In un mercato sempre più globalizzato e dominato dalle logiche commerciali, Fratelli Guzzini sceglie una strada controcorrente: investire nella manifattura italiana per costruire un grande polo produttivo capace di garantire qualità, servizio, innovazione e sostenibilità. A ribadirlo è Massimiliano Guzzini, presidente dell’azienda marchigiana, che punta su un progetto ambizioso: aggregare imprese che producono davvero in Italia o, al massimo, in Europa, senza importare prodotti cinesi da rivendere come fanno la maggior parte degli operatori nel settore del casalingo. “Vogliamo creare valore industriale vero investendo nella produzione e nella qualità – spiega –. Non ci interessa solo vendere di più attraverso un allargamento delle product categories, ma presidiare quando è possibile anche il ciclo produttivo”.
Il primo passo è stato compiuto nell’estate scorsa con l’acquisizione del 64% di Domo, azienda marchigiana specializzata nel cookware con sede a Colli al Metauro. Con questa acquisizione, il gruppo può ora proporre anche linee di pentolame a marchio Guzzini, destinate ai canali più qualificati. Domo consoliderà la presenza nel mercato dei supermercati. La strategia è chiara: espandersi su più fronti. Una scelta controcorrente in un’epoca in cui molte imprese italiane vengono cedute a fondi stranieri. “Non vogliamo farci comprare – sottolinea Guzzini – Vogliamo essere noi a costruire un gruppo forte, mantenendo radici industriali in Italia”.
Asterio Tubaldi