La spedizione di una ventina di imbarcazioni della Global Sumud Flotilla salpata ieri da Barcellona per portare aiuti umanitari a Gaza, è rientrata all’alba di oggi nel porto catalano a causa del maltempo che si è abbattuto sul nordest della Spagna. A bordo oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg.  L’intenzione è ripartire questo pomeriggio. \n

Il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato nove decessi dovuti a carestia e malnutrizione, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando che ciò porta il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nell’enclave a 348, tra cui 127 bambini.

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Israele resiste alle richieste di tregua. \”Stiamo battendo Hamas\”, dice Netanyahu mentre l’esercito martella Gaza City. E il governo israeliano valuta di annettere parti della Cisgiordania come ritorsione per il riconoscimento della Palestina da parte dei paesi occidentali, secondo media Usa. Attesa per gli esiti del gabinetto di sicurezza, convocato ieri da Netanyahu.

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L’amministrazione Trump sta discutendo proposte per costruire una ‘Riviera del Medio Oriente’ sulle macerie della Striscia, secondo il Washington Post: controllo Usa per 10 anni, 5mila dollari a ogni palestinese che va via volontariamente, resort turistici e un polo manifatturiero high-tech.

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\n\n Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui) Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)\n Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)\n”,”postId”:”215c0e72-4bc8-4b0d-96e1-b8dcb2e8f721″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}}],”posts”:[{“timestamp”:”2025-09-01T15:37:40.650Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-01T17:37:40+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Salvini: \”Italia e Israele giochino per i mondiali\””,”content”:”

\”Italia e Israele devono giocare la qualificazione ai mondiali. Lo sport avvicina i popoli, non è momento di odio\”: a dirlo il ministro Matteo Salvini, a Todi, rispondendo alla domanda sulla partita per la qualificazione ai mondiali di calcio. \”Lo sport unisce da che mondo è mondo\” ha aggiunto. \”Contestare i governi è legittimo – ha sottolineato Salvini -, ma prendersela con atleti, cantanti o intellettuali non ha senso. Spero che le Olimpiadi invernali vedano gareggiare insieme atleti russi, ucraini, israeliani e palestinesi, con la guerra finita\”.

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La presidente slovena Natasha Pirc Musar ha esortato la Croazia a riconoscere la Palestina, affermando che la soluzione a due stati non si può sostenere se non si riconoscono entrambe le parti. Intervenendo oggi all’apertura del Forun strategico di Bled, Pirc Musar ha respinto le critiche secondo cui il riconoscimento della Palestina equivarrebbe a una legittimazione di Hamas, affermando che tutti hanno condannato l’operato di tale movimento militante palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Ma sostenere la soluzione a due stati, che è la posizione ufficiale dell’Unione europea, e anche della Croazia, non ha senso se non si riconoscono i due Paesi – ha argomentato la presidente slovena. Lubiana ha riconosciuto la Palestina nel giugno dello scorso anno, e di recente ha imposto l’embargo nell’export di armamenti verso Israele, sull’import di beni dagli insediamenti illegali nei territori occupati, e ha proclamato persone non gradite due ministri israeliani di estrema destra.

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“L’Italia è il Paese al mondo con il maggior numero di rifugiati provenienti da Gaza, con gli Emirati, la Turchia, il Qatar e l’Egitto. Siamo pronti a fare di più anche per ospitare non solo bambini ma anche studenti”. Così il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, dopo l’incontro al Policlinico Umberto I con la sua omologa dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Varsen Aghabekian. “Non è facile”, ha ammesso Tajani riguardo ai programmi sugli studenti, “perché serve l’accordo con Idf, Shin Bet, governo israeliano, Mossad e con i palestinesi”, ha spiegato. “Ma ci stiamo impegnando per ricevere sia bambini che studenti”, ha ribadito e “la ministra Bernini è impegnata per questo”. Il punto di Tajani con la partecipazione della titolare dell’Università Bernini si è svolto nell’ambito della visita con la ministra degli esteri dell’Anp ai bambini ricoverati negli ospedali romani Umberto I, Bambino Gesù e Policlinico Gemelli. “Siamo pronti anche ad aiutare con i nostri medici la popolazione civile negli ospedali palestinesi, una volta dichiarato il ’cessate il fuoco’”, ha concluso Tajani.

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Migliaia di persone hanno accompagnato oggi al cimitero di Kfar Ma’as, una località agricola a est di Tel Aviv, Idan Shtivi, rapito il 7 ottobre dal festival Nova, assassinato a Gaza e riportato in Israele pochi giorni fa dall’Idf. Il padre ha ricostruito gli ultimi minuti prima che fosse ucciso dai terroristi: Idan è sceso dall’auto, ha fermato la jeep di Guy Illouz (rapito e assassinato durante la cattività a Gaza e vi ha trasferito alcuni dei feriti dal Nova Festival. Hanno percorso circa 50 metri finché i terroristi non hanno sparato di nuovo. Idan e Guy sono fuggiti verso gli alberi e i terroristi hanno ucciso i feriti dentro l’auto. Poi è arrivata una squadra di miliziani e ha cercato di catturare Idan. Lui ha lottato, non sono riusciti ad avvicinarsi perché lui li ha colpiti a sua volta: gli hanno sparato alla schiena e lo hanno ferito. Poi i civili a Gaza lo hanno assassinato. C’è un video che l’esercito non ha diffuso, solo io l’ho visto. Vedere cosa stanno facendo a tuo figlio è la cosa peggiore per un padre. Per identificarlo, sono stati necessari degli esami identificativi, sul suo tatuaggio, le sue scarpe. Alla fine, è stato riconosciuto\”, ha detto. Al funerale, la madre, Dalit, ha letto una lettera che il figlio le aveva scritto poco prima di essere rapito. \”Idan è stato riportato in Israele nel giorno del mio compleanno, il 28 agosto. Ho un vuoto enorme nel cuore, un dolore che non mi lascia mai. Scusami amore mio, non sono riuscita a proteggerti, veglia su di noi dall’alto\”. Idan Shtivi aveva 28 anni, studiava all’università Reichman di Herzliya. Il suo corpo è stato riportato da Gaza lo scorso fine settimana insieme a quello di Ilan Weiss, in un’operazione dell’Idf e dello Shin Bet.

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Documentazione e foto presentate dall’Idf mostrano che parte degli aiuti umanitari forniti da organizzazioni internazionali e da diversi Paesi vengono utilizzati dai gruppi armati per compiere attacchi contro soldati dell’esercito a Gaza e non raggiunge i civili che ne hanno realmente bisogno. I documenti raccolti dalla divisione di intelligence open source dell’Idf mostrano, in diversi episodi e date, sacchi di cibo, forniture mediche e persino infrastrutture civili mentre vengono usati da miliziani armati all’interno di zone di combattimento. Le immagini sono state pubblicate dagli stessi miliziani e riprese dall’Idf. In alcuni video si vedono miliziani che sparano un colpo di mortaio, con due sacchi di farina dell’agenzia umanitaria dell’Onu Unrwa appoggiati a terra e utilizzati come supporto. Le immagini sono state diffuse il 13 agosto dalle brigate Quds e dalle brigate Abu Ali Mustaf per far vedere i combattenti mentre colpiscono con mortai concentramenti di soldati e veicoli dell’Idf a est della Striscia. In un altro filmato, del 7 agosto, sacchi di farina con il logo dell’Unrwa vengono usati per stabilizzare a terra un lancia mortaio a Khan Younis, nel sud di Gaza. In un video del primo agosto si vede chiaramente un sacco di aiuti umanitari impiegato per nascondere un missile 107: l’azione è stata condotta dal braccio militare della Jihad islamica palestinese, Sarāyā al-Quds, contro le truppe israeliane.

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\”Spetta agli Stati membri decidere\” sul riconoscimento della Palestina. \”E’ una loro decisione, perché l’Unione europea non riconosce nessuno\”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in un intervento al Forum strategico di Bled. \”Fermerà le uccisioni? Probabilmente no, ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. Ripeto, l’Europa è la più forte sostenitrice, e tutti sono a bordo per la soluzione dei due Stati. Quindi, per avere due Stati, è necessario avere uno Stato palestinese che sia più forte e paritario per raggiungere questo livello\”, ha aggiunto.

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Oltre al Bosco Verticale a Milano, Boeri ha infatti firmato con la stessa ispirazione anche spazi pubblici ad Utrecht edifici di edilizia residenziali ad Eindhoven e in Cina, paese dove ha realizzato anche servizi sanitari come il Rehabilitation Center progettato per Shenzen.

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\”Il Piano Riviera per Gaza è un’orrenda e violenta proiezione di un futuro inaccettabile e perverso, che presuppone la deportazione e la diaspora forzata di migliaia di famiglie già oggi esposte a una continua minaccia di morte\”: Stefano Boeri, interpellato dall’ANSA, ha commentato in questo modo il piano postbellico americano per la Striscia. \”Vivo come un cupo paradosso – ha aggiunto – che tra le sue ispirazioni ci sia anche un’immagine del Bosco Verticale di Milano, il prototipo di un’architettura che al contrario promuove l’armonia con la natura e con la storia dei luoghi e che in questi anni ha dimostrato nel mondo di saper ospitare non solo abitazioni per ricchi ma edilizia sociale in affitto, spazi pubblici e servizi sanitari\”.

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Il capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha avvertito che il piano per conquistare Gaza City trascinerà Israele in una vera e propria occupazione della Striscia. Lo riporta il sito di notizie Ynet, secondo Times of Israel. \”State andando verso un governo militare\”, ha detto Zamir. \”Il vostro piano ci sta conducendo lì. La vostra decisione di conquistare Gaza City porterà alla conquista dei campi profughi nella Striscia di Gaza centrale e poi ci sarà un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione\”, ha continuato Zamir. La discussione si è svolta nel corso nelal riunione di gabinetto di ieri sera. Il segretario di gabinetto Yossi Fuchs avrebbe reagito, affermando che è già stata presa la decisione di non istituire un governo militare a Gaza. A sua volta il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir ha dichiarato: \”Invece di un governo militare, incoraggiate l’emigrazione volontaria\”.

