Norris nuovo leader, resistenza Leclerc. Bearman da sogno

(di Daniele Sparisci) Amor a la mexicana, Norris mostra il pugno nel vecchio stadio del baseball. Per un punto il Mondiale ha un nuovo padrone: Lando ha completato il sorpasso su Piastri dopo una fuga perfetta di 71 giri. Leclerc secondo (settimo podio stagionale, 50esimo assoluto) ma comunque a 30 secondi, la vittoria resta un tabù.

Alla partenza si materializza lo scenario ideale per l’inglese della McLaren. Hamilton si affianca a Leclerc, da dietro arriva Verstappen per tentare un attacco estremo all’esterno, ma non funziona. Fasi frenetiche: Lewis tenta di passare Charles che lo chiude. Il monegasco blocca Max, taglia il tracciato (restituendo la posizione a Lando) e mantiene il secondo posto. Altro che gioco di squadra fra i rossi, è un’occasione persa per prendere il comando, seguita dalle recriminazioni di Hamilton che vorrebbe la posizione dal compagno. Silenzio dal muretto. Intanto dopo 25 giri Lando aveva già accumulato un vantaggio di 10’’ confermando le impressioni di una McLaren ritrovata. Una macchina soltanto però, perché Piastri affonda allo start e poi fatica tantissimo, sembra la controfigura del pilota glaciale di inizio stagione. 

Inesperienza, dubbi, un caos dal quale riesce comunque a tirarsi fuori e a limitare i danni. Con la strategia a due soste e con sorpassi decisi (su Russell), chiude quinto. Il margine che Oscar aveva su Lando ormai è eroso. C’è poi chi con le difficoltà ci convive: dopo 20 Gp con la Ferrari Hamilton non è mai andato sul podio, la sua striscia più negativa di sempre. Frustrato, nervoso per l’esito della partenza, ha commesso un grave errore dopo un duello muscolare con Verstappen alla curva 4, tagliando la pista al rientro: 10 secondi di penalità a distruggere le speranze di top 3. «Assurdo, in quel punto l’aderenza è minima» si è lamentato. Peccato, Lewis veniva dalla sua migliore qualifica del 2025 (3°), è in crescita.

Max invece è riemerso nel momento in cui tutto sembrava sgretolarsi: la Red Bull in alta quota ha accusato vertigini (difficoltà a tenere in temperatura freni e motori), per poco non chiudeva con un ritiro dopo un paio di escursioni sull’erba. Max resta in corsa per il titolo, sebbene sia a -36 da Norris. Al box blu sono consapevoli di dover rischiare sempre per tenere aperta la partita Mondiale, con una migliore lettura della corsa, con una monoposto più consistente della Ferrari, e soprattutto con la gestione divina delle gomme di Verstappen, hanno provato in tutti i modi a sfilare il secondo posto a Leclerc. L’assalto è fallito a poche curve dal traguardo con la complicità di una virtual safety car innescata dal ritiro di Sainz (altra domenica da incubo per Carlos). Alle spalle dei top 3 c’è uno spilungone felice, Ollie Bearman: quarto con la Haas, un’impresa. Cresciuto nel vivaio di Maranello, lancia un messaggio potente per il prossimo futuro.