La persona più potente d’Italia, secondo Money, è Giorgia Meloni, premier “underdog” secondo la testata finanziaria: a metà mandato il suo consenso (sondaggi alla mano) appare in crescita e le ultime mosse stanno mostrando la volontà “di farsi accreditare a livello internazionale come una leader influente e affidabile”.
Attenzione, però, che la barra di governo si regge anche sull’economia e dunque non deve sorprendere la presenza in questa Top Ten, di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia a volte contestato politicamente ma che, nei momenti chiave, quasi dalle retrovie ha mostrato di godere di appoggi bipartisan. Tra i momenti chiave, i 200 miliardi del PNRR da gestire, ma anche la sua “comparsa” a fianco di uno sfiduciato Urso nel momento di svolta nel braccio di ferro con Stellantis.
E, da Stellantis, ecco che al secondo posto della classifica si issa John Elkann: non solo l’impero ex Fiat, ma soprattutto la finanza con Exor, il controllo di Juventus, Ferrari, di un gruppo editoriale (per quanto in crisi e con piani di vendita). Negli ultimi mesi, inoltre, il nipote dell’Avvocato è uscito (quasi) da una certa riservatezza, guidando in prima persona Stellantis dopo l’uscita di scena di Tavares e tracciando nuovi rapporti con la politica (soprattutto l’esecutivo).
Dietro di lui c’è l’uomo più ricco d’Italia, ossia Giovanni Ferrero dell’impero Nutella, il cui patrimonio personale supera i 40 miliardi di dollari. Ma Ferrero non rilascia interviste, vive a Bruxelles, da dove controlla le holding della Ferrero, e meno che meno intrattiene rapporti con la politica (apertamente, almeno) o si inserisce nel dibattito pubblico. Il peso economico della Ferrero e della Fondazione collegata, però, vengono considerati importanti.
Al quarto posto, in un momento in cui il Risiko bancario ha ormai assunto tinte da psicodramma, c’è quello che se ne tiene fuori: Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo da dieci anni, arco di tempo in cui ha portato il gruppo al top della capitalizzazione nell’Eurozona, con un utile nel 2024 di 8,5 miliardi. Messina ha visione di finanza ed economia sociale e vengono considerate di peso le sue esternazioni sulle mosse del nuovo capitalismo e persino su ambiente e sostenibilità.
Fuori dal Parlamento ma non dall’influenza politica è Marina Berlusconi, primogenita del fondatore di Forza Italia “che è indicata anche come la nuova deus ex machina della linea del partito ora al governo. Lasciata Mediaset al fratello Pier Silvio, porta avanti la crescita di Mondadori e, probabilmente, di un soggetto politico che la veda in prima fila.
Tra Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e La7 (anche accusata di una linea editoriale di opposizione al governo, leggi Mentana e Formigli), ha un peso da vero influencer anche Urbano Cairo, il cui sesto posto in questa classifica sarebbe il sogno proibito dei tifosi del suo Toro (che non a caso gli chiedono costantemente di fare un passo indietro, per usare un eufemismo).
Accanto al Risiko bancario c’è anche quello energetico, con una strategia che per il Paese si sostanzia anche nel cosiddetto Piano Mattei, che nei corridoi romani si ritiene “suggerito” (lo dicono i maligni, sostiene Money) da Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, uno che è rimasto al timone dell’azienda di Stato dal 2014, nonostante la girandola di governi.
E se nei vari governi, la Lega è entrata e uscita, perdendo quel peso in termini di voti che aveva un tempo, non così Matteo Salvini, ancora una volta vicepremier e, fra Ponte sullo Stretto e selfie con i prosciutti, rimane uno dei personaggi più potenti, secondo Money, o quanto meno più influenti (ogni parola, ogni uscita sui social diventano un titolo di giornale, poco da fare).
Oltre a Giorgia Meloni, nella Top Ten c’è solo un’altra donna, Miuccia Prada, ceo del gruppo omonimo che ora ha acquisito anche Versace, “una delle donne più ricche d’Italia con un patrimonio da 6,4 miliardi di euro” ma soprattutto inserita nella lista dei 100 più influenti stilata dal Time.