Coloni israeliani hanno incendiato nella notte una moschea nel villaggio palestinese di Kifl Hares, vicino ad Ariel in Cisgiordania, lasciando scritte sui muri con minacce al capo del Comando centrale dell’Idf, Avi Blot. Lo riportano i media israeliani. Le immagini mostrano danni gravi all’edificio e copie del Corano bruciate. L’episodio si inserisce in una scia di violenze delle ultime settimane che ha visto aumentare gli attacchi a palestinesi, incendi di veicoli e villaggi come Beit Lid e Deir Sharaf. \n

Hamas e la Jihad islamica hanno annunciato che questa sera consegneranno la salma di un ostaggio trovata a nord di Khan Yunis. Sono ancora 4 i corpi di ostaggi uccisi che Hamas deve restituire a Israele in base all’accordo di cessate il fuoco.

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Israele è stata messa sotto accusa dal comitato dell’Onu contro la tortura, dopo la segnalazione di numerosi resoconti che hanno indicato atti di tortura contro detenuti palestinesi. Accuse simili sono state fatte anche ad Hamas per il trattamento degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza. 

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Secondo i media israeliani, gli Usa starebbero progettando di costruire una grande base militare In Israele, destinata alle forze internazionali che opereranno nella Striscia per mantenere il cessate il fuoco. Tajani: “L’impegno italiano in Medio Oriente sarà importante, vedremo che tipo di impegno: può essere la formazione della polizia palestinese\”. 

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Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

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Protesta pro-Pal alla Porta di Brandeburgo, dove da una piattaforma aerea e’ stato srotolato uno striscione con la scritta \”Mai piu’ genocidio – liberta’ per la Palestina\” e hanno acceso dei razzi. In sei sono arrivati a botrdo del mezzo all’edificio simbolo di Berlino e della Germania e tre di loro sono saliti in cima al monumento, alto 26 metri. L’azione degli attivisti si e’ svolta \”molto rapidamente\”, ha detto il portavoce della polizia di Berlino Florian Nath. \”Siamo arrivati sul posto in pochi minuti, ma la piattaforma aerea stava gia’ salendo e non l’abbiamo fermata perche’ sarebbe stato troppo pericoloso\”. I tre attivisti sulla piattaforma hanno quindi srotolato lo striscione e i tre rimasti a terra si sono chiusi nella cabina di guida. La polizia ha dovuto rompere un vetro per arrestarli. Una squadra speciale della polizia e’ salita sulla Porta di Brandeburgo per arrestare gli attivisti rimasti e riportarli giu’: un’operazione ch ha richiesto circa un’ora e mezza. Resta da verificare se l’uso della piattaforma abbia causato danni al monumento, che risale al XVIII secolo. 

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I soldati israeliani hanno ucciso due bambini palestinesi nel Nord di Hebron, come confermato da fonti locali, mentre un comunicato militare li ha identificati come \”terroristi\” che si preparavano a compiere un attacco. Il fatto e’ avvenuto nella città palestinese di Beit Ummar, circa 10 chilometri a Nord-Ovest di Hebron, dove, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, i soldati hanno dichiarato l’area zona militare chiusa e hanno rimosso i corpi dei bambini. L’identita’ e l’eta’ esatta dei due palestinesi non sono ancora state rese note, ha fatto sapere una fonte del ministero della Salute palestinese. Le immagini che circolano sui social media mostrano uno dei bambini con un passamontagna e, in uno di essi, si vede a terra quella che sembra essere una molotov. 

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La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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“La guerra è finita, non siamo ancora nella pace ma la guerra è finita\”. Lo dice il patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, in un videomessaggio diffuso dal Patriarcato invitando i pellegrini a tornare in Terra Santa dopo due anni \”estremamente difficili”. \”Il pellegrinaggio – osserva Pizzaballa – è assolutamente sicuro quindi è tempo di venire in Terra Santa per esprimere questa vicinanza con questa chiesa\”.

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L’esercito israeliano ha riferito di aver \”eliminato due terroristi che stavano per compiere un attacco terroristico nei pressi della comunità di Karmei Zur\”, in Cisgiordania. \”Non si registrano feriti\” tra le truppe, ha aggiunto l’Idf. 

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Israele starebbe cercando di arrivare a un nuovo accordo di sicurezza ventennale con gli Stati Uniti, raddoppiando quindi la consueta durata decennale e aggiungendo clausole ‘America First’ per ottenere il sostegno dell’Amministrazione Trump. Lo hanno dichiarato in esclusiva ad Axios funzionari israeliani e statunitensi, anche se il premier Benjamin Netanyahu lo ha smentito durante un’intervista alla televisione australiana. Il nuovo potenziale accordo cercherà di ottenere almeno la stessa cifra del precedente, quattro miliardi di dollari l’anno in aiuti militari, ma approvarlo sarà più difficile, prosegue Axios. E questo perché la frustrazione nei confronti di Israele è in crescita, anche all’interno della base Maga di Trump. I negoziati risultano quindi complicati sia per l’opposizione Maga agli aiuti esteri, sia per le preoccupazioni bipartisan sulla condotta di Israele a Gaza.

