenere per la presenza della nostra Marina Militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso”.
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12:47
12:33
Il governo spagnolo ha deciso di rescindere in maniera unilaterale il contratto per l’acquisto di 15 milioni di proiettili da un’azienda israeliana vincitrice di un appalto da 6,6 milioni di euro, dopo negoziati fra i socialisti del Psoe e gli alleati di Sumar nell’esecutivo progressista. E’ quanto indicano fonti dell’esecutivo, citate dai media iberici, dopo che il contratto formalizzato lo scorso 16 aprile era stato pubblicato oggi sul Bollettino Ufficiale dello Stato. Secondo le fonti, sarà negato all’impresa israeliana Imi Systen il permesso di importazione del materiale in Spagna “per ragioni di interesse generale”. La decisione è avvenuta dopo che la vicepremier Yolanda Diaz, fondatrice della confluenza di sinistra Sumar, aveva ribadito anche oggi l’esigenza di “ritirare in maniera unilaterale il contratto, che rappresenta una grave violazione degli accordi di governo”. Forti proteste sono state espresse anche da Izquerda Unida, parte della confluenza Sumar, che ha minacciato di uscire dalla coalizione di governo, e dai principali sindacati dei lavoratori. L’esecutivo progressista, e il premier Pedro Sanchez in prima persona, si erano impegnati a non acquistare o cedere armamenti a Israele, dopo l’escalation del conflitto a Gaza da parte dell’esercito israeliano, seguita agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 in territorio israeliano.
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12:32
La distruzione di macchinari pesanti, tra cui ruspe e bulldozer , secondo l’Idf utilizzati da Hamas per attività terroristiche, avvenuta martedì in seguito ai raid aerei israeliani, ha dato il colpo di grazia alle speranze di tante famiglie di Gaza di ritrovare i corpi dei loro cari sotto le macerie dei tanti edifici distrutti. Lo sostiene l’Onu, che riferisce come secondo le autorità locali, cui senza questi macchinari la rimozione dei detriti è bloccata e ciò rende impossibile recuperare i circa 11.000 corpi ancora intrappolati sotto le macerie. Per gli abitanti di Gaza seppellire i morti è sacro e non avere accesso al corpo dei loro cari è una tragedia nella tragedia. Le Nazioni Unite stimano che circa il 92 percento degli edifici residenziali di Gaza, ovvero circa 436.000 case, siano stati danneggiati o distrutti dall’inizio del conflitto. I detriti risultanti ammontano a circa 50 milioni di tonnellate, una quantità enorme di macerie che, nelle condizioni attuali, richiederebbe decenni per essere rimossa. Inoltre, le organizzazioni umanitarie avvertono che il ritardo nella rimozione delle macerie e nel recupero dei corpi non solo aggrava il trauma psicologico a Gaza, ma rischia anche di trasformarsi in un disastro sanitario e ambientale.
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11:52
“E’ una missione di pace per sostenere tutte le iniziative egiziane per arrivare ad un cessate il fuoco duraturo a Gaza e per la ricostruzione. Siamo impegnati anche per tutelare il traffico marittimo attraverso Suez e il Mar Rosso, sono priorità per l’Egitto e per l’italia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Cairo per una missione istituzionale. Tra i temi ci sarà anche l’immigrazione, sul fronte del contenimento dei flussi irregolari, ha aggiunto Tajani.
11:39
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto all’Alta Corte di Giustizia di concedergli una proroga fino a domenica per presentare una dichiarazione giurata in risposta a quella presentata dal capo dello Shin Bet, Ronen Bar, all’inizio di questa settimana. Gli avvocati di Netanyahu si sono appellati al fatto di aver ricevuto in ritardo la parte riservata della dichiarazione giurata di Bar perchè quest’ultimo l’ha consegnata dopo la scadenza che gli era stata assegnata. Inoltre, hanno fatto notare che il legale che sta preparando il documento, Zion Amir, si trova attualmente in Polonia per partecipare alla ‘Marcia dei Viventi’ in occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto e tornerà in Israele solo domani. Nella sua dichiarazione giurata, Bar ha accusato Netanyahu di aver fatto pressioni su di lui affinchè lo aiutasse a rinviare la sua testimonianza al suo processo per corruzione e di avergli chiesto di usare lo Shin Bet per agire contro attivisti coinvolti nelle proteste antigovernative. Bar ha anche affermato che gli era stato “detto chiaramente” che, in caso di crisi costituzionale, ci si aspettava che fosse leale al governo e non all’Alta Corte di Giustizia.
