Dopo la stretta sul greggio Putin sfida Trump: «Atto ostile». E minaccia sui Tomahawk: «Da noi risposte sbalorditive»
di Marco Imarisio
«Se continuano a comportarsi così, avranno presto bisogno anche dei nostri water e dei nostri bidet». Loro saremmo noi, intesi come Europa e il suo governo, che lunedì ha inserito nelle nuove sanzioni anche il divieto di esportare in Russia i sanitari fabbricati nel nostro continente. Parla Vladimir Putin, per ripetere le cose che dice ormai da quattro anni. Anche la liturgia è la stessa degli annunci poco importanti, delle frasi pronunciate in contesto non ufficiale, in un momento e con un linguaggio informali, roba da poco, come le ultime misure adottate a Bruxelles, questo è il solito messaggio. Così, al termine del Congresso della Società geografica russa, il presidente avvicina i giornalisti del pool del Cremlino per rispondere con aria casuale a poche domande, in realtà già decise a suo tempo. Sull’eventuale invio di missili Tomahawk, tanto per cominciare. «Se con queste armi saranno inflitti colpi sul territorio russo, la risposta sarà molto forte. Per non dire sbalorditiva. Lasciamoli riflettere bene su questo».
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