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L’obiettivo di Israele è rafforzare la propria industria della difesa e ridurre la dipendenza dagli aiuti esteri. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu respinge, in un’intervista alla televisione australiana, le indiscrezioni pubblicate da Axios in cui si afferma che Israele sta cercando di raggiungere un accordo ventennale di aiuti militari con gli Stati Uniti, con modifiche al programma America First. 

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Interrogato sul nuovo sindaco di New York, Zohran Mamdani, che ha dichiarato che ordinerebbe l’arresto di Netanyahu se visitasse la città, il premier ha affermato di \”non avere paura\” di viaggiare e ha avvertito che l’instabilità economica e sociale nelle principali città occidentali \”dovrebbe preoccupare tutti\”. Netanyahu ha criticato inoltre la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di ospitare a Parigi il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, affermando che \”la pace non può essere costruita sulla falsità\”. 

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Rivolgendosi al popolo iraniano nel mezzo della crisi in corso del suo governo, ha affermato che Israele \”è al fianco di coloro che cercano un futuro migliore\”. Riguardo Gaza, Netanyahu ha affermato che Israele \”non esternalizzerà la sua sicurezza\” e ha confermato la sua intenzione di rimanere attivo nella vita pubblica. Ha anche parlato dell’impatto della pressione politica sulla sua famiglia, definendo gli attacchi mediatici alla moglie e al figlio \”la parte più dolorosa della leadership\”. 

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Un mese dopo la pausa concordata delle ostilità a Gaza, le vite di bambini e famiglie rimangono in bilico, con persone impossibilitate a iniziare le riparazioni delle case perché non hanno i mezzi e le attrezzature per farlo, molte spaventate a trasferirsi a causa di ordigni inesplosi o per il timore di ulteriori attacchi aerei. Lo dichiara Save the Children. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie stanno facendo tutto il possibile per aumentare il supporto alla popolazione, ma la quantità di aiuti che entra a Gaza non è minimamente sufficiente a soddisfare i bisogni di bambini e famiglie, che affrontano il loro terzo inverno dall’inizio della guerra. Sebbene l’arrivo di prodotti commerciali significhi che ora ci sono cibo, medicine e sapone nei mercati, molti beni di prima necessità continuano a essere scarsi e i prezzi degli alimenti rimangono più alti rispetto ai livelli pre-conflitto, in particolare quelli dei prodotti freschi e di base come riso e legumi, secondo il Programma Alimentare Mondiale. Save the Children non è in grado di far entrare i propri rifornimenti nella Striscia da marzo. I nuovi attacchi aerei militari israeliani, che hanno ucciso più di 100 persone, tra cui 46 bambini, due settimane fa, hanno lasciato la comunità ancora una volta terrorizzata e diffidente sul fatto che la pausa si trasformi in un cessate il fuoco definitivo. Recenti dati satellitari delle Nazioni Unite hanno mostrato che 198.273 edifici – circa l’81% degli edifici di Gaza – sono stati danneggiati e diverse strade principali sono state bloccate dalle macerie. Circa il 62% delle 198.273 strutture danneggiate è stato completamente distrutto, secondo l’ONU. Nel frattempo, gran parte dei materiali di ricostruzione e delle attrezzature pesanti necessarie per riparare le case danneggiate non possono entrare a Gaza, bloccando di fatto la ricostruzione. La presenza diffusa di ordigni inesplosi tra le macerie impedisce inoltre alle famiglie di tornare alle proprie abitazioni: secondo la Difesa Civile Palestinese, si stima che vi siano ancora circa 70.000 tonnellate di esplosivi non detonati. L’ONU afferma che la guerra ha portato Gaza ad avere il più alto numero di bambini amputati pro capite al mondo, con un quarto di tutte le lesioni permanenti che richiedono riabilitazione. \”Siamo sospesi tra la vita e la morte. Continuiamo a sentire di persone che vengono ancora uccise o ferite, la guerra potrebbe riprendere in qualsiasi momento, così come gli attacchi. Questo è uno dei motivi per cui le persone non tornano al Nord: non si può tornare finché non vedremo che la situazione migliora. I confini sono ancora chiusi, quindi siamo sotto assedio, intrappolati e bloccati. Macchinari, attrezzature e materiali non entrano ancora a Gaza\” ha dichiarato Shurouq, responsabile del settore multimediale di Save the Children nella Striscia.

