L’esercito israeliano si è addentrato ulteriormente nella città di Gaza con soldati e carri armati che si sono spinti fino a Sheikh Radwan, uno dei quartieri più grandi e affollati del centro urbano: lo riporta Reuters sul suo sito.   Nelle ultime settimane, le forze israeliane sono avanzate attraverso la periferia esterna di Gaza City e ora si trovano a pochi chilometri dal centro città, nonostante gli appelli internazionali a fermare l’offensiva.\n

La ‘Giornata di disordini’ indetta per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine immediata della guerra è cominciata questa mattina presto con i manifestanti che hanno incendiato diversi cassonetti intorno alla residenza del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, per creare un ‘anello di fuoco’ attorno al luogo. Uno degli incendi è stato appiccato a 100 metri dalla residenza ufficiale del primo ministro. Le leader della protesta sono Anat Engerst, madre del rapito Matan, e Vicky Cohen, madre di Nimrod. 

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Intanto anche il Belgio riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea dell’Onu. Una decisione che provoca la dura reazione del ministro israeliano di estrema destra Ben-Gvir: ‘I Paesi europei che si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona’. 

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Il presidente israeliano Herzog è atteso in Vaticano dove giovedì incontrerà papa Leone. Tra i temi la sorte di Gaza e degli ostaggi e la protezione dei cristiani in Medio Oriente

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Il revisore dello Stato di Israele Metanyahu Engelman ha pubblicato un rapporto severo sulla gestione del fronte interno israeliano dallo scoppio della guerra \”Spade di ferro\”. Nel documento si afferma che Benyamin Netanyahu, che ha ricoperto la carica di primo ministro per 13 degli ultimi 14 anni e mezzo, aveva l’obbligo di assicurare una risposta alle carenze di lunga data nella preparazione civile alle emergenze. Engelman ha menzionato anche i mandati degli ex premier Naftali Bennett e Yair Lapid, ma ha sottolineato che Netanyahu non ha garantito un adeguato sistema di risposta civile in caso di crisi.

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Una parte della Global Sumud Flotilla, la spedizione che mira a rompere il blocco navale di Israele a Gaza e a consegnare aiuti umanitari alla popolazione stremata,  ha dovuto fare oggi sosta alle isole Baleari, secondo quanto ha confermato la giornalista Marta Viana, a bordo di una delle imbarcazioni, a Catalunya Radio.   Una trentina di imbarcazioni, con a bordo oltre 300 attivisti provenienti da 44 Paesi, fra cui Greta Thunberg, erano partite domenica dal porto di Barcellona, dove tuttavia erano dovute rientrare all’alba di lunedì per le avverse condizioni meteo. Dopo la ripartenza, nella serata di lunedì, ieri cinque delle barche a vela più piccole, sono rientrate a Barcellona per i danni subiti dal mare grosso. Per tutte le altre 24 imbarcazioni che hanno continuato la traversata era prevista una sosta tecnica oggi alle isole Baleari, per fare le riparazioni necessarie e attendere gli altri natanti da Barcellona e riunire il convoglio. Tuttavia, la sosta a Maiorca e Minorca è stata limitata  a sole sette imbarcazioni, ha segnalato  Marta Viana, mentre il resto ha proseguito per riunirsi in acque internazionali al largo della Tunisia con le altre flotte di attivisti, provenienti da vari porti del Mediterraneo, fra cui Genova, la Sicilia, Tunisi e la Grecia. e puntare verso Gaza.   La data inizialmente prevista per il raduno era giovedì 4 settembre, ma il programma è subordinato alle condizioni meteo e marittime. Nonostante gli imprevisti, l’organizzazione della Global Sumud Flotilla conferma che almeno altre venti imbarcazioni si uniranno alla missione nei prossimi giorni.   In collegamento con Catalunya Radio, l’ex sindaca di Barcellona, che fa parte della spedizione, ha minimizzato i contrattempi, ricordando che si tratta di \”un’impresa cittadina auto-organizzata di una portata mai vista\”. L’obiettivo è infatti realizzare \”la più grande missione umanitaria per Gaza\”. \”La maggior parte della Flotilla prosegue la sua rotta\”, ha assicurato Colau e stima di raggiungere la Striscia di Gaza entro 14 giorni, salvo ulteriori imprevisti. L’ex sindaca ha, inoltre, riferito che droni non identificati hanno sorvolato alcune imbarcazioni della flotta, anche se \”non ci sono stati problemi di sicurezza\”.