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11:33
Le ultime proposte presentate al Cairo dai mediatori egiziani e qatarioti ai negoziatori israeliani e di Hamas, includono il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza in cambio dell’impegno dell’organizzazione fondamentalista a deporre le armi ma non a consegnarle. Secondo fonti dei media arabi, Hamas avrebbe accettato di deporre le armi durante gli anni di tregua, ma non è chiaro se questa specifica proposta soddisfi l’obiettivo dichiarato di Israele di disarmare il gruppo e porre fine completamente alla sua governance e alle sue capacità militari. Hamas intanto avrebbe già accettato l’esclusione dall’amministrazione e dalla ricostruzione postbellica della Striscia. Uno dei punti di contesa è la richiesta di Hamas che Israele restituisca il corpo del defunto leader del gruppo, Yahya Al Sinwar , ucciso a Gaza l’anno scorso. Le due parti sono inoltre in disaccordo sulla richiesta di Israele che alti funzionari di Hamas lascino Gaza e vivano in esilio, probabilmente in Algeria come destinazione più probabile. “I negoziatori di Hamas e Israele stanno discutendo seriamente sulle proposte, ma ciò potrebbe non essere sufficiente per giungere a un accordo in tempi brevi”, ha affermato una fonte parlando con il media degli Emirati The National. “Alla fine, Israele non accetterà di ritirarsi da Gaza ed è probabile che insisterà nel mantenere le zone cuscinetto che ha creato nell’enclave”. Lo stato ebraico si oppone anche al rilascio di diversi detenuti palestinesi che stanno scontando l’ergastolo nelle sue carceri in seguito a condanne per terrorismo.
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11:19
E’ di tre morti il bilancio di un attacco israeliano con due missili nel mercato affollato di Jabalia, nella nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce al Jazeera. Tra le vittime, aggiunge l’emittente del Qatar, due fratelli, mentre molte persone sono rimaste ferite.
11:13
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha partecipato alla cerimonia di deposizione delle corone in memoria delle vittime della Shoah, tenutasi allo Yad Vashem a Gerusalemme in occasione di Yom Hashoah, il Giorno della Memoria della Shoah commemorato in Israele.

©Ansa
11:07
Il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato l’ingresso di 600 religiosi drusi siriani in Israele domani per celebrare la festività di Ziyara presso la tomba di Nabi Shuaib nella Bassa Galilea. Lo riferisce Walla. Per la prima volta ai visitatori drusi siriani è stato consentito di pernottare in Israele e ritorneranno in Siria il giorno successivo. Il mese scorso il ministro ha autorizzato un’altra visita per 60 religiosi, che hanno incontrato il leader spirituale della comunità drusa di Israele, lo sceicco Muafak Tarif, e hanno visitato luoghi sacri.
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11:01
Una delegazione militare statunitense è in visita nel sud del Libano accompagnata da militari libanesi. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui elicotteri militari libanesi sorvolano la zona a sud del fiume Litani, considerata per decenni roccaforte incontrastata degli Hezbollah, sconfitti da Israele nell’ultima guerra del 2023-24. Gli Stati Uniti e la Francia, alleati di Israele, guidano la missione di monitoraggio del cessate il fuoco tra Hezbollah e lo Stato ebraico.
