Raffica di raid dell’Idf su Sana’a, capitale dello Yemen, e sulla regione circostante per rispondere al lancio di missili da parte delle milizie Houthi. L’Idf ha riferito di aver preso di mira alcuni siti militari Houthi nella capitale yemenita, comprese aree vicino al palazzo presidenziale, centrali elettriche e un deposito di carburante. \”Gli attacchi sono stati condotti in risposta ai ripetuti attacchi del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele e i suoi civili, tra cui il lancio di missili terra-terra e droni verso il territorio israeliano negli ultimi giorni\”, ha riferito l’esercito in una nota. \”Il regime Houthi sta imparando a sue spese che pagherà e sta pagando un prezzo molto alto per la sua aggressione contro lo Stato di Israele\”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il bilancio provvisorio dell’attacco è di 2 morti e 5 feriti, secondo quanto riferito dalla televisione Al-Massirah organo di informazione degli Houthi. \n

Intanto, è sempre più intrisa di sangue la terra della martoriata Striscia. L’Idf ha affermato di aver avviato operazioni militari alla periferia di Gaza City \”in vista di una grande offensiva per conquistare l’intera città\”. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. Decine di migliaia di riservisti dovrebbero presentarsi in servizio il 2 settembre per l’offensiva, che probabilmente inizierà nelle prossime settimane. Intanto aumentano i numeri sui decessi nel territorio: sono \”289 i palestinesi morti per fame nella Striscia di Gaza, inclusi 115 bambini\”, afferma Munir al-Bursh, capo del ministero della Salute gestito da Hamas, citato da al Jazeera. Domenica, almeno 45 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi  israeliani a Gaza:. lo riporta Al Jazeera citando fonti mediche. Tra le vittime, 20 erano in attesa di ricevere aiuti  umanitari.

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\n”,”postId”:”0cabac48-23ca-494e-9aba-2f31a9f38e09″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T21:45:00.730Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T23:45:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Per ricevere le notizie di Sky TG24:”,”content”:”\n Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)\n Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)\n”,”postId”:”e711898b-fe68-4712-a635-5bbfdf54a2c5″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T21:29:00.418Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T23:29:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele, Netanyahu: \”Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla\””,”content”:”

\”Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi\”, ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato \”nuovi siti e corridoi sicuri\” per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: \”Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un’altra calamità nella Striscia\”.

“,”postId”:”137c751c-52f2-450d-af5c-c8d811ef607d”,”postLink”:{“title”:”Israele, Netanyahu: ‘Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/10/occupazione-gaza-israele-piano-netanyahu-onu”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/85f0c390b413bcc87d3800bb245b98f17c471be3/skytg24/it/mondo/2025/08/10/occupazione-gaza-israele-piano-netanyahu-onu/netanyahu-ansa.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-24T21:01:00.665Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T23:01:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?”,”content”:”

Circa un milione di cittadini sono scesi in piazza in tutto il Paese per manifestare contro la guerra. Eppure, i sondaggi dicono che, se si andasse alle urne oggi, vincerebbe di nuovo il Likud. Forse, però, qualcosa è cambiato e ora il primo ministro è più preoccupato per la tenuta del fronte interno.

“,”postId”:”b6918d9f-3f93-447e-ad2a-e77e6810fec4″,”postLink”:{“title”:”Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/18/israele-proteste-netanyahu-perdita-consensi”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/2ccbd08300f001047b568448c5bd558a94b8872d/skytg24/it/mondo/2025/08/18/israele-proteste-netanyahu-perdita-consensi/GettyImages-2169097266.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-24T20:32:29.826Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T22:32:29+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Yemen, Houthi, almeno 4 morti e 67 feriti in raid Israele”,”content”:”

Gli odierni attacchi israeliani nella capitale yemenita Sana’a hanno ucciso almeno quattro persone. E’ il bilancio aggiornato fornito dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran. Un portavoce del ministero della Salute ha indicato quattro morti e 67 feriti nel raid israeliano. L’esercito israeliano ha preso di mira un complesso militare vicino al palazzo presidenziale, due centrali elettriche e un deposito di carburante. 

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Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.

“,”postId”:”3d662d3c-b982-4cbe-a777-ac7b30946e8a”,”postLink”:{“title”:”Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l’occupazione di Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/10/occupazione-gaza-israele-piano-netanyahu-numeri”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/b5868e53eab03d55d2712afd1ec4539dfdd0ae1a/skytg24/it/mondo/2025/08/10/occupazione-gaza-israele-piano-netanyahu-numeri/gaza-getty-piano.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-24T20:01:00.554Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T22:01:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Lettera-appello dell’Assoallenatori alla Figc: \”Israele deve fermarsi\””,”content”:”

L’obiettivo concreto, scrivono i tecnici italiani alla Federazione, è che \”il calcio italiano si mobiliti, nel proprio ambito, in favore del popolo palestinese, mettendo sul tavolo la richiesta, da inoltrare a Uefa e Fifa, di sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali\”. Tra settembre e ottobre, tra l’altro, la nazionale azzurra di calcio affronterà proprio Israele per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio.

“,”postId”:”f527768a-0b4a-420a-9e6f-72dc2b0c5491″,”postLink”:{“title”:”Lettera-appello dell’Assoallenatori alla Figc: ‘Israele deve fermarsi'”,”url”:”https://tg24.sky.it/sport/2025/08/19/israele-sospensione-gravina-assoallenatori”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/8ce4b77cee6dd860a2e516c5f947b6e1feeb2af7/skytg24/it/sport/approfondimenti/superlega-calcio/figc_logo_ansa.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-24T19:30:00.219Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T21:30:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Le donne palestinesi, unite (anche alle israeliane) per resistere”,”content”:”

La ong Women of the Sun ha vinto il premio del Consiglio  d’Europa per l’emancipazione femminile 2025. Nata nel 2021 a Betlemme,  dopo lo scoppio della guerra a Gaza tutto è cambiato, tranne la loro  missione: \”Ci ha ricordato che la pace non è un lusso, è sopravvivenza\”.  E l’alleanza con le donne israeliane, tra dolore e speranza,  prosegue: \”Non nascondiamo le nostre differenze. Parliamo onestamente,  piangiamo insieme. Abbiamo preferito la pace alla vendetta\”.

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Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà  palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla  ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.

“,”postId”:”4eb6ed52-8630-4018-8b01-16e57812c537″,”postLink”:{“title”:”Gaza Cola, cos’è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0″,”url”:”https://tg24.sky.it/lifestyle/approfondimenti/gaza-cola-italia”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/8ee8f03474facc53b207d876061cbb70ef81ef71/skytg24/it/lifestyle/approfondimenti/gaza-cola-italia/GettyImages-2194281003.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:37:00.717Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:37:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza”,”content”:”

Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari.

“,”postId”:”05c123fc-6d0b-4ccf-96ac-1cf9e8c4665d”,”postLink”:{“title”:”Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/13/samir-hulileh-governo-gaza-chi-e”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/3f3ba9b7d6caf160222032e7b117dca1a9ae298e/skytg24/it/mondo/2025/08/13/samir-hulileh-governo-gaza-chi-e/IMAGE_2025-08-13_085823.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:26:34.665Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:26:34+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu: \”Houthi pagano la loro aggressione a Israele\” “,”content”:”

\”Chiunque ci attacchi, lo attaccheremo. Credo che l’intera regione stia  imparando la forza e la determinazione di Israele\”. Lo ha dichiarato il  premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando dal centro di comando  dell’Aeronautica Militare israeliana a Tel Aviv, dopo aver assistito  agli attacchi aerei israeliani contro gli Houthi in Yemen. \”Il regime  terroristico degli Houthi sta imparando a sue spese che pagherà e sta  pagando un prezzo molto alto per la sua aggressione contro Israele\”,  prosegue in una dichiarazione video diffusa dal suo ufficio e rilanciata  da Ynet. 

“,”postId”:”9b5b613b-57f6-43ed-9435-955ba5a48371″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:21:14.550Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:21:14+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Yemen: Houthi minimizzano portata attacchi Israele”,”content”:”

Issam al-Mutawakil, portavoce della\ncompagnia petrolifera statale degli Houthi, ha pubblicato un\nvideo su Facebook di fronte alla stazione di servizio presa di\nmira a Sana’a nell’attacco israeliano.\nNel messaggio si e’ detto sorpreso dal fatto che un numero cosi’\nelevato di caccia israeliani abbia sorvolato una lunga distanza\n\”per colpire una stazione di servizio civile\”, definendolo un\nsegno \”della confusione di Israele e della sua ricerca di fumo\nche si alza nei cieli per rivendicare la vittoria\”.\n\”Confermiamo che la quantita’ di carburante consumata dagli\naerei nemici per bombardare la stazione di rifornimento e’\nsuperiore a quella presente nei serbatoi della stazione presa di\nmira\”, ha aggiunto, ironizzando.\nAl-Mutawakil ha sottolineato che i ribelli yemeniti filo-Iran\nnon si lasceranno dissuadere dal sostenere i palestinesi. \”La\nsituazione dei rifornimenti e’ stabile e ci stiamo preparando\nper la battaglia\”, ha assicurato.

“,”postId”:”5aa08ed9-c356-4acf-85aa-18128f78a9b0″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:15:42.411Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:15:42+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Oltre 10 mila persone a protesta pro Gaza a Copenaghen “,”content”:”

Oltre 10.000 persone hanno preso parte a una  manifestazione pro-palestinese a Copenaghen, chiedendo la fine della  guerra a Gaza e sollecitando la Danimarca a riconoscere lo Stato di  Palestina. Circa 100 organizzazioni, tra cui Oxfam, Greenpeace e Amnesty  International, hanno preso parte alla marcia, oltre a sindacati,  partiti politici, collettivi di artisti e attivisti, tra i quali Greta  Thunberg. La polizia non ha fornito una stima del numero dei  manifestanti. Tra i dimostranti, molte famiglie con bambini piccoli,  bandiere e striscioni con scritto ‘Stop alla vendita di armi’, ‘Liberate  la Palestina’ e ‘La Danimarca dice no al genocidio’. Tradizionale  sostenitrice di Israele, la Danimarca ha dichiarato di voler usare la  sua attuale presidenza dell’Unione Europea per aumentare la pressione  sul governo israeliano affinché ponga fine alla guerra a Gaza, che il  Primo Ministro Mette Frederiksen ha recentemente definito \”troppo  oltre\”. Ma la Danimarca ha dichiarato di non avere intenzione di  riconoscere uno Stato palestinese nel prossimo futuro. \”Chi è al potere  non sta fermando il genocidio, quindi è ancora più importante uscire a  protestare e dimostrare a tutti i leader che non siamo d’accordo\”, ha  dichiarato all’Afp una manifestante. 

“,”postId”:”13a0025b-87ae-4dff-b859-840c1269b03e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:03:38.954Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:03:38+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Colloqui su tregua potrebbero essere in Europa o Emirati\” “,”content”:”

C’è la possibilità che il prossimo round di colloqui indiretti tra  Israele e Hamas su un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli  ostaggi si svolga negli Emirati Arabi Uniti. Lo riporta Channel 12  rilanciato dal Times of Israel. C’è anche la possibilità che, se i  negoziati dovessero avere luogo, si svolgano in Europa, secondo il  canale israeliano. Durante la guerra, colloqui indiretti si sono svolti  in Qatar ed Egitto.

“,”postId”:”fb3903e6-99ea-49cc-aaaa-db2b6f2fa1b4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:02:50.256Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:02:50+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Al-Jazeera: \”Almeno 45 morti a Gaza dall’alba\””,”content”:”

Almeno 45 palestinesi sono stati uccisi\nin attacchi israeliani a Gaza dall’alba. Lo hanno riferito fonti\nmediche ad al-Jazeera. Tra le vittime, in 20 stavano cercando di\nottenere aiuti. 

