Almeno 20 persone, inclusi 5 giornalisti, sono stati uccisi oggi nell’attacco dell’Esercito israeliano con un drone kamikaze che ha preso di mira il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. In totale sono 28 i morti nei raid israeliani da questa mattina. Schierati tank alla periferia di Gaza City \”in vista di una grande offensiva per conquistare l’intera città\”. Hamas: \”289 palestinesi morti per fame nella Striscia, 115 bambini\”. Almeno sei persone sono morte e 86 sono rimaste ferite,  nei raid aerei condotti da Israele sulla capitale yemenita Sana’a, controllata dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran.\n

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Le Nazioni Unite hanno insistito sul fatto che giornalisti e ospedali non dovrebbero mai essere presi di mira, dopo che un attacco israeliano contro un ospedale ha ucciso almeno 20 persone, tra cui cinque giornalisti. \”L’uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe sconvolgere il mondo, non spingendolo a un silenzio attonito, ma ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia\”, ;;ha dichiarato la portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani, in una nota, insistendo: \”I giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio\”.

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\”Gaza: altri giornalisti uccisi oggi. Si mettono a tacere le ultime voci rimaste che denunciano la morte silenziosa dei bambini durante la carestia. L’indifferenza e l’inazione del mondo sono scioccanti\”. Lo scrive su X il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa, Philippe Lazzarini, commentando i raid israeliani sull’ospedale Nasser di Gaza che hanno ucciso cinque reporter.

“,”social”:{“socialType”:”twitter”,”src”:”https://twitter.com/UNRWA/status/1959972970664702148″,”cookieAllowed”:true},”postId”:”f1334ad0-1fa3-4b08-84ba-b7d50ec99248″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-25T13:45:07.198Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-25T15:45:07+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Libano: Consiglio Sicurezza Onu vota su rinnovo mandato Unifil (2)”,”content”:”

Le condizioni della tregua che ha posto fine alla recente guerra tra Israele e Hezbollah prevedevano lo schieramento dell’esercito di Beirut nell’area di confine e lo smantellamento delle infrastrutture del movimento sciita filo-iraniano. A Israele era richiesto il ritiro dal Paese, dove tuttavia ha mantenuto posizione in cinque avamposti, sostenendo necessita’ di sicurezza, e continua a condurre raid aerei. Il governo libanese questo mese ha incaricato l’esercito di elaborare un piano per disarmare Hezbollah entro la fine dell’anno. Un’iniziativa \”significativa\”, accolta positivamente dal premier israeliano Benjamin Netanyahu: \”Se le forze di sicurezza libanesi prenderanno provvedimenti per disarmare Hezbollah, Israele adottera’ misure reciproche, tra cui una graduale riduzione della presenza dell’Idf in coordinamento con gli Stati Uniti\”, ha dichiarato stamane. \”Alla luce di questo importante sviluppo, Israele e’ pronto a sostenere il Libano nei suoi sforzi per disarmare Hezbollah e a collaborare per un futuro piu’ sicuro e stabile per entrambi i Paesi\”, ha aggiunto Netanyahu. 

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Attesa per il voto del Consiglio di Sicurezza Onu sul futuro della missione dei caschi blu nel sud del Libano, che vede l’opposizione di Stati Uniti e Israele. Il testo di compromesso formulato dalla Francia prevede che l’Unifil resti schierata per un altro anno, fino al 31 agosto 2026, mentre si prepara al ritiro. L’intento del Palazzo di Vetro, si legge nella bozza di risoluzione, e’ quello di \”lavorare al ritiro dell’Unifil con l’obiettivo di rendere il governo libanese l’unico garante della sicurezza nel Libano meridionale\”. Non e’ chiaro se gli Usa, che hanno potere di veto, accetteranno tale compromesso. Prima del voto, un alto funzionario dell’Onu ha avvertito che \”eliminare completamente la capacita’ (dell’Unifil) ora o molto rapidamente, non servirebbe a nessuno nella regione\”, definendo rischioso qualsiasi ritiro brusco. 

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La Foreign Press Association ha chiesto \”spiegazioni immediate\” all’esercito israeliano e all’ufficio del premier Benyamin Netanyahu, dopo che un attacco israeliano contro un ospedale ha ucciso cinque giornalisti. \”Chiediamo spiegazioni immediate alle forze di difesa israeliane e all’ufficio del primo ministro israeliano. Chiediamo a Israele di porre fine una volta per tutte alla sua abominevole pratica di prendere di mira i giornalisti\”, ha dichiarato l’associazione in una nota.

“,”postId”:”efa21019-8b18-4208-a312-026264ff381d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-25T12:47:32.393Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-25T14:47:32+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Iran, telefonata Pezeshkian-Putin a vigilia colloqui su nucleare”,”content”:”

I presidenti iraniano e russo, Masoud Pezeshkian e Vladimir Putin, hanno avuto una conversazione telefonica in cui hanno discusso della questione del nucleare iraniano, alla vigilia dei colloqui tra Teheran e le potenze europee (E3) che minacciano di reintrodurre sanzioni. Gran Bretagna, Francia e Germania (E3) hanno minacciato di attivare il cosiddetto \”meccanismo di snapback\” per reintrodurre le sanzioni Onu revocate in base all’accordo sul nucleare (Jcpoa) del 2015, a meno che l’Iran non accetti di limitare l’arricchimento dell’uranio e di ripristinare la cooperazione con gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). L’Iran terra’ colloqui con i rappresentanti degli E3 a Ginevra domani, secondo quanto riportato dai media statali iraniani. Secondo quanto riferito dal Cremlino, i due leader nella loro telefonata hanno \”affrontato la situazione relativa al programma nucleare iraniano\”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sul contenuto. La presidenza iraniana ha affermato che Pezeshkian ha ringraziato Putin per aver sostenuto il \”diritto all’arricchimento\” di Teheran e ha affermato che la Repubblica islamica \”non sta cercando, e non cerchera’ mai, di costruire armi nucleari\”. I due Paesi hanno rafforzato i legami politici, militari ed economici durante l’offensiva militare russa contro l’Ucraina. L’Iran ha regolarmente cercato di coordinare la sua posizione sia con la Russia che con la Cina prima dei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti e l’Europa attualmente in stallo. Il quotidiano economico russo Kommersant ha riportato che Mosca si e’ opposta all’idea dello snapback. \”Le minacce di Gran Bretagna, Germania e Francia di attivare il meccanismo per reintrodurre le sanzioni Onu precedentemente sospese contro l’Iran sono un grave fattore destabilizzante\”, ha affermato il quotidiano citando il ministero degli Esteri di Mosca. La Russia e’ parte del Jcpoa, che ha concesso all’Iran una riduzione delle sanzioni in cambio di una riduzione del suo programma nucleare. L’intesa e’ stata stracciata dagli Usa di Donald Trump nel 2018 portando Teheran a un graduale ritiro dai suoi impegni. L’Iran contesta la legittimita’ dell’invocazione della clausola di \”snapback\” del trattato, accusando gli europei di non aver rispettato i propri impegni assunti ai sensi del Jcpoa. L’Iran ha sospeso la cooperazione con l’Aiea a seguito della guerra di 12 giorni con Israele a giugno, con Teheran che ha sottolineato la mancata condanna da parte dell’Agenzia Onu degli attacchi israeliani e statunitensi contro i suoi impianti nucleari.

