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Fabio Sottocornola

I risultati del sondaggio di Statista che premia l’Italy’s Best Employers 2026 Scelgono i dipendenti: vince Lavazza poi Sorgenia e Granarolo. Tra le prime dieci anche Istituto nazionale dei tumori, EssilorLuxottica, Bialetti, Fratelli Carli

Sul gradino più alto del podio ci va Lavazza, che arriva a conquistare un dieci, punteggio massimo. A seguire, Sorgenia e Granarolo. Sono italiane le prime tre aziende che guidano la classifica Italy’s Best Employers 2026 secondo l’opinione degli stessi dipendenti. Ma sono italiane (o a guida tricolore) anche altre quattro realtà come Istituto nazionale dei tumori, EssilorLuxottica, Bialetti, Fratelli Carli, che si piazzano tra le prime dieci. Imprese di famiglia, consorzi e cooperative, gruppi quotati in Borsa o in mano ai fondi di investimento, le società di casa nostra dominano il ranking che vuole premiare il posto migliore in cui andare a lavorare. Questi sono i risultati di un sondaggio, arrivato alla edizione numero sei, realizzato dalla piattaforma di Statista e veicolato attraverso il sito Corriere.it. Statista raccoglie ed elabora grandi quantità di dati forniti in modo spontaneo e anonimo dai dipendenti. Ma il questionario di quest’anno (la cui metodologia è spiegata nel box della pagina a fianco) che ha avuto oltre 300 mila risposte da parte dei lettori/lavoratori, puntava a mettere in luce anche aspetti del clima che si vive in ufficio, nei laboratori di ricerca o dentro i plant della produzione manifatturiera.

I focus

Quindi c’erano domande su carichi di lavoro e riposo, attrezzature a disposizione, rapporto con i superiori, retribuzione. Un focus particolare era dedicato al lavoro femminile con quesiti per capire se le prospettive di carriera sono uguali a quelle dei maschi o se è possibile negoziare la busta paga. Da Statista sottolineano come «l’aggiornamento ha portato a variazioni nel ranking rispetto alle edizioni precedenti ma, trattandosi di un ampliamento di criteri già esistenti, non è una penalizzazione: piuttosto un punteggio più ricco». A venire premiate, appunto, sono molte realtà nazionali, come quelle descritte nelle schede in pagina, mentre è andata male per colossi come Google, Apple o Cisco, dominatori delle precedenti edizioni. Da segnalare come i settori più rappresentati nel ranking delle 450 imprese (con oltre 250 dipendenti) sono le vendite al dettaglio e ingrosso (vale l’8% del totale), alimentari e bevande (7,5%), educazione e ricerca (7,3%).



















































Cosa chiedono i giovani

Com’è oggi il clima aziendale? Lo riassume in tre parole Joelle Gallesi, managing director di Hunters Group, società di ricerca a selezione di personale qualificato: «Disingaggio, progetto e formazione. Le aziende per “ingaggiare” soprattutto i giovani devono garantire una evoluzione continua, anche a livelli medio alti, su competenze e abilità analitiche. Non re-skilling ma di un autentico up-skilling che consenta un salto di qualità. Non basta più offrire uffici moderni magari con dotazioni simpatiche tipo calcio balilla. Ci vogliono progetti condivisi, step di crescita». Chi si occupa di risorse umane, spiega l’esperta, sta vicino al ceo: perdere talenti mette a rischio il business. «È difficile trovare chi resta vent’anni nello stesso ruolo. Dobbiamo fare i conti con una generazione in disingaggio dal lavoro, più attenta alla famiglia o a questioni personali». Secondo Alessandro Rosati, ceo di agap2, la multinazionale di consulenza per ingegneria e tech, «siamo dentro una duplice tendenza: mentre cresce una domanda di flessibilità, autonomia e fiducia dai lavoratori, ci sono aziende che esercitano tensione sui controlli e burocrazia. I candidati delle giovani generazioni vogliono meno sprechi nei processi produttivi, per poter offrire un contributo a valore aggiunto». Ma le aziende non sono sempre pronte a raccogliere le nuove istanze. «Chi vuole un posto cerca anche chiarezza sugli obiettivi, desidera partecipare a un progetto allineato ai valori personali e ha bisogno di momenti di ascolto». Nessuno ha (più) paura di cambiare casacca, il turn-over è (un rischio) elevato come, di contro, la rigidità interna alle imprese. La sfida è saper leggere i segni di tempi che cambiano in fretta.

Questi sono tutti i primi 100 posti

1. Lavazza 
2. Sorgenia 
3. Granarolo 
4. Heineken 
5. Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori 
6. EssilorLuxottica 
7. Bialetti 
8. Novartis 
9. Samsung
10.  Fratelli Carli 
11. Campari Group
12. Italgas
13.  Enel 
14. GSK 
15. Bayer 
16. Barilla 
17. Automobili Lamborghini 
18. Policlinico S. Orsola – Malpighi 
19. Ferrari 
20. Microsoft 
21. Save 
22. Eni 
23. Unilever 
24. Fastweb 
25. ELT Elettronica 
26. Siemens 
27. De Cecco 
28. Ingersoll-Rand 
29. Google 
30. TENARIS 
31. Banca di Asti 
32. FIS 
33. Cisco 
34. Università di Pisa 
35. Ferrero 
36. Komatsu Italia 
37. Università degli Studi di Messina 
38. Infineon 
39. Angelini Pharma 
40. Bosch 
41. Università IULM 
42. Sky 
43. A2A 
44. Finecobank  Banca Fineco 
45. Abiogen Pharma 
46. Università Politecnica delle Marche 
45. Brembo 
46. Ospedale San Martino
47. Metro 
50. Accademia Delle Belle Arti di Napoli 
51. CMB 
50. Medtronic 
51. Edison 
52. Michelin 
53. Mapei 
54. Università degli Studi Salerno 
55. Bracco 
56. Politecnico di Bari 
57. Apple 
60. adidas
61. Bridgestone 
60. Università degli Studi di Padova 
63. ABB 
64. Cooperativa Itaca 
63. Terna 
64. Coca-Cola 
65. HBC 
66. Thales Alenia Space 
67. Consiglio Nazionale delle Ricerche 
68. Università degli Studi di Milano-Bicocca 
70. Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello 
71. Gruppo Hera 
72. Oracle 
73. Boehringer Ingelheim 
74. De’Longhi 
75. Würth Italia
76. Selex 
77. Lilly 
78. Università della Calabria 
79. Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli 
80. Scuola Normale Superiore 
81. Fidia Farmaceutici 
82. E80 Group 
83. Air Dolomiti 
84. Policlinico San Matteo Pavia Fondazione IRCCS 
85. Pfizer 
86. Enea 
87. Sole 365 
88. Teleperformance 
89. PHOENIX Pharma Italia 
90. Pirelli 
91. Hitachi Rail 
92. Avio Aero 
93. Generali Italia 
94. Webuild 
95. CHIESI 
96. Zucchetti
97. Mitsubishi Electric 
98. Marriott 
99. Università degli Studi di Bari Aldo Moro 
100. Gabetti

7 ottobre 2025 ( modifica il 7 ottobre 2025 | 11:22)