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\”È giunto il momento di applicare la sovranità israeliana in Giudea e Samaria (Cisgiordania) e togliere dal tavolo la divisione di questa piccola terra\”. Lo ha dichiarato il ministro-colono di estrema destra Bezalel Smotrich, insieme con il presidente del Consiglio delle ‘comunità ebraiche in Giudea e Samaria (Yesha)’ Yisrael Gantz. \”Massimo territorio, minimo numero di arabi\”, ha affermato, \”il largo consenso a favore della sovranità deriva dalla consapevolezza che non si può permettere a una minaccia esistenziale di operare al nostro interno\”. Smotrich ha poi invitato il primo ministro Benyamin Netanyahu ad applicare la sovranità, aggiungendo che la sua intenzione è di \”estendere la legge israeliana sull’82% del territorio della Cisgiordania, lasciando il restante 18% ai palestinesi\”.

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L’esercito israeliano si è addentrato ulteriormente nella città di Gaza con soldati e carri armati che si sono spinti fino a Sheikh Radwan, uno dei quartieri più grandi e affollati del centro urbano: lo riporta Reuters sul suo sito.   Nelle ultime settimane, le forze israeliane sono avanzate attraverso la periferia esterna di Gaza City e ora si trovano a pochi chilometri dal centro città, nonostante gli appelli internazionali a fermare l’offensiva. I residenti di Gaza City hanno riferito a Reutes che l’esercito ha distrutto case e accampamenti di tende che ospitavano palestinesi sfollati dopo quasi due anni di guerra.

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Per la prima volta dopo settimane le sirene d’allarme stanno suonando a Tel Aviv. Lo ha constatato l’Ansa sul posto.

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Le Forze di difesa israeliane e lo Shin Bet hanno ucciso il terrorista Misbah Salim Misbah Daya, il capo a Gaza del gruppo terroristico delle Brigate Mujahideen. Lo ha riferito l’Idf pubblicando il filmato dell’attacco attuato la scorsa settimana durante le operazioni in corso nella Striscia di Gaza. In realtà è la quarta volta che l’Idf afferma di aver eliminato il leader dell’organizzazione negli ultimi mesi, dopo che i predecessori di Dayyah sono stati tutti uccisi dalle forze di sicurezza israeliane.

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Un gruppo di 365 riservisti contrari alla conquista di Gaza City ha annunciato in una lettera che non si sarebbe più presentato in servizio in caso di richiamo a combattere. L’iniziativa è affiliata al gruppo di sinistra contro la guerra Standing Together. \”Siamo oltre 365 soldati, e il numero continua a crescere, che hanno prestato servizio durante la guerra e hanno dichiarato che non si presenteranno in servizio quando saranno richiamati\”, ha dichiarato ieri il sergente Max Kresch in una conferenza stampa a Tel Aviv. \”Ci rifiutiamo di prendere parte alla guerra illegale di Netanyahu e consideriamo un dovere patriottico rifiutare e chiedere conto ai nostri leader\”. Kresch, un medico da combattimento, ha affermato che il gruppo di riservisti e soldati è composto dalle stesse persone che si sono precipitate in prima linea durante l’attacco guidato da Hamas del 7 ottobre 2023 per proteggere Israele. \”È proprio questo stesso senso del dovere che ci spinge a rifiutare\”, ha dichiarato. Intanto un’organizzazione di mogli di soldati ha dichiarato al Wall Street Journal che un gran numero di uomini, dopo mesi di guerra, sono ora disoccupati, divorziati o sull’orlo della rovina finanziaria per il tempo trascorso lontano da casa.

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L’Unifil ha dichiarato che alcuni droni israeliani hanno sganciato quattro granate nei pressi delle forze di pace, in quello che è stato definito \”uno degli attacchi più gravi\” contro il proprio personale dal cessate il fuoco di novembre. \”Ieri mattina, alcuni droni delle Forze di difesa Israeliane hanno sganciato quattro granate nei pressi delle forze di pace dell’Unifil impegnate a rimuovere i blocchi stradali che impedivano l’accesso a una postazione delle Nazioni Unite\”, ha dichiarato la forza Onu.

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La ‘Giornata di disordini’ indetta per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine immediata della guerra è cominciata questa mattina presto con i manifestanti che hanno incendiato diversi cassonetti intorno alla residenza del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, per creare un ‘anello di fuoco’ attorno al luogo. Uno degli incendi è stato appiccato a 100 metri dalla residenza ufficiale del primo ministro. Le leader della protesta sono Anat Engerst, madre del rapito Matan, e Vicky Cohen, madre di Nimrod. Le manifestazioni sono iniziate spontaneamente alle 6.30 (5.30 in Italia) ma erano previste alla Knesset a mezzogiorno. 

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L’esercito israeliano si è addentrato ulteriormente nella città di Gaza con soldati e carri armati che si sono spinti fino a Sheikh Radwan, uno dei quartieri più grandi e affollati del centro urbano: lo riporta Reuters sul suo sito.   Nelle ultime settimane, le forze israeliane sono avanzate attraverso la periferia esterna di Gaza City e ora si trovano a pochi chilometri dal centro città, nonostante gli appelli internazionali a fermare l’offensiva.