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Hamas ha accusato Israele di aver commesso un \”crimine di guerra aggravato\” bombardando l’ospedale Nasser nella città di Khan Yunis, nella parte meridionale di Gaza, uccidendo almeno 20 persone tra cui 5 giornalisti. Lo riporta Reuters sul sito web. In una dichiarazione, Hamas ha affermato che l’attacco fa parte della \”guerra genocida\” di Israele a Gaza e ha condannato gli attacchi contro gruppi protetti dal diritto internazionale. Hamas ha esortato la comunità internazionale e i leader arabi e islamici a fare pressione sugli Stati Uniti e sugli altri alleati israeliani affinché fermino l’offensiva e impediscano quello che ha definito uno \”sterminio sistematico\” nell’enclave. Israele ha negato le accuse di violazione del diritto internazionale e incolpa Hamas per le sofferenze a Gaza dopo gli attacchi dei miliziani del 7 ottobre 2023 contro Israele.

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\”Con i quattro di oggi siamo a 275 giornalisti uccisi a Gaza. Gli ultimi sono: il fotoreporter della Reuters Hossam al-Masri, mentre il giornalista della NBC si chiamava Moaz Abu Taha. Le altre due vittime erano il fotoreporter della stessa Al Jazeera. Mohammed Salama, e Mariam Abu Daqa, un giornalista che collaborava con diversi media, tra cui l’Independent Arabic e l’Associated Press. Uccisi oggi in un attacco dell’esercito israeliano sull’ospedale Nasser di Khan Yunis. Quando smetteranno di uccidere civili e giornalisti? Quando si riterranno soddisfatti? Vogliono lo sterminio del popolo palestinese, lo vogliono affamato e assetato, privato di tutto. È la logica della terra bruciata, della vendetta infinita, della punizione collettiva. Perché due pesi e due misure? Perché sanzioniamo Mosca, ma non Tel Aviv? Perché la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni tace, mentre leader come Sánchez, Macron o il governo norvegese riconoscono lo Stato di Palestina? E lo faranno presto anche il Regno Unito e Malta? Chiediamo una commissione d’inchiesta indipendente sugli omicidi dei giornalisti, e la protezione internazionale per chi documenta i crimini\”. Così Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd ed europarlamentare. 

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\”Stanno facendo tutto il possibile per mettere a tacere le voci indipendenti che cercano di riferire su Gaza\”: lo ha detto il direttore generale della ong internazionale con sede a Parigi Reporter senza frontiere (Rsf), Thibaut Bruttin, riferendosi al duplice attacco lanciato oggi dall’Esercito israeliano sull’ospedale Nasser di Khan Yunis. Lo riporta NBC. I sostenitori della libertà di stampa non avevano mai assistito a un regresso così grave per la sicurezza dei giornalisti, ha aggiunto Bruttin, sottolineando che i giornalisti sono stati uccisi sia in attacchi indiscriminati sia in attacchi mirati che l’esercito israeliano ha ammesso di aver compiuto.

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La protezione civile di Gaza ha dichiarato che sono cinque i giornalisti tra le almeno 20 persone uccise negli attacchi israeliani che hanno colpito l’ospedale Nasser nel sud di Gaza. Il portavoce dell’agenzia, Mahmud Bassal, ha dichiarato che \”il bilancio finora è di 20 martiri, tra cui cinque giornalisti e un membro della Protezione civile\”. Secondo gli osservatori dei media, circa 200 giornalisti sono stati uccisi in quasi due anni di guerra tra Israele e Hamas. Secondo Sky News, il quinto reporter ucciso è Ahmed Abu Aziz, morto a causa delle ferite riportate dopo i raid.

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Israele è \”pronto a sostenere\” gli sforzi del Libano per disarmare Hezbollah e attuerà una riduzione graduale della sua presenza militare in Libano come \”misura reciproca\”, ha affermato l’ufficio del primo ministro in una nota riportata dal Times of Israel. Se le Forze armate libanesi \”prenderanno le misure necessarie per attuare il disarmo di Hezbollah, Israele adotterà misure reciproche, tra cui una riduzione graduale della presenza delle IDF in coordinamento con il meccanismo di sicurezza guidato dagli Stati Uniti\”, si legge nella dichiarazione. \”Israele è pronto a sostenere il Libano nei suoi sforzi per disarmare Hezbollah e per lavorare insieme verso un futuro più sicuro e stabile per entrambe le nazioni\”, ha proseguito. Le dichiarazioni rilasciate dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu giungono nove mesi dopo che Israele e Libano hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco, dopo un anno di combattimenti transfrontalieri che si sono intensificati nel settembre 2024, prima della firma dell’accordo a novembre. Israele ha mantenuto una presenza militare in cinque punti chiave nel Libano meridionale e continua a colpire obiettivi di Hezbollah nel Paese. 

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Un raid dell’Idf con un drone kamikaze ha colpito la struttura  ospedaliera a Khan Yunis. Tra i morti Hossam al-Masri, cameraman della  Reuters, Moaz Abu Taha, reporter dell’emittente statunitense NBC, il  fotoreporter di Al Jazeera, Mohammed Salama, e Mariam Abu Daqa, che  collaborava con l’Independent Arabic e l’Associated Press

“,”postId”:”16afd656-2e25-42b7-bf94-ed6c2db80409″,”postLink”:{“title”:”Gaza, Israele attacca ospedale Nasser. 4 giornalisti uccisi: chi erano”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/25/israele-gaza-ospedale-nasser-giornalisti-morti”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/1d5a2808bc330456092a2bc125e0639bb6c16392/skytg24/it/mondo/2025/08/25/israele-gaza-ospedale-nasser-giornalisti-morti/gaza_ospedale_nasser_getty.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-25T11:33:00.062Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-25T13:33:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ap, ‘scioccati dalla morte reporter freelance a Gaza'”,”content”:”

\”L’Associated Press è scioccata e rattristata nell’apprendere della morte della giornalista Mariam Dagga, insieme a diversi altri giornalisti, presso l’ospedale Nassar di Khan Younis, a Gaza\”. Lo si legge in un comunicato dell’Associated Press rilanciato da Reuters sul suo sito web. \”Mariam si recava regolarmente in ospedale per la copertura mediatica. Il suo lavoro recente includeva storie toccanti di bambini affamati e malnutriti a Gaza. Ha lavorato come freelance per l’Associated Press e altre testate giornalistiche. Stiamo facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei nostri giornalisti a Gaza\”.

