E’ stata liberata oggi dopo le cure al CRAS di Vanzago

Un’aquila reale è stata liberata oggi, dopo settimane di cure specializzate presso il Centro di recupero fauna selvatica – CRAS WWF di Vanzago. Dotata di trasmettitore GPS e inanellata dagli esperti di ISPRA, verrà seguita passo passo nel suo percorso di ritorno in natura.

Ritrovata sul Lago di Como

L’animale, una femmina di 3-4 anni, era stato ripescato nelle acque del Lago di Como lo scorso 18 agosto con sintomi riconducibili ad intossicazione da piombo. Versava in condizioni piuttosto critiche, molto debole e sottopeso. Il piombo delle munizioni da caccia, infatti, può permanere nelle interiora delle prede abbattute, causando intossicazioni acute o croniche negli animali che se ne cibano. A farne le spese sono soprattutto gli uccelli rapaci, come aquile e avvoltoi, specie al vertice della piramide alimentare e strettamente protette.

Solo poche settimane fa un’altra aquila, proveniente dal comune di Gargnano (BS), era stata ricoverata nel CRAS WWF di Valpredina con una grave frattura all’ala. L’animale, estremamente deperito e poco reattivo, moriva al centro dopo poche ore dalla consegna e durante i tentativi di salvarla. Anche in questo caso, dopo i prelievi e le analisi eseguite sulla carcassa, l’animale presentava valori di piombo nelle ossa, nel fegato e nel cervello. Questi indici di esposizione quasi cronici possono portare alla morte e addirittura provocare gravi disturbi comportamentali.

Piombo killer per molte specie

Purtroppo l’intossicazione da piombo, in particolare legata alle munizioni da caccia, è ancora una causa di mortalità significativa in particolare degli uccelli rapaci. Il suo effetto tossico è stato da tempo riconosciuto a tutti i livelli, tanto che da poco anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha ricompresa tra le 3 sostanze più tossiche e inquinanti al mondo. Se sul fronte della tutela della salute umana molti passi avanti sono stati fatti, ad esempio vietando il piombo quale addizionante nei carburanti, sul fronte della tutela ambientale sono molti i passi ancora da fare, in primis vietando il piombo nelle munizioni da caccia a favore di leghe meno inquinanti, come già in vigore all’interno delle zone umide.

Questo divieto è previsto nel regolamento (UE) 2021/57, già in vigore da due anni anche in Italia ma Governo e Parlamento hanno adottato una serie di misure che impediscono di darne attuazione. Questa violazione ha provocato l’apertura di una procedura d’infrazione europea, oltre a continuare ad esporre gli ecosistemi, gli animali e tutti noi ai danni causati dall’inquinamento da piombo.

Il 17 ottobre a Gorizia convegno nazionale

Per questo il 17 ottobre a Gorizia si terrà un convegno nazionale sul tema, organizzato da diverse realtà ornitologiche (Astore FVG, CISO e VCF) e aree protette (Prealpi Giulie e Lago di Cornino), rivolto a tutti i gruppi di interesse e a cui parteciperanno alcuni dei maggiori esperti europei sul tema, accompagnato dalla mostra “Il Veleno dopo lo Sparo” e dalla visita guidata alla Riserva Lago di Cornino, sede di una delle principali colonie italiane di avvoltoio grifone.