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\”Spetta agli Stati membri decidere se riconoscere o meno lo Stato della Palestina, perché l’Unione Europea non riconosce nessuno. Il riconoscimento della Palestina probabilmente non fermerà le uccisioni ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. L’Europa è la sostenitrice più convinta di questa soluzione dei due Stati\”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled.

“,”postId”:”3c3e4de3-9d26-438b-ac22-77bc00500568″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-01T14:40:12.352Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-01T16:40:12+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Kallas: \”Frustrata per mancanza di unità europea su Gaza\””,”content”:”

\”È vero che non siamo uniti sul Medio Oriente e su Gaza. Per questo provo un’enorme frustrazione. E perché? Perché abbiamo 27 Stati membri. Per quanto riguarda l’Ucraina abbiamo una posizione comune, mentre non accade lo stesso per quanto riguarda ciò che sta accadendo in Medio Oriente\”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas intervenendo al Forum strategico di Bled.   \”Insisto molto su questo punto – ha detto ancora – ritengo che affinchè l’Ue sia credibile dobbiamo essere uniti in questa risposta. Ma ciò su cui non sono d’accordo è che non siamo stati attivi. Penso che se si guarda a livello globale, siamo i più attivi su questo fronte. Facciamo costantemente pressione su Israele, siamo i maggiori donatori di aiuti umanitari, siamo i maggiori sostenitori dell’Autorità nazionale palestinese\”.

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\”Per quanto di competenza del Viminale\”, la partita di calcio Italia-Israele, in programma il prossimo 14 ottobre allo stadio di Udine e valida per le qualificazioni ai Mondiali, si può giocare regolarmente. Così fonti del ministero dell’Interno contattate dall’ANSA. In un’intervista il sindaco del capoluogo friuliano, Felice De Toni, aveva auspicato un rinvio del match per preoccupazioni legate all’ordine pubblico.

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\”La mia frustrazione deriva anche dal fatto che non abbiamo avuto abbastanza successo\”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled e rispondendo a una domanda sui progressi umanitari a Gaza. \”Grazie all’accordo sugli aiuti umanitari, abbiamo raggiunto un punto in cui, rispetto a qualche mese fa, ci sono più camion che entrano. Ci sono più valichi di frontiera aperti rispetto a prima. Hanno preparato l’elettricita’ e le condutture dell’acqua. Non è abbastanza, ma abbiamo comunque ottenuto qualcosa\”, ha aggiunto. \”Avremmo più successo se non parlassimo con loro? Consideriamo che il rapporto di Israele con l’amministrazione americana è totalmente diverso e che gli americani hanno più influenza di noi su ciò che Israele fa o non fa, quindi cerchiamo di aiutare sul piano umanitario\”, ha concluso.

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Ribadire il fermo impegno nel sostenere il popolo palestinese e nel preservare le operazioni umanitarie che l’Ordine di Malta porta avanti in Palestina. Questo il messaggio espresso dal Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, in una nota, che oggi ha ricevuto la ministra degli Affari Esteri e degli Espatriati dello Stato di Palestina, Varsen Aghabekian Shaheen, per una visita di lavoro a Roma. Durante l’incontro, informa la nota, il Gran Cancelliere ha sottolineato l’importanza di continuare a supportare il popolo palestinese, in particolare i cittadini di Gaza City attraverso il progetto di apertura di un centro sanitario, e riaffermato la volontà di tutelare le attività umanitarie dell’Ordine già in corso. Il Ministro degli Affari Esteri ha espresso grande apprezzamento da parte del governo palestinese per il contributo dell’Ordine di Malta alla popolazione. Nella fase attuale, le attività umanitarie dell’Ordine di Malta in Palestina sono incentrate sul progetto di aiuti a Gaza City portato avanti in collaborazione con il Patriarcato latino di Gerusalemme e la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, recentemente colpita da raid. Da maggio 2024, si ricorda,  sono state consegnate 200 tonnellate di cibo a oltre 25.000 civili, ed è appunto allo studio l’apertura di un punto di assistenza sanitaria per la comunità locale.

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L’Idf rende noto di avere intercettato un drone lanciato dagli Houthi dal territorio dello Yemen prima che raggiungesse il territorio israeliano e nel Paese non sono state attivate le sirene. Il velivolo senza pilota abbattuto è il primo lanciato dal gruppo, sostenuto dall’Iran e che controlla buona parte dello Yemen, che a quanto si apprende intende continuare con numerosi lanci per vendetta dopo l’attacco dell’Idf di giovedì scorso a Sanaa in cui sono rimasti uccisi il premier e diversi ministri e alti funzionari.

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Il presidente della Figc Gabriele Gravina sta parlando con la Uefa per capire se, in concomitanza con la partita Italia-Israele valida per le qualificazioni mondiali in programma il prossimo 14 ottobre a Udine, c’è la possibilità di aderire a qualche iniziativa per un aiuto in termini umanitari, pensando al dramma dei palestinesi e degli ostaggi israeliani. E’ quanto trapela da Coverciano dove la Nazionale azzurra è in ritiro, presente anche lo stesso numero uno della Federcalcio italiana. Una delle ipotesi che circola è quella di contribuire alla Uefa Foundations for Children che ha organizzato alcune iniziative in occasione della finale di Supercoppa europea tra Psg e Tottenham che si è svolta a Udine lo scorso 13 agosto. Appena definito, il progetto sarà comunicato, si prevede nelle prossime settimane: da parte della Figc, è stato rimarcato, c’è la volontà di fare qualcosa. Intanto anche il commissario tecnico azzurro Rino Gattuso è intervenuto sul delicatissimo argomento, commentando innanzitutto le dichiarazioni del sindaco di Udine che ha detto che Italia-Israele non si dovrebbe giocare per motivi di ordine pubblico. ”Lo rispetto ma sono uno di pace e mi auguro che in tutto il mondo ci sia la pace. Mi fa male al cuore vedere bambini e civili colpiti e uccisi, è la cosa che mi tocca di più – ha affermato Gattuso – Anche la Figc si sta dando da fare per trovare soluzioni e giocare a Udine in maniera perfetta dal punto di vista della sicurezza. Il nostro dovere e fare il nostro lavoro ma spero si arrivi a una soluzione di pace non solo in Israele: fa male vedere le immagini che arrivano dal mondo”.

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Le forze israeliane hanno respinto le accuse di \”sparizioni forzate\” di palestinesi nei centri di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation. Lo riferisce il Times of Israel. \”L’accusa di sparizione forzata di residenti di Gaza nei complessi di aiuti è del tutto priva di fondamento\”, si legge in una dichiarazione rilasciata pochi giorni dopo che esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani avevano lanciato l’allarme. In una nota, sette esperti dell’Onu avevano riferito di aver ricevuto segnalazioni secondo cui si erano perse le tracce di diverse persone, tra cui un bambino, che erano state nei siti della Ghf e che l’Idf sarebbe stata \”direttamente coinvolta nelle sparizioni\”.

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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricevuto alla Farnesina l’omologa dell’Autorità nazionale palestinese, Varsen Aghabekian. A seguire, i due ministri si recheranno all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per incontrare la dirigenza della struttura e per una visita ai bambini palestinesi in cura, e al Policlinico Universitario Agostino Gemelli per ulteriori incontri.

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Gli Houthi stanno lanciando droni contro Israele per ritorsione dopo l’attacco dell’Idf di giovedì scorso a Sanaa in cui è rimasto ucciso il premier del gruppo sostenuto dall’Iran, diversi ministri e alti funzionari. Lo riferiscono fonti militari israeliane, spiegando che il primo è già stato sparato. L’aeronautica militare sta monitorando e si sta preparando per intercettare i velivoli senza pilota carichi di esplosivo. Il tempo di arrivo dei droni dallo Yemen a Israele è di diverse ore. Ieri sera il capo di stato maggiore degli Houthi Mohammed al Ghamari, ha dichiarato che ‘Israele si è aperto le porte dell’inferno’.

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Centinaia di persone si sono radunate a Tel Aviv per accompagnare la famiglia di Idan Shtivi – uno dei due ostaggi recuperati sabato senza vita dall’Idf e dallo Shin Bet – durante il suo corteo funebre. Lungo il percorso, tantissimi giovani hanno sventolato bandiere israeliane e innalzato cartelli con i quali si chiedeva scusa a Shtivi. Shtivi, 28 anni, è stato ucciso da Hamas il 7 ottobre 2023, mentre partecipava al festival musicale Nova, nel sud di Israele.

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\”Sono passati solo 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Solo 80 anni e sembra che abbiamo già dimenticato quanto siano vitali i diritti umani e la dignità per la civiltà e il progresso sociale. Questa amnesia collettiva è così profonda che persino la prevenzione del genocidio, il crimine piu’ abominevole contro l’umanità, non ha più l’urgenza che aveva un tempo\”. Lo ha dichiarato la presidente della Slovenia, Natasa Pirc Musar, intervenendo al Forum strategico di Bled. \”Non sono qui per paragonare la disumanizzazione di milioni di persone sotto il nazismo e il fascismo, che ha portato all’Olocausto e ad altri crimini contro l’umanità. Tutt’altro. Ma devo dire questo: il mondo ha condannato il genocidio di Srebrenica e ha assicurato i suoi autori alla giustizia. Perché allora, solo tre decenni dopo, alcuni politici tollerano, e addirittura difendono, la politica genocida di Israele nei confronti dei palestinesi a Gaza? La comunità internazionale ha condannato con forza l’attacco terroristico di Hamas nell’ottobre 2023. Come mai non c’è lo stesso consenso quando si tratta delle persone che vivono a Gaza? Com’è possibile che ci siano ancora politici, anche negli Stati membri dell’Unione europea, che tollerano che la maggior parte della popolazione di Gaza sia stata sfollata più volte? Che oltre il 90% delle case sia danneggiato o distrutto?\”, ha aggiunto. \”Come possono accettare la grave carenza di cibo, acqua, carburante, medicine e alloggi? O le notizie secondo cui Israele sta negoziando con il Sud Sudan per trasferire persone da una terra devastata dalla guerra e a rischio di carestia a un’altra? O il fatto che gli stessi operatori umanitari e medici stiano morendo di fame mentre cercano di aiutare chi ne ha bisogno? Come possono non commuoversi dopo che la notizia ha fatto il giro del mondo che la città di Gaza e le zone circostanti sono ora, signore e signori, ufficialmente in condizioni di carestia? Queste non sono domande retoriche. Come esseri umani, dobbiamo garantire che la Striscia di Gaza e la Cisgiordania non scompaiano mai dai riflettori politici\”, ha concluso.