“,”postId”:”5ff3d6c2-cbbe-4524-9e79-1160c18895cc”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:01:27.982Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:01:27+0200″,”altBackground”:false,”title”:”V4P: \”Biennale Venezia revochi invito a Gal Gadot e Butler\””,”content”:”

La tragedia di Gaza entra di prepotenza\nalla Mostra del Cinema di Venezia. A pochi giorni dal via,\ninfatti, il collettivo V4P – Venice4Palestine chiede alla\nBiennale di Venezia una presa di posizione su quanto sta\naccadendo a Gaza durante la kermesse cinematografica in\nprogramma dal 27 agosto al 6 settembre. Inoltre chiede che venga\nritirato l’invito a partecipare alla Mostra agli attori Gerard\nButler e Gal Gadot e a qualunque artista e celebrita’ che\nsostenga pubblicamente e attivamente l’azione militare di\nIsraele.\n\”A seguito della nostra lettera aperta accogliamo molto\nfavorevolmente i riscontri incoraggianti, sia quello solidale e\npropositivo ricevuto dalle Giornate degli Autori sia quello di\napertura al confronto di SNCCI – SIC\”, scrive V4P. Che poi pero’\naggiunge: \”Restiamo invece amareggiati dalla risposta ricevuta a\nmezzo ufficio stampa dalla Biennale che non entra nel merito dei\ncontenuti della nostra lettera\”. L’associazione spiega che le\nadesioni alla sua lettera aperta hanno superato quota 1500 firme\nin pochissimi giorni, sottolineando che \”se sono bastate poche\nore per radunarsi cosi’ in tanti, vuol dire che finalmente il\ncinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo\npalestinese – aggredito e massacrato da decenni – e non\nriconosce piu’ lo spazio per le mezze parole e l’equidistanza\”. \”Invece la comunicazione ufficiale della\nBiennale sceglie ancora di non menzionare la Palestina e il\ngenocidio in corso – accusa V4P – ne’ tantomeno lo Stato di\nIsraele che lo sta perpetuando. Se la Biennale vuole davvero\nessere un ‘luogo di confronto aperto e sensibile’, allora questo\nspazio deve essere innanzitutto uno spazio di verita’\”.\nPur apprezzando la presenza di film come ‘The Voice of Hind\nRajab’ della regista Kaouther Ben Hania, Venice4Palestine si\nchiede come si puo’ rendere omaggio \”a figure come Gerard Butler\ne Gal Gadot, protagonisti di un film fuori concorso, che\nsostengono ideologicamente e materialmente la condotta politica\ne militare di Israele\”. V4P raccoglie comunque \”l’invito al\ndialogo\” della Biennale di Venezia e chiede che durante la\ncerimonia d’apertura della Mostra sia dato spazio a note artiste\npalestinesi che hanno gia’ dato la propria disponibilita’ a\nportare una testimonianza diretta. Quindi aggiunge: \”Noi\nsosteniamo la manifestazione ‘Stop al genocidio – Palestina\nlibera’ che si svolgera’ il 30 agosto al Lido di Venezia,\npromossa da moltissimi gruppi politici; collettivi e\nassociazioni del veneziano; regionali e nazionali – e sostenuta\ndalla rete Artisti #NoBavaglio e da tante realta’ e firme del\ncinema. Auspichiamo che la Biennale trovi la formula piu’ adatta\nper favorirne lo svolgimento\”, aggiunge l’associazione, che poi\nchiede che \”venga ritirato l’invito a partecipare alla Mostra a\nGerard Butler, Gal Gadot e a qualunque artista e celebrita’ che\nsostenga pubblicamente e attivamente il genocidio. E che invece\nquello spazio venga messo a disposizione di una nostra\ndelegazione che sfili sul red carpet con la bandiera\npalestinese. Chiediamo alla Biennale di esporsi con azioni -\nprosegue – e con posizioni chiare e che si impegni a\ninterrompere le partnership con qualunque organizzazione che\nsostiene il governo israeliano, direttamente o\nindirettamente\”.Infine V4P chiede \”con forza alla Biennale, in\nqueste ore apocalittiche, di lavorare insieme per dare vero\nsenso a questa edizione della Mostra Internazionale d’Arte\nCinematografica di Venezia\”. 

“,”postId”:”40ad45ff-7bd4-42b8-bace-7c523bbc7e4c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T18:00:21.340Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T20:00:21+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Uccisi 4 palestinesi Gaza diretti a centro aiuti\””,”content”:”

I militari israeliani hanno ucciso a\ncolpi d’arma da fuoco quattro palestinesi che, in cerca di\naiuti, attraversavano una zona militare a sud di Gaza City,\nregolarmente utilizzata per raggiungere un punto di\ndistribuzione di cibo gestito dalla Gaza Humanitarian\nFoundation. Lo ha riferito l’Associated Press, citando fonti\nmediche dell’ospedale Al-Awda e due testimoni.\nL’incidente e’ avvenuto nell’area del corridoio di Netzarim, a\ncentinaia di metri dal sito. \”Gli spari sono stati\nindiscriminati\”, ha detto Mohamed Abed, mentre Aymed Sayyad ha\nriferito che le truppe hanno aperto il fuoco quando un gruppo\nvicino alla testa della folla si e’ spinto verso il sito prima\ndell’apertura prevista. Da parte sua, la Ghf ha fatto sapere che\n\”questo incidente non si e’ verificato vicino al nostro sito ne’\ncome descritto\”, mentre l’esercito israeliano non ha voluto\ncommentare.

“,”postId”:”27b45c22-39d8-44c9-a92e-7c63610feab6″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T17:50:07.405Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T19:50:07+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Al Jazeera: \”34 uccisi in attacchi israeliani a Gaza dall’alba\” “,”content”:”

Salgono a 34 le persone uccise negli attacchi  israeliani a Gaza dall’alba. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche  della Striscia. Tra le vittime, nove erano in attesa di ricevere aiuti  umanitari. 

“,”postId”:”4997dd2c-78a6-45b0-a7a1-7c55281d6c46″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T17:15:55.225Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T19:15:55+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Sa’ar contro olandese Veldkramp: \”Europa scelga con chi sta\””,”content”:”

Il ministro degli Esteri israeliano\nGideon Sa’ar ha criticato duramente l’omologo olandese Caspar\nVeldkamp, che si e’ dimesso nei giorni scorsi per non essere\nriuscito a ottenere nuove sanzioni Ue contro Israele per la\nguerra a Gaza, una mossa che gli e’ valsa gli elogi di Hamas.\n\”L’Europa deve scegliere: Israele o Hamas. Ogni azione contro\nIsraele serve direttamente l’asse jihadista in Medio Oriente\”,\nha scritto su X il capo della diplomazia israeliana.\nVeldkamp, ex ambasciatore 61enne in Israele, ha informato il\nParlamento olandese del suo piano di attuare nuove misure in\nrisposta all’offensiva pianificata da Israele a Gaza City e in\naltre aree densamente popolate, ma non e’ riuscito a ottenere il\nsostegno dei suoi partner di coalizione. Da qui la decisione di\nlasciare l’incarico. 

“,”postId”:”fa86ef4d-114d-4645-9aa8-e0cc0acaf92d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T17:01:31.579Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T19:01:31+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: \”Ulivi sradicati ma non è punizione collettiva\””,”content”:”

Le forze armate israeliane hanno\nconfermato di aver sradicato ulivi nei giorni scorsi nel\nvillaggio palestinese di al-Mughayyir, in Cisgiordania, a\nseguito di una sparatoria nella zona, ma hanno negato che si sia\ntrattato di una punizione collettiva nei confronti dei\nresidenti.\nDa giovedi’, il giorno dopo l’attacco in cui un israeliano e’\nrimasto leggermente ferito, l’esercito ha \”iniziato\nun’intensificazione delle attivita’ operative\” nell’area di\nal-Mughayyir, tra cui la rimozione degli alberi da un’area\nadiacente all’autostrada \”che il terrorista aveva utilizzato per\nfuggire dalla scena dell’attacco\”.\n\”La rimozione era necessaria immediatamente per prevenire il\npericolo per vite umane, causato dall’occultamento dell’area da\nparte della vegetazione che ostacolava l’identificazione dei\nmovimenti nemici\”, ha sostenuto l’Idf.

“,”postId”:”09f0328a-541c-4a08-b013-863f930553ec”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:57:08.122Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:57:08+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani: \”Dobbiamo impedire esodo palestinesi cristiani\””,”content”:”

\”Noi dobbiamo fare in modo che in una  Siria moderna, una Siria unita, dove convivono diverse religioni, ci  sia questa presenza cristiana che è utile alla stabilità della Siria, è  utile alla stabilità del Medio Oriente. La stessa cosa dobbiamo fare con  i palestinesi cristiani: dobbiamo impedire che siano costretti ad  andarsene da Gaza, dalla Cisgiordania e dall’intera Palestina\”. Lo  afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento al  panel ‘La presenza della comunità cristiana in Siria e la libertà  religiosa’ al Meeting di Rimini, parlando degli sforzi utili alla  sopravvivenza delle comunità minacciate in Medio Oriente, dalla  costruzione di immobili alla collaborazione interuniversitaria.

“,”postId”:”b7cf6dd1-5cd6-41b7-95f4-5007ab1a2276″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:55:55.190Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:55:55+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Siria, Tajani: \”Puntare su infrastrutture, risorse e istruzione\””,”content”:”

\”Dobbiamo aiutare la Siria a costruirsi\ne ricostruirsi. Il Paese ha bisogno di infrastrutture di\ntrasporto, di porti, non solo per la flotta russa. La Siria deve\npoter sfruttare le sue risorse naturali quali gas e petrolio\”.\nLo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto\nal Meeting di Rimini. Da quanto emerso dal colloquio col leader\nal-Sharaa, la Siria necessita’ di investimenti ed e’ pronta ad\naccogliere imprese attive in quei settori.\n\”Stiamo rinforzando l’organico della nostra ambasciata in Siria,\ndove ci sono grandi opportunita’ d’investimento per le nostre\nimprese. A giorni invieremo anche altri aiuti\”, ha proseguito\nTajani.\nNel contempo, ha insistito il capo della diplomazia italiana,\n\”dobbiamo assicurare la continuita’ culturale di un Paese dalla\nstoria fenomenale\”. E’ cruciale, secondo Tajani, rafforzare\nl’istruzione: \”Dobbiamo formare i giovani nelle universita’\naffinche’ rimangano e per impedire che vinca l’ignoranza poiche’\ne’ sull’ignoranza che l’Isis gioca la sua partita\”.

“,”postId”:”4750cec0-a8ab-4ebf-b1be-3720f7565c65″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:48:02.459Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:48:02+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Violenze contro forze sicurezza Israele, fermati 5 coloni”,”content”:”

La polizia israeliana ha arrestato\ncinque coloni sospettati di violenze contro le forze di\nsicurezza. Lo hanno annunciato le forze dell’ordine senza\nfornire dettagli su sospettati e reati di cui e’ vietata la\npubblicazione in base a un’ordinanza di censura fino al 3\nsettembre.\n\”Lo Shin Bet e la polizia israeliana considerano questi atti\nterroristici una seria minaccia alla sicurezza nazionale e\ncontinueranno a lavorare per contrastare tali attivita’ e\nperseguire i responsabili con il massima rigore legale\”, si\nlegge in una nota delle autorita’.\nDa parte sua Honenu, organizzazione di assistenza legale di\ndestra, ha accusato le forze dell’ordine di aver condotto una\n\”caccia alle streghe contro la comunita’ dei coloni\” con i\nrecenti arresti, sostenendo che le autorita’ applicano un doppio\nstandard nei confronti dei residenti degli insediamenti.\nNegli ultimi anni gli attacchi dei coloni in Cisgiordania sono\naumentati vertiginosamente, prendendo di mira soprattutto i\npalestinesi, con scarsi controlli. 

“,”postId”:”9fbebaed-517f-4672-a9ed-fb69db71db2d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:44:30.318Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:44:30+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani: \”Sostegno a grande Paese cruciale stabilità M.O.\””,”content”:”

\”La Siria e’ un Paese colto che ha una\ngrande storia alle spalle, un Paese dove sono nate le prime\ncomunita’ cristiane e un Paese centrale per la stabilita’ di\ntutto il Medio Oriente\”, motivi per cui \”l’Italia vuole essere\nun punto di riferimento per la Siria\”. Lo ha detto il ministro\ndegli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento al Meeting di\nRimini. \”Anche nell’ambito del G7 vogliamo dare un messaggio\npositivo alla Siria, con la speranza che al-Sharaa possa vincere\nla partita contro gli estremisti\”, ha sottolineato il titolare\ndella Farnesina.\nPur guardando con fiducia al leader siriano che lo scorso\ndicembre ha fatto crollare il regime di Assad, Tajani ha\nsottolineato che \”c’e’ una frangia dei suoi sostenitori che\nvuole uno Stato islamico. Nel Paese l’unita’ e’ molto fragile e\nla presenza turca e’ forte\”. Per tutti queste ragioni e altre\nancora, la sfida e’ molto grande per la leadership\nsiriana.

“,”postId”:”34086b0f-d924-4193-9f82-8b6543272de1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:43:59.485Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:43:59+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele porta 10 influencer a Gaza: \”Menzogne sulla fame\” “,”content”:”

Il governo israeliano ha permesso a 10 influencer  americani e israeliani di entrare brevemente nella Striscia di Gaza  nell’ambito di una campagna per \”rivelare la verità\” sulle condizioni  umanitarie dei palestinesi, mentre cresce l’indignazione internazionale  per la carestia e il numero sempre più alto di morti per fame e di  uccisioni da parte del fuoco israeliano di coloro che cercano aiuti.  Come raccontato da Haaretz, il tour organizzato dal ministero israeliano  per gli Affari della Diaspora è stato un raro caso in cui ai civili è  stato permesso di entrare a Gaza. L’iniziativa è stata presentata come  una dimostrazione del \”meccanismo di distribuzione degli aiuti umanitari  a Gaza\” per \”confutare le menzogne ;;di Hamas diffuse dai media  stranieri\”, si legge in una nota del ministero. \”Il tour si è svolto  nell’ambito della lotta contro la campagna di Hamas per screditare  Israele – la ‘campagna della fame’ – che mira a danneggiare l’immagine  del Paese sulla scena internazionale\”, ha aggiunto. Tra i partecipanti  al tour c’era anche Xaviaer DuRousseau, influencer repubblicano  conservatore Gen Z con centinaia di migliaia di follower su Instagram,  Facebook e TikTok, che ha pubblicato un video in cui mostrava bancali di  cibo e altri aiuti in attesa di consegna: \”Potete odiarmi quanto volete  per aver voluto vedere la verità, ma non cambierà i fatti. Israele NON è  la ragione per cui molti palestinesi muoiono di fame\”, ha dichiarato.  \”Prima dell’arrivo del Ghf, il cibo veniva consegnato dall’Unrwa  direttamente nelle mani dei terroristi di Hamas\”, ha dichiarato Brooke  Goldstein, influencer residente a Miami, che vanta 150.000 follower su  Facebook, X e Instagram, pubblicando una foto della visita al sito di  Khan Yunis del fondo sostenuto dagli Usa e scrivendo che ciò che ha  visto a Gaza dimostra \”che ciò che i media riportano è assolutamente  falso\”. Marwan Jaber, sedicenne israeliano druso con quasi 250.000  follower su Instagram, ha pubblicato un video in cui critica i membri  dell’Onu a Gaza. \”Vergognatevi per non aver fatto nulla\”, urla agli  operatori mentre passa in auto. All’inizio di questo mese, Haaretz ha  riferito che il ministero degli Esteri israeliano ha stanziato decine di  migliaia di dollari per portare influencer dagli Usa in Israele.

