Hamas è disposto a trovare e rilasciare i 15 corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti. Lo ha fatto sapere il leader dell’organizzazione islamista, Khalil al-Hayya. \”Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi degli ostaggi secondo l’accordo. Non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi: lasciamo che tornino dai loro parenti e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità\”, ha aggiunto.\n

Tregua in bilico a Gaza e nuove minacce di Trump ad Hamas. \”Se viola il cessate il fuoco sarà annientato\”, avverte il leader Usa. Gli inviati Witkoff e Kushner incontrano Netanyahu per puntellare la pace. Vance atterrato in mattinata in Israele. 

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\n\n Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)\n Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)\n”,”postId”:”3f342053-249a-44c0-b7c7-e1161be3f8ea”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}}],”posts”:[{“timestamp”:”2025-10-21T10:07:54.633Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T12:07:54+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Fonti ufficio Netanyahu: \”Ottimo l’incontro con Witkoff e Kushner\””,”content”:”

 \”Ottimo\”. Un funzionario di alto  grado dell’ufficio del premier israeliano descrive così l’incontro delle  scorse ore tra Benjamin Netanyahu, l’inviato di Donald Trump, Steve  Witkoff, e il genero del presidente degli Stati Uniti, Jared Kushner. Si  è parlato \”di cose su cui erano d’accordo sin dall’inizio – ha detto la  fonte dopo le indiscrezioni sui timori che regnerebbero a Washington di  cui ha scritto il New York Times – Non c’è stato alcun disaccordo. Era  tutto davvero chiaro tra le due parti\”. 

“,”postId”:”214e591d-6957-4832-b6eb-992b526ba4e5″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-21T10:07:24.296Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T12:07:24+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Mo, Fmi: crescita accelera nonostante i conflitti”,”content”:”

La crescita ha subito\nun’accelerazione nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa\nquest’anno e dovrebbe superare il 3%, nonostante l’incertezza\nglobale e i conflitti nella regione: lo rileva un rapporto del\nFmi.\n\”Nonostante gli shock che abbiamo vissuto, con le misure\ntariffarie, le tensioni geopolitiche, i conflitti e la\nvolatilita’ dei prezzi del petrolio, la crescita e’ piu’ forte\nrispetto allo scorso anno, non solo in un gruppo di paesi, ma\nnell’intera regione\”, ha sottolineato il direttore del Fondo per\nil Medio Oriente e l’Asia centrale, Jihad Azour, in\nun’intervista all’AFp. Oggi a Dubai l’istituzione ha presentato\nil suo ultimo rapporto sulla regione, in cui prevede una\ncrescita del 3,3% quest’anno nella zona Mena e del 3,7% nel\n2026, ovvero 0,7 e 0,3 punti in piu’ rispetto alle precedenti\nprevisioni di maggio. Il Pil della regione era aumentato del\n2,1% nel 2024.\nI paesi del Golfo hanno beneficiato in particolare dell’aumento\ndella produzione petrolifera, che ha compensato il calo dei\nprezzi, mentre altri hanno beneficiato di una ripresa del\nturismo, dell’industria o dell’agricoltura, ha spiegato Jihad\nAzour. 

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La Santa Sede ritiene inaccettabile il  comportamento dei coloni contro i cristiani in Cisgiordania. \”Il  problema è molto complesso, non riusciamo a capire perché i cristiani  che vivono la loro vita normale sono oggetto di tanto accanimento.  Parlare di persecuzione è un po’ problematico ma sicuramente sono  situazioni che non possiamo accettare\”. Lo ha detto il cardinale  Segretario di Stato Pietro Parolin, a margine di un evento di Acs,  rispondendo ai giornalisti che chiedevano se si può parlare di  persecuzione per i cristiani in Cisgiordania. 

“,”postId”:”fc91bb66-c6d6-48e6-881e-d535760f9c9b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-21T09:46:30.731Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T11:46:30+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Vance domani vede Netanyahu e Herzog”,”content”:”

Il vicepresidente degli Stati\nUniti, J.D. Vance, e’ atterrato all’aeroporto Ben Gurion per\niniziare la sua visita di due giorni in Israele. Secondo i media\nlocali, Vance dovrebbe recarsi nel sud del Paese, verso il\nquartier generale della neonata forza sostenuta dagli Stati\nUniti, per supervisionare l’attuazione del cessate il fuoco a\nGaza. Domani incontrera’ a Gerusalemme il primo ministro\nBenjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog.

