Dice Marta Bastianelli di trovarsi molto bene con Marco Velo nei panni di tecnico delle donne. A suo dire è colui che più meritava l’incarico: presente da oggi anche in pista, prima di partire per il Giro d’Italia Women, e curioso delle juniores. Le conosceva per le convocazioni nelle crono e quel che gli manca è proprio lei a raccontarglielo. La seconda maternità è avviata sulla strada giusta. E la romana, che da anni fa base in Abruzzo, ha ricominciato a girare per il mondo del ciclismo, senza aver mai interrotto i contatti con le atlete. Per questo, a pochi giorni dal via della corsa rosa, le abbiamo chiesto di fare il punto sulle azzurre che vedremo in azione da domenica.

«E comincerei – sorride Bastianelli – con la ragazza che ha vinto il Giro d’Italia lo scorso anno, vale a dire Elisa Longo Borghini (nella foto di apertura dopo la vittoria del sesto tricolore, ndr). Nella nuova squadra direi che si sia inserita benissimo, lo dimostrano le vittorie. Penso che sia molto motivata per questo Giro d’Italia, come lo sarà anche per il Tour. Sarà ovviamente una delle favorite per la classifica generale. Come lei mi viene alla mente il nome di Gaia Realini, che al campionato italiano ha lavorato per Elisa Balsamo. Il percorso è adatto alle sue caratteristiche, ci sono salite che le vanno bene e per lei sarebbe la prima volta da leader».

Marta Cavalli arriva al Giro d’Italia Women dopo il Giro di Svizzera e il campionato italiano

Marta Cavalli arriva al Giro d’Italia Women dopo il Giro di Svizzera e il campionato italiano

La nuova Cavalli

Come accade da tempo per gli uomini, anche nel gruppo delle donne la suddivisione fra Giro e Tour si sta trasformando in un solco piuttosto profondo . Questo fa sì che le atlete al via della sfida rosa abbiano un alto profilo, ma manchino le top rider che si sfideranno per la maglia gialla. Ugualmente non mancano le figure di riferimento. Torna ad esempio Anna Van der Breggen, che chiuse il conto col Giro vincendo quello del 2021 prima di ritirarsi. Sempre lei l’anno prima aveva vinto il mondiale sulle strade di Imola che saranno il teatro dell’ultima tappa. Al suo fianco ci sarà anche Lotte Kopecky, seconda per un soffio lo scorso anno. La belga è forse solleticata da un percorso che nel finale appare simile a quello che si concluse con il Block Haus e poi la tappa dell’Aquila?

«Fra le nostre – prosegue Bastianelli – ci sarà anche Monica Trinca Colonel, che ho visto bene al campionato italiano (seconda alle spalle di Longo Borghini, ndr). E poi c’è Marta Cavalli che già da qualche tempo ha ripreso a dare dei buoni segnali. Ho parlato con lei e ho parlato con il papà. Marta si era presa un momento di pausa dopo gli infortuni e qualche contrattempo, ma ora la vedono tutti molto serena. Ha voglia di riprendersi quel che ha lasciato lungo la strada. Si è preparata bene in altura, magari avrà bisogno di un po’ per adattarsi ai ritmi di gara, ma confido che per il Giro sarà in forma».

Silvia Persico sarà angelo custode e semmai alternativa per Longo Borghini al Giro d’Italia Women

Silvia Persico sarà angelo custode e semmai alternativa per Longo Borghini al Giro d’Italia Women

La doppia opzione

L’occhio torna per un momento in casa UAE Adq, la sua ultima squadra da atleta che con l’arrivo di Elisa Longo Borghini ha cambiato pelle e caratura. La sovrapposizione di nomi, che fa della SD Worx-Protime una delle corazzate da cui guardarsi, trova nella squadra emiratina la risposta più efficace nella presenza accanto alla piemontese di compagne di livello come Silvia Persico, Erica Magnaldi ed Eleonora Gasparrini. Atlete che potrebbero correre da leader e saranno alternativa e supporto per la campionessa italiana.