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\”E’ inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala\”. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla. \”L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia\”, dice il presidente nazionale Cristiano Fini. \”Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando – prosegue – per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali\”. Adesso, continua Fini, \”auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva\”.

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\”La violenza in Yemen sta aumentando con attacchi da parte di Israele che uccidono anche civili. Chiediamo a tutte le parti di ridurre le tensioni. Condanniamo fermamente la detenzione arbitraria del personale delle Nazioni Unite da parte degli Houthi, che mette in pericolo gli operatori umanitari e gli aiuti salvavita per chi ne ha bisogno. I civili devono essere protetti\”. Lo scrive su X la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib.

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La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha inviato questa mattina una lettera al ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, manifestando \”particolare preoccupazione\” per le ultime dichiarazioni del ministro della Sicurezza nazionale del governo israeliano, Itamar Ben-Gvir, che preannuncia che i volontari della Global Sumud Flotilla, partiti anche da Genova per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, saranno trattati in tutto e per tutto alla stregua di terroristi. La sindaca rivolge un \”sentito appello\” a Tajani per \”monitorare con la massima attenzione la missione dei nostri concittadini, facendo sentire la vicinanza e l’appoggio delle istituzioni in una iniziativa di così alto valore\”. Nella lettera, Salis ricorda anche \”di aver garantito il pieno appoggio del Comune di Genova all’iniziativa a \”riconferma della forte vocazione solidaristica della mia città e di tutta la comunità genovese\”.

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Gaza \”non è in vendita\”. Lo ha detto un funzionario di Hamas dopo che il Washington Post ha riferito di un piano postbellico degli Stati Uniti per spostare la popolazione e porre il territorio palestinese sotto il controllo degli Stati Uniti. Il piano di 38 pagine, visionato dal quotidiano americano, prevede lo spostamento \”volontario\” dei due milioni di abitanti di Gaza in altri Paesi o in aree sicure all’interno del territorio devastato da quasi due anni di guerra, mentre viene ricostruito per trasformarlo in un centro turistico e tecnologico. Il territorio palestinese – secondo quanto si legge nel piano riportato dal giornale americano – sarebbe posto sotto l’amministrazione di un’entità chiamata Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust, o GREAT Trust, che poi lascerà il posto a una \”entità palestinese riformata e deradicalizzata\”. Coloro che accettano di partire riceverebbero 5.000 dollari in contanti e assistenza per quattro anni di affitto e un anno di cibo. \”Gaza non è in vendita\”, ha affermato sui social media il membro dell’ufficio politico di Hamas, Bassem Naim, affermando che il territorio è \”parte integrante della grande patria palestinese\”. \”Hamas rifiuta tutti questi piani che sfollano il nostro popolo e mantengono l’occupante sulle nostre terre\”, ha detto un altro funzionario di Hamas in condizione di anonimato.

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Questa mattina decine di giovani haredim (ebrei ultra-ortodossi) si sono presentati alla sede di arruolamento di Tel Hashomer, nel centro di Israele. La maggior parte degli ultrareligiosi finora non prendevano parte al servizio militare, dedicandosi invece agli studi religiosi nelle yeshivot (le scuole degli haredim) e protetti da accordi politici che garantivano l’esenzione.   Da mesi è in corso un braccio di ferro dentro il governo e con i leader dei partiti religiosi che chiedono la continuazione dell’esenzione mentre i vertici militari vogliono che i giovani ortodossi partecipino alla leva per la difesa e la sicurezza del Paese. Secondo fonti della Difesa, gli arruolamenti di oggi riflettono un cambiamento che sta avvenendo gradualmente: sempre più giovani haredim scelgono di servire pur mantenendo il loro stile di vita religioso. Tuttavia, parallelamente continuano a svolgersi manifestazioni contro la leva: segno delle profonde divisioni che il tema continua a suscitare all’interno della società israeliana.

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A 24 ore della mobilitazione di massa di decine di migliaia di soldati nell’esercito israeliano, il sito dei riservisti dell’Idf è andato in crash impedendo le registrazioni.

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\”Sono un uomo di pace, mi auguro che la pace ci sia in tutto il mondo, fa male al cuore  vedere civili e bambini che lasciano la vita; dopo però facciamo un altro mestiere, il presidente Gravina si sta dando da fare per trovare soluzioni per riuscire a fare la gara a Udine con Israele in modo perfetto\”. Lo ha detto il neo ct Gennaro Gattuso durante la prima conferenza a Coverciano.  \”Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare, purtroppo c’è una guerra in atto e questo fa male\”, ha rimarcato Gattuso.

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\”Le minacce del ministro israeliano Givir contro le attiviste e gli attivisti della Global Sumud Flotilla vanno rispedite con forza al mittente da parte dei governi europei, del governo italiano e anche dell’Ue. E’ partita la più grande missione umanitaria dal basso che cerca di rompere il blocco degli aiuti umanitari, del cibo, dell’energia, dell’acqua, ai palestinesi operato dal governo criminale di Netanyahu e dei suoi ministri che parlano apertamente della loro intenzione di cancellare Gaza e la Palestina. In questa vicenda l’unica cosa illegale sono i crimini del governo Netanyahu. Noi siamo e saremo al fianco degli attivisti della Global sumud flottilla e siamo convinti che il governo italiano debba prendere posizione per difendere gli attivisti italiani che sono a bordo\”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a margine della sua visita alla Feste dell’Unità a Livorno, dove è stato organizzato un pranzo con volontari e militanti dem.

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\”Non ci sono spiegazioni o scuse sul fatto che non si è riusciti a fermare 23 mesi di atrocità commesse a Gaza, dove neonati, bambini e anziani muoiono di fame\”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante il suo intervento al vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shangahi, in corso a Tianjin in Cina, tramesso dalla tv di Stato turca Trt. \”Dobbiamo invertire questa tendenza\”, ha detto il leader turco, invitando gli altri leader presenti al vertice a prendere posizione. \”È responsabilità di tutti noi trasformare l’Onu in una piattaforma che rappresenti la giustizia globale di fronte alle atrocità a cui il popolo palestinese è sottoposto da anni\”, ha aggiunto Erdogan.

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\”Preoccupazione\” per le dichiarazioni da Israele che gli esponenti della Global Sumud Flotilla saranno trattati come terroristi è stata espressa da Sergio Pratali Maffei, rappresentante per il Friuli Venezia Giulia dell’ iniziativa. \”Preoccupa sì – ha aggiunto intervenendo a un sit-in davanti al Varco 4 del Porto di Trieste per chiedere la pace – ma ovviamente l’abbiamo messo in conto. Noi lavoriamo all’interno del diritto internazionale. Nelle precedenti missioni le navi sono state sempre intercettate in acque internazionali, quindi la violazione è da parte loro. Ci sono stati anche dei morti, come sapete, però la missione, oltre ad avere un valore umanitario, ha anche un valore politico e simbolico. Laddove c’è un immobilismo da parte dei governi – ha sottolineato – in particolare da parte di quelli italiani, la società civile a livello internazionale si sta muovendo. Le preoccupazioni da parte di chi partecipa c’è – ha ribadito – sono tutte persone che mettono a rischio la propria vita, ma che in questa fase storica ritengono che non sia possibile continuare a restare a guardare\”. \”Siamo fuori dal porto di Trieste – ha proseguito Pratali Maffei – perché da qui partono le armi per Israele, e in questi giorni durante i quali sta partendo la flottiglia Global Sumud Flotilla, stiamo cercando di organizzare una resistenza, qualora ci fossero problemi con la missione in atto\”. \”Tutte le navi devono tornare – ha concluso – soprattutto tutti i volontari imbarcati devono tornare\”. 

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La spedizione di una ventina di imbarcazioni della Global Sumud Flotilla salpata  ieri da Barcellona per portare aiuti umanitari a Gaza, è rientrata all’alba di oggi nel porto catalano a causa del maltempo che si è abbattuto sul nordest della Spagna. Lo segnalano fonti dell’organizzazione riprese dai media iberici. La decisione di rientrare è stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg. Attualmente è in corso una riunione per decidere come e quando ripartire, segnalano fonti dell’organizzazione riprese dall’agenzia Efe. 

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Durante la riunione del gabinetto di sicurezza che si è tenuto tra ieri sera e questa mattina, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha criticato il capo di stato maggiore Eyal Zamir chiedendogli di \”smettere con i briefing dell’esercito ai media\”, affermando che \”danneggiano la coesione e lo spirito combattivo e non sono legittimi in una democrazia\”. E ha aggiunto: \”Si può discutere all’interno della stanza, ma all’esterno ci deve essere un pugno di ferro e un fronte unito\”. Zamir non ha risposto. Lo riferisce Ynet. 

