È Alain Passard, chef del leggendario ristorante Arpège, tre stelle Michelin a Parigi, il vincitore del Premio Bob Noto 2025, consegnato come ogni anno in occasione dell’apertura di Buonissima, evento torinese dedicato alla grande cucina.

Allo chef francese la giuria ha riconosciuto la particolare capacità di far emergere il suo “talento”, tema portante del premio di quest’anno: fin dalla sua nascita quattro anni fa, infatti, il premio dedicato al gastronomo e fotografo torinese scomparso nel 2017 va alla ricerca di uno chef che rappresenti una delle tante qualità di Bob Noto, per omaggiarlo con un riconoscimento a coloro che, in cucina, possono portarle avanti al meglio.

Bob Noto in un suo celebre autoritratto

Bob Noto in un suo celebre autoritratto

La prima era stata l'”irriverenza”: Bob Noto era sicuramente un personaggio capace di andare fuori dagli schemi, di denudare il re ogni volta che ce n’era bisogno, soprattutto se in nome della passione, del divertimento e, naturalmente, della buona cucina. A vincere nel 2021 il premio per l’irriverenza era stato dunque Andoni Luis Aduriz del Mugaritz, seguito l’anno successivo da Massimiliano e Raffaele Alajmo de Le Calandre, premiati per l'”ironia”, altra enorme caratteristica cara a Noto.

Uno dei più osannati chef degli ultimi tempi, Renè Redzepi del Noma, era stato invece premiato nel 2023. Il tema quell’anno era la “creatività”: una qualità certamente appartenente a Bob Noto, che oltre a essere un grande talent scout gastronomico e – anche suo malgrado – un trend setter in fatto di fotografia dei piatti (avete presente quel taglio dall’alto su fondo bianco? Ecco, se l’avete usato per il vostro Instagram sapete chi dovete ringraziare), era anche un designer di rara creatività. Sue, solo per fare un esempio, le latte warholiane che hanno fatto la fortuna iconografica dei risotti dei Costardi Bros a Vercelli.

Infine, lo scorso anno, Mariella Organi, responsabile di sala de La Madonnina del Pescatore era stata premiata per l'”empatia”: Bob Noto sapeva certo capire i cuochi, prima ancora che osannarli. Sapeva consigliarli, perché indagava la loro essenza, e li aiutava così a diventare grandi.

 

Il Premio Bob Noto 2025

Alain Passard ha conquistato il Premio Bob Noto 2025

Alain Passard ha conquistato il Premio Bob Noto 2025

Così quest’anno il premio è andato invece al grande Alain Passard, giunto dalla capitale francese per ritirarlo durante la cerimonia di inaugurazione di un’edizione di Buonissima che si preannuncia particolarmente spettacolare, con un finale totalmente a sorpresa che si svolgerà sabato 25 con la cena-evento dello chef Rasmus Munk a Palazzo Saluzzo Paesana.

La giuria del premio – presieduta dalla moglie e inseparabile compagna di pranzi e cene di Bob Noto, Antonella Fassio, e composta dagli chef Ferran Adrià e Paolo Griffa, dall’editore Marco Bolasco, da Sara Peirone e dagli ideatori di Buonissima Matteo Baronetto, Stefano Cavallito e Luca Iaccarino – ha motivato così la scelta di premiare il talento di Passard: «È Il cuoco che incarna perfettamente l’importanza che hanno sensibilità, perseveranza, talento e visione alla guida di una cucina. Mai schiavo eccessivamente della tecnica, dialoga con la materia, i colori e le sue personali emozioni, riuscendo nell’era moderna viziata dalla globalizzazione ad esprimere una linea editoriale propria. Lo stile e il talento di questo cuoco sono unici, e alla sua tavola siedono politici, uomini dell’alta finanza, ma anche giovani curiosi e appassionati gourmet che vanno in pellegrinaggio da lui che riesce ad abbracciare ben due generazioni di clienti. Il talento dunque non ha età, dimostrando che innovare è possibile quando oltre al cuore si esprimono carattere, costanza e amore per quello che si fa ogni giorno: restando in cucina».

 

Passard sul palco di Torino con Ferran Adrià

Passard sul palco di Torino con Ferran Adrià

«Ricevere il Premio Bob Noto è un’emozione intensa – ha commentato Alain Passard – Bob era uno spirito libero, curioso e visionario, con uno sguardo unico sul mondo della cucina. Essere riconosciuto per il talento, un valore che lui celebrava con tanta passione, è un onore profondo. Il mio lavoro si nutre del gesto, della sensibilità e dell’ascolto della natura: sapere che tutto questo trova una risonanza così bella mi commuove sinceramente».