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\”Barbarie all’estrema potenza\”: così il professore Nick Maynard – medico britannico che nei mesi scorsi ha svolto attività di volontariato nella Striscia di Gaza e ha condiviso testimonianze oculari di durissima denuncia nei confronti d’Israele – ha commentato oggi dagli schermi di Sky News Uk il raid israeliano sull’ospedale Nasser, che ha fatto almeno 15 vittime fra i palestinesi, inclusi quattro giornalisti. Maynard ha affermato che si è trattato di un \”tipico doppio attacco israeliano\”: il primo contro la struttura, il secondo quando soccorritori e reporter sono già sul posto. \”Ho lavorato in questo e altri ospedali\” della Striscia, ha sottolineato, raccontando di precedenti bombardamenti analoghi, bollati come deliberati oltre che inaccettabili. Bombardamenti durante i quali, ha aggiunto, medici e infermieri sono costretti a continuare a lavorare, \”a concentrarsi sul loro lavoro essendo lì solo per aiutare gente\” ferita, stremata e malata in uno scenario di devastazione. 

“,”postId”:”7ada0f4b-739f-40df-b736-0c8330c6753d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-25T11:22:49.614Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-25T13:22:49+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas, ‘sale a 20 morti bilancio del raid Idf sul Nasser’ “,”content”:”

E’ salito a 20 il bilancio delle vittime del duplice attacco lanciato questa mattina dall’Esercito israeliano (Idf) sull’ospedale Nasser di Khan Yunis: lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas.  \”Il bilancio provvisorio delle vittime è di 20 morti tra personale sanitario, pazienti, giornalisti e membri della protezione civile, oltre a decine di feriti, mentre i bombardamenti hanno causato panico e caos, interrompendo il lavoro del reparto operatorio e privando i pazienti e i feriti del loro diritto alle cure\”, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram.

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\”Siamo sconvolti nell’apprendere della morte del collaboratore di Reuters, Hussam al-Masri, e del ferimento di un altro dei nostri collaboratori, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all’ospedale Nasser di Gaza di oggi\”. Lo ha dichiarato Reuters in una nota riportata sul suo sito web. \”Stiamo cercando urgentemente maggiori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele di aiutarci a ottenere assistenza medica urgente per Hatem\”, si legge nella nota. 

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L’esercito israeliano ha annunciato un’indagine sul duplice attacco lanciato oggi sull’ospedale Nasser, nel sud di Gaza. Oggi \”le truppe dell’Idf hanno effettuato un attacco nella zona dell’ospedale Nasser a Khan Yunis. Il Capo di Stato Maggiore ha ordinato di condurre un’indagine preliminare il prima possibile – si legge in un comunicato su Telegram -. L’Idf si rammarica per eventuali danni causati a persone non coinvolte e non prende di mira i giornalisti in quanto tali. L’Idf agisce per mitigare il più possibile i danni alle persone non coinvolte, garantendo al contempo la sicurezza delle proprie truppe\”.

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Di fronte alla \”carneficina\” di Israele a Gaza, \”Qualcuno dovrebbe agire giudizialmente per far sì che le istituzioni europee facciano quello che devono fare e, poiché sembra che non vogliano farlo, c’è una cosa che sono i tribunali di giustizia dove portare il caso di inazione\”. Lo detto Josep Borrell, l’ex alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue, in dichiarazioni ai media in occasione del corso ‘Quo vadis Europa?’, che dirige presso l’Università Internazionale Menendez Palayo, a Santander (Cantabria).   Secondo Borrell, le istituzioni europee \”non stanno facendo assolutamente nulla, letteralmente nulla\” per frenare la carneficina a Gaza. Di fronte a \”questo massacro, sfogliano la margherita, dicono che forse faranno proposte per stabilire qualche sanzione\” a Israele, \”ma poi non le fanno\”, ha incalzato l’ex ministro socialista. Borrell ha sottolineato che, se l’Europa non prende provvedimenti, il suo \”discredito continuerà\”, rendendola incapace di difendere i diritti umani. Ha evidenziato che il Trattato Ue obbliga ad agire e che, per la mancata azione, l’Unione \”incorre non solo in una complicità morale, politica e perfino amministrativa perché non sta adempiendo ai suoi doveri\”. Quanto accade sulla Striscia, secondo l’ex capo della diplomazia europea, è \”una tragedia assolutamente inaccettabile per il mondo e solo le opinioni pubbliche dei Paesi sviluppati, quelli che danno armi a Israele, che lo alimentano e lo sostengono, possono evitare che vada avanti\”, ha aggiunto nel riferirsi in particolare agli Stati Uniti.   Anche in merito al conflitto in Ucraina, Josep Borrell ha criticato che Europa \”non sa dove va\” e ha chiesto ai paesi europei di tenere conto del fatto che il presidente statunitense Donald \”Trump è più vicino a Putin che a noi\”. 

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E’ salito a 19 il bilancio dei morti nel duplice attacco di questa mattina dell’Esercito israeliano (Idf) sull’ospedale Nasser di Khan Yunis: lo riporta Al Jazeera, aggiungendo che ci sono anche decine di feriti. Tre le vittime, come riportato in precedenza, anche un cameraman a contratto dell’agenzia di stampa Reuters e un giornalista dell’emittente statunitense NBC.

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Sul tema dei media a Gaza \”abbiamo già approvato un documento insieme a tanti altri Paesi. La nostra posizione sulla libertà di stampa non cambia, crediamo che sia giusto garantire l’incolumità dei giornalisti ed è giusto che i giornalisti possano compiere il loro lavoro anche nella Striscia di Gaza\”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della sua udienza con Papa Leone, commentando le notizie dell’uccisione di quattro reporter in un raid dell’Idf a Gaza. 