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Secondo il ministero della Sanità di Hamas, 98 persone sono state uccise e 404 ferite nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi dell’Idf. Nella nota ufficiale il ministero scrive che diverse vittime si trovano ancora sotto le macerie e nelle strade, ma le squadre di soccorso e la protezione civile non possono raggiungerle. Il bilancio complessivo dall’inizio della guerra è salito a 63.557 morti e 160.660 feriti. Secondo Hamas, tra le vittime figurano anche quelle definite \”dei soccorsi umanitari\”: nelle ultime 24 ore 46 persone sono morte e 239 sono rimaste ferite mentre cercavano di ottenere aiuti. Il totale di queste vittime è ora di 2.294 morti e oltre 16.839 feriti.

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Il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato nove decessi dovuti a carestia e malnutrizione, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando che ciò porta il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nell’enclave a 348, tra cui 127 bambini. Nel frattempo, è salito a 34 il bilancio dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani dall’alba, secondo l’emittente che cita fonti ospedaliere.

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L’esercito israeliano ha fortificato una delle cinque postazioni militari all’interno del territorio libanese. Lo riferiscono testimoni oculari e il corrispondente nel sud del Libano del quotidiano francofono L’Orient-Le Jour, secondo cui l’esercito israeliano, con bulldozer e camion, ha condotto dei lavori di rafforzamento della postazione di Jamal Blat, nel settore centrale della linea di demarcazione tra i due paesi. Nonostante l’accordo del cessate il fuoco del 24 novembre scorso, l’esercito israeliano continua a occupare cinque posizioni nel sud del Libano. E nelle scorse settimane ha già condotto lavori di fortificazione di altre postazioni in Libano nella zona di Khiam e lungo la strada tra Marjoyoun e Hula. Le autorità libanesi, sotto pressione da parte degli Stati Uniti perché avviino il disarmo degli Hezbollah, chiedono che Israele si ritiri dal territorio libanese. 

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Con la sua dichiarazione secondo cui non sarebbe stato preso in considerazione alcun accordo sugli ostaggi durante la riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera, Benjamin Netanyahu sta cercando di \”insabbiare\” l’accordo sugli ostaggi. Lo sostiene il Forum delle famiglie degli ostaggi, secondo cui il primo ministro israeliano \”sta sacrificando gli ostaggi e i soldati sull’altare della sua sopravvivenza politica, mentre Hamas ha sul tavolo un accordo tangibile accettato\”.

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\”Noi non ci fermiamo, andremo avanti. Non ci facciamo intimorire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità\”. A dirlo Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla, in merito all’avvertimento del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir di arresti per gli attivisti e sequestri delle loro navi. \”Mi auguro, nel caso in cui Israele metta in partica arresti con il carcere duro, che il nostro governo intervenga perché siamo cittadini italiani e navighiamo in acque internazionali – sottolinea – Quindi Israele non ha alcun diritto di arrestarci e sequestrare le nostre navi\”. 

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Gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato di aver attaccato la petroliera israeliana \”Scarlet Ray\” con un missile balistico nel Mar Rosso, a circa 1.000 chilometri a nord dello Yemen. La nave appartiene alla compagnia di navigazione Ray, di proprietà dell’imprenditore israeliano Abraham Ungar.

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Secondo l’United Kingdom Maritime Trade Operations, che riferisce sugli incidenti nel Mar Rosso, il capitano della nave ha affermato che, nonostante si siano verificate esplosioni e schegge, la nave e l’equipaggio non hanno riportato danni.

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Nel corso della riunione del gabinetto di sicurezza israeliano, che si è conclusa nelle prime ore del mattino, le Idf hanno espresso sostegno a un accordo per il rilascio degli ostaggi, ma il primo ministro Benyamin Netanyahu ha chiarito che  \”non c’era alcun accordo all’ordine del giorno\”. Lo riferisce Channel 13. Secondo quanto riferito intanto da Ynet, la maggior parte dei ministri ha espresso opposizione a un accordo parziale. Il ministro Itamar Ben Gvir e altri ministri hanno chiesto un voto di principio contro un accordo parziale, ma Netanyahu ha affermato che non era necessario votare, perché non era all’ordine del giorno. 

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I Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) si dicono \”preoccupati\” per l’escalation israelo-palestinese e condannano le azioni che hanno causato vittime civili nella Striscia di Gaza. \”Gli Stati membri, ribadendo la loro profonda preoccupazione per la continua escalation del conflitto israelo-palestinese, condannano fermamente le azioni che hanno causato numerose vittime civili e la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza\”, si legge nella dichiarazione di Tianjin, adottata in seguito al vertice dell’organizzazione in Cina. I leader della Sco \”sottolineano la necessità di garantire un cessate il fuoco tempestivo, completo e sostenibile, l’accesso agli aiuti umanitari e di intensificare gli sforzi per raggiungere la pace, la stabilità e la sicurezza per tutti i residenti della regione\”. Il documento sottolinea che l’unico modo possibile per garantire la pace e la stabilità in Medio Oriente è una soluzione globale ed equa della questione palestinese. 

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Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani in diverse zone di Gaza dall’alba di oggi. Lo scrive Al Jazeera citando fonti negli ospedali della Striscia.

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L’esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso un agente di Hezbollah in un attacco avvenuto nella notte nella zona di Nabatieh, nel Libano meridionale. Nella dichiarazione l’Idf ha aggiunto che l’attacco è avvenuto \”su un importante sito di Hezbollah\”.

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Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha presentato al governo un piano volto a fermare la Global Sumud Flotilla in base al quale tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata – a differenza della precedente prassi – nelle prigioni israeliane di Ketziot e Damon, utilizzate per detenere i terroristi in condizioni rigorose tipicamente riservate ai prigionieri di sicurezza. Agli attivisti saranno negati privilegi speciali come tv, radio e cibo specifico: \”Non permetteremo a chi sostiene il terrorismo di vivere nell’agiatezza\”, ha dichiarato Ben-Gvir citato dal Jerusalem Post.

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L’amministrazione Trump ha emanato una sospensione radicale delle approvazioni di quasi tutti i tipi di visti per visitatori per i titolari di passaporto palestinese. Lo riporta il New York Times. Le misure, illustrate in un cablogramma del 18 agosto inviato dalla sede centrale del Dipartimento di Stato a tutte le ambasciate e i consolati statunitensi, impedirebbero anche a molti palestinesi della Cisgiordania e della diaspora palestinese di entrare in Usa con vari tipi di visti non-immigranti e riguardano i permessi per cure mediche, studi universitari, visite ad amici o parenti e viaggi d’affari, almeno temporaneamente.

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Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar ha informato il suo omologo statunitense Marco Rubio che in Israele si sta discutendo dell’applicazione della sovranità israeliana sui territori della Cisgiordania e che il governo sta preparando il terreno per tale iniziativa nei prossimi mesi. I due hanno discusso la questione durante il loro incontro a Washington la scorsa settimana, come riferiscono i media nazionali. 

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\”Contrariamente alle accuse false, Israele non ha rivendicazioni territoriali verso nessuno degli Stati confinanti. Il nostro obiettivo è la pace e la sicurezza\”. Lo ha scritto sul suo account X in inglese il premier israeliano Benyamin Netanyahu. 

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L’Onu ha annunciato stasera l’arresto di almeno 11 dei suoi dipendenti da parte dei ribelli Houthi nella capitale Sana’a e Hodeida, città controllate da insorti filo-iraniani. \”Almeno 11 membri dello staff delle Nazioni Unite sono stati arrestati\”, ha dichiarato in un comunicato l’inviato dell’Onu per lo Yemen, Hans Grundberg. L’Onu, ha aggiunto, \”condanna la nuova ondata di arresti arbitrari di membri dello staff delle Nazioni Unite effettuata oggi a Sana’a e Hodeida da Ansar Allah (nome ufficiale degli Houthi, n.d.r.), nonché l’irruzione nei locali delle Nazioni Unite e il sequestro di proprietà delle Nazioni Unite\”. 

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\”Il nemico israeliano si è spalancato le porte dell’inferno uccidendo il primo ministro e i ministri a Sanaa. La nostra risposta sarà dura e dolorosa, con opzioni strategiche efficaci e forti\”. E’ la minaccia lanciata questa sera dal capo di stato maggiore degli Houthi, Mohammed al Ghamari. In precedenza il gruppo che controlla la maggior parte dello Yemen ha fatto sapere che il ministro della Sanità, colpito giovedì scorso dall’attacco dell’Idf, è morto per le ferite riportate nel raid israeliano.

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La spedizione di una ventina di imbarcazioni della Global Sumud Flotilla salpata ieri da Barcellona per portare aiuti umanitari a Gaza, è rientrata all’alba di oggi nel porto catalano a causa del maltempo che si è abbattuto sul nordest della Spagna. A bordo oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg.  L’intenzione è ripartire questo pomeriggio. 

Il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato nove decessi dovuti a carestia e malnutrizione, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando che ciò porta il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nell’enclave a 348, tra cui 127 bambini.

Israele resiste alle richieste di tregua. “Stiamo battendo Hamas”, dice Netanyahu mentre l’esercito martella Gaza City. E il governo israeliano valuta di annettere parti della Cisgiordania come ritorsione per il riconoscimento della Palestina da parte dei paesi occidentali, secondo media Usa. Attesa per gli esiti del gabinetto di sicurezza, convocato ieri da Netanyahu.

L’amministrazione Trump sta discutendo proposte per costruire una ‘Riviera del Medio Oriente’ sulle macerie della Striscia, secondo il Washington Post: controllo Usa per 10 anni, 5mila dollari a ogni palestinese che va via volontariamente, resort turistici e un polo manifatturiero high-tech.

Gli approfondimenti:

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meno di un minuto fa

Salvini: “Italia e Israele giochino per i mondiali”

“Italia e Israele devono giocare la qualificazione ai mondiali. Lo sport avvicina i popoli, non è momento di odio”: a dirlo il ministro Matteo Salvini, a Todi, rispondendo alla domanda sulla partita per la qualificazione ai mondiali di calcio. “Lo sport unisce da che mondo è mondo” ha aggiunto. “Contestare i governi è legittimo – ha sottolineato Salvini -, ma prendersela con atleti, cantanti o intellettuali non ha senso. Spero che le Olimpiadi invernali vedano gareggiare insieme atleti russi, ucraini, israeliani e palestinesi, con la guerra finita”.

