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C’è un Paese che si connette sempre di più. E non è solo quello dei giovani. È quello dei 65enni, anzi dei 65-74enni per essere precisi.

Li si categorizza come “anziani”, ma raccontano un’altra storia i numeri del primo rapporto Auditel-Ipsos presentato ieri a Milano da Paolo Lugiato, Direttore generale di Auditel, e Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos. Il rapporto poggia sulla ricerca di base Auditel, che da vent’anni mappa il Paese con 500mila indirizzi estratti, 20mila interviste familiari e 14mila individuali.

I risultati raccontano di un’Italia con 121,6 milioni di schermi, tra televisori, smartphone, tablet e Pc. Ma raccontano anche un’altra storia relativamente agli over 65: una generazione che con lo streaming va a braccetto, con le tasche abbastanza piene da comprare smart Tv e l’alfabetizzazione digitale per usarle.

In questo quadro la notizia è che proprio la cara vecchia televisione sta rappresentando un grande traino per la digitalizzazione italiana. Altro che residuo del secolo scorso: oggi ci sono 24,7 milioni di Tv connesse nel Paese fra smart tv e televisori connessi con altri dispositivi esterni (+97% fra 2019 e 2024). Le sole smart Tv superano i 23 milioni e in cinque anni sono più che raddoppiate (+131%). A spingerle non sono solo i Millennials o la Generazione Z. Ci sono anche, e soprattutto, loro: gli over 65. La coorte dei 65-74 anni è cresciuta di oltre mezzo milione rispetto al 2019. In parallelo, sono diminuite (-670mila) le famiglie con minori. Risultato: oggi le famiglie composte da soli over 65 sono più di quelle con bambini. Ma attenzione: dentro quella fascia anagrafica si muovono persone molto diverse da come spesso le si immagina. Guai a considerarli passivi e tagliati fuori dal digitale. Il 92% è connesso a Internet. Il 65% ha banda larga. La metà guarda contenuti in streaming.

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Il dato simbolo? La media di 1,8 televisori per famiglia, cui si aggiungono 3,2 “secondi schermi” (smartphone, tablet, computer). Ma è anche interessante che, nella fascia 65-74, queste cifre sono allineate – o poco sotto – rispetto al resto della popolazione. E non si tratta solo di avere gli apparecchi. Li usano. Li accendono. Si iscrivono alle piattaforme.La fruizione di piattaforme streaming tra i 65-74enni è quasi raddoppiata (dal 14% al 26%) in cinque anni e quella delle piattaforme Bvod (il video on demand dei broadcaster) è triplicata (dal 5% al 14%).