Potrebbe essere Padre Paolo Dall’Oglio il cadavere dell’uomo in abiti religiosi ritrovato in una fossa comune nei pressi di Raqqa In Siria. La notizia del possibile ritrovamento, è stata riferita a Oggi dal vescovo di Qamishlie nel Nord del Paese, è stata confermata dal nunzio apostolico a Damasco cardinal Mario Zenari: “Sono stato informato ieri sera”, ha dichiarato l’ambasciatore della Santa Sede, “le indicazioni sulla località del ritrovamento e sull’identificazione di Padre Paolo non sono ancora precise. Abbiamo contattato i gesuiti presenti sul territorio, ma non siamo ancora riusciti ad avere conferma”.
La liberazione degli ostaggi
Dodici anni fa il gesuita romano – era il 29 luglio 2013 – è scomparso nel nord della Siria all’epoca occupato dallo Stato Islamico, dove era andato per trattare la liberazione di alcuni ostaggi. Al momento, secondo quanto si apprende, alla procura di Roma “non risulta” sia stato ritrovato, l’inchiesta sulla sua scomparsa e sul suo ipotetico e probabile sequestro fu archiviata, malgrado l’opposizione dei familiari.
Nel 2020 la sorella di Padre Paolo, Immacolata, ha partecipato al docufilm «Ayouni» che racconta il dolore dei familiari dei tanti spariti in Siria. «Paolo è nato nove anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale – ha detto nel film la donna – è stato giovane a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, ed è un figlio del Concilio Vaticano II, che credeva nel dialogo religioso come condivisione della profondità dell’esperienza di fede».
La famiglia
“In questi anni ci sono state spesso fake news, questa per me non è una notizia vera”. Così Francesca Dall’Oglio, sorella di Padre Dall’Oglio, a Rainews 24, riguardo al presunto ritrovamento del corpo del fratello in una fossa comune a Raqqa in Siria. “Si parla di un corpo con abiti religiosi ma mio fratello aveva abiti civili”, ha aggiunto Francesca Dall’Oglio.