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7 minuti fa

Presidente slovena invita la Croazia a riconoscere Palestina

La presidente slovena Natasha Pirc Musar ha esortato la Croazia a riconoscere la Palestina, affermando che la soluzione a due stati non si può sostenere se non si riconoscono entrambe le parti. Intervenendo oggi all’apertura del Forun strategico di Bled, Pirc Musar ha respinto le critiche secondo cui il riconoscimento della Palestina equivarrebbe a una legittimazione di Hamas, affermando che tutti hanno condannato l’operato di tale movimento militante palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Ma sostenere la soluzione a due stati, che è la posizione ufficiale dell’Unione europea, e anche della Croazia, non ha senso se non si riconoscono i due Paesi – ha argomentato la presidente slovena. Lubiana ha riconosciuto la Palestina nel giugno dello scorso anno, e di recente ha imposto l’embargo nell’export di armamenti verso Israele, sull’import di beni dagli insediamenti illegali nei territori occupati, e ha proclamato persone non gradite due ministri israeliani di estrema destra.

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7 minuti fa

Tajani: “Al lavoro su programmi accoglienza studenti palestinesi”

“L’Italia è il Paese al mondo con il maggior numero di rifugiati provenienti da Gaza, con gli Emirati, la Turchia, il Qatar e l’Egitto. Siamo pronti a fare di più anche per ospitare non solo bambini ma anche studenti”. Così il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, dopo l’incontro al Policlinico Umberto I con la sua omologa dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Varsen Aghabekian. “Non è facile”, ha ammesso Tajani riguardo ai programmi sugli studenti, “perché serve l’accordo con Idf, Shin Bet, governo israeliano, Mossad e con i palestinesi”, ha spiegato. “Ma ci stiamo impegnando per ricevere sia bambini che studenti”, ha ribadito e “la ministra Bernini è impegnata per questo”. Il punto di Tajani con la partecipazione della titolare dell’Università Bernini si è svolto nell’ambito della visita con la ministra degli esteri dell’Anp ai bambini ricoverati negli ospedali romani Umberto I, Bambino Gesù e Policlinico Gemelli. “Siamo pronti anche ad aiutare con i nostri medici la popolazione civile negli ospedali palestinesi, una volta dichiarato il ’cessate il fuoco’”, ha concluso Tajani.

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12 minuti fa

Migliaia ai funerali di Idan Shtivi: “Ucciso dai civili a Gaza”

Migliaia di persone hanno accompagnato oggi al cimitero di Kfar Ma’as, una località agricola a est di Tel Aviv, Idan Shtivi, rapito il 7 ottobre dal festival Nova, assassinato a Gaza e riportato in Israele pochi giorni fa dall’Idf. Il padre ha ricostruito gli ultimi minuti prima che fosse ucciso dai terroristi: Idan è sceso dall’auto, ha fermato la jeep di Guy Illouz (rapito e assassinato durante la cattività a Gaza e vi ha trasferito alcuni dei feriti dal Nova Festival. Hanno percorso circa 50 metri finché i terroristi non hanno sparato di nuovo. Idan e Guy sono fuggiti verso gli alberi e i terroristi hanno ucciso i feriti dentro l’auto. Poi è arrivata una squadra di miliziani e ha cercato di catturare Idan. Lui ha lottato, non sono riusciti ad avvicinarsi perché lui li ha colpiti a sua volta: gli hanno sparato alla schiena e lo hanno ferito. Poi i civili a Gaza lo hanno assassinato. C’è un video che l’esercito non ha diffuso, solo io l’ho visto. Vedere cosa stanno facendo a tuo figlio è la cosa peggiore per un padre. Per identificarlo, sono stati necessari degli esami identificativi, sul suo tatuaggio, le sue scarpe. Alla fine, è stato riconosciuto”, ha detto. Al funerale, la madre, Dalit, ha letto una lettera che il figlio le aveva scritto poco prima di essere rapito. “Idan è stato riportato in Israele nel giorno del mio compleanno, il 28 agosto. Ho un vuoto enorme nel cuore, un dolore che non mi lascia mai. Scusami amore mio, non sono riuscita a proteggerti, veglia su di noi dall’alto”. Idan Shtivi aveva 28 anni, studiava all’università Reichman di Herzliya. Il suo corpo è stato riportato da Gaza lo scorso fine settimana insieme a quello di Ilan Weiss, in un’operazione dell’Idf e dello Shin Bet.

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30 minuti fa

Video Idf: Hamas usa i sacchi di farina per puntellare lancia mortaio

Documentazione e foto presentate dall’Idf mostrano che parte degli aiuti umanitari forniti da organizzazioni internazionali e da diversi Paesi vengono utilizzati dai gruppi armati per compiere attacchi contro soldati dell’esercito a Gaza e non raggiunge i civili che ne hanno realmente bisogno. I documenti raccolti dalla divisione di intelligence open source dell’Idf mostrano, in diversi episodi e date, sacchi di cibo, forniture mediche e persino infrastrutture civili mentre vengono usati da miliziani armati all’interno di zone di combattimento. Le immagini sono state pubblicate dagli stessi miliziani e riprese dall’Idf. In alcuni video si vedono miliziani che sparano un colpo di mortaio, con due sacchi di farina dell’agenzia umanitaria dell’Onu Unrwa appoggiati a terra e utilizzati come supporto. Le immagini sono state diffuse il 13 agosto dalle brigate Quds e dalle brigate Abu Ali Mustaf per far vedere i combattenti mentre colpiscono con mortai concentramenti di soldati e veicoli dell’Idf a est della Striscia. In un altro filmato, del 7 agosto, sacchi di farina con il logo dell’Unrwa vengono usati per stabilizzare a terra un lancia mortaio a Khan Younis, nel sud di Gaza. In un video del primo agosto si vede chiaramente un sacco di aiuti umanitari impiegato per nascondere un missile 107: l’azione è stata condotta dal braccio militare della Jihad islamica palestinese, Sarāyā al-Quds, contro le truppe israeliane.

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31 minuti fa

Kallas: “Il riconoscimento della Palestina non ferma i morti; aiuta i 2 Stati”

“Spetta agli Stati membri decidere” sul riconoscimento della Palestina. “E’ una loro decisione, perché l’Unione europea non riconosce nessuno”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in un intervento al Forum strategico di Bled. “Fermerà le uccisioni? Probabilmente no, ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. Ripeto, l’Europa è la più forte sostenitrice, e tutti sono a bordo per la soluzione dei due Stati. Quindi, per avere due Stati, è necessario avere uno Stato palestinese che sia più forte e paritario per raggiungere questo livello”, ha aggiunto.

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46 minuti fa

Boeri: “Bosco Verticale ispira Gaza Riviera? Inaccettabile” (2)

Oltre al Bosco Verticale a Milano, Boeri ha infatti firmato con la stessa ispirazione anche spazi pubblici ad Utrecht edifici di edilizia residenziali ad Eindhoven e in Cina, paese dove ha realizzato anche servizi sanitari come il Rehabilitation Center progettato per Shenzen.

49 minuti fa

Boeri: “Bosco Verticale ispira Gaza Riviera? Inaccettabile”

“Il Piano Riviera per Gaza è un’orrenda e violenta proiezione di un futuro inaccettabile e perverso, che presuppone la deportazione e la diaspora forzata di migliaia di famiglie già oggi esposte a una continua minaccia di morte”: Stefano Boeri, interpellato dall’ANSA, ha commentato in questo modo il piano postbellico americano per la Striscia. “Vivo come un cupo paradosso – ha aggiunto – che tra le sue ispirazioni ci sia anche un’immagine del Bosco Verticale di Milano, il prototipo di un’architettura che al contrario promuove l’armonia con la natura e con la storia dei luoghi e che in questi anni ha dimostrato nel mondo di saper ospitare non solo abitazioni per ricchi ma edilizia sociale in affitto, spazi pubblici e servizi sanitari”.

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50 minuti fa

Capo Idf frena su occupazione Gaza: “Sarà un governo militare”

Il capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha avvertito che il piano per conquistare Gaza City trascinerà Israele in una vera e propria occupazione della Striscia. Lo riporta il sito di notizie Ynet, secondo Times of Israel. “State andando verso un governo militare”, ha detto Zamir. “Il vostro piano ci sta conducendo lì. La vostra decisione di conquistare Gaza City porterà alla conquista dei campi profughi nella Striscia di Gaza centrale e poi ci sarà un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione”, ha continuato Zamir. La discussione si è svolta nel corso nelal riunione di gabinetto di ieri sera. Il segretario di gabinetto Yossi Fuchs avrebbe reagito, affermando che è già stata presa la decisione di non istituire un governo militare a Gaza. A sua volta il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir ha dichiarato: “Invece di un governo militare, incoraggiate l’emigrazione volontaria”.

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51 minuti fa

Kallas: “Il riconoscimento della Palestina aiuta la soluzione dei due stati”

“Spetta agli Stati membri decidere se riconoscere o meno lo Stato della Palestina, perché l’Unione Europea non riconosce nessuno. Il riconoscimento della Palestina probabilmente non fermerà le uccisioni ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. L’Europa è la sostenitrice più convinta di questa soluzione dei due Stati”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled.

