Firenze, 16 ottobre 2025 – Senatore Matteo Renzi, la Casa riformista in Toscana ha fatto il botto. Quasi il 9% in Regione e sopra il 15% a Firenze. Si è tolto qualche sassolino dalla scarpa lunedì sera?

“Ma no! Solo la grande soddisfazione di veder concretizzare un progetto in cui credevano in pochi. Vincere in Toscana non è una novità, ora anche grazie a Casa riformista bisogna vincere le Politiche”.

Comizio Italia Viva Renzi e Giani

PRESSPHOTO Firenze, Piazza Strozzi. Comizio conclusivo di Matteo Renzi, Italia Viva. Con Eugenio Giani
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Una vittoria ha sempre più padri. Quanto c’è di suo nel successo della lista, al netto delle preferenze dei suoi volti di punta Saccardi e Casini, e quanto, come rivendica Giani, c’è del neogovernatore?

“Dibattito ozioso. Casa riformista nasce come felice sintesi tra chi ha messo le firme, l’organizzazione, i soldi, i candidati (e cioè Italia viva) e il ruolo di tanti amministratori. Eugenio ha dato un contributo fondamentale, ma anche lui si è dovuto spendere per tutti i candidati. E in alcuni collegi – da Pistoia a Scandicci, da Grosseto a Siena – i più vicini al governatore erano candidati col Pd, non con noi. Dividerei i meriti senza polemiche”.

Con il simbolo di Italia viva in lista questa avrebbe preso meno voti?

“Certo. Casa riformista nasce per andare oltre Italia viva. Nel 2020 noi facemmo il 4,5 e la lista Giani meno del 3. Insieme abbiamo fatto il 9. Segno che in politica qualche volta due più due fa cinque”.

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MATTEO RENZI POLITICO

Il Pd ha retto in Toscana, ma a Firenze ha fatto flop scendendo sotto il 30%. Dove sono finiti i voti persi dai dem?

“Penso che la bassa affluenza paradossalmente abbia aiutato il Pd a Palazzo Vecchio perché se fosse stata più alta, sarebbe stato più grave il tracollo. Ma è un problema del Pd fiorentino, non mio”.

C’è un problema politico a Palazzo Vecchio?

“Per me sì. Ma è la sindaca a dover valutare. Io ricordo che nel 2001 dopo le Politiche con la Margherita che aveva fatto un risultato analogo a Casa riformista, Domenici decise di cambiare passo in città. Vedremo se Sara Funaro avrà voglia di fare lo stesso o preferirà stare sulla difensiva. Nell’uno e nell’altro caso rispetteremo le scelte della sindaca”.

Lei ha accettato di far parte di una coalizione dove c’erano dentro Avs e 5 Stelle, i signor ‘no’ dell’alleanza. Sia sincero, il flop di Conte le ha strappato un sorriso?

“Per me contano i voti e non i veti. Non ho mai accettato i veti su di me, non ne ho mai messi su altri. In Toscana Casa riformista è andata meglio che i Cinquestelle, in Calabria è accaduto il contrario. Capita. Quello che è importante è che abbiamo surclassato Forza Italia e addirittura doppiato la coppia Salvini-Vannacci”.

Alla vigilia c’era la sensazione di nuova voglia di centro. Crede di aver drenato più voti a Forza Italia o al Pd riformista?

“In Toscana a Forza Italia. Il Pd toscano ha fatto comunque un grandissimo risultato e faccio i complimenti a Schlein, Fossi e tutto il gruppo dirigente”.

Forte del suo successo, batterà cassa?

“Sì. Ma non per chiedere poltrone. Voglio battere cassa sulle idee. Per vincere le politiche occorre incalzare Meloni su tasse, sicurezza, stipendi”.

Politiche 2027. Lei oggi sta nel campo largo, ma ha qualcos’altro in mente? Proprio non ce la vediamo a lungo termine insieme a pentastellati e Avs… E poi alla Leopolda ha invitato Silvia Salis. Dicono che lei la vedrebbe bene come volto nuovo del Pd. In quale ruolo?

“Il Pd ha già scelto i suoi volti e io non ho alcun ruolo né voglia di chiedere cambiamenti. Voglio invece, questo sì, allargare il perimetro della coalizione. In questo i sindaci come Salis o Manfredi o Sala saranno fondamentali. Non solo loro, ma anche loro. Non mi interessa chi segna il gol partita, l’importante è vincere”.

Il centro ha avuto un sussulto con il Terzo polo, poi si è dissolto. Ora si torna a intravedere all’orizzonte. Che dice?

“Il Terzo polo è stato distrutto da un atto di autolesionismo inspiegabile di Carlo Calenda. Ora Casa riformista ha ottenuto un risultato superiore al Terzo polo. Nessuno sciupi questo miracolo con personalismi alla Calenda: lavoriamo tutti insieme, per il bene dell’Italia e del centrosinistra”.