La ‘Giornata di disordini’ indetta per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine immediata della guerra è cominciata questa mattina presto con i manifestanti che hanno incendiato diversi cassonetti intorno alla residenza del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, per creare un ‘anello di fuoco’ attorno al luogo. Uno degli incendi è stato appiccato a 100 metri dalla residenza ufficiale del primo ministro. Le leader della protesta sono Anat Engerst, madre del rapito Matan, e Vicky Cohen, madre di Nimrod. 

Intanto anche il Belgio riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea dell’Onu. Una decisione che provoca la dura reazione del ministro israeliano di estrema destra Ben-Gvir: ‘I Paesi europei che si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona’. 

Il presidente israeliano Herzog è atteso in Vaticano dove giovedì incontrerà papa Leone. Tra i temi la sorte di Gaza e degli ostaggi e la protezione dei cristiani in Medio Oriente

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meno di un minuto fa

Droni israeliani attaccano contingente Unifil in Libano

3 minuti fa

Revisore Stato accusa Netanyahu: “Risposta alle crisi inadeguato”

Il revisore dello Stato di Israele Metanyahu Engelman ha pubblicato un rapporto severo sulla gestione del fronte interno israeliano dallo scoppio della guerra “Spade di ferro”. Nel documento si afferma che Benyamin Netanyahu, che ha ricoperto la carica di primo ministro per 13 degli ultimi 14 anni e mezzo, aveva l’obbligo di assicurare una risposta alle carenze di lunga data nella preparazione civile alle emergenze. Engelman ha menzionato anche i mandati degli ex premier Naftali Bennett e Yair Lapid, ma ha sottolineato che Netanyahu non ha garantito un adeguato sistema di risposta civile in caso di crisi.

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4 minuti fa

Sosta tecnica a Baleari per alcune barche Global Sumud Flotilla

Una parte della Global Sumud Flotilla, la spedizione che mira a rompere il blocco navale di Israele a Gaza e a consegnare aiuti umanitari alla popolazione stremata,  ha dovuto fare oggi sosta alle isole Baleari, secondo quanto ha confermato la giornalista Marta Viana, a bordo di una delle imbarcazioni, a Catalunya Radio.   Una trentina di imbarcazioni, con a bordo oltre 300 attivisti provenienti da 44 Paesi, fra cui Greta Thunberg, erano partite domenica dal porto di Barcellona, dove tuttavia erano dovute rientrare all’alba di lunedì per le avverse condizioni meteo. Dopo la ripartenza, nella serata di lunedì, ieri cinque delle barche a vela più piccole, sono rientrate a Barcellona per i danni subiti dal mare grosso. Per tutte le altre 24 imbarcazioni che hanno continuato la traversata era prevista una sosta tecnica oggi alle isole Baleari, per fare le riparazioni necessarie e attendere gli altri natanti da Barcellona e riunire il convoglio. Tuttavia, la sosta a Maiorca e Minorca è stata limitata  a sole sette imbarcazioni, ha segnalato  Marta Viana, mentre il resto ha proseguito per riunirsi in acque internazionali al largo della Tunisia con le altre flotte di attivisti, provenienti da vari porti del Mediterraneo, fra cui Genova, la Sicilia, Tunisi e la Grecia. e puntare verso Gaza.   La data inizialmente prevista per il raduno era giovedì 4 settembre, ma il programma è subordinato alle condizioni meteo e marittime. Nonostante gli imprevisti, l’organizzazione della Global Sumud Flotilla conferma che almeno altre venti imbarcazioni si uniranno alla missione nei prossimi giorni.   In collegamento con Catalunya Radio, l’ex sindaca di Barcellona, che fa parte della spedizione, ha minimizzato i contrattempi, ricordando che si tratta di “un’impresa cittadina auto-organizzata di una portata mai vista”. L’obiettivo è infatti realizzare “la più grande missione umanitaria per Gaza”. “La maggior parte della Flotilla prosegue la sua rotta”, ha assicurato Colau e stima di raggiungere la Striscia di Gaza entro 14 giorni, salvo ulteriori imprevisti. L’ex sindaca ha, inoltre, riferito che droni non identificati hanno sorvolato alcune imbarcazioni della flotta, anche se “non ci sono stati problemi di sicurezza”.