57 minuti fa

Kallas: “Frustrata per mancanza di unità europea su Gaza”

“È vero che non siamo uniti sul Medio Oriente e su Gaza. Per questo provo un’enorme frustrazione. E perché? Perché abbiamo 27 Stati membri. Per quanto riguarda l’Ucraina abbiamo una posizione comune, mentre non accade lo stesso per quanto riguarda ciò che sta accadendo in Medio Oriente”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas intervenendo al Forum strategico di Bled.   “Insisto molto su questo punto – ha detto ancora – ritengo che affinchè l’Ue sia credibile dobbiamo essere uniti in questa risposta. Ma ciò su cui non sono d’accordo è che non siamo stati attivi. Penso che se si guarda a livello globale, siamo i più attivi su questo fronte. Facciamo costantemente pressione su Israele, siamo i maggiori donatori di aiuti umanitari, siamo i maggiori sostenitori dell’Autorità nazionale palestinese”.

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16:35

Viminale: “Per noi Italia-Israele si può giocare”

“Per quanto di competenza del Viminale”, la partita di calcio Italia-Israele, in programma il prossimo 14 ottobre allo stadio di Udine e valida per le qualificazioni ai Mondiali, si può giocare regolarmente. Così fonti del ministero dell’Interno contattate dall’ANSA. In un’intervista il sindaco del capoluogo friuliano, Felice De Toni, aveva auspicato un rinvio del match per preoccupazioni legate all’ordine pubblico.

16:30

Kallas: “Frustrazione su progressi a Gaza, non abbastanza”

“La mia frustrazione deriva anche dal fatto che non abbiamo avuto abbastanza successo”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled e rispondendo a una domanda sui progressi umanitari a Gaza. “Grazie all’accordo sugli aiuti umanitari, abbiamo raggiunto un punto in cui, rispetto a qualche mese fa, ci sono più camion che entrano. Ci sono più valichi di frontiera aperti rispetto a prima. Hanno preparato l’elettricita’ e le condutture dell’acqua. Non è abbastanza, ma abbiamo comunque ottenuto qualcosa”, ha aggiunto. “Avremmo più successo se non parlassimo con loro? Consideriamo che il rapporto di Israele con l’amministrazione americana è totalmente diverso e che gli americani hanno più influenza di noi su ciò che Israele fa o non fa, quindi cerchiamo di aiutare sul piano umanitario”, ha concluso.

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16:20

Ministra Esteri Palestina da Ordine di Malta: “Proseguono aiuti”

Ribadire il fermo impegno nel sostenere il popolo palestinese e nel preservare le operazioni umanitarie che l’Ordine di Malta porta avanti in Palestina. Questo il messaggio espresso dal Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, in una nota, che oggi ha ricevuto la ministra degli Affari Esteri e degli Espatriati dello Stato di Palestina, Varsen Aghabekian Shaheen, per una visita di lavoro a Roma. Durante l’incontro, informa la nota, il Gran Cancelliere ha sottolineato l’importanza di continuare a supportare il popolo palestinese, in particolare i cittadini di Gaza City attraverso il progetto di apertura di un centro sanitario, e riaffermato la volontà di tutelare le attività umanitarie dell’Ordine già in corso. Il Ministro degli Affari Esteri ha espresso grande apprezzamento da parte del governo palestinese per il contributo dell’Ordine di Malta alla popolazione. Nella fase attuale, le attività umanitarie dell’Ordine di Malta in Palestina sono incentrate sul progetto di aiuti a Gaza City portato avanti in collaborazione con il Patriarcato latino di Gerusalemme e la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, recentemente colpita da raid. Da maggio 2024, si ricorda,  sono state consegnate 200 tonnellate di cibo a oltre 25.000 civili, ed è appunto allo studio l’apertura di un punto di assistenza sanitaria per la comunità locale.

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16:13

Idf: “Intercettato un drone lanciato dagli Houthi dallo Yemen”

L’Idf rende noto di avere intercettato un drone lanciato dagli Houthi dal territorio dello Yemen prima che raggiungesse il territorio israeliano e nel Paese non sono state attivate le sirene. Il velivolo senza pilota abbattuto è il primo lanciato dal gruppo, sostenuto dall’Iran e che controlla buona parte dello Yemen, che a quanto si apprende intende continuare con numerosi lanci per vendetta dopo l’attacco dell’Idf di giovedì scorso a Sanaa in cui sono rimasti uccisi il premier e diversi ministri e alti funzionari.

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16:07

Italia-Israele, Figc al lavoro per progetto umanitario

Il presidente della Figc Gabriele Gravina sta parlando con la Uefa per capire se, in concomitanza con la partita Italia-Israele valida per le qualificazioni mondiali in programma il prossimo 14 ottobre a Udine, c’è la possibilità di aderire a qualche iniziativa per un aiuto in termini umanitari, pensando al dramma dei palestinesi e degli ostaggi israeliani. E’ quanto trapela da Coverciano dove la Nazionale azzurra è in ritiro, presente anche lo stesso numero uno della Federcalcio italiana. Una delle ipotesi che circola è quella di contribuire alla Uefa Foundations for Children che ha organizzato alcune iniziative in occasione della finale di Supercoppa europea tra Psg e Tottenham che si è svolta a Udine lo scorso 13 agosto. Appena definito, il progetto sarà comunicato, si prevede nelle prossime settimane: da parte della Figc, è stato rimarcato, c’è la volontà di fare qualcosa. Intanto anche il commissario tecnico azzurro Rino Gattuso è intervenuto sul delicatissimo argomento, commentando innanzitutto le dichiarazioni del sindaco di Udine che ha detto che Italia-Israele non si dovrebbe giocare per motivi di ordine pubblico. ”Lo rispetto ma sono uno di pace e mi auguro che in tutto il mondo ci sia la pace. Mi fa male al cuore vedere bambini e civili colpiti e uccisi, è la cosa che mi tocca di più – ha affermato Gattuso – Anche la Figc si sta dando da fare per trovare soluzioni e giocare a Udine in maniera perfetta dal punto di vista della sicurezza. Il nostro dovere e fare il nostro lavoro ma spero si arrivi a una soluzione di pace non solo in Israele: fa male vedere le immagini che arrivano dal mondo”.

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16:00

Idf nega sparizioni a centri distribuzione aiuti

Le forze israeliane hanno respinto le accuse di “sparizioni forzate” di palestinesi nei centri di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation. Lo riferisce il Times of Israel. “L’accusa di sparizione forzata di residenti di Gaza nei complessi di aiuti è del tutto priva di fondamento”, si legge in una dichiarazione rilasciata pochi giorni dopo che esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani avevano lanciato l’allarme. In una nota, sette esperti dell’Onu avevano riferito di aver ricevuto segnalazioni secondo cui si erano perse le tracce di diverse persone, tra cui un bambino, che erano state nei siti della Ghf e che l’Idf sarebbe stata “direttamente coinvolta nelle sparizioni”.

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15:44

Tajani riceve ministra Esteri palestinese alla Farnesina

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricevuto alla Farnesina l’omologa dell’Autorità nazionale palestinese, Varsen Aghabekian. A seguire, i due ministri si recheranno all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per incontrare la dirigenza della struttura e per una visita ai bambini palestinesi in cura, e al Policlinico Universitario Agostino Gemelli per ulteriori incontri.

15:42

Houthi stanno lanciano droni contro Israele, difesa pronta

Gli Houthi stanno lanciando droni contro Israele per ritorsione dopo l’attacco dell’Idf di giovedì scorso a Sanaa in cui è rimasto ucciso il premier del gruppo sostenuto dall’Iran, diversi ministri e alti funzionari. Lo riferiscono fonti militari israeliane, spiegando che il primo è già stato sparato. L’aeronautica militare sta monitorando e si sta preparando per intercettare i velivoli senza pilota carichi di esplosivo. Il tempo di arrivo dei droni dallo Yemen a Israele è di diverse ore. Ieri sera il capo di stato maggiore degli Houthi Mohammed al Ghamari, ha dichiarato che ‘Israele si è aperto le porte dell’inferno’.

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15:22

Centinaia di persone a Tel Aviv per funerale Idan Shtivi

Centinaia di persone si sono radunate a Tel Aviv per accompagnare la famiglia di Idan Shtivi – uno dei due ostaggi recuperati sabato senza vita dall’Idf e dallo Shin Bet – durante il suo corteo funebre. Lungo il percorso, tantissimi giovani hanno sventolato bandiere israeliane e innalzato cartelli con i quali si chiedeva scusa a Shtivi. Shtivi, 28 anni, è stato ucciso da Hamas il 7 ottobre 2023, mentre partecipava al festival musicale Nova, nel sud di Israele.

15:08

Presidente Slovenia: “Amnesia collettiva su stop genocidio”

“Sono passati solo 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Solo 80 anni e sembra che abbiamo già dimenticato quanto siano vitali i diritti umani e la dignità per la civiltà e il progresso sociale. Questa amnesia collettiva è così profonda che persino la prevenzione del genocidio, il crimine piu’ abominevole contro l’umanità, non ha più l’urgenza che aveva un tempo”. Lo ha dichiarato la presidente della Slovenia, Natasa Pirc Musar, intervenendo al Forum strategico di Bled. “Non sono qui per paragonare la disumanizzazione di milioni di persone sotto il nazismo e il fascismo, che ha portato all’Olocausto e ad altri crimini contro l’umanità. Tutt’altro. Ma devo dire questo: il mondo ha condannato il genocidio di Srebrenica e ha assicurato i suoi autori alla giustizia. Perché allora, solo tre decenni dopo, alcuni politici tollerano, e addirittura difendono, la politica genocida di Israele nei confronti dei palestinesi a Gaza? La comunità internazionale ha condannato con forza l’attacco terroristico di Hamas nell’ottobre 2023. Come mai non c’è lo stesso consenso quando si tratta delle persone che vivono a Gaza? Com’è possibile che ci siano ancora politici, anche negli Stati membri dell’Unione europea, che tollerano che la maggior parte della popolazione di Gaza sia stata sfollata più volte? Che oltre il 90% delle case sia danneggiato o distrutto?”, ha aggiunto. “Come possono accettare la grave carenza di cibo, acqua, carburante, medicine e alloggi? O le notizie secondo cui Israele sta negoziando con il Sud Sudan per trasferire persone da una terra devastata dalla guerra e a rischio di carestia a un’altra? O il fatto che gli stessi operatori umanitari e medici stiano morendo di fame mentre cercano di aiutare chi ne ha bisogno? Come possono non commuoversi dopo che la notizia ha fatto il giro del mondo che la città di Gaza e le zone circostanti sono ora, signore e signori, ufficialmente in condizioni di carestia? Queste non sono domande retoriche. Come esseri umani, dobbiamo garantire che la Striscia di Gaza e la Cisgiordania non scompaiano mai dai riflettori politici”, ha concluso.