“,”postId”:”364fa16d-682a-4004-a4b9-83c0bb0dbe09″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:34:48.460Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:34:48+0200″,”altBackground”:false,”title”:”In 10mila a Copenaghen protestano contro guerra a Gaza”,”content”:”

Oltre 10.000 persone sono\nscese in strada e hanno partecipato a una manifestazione\npro-palestinese a Copenaghen, chiedendo la fine della guerra a\nGaza ed esortando la Danimarca a riconoscere lo Stato di\nPalestina. Alla marcia hanno preso parte un centinaio di\norganizzazioni, tra cui Oxfam, Greenpeace e Amnesty, insieme a\nsindacati, partiti politici, collettivi di artisti e attivisti,\ncompresa la nota ambientalista Greta Thunberg.\nTradizionale sostenitrice di Tel Aviv, la Danimarca ha\ndichiarato di voler usare la sua attuale presidenza dell’Unione\nEuropea per aumentare la pressione sul governo israeliano\naffinche’ ponga fine alla guerra a Gaza, che per la premier\nMette Frederiksen e’ andata \”troppo oltre\”. Copenaghen tuttavia\nha fatto sapere di non avere intenzione di riconoscere uno Stato\npalestinese nel prossimo futuro.

“,”postId”:”220581dc-26e4-46ac-9aaa-f393abd28c40″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:34:23.376Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:34:23+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Siria, Tajani: \”Fiducia in al-Sharaa garanzia, ma occhi ben aperti\””,”content”:”

\”Noi dobbiamo avere fiducia in al-Sharaa\nperche’ e’ l’unica garanzia che in questo momento c’e’. Dobbiamo\nfidarsi e avere anche un po’ di fede altrimenti non si va da\nnessuna parte\”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli\nAffari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio\nTajani, nel suo intervento al Meeting di Rimini sul tema \”La\npresenza della comunita’ cristiana in Siria e la liberta’\nreligiosa\”, dopo l’intensa testimonianza di S.E. Monsignor Hanna\nJallouf, Vicario Apostolico di Aleppo.\nTajani ha raccontato del colloquio di oltre due ore avuto col\npresidente siriano al-Sharaa, durante la sua visita lo scorso\ngennaio. \”L’Italia ha deciso di aprire la porta alla nuova\namministrazione, di dare fiducia alla nuova dirigenza, ma\ntenendo gli occhi ben aperti\”, ha proseguito il ministro,\nsottolineando che la stabilita’ e l’unita’ territoriale della\nSiria \”sono la nostra priorita’\”.\nNella sua testimonianza, il vicepremier ha anche detto di essere\nrimasto sorpreso da al-Sharaa: \”Mi sono trovato davanti un\nleader di alto livello culturale, che parlava come un uomo di\nStato, parlava in arabo anche se sapeva l’inglese\”. 

“,”postId”:”0312eb3f-5fb8-4d9e-bec9-b682e6b83550″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:33:43.449Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:33:43+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Siria, Tajani: \”Vogliamo essere punto di riferimento per Damasco\””,”content”:”

\”Vogliamo essere un punto di  riferimento per la Siria\”. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio  Tajani nel suo intervento durante il panel \”La presenza della comunità  cristiana in Siria e la libertà religiosa\” al Meeting di Rimini.  L’interesse politico dell’Italia e dell’Unione europea è la stabilità  del Paese mediorientale, aggiunge, spiegando di aver \”voluto dare  fiducia\” al presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa, che gli ha  offerto delle rassicurazioni riguardo al trattamento delle minoranze.  \”Io credo che dobbiamo avere fiducia in lui. Perché è l’unica garanzia  che in questo momento c’è. Sapendo bene che anche una frangia dei suoi  sostenitori vorrebbe lo Stato islamico\”, aggiunge.

“,”postId”:”a2158d2f-5fdf-4e92-a05b-0aeaaabd7644″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T16:21:35.777Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T18:21:35+0200″,”altBackground”:false,”title”:”M.O., Tajani: \”Cristiani elemento stabilità\””,”content”:”

\”Perché siamo stati molto duri con  Israele quando c’è stato l’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia a  Gaza e quando ci sono stati gli attacchi in Cisgiordania? Non perché  crediamo la vita di un palestinese cristiano conti più di una vita di un  palestinese musulmano ma perché i cristiani sono elementi di stabilità  in tutto il Medio Oriente, quindi è fondamentale proteggere e difendere  la presenza dei cristiani\” in quell’area. Lo dice Antonio Tajani,  ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, rispondendo alle domande  dei giornalisti in una conferenza stampa al Meeting di Rimini.

“,”postId”:”f3bc13a6-429f-4d55-a334-9bf5ce389c5c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T15:50:39.269Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T17:50:39+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf mobilita Marina militare per offensiva a Gaza City”,”content”:”

\”Dovete essere pronti a supportare\nl’offensiva di Gaza City\”: lo ha detto il capo di stato maggiore\ndelle Idf, tenente generale Eyal Zamir, durante la sua visita\noggi alla base di addestramento della Marina ad Haifa, dove ha\nincontrato ufficiali e soldati di grado superiore. Lo riferisce\nil sito Ynet News.\n\”Siamo all’inizio della seconda fase dell’Operazione Gideon’s\nChariots e stiamo operando a migliaia di chilometri oltre i\nnostri confini. La Marina deve essere pronta a difendersi e a\nsupportare le forze di terra nell’offensiva a Gaza City. La\ncampagna continua e continueremo a operare fino al\nraggiungimento di tutti gli obiettivi di guerra, rafforzando la\nsicurezza e la vittoria\”, ha dichiarato Zamir, secondo quanto\nriferito da un portavoce dell’Idf. 

“,”postId”:”4f95423d-4391-49ba-a7cb-6d9532e8ff88″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T15:43:58.725Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T17:43:58+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Saar negli Usa, mercoledì colloquio con Rubio”,”content”:”

Il ministro degli Esteri israeliano\nGideon Saar e’ partito per gli Stati Uniti per la sua prima\nvisita ufficiale da quando e’ stato nominato alla direzione del\ndicastero, lo scorso novembre. Lo ha riferito il ministero degli\nEsteri, secondo quanto riportato dal quotidiano Times of Israel,\nprecisando che Saar ha lasciato Israele ieri sera.\nSaar incontrera’ mercoledi’ il segretario di Stato americano\nMarco Rubio, che ricopre anche l’incarico di consigliere per la\nSicurezza Nazionale, presso il Dipartimento di Stato a\nWashington. Si tratta del secondo incontro dopo la visita di\nRubio in Israele lo scorso febbraio.\nSaar incontrera’ anche il segretario per la Sicurezza interna\ndegli Stati Uniti, Kristi Noem, che aveva ospitato in Israele a\nmaggio dopo l’uccisione di Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, due\ndipendenti dell’ambasciata israeliana a Washington.\nDurante la sua visita, il ministro degli Esteri israeliano\nterra’ anche colloqui con la Conferenza dei Presidenti delle\nPrincipali Organizzazioni Ebraiche Americane (Cedam), i vertici\ndell’Aipac e ospitera’ un ricevimento per i leader della\ncomunita’ ebraica e i sostenitori cristiani di Israele.

“,”postId”:”f5d3a76c-909d-4d50-bf1a-e73c615d52bb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T15:16:30.456Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T17:16:30+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: \”Venerdì attacco Houthi con arma a grappolo, prima volta\” “,”content”:”

Nell’attacco missilistico lanciato venerdì sera dagli Houthi contro  Israele, i ribelli yemeniti hanno utilizzato per la prima volta un  proiettile con testata a grappolo. E’ quanto emerge da un’indagine  dell’aeronautica militare israeliana, secondo cui una delle munizioni ha  colpito il cortile di un’abitazione nella città centrale di Ginaton,  causando lievi danni. Lo riporta il Times of Israel. L’esercito afferma  che la mancata intercettazione del proiettile è sotto inchiesta e non è  correlata al tipo di testata trasportata dal missile. \”I sistemi di  difesa aerea, con particolare attenzione allo strato superiore, sono in  grado di gestire e intercettare tali missili, come avvenuto in passato\”,  afferma l’Idf.

“,”postId”:”122398a7-bdce-4a62-aba5-cfa4e56be837″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T15:09:03.414Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T17:09:03+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Inviato Usa incontra Netanyahu, focus su Siria e Libano “,”content”:”

L’inviato speciale degli Stati Uniti Thomas Barrack è arrivato oggi in  Israele e ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu per discutere di  Siria e Libano. Lo scrive il Times of Israel citando da tre funzionari  israeliani, dopo che l’incontro era stato riportato per la prima volta  da Axios, citando tre fonti israeliane e statunitensi, e ha fatto  seguito ai colloqui tra Barrack e il ministro israeliano per gli Affari  Strategici, Ron Dermer, e il ministro della Difesa, Israel Katz. Anche  l’ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, avrebbe preso  parte agli incontri. Gli inviati dovrebbero recarsi in Libano domani,  con il senatore repubblicano Lindsey Graham che li raggiungerà a Beirut.  Dermer ha incontrato martedì a Parigi il ministro degli Esteri siriano  Asaad al-Shibani per discutere di accordi di sicurezza nella Siria  meridionale, secondo quanto riferito da due fonti siriane a conoscenza  dell’incontro. Funzionari siriani e israeliani stanno conducendo  colloqui con la mediazione degli Stati Uniti per la de-escalation del  conflitto nella Siria meridionale. Un precedente ciclo di colloqui si è  tenuto a Parigi a fine luglio, ma si è concluso senza un accordo finale.  Lunedì Barrack ha dichiarato in Libano che Israele dovrebbe rispettare  un piano in base al quale Hezbollah verrà disarmato entro la fine  dell’anno in cambio della sospensione delle operazioni militari  israeliane in Libano.

“,”postId”:”02f8a130-129c-41d5-870e-bcdf63af6d5b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T15:06:44.711Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T17:06:44+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Siria, Tajani: \”Favorire stabilizzazione e fiducia in al-Sharaa\””,”content”:”

Sulla Siria \”non e’ cambiata la\nstrategia dell’Italia, che e’ quella strategia europea, la\nstrategia del G7, che e’ quella di favorirne la stabilizzazione,\nl’unita’ territoriale, perche’ la Siria e’ fondamentale per la\nstabilita’ dell’intero Medio Oriente\”. Cosi’ il vicepremier e\nministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa al\nMeeting di Rimini. \”E’ chiaro che ci vuole tempo per\nstabilizzare la Siria. Dopo il cambiamento, la caduta del regime\ndi Assad, dopo il cambiamento ci vuole tempo. Ci sono tante\nrealta’ diverse, ma questo serve a mantenere l’unita’ della\nSiria. Noi siamo per aprire delle porte aperte nei confronti\ndella nuova amministrazione siriana, ma teniamo anche gli occhi\naperti\”, aggiunge il ministro. \”Certamente – sottolinea Tajani -\ndevono essere rispettati diritti umani, devono essere rispettate\nalcune regole, pero’ io credo che si debba dare fiducia e\nlavorare, incoraggiando il lavoro di al-Sharaa (presidente della\nSiria, ndr), che anche ha qualche resistenza da parte di\nestremisti islamici che vorrebbero spingere il Paese a diventare\nun Paese fondamentalista islamico. Al-Sharaa mi ha detto che per\nlui esistono solo i siriani. Credo che si debba continuare a\ndare fiducia alla nuova amministrazione siriana collaborando\”.

“,”postId”:”3f6ce297-60a5-4e36-bd89-46ed8a1334b9″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T14:50:19.792Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T16:50:19+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Yemen, bilancio Houthi su attacco Idf: \”2 morti e 5 feriti\””,”content”:”

Gli attacchi dell’aeronautica militare\nisraeliana su Sanaa, la capitale dello Yemen, hanno causato due\nmorti e cinque feriti. A riferirlo e’ la televisione\nAl-Massirah, organo di informazione dehli Houthi, il gruppo\nribelle yemenita sostenuto dall’Iran. \”Due persone sono state\nuccise e cinque ferite in seguito all’attacco israeliano a una\nstazione di servizio a Sanaa\”, ha affermato l’emittente,\nprecisando che si tratta di un \”bilancio preliminare\”. 