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Il governo di Gaza controllato da Hamas ha reso noto che tra i quattro giornalisti uccisi oggi in un attacco dell’Idf sull’ospedale Nasser di Khan Yunis ci sono un fotografo dell’agenzia di stampa Reuters e un reporter dell’emittente statunitense NBC. Il fotoreporter della Reuters, riferisce Al Jazeera, era Hossam al-Masri, mentre il giornalista della NBC si chiamava Moaz Abu Taha. Le altre due vittime erano il fotoreporter della stessa Al Jazeera. Mohammed Salama, e Mariam Abu Daqa, un giornalista che collaborava con diversi media, tra cui l’Independent Arabic e l’Associated Press.

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Hamas ha confermato l’uccisione di quattro giornalisti in un attacco israeliano all’ospedale Nasser, a Khan Younis. \”Il numero dei giornalisti martiri sale a 244 dopo l’annuncio del martirio di quattro giornalisti nell’attacco all’ospedale Nasser\”, ha affermato l’ufficio stampa governativo nella Striscia in un comunicato. \”Riteniamo l’occupazione israeliana, l’amministrazione americana e i paesi che hanno partecipato al crimine di genocidio, come Regno Unito, Germania e Francia, pienamente responsabili di aver commesso questi crimini atroci e brutali\”, ha aggiunto. 

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Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore 11 palestinesi, inclusi due bambini, sono morti a causa della fame e della malnutrizione nella Striscia. Il bilancio complessivo delle vittime della fame e della malnutrizione dall’inizio della guerra con Israele sale così a 300, tra cui 117 bambini, si legge inoltre in un comunicato stampa pubblicato su Telegram.

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Sono 15  le vittime del raid sull’ospedale Nasser a Khan Younis: 4 i reporter uccisi. Lo riporta Al Jazeera.

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Almeno 23 palestinesi, inclusi tre giornalisti, sono stati uccisi dall’alba di oggi negli attacchi dell’Esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza, riportano i media. Il bilancio include 14 persone, tra cui i giornalisti, uccise in un attacco con un drone kamikaze che ha preso di mira il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. In precedenza, l’agenzia palestinese Wafa aveva reso noto che almeno nove civili erano morti in diversi attacchi dell’Idf nel territorio, inclusi cinque membri di una famiglia nel bombardamento di una casa nella zona di al-Karameh, a nord-ovest di Gaza City.

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Almeno 14 persone, inclusi tre giornalisti, sono stati uccisi oggi nell’attacco dell’Esercito israeliano con un drone kamikaze che ha preso di mira il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza

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Sono 21 i palestinesi morti a Gaza in attacchi israeliani dall’alba di oggi. Lo riferisce al-Jazeera citando fonti mediche nella Striscia. In un raid dell’Idf contro il complesso medico Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia, è stato ucciso anche il fotoreporter Hossam Al-Masry e altri due giornalisti sono rimasti feriti. 

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L’esercito israeliano sta conducendo un’operazione di terra nella Siria meridionale. Lo riporta Haaretz, citando l’Idf.  

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Il Ministero della Difesa russo ha comunicato di aver abbattuto – durante la notte – 21 droni delle forze armate ucraine, di cui due sorvolavano la capitale Mosca. La maggior parte dei velivoli è stata intercettata mentre sorvolava la regione di Smolensk, ma i droni sono stati rilevati nel cuore della notte anche sopra Briansk, Oriol, Kaluga e Tver. Successivamente, dopo l’alba, le forze russe hanno intercettato altri due droni nella regione di Kursk. 

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Sei palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi dell’Esercito israeliano (Idf) a Gaza, riporta Al Jazeera. Tre palestinesi sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti in un attacco dell’Idf  contro una squadra che forniva aiuti a Deir el-Balah, nella Striscia centrale, secondo fonti dell’ospedale Al-Aqsa Martyrs. Altri due palestinesi sono morti in seguito ad un attacco nella zona di al-Karameh, a nord-ovest, mentre nel sud una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite in un raid contro una tenda che ospitava palestinesi sfollati nella zona di al-Mawasi a Khan Younis.

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\”C’è un accordo (per la presa di ostaggi) sul tavolo, dobbiamo accettarlo\”: lo ha dichiarato il capo di stato maggiore dell’Idf, il tenente generale Eyal Zamir, durante una visita alla base navale di Haifa. Lo ha riferito l’emittente Channel 13 News. Il servizio, rilanciato dal Times of Israel, cita Zamir secondo cui \”le Idf hanno creato le condizioni per un accordo, ora è nelle mani di Netanyahu\”. Queste considerazioni di Zamir sono state espresse mentre ha mobilitato la Marina militare per un suo coinvolgimento nell’operazione in corso per conquistare Gaza City e l’Aeronautica israeliana stava bombardando obiettivi Houthi a Sana’a, la capitale dello Yemen. 

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La direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, Cindy McCain, ha descritto la situazione alimentare nella Striscia di Gaza come \”catastrofica\”. \”C’è una malnutrizione molto grave. Avete visto persone morire di fame li’\”, ha dichiarato la funzionaria in un’intervista al canale televisivo giapponese Nhk. Secondo McCain, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite è \”il più grande, il migliore e l’unico in grado di fornire il tipo di approvvigionamento alimentare su larga scala di cui Gaza ha bisogno\”, ma le attivita’ umanitarie sono ostacolate dalle azioni dei militari israeliani. \”E’ molto difficile quando ci puntano contro le armi, i carri armati o qualsiasi altra cosa\”, ha sottolineato McCain.

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Almeno sei persone sono morte e 86 sono rimaste ferite, oltre 20 delle quali in condizioni critiche, nei raid aerei condotti da Israele sulla capitale yemenita Sana’a, controllata dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran. Secondo le autorità locali, gli attacchi hanno colpito un edificio nel centro città, un deposito di carburante, due centrali elettriche e il palazzo presidenziale. L’esercito israeliano ha confermato di aver colpito \”un complesso militare dove si trova il palazzo presidenziale, due centrali elettriche e un deposito di carburante\”, spiegando che i raid sono stati \”una risposta agli attacchi ripetuti del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele e i suoi civili.

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Almeno 20 persone, inclusi 5 giornalisti, sono stati uccisi oggi nell’attacco dell’Esercito israeliano con un drone kamikaze che ha preso di mira il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. In totale sono 28 i morti nei raid israeliani da questa mattina. Schierati tank alla periferia di Gaza City “in vista di una grande offensiva per conquistare l’intera città”. Hamas: “289 palestinesi morti per fame nella Striscia, 115 bambini”. Almeno sei persone sono morte e 86 sono rimaste ferite,  nei raid aerei condotti da Israele sulla capitale yemenita Sana’a, controllata dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran.

