Alcaraz parte male ma reagisce: nei quarti c’è Norrie
(Marco Calabresi) Per la terza volta in quattro partite, Carlos Alcaraz ha perso un set, ma la dimostrazione di forza data negli altri tre è stata enorme, anche perché davanti c’era la scheggia impazzita del tennis mondiale, Andrei Rublev, l’ultimo che prima di Bublik ad Halle e a parte proprio Alcaraz era stato capace di battere Jannik Sinner. Carlitos ha chiuso 6-7 6-3 6-4 6-4 in due ore e 43′ una partita che si era messa male, con il break a zero del russo sul 3-1 nel primo set che però non lo aveva indirizzato definitivamente, ma che Rublev ha comunque portato a casa al tiebreak.
Nei restanti tre set, ad Alcaraz è bastato un break ciascuno per guadagnarsi il quarto di finale contro il britannico Cameron Norrie, che giocherà in casa ma che arriva da una maratona da quattro ore e mezza contro Jarry. L’altro quarto della parte bassa è quello tra Taylor Fritz e Karen Khachanov, mentre negli ottavi di quella alta ci sono tre italiani, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego e Flavio Cobolli, tutti in campo domani.
Dei tre break, quello che lo ha portato avanti 4-3 nel terzo set è roba da marziani: spostato come un tergicristalli da una parte all’altra del campo e più vicino al telone di fondo campo che alla riga, Alcaraz ha tirato un passante incrociato che ha fatto alzare tutto il centrale. Nel quarto set, invece, Rublev ha provato a lasciar andare il più possibile il braccio e giocarsela con la dinamite, ma alla quarta palla break concessa nel quinto game si è dovuto inchinare, pur non arrendendosi all’evidenza ed evitando una sconfitta più pesante.
«Andrej è forse il giocatore più potente che abbiamo nel circuito, ti costringe al limite, ma sono molto soddisfatto di come mi sono mosso — le parole di Alcaraz —. Dovevo giocare in maniera intelligente dal punto di vista tattico, ed è quello che ho fatto. Bisogna credere in sé stessi, indipendentemente dal punteggio: il tennis è uno sport che può cambiare in un punto, bisogna rimanere lì tutto il tempo ed essere forti mentalmente, convinti di poter far meglio. Il primo set si è giocato su pochi punti, ma ho sfruttato le chance quando sono capitate, e dopo il break nel secondo set ho iniziato a sentirmi meglio».