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Israele sta cercando di raggiungere un nuovo accordo di sicurezza con gli Stati Uniti che duri 20 anni, il doppio di quello attuale. Lo hanno dichiarato ad Axios funzionari israeliani e americani. Per Donald Trump far approvare un’intesa del genere, tuttavia, sarà complicato a causa delle crescenti frustrazioni nei confronti di Israele, anche all’interno della base Maga. L’attuale Memorandum d’Intesa (MOU) decennale, firmato nel 2016 con Barack Obama, scade nel 2028. Prima di questo sono ne sono stati firmati altri per l’assistenza alla sicurezza a lungo termine a Israele: nel 1998 (21,3 miliardi di dollari) e nel 2008 (32 miliardi di dollari). L’anno scorso, nel pieno della guerra a Gaza, il Congresso e l’amministrazione di Joe Biden hanno approvato un pacchetto di assistenza militare di emergenza multimiliardario, in aggiunta al Memorandum d’intesa decennale. Tra le proposte per il nuovo accordo, che Israele vuole chiudere entro l’anno prossimo, quella di utilizzare parte del denaro per la ricerca e lo sviluppo di progetti congiunti tra Stati Uniti e Israele, invece di aiuti militari diretti. Una formula che potrebbe convincere anche la base Maga e l’America First. 

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L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che le violazioni da parte di Israele del cessate il fuoco del novembre 2024 con il Libano hanno causato la morte di 114 civili. Lo riporta Anadolu che ha parlato con il portavoce Thameen Al-Kheetan. Al-Kheetan ha dichiarato ad Anadolu che l’Ufficio per i diritti umani sta monitorando i raid aerei israeliani sugli edifici dei villaggi meridionali e ha sottolineato che il numero di vittime civili ha continuato ad aumentare dall’inizio del cessate il fuoco. L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha inoltre chiesto il rispetto urgente sia dell’accordo per la cessazione delle ostilità sia del diritto internazionale umanitario. 

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Il fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas è per il presidente Usa molto più di un obiettivo diplomatico. È una prova di forza globale e il banco di prova della sua politica estera in Medio Oriente. Washington teme che un fallimento rafforzi l’influenza turca nella regione. Ma Netanyahu, stretto fra gli ultrà e le pressioni interne, continua a minare la stabilità. Il tycoon sa che perdere questa partita significherebbe perdere il controllo del tavolo mediorientale.

“,”postId”:”9af85dec-4961-494f-8090-117c5a24bbeb”,”postLink”:{“title”:”Perché Trump non può permettersi il fallimento della tregua a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/29/trump-gaza-tregua-fallimento”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/0923fd6b8888c19d230a4ecd8002a47a6311c139/skytg24/it/mondo/2025/10/29/ispi/GettyImages-2243455242.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-13T13:32:00.136Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-13T14:32:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu: \”Grato a Trump, valuterò la grazia se mi verrà offerta\””,”content”:”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che ”prenderò in considerazione la grazia se mi sarà offerta” e si è detto ”molto grato a Trump” che ”ha perfettamente ragione, va dritto al punto”. Il presidente degli Stati Uniti ha scritto una lettera al presidente israeliano Isaac Herzog chiedendogli di concedere la grazia a Netanyahu, a suo avviso sottoposto a un ”processo politico ingiustificato”.

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Come riporta il sito di Ynet, Netanyahu ha confermato che ritiene che \”questo processo è assurdo, spreco tre giorni a settimana mentre gestisco una guerra e a cerco di espandere il cerchio della pace. Spreco giorni a chiedermi perché mio figlio, quando aveva cinque anni, ha ricevuto una bambola di Bugs Bunny\”.

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Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

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Un raid attribuito a un drone israeliano viene segnalato nella località di Toul, nella regione di Nabatiye, nel sud del Libano. A riferirne è il giornale libanese L’Orient Le Jour secondo cui l’operazione ha preso di mira un veicolo nei pressi dell’Ospedale Ragheb Harb. Almeno una persona risulta ferita, aggiunge il giornale.