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meno di un minuto fa

Onu: “Ospedali e giornalisti non sono bersagli”

Le Nazioni Unite hanno insistito sul fatto che giornalisti e ospedali non dovrebbero mai essere presi di mira, dopo che un attacco israeliano contro un ospedale ha ucciso almeno 20 persone, tra cui cinque giornalisti. “L’uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe sconvolgere il mondo, non spingendolo a un silenzio attonito, ma ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia”, ;;ha dichiarato la portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani, in una nota, insistendo: “I giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio”.

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3 minuti fa

Unrwa: “Sui reporter uccisi scioccante indifferenza del mondo”

“Gaza: altri giornalisti uccisi oggi. Si mettono a tacere le ultime voci rimaste che denunciano la morte silenziosa dei bambini durante la carestia. L’indifferenza e l’inazione del mondo sono scioccanti”. Lo scrive su X il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa, Philippe Lazzarini, commentando i raid israeliani sull’ospedale Nasser di Gaza che hanno ucciso cinque reporter.

43 minuti fa

Libano: Consiglio Sicurezza Onu vota su rinnovo mandato Unifil (2)

Le condizioni della tregua che ha posto fine alla recente guerra tra Israele e Hezbollah prevedevano lo schieramento dell’esercito di Beirut nell’area di confine e lo smantellamento delle infrastrutture del movimento sciita filo-iraniano. A Israele era richiesto il ritiro dal Paese, dove tuttavia ha mantenuto posizione in cinque avamposti, sostenendo necessita’ di sicurezza, e continua a condurre raid aerei. Il governo libanese questo mese ha incaricato l’esercito di elaborare un piano per disarmare Hezbollah entro la fine dell’anno. Un’iniziativa “significativa”, accolta positivamente dal premier israeliano Benjamin Netanyahu: “Se le forze di sicurezza libanesi prenderanno provvedimenti per disarmare Hezbollah, Israele adottera’ misure reciproche, tra cui una graduale riduzione della presenza dell’Idf in coordinamento con gli Stati Uniti”, ha dichiarato stamane. “Alla luce di questo importante sviluppo, Israele e’ pronto a sostenere il Libano nei suoi sforzi per disarmare Hezbollah e a collaborare per un futuro piu’ sicuro e stabile per entrambi i Paesi”, ha aggiunto Netanyahu. 

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44 minuti fa

Libano: Consiglio Sicurezza Onu vota su rinnovo mandato Unifil

Attesa per il voto del Consiglio di Sicurezza Onu sul futuro della missione dei caschi blu nel sud del Libano, che vede l’opposizione di Stati Uniti e Israele. Il testo di compromesso formulato dalla Francia prevede che l’Unifil resti schierata per un altro anno, fino al 31 agosto 2026, mentre si prepara al ritiro. L’intento del Palazzo di Vetro, si legge nella bozza di risoluzione, e’ quello di “lavorare al ritiro dell’Unifil con l’obiettivo di rendere il governo libanese l’unico garante della sicurezza nel Libano meridionale”. Non e’ chiaro se gli Usa, che hanno potere di veto, accetteranno tale compromesso. Prima del voto, un alto funzionario dell’Onu ha avvertito che “eliminare completamente la capacita’ (dell’Unifil) ora o molto rapidamente, non servirebbe a nessuno nella regione”, definendo rischioso qualsiasi ritiro brusco. 

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15:25

Foreign Press Association: “Israele dia spiegazioni su raid”

La Foreign Press Association ha chiesto “spiegazioni immediate” all’esercito israeliano e all’ufficio del premier Benyamin Netanyahu, dopo che un attacco israeliano contro un ospedale ha ucciso cinque giornalisti. “Chiediamo spiegazioni immediate alle forze di difesa israeliane e all’ufficio del primo ministro israeliano. Chiediamo a Israele di porre fine una volta per tutte alla sua abominevole pratica di prendere di mira i giornalisti”, ha dichiarato l’associazione in una nota.

14:47

Iran, telefonata Pezeshkian-Putin a vigilia colloqui su nucleare

I presidenti iraniano e russo, Masoud Pezeshkian e Vladimir Putin, hanno avuto una conversazione telefonica in cui hanno discusso della questione del nucleare iraniano, alla vigilia dei colloqui tra Teheran e le potenze europee (E3) che minacciano di reintrodurre sanzioni. Gran Bretagna, Francia e Germania (E3) hanno minacciato di attivare il cosiddetto “meccanismo di snapback” per reintrodurre le sanzioni Onu revocate in base all’accordo sul nucleare (Jcpoa) del 2015, a meno che l’Iran non accetti di limitare l’arricchimento dell’uranio e di ripristinare la cooperazione con gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). L’Iran terra’ colloqui con i rappresentanti degli E3 a Ginevra domani, secondo quanto riportato dai media statali iraniani. Secondo quanto riferito dal Cremlino, i due leader nella loro telefonata hanno “affrontato la situazione relativa al programma nucleare iraniano”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sul contenuto. La presidenza iraniana ha affermato che Pezeshkian ha ringraziato Putin per aver sostenuto il “diritto all’arricchimento” di Teheran e ha affermato che la Repubblica islamica “non sta cercando, e non cerchera’ mai, di costruire armi nucleari”. I due Paesi hanno rafforzato i legami politici, militari ed economici durante l’offensiva militare russa contro l’Ucraina. L’Iran ha regolarmente cercato di coordinare la sua posizione sia con la Russia che con la Cina prima dei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti e l’Europa attualmente in stallo. Il quotidiano economico russo Kommersant ha riportato che Mosca si e’ opposta all’idea dello snapback. “Le minacce di Gran Bretagna, Germania e Francia di attivare il meccanismo per reintrodurre le sanzioni Onu precedentemente sospese contro l’Iran sono un grave fattore destabilizzante”, ha affermato il quotidiano citando il ministero degli Esteri di Mosca. La Russia e’ parte del Jcpoa, che ha concesso all’Iran una riduzione delle sanzioni in cambio di una riduzione del suo programma nucleare. L’intesa e’ stata stracciata dagli Usa di Donald Trump nel 2018 portando Teheran a un graduale ritiro dai suoi impegni. L’Iran contesta la legittimita’ dell’invocazione della clausola di “snapback” del trattato, accusando gli europei di non aver rispettato i propri impegni assunti ai sensi del Jcpoa. L’Iran ha sospeso la cooperazione con l’Aiea a seguito della guerra di 12 giorni con Israele a giugno, con Teheran che ha sottolineato la mancata condanna da parte dell’Agenzia Onu degli attacchi israeliani e statunitensi contro i suoi impianti nucleari.