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15:00

Cia: “Fermare la guerra e la carestia in atto”

“E’ inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala”. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla. “L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia”, dice il presidente nazionale Cristiano Fini. “Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando – prosegue – per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”.

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14:50

Yemen, Lahbib (Ue): “Violenza aumenta con attacchi israeliani”

“La violenza in Yemen sta aumentando con attacchi da parte di Israele che uccidono anche civili. Chiediamo a tutte le parti di ridurre le tensioni. Condanniamo fermamente la detenzione arbitraria del personale delle Nazioni Unite da parte degli Houthi, che mette in pericolo gli operatori umanitari e gli aiuti salvavita per chi ne ha bisogno. I civili devono essere protetti”. Lo scrive su X la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib.

14:49

Flotilla Gaza, Salis a Tajani: “Preoccupano le parole di Ben-Gvir”

La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha inviato questa mattina una lettera al ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, manifestando “particolare preoccupazione” per le ultime dichiarazioni del ministro della Sicurezza nazionale del governo israeliano, Itamar Ben-Gvir, che preannuncia che i volontari della Global Sumud Flotilla, partiti anche da Genova per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, saranno trattati in tutto e per tutto alla stregua di terroristi. La sindaca rivolge un “sentito appello” a Tajani per “monitorare con la massima attenzione la missione dei nostri concittadini, facendo sentire la vicinanza e l’appoggio delle istituzioni in una iniziativa di così alto valore”. Nella lettera, Salis ricorda anche “di aver garantito il pieno appoggio del Comune di Genova all’iniziativa a “riconferma della forte vocazione solidaristica della mia città e di tutta la comunità genovese”.

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14:35

Hamas: “Gaza non è in vendita”

Gaza “non è in vendita”. Lo ha detto un funzionario di Hamas dopo che il Washington Post ha riferito di un piano postbellico degli Stati Uniti per spostare la popolazione e porre il territorio palestinese sotto il controllo degli Stati Uniti. Il piano di 38 pagine, visionato dal quotidiano americano, prevede lo spostamento “volontario” dei due milioni di abitanti di Gaza in altri Paesi o in aree sicure all’interno del territorio devastato da quasi due anni di guerra, mentre viene ricostruito per trasformarlo in un centro turistico e tecnologico. Il territorio palestinese – secondo quanto si legge nel piano riportato dal giornale americano – sarebbe posto sotto l’amministrazione di un’entità chiamata Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust, o GREAT Trust, che poi lascerà il posto a una “entità palestinese riformata e deradicalizzata”. Coloro che accettano di partire riceverebbero 5.000 dollari in contanti e assistenza per quattro anni di affitto e un anno di cibo. “Gaza non è in vendita”, ha affermato sui social media il membro dell’ufficio politico di Hamas, Bassem Naim, affermando che il territorio è “parte integrante della grande patria palestinese”. “Hamas rifiuta tutti questi piani che sfollano il nostro popolo e mantengono l’occupante sulle nostre terre”, ha detto un altro funzionario di Hamas in condizione di anonimato.

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14:33

Decine di giovani ultrareligiosi si sono arruolati oggi nell’Idf

Questa mattina decine di giovani haredim (ebrei ultra-ortodossi) si sono presentati alla sede di arruolamento di Tel Hashomer, nel centro di Israele. La maggior parte degli ultrareligiosi finora non prendevano parte al servizio militare, dedicandosi invece agli studi religiosi nelle yeshivot (le scuole degli haredim) e protetti da accordi politici che garantivano l’esenzione.   Da mesi è in corso un braccio di ferro dentro il governo e con i leader dei partiti religiosi che chiedono la continuazione dell’esenzione mentre i vertici militari vogliono che i giovani ortodossi partecipino alla leva per la difesa e la sicurezza del Paese. Secondo fonti della Difesa, gli arruolamenti di oggi riflettono un cambiamento che sta avvenendo gradualmente: sempre più giovani haredim scelgono di servire pur mantenendo il loro stile di vita religioso. Tuttavia, parallelamente continuano a svolgersi manifestazioni contro la leva: segno delle profonde divisioni che il tema continua a suscitare all’interno della società israeliana.

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14:21

A un giorno da mobilitazione di massa crolla sito riservisti Idf

A 24 ore della mobilitazione di massa di decine di migliaia di soldati nell’esercito israeliano, il sito dei riservisti dell’Idf è andato in crash impedendo le registrazioni.

14:21

Gaza, Gattuso: “Israele? Sono uomo di pace ma dobbiamo giocare”

“Sono un uomo di pace, mi auguro che la pace ci sia in tutto il mondo, fa male al cuore  vedere civili e bambini che lasciano la vita; dopo però facciamo un altro mestiere, il presidente Gravina si sta dando da fare per trovare soluzioni per riuscire a fare la gara a Udine con Israele in modo perfetto”. Lo ha detto il neo ct Gennaro Gattuso durante la prima conferenza a Coverciano.  “Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare, purtroppo c’è una guerra in atto e questo fa male”, ha rimarcato Gattuso.

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14:12

Schlein: “Governo italiano difenda attivisti Sumud Flotilla”

“Le minacce del ministro israeliano Givir contro le attiviste e gli attivisti della Global Sumud Flotilla vanno rispedite con forza al mittente da parte dei governi europei, del governo italiano e anche dell’Ue. E’ partita la più grande missione umanitaria dal basso che cerca di rompere il blocco degli aiuti umanitari, del cibo, dell’energia, dell’acqua, ai palestinesi operato dal governo criminale di Netanyahu e dei suoi ministri che parlano apertamente della loro intenzione di cancellare Gaza e la Palestina. In questa vicenda l’unica cosa illegale sono i crimini del governo Netanyahu. Noi siamo e saremo al fianco degli attivisti della Global sumud flottilla e siamo convinti che il governo italiano debba prendere posizione per difendere gli attivisti italiani che sono a bordo”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a margine della sua visita alla Feste dell’Unità a Livorno, dove è stato organizzato un pranzo con volontari e militanti dem.

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13:55

Erdogan al vertice Sco: “Nessuna scusa per le atrocità a Gaza”

“Non ci sono spiegazioni o scuse sul fatto che non si è riusciti a fermare 23 mesi di atrocità commesse a Gaza, dove neonati, bambini e anziani muoiono di fame”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante il suo intervento al vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shangahi, in corso a Tianjin in Cina, tramesso dalla tv di Stato turca Trt. “Dobbiamo invertire questa tendenza”, ha detto il leader turco, invitando gli altri leader presenti al vertice a prendere posizione. “È responsabilità di tutti noi trasformare l’Onu in una piattaforma che rappresenti la giustizia globale di fronte alle atrocità a cui il popolo palestinese è sottoposto da anni”, ha aggiunto Erdogan.

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13:22

Global Sumud Flotilla, preoccupati da dichiarazioni Israele

“Preoccupazione” per le dichiarazioni da Israele che gli esponenti della Global Sumud Flotilla saranno trattati come terroristi è stata espressa da Sergio Pratali Maffei, rappresentante per il Friuli Venezia Giulia dell’ iniziativa. “Preoccupa sì – ha aggiunto intervenendo a un sit-in davanti al Varco 4 del Porto di Trieste per chiedere la pace – ma ovviamente l’abbiamo messo in conto. Noi lavoriamo all’interno del diritto internazionale. Nelle precedenti missioni le navi sono state sempre intercettate in acque internazionali, quindi la violazione è da parte loro. Ci sono stati anche dei morti, come sapete, però la missione, oltre ad avere un valore umanitario, ha anche un valore politico e simbolico. Laddove c’è un immobilismo da parte dei governi – ha sottolineato – in particolare da parte di quelli italiani, la società civile a livello internazionale si sta muovendo. Le preoccupazioni da parte di chi partecipa c’è – ha ribadito – sono tutte persone che mettono a rischio la propria vita, ma che in questa fase storica ritengono che non sia possibile continuare a restare a guardare”. “Siamo fuori dal porto di Trieste – ha proseguito Pratali Maffei – perché da qui partono le armi per Israele, e in questi giorni durante i quali sta partendo la flottiglia Global Sumud Flotilla, stiamo cercando di organizzare una resistenza, qualora ci fossero problemi con la missione in atto”. “Tutte le navi devono tornare – ha concluso – soprattutto tutti i volontari imbarcati devono tornare”. 

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12:20

Global Sumud Flotilla rientrata a Barcellona per maltempo

La spedizione di una ventina di imbarcazioni della Global Sumud Flotilla salpata  ieri da Barcellona per portare aiuti umanitari a Gaza, è rientrata all’alba di oggi nel porto catalano a causa del maltempo che si è abbattuto sul nordest della Spagna. Lo segnalano fonti dell’organizzazione riprese dai media iberici. La decisione di rientrare è stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg. Attualmente è in corso una riunione per decidere come e quando ripartire, segnalano fonti dell’organizzazione riprese dall’agenzia Efe. 

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11:40

Netanyahu chiede a capo Idf di non fare briefing con i media

Durante la riunione del gabinetto di sicurezza che si è tenuto tra ieri sera e questa mattina, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha criticato il capo di stato maggiore Eyal Zamir chiedendogli di “smettere con i briefing dell’esercito ai media”, affermando che “danneggiano la coesione e lo spirito combattivo e non sono legittimi in una democrazia”. E ha aggiunto: “Si può discutere all’interno della stanza, ma all’esterno ci deve essere un pugno di ferro e un fronte unito”. Zamir non ha risposto. Lo riferisce Ynet. 