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Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance è atterrato all’aeroporto israeliano Ben-Gurion. Lo scrive Haaretz.   La visita di due giorni di Vance è stata pensata per garantire che il primo ministro Benjamin Netanyahu non violi il cessate il fuoco e non lanci un’altra offensiva a Gaza, come riportato martedì dal New York Times. 

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“La vicinanza a Gaza va manifestata in maniera concreta, sarei interessato a capire come aiutarli concretamente”. Lo ha detto oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della firma del contratto relativo alla realizzazione del nuovo conservatorio “Bosco della Musica” del quartiere Rogoredo. “Ero perplesso – ha poi aggiunto – sulla cancellazione con il gemellaggio con Tel Aviv, mi sembra si sia scongiurato per lo meno questo rischio”.

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Sulla tregua a Gaza, la Santa Sede \”è piena di speranza che il piano di pace possa funzionare\”. Lo ha sottolineato il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento all’Augustinianum. 

“,”postId”:”f49f8ac0-0108-430e-9299-97712564d4b2″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-21T08:07:20.678Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T10:07:20+0200″,”altBackground”:false,”title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”content”:”

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

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\”Nonostante il recente cessate il fuoco e l’accordo di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas, la situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica e molto fragile. L’Unione Europea è in una posizione unica per svolgere un ruolo fondamentale in questa delicata situazione. Siamo pronti a contribuire al piano globale in 20 punti volto a stabilizzare la regione, continuando al contempo a collaborare sia con l’Autorità palestinese che con il governo israeliano\”. Lo ha dichiarato la commissaria europea per il Mediterraneo, Dubravka Suica, intervenuta in un dibattito sull’accordo di pace in Medio Oriente alla plenaria del Parlamento europeo. \”La prima fase dell’accordo ha mostrato segnali promettenti con il rilascio di ostaggi e prigionieri politici. Si tratta di un risultato importante e di un immenso sollievo per le loro famiglie. Tuttavia, dobbiamo vedere progressi tangibili su tre fronti critici. In primo luogo, il rilascio completo di tutti i corpi degli ostaggi, il ritiro dell’esercito israeliano secondo le linee concordate e la ripresa del flusso di aiuti umanitari a Gaza\”, ha concluso.

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L’ex premier israeliano dice che Hamas sa da tempo che non governerà più la Striscia. E rivela un “cauto ottimismo” sull’intesa raggiunta in Egitto.

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L’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani ha denunciato le ”continue violazioni israeliane dell’accordo di cessate il fuoco raggiunto per la Striscia di Gaza”. Nel suo discorso in apertura della 54esima sessione del Consiglio della Shura, al-Thani ha anche condannato le pratiche di Israele nei Territori palestinesi. ”La questione palestinese non è una questione di terrorismo, ma piuttosto una questione di occupazione prolungata”, ha aggiunto l’emiro.

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\”Abbiamo accolto con favore l’annuncio del presidente americano di un cessate il fuoco a Gaza e l’avvio della prima fase, che comprende la liberazione di ostaggi e prigionieri, l’ingresso di aiuti umanitari gestiti dalle Nazioni Unite e il ritiro delle forze occupanti nelle linee concordate\”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente dell’Anp, Abu Mazen. \”Lo Stato di Palestina è l’autorità sovrana su Gaza – aggiunge -. È quindi fondamentale ristabilire il collegamento con la Cisgiordania attraverso le leggi, le istituzioni e il governo, tramite il Comitato Amministrativo Transitorio e le forze di sicurezza legittime. Abbiamo concordato la presenza temporanea di una forza di stabilizzazione arabo-internazionale, con mandato del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E accogliamo con favore un ruolo dell’Italia\”. Su cosa state lavorando? \”Sulla costruzione di uno Stato moderno – prosegue il presidente dell’Anp -, democratico e non militarizzato, sull’organizzazione di elezioni presidenziali e parlamentari entro un anno dalla fine della guerra, e sulla preparazione di una costituzione provvisoria che sarà annunciata nei prossimi mesi. Lavoriamo anche a due norme sulla legge elettorale e sui partiti\”. \”C’è una richiesta internazionale di disarmo che Hamas ha approvato – afferma ancora -. Inoltre, non dovranno avere alcun ruolo nel governo di Gaza: le armi vanno consegnate. Hamas ha ancora la possibilità di trasformarsi in un partito politico, se adotterà i principi dell’Olp — che riconosce Israele —, rispetterà i suoi impegni internazionali e sosterrà la soluzione dei due Stati\”. \”La soluzione dei due Stati – afferma ancora – resta l’unica opzione per garantire pace, sicurezza e stabilità nell’intera regione. Dopo l’attuazione della prima fase del piano, chiederò anche al governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina\”. \”La Palestina e l’Italia godono di solide relazioni. Il vostro Paese – prosegue – ha svolto un ruolo importante come presidente di uno dei gruppi di lavoro della Conferenza Internazionale, nell’attuazione dell’accordo sui valichi di frontiera e nella formazione delle forze di polizia e di sicurezza palestinesi. È stato anche prezioso il contributo umanitario agli uomini e alle donne di Gaza\”. C’è una possibilità per la pace? \”Ritengo che la via verso la pace sia oggi più aperta che mai, affinché Israele e Palestina possano vivere insieme e in sicurezza\” conclude Abu Mazen. 

