SuperMax piega le McLaren. La Ferrari resta a guardare, Hamilton ancora male
(di Daniele Sparisci, inviato a Spa) Le McLaren si possono battere, se hai Verstappen in squadra. In mezzi ai boschi colorati d’arancio dove è iniziata la sua leggenda (prima che tornasse il Gp di Olanda questa era la sua gara di casa), lancia un urlo al traguardo per festeggiare il trionfo nella Sprint Race. In altri tempi aveva concesso al massimo uno smorfia, lui che non ama questo format.
Ma adesso è diverso, SuperMax ha messo in riga tutti in quindici giri: si è preso il comando al via dopo qualche curva, aveva pianificato l’attacco sul poleman Piastri: «Era l’unica opportunità che potevo avere, l’ho sfruttata alla curva 5. Poi ho dovuto resistere gestendo la batteria del motore elettrico, ho commesso qualche piccolo errore ma ce l’ho fatta. Anche se una Sprint qui a Spa conta molto».
Per tanti motivi: è il primo successo della Red Bull post-Horner, Helmut Marko corre al muretto a congratularsi con Laurent Mekies, che fino al 2022 era vice di Binotto in Ferrari e poi per qualche mese lo è stato di Vasseur prima di lasciare Maranello per la Racing Bulls, la squadra satellite di Faenza. Perché si sentiva pronto a fare il numero uno, e a sorpresa adesso si ritrova a capo di uno dei team più forti nel difficile compito di rilanciarlo da un periodo di difficoltà. Sa che deve fare quadrato attorno a Max Verstappen, il vero fenomeno capace di scommettere su un assetto scarico (e dunque difficile da controllare) per guadagnare una velocità di punta superiore e tenere a bada le McLaren.
La Ferrari? È rimasta a guardare. Leclerc almeno ci ha provato al via passando Norris, una bella dmostrazione di coraggio e di grinta. Ma poi si è dovuto arrendere, Lando è tornato di prepotenza per riprendersi il terzo posto su una McLaren nettamente più competitvo. La sospensione posteriore può aver portato dei benefici in termini di controllo e maneggevolezza, ma Charles ha rimediato in 15 giri un distacco di 10” da Verstappen e di 8”7 da Norris. Ha guidato nella terra di nessuno, senza altri che poteresse impensierirlo dietro: bravissimo Ocon a resistere con la Haas al quinto posto davanti a Sainz.
A seguire lo spagnolo tre rookie di valore: Bearman, Hadjar e Bortoleto. Non c’era Antonelli disperso nelle retrovie dopo un sabato horror. In una F1 dai distacchi così ridotti partire dietro significa complicarsi la vita (Russell 12°). Basta chiedere a Hamilton, al via 18° dopo l’errore nelle qualifiche sprint. Ha concluso 15° per il resto ha trascorso diverso tempo a lamentarsi sul comportamento della macchina, in particolare al posteriore. Dove è stata montata la nuova sospensione. Le qualifiche di oggi pomeriggio gli offrono un’occasione di reset, quantomeno necessario.