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11:34

Hamas, 98 vittime e 404 feriti a Gaza nelle ultime 24 ore

Secondo il ministero della Sanità di Hamas, 98 persone sono state uccise e 404 ferite nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi dell’Idf. Nella nota ufficiale il ministero scrive che diverse vittime si trovano ancora sotto le macerie e nelle strade, ma le squadre di soccorso e la protezione civile non possono raggiungerle. Il bilancio complessivo dall’inizio della guerra è salito a 63.557 morti e 160.660 feriti. Secondo Hamas, tra le vittime figurano anche quelle definite “dei soccorsi umanitari”: nelle ultime 24 ore 46 persone sono morte e 239 sono rimaste ferite mentre cercavano di ottenere aiuti. Il totale di queste vittime è ora di 2.294 morti e oltre 16.839 feriti.

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11:26

Ministero Gaza: 9 morti per fame in 24 ore, 3 sono bambini

Il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato nove decessi dovuti a carestia e malnutrizione, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando che ciò porta il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nell’enclave a 348, tra cui 127 bambini. Nel frattempo, è salito a 34 il bilancio dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani dall’alba, secondo l’emittente che cita fonti ospedaliere.

10:53

Libano, Israele fortifica nuove posizioni nel sud

L’esercito israeliano ha fortificato una delle cinque postazioni militari all’interno del territorio libanese. Lo riferiscono testimoni oculari e il corrispondente nel sud del Libano del quotidiano francofono L’Orient-Le Jour, secondo cui l’esercito israeliano, con bulldozer e camion, ha condotto dei lavori di rafforzamento della postazione di Jamal Blat, nel settore centrale della linea di demarcazione tra i due paesi. Nonostante l’accordo del cessate il fuoco del 24 novembre scorso, l’esercito israeliano continua a occupare cinque posizioni nel sud del Libano. E nelle scorse settimane ha già condotto lavori di fortificazione di altre postazioni in Libano nella zona di Khiam e lungo la strada tra Marjoyoun e Hula. Le autorità libanesi, sotto pressione da parte degli Stati Uniti perché avviino il disarmo degli Hezbollah, chiedono che Israele si ritiri dal territorio libanese. 

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10:19

Famiglie ostaggi: “Netanyahu li sta sacrificando per sua sopravvivenza politica”

Con la sua dichiarazione secondo cui non sarebbe stato preso in considerazione alcun accordo sugli ostaggi durante la riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera, Benjamin Netanyahu sta cercando di “insabbiare” l’accordo sugli ostaggi. Lo sostiene il Forum delle famiglie degli ostaggi, secondo cui il primo ministro israeliano “sta sacrificando gli ostaggi e i soldati sull’altare della sua sopravvivenza politica, mentre Hamas ha sul tavolo un accordo tangibile accettato”.

09:49

Flotilla Italia a Israele: “Andiamo avanti, missione legale”

“Noi non ci fermiamo, andremo avanti. Non ci facciamo intimorire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità”. A dirlo Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla, in merito all’avvertimento del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir di arresti per gli attivisti e sequestri delle loro navi. “Mi auguro, nel caso in cui Israele metta in partica arresti con il carcere duro, che il nostro governo intervenga perché siamo cittadini italiani e navighiamo in acque internazionali – sottolinea – Quindi Israele non ha alcun diritto di arrestarci e sequestrare le nostre navi”. 

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09:39

Houthi: attaccata petroliera israeliana nel Mar Rosso

Gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato di aver attaccato la petroliera israeliana “Scarlet Ray” con un missile balistico nel Mar Rosso, a circa 1.000 chilometri a nord dello Yemen. La nave appartiene alla compagnia di navigazione Ray, di proprietà dell’imprenditore israeliano Abraham Ungar.

Secondo l’United Kingdom Maritime Trade Operations, che riferisce sugli incidenti nel Mar Rosso, il capitano della nave ha affermato che, nonostante si siano verificate esplosioni e schegge, la nave e l’equipaggio non hanno riportato danni.

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09:28

Tv: Netanyahu respinge richiesta di voto sull’accordo ostaggi

Nel corso della riunione del gabinetto di sicurezza israeliano, che si è conclusa nelle prime ore del mattino, le Idf hanno espresso sostegno a un accordo per il rilascio degli ostaggi, ma il primo ministro Benyamin Netanyahu ha chiarito che  “non c’era alcun accordo all’ordine del giorno”. Lo riferisce Channel 13. Secondo quanto riferito intanto da Ynet, la maggior parte dei ministri ha espresso opposizione a un accordo parziale. Il ministro Itamar Ben Gvir e altri ministri hanno chiesto un voto di principio contro un accordo parziale, ma Netanyahu ha affermato che non era necessario votare, perché non era all’ordine del giorno. 

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09:22

Leader Sco “preoccupati” per continua escalation a Gaza

I Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) si dicono “preoccupati” per l’escalation israelo-palestinese e condannano le azioni che hanno causato vittime civili nella Striscia di Gaza. “Gli Stati membri, ribadendo la loro profonda preoccupazione per la continua escalation del conflitto israelo-palestinese, condannano fermamente le azioni che hanno causato numerose vittime civili e la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza”, si legge nella dichiarazione di Tianjin, adottata in seguito al vertice dell’organizzazione in Cina. I leader della Sco “sottolineano la necessità di garantire un cessate il fuoco tempestivo, completo e sostenibile, l’accesso agli aiuti umanitari e di intensificare gli sforzi per raggiungere la pace, la stabilità e la sicurezza per tutti i residenti della regione”. Il documento sottolinea che l’unico modo possibile per garantire la pace e la stabilità in Medio Oriente è una soluzione globale ed equa della questione palestinese. 

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08:47

Al Jazeera, 17 uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall’alba

Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani in diverse zone di Gaza dall’alba di oggi. Lo scrive Al Jazeera citando fonti negli ospedali della Striscia.

08:32

Idf, ‘ucciso agente Hezbollah nel sud del Libano’

L’esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso un agente di Hezbollah in un attacco avvenuto nella notte nella zona di Nabatieh, nel Libano meridionale. Nella dichiarazione l’Idf ha aggiunto che l’attacco è avvenuto “su un importante sito di Hezbollah”.

07:59

Ben Gvir: attivisti Sumud saranno trattati come terroristi

Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha presentato al governo un piano volto a fermare la Global Sumud Flotilla in base al quale tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata – a differenza della precedente prassi – nelle prigioni israeliane di Ketziot e Damon, utilizzate per detenere i terroristi in condizioni rigorose tipicamente riservate ai prigionieri di sicurezza. Agli attivisti saranno negati privilegi speciali come tv, radio e cibo specifico: “Non permetteremo a chi sostiene il terrorismo di vivere nell’agiatezza”, ha dichiarato Ben-Gvir citato dal Jerusalem Post.

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07:59

Nyt, stretta Usa su palestinesi, sospesi quasi tutti visti

L’amministrazione Trump ha emanato una sospensione radicale delle approvazioni di quasi tutti i tipi di visti per visitatori per i titolari di passaporto palestinese. Lo riporta il New York Times. Le misure, illustrate in un cablogramma del 18 agosto inviato dalla sede centrale del Dipartimento di Stato a tutte le ambasciate e i consolati statunitensi, impedirebbero anche a molti palestinesi della Cisgiordania e della diaspora palestinese di entrare in Usa con vari tipi di visti non-immigranti e riguardano i permessi per cure mediche, studi universitari, visite ad amici o parenti e viaggi d’affari, almeno temporaneamente.

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07:35

Sàar a Rubio, lavoriamo alla sovranità sulla Cisgiordania

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar ha informato il suo omologo statunitense Marco Rubio che in Israele si sta discutendo dell’applicazione della sovranità israeliana sui territori della Cisgiordania e che il governo sta preparando il terreno per tale iniziativa nei prossimi mesi. I due hanno discusso la questione durante il loro incontro a Washington la scorsa settimana, come riferiscono i media nazionali. 

07:33

Netanyahu: ‘nessuna rivendicazione sugli Stati confinanti’

“Contrariamente alle accuse false, Israele non ha rivendicazioni territoriali verso nessuno degli Stati confinanti. Il nostro obiettivo è la pace e la sicurezza”. Lo ha scritto sul suo account X in inglese il premier israeliano Benyamin Netanyahu. 

07:33

Yemen, gli Houti arrestano 11 operatori dell’Onu

L’Onu ha annunciato stasera l’arresto di almeno 11 dei suoi dipendenti da parte dei ribelli Houthi nella capitale Sana’a e Hodeida, città controllate da insorti filo-iraniani. “Almeno 11 membri dello staff delle Nazioni Unite sono stati arrestati”, ha dichiarato in un comunicato l’inviato dell’Onu per lo Yemen, Hans Grundberg. L’Onu, ha aggiunto, “condanna la nuova ondata di arresti arbitrari di membri dello staff delle Nazioni Unite effettuata oggi a Sana’a e Hodeida da Ansar Allah (nome ufficiale degli Houthi, n.d.r.), nonché l’irruzione nei locali delle Nazioni Unite e il sequestro di proprietà delle Nazioni Unite”. 

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07:32

Houthi, Israele si è aperto le porte dell’inferno

“Il nemico israeliano si è spalancato le porte dell’inferno uccidendo il primo ministro e i ministri a Sanaa. La nostra risposta sarà dura e dolorosa, con opzioni strategiche efficaci e forti”. E’ la minaccia lanciata questa sera dal capo di stato maggiore degli Houthi, Mohammed al Ghamari. In precedenza il gruppo che controlla la maggior parte dello Yemen ha fatto sapere che il ministro della Sanità, colpito giovedì scorso dall’attacco dell’Idf, è morto per le ferite riportate nel raid israeliano.

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