“,”postId”:”c2feb709-e902-433d-a482-e6429c4ff74f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-21T06:19:00.247Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T08:19:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”content”:”

All’indomani della firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

“,”postId”:”03b06c6e-89fc-4ff9-91a4-577c077af658″,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-10-21T05:56:33.495Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T07:56:33+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: \”Pronti a restituire corpi degli ostaggi ma serve più tempo\””,”content”:”

Hamas è disposto a trovare e rilasciare i 15 corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti. Lo dice il leader dell’organizzazione islamista, Khalil al-Hayya, in un’intervista al canale Al-Qahira Al-Akhbariya. \”Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi degli ostaggi secondo l’accordo. Non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi: lasciamo che tornino dai loro parenti e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità\”, afferma. Tuttavia, aggiunge,  è difficile raggiungere i corpi perchè alcuni si trovano sottoterra e sotto gli edifici, e sottolinea che cioò richiede tempo e attrezzature. 

“,”postId”:”5759aaa7-defe-4a90-a102-503a2e06b082″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-21T05:51:00.275Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T07:51:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele, identificata ultima salma restituita da Hamas”,”content”:”

Appartiene a Tal Haimi la salma restituita ieri sera da Hamas a Israele. Lo conferma l’ufficio del premier israeliano. Haimi, sergente maggiore, è stato ucciso nel kibbutz di Nir Yitzhak nell’attacco del 7 ottobre del 2023 e il suo corpo era stato portato a Gaza.

\n”,”postId”:”7c9ff1e7-9a5b-44e7-ba49-87657defbb78″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-21T05:45:42.614Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-21T07:45:42+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Abu Mazen: \”Hamas ostacolo alla pace, l’Italia riconosca la Palestina\””,”content”:”

\”Hamas è un ostacolo alla pace, deve consegnare le armi\”. Lo dice il leader dell’Anp, Abu Mazen in una intervista esclusiva al Corriere della Sera. Secondo lo storico leader palestinese, che il 7 novembre sarà a Roma dove incontrera’ Giorgia Meloni, Sergio Mattarella e Papa Leone XIV. \”Dopo l’attuazione della prima fase dell’accordo\” sul cessate il fuoco a Gaza \”chiederò all’Italia il riconoscimento dello Stato palestinese\”, annuncia lo stesso Abu Mazen. 

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Il governo israeliano ha stabilito che d’ora in poi ci si dovrà rivolgere in questi termini quando si parla del conflitto iniziato dopo gli attentati del 7 ottobre. Tuttavia, questa guerra non solo non ha redento Israele, ma ha peggiorato la posizione. Alienando anche la vicinanza dell’opinione pubblica internazionale passata a un progressivo sgomento per gli orrori commessi a Gaza.

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Washington teme che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa porre fine al cessate il fuoco a Gaza e tornare alla guerra contro Hamas, riporta il New York Times.   C’è una crescente preoccupazione nell’amministrazione che Netanyahu possa agire attivamente contro l’accordo di pace mediato dal presidente americano Donald Trump, afferma il rapporto del quotidiano Usa citando funzionari americani. Durante la loro visita in Israele, il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner stanno pianificando di fare pressione su Israele – dicono le fonti del Nyt – affinché non indebolisca l’accordo. Il rapporto afferma inoltre che sono in corso trattative con la Turchia per l’invio di una squadra specializzata per aiutare a localizzare i corpi degli ostaggi israeliani scomparsi a Gaza, che Hamas ha affermato di avere difficoltà a localizzare. 