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14:24

Hamas: “L’attacco all’ospedale Nasser un crimine di guerra”

Hamas ha accusato Israele di aver commesso un “crimine di guerra aggravato” bombardando l’ospedale Nasser nella città di Khan Yunis, nella parte meridionale di Gaza, uccidendo almeno 20 persone tra cui 5 giornalisti. Lo riporta Reuters sul sito web. In una dichiarazione, Hamas ha affermato che l’attacco fa parte della “guerra genocida” di Israele a Gaza e ha condannato gli attacchi contro gruppi protetti dal diritto internazionale. Hamas ha esortato la comunità internazionale e i leader arabi e islamici a fare pressione sugli Stati Uniti e sugli altri alleati israeliani affinché fermino l’offensiva e impediscano quello che ha definito uno “sterminio sistematico” nell’enclave. Israele ha negato le accuse di violazione del diritto internazionale e incolpa Hamas per le sofferenze a Gaza dopo gli attacchi dei miliziani del 7 ottobre 2023 contro Israele.

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14:13

Ruotolo, 275 giornalisti uccisi. Subito commissione inchiesta

“Con i quattro di oggi siamo a 275 giornalisti uccisi a Gaza. Gli ultimi sono: il fotoreporter della Reuters Hossam al-Masri, mentre il giornalista della NBC si chiamava Moaz Abu Taha. Le altre due vittime erano il fotoreporter della stessa Al Jazeera. Mohammed Salama, e Mariam Abu Daqa, un giornalista che collaborava con diversi media, tra cui l’Independent Arabic e l’Associated Press. Uccisi oggi in un attacco dell’esercito israeliano sull’ospedale Nasser di Khan Yunis. Quando smetteranno di uccidere civili e giornalisti? Quando si riterranno soddisfatti? Vogliono lo sterminio del popolo palestinese, lo vogliono affamato e assetato, privato di tutto. È la logica della terra bruciata, della vendetta infinita, della punizione collettiva. Perché due pesi e due misure? Perché sanzioniamo Mosca, ma non Tel Aviv? Perché la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni tace, mentre leader come Sánchez, Macron o il governo norvegese riconoscono lo Stato di Palestina? E lo faranno presto anche il Regno Unito e Malta? Chiediamo una commissione d’inchiesta indipendente sugli omicidi dei giornalisti, e la protezione internazionale per chi documenta i crimini”. Così Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd ed europarlamentare. 

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14:10

Rsf, Idf fa di tutto per silenziare voci indipendenti su Gaza

“Stanno facendo tutto il possibile per mettere a tacere le voci indipendenti che cercano di riferire su Gaza”: lo ha detto il direttore generale della ong internazionale con sede a Parigi Reporter senza frontiere (Rsf), Thibaut Bruttin, riferendosi al duplice attacco lanciato oggi dall’Esercito israeliano sull’ospedale Nasser di Khan Yunis. Lo riporta NBC. I sostenitori della libertà di stampa non avevano mai assistito a un regresso così grave per la sicurezza dei giornalisti, ha aggiunto Bruttin, sottolineando che i giornalisti sono stati uccisi sia in attacchi indiscriminati sia in attacchi mirati che l’esercito israeliano ha ammesso di aver compiuto.

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14:05

Protezione civile Gaza, 5 reporter uccisi in raid ospedale

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che sono cinque i giornalisti tra le almeno 20 persone uccise negli attacchi israeliani che hanno colpito l’ospedale Nasser nel sud di Gaza. Il portavoce dell’agenzia, Mahmud Bassal, ha dichiarato che “il bilancio finora è di 20 martiri, tra cui cinque giornalisti e un membro della Protezione civile”. Secondo gli osservatori dei media, circa 200 giornalisti sono stati uccisi in quasi due anni di guerra tra Israele e Hamas. Secondo Sky News, il quinto reporter ucciso è Ahmed Abu Aziz, morto a causa delle ferite riportate dopo i raid.

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13:48

Israele, se Libano disarma Hezbollah ridurremo presenza militare

Israele è “pronto a sostenere” gli sforzi del Libano per disarmare Hezbollah e attuerà una riduzione graduale della sua presenza militare in Libano come “misura reciproca”, ha affermato l’ufficio del primo ministro in una nota riportata dal Times of Israel. Se le Forze armate libanesi “prenderanno le misure necessarie per attuare il disarmo di Hezbollah, Israele adotterà misure reciproche, tra cui una riduzione graduale della presenza delle IDF in coordinamento con il meccanismo di sicurezza guidato dagli Stati Uniti”, si legge nella dichiarazione. “Israele è pronto a sostenere il Libano nei suoi sforzi per disarmare Hezbollah e per lavorare insieme verso un futuro più sicuro e stabile per entrambe le nazioni”, ha proseguito. Le dichiarazioni rilasciate dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu giungono nove mesi dopo che Israele e Libano hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco, dopo un anno di combattimenti transfrontalieri che si sono intensificati nel settembre 2024, prima della firma dell’accordo a novembre. Israele ha mantenuto una presenza militare in cinque punti chiave nel Libano meridionale e continua a colpire obiettivi di Hezbollah nel Paese. 

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13:37

Gaza, Israele attacca ospedale Nasser. Tra le vittime anche 4 giornalisti: chi erano

Un raid dell’Idf con un drone kamikaze ha colpito la struttura  ospedaliera a Khan Yunis. Tra i morti Hossam al-Masri, cameraman della  Reuters, Moaz Abu Taha, reporter dell’emittente statunitense NBC, il  fotoreporter di Al Jazeera, Mohammed Salama, e Mariam Abu Daqa, che  collaborava con l’Independent Arabic e l’Associated Press

Gaza, Israele attacca ospedale Nasser. 4 giornalisti uccisi: chi erano

Gaza, Israele attacca ospedale Nasser. 4 giornalisti uccisi: chi eranoVai al contenuto

13:33

Ap, ‘scioccati dalla morte reporter freelance a Gaza’

“L’Associated Press è scioccata e rattristata nell’apprendere della morte della giornalista Mariam Dagga, insieme a diversi altri giornalisti, presso l’ospedale Nassar di Khan Younis, a Gaza”. Lo si legge in un comunicato dell’Associated Press rilanciato da Reuters sul suo sito web. “Mariam si recava regolarmente in ospedale per la copertura mediatica. Il suo lavoro recente includeva storie toccanti di bambini affamati e malnutriti a Gaza. Ha lavorato come freelance per l’Associated Press e altre testate giornalistiche. Stiamo facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei nostri giornalisti a Gaza”.