\n\n”,”postId”:”2f0e28d6-7838-47ef-b4c1-5588bb3eae0c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-13T12:01:22.329Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-13T13:01:22+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas e Jihad: \”Stasera consegneremo corpo ostaggio\””,”content”:”

Hamas e la Jihad islamica hanno annunciato che questa sera consegneranno la salma di un ostaggio trovata a nord di Khan Yunis. Sono ancora 4 i corpi di ostaggi uccisi che Hamas deve restituire a  Israele in base all’accordo di cessate il fuoco

“,”postId”:”ea25b921-5066-4043-8e17-20ec6070a792″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-13T11:51:03.889Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-13T12:51:03+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ciciliano: \”Per attività a Gaza serve sicurezza stabile\””,”content”:”

\”Ogni attivita’ della protezione civile a Gaza\npuo’ essere avviata solo se la sicurezza e’ stabile, garantita e continua.\nInstallare un ospedale da campo prevede operativita’ di sei, sette mesi,\nun anno, due anni e quindi per forza di cose bisogna ragionare in termini\npreliminari nella sicurezza\”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile,\nFabio Ciciliano, a margine della riunione operativa del piano\nQuarticciolo. \”Il sistema italiano e’ gia’ operativo grazie allo stato di\nemergenza in vigore, che consente al Dipartimento di emanare ordinanze\nspecifiche. Una e’ stata emanata la scorsa settimana per consentire la\nmigliore e piu’ tempestiva assistenza del nostro Paese\”, ha aggiunto.

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 Le autorita’ austriache hanno incriminato un ex\ngenerale siriano, Khaled al-Halabi, per crimini di guerra messi in atto\ndurante i tentativi del dittatore Bashar Assad di reprimere la rivolta\ncontro il suo regime. Secondo quanto riportato dal New York Times e da\nYnet, la procura austriaca sostiene che al-Halabi, 62 anni, druso, fosse\nin realta’ un doppio agente israeliano mentre prestava servizio come\nufficiale dei servizi segreti del regime di Assad e che, dopo essere\nfuggito dal suo Paese in Europa, sia riuscito a nascondersi per anni con\nl’aiuto del Mossad e dei servizi segreti austriaci.

“,”postId”:”68296fe0-5b5e-4c94-b50d-d02f8d9e6cbd”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-13T11:43:56.796Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-13T12:43:56+0100″,”altBackground”:false,”title”:” Francia, Macron autorizza tutte aziende israeliane a fiera armi”,”content”:”

Emmanuel Macron ha autorizzato \”tutte le\naziende israeliane che lo desiderano\” a partecipare alla fiera della\nsicurezza e della sicurezza interna Milipol, che si terra’ dal 18 al 21\nnovembre a Villepinte, nella Senna-Saint-Denis, lo annuncia l’Eliseo. La\npresidenza francese ha dichiarato che \”nel contesto della guerra a Gaza,\nla politica relativa alla partecipazione delle aziende israeliane a fiere\nspecializzate nei settori della difesa e della sicurezza rimane valida\”.\nDal 2024, il governo francese aveva vietato ad alcune aziende israeliane\nattive nella guerra di Gaza di partecipare a diverse fiere della difesa.\nTuttavia, \”data l’evoluzione della situazione sul campo dopo il cessate il\nfuoco\”, il presidente francese \”ha deciso di consentire a tutte le aziende\nisraeliane che lo desiderano di partecipare alla fiera Milipol\”, ha\nosservato la presidenza francese. L’Eliseo ha spiegato che \”questa\ndecisione mira a contribuire a un dialogo costruttivo con le autorita’\nisraeliane su tutte le questioni relative alla pace in Medio Oriente e\nalle nostre relazioni bilaterali\”. All’inizio della settimana, la stampa\nisraeliana aveva riferito che a otto aziende israeliane non sarebbe stato\npermesso di esporre alla fiera Milipol. Martedi’, l’ex deputato\nfranco-israeliano Meyer Habib ha denunciato sul canale X uno \”scandalo\” e\nun’\”aggressione contro Israele da parte del governo francese\”. Poche ore\ndopo, ha affermato di aver ricevuto un \”messaggio dal Presidente della\nRepubblica\”, che gli assicurava che non ci sarebbe stato \”nessun\nboicottaggio delle aziende israeliane\” alla fiera Milipol. Stamattina, Thomas Portes, membro del\nparlamento per La France Insoumise (Francia Indomita), ha dichiarato su X\ndi aver chiesto al Ministro degli Interni Laurent Nunez all’inizio di\nnovembre di \”vietare la presenza delle 38 aziende israeliane\” all’evento.\n\”E’ inaccettabile che aziende israeliane vengano in Francia per\ncommerciare tecnologie e attrezzature testate sui palestinesi a Gaza o in\nCisgiordania\”, ha scritto nella lettera. Agli israeliani era stato\nimpedito di esporre in Francia alla fiera di difesa terrestre Eurosatory\nnella primavera del 2024 e solo all’ultimo minuto i tribunali avevano\nconcesso il permesso di esporre alla fiera Euronaval in autunno. Proprio\nlo scorso giugno, diversi stand di produttori di armi israeliani che\nesponevano \”armi offensive\” al Salone dell’Aeronautica di Parigi a Le\nBourget, vicino a Parigi, si sono visti bloccare l’accesso per decisione\ndel governo francese, provocando la rabbia in Israele. Un accordo di\ncessate il fuoco tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas e’\nentrato in vigore il 10 ottobre, sotto la pressione degli Usa. L’attacco\ndi Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha innescato la guerra a\nGaza, ha provocato la morte di 1.221 israeliani, per lo piu’ civili,\nsecondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali. Da allora, piu’ di\n69.176 palestinesi, per lo piu’ civili, sono stati uccisi nella Striscia\ndi Gaza dalla campagna militare di rappresaglia israeliana, secondo il\nministero della Salute di Gaza, i cui dati sono considerati affidabili\ndalle Nazioni Unite.