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Hamas è disposto a trovare e rilasciare i 15 corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti. Lo ha fatto sapere il leader dell’organizzazione islamista, Khalil al-Hayya. “Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi degli ostaggi secondo l’accordo. Non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi: lasciamo che tornino dai loro parenti e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità”, ha aggiunto.

Tregua in bilico a Gaza e nuove minacce di Trump ad Hamas. “Se viola il cessate il fuoco sarà annientato”, avverte il leader Usa. Gli inviati Witkoff e Kushner incontrano Netanyahu per puntellare la pace. Vance atterrato in mattinata in Israele. 

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meno di un minuto fa

Fonti ufficio Netanyahu: “Ottimo l’incontro con Witkoff e Kushner”

 “Ottimo”. Un funzionario di alto  grado dell’ufficio del premier israeliano descrive così l’incontro delle  scorse ore tra Benjamin Netanyahu, l’inviato di Donald Trump, Steve  Witkoff, e il genero del presidente degli Stati Uniti, Jared Kushner. Si  è parlato “di cose su cui erano d’accordo sin dall’inizio – ha detto la  fonte dopo le indiscrezioni sui timori che regnerebbero a Washington di  cui ha scritto il New York Times – Non c’è stato alcun disaccordo. Era  tutto davvero chiaro tra le due parti”. 

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meno di un minuto fa

Mo, Fmi: crescita accelera nonostante i conflitti

La crescita ha subito
un’accelerazione nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa
quest’anno e dovrebbe superare il 3%, nonostante l’incertezza
globale e i conflitti nella regione: lo rileva un rapporto del
Fmi.
“Nonostante gli shock che abbiamo vissuto, con le misure
tariffarie, le tensioni geopolitiche, i conflitti e la
volatilita’ dei prezzi del petrolio, la crescita e’ piu’ forte
rispetto allo scorso anno, non solo in un gruppo di paesi, ma
nell’intera regione”, ha sottolineato il direttore del Fondo per
il Medio Oriente e l’Asia centrale, Jihad Azour, in
un’intervista all’AFp. Oggi a Dubai l’istituzione ha presentato
il suo ultimo rapporto sulla regione, in cui prevede una
crescita del 3,3% quest’anno nella zona Mena e del 3,7% nel
2026, ovvero 0,7 e 0,3 punti in piu’ rispetto alle precedenti
previsioni di maggio. Il Pil della regione era aumentato del
2,1% nel 2024.
I paesi del Golfo hanno beneficiato in particolare dell’aumento
della produzione petrolifera, che ha compensato il calo dei
prezzi, mentre altri hanno beneficiato di una ripresa del
turismo, dell’industria o dell’agricoltura, ha spiegato Jihad
Azour. 

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10 minuti fa

Parolin: “Coloni contro cristiani in Mo, ‘inaccettabile'”

La Santa Sede ritiene inaccettabile il  comportamento dei coloni contro i cristiani in Cisgiordania. “Il  problema è molto complesso, non riusciamo a capire perché i cristiani  che vivono la loro vita normale sono oggetto di tanto accanimento.  Parlare di persecuzione è un po’ problematico ma sicuramente sono  situazioni che non possiamo accettare”. Lo ha detto il cardinale  Segretario di Stato Pietro Parolin, a margine di un evento di Acs,  rispondendo ai giornalisti che chiedevano se si può parlare di  persecuzione per i cristiani in Cisgiordania. 

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21 minuti fa

Vance domani vede Netanyahu e Herzog

Il vicepresidente degli Stati
Uniti, J.D. Vance, e’ atterrato all’aeroporto Ben Gurion per
iniziare la sua visita di due giorni in Israele. Secondo i media
locali, Vance dovrebbe recarsi nel sud del Paese, verso il
quartier generale della neonata forza sostenuta dagli Stati
Uniti, per supervisionare l’attuazione del cessate il fuoco a
Gaza. Domani incontrera’ a Gerusalemme il primo ministro
Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog.

32 minuti fa

Vance è arrivato in Israele

Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance è atterrato all’aeroporto israeliano Ben-Gurion. Lo scrive Haaretz.   La visita di due giorni di Vance è stata pensata per garantire che il primo ministro Benjamin Netanyahu non violi il cessate il fuoco e non lanci un’altra offensiva a Gaza, come riportato martedì dal New York Times. 