“,”postId”:”4fa16680-bda9-45af-84ad-d95c56690f5a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T14:39:38.421Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T16:39:38+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Iran: \”Concessioni su arricchimento uranio per evitare sanzioni\””,”content”:”

Secondo il quotidiano britannico The\nTelegraph, l’Iran ha manifestato la sua disponibilita’ a ridurre\nil suo programma di arricchimento dell’uranio nel tentativo di\nimpedire alla Gran Bretagna e ai potenzi occidentali di\nripristinare le sanzioni delle Nazioni Unite. Una linea piu’\nmorbida quindi da parte di Teheran in vista dei colloqui di\nmartedi’, riferita al media britannico da funzionari iraniani\nanonimi, secondo cui il governo iraniano e’ pronto ad allentare\nla sua posizione piu’ dura anche per scongiurare la minaccia di\nulteriori attacchi da parte di Israele o degli Stati Uniti.\nIl media britannico afferma inoltre che Ali Larijani,\nconsigliere senior dell’Ayatollah Ali Khamenei e neo-nominato\nsegretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale, sta\nspingendo i leader ad accettare di ridurre la purezza\ndell’arricchimento dell’uranio dal 60% al 20%.\nLe nazioni europee hanno avvertito che, in assenza di progressi\ntangibili sulla questione nucleare entro la fine del mese, sono\npronte a imporre sanzioni \”snapback\” all’Iran, rimosse\nnell’ambito dell’accordo nucleare del 2015. Lo snapback e’ il\nmeccanismo previsto dall’articolo 11 della risoluzione 2231\ndelle Nazioni unite con cui e’ stato approvato l’accordo globale\ndel 2015, noto come Piano d’azione globale congiunto (Jcpoa,\ndall’acronimo in inglese), che limita il programma nucleare\niraniano. 

“,”postId”:”9b3cae08-209e-44ad-9bb0-93c38651f33d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T14:34:32.844Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T16:34:32+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele rivendica: \”Colpiti obiettivi militari Houthi in Yemen\” “,”content”:”

 L’esercito israeliano ha rivendicato di aver effettuato attacchi  contro obiettivi militari dei ribelli Houthi in Yemen. \”L’esercito  israeliano ha colpito infrastrutture militari del regime terroristico  Houthi nella regione di Sana’a, tra cui un sito militare situato nel  palazzo presidenziale, le centrali elettriche di Asar e Hizaz, nonché un  deposito di carburante, tutti utilizzati per le attività militari del  regime terroristico Houthi\”, ha affermato l’esercito in una nota.  

“,”postId”:”9469013b-f7b8-498f-872c-543d8496d47a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T14:18:14.668Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T16:18:14+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: \”A Sanaa presi di mira siti militari Houthi\””,”content”:”

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira alcuni siti militari Houthi nella capitale yemenita Sanaa, comprese aree vicino al palazzo presidenziale, centrali elettriche e un deposito di carburante. \”Gli attacchi sono stati condotti in risposta ai ripetuti attacchi del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele e i suoi civili, tra cui il lancio di missili terra-terra e droni verso il territorio israeliano negli ultimi giorni\”, ha affermato l’esercito in una nota, dando cosi’ conferma dell’operazione attuata. Le forze dell’aeronautica militare\nisraeliana hanno attaccato lo Yemen a bassa quota, di giorno,\nnon dal mare. Lo riferiscono fonti di sicurezza nel commentare\nl’operazione lampo attuata contro obiettivi militari Houthi a\nSanaa. L’attacco in Yemen \”ha incluso l’uso di decine di\nmunizioni e uno dei suoi obiettivi e’ interrompere la fornitura\ndi energia elettrica alla capitale Sanaa\”. Le stesse fonti hanno\ninoltre affermato che \”insolitamente, gli aerei hanno attaccato\nin modalita’ stand-in sopra gli obiettivi e a bassa quota, di\ngiorno e non dalla costa\”. 

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Dopo l’annuncio da parte dei media\nyemeniti, arriva anche da Israele la conferma dell’attacco\ndell’Idf in corso su Sanaa, capitale dello Yemen, con una foto\npubblicata dal ministro della Difesa Israel Katz. L’immagine,\ndiffusa dalla stampa israeliana, lo ritrae accanto al premier\nBenjamin Netanyahu e al capo di stato maggiore dell’Idf, tenente\ngenerale Eyal Zamir, impegnati a seguire su dei monitor\nl’operazione in corso contro gli Houthi.\nLo scatto arriva dal centro di comando dell’Iaf presso il\nquartier generale militare di Tel Aviv, mentre l’Aeronautica\nmilitare israeliana sta bombardando Sanaa. Secondo quanto\nriferito dai media locali, tra cui il quotidiano Times of\nIsrael, gli attacchi a Sanaa hanno preso di mira una struttura\nmilitare vicino a un palazzo presidenziale, un deposito di\ncarburante e due centrali elettriche.

“,”postId”:”5c8acc56-d10f-49ea-9cbd-1eecca980315″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T14:12:07.946Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T16:12:07+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Zuppi: \”Speriamo siano accolti appelli per cessare fuoco\””,”content”:”

 \”Gli appelli che Papa\nFrancesco prima e Papa Leone dopo hanno rivolto affinche’ si\narrivi al cessate-il-fuoco, non possiamo fare altro che sperare\nche siano accolti\”. Cosi’ il presidente della Cei, il cardinale\nMatteo Zuppi a margine di un evento al Meeting di Rimini,\nriguardo alla situazione di Gaza.\nGli appelli \”sono stati fatti ripetutamente per evitare che la\nsituazione peggiori. Speriamo che siano accolti\”, ha\nsottolineato Zuppi. 

“,”postId”:”cad14683-24fc-40b7-a8e6-2c81bcbfc158″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T14:11:00.161Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T16:11:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Smotrich: \”In corso processo redenzione e conquista terra\””,”content”:”

Nel commentare l’attacco dell’Idf in\ncorso in Yemen, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich lo ha\npresentato come \”un processo di redenzione e di conquista della\nterra\”. Nel suo intervento all’International Convention Center\ndi Gerusalemme, Smotrich ha affermato che \”con l’aiuto di Dio,\nsconfiggeremo la pioggia di terrore in Yemen proprio come\nabbiamo sconfitto la testa del polpo in Iran e come i nostri\ncombattenti giusti e devoti stanno sconfiggendo Hamas a Gaza.\nAnche li’, siamo determinati a continuare fino alla vittoria\”.\nSecondo il ministro, \”negli ultimi due anni, il popolo di\nIsraele ha visto il sionismo religioso al suo apice di gloria:\nsul campo di battaglia, tra la popolazione e purtroppo anche nei\ncimiteri. Non c’e’ spazio nello Stato di Israele in cui non si\nveda la sua impronta speciale. Non siamo solo ‘sionisti\nreligiosi con la kippah’, siamo l’essenza. Siamo in un processo\ndi redenzione e di restituzione della presenza divina a Sion, e\ndi conquista della terra. Costruiremo lo Stato di Israele\”.

“,”postId”:”69e21dbd-f2dd-4486-bb40-f3bc847aa443″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T13:51:33.319Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T15:51:33+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Yemen: Houthi, sostegno a Gaza a prescindere dal prezzo”,”content”:”

\”Continueremo a sostenere Gaza, a prescindere dal prezzo\”: lo ha dichiarato Hazem al-Asad, membro dell’ufficio politico degli Houthi, in un post su X, mentre è in corso un attacco dell’aeronautica israeliana contro Sanaa, la capitale dello Yemen. \”L’aggressione contro il popolo yemenita è un fallimento, porterà solo delusione al nemico. Ciò che ci preoccupa è fermare l’aggressione e togliere l’assedio a Gaza. Il nostro popolo continuerà a sostenere e assistere la nostra gente a Gaza, a prescindere dal prezzo\”, ha insistito al-Asad.

\n”,”postId”:”9fb1eeba-a33d-4d06-bd0d-d70945bf91de”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T13:43:19.652Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T15:43:19+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Yemen: raid Idf su palazzo presidenziale Sanaa”,”content”:”

L’attacco israeliano in corso su Sanaa ha preso di mira l’area del palazzo presidenziale e delle basi missilistiche. A riferirlo all’agenzia Reuters sono residenti della capitale dello Yemen. Il corrispondente in Yemen dell’emittente libanese \”Al-Mayadeen\” ha sottolineato che il palazzo è abbandonato da anni, a seguito di diversi attacchi diretti contro di esso in passato. I ribelli Houthi dello Yemen hanno anche loro affermato che Israele ha colpito la capitale Sanaa. L’emittente televisiva Al-Masirah degli Houthi ha riferito di un’\”aggressione israeliana alla capitale Sanaa\”, senza fornire dettagli.

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L’aeronautica militare israeliana sarebbe impegnata in attacchi contro la capitale dello Yemen, Sanaa, controllata dagli Houthi. Lo riferiscono media yemeniti e israeliani, ma al momento la notizia non viene confermata dalle Forze di difesa israeliane (Idf). Gli attacchi in corso vengono collegati direttamente al fatto che venerdì, per la prima volta da tempo, gli Houthi hanno lanciato contro Israele un drone e un missile balistico con una testata di bomba a grappolo.

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Il movimento islamista palestinese Hamas ha accusato sia il Governo israeliano sia la precedente amministrazione statunitense di Joe Biden di aver sabotato le negoziazioni di pace per Gaza. Secondo Hamas, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe rifiutato la scorsa settimana un’offerta di pace accettata dal movimento, che avrebbe potuto porre fine al conflitto ed evitare l’occupazione della città di Gaza. La denuncia fa riferimento a un’intervista rilasciata alla tv israeliana dall’ex portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, nella quale conferma che Netanyahu stava ostacolando i negoziati a causa della sua \”intransigenza\”, mentre la Casa Bianca preferì non rendere pubbliche le tensioni \”per non aiutare Hamas\”.

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\”Queste ammissioni statunitensi, e prima di esse quelle israeliane, confermano che Netanyahu è il vero ostacolo agli accordi di scambio e al cessate il fuoco\”, ha dichiarato Hamas in un comunicato diffuso dall’agenzia palestinese Safa. Secondo il movimento, l’offerta respinta da Netanyahu sarebbe stata molto simile a quella presentata dall’attuale inviato statunitense nella regione, Steve Witkoff, elaborata seguendo le linee guida israeliane.

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Hamas ha ribadito di aver mostrato apertura verso una soluzione negoziata: \”Abbiamo accettato un accordo parziale e abbiamo dimostrato disponibilità per un accordo integrale, ma Netanyahu rifiuta tutte le soluzioni\”, ha affermato l’organizzazione. Il movimento ha inoltre insistito: \”L’accordo su un cessate il fuoco è l’unica strada per la restituzione dei prigionieri, e Netanyahu si assume la piena responsabilità per il destino dei prigionieri che restano in vita\”.

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L’inviato statunitense Tom Brek ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di limitare gli attacchi di Israele contro le infrastrutture di Hezbollah in Libano. Lo riferisce il sito d’informazione israeliano Ynet News. Tom Brek, inviato speciale statunitense per la Siria e il Libano, sta mediando tra Israele e Siria per raggiungere un accordo di sicurezza e sta facendo pressione sul governo libanese per attuare il pieno disarmo di Hezbollah e dei gruppi armati in Libano. Durante i colloqui, l’inviato Usa ha anche preso atto del ritiro delle forze dell’Idf dalle posizioni all’interno del Libano.

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Non ci convince ciò che sta facendo Israele e soprattutto l’occupazione nella Cisgiordania, oltre agli attacchi che provocano decine di migliaia di morti fra i civili\”. Cosi’ Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a margine del Meeting di Rimini. \”Naturalmente Hamas ha una grande responsabilita’ su cio’ che sta accadendo: sta facendo scudo del proprio popolo e non vuole liberare gli ostaggi che ormai li detiene dal 7 ottobre di due anni fa. Quindi serve un lavoro di tutti per far si’ che il popolo palestinese possa realizzare il sogno di avere uno Stato ma che anche Israele possa vivere in sicurezza senza che più nessuno pensi di cancellarlo dalla carta geografica\”, aggiunge.

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Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver effettuato una serie di raid in depositi di armi nella Siria meridionale, dove diversi sospetti sono stati arrestati. I combattenti della Brigata Golan (474), al comando della Divisione 210, hanno completato diversi raid la scorsa settimana per localizzare armi e arrestare e interrogare sospetti nella Siria meridionale. Lo ha annunciato il portavoce delle Idf, osservando che durante le perquisizioni simultanee presso vari obiettivi, le forze hanno individuato depositi di armi in cui erano nascosti missili Rpg, ordigni esplosivi, armi Kalashnikov e grandi quantità di munizioni. I sospetti sono stati arrestati dalle forze in collaborazione con gli investigatori sul campo dell’Unità 504, a seguito di indizi di intelligence raccolti nelle ultime

\n

settimane.

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Secondo un rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa), basato su immagini satellitari del Centro satellitare dell’Onu, prima dello scorso 8 luglio quasi il 97% delle scuole nella Striscia di Gaza risultava danneggiato. 

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Il documento rileva che 518 edifici scolastici su 564 richiederanno una ricostruzione completa o importanti lavori di riabilitazione per tornare operativi. Dal 7 ottobre 2023, 432 scuole – pari al 76% del totale – sono state colpite direttamente durante i bombardamenti.

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ignorato gli avvertimenti e le valutazioni dell’intelligence prima dei fatti del 7 ottobre. È quanto emerso dalle registrazioni diffuse nei giorni scorsi da Channel 12 che hanno svelato le parole dell’ex capo della direzione dell’intelligence militare dell’Idf, Aharon Haliva.