10:52
Una pattuglia di soldati israeliani è penetrata nella notte nel sud del Libano nella zona di Adaisse, lungo la linea di demarcazione tra i due paesi, mentre l’esercito israeliano illuminava l’area con bombe al fosforo illuminanti, secondo quanto riferiscono media di Beirut. I militari di Israele non si sono ritirati dal sud del Libano come previsto dall’accordo per il cessate il fuoco del 27 novembre e mantengono posizioni su alcune colline lungo la linea di demarcazione ma in territorio libanese.
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10:27
Secondo fonti di Gaza, un raid israeliano ha ucciso 23 persone. L’Idf ha riferito di aver colpito un centro di comando di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Lo riferiscono i media israeliani.
10:21
L’Idf e lo Shin Bet hanno colpito nelle ultime ore un complesso di comando nella zona di Jabalia, utilizzato da membri di Hamas e della Jihad islamica. Lo ha dichiarato un portavoce dell’Idf, precisando che la struttura serviva alla pianificazione ed esecuzione di attacchi contro civili israeliani e forze di sicurezza. Le operazioni rientrano nell’ambito della continua attività militare dell’esercito israeliano per colpire infrastrutture strategiche dei gruppi terroristici nella Striscia di Gaza, ha detto l’esercito.
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10:14
Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà oggi in Egitto per incontri con il Presidente della Repubblica, Abdel Fattah al-Sisi, ed il Ministro degli Affari Esteri, Badr Abdelatty. Il primo obiettivo della visita – rende noto la Farnesina – è siglare alcune intese, tra cui innanzitutto un memorandum per la creazione di un Centro italo-egiziano per l’impiego, volto a facilitare l’integrazione dei giovani, formati nelle scuole tecnico-professionali italiane in Egitto, sia nel mercato del lavoro locale che in quello italiano. Il Centro per l’Impiego è un’iniziativa strumentale per rispondere alle pressanti richieste di manodopera qualificata delle imprese italiane, nonché per favorire flussi migratori regolari e ordinati verso l’Italia. Il Centro sarà finanziato dal nuovo programma dell’UE “Partenariato dei talenti” e si inserisce nell’ambito delle iniziative del Piano Mattei. L’Egitto è un Paese prioritario nell’ambito del Piano Mattei, oltre ad essere un partner essenziale con cui lavorare a livello regionale per affrontare le principali crisi in corso e favorire la stabilità nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Tra i temi che verranno discussi, il rafforzamento della collaborazione nella gestione migratoria e nel campo culturale. Con le Autorità egiziane saranno poi affrontate le principali questioni politiche regionali. Da parte italiana si ribadirà il sostegno al ruolo di mediazione tra Israele e Hamas svolto dall’Egitto e al Piano Arabo per la ricostruzione di Gaza, sottolineando la necessità di arrivare quanto prima ad un nuovo cessate il fuoco nella Striscia. Il Ministro Tajani confermerà anche l’impegno italiano a favore delle nuove Autorità libanesi ed il sostegno alla missione UNIFIL, esprimendo quindi soddisfazione per l’avvio dei negoziati tra Stati Uniti e Iran sul dossier nucleare. La missione permetterà infine di approfondire ulteriormente le intense relazioni bilaterali, a partire dal rafforzamento della cooperazione economica. Particolare attenzione verrà dedicata all’individuazione di nuove opportunità di collaborazione nei settori dell’energia, delle infrastrutture, dell’agroalimentare e della chimica nel quadro del Piano d’azione per l’export italiano nei mercati extra-UE voluto dal Ministro Tajani.
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10:07
09:58
Dopo 21 ore, i vigili del fuoco hanno messo sotto controllo gli incendi boschivi che si sono propagati nelle colline a ovest di Gerusalemme. Le autorità stimano che circa 70 ettari di foresta siano andati distrutti. Le operazioni hanno coinvolto oltre 100 squadre antincendio e sei aerei, impegnati a contenere le fiamme e a impedire che raggiungessero i centri abitati vicini. Durante la notte sono stati creati corridoi tagliafuoco per fermare l’avanzata dell’incendio. Tre pompieri sono rimasti intossicati dal fumo e una poliziotta ha riportato ferite moderate. Tutti gli evacuati hanno potuto rientrare nelle loro abitazioni e le principali strade sono state riaperte al traffico. Le autorità escludono, al momento, un’origine dolosa dell’incendio.
