Trasmessa a dicembre 2024, modificata in parte a marzo con l’avallo dell’Ue, approvata dall’Ecofin e dalla Commissione e quindi messa in pagamento. La settima rata del Pnrr, valore 18,3 miliardi, è stata ieri erogata da Bruxelles all’Italia, ultimo atto di un iter che è stato seguito con particolare attenzione dal Governo. Non solo perché si trattava dell’importo più alto tra tutte le rate del Piano nazionale di ripresa e resilienza (il totale per l’Italia fa ora 140 miliardi, primato europeo assoluto) e con obiettivi strategici anche per il Sud (l’elettrodotto Tyrrhenian Link, l’ammodernamento di 10 stazioni ferroviarie, il potenziamento della flotta di autobus e di treni a emissioni zero per il trasporto regionale, dei nodi metropolitani e dei principali collegamenti nazionali, oltre a misure nazionali come le 55.000 borse di studio agli studenti meritevoli meno abbienti per l’accesso all’Università).
APPROFONDIMENTI
La settima era anche la rata che più delle precedenti aveva impegnato il Governo, e in particolare il ministro Tommaso Foti, nella revisione di obiettivi non più raggiungibili nei tempi previsti (2026) per una serie di motivi: dagli imprevisti progettuali sui tracciati dell’Alta velocità al Sud allo scarso appeal delle colonnine di ricarica elettrica per autoveicoli. Condivise e accolte in sede Ue, le correzioni in corsa non hanno compromesso il buon esito della procedura ormai conosciuta a Palazzo Chigi, in base alla quale solo il totale rispetto degli obiettivi indicati nella richiesta, riforme comprese, avrebbe potuto garantire il pagamento.
Le istituzioni
Di qui la soddisfazione della premier Gorgia Meloni che parla sul suo profilo social di «un risultato importante, che conferma il primato dell’Italia nell’attuazione del Piano e l’efficacia del lavoro svolto in questi mesi con determinazione, serietà e spirito costruttivo. Avanti così. Per un’Italia sempre più forte e protagonista». «L’Italia – le fa eco il vicepresidente vicario della Commissione Raffaele Fitto – ha compiuto passi significativi per potenziare concorrenza e trasparenza, migliorare l’accessibilità ferroviaria per passeggeri con disabilità e aumentare la capacità di distribuzione di energie rinnovabili».
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Per il ministro Foti «l’incasso della settima rata segue l’avvenuta presentazione della richiesta di pagamento dell’ottava rata, che consentirà di superare quota 153 miliardi di euro, circa il 79% della dotazione finanziaria complessiva del Piano, a riprova del conseguimento del 100% degli obiettivi programmati nel pieno rispetto del cronoprogramma stabilito dalla Commissione». Della rata numero 7, comprensiva di 64 obiettivi, distinti in 31 milestone e 33 target, fanno parte anche importanti riforme, come la legge sulla concorrenza, le misure per velocizzare i pagamenti della Pubblica Amministrazione e la revisione del servizio civile universale (ne parliamo a parte).
Missione salute
«Particolarmente significativo – prosegue Foti – è il traguardo relativo all’attivazione delle Centrali Operative Territoriali (Cot), fondamentale punto di raccordo per assicurare continuità assistenziale, che ha superato di gran lunga il target europeo delle 480 previste, a conferma del progressivo avanzamento dei principali interventi della Missione Salute del Pnrr, con la spesa in tendenziale crescita e con un primo visibile impatto concreto nella dotazione sanitaria delle strutture territoriali e ospedaliere». Un’osservazione tutt’altro che casuale se si considerano i dubbi emersi da tempo proprio sulla Missione Salute per completare e rendicontare la spesa.
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Non a caso, ricorda Foti, il Governo «ha rafforzato il monitoraggio sugli interventi in corso, in particolare su quelli in ambito Salute di competenza delle Regioni che vedono conclusi circa il 40% dei 10.000 progetti attivati, nonché sul rispetto delle vincolanti tempistiche del Piano. Il pagamento della settima rata è dunque il frutto di un proficuo lavoro, svolto sempre in costruttiva collaborazione con la Commissione europea, le Amministrazioni titolari degli interventi e gli Enti territoriali; proseguiremo senza sosta per attualizzare il Pnrr e renderlo coerente con le mutate esigenze dell’Italia, anche attraverso gli esiti dell’attività di monitoraggio territoriale degli interventi svolta dalle Cabine di coordinamento delle Prefetture, rispondendo in maniera adeguata al nuovo contesto geopolitico e alle conseguenti sfide economiche».