“,”postId”:”4e959a6c-9d11-4e0c-a383-f48359572063″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-24T10:08:54.858Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-24T12:08:54+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza: 289 palestinesi morti per fame, 115 i bambini”,”content”:”

Sono \”289 i palestinesi morti per fame nella Striscia di Gaza, inclusi 115 bambini\”: lo afferma Munir al-Bursh, capo del ministero della Salute gestito da Hamas, citato da al Jazeera.

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L’Idf afferma di aver avviato operazioni militari alla periferia di Gaza City \”in vista di una grande offensiva per conquistare l’intera città\”. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. \”Decine di migliaia di riservisti dovrebbero presentarsi in servizio il 2 settembre per l’offensiva, che probabilmente inizierà nelle prossime settimane\”, si sottolinea.

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È sempre più alta la tensione nel villaggio di Mughayyir, in Cisgiordania: dopo un attacco della scorsa settimana, l’esercito israeliano ha isolato la zona e secondo le testimonianze citate dai media di Tel Aviv ha distrutto migliaia di alberi di olive in un’area di quasi 30 ettari. Il villaggio \”pagherà un prezzo alto\” per l’attacco, ha minacciato il capo del comando centrale, generale Avi Bluth.

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È di almeno 11 morti il primo bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza. Lo riferiscono fonti mediche citate da al Jazeera, secondo le quali sono rimaste uccise sei persone che cercavano cibo.

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Il giornalista palestinese Khaled Al-Madhoun, cameraman di Palestine TV, è stato ucciso ieri sera sera dopo essere stato colpito dalle forze israeliane nel nord di Gaza. Secondo il corrispondente della WAFA, Al-Madhoun è stato preso di mira nella zona di Zikim, a nord della Striscia di Gaza. Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha espresso cordoglio per la sua scomparsa condannandone l’uccisione e ha sottolineato che prendere di mira i giornalisti è un crimine commesso dalle forze israeliane nel tentativo di oscurare la verità.

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Il quotidiano qatariota Al-Arabi Al-Jadeed ha riferito che \”l’esercito egiziano sta rafforzando le sue forze al confine con Gaza\”. Il rapporto afferma che l’Egitto è preoccupato per la possibilita’ che l’esercito israeliano occupi aree che non sono ancora sotto il suo\ncontrollo a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza, \”il che aprirebbe la porta ai tentativi israeliani di spingere i civili verso il confine egiziano\”.

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Come ogni sabato sera da mesi, in Israele ci sono state le proteste delle famiglie degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. E come accade ormai da tempo, i parenti dei rapiti hanno manifestato anche davanti alle case dei ministri del governo. \”Siamo venuti per fare un campanello d’allarme al Gabinetto: la scelta di sacrificare i nostri cari sull’altare della guerra eterna significa la perdita di un\nsentiero eterno. Non ci sarà alcuna espiazione per i siluri ripetuti\”, ha detto il quartier generale delle famiglie.

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Israele ha valutato che \”almeno uno o due\” degli ostaggi detenuti a Gaza versano in condizioni di pericolo di vita: lo riportano media ebraici citati dal Times of Israel, all’indomani della dichiarazione del presidente statunitense Donald Trump secondo cui sarebbero meno di 20 gli ostaggi ancora in vita.    Secondo il canale televisivo israeliano Channel 12, i funzionari israeliani temono che molti degli ostaggi ancora in vita siano in gravi condizioni di salute e abbiano un disperato bisogno di cure mediche. \”Il rilascio degli ostaggi è una necessità urgente\”, ha dichiarato un alto funzionario a Channel 12. I funzionari israeliani non sono sicuri di cosa abbia portato Trump a concludere, durante una conferenza stampa venerdì alla Casa Bianca, che \”un paio di loro forse non ci sono più\”. Sulla scia delle dichiarazioni del presidente Usa, il coordinatore israeliano per gli ostaggi, Gal Hirsh, ha detto ieri alle famiglie che non vi è alcun cambiamento nel numero degli ostaggi vivi.

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Raffica di raid dell’Idf su Sana’a, capitale dello Yemen, e sulla regione circostante per rispondere al lancio di missili da parte delle milizie Houthi. L’Idf ha riferito di aver preso di mira alcuni siti militari Houthi nella capitale yemenita, comprese aree vicino al palazzo presidenziale, centrali elettriche e un deposito di carburante. “Gli attacchi sono stati condotti in risposta ai ripetuti attacchi del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele e i suoi civili, tra cui il lancio di missili terra-terra e droni verso il territorio israeliano negli ultimi giorni”, ha riferito l’esercito in una nota. “Il regime Houthi sta imparando a sue spese che pagherà e sta pagando un prezzo molto alto per la sua aggressione contro lo Stato di Israele”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il bilancio provvisorio dell’attacco è di 2 morti e 5 feriti, secondo quanto riferito dalla televisione Al-Massirah organo di informazione degli Houthi. 

Intanto, è sempre più intrisa di sangue la terra della martoriata Striscia. L’Idf ha affermato di aver avviato operazioni militari alla periferia di Gaza City “in vista di una grande offensiva per conquistare l’intera città”. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. Decine di migliaia di riservisti dovrebbero presentarsi in servizio il 2 settembre per l’offensiva, che probabilmente inizierà nelle prossime settimane. Intanto aumentano i numeri sui decessi nel territorio: sono “289 i palestinesi morti per fame nella Striscia di Gaza, inclusi 115 bambini”, afferma Munir al-Bursh, capo del ministero della Salute gestito da Hamas, citato da al Jazeera. Domenica, almeno 45 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi  israeliani a Gaza:. lo riporta Al Jazeera citando fonti mediche. Tra le vittime, 20 erano in attesa di ricevere aiuti  umanitari.

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Israele, Netanyahu: “Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla”

“Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi”, ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato “nuovi siti e corridoi sicuri” per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: “Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un’altra calamità nella Striscia”.

Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'

Israele, Netanyahu: ‘Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla’Vai al contenuto

23:01

Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?

Circa un milione di cittadini sono scesi in piazza in tutto il Paese per manifestare contro la guerra. Eppure, i sondaggi dicono che, se si andasse alle urne oggi, vincerebbe di nuovo il Likud. Forse, però, qualcosa è cambiato e ora il primo ministro è più preoccupato per la tenuta del fronte interno.

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22:32

Yemen, Houthi, almeno 4 morti e 67 feriti in raid Israele

Gli odierni attacchi israeliani nella capitale yemenita Sana’a hanno ucciso almeno quattro persone. E’ il bilancio aggiornato fornito dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran. Un portavoce del ministero della Salute ha indicato quattro morti e 67 feriti nel raid israeliano. L’esercito israeliano ha preso di mira un complesso militare vicino al palazzo presidenziale, due centrali elettriche e un deposito di carburante. 

22:30

Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l’occupazione di Gaza

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.

Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza

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22:01

Lettera-appello dell’Assoallenatori alla Figc: “Israele deve fermarsi”

L’obiettivo concreto, scrivono i tecnici italiani alla Federazione, è che “il calcio italiano si mobiliti, nel proprio ambito, in favore del popolo palestinese, mettendo sul tavolo la richiesta, da inoltrare a Uefa e Fifa, di sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali”. Tra settembre e ottobre, tra l’altro, la nazionale azzurra di calcio affronterà proprio Israele per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio.

Lettera-appello dell’Assoallenatori alla Figc: 'Israele deve fermarsi'

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21:30

Le donne palestinesi, unite (anche alle israeliane) per resistere

La ong Women of the Sun ha vinto il premio del Consiglio  d’Europa per l’emancipazione femminile 2025. Nata nel 2021 a Betlemme,  dopo lo scoppio della guerra a Gaza tutto è cambiato, tranne la loro  missione: “Ci ha ricordato che la pace non è un lusso, è sopravvivenza”.  E l’alleanza con le donne israeliane, tra dolore e speranza,  prosegue: “Non nascondiamo le nostre differenze. Parliamo onestamente,  piangiamo insieme. Abbiamo preferito la pace alla vendetta”.

Le donne palestinesi, unite (anche alle israeliane) per resistere

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21:00

Gaza Cola, cos’è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0

Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà  palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla  ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.

Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0

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20:37

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari.

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

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20:26

Netanyahu: “Houthi pagano la loro aggressione a Israele”

“Chiunque ci attacchi, lo attaccheremo. Credo che l’intera regione stia  imparando la forza e la determinazione di Israele”. Lo ha dichiarato il  premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando dal centro di comando  dell’Aeronautica Militare israeliana a Tel Aviv, dopo aver assistito  agli attacchi aerei israeliani contro gli Houthi in Yemen. “Il regime  terroristico degli Houthi sta imparando a sue spese che pagherà e sta  pagando un prezzo molto alto per la sua aggressione contro Israele”,  prosegue in una dichiarazione video diffusa dal suo ufficio e rilanciata  da Ynet. 

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20:21

Yemen: Houthi minimizzano portata attacchi Israele

Issam al-Mutawakil, portavoce della
compagnia petrolifera statale degli Houthi, ha pubblicato un
video su Facebook di fronte alla stazione di servizio presa di
mira a Sana’a nell’attacco israeliano.
Nel messaggio si e’ detto sorpreso dal fatto che un numero cosi’
elevato di caccia israeliani abbia sorvolato una lunga distanza
“per colpire una stazione di servizio civile”, definendolo un
segno “della confusione di Israele e della sua ricerca di fumo
che si alza nei cieli per rivendicare la vittoria”.
“Confermiamo che la quantita’ di carburante consumata dagli
aerei nemici per bombardare la stazione di rifornimento e’
superiore a quella presente nei serbatoi della stazione presa di
mira”, ha aggiunto, ironizzando.
Al-Mutawakil ha sottolineato che i ribelli yemeniti filo-Iran
non si lasceranno dissuadere dal sostenere i palestinesi. “La
situazione dei rifornimenti e’ stabile e ci stiamo preparando
per la battaglia”, ha assicurato.

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20:15

Oltre 10 mila persone a protesta pro Gaza a Copenaghen

Oltre 10.000 persone hanno preso parte a una  manifestazione pro-palestinese a Copenaghen, chiedendo la fine della  guerra a Gaza e sollecitando la Danimarca a riconoscere lo Stato di  Palestina. Circa 100 organizzazioni, tra cui Oxfam, Greenpeace e Amnesty  International, hanno preso parte alla marcia, oltre a sindacati,  partiti politici, collettivi di artisti e attivisti, tra i quali Greta  Thunberg. La polizia non ha fornito una stima del numero dei  manifestanti. Tra i dimostranti, molte famiglie con bambini piccoli,  bandiere e striscioni con scritto ‘Stop alla vendita di armi’, ‘Liberate  la Palestina’ e ‘La Danimarca dice no al genocidio’. Tradizionale  sostenitrice di Israele, la Danimarca ha dichiarato di voler usare la  sua attuale presidenza dell’Unione Europea per aumentare la pressione  sul governo israeliano affinché ponga fine alla guerra a Gaza, che il  Primo Ministro Mette Frederiksen ha recentemente definito “troppo  oltre”. Ma la Danimarca ha dichiarato di non avere intenzione di  riconoscere uno Stato palestinese nel prossimo futuro. “Chi è al potere  non sta fermando il genocidio, quindi è ancora più importante uscire a  protestare e dimostrare a tutti i leader che non siamo d’accordo”, ha  dichiarato all’Afp una manifestante. 

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20:03

Media: “Colloqui su tregua potrebbero essere in Europa o Emirati”

C’è la possibilità che il prossimo round di colloqui indiretti tra  Israele e Hamas su un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli  ostaggi si svolga negli Emirati Arabi Uniti. Lo riporta Channel 12  rilanciato dal Times of Israel. C’è anche la possibilità che, se i  negoziati dovessero avere luogo, si svolgano in Europa, secondo il  canale israeliano. Durante la guerra, colloqui indiretti si sono svolti  in Qatar ed Egitto.

20:02

Al-Jazeera: “Almeno 45 morti a Gaza dall’alba”

Almeno 45 palestinesi sono stati uccisi
in attacchi israeliani a Gaza dall’alba. Lo hanno riferito fonti
mediche ad al-Jazeera. Tra le vittime, in 20 stavano cercando di
ottenere aiuti. 

