Disclaimer: so che c'è un post scritto oggi stesso sul ponte e uno appena 24giorni fa, tuttavia il discorso verteva in entrambi i casi su altri aspetti e non sul ritorno economico.

Disclaimer2: non conosco molto l'argomento e non sono di quelle zone, mi limito a pormi dei quesiti e discuterne con voi.

Veniamo a noi: ci sarà un ritorno economico diretto e indiretto sul ponte?

Ho fatto delle letture preliminari, tra cui:

https://www.corrieredelleconomia.it/2025/08/09/spese-e-ritorni-le-stime-economiche-del-ponte-sullo-stretto/

https://www.agi.it/economia/news/2025-08-09/ponte-stretto-unimpresa-quanti-anni-ammortamento-investimento-32659500/

Se ho capito bene il ponte costerà 13/13,5 miliardi di euro, ma in 30anni si recupererà solo 1/4 di questa cifra attraverso i pedaggi, il 75% di quei 13miliardi quindi dovrebbe essere recuperato attraverso tasse generate da nuove attività economiche (aziende, logistica, porti, trasporti, indotto turistico) per cui comunque non abbiamo nessuna certezza che possano nascere in numero sufficiente.

Senza contare corruzione e nero che diminuiscono significativamente quelle tasse e il budget del progetto che aumenta sempre in corso d'opera, quindi potremmo trovarci a pagare anche, chessò, 20 miliardi di ponte, e quando inizieremo a guadagnarci? Nel duemilamai.

Solo a me sembra un gigantesco buco nero di soldi oppure sono troppo negativo?

by Vecchio_Porco

10 comments
  1. Da quando lo Stato costruisce infrastrutture o fornisce servizi per guadagnare soldi?

  2. Reminder che il ponte costa 5 miliardi. 15 miliardi è l’investimento totale sulle infrastrutture in Calabria e Sicilia

  3. A me fa ridere che parliamo di due regioni (calabria e sicilia) dove manca pure l’acqua corrente in molti periodi dell’anno, dove per spostarti tra due province devi farti 2 ore di macchina su strade che l’ultima manutenzione l’hanno ricevuta nel 1950 ad essere buoni

    Per non parlare poi che a confine di quelle due c’è la basilicata, dove tra 106 jonica e raccordo verso potenza praticamente fai prima a spostarti in elicottero.

    Ed il glorioso governo italiano vuole costruire un ponte.

    Segnatevi le mie parole: sarà una cattedrale nel deserto, causerà disagi continui per via della manutenzione, sarà al centro della più grossa infiltrazione mafiosa che la repubblica italiana abbia mai visto, anzi, che la storia della penisola italiana a partire dal sacro impero romano abbia mai visto, richiederà il doppio del tempo, il quadruplo delle risorse previste e sarà concluso a metà come la SA-RC

  4. Lo stato non è un’azienda. Ci sono una marea di altri fattori anche economici da considerare.

  5. Il ponte serve al panzone capitone per cercare di recuperare consensi tra la gente ed uscire dall’ombra dalla quale si è buttato da solo a furia di cagate sparate su ogni cosa, a seconda del trend su X

  6. Cifra che con il tempo raddoppierà facilmente, come avviene sempre per le infrastrutture. Ovviamente soldi buttati.

  7. Nessuna infrastruttura pubblica generalmente copre i costi, però le infrastrutture permettono lo sviluppo economico (o l’assenza di esse lo previene), quindi è un discorso molto complesso.

    Se le infrastrutture avessero ritorni diretti (o indiretti misurabili abbastanza precisamente) sarebbero tutte private.

  8. I soldi spesi per il ponte, che continua a essere un azzardo ingegneristico visto che non esiste nulla di simile, potrebbero essere usati per migliorare il collegamento marittimo e con quello che avanza le due regioni. Non serve a nulla e non porterà benefici tanto è  vero che per dargli un senso bisogna spendere una decina di miliardi (compresi nei 17) per migliorare l’intera rete ferroviaria e stradale delle due regioni. 

    La logica vorrebbe che prima ti occupi del necessario e poi del superfluo, ma la realtà è che il ponte serve a reciclare soldi con i vari progetti e i lavori non partiranno mai perché in fondo fare questo ecomostro non interessa a nessuno. 

  9. Le infrastrutture sono la base economica di un paese, la Sicilia e la più grande regione italiana ed è sconnessa dalla penisola

  10. Il ponte collega due estremità riducendo in modo sempre più irrilevante i tempi di percorrenza man mano che i punti di partenza e arrivo si allontanano da quei pochi chilometri di mare.

    Chi fa Messina-Reggio Calabria tutti i giorni magari ne gioverà, ma chi deve andare da Palermo a Roma o, peggio ancora da Milano a Palermo non se ne accorgerà neanche di un eventuale beneficio. Conviene guidare tutta la notte da Napoli a Palermo o imbarcarsi a Napoli e sbarcare al mattino? Quindi per me l’unico tipo di spostamento dove si potrebbe vedere un vantaggio sarebbe quello delle merci su rotaia, ma mi pare di avere capito che non ci saranno progressi sulle linee ad alta velocità.

Comments are closed.