Strapotere Sinner, Jannik domina anche al servizio
(di Marco Calabresi) Per costringere Jannik Sinner a giocare un tiebreak sul cemento indoor, ieri sera Flavio Cobolli aveva dovuto inventarsi un partitone. Il 6-4, 6-4 ad Aleksandr Bublik in un’ora e 18′, con cui Jannik si guadagna la semifinale dell’Atp 500 di Vienna, rende ancora più merito a Flavio, capace di arginare fin quando è stato possibile la potenza straripante e la qualità del numero 2 del mondo. E mentre il numero 1, Alcaraz, ha già iniziato a prendere confidenza con la nuova sede del Masters 1000 di Parigi-Bercy (si giocherà a La Defense), Jannik può continuare la caccia al suo quarto titolo stagionale. Tra lui e la finale, per la dodicesima volta in carriera, ci sarà Alex De Minaur, che oggi ha eliminato Matteo Berrettini: si giocherà non prima delle 15, con l’australiano che nei precedenti ha sempre perso, ma che nell’ultimo faccia a faccia nella semifinale di Pechino ha strappato il primo set al campione di Wimbledon.
«Un match difficile, anche perché giocare un quarto di finale contro Bublik è sempre complicato —le parole di Sinner —. Ho cercato di tirare di là più palle possibili e sono contento di essere arrivato alle semifinali. Il servizio? Abbiamo cercato di cambiare qualcosa al momento del caricamento, ma in generale su tutti i colpi mi sono sentito a mio agio. Posso essere solo felice della prova di oggi contro un avversario più difficile di quanto si possa pensare».
Inavvicinabile e concreto, Sinner, che sul suo servizio ha perso soltanto cinque punti, due nel primo set e tre nel terzo (zero palle break, ça va sans dire). Bublik, invece, sui suoi turni di battuta si è dovuto inventare qualsiasi cosa per cercare di rimanere a galla: dalle seconde tirate oltre i 200 chilometri orari all’ace servito da sotto. Dopo cinque chance concesse e salvate nei primi due turni di servizio, il primo break è arrivato sul 4-3 con una palla corta che non ha scavalcato la rete.
Bublik quest’anno ha vinto quattro titoli Atp (cinque comprendendo anche il titolo Challenger di Torino), ma Sinner lo ha fatto sembrare inerme. Ogni punto, il kazako, se lo è dovuto sudare, e quando non lo ha portato a casa è stato colpa di prodezze di Jannik, come il passante incrociato di diritto che gli ha dato il 2-2 nel secondo set, con il break arrivato inesorabilmente nel game successivo e che ha blindato la diciannovesima vittoria consecutiva indoor, valsa l’aggancio nella classifica all time italiana delle semifinali Atp (42) a Fognini e Panatta. Mentre era in campo a Vienna, Sinner ha anche conosciuto i possibili primi avversari a Parigi (partirà al secondo turno): il belga Zizou Bergs o l’americano Alex Michelsen.