20:01

V4P: “Biennale Venezia revochi invito a Gal Gadot e Butler”

La tragedia di Gaza entra di prepotenza
alla Mostra del Cinema di Venezia. A pochi giorni dal via,
infatti, il collettivo V4P – Venice4Palestine chiede alla
Biennale di Venezia una presa di posizione su quanto sta
accadendo a Gaza durante la kermesse cinematografica in
programma dal 27 agosto al 6 settembre. Inoltre chiede che venga
ritirato l’invito a partecipare alla Mostra agli attori Gerard
Butler e Gal Gadot e a qualunque artista e celebrita’ che
sostenga pubblicamente e attivamente l’azione militare di
Israele.
“A seguito della nostra lettera aperta accogliamo molto
favorevolmente i riscontri incoraggianti, sia quello solidale e
propositivo ricevuto dalle Giornate degli Autori sia quello di
apertura al confronto di SNCCI – SIC”, scrive V4P. Che poi pero’
aggiunge: “Restiamo invece amareggiati dalla risposta ricevuta a
mezzo ufficio stampa dalla Biennale che non entra nel merito dei
contenuti della nostra lettera”. L’associazione spiega che le
adesioni alla sua lettera aperta hanno superato quota 1500 firme
in pochissimi giorni, sottolineando che “se sono bastate poche
ore per radunarsi cosi’ in tanti, vuol dire che finalmente il
cinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo
palestinese – aggredito e massacrato da decenni – e non
riconosce piu’ lo spazio per le mezze parole e l’equidistanza”. “Invece la comunicazione ufficiale della
Biennale sceglie ancora di non menzionare la Palestina e il
genocidio in corso – accusa V4P – ne’ tantomeno lo Stato di
Israele che lo sta perpetuando. Se la Biennale vuole davvero
essere un ‘luogo di confronto aperto e sensibile’, allora questo
spazio deve essere innanzitutto uno spazio di verita'”.
Pur apprezzando la presenza di film come ‘The Voice of Hind
Rajab’ della regista Kaouther Ben Hania, Venice4Palestine si
chiede come si puo’ rendere omaggio “a figure come Gerard Butler
e Gal Gadot, protagonisti di un film fuori concorso, che
sostengono ideologicamente e materialmente la condotta politica
e militare di Israele”. V4P raccoglie comunque “l’invito al
dialogo” della Biennale di Venezia e chiede che durante la
cerimonia d’apertura della Mostra sia dato spazio a note artiste
palestinesi che hanno gia’ dato la propria disponibilita’ a
portare una testimonianza diretta. Quindi aggiunge: “Noi
sosteniamo la manifestazione ‘Stop al genocidio – Palestina
libera’ che si svolgera’ il 30 agosto al Lido di Venezia,
promossa da moltissimi gruppi politici; collettivi e
associazioni del veneziano; regionali e nazionali – e sostenuta
dalla rete Artisti #NoBavaglio e da tante realta’ e firme del
cinema. Auspichiamo che la Biennale trovi la formula piu’ adatta
per favorirne lo svolgimento”, aggiunge l’associazione, che poi
chiede che “venga ritirato l’invito a partecipare alla Mostra a
Gerard Butler, Gal Gadot e a qualunque artista e celebrita’ che
sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio. E che invece
quello spazio venga messo a disposizione di una nostra
delegazione che sfili sul red carpet con la bandiera
palestinese. Chiediamo alla Biennale di esporsi con azioni –
prosegue – e con posizioni chiare e che si impegni a
interrompere le partnership con qualunque organizzazione che
sostiene il governo israeliano, direttamente o
indirettamente”.Infine V4P chiede “con forza alla Biennale, in
queste ore apocalittiche, di lavorare insieme per dare vero
senso a questa edizione della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia”. 

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20:00

Media: “Uccisi 4 palestinesi Gaza diretti a centro aiuti”

I militari israeliani hanno ucciso a
colpi d’arma da fuoco quattro palestinesi che, in cerca di
aiuti, attraversavano una zona militare a sud di Gaza City,
regolarmente utilizzata per raggiungere un punto di
distribuzione di cibo gestito dalla Gaza Humanitarian
Foundation. Lo ha riferito l’Associated Press, citando fonti
mediche dell’ospedale Al-Awda e due testimoni.
L’incidente e’ avvenuto nell’area del corridoio di Netzarim, a
centinaia di metri dal sito. “Gli spari sono stati
indiscriminati”, ha detto Mohamed Abed, mentre Aymed Sayyad ha
riferito che le truppe hanno aperto il fuoco quando un gruppo
vicino alla testa della folla si e’ spinto verso il sito prima
dell’apertura prevista. Da parte sua, la Ghf ha fatto sapere che
“questo incidente non si e’ verificato vicino al nostro sito ne’
come descritto”, mentre l’esercito israeliano non ha voluto
commentare.

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19:50

Al Jazeera: “34 uccisi in attacchi israeliani a Gaza dall’alba”

Salgono a 34 le persone uccise negli attacchi  israeliani a Gaza dall’alba. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche  della Striscia. Tra le vittime, nove erano in attesa di ricevere aiuti  umanitari. 

19:15

Sa’ar contro olandese Veldkramp: “Europa scelga con chi sta”

Il ministro degli Esteri israeliano
Gideon Sa’ar ha criticato duramente l’omologo olandese Caspar
Veldkamp, che si e’ dimesso nei giorni scorsi per non essere
riuscito a ottenere nuove sanzioni Ue contro Israele per la
guerra a Gaza, una mossa che gli e’ valsa gli elogi di Hamas.
“L’Europa deve scegliere: Israele o Hamas. Ogni azione contro
Israele serve direttamente l’asse jihadista in Medio Oriente”,
ha scritto su X il capo della diplomazia israeliana.
Veldkamp, ex ambasciatore 61enne in Israele, ha informato il
Parlamento olandese del suo piano di attuare nuove misure in
risposta all’offensiva pianificata da Israele a Gaza City e in
altre aree densamente popolate, ma non e’ riuscito a ottenere il
sostegno dei suoi partner di coalizione. Da qui la decisione di
lasciare l’incarico. 

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19:01

Idf: “Ulivi sradicati ma non è punizione collettiva”

Le forze armate israeliane hanno
confermato di aver sradicato ulivi nei giorni scorsi nel
villaggio palestinese di al-Mughayyir, in Cisgiordania, a
seguito di una sparatoria nella zona, ma hanno negato che si sia
trattato di una punizione collettiva nei confronti dei
residenti.
Da giovedi’, il giorno dopo l’attacco in cui un israeliano e’
rimasto leggermente ferito, l’esercito ha “iniziato
un’intensificazione delle attivita’ operative” nell’area di
al-Mughayyir, tra cui la rimozione degli alberi da un’area
adiacente all’autostrada “che il terrorista aveva utilizzato per
fuggire dalla scena dell’attacco”.
“La rimozione era necessaria immediatamente per prevenire il
pericolo per vite umane, causato dall’occultamento dell’area da
parte della vegetazione che ostacolava l’identificazione dei
movimenti nemici”, ha sostenuto l’Idf.

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18:57

Tajani: “Dobbiamo impedire esodo palestinesi cristiani”

“Noi dobbiamo fare in modo che in una  Siria moderna, una Siria unita, dove convivono diverse religioni, ci  sia questa presenza cristiana che è utile alla stabilità della Siria, è  utile alla stabilità del Medio Oriente. La stessa cosa dobbiamo fare con  i palestinesi cristiani: dobbiamo impedire che siano costretti ad  andarsene da Gaza, dalla Cisgiordania e dall’intera Palestina”. Lo  afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento al  panel ‘La presenza della comunità cristiana in Siria e la libertà  religiosa’ al Meeting di Rimini, parlando degli sforzi utili alla  sopravvivenza delle comunità minacciate in Medio Oriente, dalla  costruzione di immobili alla collaborazione interuniversitaria.

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18:55

Siria, Tajani: “Puntare su infrastrutture, risorse e istruzione”

“Dobbiamo aiutare la Siria a costruirsi
e ricostruirsi. Il Paese ha bisogno di infrastrutture di
trasporto, di porti, non solo per la flotta russa. La Siria deve
poter sfruttare le sue risorse naturali quali gas e petrolio”.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto
al Meeting di Rimini. Da quanto emerso dal colloquio col leader
al-Sharaa, la Siria necessita’ di investimenti ed e’ pronta ad
accogliere imprese attive in quei settori.
“Stiamo rinforzando l’organico della nostra ambasciata in Siria,
dove ci sono grandi opportunita’ d’investimento per le nostre
imprese. A giorni invieremo anche altri aiuti”, ha proseguito
Tajani.
Nel contempo, ha insistito il capo della diplomazia italiana,
“dobbiamo assicurare la continuita’ culturale di un Paese dalla
storia fenomenale”. E’ cruciale, secondo Tajani, rafforzare
l’istruzione: “Dobbiamo formare i giovani nelle universita’
affinche’ rimangano e per impedire che vinca l’ignoranza poiche’
e’ sull’ignoranza che l’Isis gioca la sua partita”.

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18:48

Violenze contro forze sicurezza Israele, fermati 5 coloni

La polizia israeliana ha arrestato
cinque coloni sospettati di violenze contro le forze di
sicurezza. Lo hanno annunciato le forze dell’ordine senza
fornire dettagli su sospettati e reati di cui e’ vietata la
pubblicazione in base a un’ordinanza di censura fino al 3
settembre.
“Lo Shin Bet e la polizia israeliana considerano questi atti
terroristici una seria minaccia alla sicurezza nazionale e
continueranno a lavorare per contrastare tali attivita’ e
perseguire i responsabili con il massima rigore legale”, si
legge in una nota delle autorita’.
Da parte sua Honenu, organizzazione di assistenza legale di
destra, ha accusato le forze dell’ordine di aver condotto una
“caccia alle streghe contro la comunita’ dei coloni” con i
recenti arresti, sostenendo che le autorita’ applicano un doppio
standard nei confronti dei residenti degli insediamenti.
Negli ultimi anni gli attacchi dei coloni in Cisgiordania sono
aumentati vertiginosamente, prendendo di mira soprattutto i
palestinesi, con scarsi controlli. 

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18:44

Tajani: “Sostegno a grande Paese cruciale stabilità M.O.”

“La Siria e’ un Paese colto che ha una
grande storia alle spalle, un Paese dove sono nate le prime
comunita’ cristiane e un Paese centrale per la stabilita’ di
tutto il Medio Oriente”, motivi per cui “l’Italia vuole essere
un punto di riferimento per la Siria”. Lo ha detto il ministro
degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento al Meeting di
Rimini. “Anche nell’ambito del G7 vogliamo dare un messaggio
positivo alla Siria, con la speranza che al-Sharaa possa vincere
la partita contro gli estremisti”, ha sottolineato il titolare
della Farnesina.
Pur guardando con fiducia al leader siriano che lo scorso
dicembre ha fatto crollare il regime di Assad, Tajani ha
sottolineato che “c’e’ una frangia dei suoi sostenitori che
vuole uno Stato islamico. Nel Paese l’unita’ e’ molto fragile e
la presenza turca e’ forte”. Per tutti queste ragioni e altre
ancora, la sfida e’ molto grande per la leadership
siriana.

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18:43

Israele porta 10 influencer a Gaza: “Menzogne sulla fame”

Il governo israeliano ha permesso a 10 influencer  americani e israeliani di entrare brevemente nella Striscia di Gaza  nell’ambito di una campagna per “rivelare la verità” sulle condizioni  umanitarie dei palestinesi, mentre cresce l’indignazione internazionale  per la carestia e il numero sempre più alto di morti per fame e di  uccisioni da parte del fuoco israeliano di coloro che cercano aiuti.  Come raccontato da Haaretz, il tour organizzato dal ministero israeliano  per gli Affari della Diaspora è stato un raro caso in cui ai civili è  stato permesso di entrare a Gaza. L’iniziativa è stata presentata come  una dimostrazione del “meccanismo di distribuzione degli aiuti umanitari  a Gaza” per “confutare le menzogne ;;di Hamas diffuse dai media  stranieri”, si legge in una nota del ministero. “Il tour si è svolto  nell’ambito della lotta contro la campagna di Hamas per screditare  Israele – la ‘campagna della fame’ – che mira a danneggiare l’immagine  del Paese sulla scena internazionale”, ha aggiunto. Tra i partecipanti  al tour c’era anche Xaviaer DuRousseau, influencer repubblicano  conservatore Gen Z con centinaia di migliaia di follower su Instagram,  Facebook e TikTok, che ha pubblicato un video in cui mostrava bancali di  cibo e altri aiuti in attesa di consegna: “Potete odiarmi quanto volete  per aver voluto vedere la verità, ma non cambierà i fatti. Israele NON è  la ragione per cui molti palestinesi muoiono di fame”, ha dichiarato.  “Prima dell’arrivo del Ghf, il cibo veniva consegnato dall’Unrwa  direttamente nelle mani dei terroristi di Hamas”, ha dichiarato Brooke  Goldstein, influencer residente a Miami, che vanta 150.000 follower su  Facebook, X e Instagram, pubblicando una foto della visita al sito di  Khan Yunis del fondo sostenuto dagli Usa e scrivendo che ciò che ha  visto a Gaza dimostra “che ciò che i media riportano è assolutamente  falso”. Marwan Jaber, sedicenne israeliano druso con quasi 250.000  follower su Instagram, ha pubblicato un video in cui critica i membri  dell’Onu a Gaza. “Vergognatevi per non aver fatto nulla”, urla agli  operatori mentre passa in auto. All’inizio di questo mese, Haaretz ha  riferito che il ministero degli Esteri israeliano ha stanziato decine di  migliaia di dollari per portare influencer dagli Usa in Israele.

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18:34

In 10mila a Copenaghen protestano contro guerra a Gaza

Oltre 10.000 persone sono
scese in strada e hanno partecipato a una manifestazione
pro-palestinese a Copenaghen, chiedendo la fine della guerra a
Gaza ed esortando la Danimarca a riconoscere lo Stato di
Palestina. Alla marcia hanno preso parte un centinaio di
organizzazioni, tra cui Oxfam, Greenpeace e Amnesty, insieme a
sindacati, partiti politici, collettivi di artisti e attivisti,
compresa la nota ambientalista Greta Thunberg.
Tradizionale sostenitrice di Tel Aviv, la Danimarca ha
dichiarato di voler usare la sua attuale presidenza dell’Unione
Europea per aumentare la pressione sul governo israeliano
affinche’ ponga fine alla guerra a Gaza, che per la premier
Mette Frederiksen e’ andata “troppo oltre”. Copenaghen tuttavia
ha fatto sapere di non avere intenzione di riconoscere uno Stato
palestinese nel prossimo futuro.