54 minuti fa

Gaza, salma di un ostaggio di Hamas arrivata in Israele. VIDEO

10:44

Sala: “Interessato ad aiutare Gaza concretamente”

“La vicinanza a Gaza va manifestata in maniera concreta, sarei interessato a capire come aiutarli concretamente”. Lo ha detto oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della firma del contratto relativo alla realizzazione del nuovo conservatorio “Bosco della Musica” del quartiere Rogoredo. “Ero perplesso – ha poi aggiunto – sulla cancellazione con il gemellaggio con Tel Aviv, mi sembra si sia scongiurato per lo meno questo rischio”.

10:19

Parolin: “La speranza della S.Sede è che il piano di pace per Gaza funzioni”

Sulla tregua a Gaza, la Santa Sede “è piena di speranza che il piano di pace possa funzionare”. Lo ha sottolineato il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento all’Augustinianum. 

10:07

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

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09:34

Medioriente, Suica: “Situazione fragile, l’Ue può avere ruolo fondamentale”

“Nonostante il recente cessate il fuoco e l’accordo di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas, la situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica e molto fragile. L’Unione Europea è in una posizione unica per svolgere un ruolo fondamentale in questa delicata situazione. Siamo pronti a contribuire al piano globale in 20 punti volto a stabilizzare la regione, continuando al contempo a collaborare sia con l’Autorità palestinese che con il governo israeliano”. Lo ha dichiarato la commissaria europea per il Mediterraneo, Dubravka Suica, intervenuta in un dibattito sull’accordo di pace in Medio Oriente alla plenaria del Parlamento europeo. “La prima fase dell’accordo ha mostrato segnali promettenti con il rilascio di ostaggi e prigionieri politici. Si tratta di un risultato importante e di un immenso sollievo per le loro famiglie. Tuttavia, dobbiamo vedere progressi tangibili su tre fronti critici. In primo luogo, il rilascio completo di tutti i corpi degli ostaggi, il ritiro dell’esercito israeliano secondo le linee concordate e la ripresa del flusso di aiuti umanitari a Gaza”, ha concluso.

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09:21

Ehud Barak: “Accordo su Gaza avrà successo se Trump resta determinato”

L’ex premier israeliano dice che Hamas sa da tempo che non governerà più la Striscia. E rivela un “cauto ottimismo” sull’intesa raggiunta in Egitto.

Ehud Barak: “Accordo su Gaza avrà successo se Trump resta determinato”

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08:54

Il Qatar condanna violazioni dell’accordo da parte di Israele

L’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani ha denunciato le ”continue violazioni israeliane dell’accordo di cessate il fuoco raggiunto per la Striscia di Gaza”. Nel suo discorso in apertura della 54esima sessione del Consiglio della Shura, al-Thani ha anche condannato le pratiche di Israele nei Territori palestinesi. ”La questione palestinese non è una questione di terrorismo, ma piuttosto una questione di occupazione prolungata”, ha aggiunto l’emiro.

08:44

Abu Mazen: “Hamas ostacolo alla pace, deve consegnare le armi”

“Abbiamo accolto con favore l’annuncio del presidente americano di un cessate il fuoco a Gaza e l’avvio della prima fase, che comprende la liberazione di ostaggi e prigionieri, l’ingresso di aiuti umanitari gestiti dalle Nazioni Unite e il ritiro delle forze occupanti nelle linee concordate”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente dell’Anp, Abu Mazen. “Lo Stato di Palestina è l’autorità sovrana su Gaza – aggiunge -. È quindi fondamentale ristabilire il collegamento con la Cisgiordania attraverso le leggi, le istituzioni e il governo, tramite il Comitato Amministrativo Transitorio e le forze di sicurezza legittime. Abbiamo concordato la presenza temporanea di una forza di stabilizzazione arabo-internazionale, con mandato del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E accogliamo con favore un ruolo dell’Italia”. Su cosa state lavorando? “Sulla costruzione di uno Stato moderno – prosegue il presidente dell’Anp -, democratico e non militarizzato, sull’organizzazione di elezioni presidenziali e parlamentari entro un anno dalla fine della guerra, e sulla preparazione di una costituzione provvisoria che sarà annunciata nei prossimi mesi. Lavoriamo anche a due norme sulla legge elettorale e sui partiti”. “C’è una richiesta internazionale di disarmo che Hamas ha approvato – afferma ancora -. Inoltre, non dovranno avere alcun ruolo nel governo di Gaza: le armi vanno consegnate. Hamas ha ancora la possibilità di trasformarsi in un partito politico, se adotterà i principi dell’Olp — che riconosce Israele —, rispetterà i suoi impegni internazionali e sosterrà la soluzione dei due Stati”. “La soluzione dei due Stati – afferma ancora – resta l’unica opzione per garantire pace, sicurezza e stabilità nell’intera regione. Dopo l’attuazione della prima fase del piano, chiederò anche al governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina”. “La Palestina e l’Italia godono di solide relazioni. Il vostro Paese – prosegue – ha svolto un ruolo importante come presidente di uno dei gruppi di lavoro della Conferenza Internazionale, nell’attuazione dell’accordo sui valichi di frontiera e nella formazione delle forze di polizia e di sicurezza palestinesi. È stato anche prezioso il contributo umanitario agli uomini e alle donne di Gaza”. C’è una possibilità per la pace? “Ritengo che la via verso la pace sia oggi più aperta che mai, affinché Israele e Palestina possano vivere insieme e in sicurezza” conclude Abu Mazen. 

