Il destino aspettava il brigadiere Legrottaglie Carlo su una strada di campagna del Brindisino, a meno di un mese dal suo sessantesimo compleanno e a pochi giorni dalla pensione. 

Il brigadiere aveva grandi progetti per il dopo. Anzitutto un viaggio con la moglie, preparato nei particolari. Da Ostuni, dove abitavano, sarebbero andati in Sicilia a trovare un amico e poi l’avrebbero girata tutta in moto, mandando le foto dell’impresa alle gemelle, le figlie adolescenti rimaste a casa. Ieri, durante uno dei suoi ultimi turni di lavoro (non proprio l’ultimo, ma quasi), c’è stato un inseguimento. Quando i banditi lasciano l’auto per scappare a piedi, Legrottaglie potrebbe restare in macchina: perché rischiare ancora una volta la vita alla vigilia del congedo? Ma queste sono le domande che ci facciamo noi. Il brigadiere fa rima con dovere: scende dall’auto di servizio con un collega e rincorre i banditi, due professionisti del ramo che hanno quasi sessant’anni come lui, solo che loro in pensione non vanno mai. Uno si volta e spara. Il colpo raggiunge l’arteria iliaca ed è come se una bomba esplodesse nel cuore.



















































Quante probabilità ci sono che il proiettile di un bandito perfori l’arteria iliaca di un carabiniere in movimento, alla vigilia della pensione? Una su un miliardo? Nessun algoritmo sarebbe in grado di darci una risposta plausibile. Solo il destino, a cui stavolta non ci inchiniamo. Mentre ci inchiniamo a Legrottaglie Carlo, brigadiere, che sognava di girare la Sicilia in moto.

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

13 giugno 2025, 05:45 – modifica il 13 giugno 2025 | 08:19