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18:34

Siria, Tajani: “Fiducia in al-Sharaa garanzia, ma occhi ben aperti”

“Noi dobbiamo avere fiducia in al-Sharaa
perche’ e’ l’unica garanzia che in questo momento c’e’. Dobbiamo
fidarsi e avere anche un po’ di fede altrimenti non si va da
nessuna parte”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli
Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio
Tajani, nel suo intervento al Meeting di Rimini sul tema “La
presenza della comunita’ cristiana in Siria e la liberta’
religiosa”, dopo l’intensa testimonianza di S.E. Monsignor Hanna
Jallouf, Vicario Apostolico di Aleppo.
Tajani ha raccontato del colloquio di oltre due ore avuto col
presidente siriano al-Sharaa, durante la sua visita lo scorso
gennaio. “L’Italia ha deciso di aprire la porta alla nuova
amministrazione, di dare fiducia alla nuova dirigenza, ma
tenendo gli occhi ben aperti”, ha proseguito il ministro,
sottolineando che la stabilita’ e l’unita’ territoriale della
Siria “sono la nostra priorita'”.
Nella sua testimonianza, il vicepremier ha anche detto di essere
rimasto sorpreso da al-Sharaa: “Mi sono trovato davanti un
leader di alto livello culturale, che parlava come un uomo di
Stato, parlava in arabo anche se sapeva l’inglese”. 

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18:33

Siria, Tajani: “Vogliamo essere punto di riferimento per Damasco”

“Vogliamo essere un punto di  riferimento per la Siria”. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio  Tajani nel suo intervento durante il panel “La presenza della comunità  cristiana in Siria e la libertà religiosa” al Meeting di Rimini.  L’interesse politico dell’Italia e dell’Unione europea è la stabilità  del Paese mediorientale, aggiunge, spiegando di aver “voluto dare  fiducia” al presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa, che gli ha  offerto delle rassicurazioni riguardo al trattamento delle minoranze.  “Io credo che dobbiamo avere fiducia in lui. Perché è l’unica garanzia  che in questo momento c’è. Sapendo bene che anche una frangia dei suoi  sostenitori vorrebbe lo Stato islamico”, aggiunge.

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18:21

M.O., Tajani: “Cristiani elemento stabilità”

“Perché siamo stati molto duri con  Israele quando c’è stato l’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia a  Gaza e quando ci sono stati gli attacchi in Cisgiordania? Non perché  crediamo la vita di un palestinese cristiano conti più di una vita di un  palestinese musulmano ma perché i cristiani sono elementi di stabilità  in tutto il Medio Oriente, quindi è fondamentale proteggere e difendere  la presenza dei cristiani” in quell’area. Lo dice Antonio Tajani,  ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, rispondendo alle domande  dei giornalisti in una conferenza stampa al Meeting di Rimini.

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17:50

Idf mobilita Marina militare per offensiva a Gaza City

“Dovete essere pronti a supportare
l’offensiva di Gaza City”: lo ha detto il capo di stato maggiore
delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, durante la sua visita
oggi alla base di addestramento della Marina ad Haifa, dove ha
incontrato ufficiali e soldati di grado superiore. Lo riferisce
il sito Ynet News.
“Siamo all’inizio della seconda fase dell’Operazione Gideon’s
Chariots e stiamo operando a migliaia di chilometri oltre i
nostri confini. La Marina deve essere pronta a difendersi e a
supportare le forze di terra nell’offensiva a Gaza City. La
campagna continua e continueremo a operare fino al
raggiungimento di tutti gli obiettivi di guerra, rafforzando la
sicurezza e la vittoria”, ha dichiarato Zamir, secondo quanto
riferito da un portavoce dell’Idf. 

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17:43

Saar negli Usa, mercoledì colloquio con Rubio

Il ministro degli Esteri israeliano
Gideon Saar e’ partito per gli Stati Uniti per la sua prima
visita ufficiale da quando e’ stato nominato alla direzione del
dicastero, lo scorso novembre. Lo ha riferito il ministero degli
Esteri, secondo quanto riportato dal quotidiano Times of Israel,
precisando che Saar ha lasciato Israele ieri sera.
Saar incontrera’ mercoledi’ il segretario di Stato americano
Marco Rubio, che ricopre anche l’incarico di consigliere per la
Sicurezza Nazionale, presso il Dipartimento di Stato a
Washington. Si tratta del secondo incontro dopo la visita di
Rubio in Israele lo scorso febbraio.
Saar incontrera’ anche il segretario per la Sicurezza interna
degli Stati Uniti, Kristi Noem, che aveva ospitato in Israele a
maggio dopo l’uccisione di Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, due
dipendenti dell’ambasciata israeliana a Washington.
Durante la sua visita, il ministro degli Esteri israeliano
terra’ anche colloqui con la Conferenza dei Presidenti delle
Principali Organizzazioni Ebraiche Americane (Cedam), i vertici
dell’Aipac e ospitera’ un ricevimento per i leader della
comunita’ ebraica e i sostenitori cristiani di Israele.

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17:16

Idf: “Venerdì attacco Houthi con arma a grappolo, prima volta”

Nell’attacco missilistico lanciato venerdì sera dagli Houthi contro  Israele, i ribelli yemeniti hanno utilizzato per la prima volta un  proiettile con testata a grappolo. E’ quanto emerge da un’indagine  dell’aeronautica militare israeliana, secondo cui una delle munizioni ha  colpito il cortile di un’abitazione nella città centrale di Ginaton,  causando lievi danni. Lo riporta il Times of Israel. L’esercito afferma  che la mancata intercettazione del proiettile è sotto inchiesta e non è  correlata al tipo di testata trasportata dal missile. “I sistemi di  difesa aerea, con particolare attenzione allo strato superiore, sono in  grado di gestire e intercettare tali missili, come avvenuto in passato”,  afferma l’Idf.

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17:09

Inviato Usa incontra Netanyahu, focus su Siria e Libano

L’inviato speciale degli Stati Uniti Thomas Barrack è arrivato oggi in  Israele e ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu per discutere di  Siria e Libano. Lo scrive il Times of Israel citando da tre funzionari  israeliani, dopo che l’incontro era stato riportato per la prima volta  da Axios, citando tre fonti israeliane e statunitensi, e ha fatto  seguito ai colloqui tra Barrack e il ministro israeliano per gli Affari  Strategici, Ron Dermer, e il ministro della Difesa, Israel Katz. Anche  l’ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, avrebbe preso  parte agli incontri. Gli inviati dovrebbero recarsi in Libano domani,  con il senatore repubblicano Lindsey Graham che li raggiungerà a Beirut.  Dermer ha incontrato martedì a Parigi il ministro degli Esteri siriano  Asaad al-Shibani per discutere di accordi di sicurezza nella Siria  meridionale, secondo quanto riferito da due fonti siriane a conoscenza  dell’incontro. Funzionari siriani e israeliani stanno conducendo  colloqui con la mediazione degli Stati Uniti per la de-escalation del  conflitto nella Siria meridionale. Un precedente ciclo di colloqui si è  tenuto a Parigi a fine luglio, ma si è concluso senza un accordo finale.  Lunedì Barrack ha dichiarato in Libano che Israele dovrebbe rispettare  un piano in base al quale Hezbollah verrà disarmato entro la fine  dell’anno in cambio della sospensione delle operazioni militari  israeliane in Libano.

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17:06

Siria, Tajani: “Favorire stabilizzazione e fiducia in al-Sharaa”

Sulla Siria “non e’ cambiata la
strategia dell’Italia, che e’ quella strategia europea, la
strategia del G7, che e’ quella di favorirne la stabilizzazione,
l’unita’ territoriale, perche’ la Siria e’ fondamentale per la
stabilita’ dell’intero Medio Oriente”. Cosi’ il vicepremier e
ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa al
Meeting di Rimini. “E’ chiaro che ci vuole tempo per
stabilizzare la Siria. Dopo il cambiamento, la caduta del regime
di Assad, dopo il cambiamento ci vuole tempo. Ci sono tante
realta’ diverse, ma questo serve a mantenere l’unita’ della
Siria. Noi siamo per aprire delle porte aperte nei confronti
della nuova amministrazione siriana, ma teniamo anche gli occhi
aperti”, aggiunge il ministro. “Certamente – sottolinea Tajani –
devono essere rispettati diritti umani, devono essere rispettate
alcune regole, pero’ io credo che si debba dare fiducia e
lavorare, incoraggiando il lavoro di al-Sharaa (presidente della
Siria, ndr), che anche ha qualche resistenza da parte di
estremisti islamici che vorrebbero spingere il Paese a diventare
un Paese fondamentalista islamico. Al-Sharaa mi ha detto che per
lui esistono solo i siriani. Credo che si debba continuare a
dare fiducia alla nuova amministrazione siriana collaborando”.

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16:50

Yemen, bilancio Houthi su attacco Idf: “2 morti e 5 feriti”

Gli attacchi dell’aeronautica militare
israeliana su Sanaa, la capitale dello Yemen, hanno causato due
morti e cinque feriti. A riferirlo e’ la televisione
Al-Massirah, organo di informazione dehli Houthi, il gruppo
ribelle yemenita sostenuto dall’Iran. “Due persone sono state
uccise e cinque ferite in seguito all’attacco israeliano a una
stazione di servizio a Sanaa”, ha affermato l’emittente,
precisando che si tratta di un “bilancio preliminare”. 

16:39

Iran: “Concessioni su arricchimento uranio per evitare sanzioni”

Secondo il quotidiano britannico The
Telegraph, l’Iran ha manifestato la sua disponibilita’ a ridurre
il suo programma di arricchimento dell’uranio nel tentativo di
impedire alla Gran Bretagna e ai potenzi occidentali di
ripristinare le sanzioni delle Nazioni Unite. Una linea piu’
morbida quindi da parte di Teheran in vista dei colloqui di
martedi’, riferita al media britannico da funzionari iraniani
anonimi, secondo cui il governo iraniano e’ pronto ad allentare
la sua posizione piu’ dura anche per scongiurare la minaccia di
ulteriori attacchi da parte di Israele o degli Stati Uniti.
Il media britannico afferma inoltre che Ali Larijani,
consigliere senior dell’Ayatollah Ali Khamenei e neo-nominato
segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale, sta
spingendo i leader ad accettare di ridurre la purezza
dell’arricchimento dell’uranio dal 60% al 20%.
Le nazioni europee hanno avvertito che, in assenza di progressi
tangibili sulla questione nucleare entro la fine del mese, sono
pronte a imporre sanzioni “snapback” all’Iran, rimosse
nell’ambito dell’accordo nucleare del 2015. Lo snapback e’ il
meccanismo previsto dall’articolo 11 della risoluzione 2231
delle Nazioni unite con cui e’ stato approvato l’accordo globale
del 2015, noto come Piano d’azione globale congiunto (Jcpoa,
dall’acronimo in inglese), che limita il programma nucleare
iraniano. 

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16:34

Israele rivendica: “Colpiti obiettivi militari Houthi in Yemen”

 L’esercito israeliano ha rivendicato di aver effettuato attacchi  contro obiettivi militari dei ribelli Houthi in Yemen. “L’esercito  israeliano ha colpito infrastrutture militari del regime terroristico  Houthi nella regione di Sana’a, tra cui un sito militare situato nel  palazzo presidenziale, le centrali elettriche di Asar e Hizaz, nonché un  deposito di carburante, tutti utilizzati per le attività militari del  regime terroristico Houthi”, ha affermato l’esercito in una nota.  

16:18

Idf: “A Sanaa presi di mira siti militari Houthi”

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira alcuni siti militari Houthi nella capitale yemenita Sanaa, comprese aree vicino al palazzo presidenziale, centrali elettriche e un deposito di carburante. “Gli attacchi sono stati condotti in risposta ai ripetuti attacchi del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele e i suoi civili, tra cui il lancio di missili terra-terra e droni verso il territorio israeliano negli ultimi giorni”, ha affermato l’esercito in una nota, dando cosi’ conferma dell’operazione attuata. Le forze dell’aeronautica militare
israeliana hanno attaccato lo Yemen a bassa quota, di giorno,
non dal mare. Lo riferiscono fonti di sicurezza nel commentare
l’operazione lampo attuata contro obiettivi militari Houthi a
Sanaa. L’attacco in Yemen “ha incluso l’uso di decine di
munizioni e uno dei suoi obiettivi e’ interrompere la fornitura
di energia elettrica alla capitale Sanaa”. Le stesse fonti hanno
inoltre affermato che “insolitamente, gli aerei hanno attaccato
in modalita’ stand-in sopra gli obiettivi e a bassa quota, di
giorno e non dalla costa”. 

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16:17

Katz pubblica foto premier che segue attacco in Yemen

Dopo l’annuncio da parte dei media
yemeniti, arriva anche da Israele la conferma dell’attacco
dell’Idf in corso su Sanaa, capitale dello Yemen, con una foto
pubblicata dal ministro della Difesa Israel Katz. L’immagine,
diffusa dalla stampa israeliana, lo ritrae accanto al premier
Benjamin Netanyahu e al capo di stato maggiore dell’Idf, tenente
generale Eyal Zamir, impegnati a seguire su dei monitor
l’operazione in corso contro gli Houthi.
Lo scatto arriva dal centro di comando dell’Iaf presso il
quartier generale militare di Tel Aviv, mentre l’Aeronautica
militare israeliana sta bombardando Sanaa. Secondo quanto
riferito dai media locali, tra cui il quotidiano Times of
Israel, gli attacchi a Sanaa hanno preso di mira una struttura
militare vicino a un palazzo presidenziale, un deposito di
carburante e due centrali elettriche.