“,”postId”:”737ec038-3b11-4008-a869-50f822e7bf7e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-13T10:46:05.300Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-13T11:46:05+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Usb: \”Seasalvia non rintracciabile, dov’è diretto il greggio?\””,”content”:”

\”Da quattro giorni la nave Seasalvia non è più rintracciabile attraverso i comuni sistemi di tracciamento satellitare. L’ultima rilevazione la colloca al largo dell’isola di Creta\”. Lo afferma l’Usb Taranto, secondo cui \”è impensabile che una petroliera carica di migliaia di tonnellate di greggio disattivi deliberatamente i sistemi di monitoraggio della rotta nel bel mezzo del Mediterraneo. Oppure no?\”.    Il sindacato sostiene che \”è la seconda volta che accade, esattamente da quando denunciamo la finalità bellica del suo carico destinato all’aviazione militare israeliana\”. Un mese fa, ricorda l’Usb, \”la destinazione del greggio caricato dalla Seasalvia nel porto di Taranto venne modificata da Israele a Egitto per consentirne l’attracco tra proteste e blocchi dei lavoratori\”, ma \”la nave perse le sue tracce ben prima di Port Said\”.    \”Un’operazione opaca – prosegue l’Usb – con cui si tentava di lavare l’immagine del colosso petrolifero. Oggi la vicenda si ripete nel silenzio delle istituzioni\”, conclude l’Unione sindacale di base, annunciando l’adesione allo sciopero generale del 28 novembre e alla manifestazione nazionale del 29 a Roma: \”Blocchiamo tutto per cambiare tutto\”.

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L’esercito israeliano ha riferito di aver smantellato nelle ultime settimane, insieme allo Shin Bet e alla polizia della Cisgiordania, una rete di Hamas nella zona di Betlemme che preparava attentati armati contro soldati e civili. Secondo la dichiarazione, circa 40 membri dell’organizzazione sono stati arrestati e sono state sequestrate armi, tra cui fucili M16. I materiali d’indagine sono stati trasferiti alla procura militare per l’avvio dei procedimenti giudiziari.

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Il presidente siriano, Ahmed al Sharaa, di\nrientro dall’incontro con il presidente americano Donald Trump alla Casa\nBianca ha confermato l’esistenza di un \”dialogo diretto\” con Israele per\nun’intesa sulla sicurezza nel sud del Paese. Sharaa ha pero’ definito il\nritiro delle truppe israeliane dal territorio siriano occupato\nillegalmente nel sud, in particolare il monte Hermion, \”una condizione\nirrinunciabile per l’intesa\”. \”Stiamo trattando direttamente con Israele e\nil dialogo va avanti. L’esercito israeliano ci ha attaccato piu’ di mille\nvolte dalla caduta del regime, non abbiamo risposto perche’ per noi ora la\npriorita’ e’ ricostruire la Siria. L’avanzata di Israele non e’\ngiustificata da ragioni di sicurezza, ma da mire espansionistiche\”, ha\ndetto Sharaa in un’intervista. La difficile mediazione e’ nelle mani di\nTom Barrack, ambasciatore americano in Turchia e fedelissimo di Trump.\nSiria e Israele non hanno relazioni diplomatiche dal 1967, quando Tel Aviv\noccupo’ le alture del Golan illegalmente, annettendo territorio siriano.\nNegli stessi giorni in cui Sharaa andava al potere gli israeliani hanno\noccupato la buffer zone stabilita dalle Nazioni Unite al confine, occupato\nlo strategico monte Hermion e colpito con raid aerei la Siria. Per\nraggiungere un’intesa, ha insistito al Sharaa, \”Israele deve ritirare le\nproprie truppe dal territorio che ha occupato dopo la caduta del regime\”.

