Piastri come Raikkonen a Spa, Verstappen non molla mai. Leclerc si prende otto decimi con la Ferrari evoluta, disastro Hamilton
(di Daniele Sparisci, inviato a Spa) Poche parole, un messaggio di scuse al team per aver sbagliato nella seconda sessione delle miniqualifiche rischiando di essere eliminato. La pole del venerdì costruita su un giro monstre (record del tracciato) attorno alla pista più complicata e spettacolare, era Oscar Piastri ma sembrava di rivedere Kimi Raikkonen. Il finlandese sulle Ardenne ha costruito il suo mito, l’australiano della McLaren ha dato una grande lezione di classe e freddezza e come Iceman trattiene le emozioni e dosa le parole superflue.
Teme Verstappen, un altro padrone di questi boschi. La Red Bull ha puntato su una configurazione scarica, se pioverà sarà un boomerang come è successo a Silverstone. Altrimenti può essere considerato un serio pretendente per la vittoria nella Sprint.
Sarebbe la prima gioia per il neo-responsabile della Red Bull, Laurent Mekies, un passato recente a Maranello da vice di Mattia Binotto. La Ferrari evoluta (con la sospensione posteriore attesa da mesi) ha fatto vedere pochissimo: l’unica certezza è Leclerc, in seconda fila dietro a Norris. Ma Charles si è preso quasi otto decimi da Piastri, un’enormità. Sapeva di dover faticare per trovare la quadra dopo una modifica così importante battezzata con un solo turno di libere a disposizione, ma forse si aspettava qualcosa di più. «Credo che la maggior parte dei team non abbia trovato l’equilibrio aerodinamico» racconta Fred Vasseur.
Hamilton è caduto subito, un venerdì da incubo: fuori subito, si è girato all’ultima chicane dopo un bloccaggio del posteriore: «Frustrante, non mi era mai capitato in carriera». Esagera, ma è l’ennesimo sintomo di un disagio profondo, di una mancata sintonia con la macchina: «Le evoluzioni? Per ora non dire che ci sono segnali incoraggianti, speriamo in domani». Scatterà 18° nella Sprint Race sul circuito dove l’anno scorso aveva ottenuto l’ultima delle sue 105 vittorie grazie alla squalifica di Russell. Pessimo anche George, fuori dai primi dieci. Molto male anche Kimi Antonelli: un testacoda all’inizio con escursione sulla ghiaia gli ha tolto fiducia e probabilmente ha sbilanciato la macchina.
L’ultimo posto è il frutto di un errore di valutazione e pesa molto nelle qualifiche in cui Ocon con la Haas ha centrato una sorprendente terza fila. In cui finalmente Carlos Sainz (6°) vede un po’ di luce dopo mesi durissimi con la Williams. In cui il giovane Bortoleto piazza la Sauber al decimo posto battendo Hulkenberg reduce dal podio in Inghilterra. La pioggia può stravolgere certezze o far affondare ambizioni, dalla Ferrari ci si aspetta molto di meglio. Da Hamilton poi un exploit che cancelli questa brutta pagina.