Impresa sfiorata, si chiude il ciclo di Nunziata
(Carlos Passerini) Fine dei giochi, torniamo a casa. Ma a testa altissima. Gli azzurrini cadono ai supplementari contro la Germania nei quarti dell’Europeo Under 21 in corso in Slovacchia. Finisce 3-2. Peccato, perché l’avevamo ripresa al 96’ in 11 contro 9, per le espulsioni discutibili di Gnonto e Zanotti. Un’autentica prova d’orgoglio. Il gol vittoria di Rohl è arrivato al 117’. La maledizione continua: non raggiungiamo la semifinale ormai dal 2017. Poi solo delusioni: fuori ai gironi nel 2019, ai quarti nel 2021, ancora ai gironi nel 2023.
E pensare che siamo ancora in testa all’albo d’oro della manifestazione: cinque titoli, come la Spagna, anche se l’ultimo risale al 2004. In semifinale alla fine vanno i tedeschi, che affronteranno mercoledì la Francia. L’altra partita sarà Olanda-Inghilterra.
Peccato, potevamo esserci noi. Non è bastata l’arringa di Rino Gattuso, il neo c.t. della Nazionale maggiore che era arrivato in Slovacchia per incoraggiare la squadra insieme al capodelegazione Gigi Buffon. «Dobbiamo far crescere i nostri giovani. Il talento c’è, ma bisogna dare ai giovani la possibilità di esprimerlo» le parole di Gattuso alla Rai. Comunque, un insegnamento per il futuro. Come quello che arriva da questo quarto di finale: quanto a carattere, ad attaccamento, gli azzurrini sono stati encomiabili. I grandi prendano nota. Il dispiacere del c.t. Nunziata: «Ringrazio i ragazzi per quello che hanno fatto, hanno dato tutto. L’arbitro ha rovinato la partita, ma resta l’orgoglio».
Senza Baldanzi, malconcio, rimasto in panchina, il c.t. si era affidato a Gnonto come punta centrale. L’attacco della Germania è guidato dal gigante Woltemade, quasi due metri. Ma gli occhi di tutti sono per Tresoldi, nato a Cagliari nel 2004: in serie A ha fatto provini su provini ma nessuno l’ha mai preso, quindi nel 2017 si è trasferito con la famiglia ad Hannover ed è diventato cittadino tedesco.
Siamo in partita, ma la sfida è equilibrata. Il portiere Desplanches è ancora una volta decisivo, come nelle gare del girone eliminatorio. L’Italia cresce col passare dei minuti. E infatti arriva il gol che spacca la partita, con Koleosho: gran destro nell’angolino da parte dell’attaccante nato negli Usa e naturalizzato italiano, giocatore del Burnley.
Il pari è di Woltemade, che sfrutta l’altezza e di testa gira un corner dalla sinistra. Dentro Casadei, uno dei migliori, al posto di Koleosho. Poi, la follia di Gnonto: espulso per doppia ammonizione, esce in lacrime, disperato. Saltano le marcature, la Germania ne approfitta e Weiper segna il gol del sorpasso. Sembra finita, anche perché Zanotti viene espulso in maniera frettolosa del pessimo arbitro lituano Lukjancukas, mai in partita. Al 95’ arriva il pareggio clamoroso di Ambrosino, attaccante del Napoli in prestito dal Frosinone: punizione capolavoro e partita ai supplementari. Dove Desplanches para tutto. Tranne il destro di Rohl. Siamo fuori, ma a testa altissima.