di
Giuliana Ubbiali

La procura acquisisce i filmati con la corsa di Andrea Russo: 2 minuti in tutto dall’arrivo all’aeroporto fino all’impatto con il motore dell’aereo

Quando Andrea Russo arriva sotto l’aereo, compie quel gesto che non si spiega in una concatenazione di fatti senza senso, non conoscendo i suoi pensieri. Nel video che circola sugli ultimi istanti, quando è già riuscito a infilarsi nella porta scorrevole degli arrivi e a varcare quella di sicurezza che accede sulle piste, va verso l’Airbus A319 di Volotea con 154 passeggeri diretti a Oviedo. Non punta all’elica della turbina sinistra dove poi morirà. Corre contro la parte esterna del motore di destra, salta con le braccia alzate, l’impatto lo respinge, perde l’equilibrio ma si regge sulle gambe. È allora che aggira le ruote, passa sotto la fusoliera e salta nella turbina di sinistra, dove accade quello che le cronache hanno già detto. 

Da quando è vicino all’aereo alla sua fine passano 19 secondi. Guardando e riguardando quel video, le domande si susseguono: che cosa voleva fare? Perché in aeroporto? Perché non si è riusciti a bloccarlo prima? Questo, al di là del fascicolo aperto dalla pm Letizia Aloisio per istigazione al suicidio, più che altro un contenitore in cui poter disporre gli accertamenti. Anche il pm si interroga se Russo, 35 anni, di Calcinate, avesse qualche legame con l’aeroporto che al momento non emerge. Ha acquisito la lista dei passeggeri di quel volo, per capire se ci fosse qualcuno che il 35enne volesse fermare o di cui volesse attirare l’attenzione. Non per forza, però, questa tragedia ha una spiegazione logica. 



















































Le persone a lui vicine, sentite dagli investigatori, riferiscono che negli ultimi giorni farneticasse. Parlava anche di malocchio e del padre venuto a mancare. Allo stato non risulta avesse lasciato un biglietto, annunciato di volerla fare finita o gesti eclatanti. È difficile spiegarsi perché abbia puntato all’aeroporto dove doveva entrare, parcheggiare la sua Fiat 500 rossa e avrebbe rischiato di essere bloccato. Da quando arriva in auto a quando muore passano due minuti. I filmati in mano alla Procura riprendono tutto dall’inizio, seppure a spezzoni da diverse angolazioni. Il video che circola, invece, testimonia solo gli ultimi secondi. Qui Russo corre piano. Lo segue, camminando, un uomo, forse un poliziotto in borghese che quando il 35enne si avvia sotto l’airbus si china appoggiando le mani sulle ginocchia. Sembra esausto. Nessuno sfreccia. Due addetti con la pettorina gialla accelerano; un terzo che controlla gli ultimi dettagli dell’aereo gli dà le spalle. In due secondi, Russo è già dall’altra parte e la sua vita finita. Il poliziotto si inginocchia. Un addetto alle valigie si mette le mani in testa. Un’operatrice con la pettorina gialla si copre il volto. Uno choc. Anche per loro, in aeroporto è arrivato un team di psicologi

12 luglio 2025 ( modifica il 12 luglio 2025 | 10:26)