Il raid di Putin
(Di Alessandro Trocino, estratto dalla Newsletter Prima Ora) Nella notte tra martedì e mercoledì, l’Aeronautica militare ucraina ha segnalato un nuovo lancio record di missili ipersonici Kh-47M2 Kinzhal da un aereo MiG-31K verso Lutsk a nord di Leopoli. Danni sono stati segnalati anche in diverse altre regioni. «È stato il più alto numero di attacchi aerei in un solo giorno: 741 bersagli — 728 droni di vario tipo, inclusi oltre 300 Shahed, e 13 missili — Kinzhal e Iskander», ha commentato Zelensky su X.
Trump, intanto, sembra aver cambiato idea e pare voler continuare ad appoggiare militarmente Kiev. Axios parla dell’arrivo di altri 10 missili intercettori Patriot PAC-3 e di un altro sistema missilistico antiaereo. Difficile, come sempre, decrifrare il presidente americano. Dopo avere umiliato Zelensky, ha cominciato ad attaccare Putin, accusandolo di dire «stronzate». La Cnn ha pubblicato registrazioni audio, presumibilmente della campagna del 2024, in cui Trump sosteneva di aver avvertito Putin che, se la Russia avesse invaso l’Ucraina, avrebbe «bombardato Mosca, facendogli un mazzo così». Non è andata secondo l’annuncio, come si è visto. E Putin continua nel suo piano, che pare evidente, e si rispecchia in quello di Benjamin Netanyahu, secondo il quale «la pace si raggiunge solo attraverso la forza». Per entrambi, la pace si potrà dunque avere solo il giorno dopo la vittoria (sugli ucraini e sui palestinesi).
Anche per questo, per Kiev, scrive Marta Serafini, «è fondamentale l’appoggio degli alleati europei. Oggi ad aprire i lavori della Conferenza per la ricostruzione alla Nuvola di Fuksas con Zelensky ci sarà anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che, a margine del summit, incontrerà il senatore Usa Lindsey Graham, autore del disegno di legge che imporrebbe nuovi provvedimenti contro l’economia russa. Il tutto mentre i 27 stanno finalizzando il 18esimo pacchetto di sanzioni a Mosca».
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