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\”Trasferire il controllo della sicurezza a Gaza a forze multinazionali, alcune delle quali ostili, come la Turchia, mette a repentaglio la sicurezza di Israele. Trasferire il controllo del nostro destino al Qatar finanziato da Hamas e a Erdogan è come se Oslo fosse sotto steroidi\”. Lo ha detto l’ex primo ministro Naftali Bennett in una dichiarazione riportata dai media ebraici, riferendosi al ruolo del Qatar come mediatore chiave nell’accordo del mese scorso, che dovrebbe porre fine alla guerra a Gaza. 

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Bennet ha chiesto anche la divulgazione delle concessioni fatte da Israele nell’ambito dell’accordo di tregua. \”Se c’è una lezione che ci è rimasta impressa dal fallimento del 7 ottobre, è che non dobbiamo addormentarci e sperare nel meglio\”, ha aggiunto. \”Le Idf devono avere la libertà di agire in ogni momento. Lo Stato di Israele non è un protettorato\”.

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La principale aspettativa della Turchia da una Forza Internazionale di Stabilizzazione pianificata a Gaza è che fornisca garanzie sulla durata del fragile cessate il fuoco: lo ha dichiarato il Ministero della Difesa turco.

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La Turchia, membro della Nato, è stata una delle più accese critiche al devastante attacco biennale di Israele a Gaza, definendolo un genocidio. Si è rivelata un attore fondamentale e un mediatore negli sforzi per il cessate il fuoco, esprimendo il desiderio di unirsi alla forza di stabilizzazione nonostante le ripetute obiezioni di Israele.

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In un briefing ad Ankara, il Ministero ha anche affermato che la Turchia ritiene che il Centro di Coordinamento Civile-Militare (CMCC) guidato dagli Stati Uniti debba garantire la consegna senza ostacoli di aiuti umanitari a Gaza, in linea con il diritto internazionale.

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Nell’amministrazione Trump \”c’è una certa preoccupazione che gli eventi in Cisgiordania possano avere ripercussioni tali da compromettere ciò che stiamo facendo a Gaza\”. Lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio a margine del G7 in Canada, ripreso dai media israeliani, in merito all’escalation di attacchi da parte di coloni israeliani ai danni di persone e proprietà palestinesi in Cisgiordania. Rubio ha tuttavia aggiunto di non aspettarsi che questo accada. 

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Coloni israeliani hanno incendiato nella notte una moschea nel villaggio palestinese di Kifl Hares, vicino ad Ariel in Cisgiordania, lasciando scritte sui muri con minacce al capo del Comando centrale dell’Idf, Avi Blot. Lo riportano i media israeliani. Le immagini mostrano danni gravi all’edificio e copie del Corano bruciate. L’episodio si inserisce in una scia di violenze delle ultime settimane che ha visto aumentare gli attacchi a palestinesi, incendi di veicoli e villaggi come Beit Lid e Deir Sharaf. Secondo i media israeliani, l’esercito e la polizia hanno aperto un’indagine con il coinvolgimento dello Shin Bet. 

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Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver effettuato questa mattina attacchi aerei nel sud del Libano contro un deposito di armi di Hezbollah e un sito sotterraneo adiacente appartenente al gruppo. L’infrastruttura era situata accanto a un centro sportivo e ricreativo pubblico, ha precisato la stessa fonte, osservando che questo \”funge da ennesimo esempio dell’uso cinico da parte di Hezbollah dei civili libanesi come scudi umani per le sue operazioni condotte dall’interno di aree civili\”. Un altro sito di Hezbollah nel sud del Libano è stato preso di mira con un raid aereo questa mattina, conclude l’IDF, citato dal Times of Israel.

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Uno dei più alti ufficiali della polizia israeliana è stato fermato con l’accusa di abuso d’ufficio: avrebbe tentato di influenzare un’indagine di Lahav 433, nota come l’Fbi israeliana. Lo riporta la stampa israeliana. Il vicecommissario e’ stato interrogato ieri per più di sette ore e rilasciato poco dopo la mezzanotte, ma per nove giorni non potrà tornare al lavoro nè entrare in contatto con le persone coinvolte nel caso. Gli è anche stato sequestrato il telefono cellulare, riporta Ynet. Secondo il Dipartimento per le indagini interne della polizia (Dipi), avrebbe interferito nell’inchiesta di Lahav 433 su un uomo d’affari di sua conoscenza. Ma di più non è noto. La Corte distrettuale di Gerusalemme ha vietato la pubblicazione del nome dell’ufficiale e la maggior parte dei dettagli dell’indagine. Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, ha parlato con la moglie dell’alto ufficiale, per rassicurarla: \”Vige la presunzione di innocenza\”, le ha detto.