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16:12

Zuppi: “Speriamo siano accolti appelli per cessare fuoco”

 “Gli appelli che Papa
Francesco prima e Papa Leone dopo hanno rivolto affinche’ si
arrivi al cessate-il-fuoco, non possiamo fare altro che sperare
che siano accolti”. Cosi’ il presidente della Cei, il cardinale
Matteo Zuppi a margine di un evento al Meeting di Rimini,
riguardo alla situazione di Gaza.
Gli appelli “sono stati fatti ripetutamente per evitare che la
situazione peggiori. Speriamo che siano accolti”, ha
sottolineato Zuppi. 

16:11

Smotrich: “In corso processo redenzione e conquista terra”

Nel commentare l’attacco dell’Idf in
corso in Yemen, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich lo ha
presentato come “un processo di redenzione e di conquista della
terra”. Nel suo intervento all’International Convention Center
di Gerusalemme, Smotrich ha affermato che “con l’aiuto di Dio,
sconfiggeremo la pioggia di terrore in Yemen proprio come
abbiamo sconfitto la testa del polpo in Iran e come i nostri
combattenti giusti e devoti stanno sconfiggendo Hamas a Gaza.
Anche li’, siamo determinati a continuare fino alla vittoria”.
Secondo il ministro, “negli ultimi due anni, il popolo di
Israele ha visto il sionismo religioso al suo apice di gloria:
sul campo di battaglia, tra la popolazione e purtroppo anche nei
cimiteri. Non c’e’ spazio nello Stato di Israele in cui non si
veda la sua impronta speciale. Non siamo solo ‘sionisti
religiosi con la kippah’, siamo l’essenza. Siamo in un processo
di redenzione e di restituzione della presenza divina a Sion, e
di conquista della terra. Costruiremo lo Stato di Israele”.

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15:51

Yemen: Houthi, sostegno a Gaza a prescindere dal prezzo

“Continueremo a sostenere Gaza, a prescindere dal prezzo”: lo ha dichiarato Hazem al-Asad, membro dell’ufficio politico degli Houthi, in un post su X, mentre è in corso un attacco dell’aeronautica israeliana contro Sanaa, la capitale dello Yemen. “L’aggressione contro il popolo yemenita è un fallimento, porterà solo delusione al nemico. Ciò che ci preoccupa è fermare l’aggressione e togliere l’assedio a Gaza. Il nostro popolo continuerà a sostenere e assistere la nostra gente a Gaza, a prescindere dal prezzo”, ha insistito al-Asad.

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15:43

Yemen: raid Idf su palazzo presidenziale Sanaa

L’attacco israeliano in corso su Sanaa ha preso di mira l’area del palazzo presidenziale e delle basi missilistiche. A riferirlo all’agenzia Reuters sono residenti della capitale dello Yemen. Il corrispondente in Yemen dell’emittente libanese “Al-Mayadeen” ha sottolineato che il palazzo è abbandonato da anni, a seguito di diversi attacchi diretti contro di esso in passato. I ribelli Houthi dello Yemen hanno anche loro affermato che Israele ha colpito la capitale Sanaa. L’emittente televisiva Al-Masirah degli Houthi ha riferito di un'”aggressione israeliana alla capitale Sanaa”, senza fornire dettagli.

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15:12

Attacchi Idf su Sanaa contro Houthi

L’aeronautica militare israeliana sarebbe impegnata in attacchi contro la capitale dello Yemen, Sanaa, controllata dagli Houthi. Lo riferiscono media yemeniti e israeliani, ma al momento la notizia non viene confermata dalle Forze di difesa israeliane (Idf). Gli attacchi in corso vengono collegati direttamente al fatto che venerdì, per la prima volta da tempo, gli Houthi hanno lanciato contro Israele un drone e un missile balistico con una testata di bomba a grappolo.

14:46

Hamas accusa Netanyahu e l’ex amministrazione Biden di ostacolare la pace

Il movimento islamista palestinese Hamas ha accusato sia il Governo israeliano sia la precedente amministrazione statunitense di Joe Biden di aver sabotato le negoziazioni di pace per Gaza. Secondo Hamas, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe rifiutato la scorsa settimana un’offerta di pace accettata dal movimento, che avrebbe potuto porre fine al conflitto ed evitare l’occupazione della città di Gaza. La denuncia fa riferimento a un’intervista rilasciata alla tv israeliana dall’ex portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, nella quale conferma che Netanyahu stava ostacolando i negoziati a causa della sua “intransigenza”, mentre la Casa Bianca preferì non rendere pubbliche le tensioni “per non aiutare Hamas”.

“Queste ammissioni statunitensi, e prima di esse quelle israeliane, confermano che Netanyahu è il vero ostacolo agli accordi di scambio e al cessate il fuoco”, ha dichiarato Hamas in un comunicato diffuso dall’agenzia palestinese Safa. Secondo il movimento, l’offerta respinta da Netanyahu sarebbe stata molto simile a quella presentata dall’attuale inviato statunitense nella regione, Steve Witkoff, elaborata seguendo le linee guida israeliane.

Hamas ha ribadito di aver mostrato apertura verso una soluzione negoziata: “Abbiamo accettato un accordo parziale e abbiamo dimostrato disponibilità per un accordo integrale, ma Netanyahu rifiuta tutte le soluzioni”, ha affermato l’organizzazione. Il movimento ha inoltre insistito: “L’accordo su un cessate il fuoco è l’unica strada per la restituzione dei prigionieri, e Netanyahu si assume la piena responsabilità per il destino dei prigionieri che restano in vita”.

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14:36

Colloquio Netanyahu-inviato Usa Brek su Siria e Libano

L’inviato statunitense Tom Brek ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di limitare gli attacchi di Israele contro le infrastrutture di Hezbollah in Libano. Lo riferisce il sito d’informazione israeliano Ynet News. Tom Brek, inviato speciale statunitense per la Siria e il Libano, sta mediando tra Israele e Siria per raggiungere un accordo di sicurezza e sta facendo pressione sul governo libanese per attuare il pieno disarmo di Hezbollah e dei gruppi armati in Libano. Durante i colloqui, l’inviato Usa ha anche preso atto del ritiro delle forze dell’Idf dalle posizioni all’interno del Libano.

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14:18

Tajani, non ci convince cosa fa Israele

Non ci convince ciò che sta facendo Israele e soprattutto l’occupazione nella Cisgiordania, oltre agli attacchi che provocano decine di migliaia di morti fra i civili”. Cosi’ Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a margine del Meeting di Rimini. “Naturalmente Hamas ha una grande responsabilita’ su cio’ che sta accadendo: sta facendo scudo del proprio popolo e non vuole liberare gli ostaggi che ormai li detiene dal 7 ottobre di due anni fa. Quindi serve un lavoro di tutti per far si’ che il popolo palestinese possa realizzare il sogno di avere uno Stato ma che anche Israele possa vivere in sicurezza senza che più nessuno pensi di cancellarlo dalla carta geografica”, aggiunge.

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14:09

Idf, in Siria raid contro depositi armi e arresti

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver effettuato una serie di raid in depositi di armi nella Siria meridionale, dove diversi sospetti sono stati arrestati. I combattenti della Brigata Golan (474), al comando della Divisione 210, hanno completato diversi raid la scorsa settimana per localizzare armi e arrestare e interrogare sospetti nella Siria meridionale. Lo ha annunciato il portavoce delle Idf, osservando che durante le perquisizioni simultanee presso vari obiettivi, le forze hanno individuato depositi di armi in cui erano nascosti missili Rpg, ordigni esplosivi, armi Kalashnikov e grandi quantità di munizioni. I sospetti sono stati arrestati dalle forze in collaborazione con gli investigatori sul campo dell’Unità 504, a seguito di indizi di intelligence raccolti nelle ultime

settimane.

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13:43

Rapporto Unrwa, ‘a Gaza danneggiato il 97% delle scuole’

Secondo un rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa), basato su immagini satellitari del Centro satellitare dell’Onu, prima dello scorso 8 luglio quasi il 97% delle scuole nella Striscia di Gaza risultava danneggiato. 

Il documento rileva che 518 edifici scolastici su 564 richiederanno una ricostruzione completa o importanti lavori di riabilitazione per tornare operativi. Dal 7 ottobre 2023, 432 scuole – pari al 76% del totale – sono state colpite direttamente durante i bombardamenti.

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13:11

Tel Aviv, cittadini in protesta contro guerra a Gaza

12:18

Ex capo 007 Idf: Netanyahu ignorò avvisi prima del 7/10

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ignorato gli avvertimenti e le valutazioni dell’intelligence prima dei fatti del 7 ottobre. È quanto emerso dalle registrazioni diffuse nei giorni scorsi da Channel 12 che hanno svelato le parole dell’ex capo della direzione dell’intelligence militare dell’Idf, Aharon Haliva.

12:08

Gaza: 289 palestinesi morti per fame, 115 i bambini

Sono “289 i palestinesi morti per fame nella Striscia di Gaza, inclusi 115 bambini”: lo afferma Munir al-Bursh, capo del ministero della Salute gestito da Hamas, citato da al Jazeera.

11:31

Idf: in periferia Gaza City per preparare offensiva

L’Idf afferma di aver avviato operazioni militari alla periferia di Gaza City “in vista di una grande offensiva per conquistare l’intera città”. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. “Decine di migliaia di riservisti dovrebbero presentarsi in servizio il 2 settembre per l’offensiva, che probabilmente inizierà nelle prossime settimane”, si sottolinea.

11:08

Tensione in Cisgiordania, Idf distrugge migliaia di olivi

È sempre più alta la tensione nel villaggio di Mughayyir, in Cisgiordania: dopo un attacco della scorsa settimana, l’esercito israeliano ha isolato la zona e secondo le testimonianze citate dai media di Tel Aviv ha distrutto migliaia di alberi di olive in un’area di quasi 30 ettari. Il villaggio “pagherà un prezzo alto” per l’attacco, ha minacciato il capo del comando centrale, generale Avi Bluth.

10:42

Gaza: almeno 11 uccisi dall’alba di oggi

È di almeno 11 morti il primo bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza. Lo riferiscono fonti mediche citate da al Jazeera, secondo le quali sono rimaste uccise sei persone che cercavano cibo.

10:21

Wafa: ucciso a Gaza un cameraman della Palestine Tv

Il giornalista palestinese Khaled Al-Madhoun, cameraman di Palestine TV, è stato ucciso ieri sera sera dopo essere stato colpito dalle forze israeliane nel nord di Gaza. Secondo il corrispondente della WAFA, Al-Madhoun è stato preso di mira nella zona di Zikim, a nord della Striscia di Gaza. Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha espresso cordoglio per la sua scomparsa condannandone l’uccisione e ha sottolineato che prendere di mira i giornalisti è un crimine commesso dalle forze israeliane nel tentativo di oscurare la verità.

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08:09

Media: esercito egiziano aumenta forze al confine con Gaza

Il quotidiano qatariota Al-Arabi Al-Jadeed ha riferito che “l’esercito egiziano sta rafforzando le sue forze al confine con Gaza”. Il rapporto afferma che l’Egitto è preoccupato per la possibilita’ che l’esercito israeliano occupi aree che non sono ancora sotto il suo
controllo a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza, “il che aprirebbe la porta ai tentativi israeliani di spingere i civili verso il confine egiziano”.

07:22

Proteste parenti ostaggi davanti case ministri

Come ogni sabato sera da mesi, in Israele ci sono state le proteste delle famiglie degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. E come accade ormai da tempo, i parenti dei rapiti hanno manifestato anche davanti alle case dei ministri del governo. “Siamo venuti per fare un campanello d’allarme al Gabinetto: la scelta di sacrificare i nostri cari sull’altare della guerra eterna significa la perdita di un
sentiero eterno. Non ci sarà alcuna espiazione per i siluri ripetuti”, ha detto il quartier generale delle famiglie.

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07:21

Israele: “In condizioni critiche almeno uno o due ostaggi”

Israele ha valutato che “almeno uno o due” degli ostaggi detenuti a Gaza versano in condizioni di pericolo di vita: lo riportano media ebraici citati dal Times of Israel, all’indomani della dichiarazione del presidente statunitense Donald Trump secondo cui sarebbero meno di 20 gli ostaggi ancora in vita.    Secondo il canale televisivo israeliano Channel 12, i funzionari israeliani temono che molti degli ostaggi ancora in vita siano in gravi condizioni di salute e abbiano un disperato bisogno di cure mediche. “Il rilascio degli ostaggi è una necessità urgente”, ha dichiarato un alto funzionario a Channel 12. I funzionari israeliani non sono sicuri di cosa abbia portato Trump a concludere, durante una conferenza stampa venerdì alla Casa Bianca, che “un paio di loro forse non ci sono più”. Sulla scia delle dichiarazioni del presidente Usa, il coordinatore israeliano per gli ostaggi, Gal Hirsh, ha detto ieri alle famiglie che non vi è alcun cambiamento nel numero degli ostaggi vivi.

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