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13:27

Medico Gb che ha lavorato al Nasser accusa Israele, ‘è barbarie’

“Barbarie all’estrema potenza”: così il professore Nick Maynard – medico britannico che nei mesi scorsi ha svolto attività di volontariato nella Striscia di Gaza e ha condiviso testimonianze oculari di durissima denuncia nei confronti d’Israele – ha commentato oggi dagli schermi di Sky News Uk il raid israeliano sull’ospedale Nasser, che ha fatto almeno 15 vittime fra i palestinesi, inclusi quattro giornalisti. Maynard ha affermato che si è trattato di un “tipico doppio attacco israeliano”: il primo contro la struttura, il secondo quando soccorritori e reporter sono già sul posto. “Ho lavorato in questo e altri ospedali” della Striscia, ha sottolineato, raccontando di precedenti bombardamenti analoghi, bollati come deliberati oltre che inaccettabili. Bombardamenti durante i quali, ha aggiunto, medici e infermieri sono costretti a continuare a lavorare, “a concentrarsi sul loro lavoro essendo lì solo per aiutare gente” ferita, stremata e malata in uno scenario di devastazione. 

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13:22

Hamas, ‘sale a 20 morti bilancio del raid Idf sul Nasser’

E’ salito a 20 il bilancio delle vittime del duplice attacco lanciato questa mattina dall’Esercito israeliano (Idf) sull’ospedale Nasser di Khan Yunis: lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas.  “Il bilancio provvisorio delle vittime è di 20 morti tra personale sanitario, pazienti, giornalisti e membri della protezione civile, oltre a decine di feriti, mentre i bombardamenti hanno causato panico e caos, interrompendo il lavoro del reparto operatorio e privando i pazienti e i feriti del loro diritto alle cure”, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram.

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13:17

Reuters, ‘sconvolti per la morte del nostro reporter’

“Siamo sconvolti nell’apprendere della morte del collaboratore di Reuters, Hussam al-Masri, e del ferimento di un altro dei nostri collaboratori, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all’ospedale Nasser di Gaza di oggi”. Lo ha dichiarato Reuters in una nota riportata sul suo sito web. “Stiamo cercando urgentemente maggiori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele di aiutarci a ottenere assistenza medica urgente per Hatem”, si legge nella nota. 

13:09

Idf, ‘indagine sull’attacco all’ospedale Nasser’

L’esercito israeliano ha annunciato un’indagine sul duplice attacco lanciato oggi sull’ospedale Nasser, nel sud di Gaza. Oggi “le truppe dell’Idf hanno effettuato un attacco nella zona dell’ospedale Nasser a Khan Yunis. Il Capo di Stato Maggiore ha ordinato di condurre un’indagine preliminare il prima possibile – si legge in un comunicato su Telegram -. L’Idf si rammarica per eventuali danni causati a persone non coinvolte e non prende di mira i giornalisti in quanto tali. L’Idf agisce per mitigare il più possibile i danni alle persone non coinvolte, garantendo al contempo la sicurezza delle proprie truppe”.

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12:53

Borrell: ‘Qualcuno porti in tribunale l’inazione dell’Ue su Gaza’

Di fronte alla “carneficina” di Israele a Gaza, “Qualcuno dovrebbe agire giudizialmente per far sì che le istituzioni europee facciano quello che devono fare e, poiché sembra che non vogliano farlo, c’è una cosa che sono i tribunali di giustizia dove portare il caso di inazione”. Lo detto Josep Borrell, l’ex alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue, in dichiarazioni ai media in occasione del corso ‘Quo vadis Europa?’, che dirige presso l’Università Internazionale Menendez Palayo, a Santander (Cantabria).   Secondo Borrell, le istituzioni europee “non stanno facendo assolutamente nulla, letteralmente nulla” per frenare la carneficina a Gaza. Di fronte a “questo massacro, sfogliano la margherita, dicono che forse faranno proposte per stabilire qualche sanzione” a Israele, “ma poi non le fanno”, ha incalzato l’ex ministro socialista. Borrell ha sottolineato che, se l’Europa non prende provvedimenti, il suo “discredito continuerà”, rendendola incapace di difendere i diritti umani. Ha evidenziato che il Trattato Ue obbliga ad agire e che, per la mancata azione, l’Unione “incorre non solo in una complicità morale, politica e perfino amministrativa perché non sta adempiendo ai suoi doveri”. Quanto accade sulla Striscia, secondo l’ex capo della diplomazia europea, è “una tragedia assolutamente inaccettabile per il mondo e solo le opinioni pubbliche dei Paesi sviluppati, quelli che danno armi a Israele, che lo alimentano e lo sostengono, possono evitare che vada avanti”, ha aggiunto nel riferirsi in particolare agli Stati Uniti.   Anche in merito al conflitto in Ucraina, Josep Borrell ha criticato che Europa “non sa dove va” e ha chiesto ai paesi europei di tenere conto del fatto che il presidente statunitense Donald “Trump è più vicino a Putin che a noi”. 

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12:21

Media: sono 19 i morti nel raid Idf su ospedale Nasser

E’ salito a 19 il bilancio dei morti nel duplice attacco di questa mattina dell’Esercito israeliano (Idf) sull’ospedale Nasser di Khan Yunis: lo riporta Al Jazeera, aggiungendo che ci sono anche decine di feriti. Tre le vittime, come riportato in precedenza, anche un cameraman a contratto dell’agenzia di stampa Reuters e un giornalista dell’emittente statunitense NBC.

12:11

Tajani: “Garantire l’incolumità dei giornalisti a Gaza”

Sul tema dei media a Gaza “abbiamo già approvato un documento insieme a tanti altri Paesi. La nostra posizione sulla libertà di stampa non cambia, crediamo che sia giusto garantire l’incolumità dei giornalisti ed è giusto che i giornalisti possano compiere il loro lavoro anche nella Striscia di Gaza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della sua udienza con Papa Leone, commentando le notizie dell’uccisione di quattro reporter in un raid dell’Idf a Gaza. 

11:46

Raid su Gaza City mentre si prepara invasione della città

11:29

Tra vittime raid Idf cameraman Reuters e reporter NBC

Il governo di Gaza controllato da Hamas ha reso noto che tra i quattro giornalisti uccisi oggi in un attacco dell’Idf sull’ospedale Nasser di Khan Yunis ci sono un fotografo dell’agenzia di stampa Reuters e un reporter dell’emittente statunitense NBC. Il fotoreporter della Reuters, riferisce Al Jazeera, era Hossam al-Masri, mentre il giornalista della NBC si chiamava Moaz Abu Taha. Le altre due vittime erano il fotoreporter della stessa Al Jazeera. Mohammed Salama, e Mariam Abu Daqa, un giornalista che collaborava con diversi media, tra cui l’Independent Arabic e l’Associated Press.