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La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

“,”postId”:”7d6ecabf-8628-499a-8969-6b14c171904e”,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-13T07:27:07.235Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-13T08:27:07+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Rubio: \”Preoccupazione per violenze in Cisgiordania e possibili ripercussioni su Gaza\””,”content”:”

\”Certamente c’è una certa preoccupazione che gli eventi in Cisgiordania possano avere ripercussioni tali da compromettere ciò che stiamo facendo a Gaza\”. A dichiararlo ai giornalisti è stato il segretario di Stato americano Marco Rubio. \”Spero di no\”, ha aggiunto quando gli è stato chiesto se le violenze potrebbero mettere a repentaglio il cessate il fuoco a Gaza. \”Non ci aspettiamo che ciò accada. Faremo tutto il possibile per evitarlo\”.

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Rubio ha accolto con favore le critiche pronunciate dal presidente Isaac Herzog e dagli alti comandanti dell’IDF contro la violenza dei coloni. Herzog aveva parlato di fatti ”gravi e sconvolgenti”. In un post su ‘X’, aveva scritto che \”il violento e pericoloso manipolo responsabile degli eventi in Samaria ha oltrepassato il limite\”, riferendosi alla Cisgiordania. \”Tale violenza contro i civili e contro i soldati dell’Idf è intollerabile e la condanno fermamente\”. 

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Coloni israeliani hanno dato fuoco alla moschea di Hajja Hamida, tra Deir Istiya e Kafr Haris, in Cisgiordania. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. A quanto raccontato da Nazmi Salman, un attivista contro l’espansione degli insediamenti, alcuni abitanti della zona sono intervenuti per impedire che il fuoco si diffondesse in tutta la moschea. Sui muri dell’edificio sono state trovate scritte contro gli arabi, ma secondo il Times of Israel anche contro le Forze israeliane che negli ultimi giorni sono sempre più impegnate a contenere le violenze dei coloni. \”Non abbiamo paura di Avi Blot\”, si leggeva tra l’altro, in riferimento al generale che comanda le truppe israeliane in Cisgiordania. 

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Dopo oltre un mese dalla firma del cessate il fuoco, è tempo di concentrarsi sulla fase due del piano Trump, decisamente più complessa, con punti poco chiari, come quello che riguarda chi vigilerà sulla Striscia e su quale area lo farà.

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Israele è stata messa sotto accusa dal comitato dell’Onu contro la tortura, dopo la segnalazione di numerosi resoconti che hanno indicato atti di tortura contro detenuti palestinesi, con un’escalation dopo il massacro di israeliani da parte di Hamas del 7 ottobre 2023. \”Il comitato – ha dichiarato a Ginevra il relatore Peter Vedel Kessing – è stato profondamentale costernato dalle descrizioni di ciò che sembra essere una pratica sistematica e diffusa di tortura e maltrattamenti inflitti ai palestinesi\”. Tra le torture riportate nei documenti citati dal comitato, si parla di \”pestaggi violenti, anche sui genitali, scosse elettriche, psosizioni di stress mantenute a lungo, privazioni di cibo e simulazioni di annegamento, oltre a insulti sessuali e minacce di stupro\”. Accuse simili sono state fatte anche ad Hamas per il trattamento degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza. 

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Coloni israeliani hanno incendiato nella notte una moschea nel villaggio palestinese di Kifl Hares, vicino ad Ariel in Cisgiordania, lasciando scritte sui muri con minacce al capo del Comando centrale dell’Idf, Avi Blot. Lo riportano i media israeliani. Le immagini mostrano danni gravi all’edificio e copie del Corano bruciate. L’episodio si inserisce in una scia di violenze delle ultime settimane che ha visto aumentare gli attacchi a palestinesi, incendi di veicoli e villaggi come Beit Lid e Deir Sharaf. 

Hamas e la Jihad islamica hanno annunciato che questa sera consegneranno la salma di un ostaggio trovata a nord di Khan Yunis. Sono ancora 4 i corpi di ostaggi uccisi che Hamas deve restituire a Israele in base all’accordo di cessate il fuoco.

Israele è stata messa sotto accusa dal comitato dell’Onu contro la tortura, dopo la segnalazione di numerosi resoconti che hanno indicato atti di tortura contro detenuti palestinesi. Accuse simili sono state fatte anche ad Hamas per il trattamento degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza. 

Secondo i media israeliani, gli Usa starebbero progettando di costruire una grande base militare In Israele, destinata alle forze internazionali che opereranno nella Striscia per mantenere il cessate il fuoco. Tajani: “L’impegno italiano in Medio Oriente sarà importante, vedremo che tipo di impegno: può essere la formazione della polizia palestinese”. 