«Da qualche stagione – analizza Bastianelli – le squadre vanno al via delle grandi corse con un piano A e insieme il piano B. Facendo tutti gli scongiuri, può succedere che un capitano abbia qualche contrattempo, quindi è logico che ci siano pronte delle alternative, soprattutto nei team più forti. Se riesci a portare alla partenza due atlete con la stessa forma e con lo stesso profilo, che magari si intendono anche tra di loro, è proprio il massimo. Detto questo, avere una Longo Borghini in forma è una bella sicurezza. Lei secondo me è forte di testa e già questo è un buon punto di partenza. Ovviamente aver vinto il Giro dello scorso anno le dà la consapevolezza di poterci riprovare ed è un punto a suo favore. Però non credo che se non l’avesse vinto, quest’anno non ci avrebbe provato lo stesso».

Consonni, Guazzini e il tricolore. Purtroppo per la toscana la corsa è finita con una brutta caduta

Consonni, Guazzini e il tricolore. Purtroppo per la toscana la corsa è finita con una brutta caduta

Consonni e gli sprint

Tolta dal mazzo Vittoria Guazzini, nuovamente con un braccio al collo dopo la caduta dei tricolori, e con Elisa Balsamo che correrà soltanto il Tour de France, il fronte delle velociste azzurre che dovranno vedersela con Lorena Wiebes è animato da Chiara Consonni. La Canyon//Sram zondacrypto ha infatti scelto di schierare la leader Niewiadoma soltanto al Tour, dando spazio a Cecile Uttrup Ludwig e dedicando attenzione alla velocista bergamasca che avrà il supporto di Soraya Paladin.

«Con Chiara – spiega Bastianelli che di Consonni è stata a lungo l’ispiratrice – ho parlato proprio al campionato italiano. E’ molto contenta, direi serena. La squadra le piace, vanno d’accordo. Sono state da poco in Austria a fare altura, mi ha parlato di un bellissimo training camp in cui si è creata un’atmosfera veramente serena e tranquilla. La vedo molto bene, in una squadra molto forte che la può aiutare nelle tappe adatte a lei. Sicuramente anche loro punteranno a fare classifica, per cui sapranno loro come gestire la corsa. Sarà un Giro con facce diverse, che permetterà anche a noi della nazionale di osservare le ragazze che potrebbero diventare interessanti per il mondiale, che sarà certamente molto duro».

Monica Trinca Colonel è arrivata seconda ai tricolori di Darfo Boario Terme, nel primo anno di WorldTour

Monica Trinca Colonel è arrivata seconda ai tricolori di Darfo Boario Terme, nel primo anno di WorldTour

Lo spazio delle continental

E qui i nomi da segnare saranno anche quelli di Barale e Ciabocco, oltre a quelli delle tante italiane che prenderanno il via nelle continental che costituiscono il serbatoio dei talenti e rischiano dal prossimo anno di avere vita più difficile a causa della riforma del ciclismo femminile e la volontà di spingere sulle squadre professional.

«Sarebbe davvero un danno se dovessero sparire – piega Bastianelli – perché una buona parte delle ragazze che oggi vediamo nelle WorldTour vengono tutte dalle continental. Ricordiamoci che Monica Trinca era una cicloturista, che poi è passata con Zini e adesso la vediamo esordire in una squadra del massimo livello. Quindi io do molta fiducia a queste piccole squadre, perché possano mettersi in luce loro per i loro sponsor e perché diano la possibilità alle ragazze di distinguersi e puntare al salto di categoria. Quindi, anche se il Giro sarà certamente impegnativo, nulla toglie che possano dire la loro. In attesa di capire se sarà una corsa da giocare sul filo dei secondi o se ci saranno distacchi più ampi. L’anno scorso credevamo tutti che con il Block Haus in finale sarebbe successo il finimondo, ma non fu così. Quest’anno le ultime due tappe sono veramente dure, ma il livello si è alzato tantissimo e le atlete sono arrivate ad una forma strepitosa. Sarà dura decifrarlo da subito, credo che sarà un bel Giro e porterà un bello spettacolo».