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09:38
Alle 10 in punto locali (le 9 italiane) le sirene sono risuonate in tutto Israele, accompagnando due minuti di pausa e silenzio, per marcare la Giornata della Shoah, in cui si commemorano i sei milioni di ebrei sterminati dal nazismo nell’Olocausto. Lo sottolineano i media israeliani.
08:59
L’esercito israeliano ha ucciso 58 palestinesi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore secondo quanto riferito dal ministero della Salute del governo guidato da Hamas, tra cui una famiglia con quattro bambini. Ieri, mercoledì, sono morte 45 persone, di cui almeno dieci durante il bombardamento israeliano di prima mattina su una scuola nella città settentrionale di Gaza, dove si erano rifugiati degli sfollati. Oggi, 13 palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira diverse zone della Striscia; tra le vittime, una famiglia di sei persone. Nella Striscia di Gaza centrale, tre civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno bombardato una tenda che ospitava sfollati a ovest di Nuseirat (al centro). Nel sud di Khan Yunis, un uomo e sua moglie sono rimasti uccisi quando le forze di occupazione hanno bombardato un’abitazione, mentre due bambini sono rimasti uccisi quando è stata bombardata una tenda, secondo il ministero della Salute.
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08:52
08:46
Attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore hanno ucciso almeno 45 persone e ne hanno ferite oltre 100, secondo fonti mediche palestinesi citate dall’emittente qatarina Al Jazeera. Nella sola giornata di ieri, scrive, il bilancio era di 39 uccisi, ma durante la notte è salito.
08:40
Secondo il sito di news Ynet, il ministero degli Esteri israeliano ha fatto cancellare i messaggi ufficiali delle sue ambasciate in tutto il mondo, che riportavano la frase: “Riposa in pace, Papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione”. Questo avrebbe suscitato l’ira di molti ambasciatori. Il premier Netanyahu è rimasto in silenzio sulla morte di Bergoglio che ha più volte denunciato la drammatica situazione umanitaria a Gaza. LEGGI L’ARTICOLO
07:42
Tredici persone sono state uccise nella notte durante attacchi israeliani in tutta Gaza. Lo riporta l’emittente pubblica Kan, che cita resoconti non specificati provenienti dalla Striscia. Le Idf non hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito ai raid.
07:37
Circa 80 manifestanti si sono radunati fuori dalla sede della società ebraica Shabtai di Yale per protestare contro la presenza del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir. I manifestanti hanno condannato la decisione di Shabtai di ospitare il ministro di estrema destra.
L’ufficio di Ben Gvir, ha dichiarato che i manifestanti filo-palestinesi hanno cercato di aggredire il ministro mentre stava uscendo dopo aver tenuto una conferenza all’Università, lanciandogli bottiglie d’acqua. Secondo la dichiarazione, il politico non è rimasto ferito.
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07:25
Abu Mazen ad Hamas: “Consegnate tutti gli ostaggi a Israele. Siamo di fronte a gravi pericoli che potrebbero portare a una nuova Nakba (catastrofe)”, ha aggiunto il presidente dell’Autorità palestinese durante un discorso davanti al Consiglio centrale dell’Anp.
In risposta Hamas ha pubblicato il video dell’ostaggio Omri Miran, da 565 giorni a Gaza. Intanto, l’esercito israeliano ha annunciato che un missile è stato lanciato dallo Yemen verso Israele e “molto probabilmente è stato intercettato con successo”.
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07:06
“Il regime del terrore a Teheran rappresenta una minaccia non solo per il nostro futuro, ma per il destino dell’intera umanità. La lotta tra noi e l’impero del terrore determinerà il destino di tutte le società umane. Se Israele perderà questa battaglia, le nazioni occidentali saranno le prossime a essere colpite”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante la cerimonia del Giorno della Memoria della Shoah e allo Yad Vashem a Gerusalemme.