Il tecnico, un preparatore anatomico, o tecnico di sala settaria, non esclude, secondo il quotidiano di Trieste, che alcune manovre da lui stesso eseguite sul cadavere possano aver causato la lesione alla faccetta superiore sinistra della vertebra toracica T2, rinvenuta nella seconda autopsia eseguita sui resti della donna, effettuata dall’antropologa forense Cristina Cattaneo.