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11:14

Hamas conferma uccisione 4 giornalisti a ospedale Nasser

Hamas ha confermato l’uccisione di quattro giornalisti in un attacco israeliano all’ospedale Nasser, a Khan Younis. “Il numero dei giornalisti martiri sale a 244 dopo l’annuncio del martirio di quattro giornalisti nell’attacco all’ospedale Nasser”, ha affermato l’ufficio stampa governativo nella Striscia in un comunicato. “Riteniamo l’occupazione israeliana, l’amministrazione americana e i paesi che hanno partecipato al crimine di genocidio, come Regno Unito, Germania e Francia, pienamente responsabili di aver commesso questi crimini atroci e brutali”, ha aggiunto. 

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11:06

Hamas: 11 palestinesi, inclusi 2 bimbi, morti per fame in 24 ore

Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore 11 palestinesi, inclusi due bambini, sono morti a causa della fame e della malnutrizione nella Striscia. Il bilancio complessivo delle vittime della fame e della malnutrizione dall’inizio della guerra con Israele sale così a 300, tra cui 117 bambini, si legge inoltre in un comunicato stampa pubblicato su Telegram.

11:01

Sono 4 i giornalisti uccisi in raid su ospedale Nasser

Sono 15  le vittime del raid sull’ospedale Nasser a Khan Younis: 4 i reporter uccisi. Lo riporta Al Jazeera.

10:28

Media, attacchi Idf a Gaza, 23 civili uccisi dall’alba

Almeno 23 palestinesi, inclusi tre giornalisti, sono stati uccisi dall’alba di oggi negli attacchi dell’Esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza, riportano i media. Il bilancio include 14 persone, tra cui i giornalisti, uccise in un attacco con un drone kamikaze che ha preso di mira il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. In precedenza, l’agenzia palestinese Wafa aveva reso noto che almeno nove civili erano morti in diversi attacchi dell’Idf nel territorio, inclusi cinque membri di una famiglia nel bombardamento di una casa nella zona di al-Karameh, a nord-ovest di Gaza City.

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10:26

Attacco su ospedale: 14 morti, inclusi tre giornalisti

Almeno 14 persone, inclusi tre giornalisti, sono stati uccisi oggi nell’attacco dell’Esercito israeliano con un drone kamikaze che ha preso di mira il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza

09:56

Al-Jazeera: 21 morti a Gaza dall’alba, ucciso fotoreporter

Sono 21 i palestinesi morti a Gaza in attacchi israeliani dall’alba di oggi. Lo riferisce al-Jazeera citando fonti mediche nella Striscia. In un raid dell’Idf contro il complesso medico Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia, è stato ucciso anche il fotoreporter Hossam Al-Masry e altri due giornalisti sono rimasti feriti. 

09:43

Media: in corso operazione di terra nel sud della Siria

L’esercito israeliano sta conducendo un’operazione di terra nella Siria meridionale. Lo riporta Haaretz, citando l’Idf.  

09:08

Russia: abbattuti 21 droni lanciati da Kiev, due sopra Mosca

Il Ministero della Difesa russo ha comunicato di aver abbattuto – durante la notte – 21 droni delle forze armate ucraine, di cui due sorvolavano la capitale Mosca. La maggior parte dei velivoli è stata intercettata mentre sorvolava la regione di Smolensk, ma i droni sono stati rilevati nel cuore della notte anche sopra Briansk, Oriol, Kaluga e Tver. Successivamente, dopo l’alba, le forze russe hanno intercettato altri due droni nella regione di Kursk. 

07:55

Media: attacchi israeliani a Gaza, uccisi 6 palestinesi

Sei palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi dell’Esercito israeliano (Idf) a Gaza, riporta Al Jazeera. Tre palestinesi sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti in un attacco dell’Idf  contro una squadra che forniva aiuti a Deir el-Balah, nella Striscia centrale, secondo fonti dell’ospedale Al-Aqsa Martyrs. Altri due palestinesi sono morti in seguito ad un attacco nella zona di al-Karameh, a nord-ovest, mentre nel sud una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite in un raid contro una tenda che ospitava palestinesi sfollati nella zona di al-Mawasi a Khan Younis.

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07:18

Capo Idf: “Dobbiamo accettare accordo su ostaggi”

“C’è un accordo (per la presa di ostaggi) sul tavolo, dobbiamo accettarlo”: lo ha dichiarato il capo di stato maggiore dell’Idf, il tenente generale Eyal Zamir, durante una visita alla base navale di Haifa. Lo ha riferito l’emittente Channel 13 News. Il servizio, rilanciato dal Times of Israel, cita Zamir secondo cui “le Idf hanno creato le condizioni per un accordo, ora è nelle mani di Netanyahu”. Queste considerazioni di Zamir sono state espresse mentre ha mobilitato la Marina militare per un suo coinvolgimento nell’operazione in corso per conquistare Gaza City e l’Aeronautica israeliana stava bombardando obiettivi Houthi a Sana’a, la capitale dello Yemen. 

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07:14

Onu: situazione alimentare a Gaza è “catastrofica”

La direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, Cindy McCain, ha descritto la situazione alimentare nella Striscia di Gaza come “catastrofica”. “C’è una malnutrizione molto grave. Avete visto persone morire di fame li'”, ha dichiarato la funzionaria in un’intervista al canale televisivo giapponese Nhk. Secondo McCain, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite è “il più grande, il migliore e l’unico in grado di fornire il tipo di approvvigionamento alimentare su larga scala di cui Gaza ha bisogno”, ma le attivita’ umanitarie sono ostacolate dalle azioni dei militari israeliani. “E’ molto difficile quando ci puntano contro le armi, i carri armati o qualsiasi altra cosa”, ha sottolineato McCain.

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07:12

Houthi: almeno 6 morti e 86 feriti in raid israeliani su Sana’a

Almeno sei persone sono morte e 86 sono rimaste ferite, oltre 20 delle quali in condizioni critiche, nei raid aerei condotti da Israele sulla capitale yemenita Sana’a, controllata dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran. Secondo le autorità locali, gli attacchi hanno colpito un edificio nel centro città, un deposito di carburante, due centrali elettriche e il palazzo presidenziale. L’esercito israeliano ha confermato di aver colpito “un complesso militare dove si trova il palazzo presidenziale, due centrali elettriche e un deposito di carburante”, spiegando che i raid sono stati “una risposta agli attacchi ripetuti del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele e i suoi civili.

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