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11 minuti fa

Smotrich: “È ora di applicare la sovranità sulla Cisgiordania”

“È giunto il momento di applicare la sovranità israeliana in Giudea e Samaria (Cisgiordania) e togliere dal tavolo la divisione di questa piccola terra”. Lo ha dichiarato il ministro-colono di estrema destra Bezalel Smotrich, insieme con il presidente del Consiglio delle ‘comunità ebraiche in Giudea e Samaria (Yesha)’ Yisrael Gantz. “Massimo territorio, minimo numero di arabi”, ha affermato, “il largo consenso a favore della sovranità deriva dalla consapevolezza che non si può permettere a una minaccia esistenziale di operare al nostro interno”. Smotrich ha poi invitato il primo ministro Benyamin Netanyahu ad applicare la sovranità, aggiungendo che la sua intenzione è di “estendere la legge israeliana sull’82% del territorio della Cisgiordania, lasciando il restante 18% ai palestinesi”.

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25 minuti fa

Media: esercito israeliano avanza verso centro di Gaza City

L’esercito israeliano si è addentrato ulteriormente nella città di Gaza con soldati e carri armati che si sono spinti fino a Sheikh Radwan, uno dei quartieri più grandi e affollati del centro urbano: lo riporta Reuters sul suo sito.   Nelle ultime settimane, le forze israeliane sono avanzate attraverso la periferia esterna di Gaza City e ora si trovano a pochi chilometri dal centro città, nonostante gli appelli internazionali a fermare l’offensiva. I residenti di Gaza City hanno riferito a Reutes che l’esercito ha distrutto case e accampamenti di tende che ospitavano palestinesi sfollati dopo quasi due anni di guerra.

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09:01

Sirene d’allarme a Tel Aviv, prima volta da settimane

Per la prima volta dopo settimane le sirene d’allarme stanno suonando a Tel Aviv. Lo ha constatato l’Ansa sul posto.

08:05

Idf e Shin Bet: ucciso capo Brigate Mujahideen a Gaza

Le Forze di difesa israeliane e lo Shin Bet hanno ucciso il terrorista Misbah Salim Misbah Daya, il capo a Gaza del gruppo terroristico delle Brigate Mujahideen. Lo ha riferito l’Idf pubblicando il filmato dell’attacco attuato la scorsa settimana durante le operazioni in corso nella Striscia di Gaza. In realtà è la quarta volta che l’Idf afferma di aver eliminato il leader dell’organizzazione negli ultimi mesi, dopo che i predecessori di Dayyah sono stati tutti uccisi dalle forze di sicurezza israeliane.

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07:50

Israele, gruppo di riservisti annuncia che non si presenterà

Un gruppo di 365 riservisti contrari alla conquista di Gaza City ha annunciato in una lettera che non si sarebbe più presentato in servizio in caso di richiamo a combattere. L’iniziativa è affiliata al gruppo di sinistra contro la guerra Standing Together. “Siamo oltre 365 soldati, e il numero continua a crescere, che hanno prestato servizio durante la guerra e hanno dichiarato che non si presenteranno in servizio quando saranno richiamati”, ha dichiarato ieri il sergente Max Kresch in una conferenza stampa a Tel Aviv. “Ci rifiutiamo di prendere parte alla guerra illegale di Netanyahu e consideriamo un dovere patriottico rifiutare e chiedere conto ai nostri leader”. Kresch, un medico da combattimento, ha affermato che il gruppo di riservisti e soldati è composto dalle stesse persone che si sono precipitate in prima linea durante l’attacco guidato da Hamas del 7 ottobre 2023 per proteggere Israele. “È proprio questo stesso senso del dovere che ci spinge a rifiutare”, ha dichiarato. Intanto un’organizzazione di mogli di soldati ha dichiarato al Wall Street Journal che un gran numero di uomini, dopo mesi di guerra, sono ora disoccupati, divorziati o sull’orlo della rovina finanziaria per il tempo trascorso lontano da casa.

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07:50

Unifil, attacco israeliano in Libano contro i caschi blu

L’Unifil ha dichiarato che alcuni droni israeliani hanno sganciato quattro granate nei pressi delle forze di pace, in quello che è stato definito “uno degli attacchi più gravi” contro il proprio personale dal cessate il fuoco di novembre. “Ieri mattina, alcuni droni delle Forze di difesa Israeliane hanno sganciato quattro granate nei pressi delle forze di pace dell’Unifil impegnate a rimuovere i blocchi stradali che impedivano l’accesso a una postazione delle Nazioni Unite”, ha dichiarato la forza Onu.

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07:44

Manifestanti incendiano cassonetti intorno casa Netanyahu

La ‘Giornata di disordini’ indetta per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine immediata della guerra è cominciata questa mattina presto con i manifestanti che hanno incendiato diversi cassonetti intorno alla residenza del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, per creare un ‘anello di fuoco’ attorno al luogo. Uno degli incendi è stato appiccato a 100 metri dalla residenza ufficiale del primo ministro. Le leader della protesta sono Anat Engerst, madre del rapito Matan, e Vicky Cohen, madre di Nimrod. Le manifestazioni sono iniziate spontaneamente alle 6.30 (5.30 in Italia) ma erano previste alla Knesset a mezzogiorno. 

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