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08:19

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

All’indomani della firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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07:56

Hamas: “Pronti a restituire corpi degli ostaggi ma serve più tempo”

Hamas è disposto a trovare e rilasciare i 15 corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti. Lo dice il leader dell’organizzazione islamista, Khalil al-Hayya, in un’intervista al canale Al-Qahira Al-Akhbariya. “Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi degli ostaggi secondo l’accordo. Non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi: lasciamo che tornino dai loro parenti e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità”, afferma. Tuttavia, aggiunge,  è difficile raggiungere i corpi perchè alcuni si trovano sottoterra e sotto gli edifici, e sottolinea che cioò richiede tempo e attrezzature. 

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07:51

Israele, identificata ultima salma restituita da Hamas

Appartiene a Tal Haimi la salma restituita ieri sera da Hamas a Israele. Lo conferma l’ufficio del premier israeliano. Haimi, sergente maggiore, è stato ucciso nel kibbutz di Nir Yitzhak nell’attacco del 7 ottobre del 2023 e il suo corpo era stato portato a Gaza.

07:45

Abu Mazen: “Hamas ostacolo alla pace, l’Italia riconosca la Palestina”

“Hamas è un ostacolo alla pace, deve consegnare le armi”. Lo dice il leader dell’Anp, Abu Mazen in una intervista esclusiva al Corriere della Sera. Secondo lo storico leader palestinese, che il 7 novembre sarà a Roma dove incontrera’ Giorgia Meloni, Sergio Mattarella e Papa Leone XIV. “Dopo l’attuazione della prima fase dell’accordo” sul cessate il fuoco a Gaza “chiederò all’Italia il riconoscimento dello Stato palestinese”, annuncia lo stesso Abu Mazen. 

07:23

Perché Netanyahu parla di “Guerra di Redenzione” contro Hamas

Il governo israeliano ha stabilito che d’ora in poi ci si dovrà rivolgere in questi termini quando si parla del conflitto iniziato dopo gli attentati del 7 ottobre. Tuttavia, questa guerra non solo non ha redento Israele, ma ha peggiorato la posizione. Alienando anche la vicinanza dell’opinione pubblica internazionale passata a un progressivo sgomento per gli orrori commessi a Gaza.

Perché Netanyahu parla di 'Guerra di Redenzione' contro Hamas

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07:09

Gaza, restituito alla Croce rossa corpo di un ostaggio morto. VIDEO

07:04

Nyt: “Usa preoccupati che Netanyahu riprenda la guerra a Gaza”

Washington teme che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa porre fine al cessate il fuoco a Gaza e tornare alla guerra contro Hamas, riporta il New York Times.   C’è una crescente preoccupazione nell’amministrazione che Netanyahu possa agire attivamente contro l’accordo di pace mediato dal presidente americano Donald Trump, afferma il rapporto del quotidiano Usa citando funzionari americani. Durante la loro visita in Israele, il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner stanno pianificando di fare pressione su Israele – dicono le fonti del Nyt – affinché non indebolisca l’accordo. Il rapporto afferma inoltre che sono in corso trattative con la Turchia per l’invio di una squadra specializzata per aiutare a localizzare i corpi degli ostaggi israeliani scomparsi a Gaza, che Hamas ha affermato di avere difficoltà a localizzare. 

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