Bologna, 15 maggioo 2025 – C’è chi ha viaggiato in autobus, chi un autobus non l’ha trovato e ha dovuto raggiungere Roma come ha potuto, chi è arrivato in treno o in macchina. L’imperativo era esserci. E alla fine, l’annunciata e attesa sera dei miracoli c’è stata, nel tripudio di un Olimpico diviso a metà.

Chi da solo, chi con la famiglia: tutti uniti per tifare fino all’ultimo minuto il Bologna. A Roma è stata una festa incredibile, una di quelle serate indimenticabili. Il Bologna ha fatto la storia
Tutti i bolognesi dentro allo stadio per non perdersi una minuto della premiazione e vedere la Coppa al cielo. “Emozioni uniche, un delirio. Le porteremo dentro per sempre – racconta Simone sulle note di ‘Caro amico ti scrivo’ che risuona dagli altoparlanti dello stadio –. È una serata magica che rimarrà a vita nei nostri occhi. Dobbiamo ringraziare una squadra che incarna i valori della nostra città. Guidata da un’allenatore incredibile che è riuscito a dare una forza unica ai suoi ragazzi”.
C’è chi ha gli occhi lucidi, come Andrea che ricorda i tanti momenti di sofferenza negli anni prima di questa notte di gioia: “Quello spareggio col Parma con la discesa in Serie B me lo ricordo bene, corsi in camera a piangere. Essere qui stasera mi ripaga di quel momento, delle incertezze, delle estati a cercare il Bologna nei notiziari e sui giornali. Delle trasferte lontane. Ho fatto di tutto per essere a Roma e vedere la Coppa al cielo, alzata dalla mia squadra è valso ogni sacrificio”.
Sotto il cappellino del Bologna di Michela si nasconde invece un sorriso stampato a tutto volto. La maglia rossoblù indosso e la felicità di essere presente per questa notte storica: “Domani si lavora ma questa sarà una notte magica. Una notte per tutti i bolognesi e per Bologna. Ce la siamo meritata, siamo arrivati qui in tanti e anche in campo abbiamo battuto una grande squadra. Abbiamo sofferto ma al triplice fischio è stata una liberazione. Da domani non saremo più solo una sorpresa. Siamo tornati per davvero”. C’è anche chi vive a Roma, come Paolo ma è nato e cresciuto nella provincia bolognese e non poteva non essere presente questa sera all’Olimpico, portando con sé qualcosa di speciale: “Ho ereditato la fede rossoblù da mio padre che purtroppo è venuto a mancare proprio quest’anno. Ho indossato la sua maglia del Bologna all’Olimpico, ho voluto portarlo con me in questa sera speciale”.
E nel tripudio rossoblù non potevano mancare grandi e piccini, come Federico che tutta la famiglia ha esultato come un matto al triplice fischio: “Io ci credevo tanto. Con mio zio e il papà abbiamo comprato i biglietti addirittura prima di Juventus-Empoli. Ci abbiamo sperato tanto ed è essere qui è stato eccezionale”. Unica, emozionante incredibile, una notte che rimarrà negli occhi, nei racconti e nelle immagini di 30mila bolognesi. E parafrasando il Cesare rossoblù, sì Bologna, anche a Roma, questa sera, sei bellissima.