Gli approfondimenti:

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meno di un minuto fa

Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra

Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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18:22

Protesta pro Gaza alla Porta di Brandeburgo, 6 arresti

Protesta pro-Pal alla Porta di Brandeburgo, dove da una piattaforma aerea e’ stato srotolato uno striscione con la scritta “Mai piu’ genocidio – liberta’ per la Palestina” e hanno acceso dei razzi. In sei sono arrivati a botrdo del mezzo all’edificio simbolo di Berlino e della Germania e tre di loro sono saliti in cima al monumento, alto 26 metri. L’azione degli attivisti si e’ svolta “molto rapidamente”, ha detto il portavoce della polizia di Berlino Florian Nath. “Siamo arrivati sul posto in pochi minuti, ma la piattaforma aerea stava gia’ salendo e non l’abbiamo fermata perche’ sarebbe stato troppo pericoloso”. I tre attivisti sulla piattaforma hanno quindi srotolato lo striscione e i tre rimasti a terra si sono chiusi nella cabina di guida. La polizia ha dovuto rompere un vetro per arrestarli. Una squadra speciale della polizia e’ salita sulla Porta di Brandeburgo per arrestare gli attivisti rimasti e riportarli giu’: un’operazione ch ha richiesto circa un’ora e mezza. Resta da verificare se l’uso della piattaforma abbia causato danni al monumento, che risale al XVIII secolo. 

17:55

Wafa: “Soldati Idf hanno ucciso due bimbi palestinesi in Cisgiordania”

I soldati israeliani hanno ucciso due bambini palestinesi nel Nord di Hebron, come confermato da fonti locali, mentre un comunicato militare li ha identificati come “terroristi” che si preparavano a compiere un attacco. Il fatto e’ avvenuto nella città palestinese di Beit Ummar, circa 10 chilometri a Nord-Ovest di Hebron, dove, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, i soldati hanno dichiarato l’area zona militare chiusa e hanno rimosso i corpi dei bambini. L’identita’ e l’eta’ esatta dei due palestinesi non sono ancora state rese note, ha fatto sapere una fonte del ministero della Salute palestinese. Le immagini che circolano sui social media mostrano uno dei bambini con un passamontagna e, in uno di essi, si vede a terra quella che sembra essere una molotov. 

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17:51

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

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17:31

Patriarca Gerusalemme Pizzaballa: “La guerra è finita, è tempo di venire in Terra Santa”

“La guerra è finita, non siamo ancora nella pace ma la guerra è finita”. Lo dice il patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, in un videomessaggio diffuso dal Patriarcato invitando i pellegrini a tornare in Terra Santa dopo due anni “estremamente difficili”. “Il pellegrinaggio – osserva Pizzaballa – è assolutamente sicuro quindi è tempo di venire in Terra Santa per esprimere questa vicinanza con questa chiesa”.

17:15

Idf: “Eliminati due terroristi in Cisgiordania”

L’esercito israeliano ha riferito di aver “eliminato due terroristi che stavano per compiere un attacco terroristico nei pressi della comunità di Karmei Zur”, in Cisgiordania. “Non si registrano feriti” tra le truppe, ha aggiunto l’Idf. 

17:14

Axios: Israele cerca accordo ventennale con Usa per aiuti militari

Israele starebbe cercando di arrivare a un nuovo accordo di sicurezza ventennale con gli Stati Uniti, raddoppiando quindi la consueta durata decennale e aggiungendo clausole ‘America First’ per ottenere il sostegno dell’Amministrazione Trump. Lo hanno dichiarato in esclusiva ad Axios funzionari israeliani e statunitensi, anche se il premier Benjamin Netanyahu lo ha smentito durante un’intervista alla televisione australiana. Il nuovo potenziale accordo cercherà di ottenere almeno la stessa cifra del precedente, quattro miliardi di dollari l’anno in aiuti militari, ma approvarlo sarà più difficile, prosegue Axios. E questo perché la frustrazione nei confronti di Israele è in crescita, anche all’interno della base Maga di Trump. I negoziati risultano quindi complicati sia per l’opposizione Maga agli aiuti esteri, sia per le preoccupazioni bipartisan sulla condotta di Israele a Gaza.

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15:43

Cisgiordania, israeliani incendiano moschea

15:23

Netanyahu: “Vogliamo ridurre la dipendenza dagli aiuti esteri nella difesa”

L’obiettivo di Israele è rafforzare la propria industria della difesa e ridurre la dipendenza dagli aiuti esteri. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu respinge, in un’intervista alla televisione australiana, le indiscrezioni pubblicate da Axios in cui si afferma che Israele sta cercando di raggiungere un accordo ventennale di aiuti militari con gli Stati Uniti, con modifiche al programma America First. 

Interrogato sul nuovo sindaco di New York, Zohran Mamdani, che ha dichiarato che ordinerebbe l’arresto di Netanyahu se visitasse la città, il premier ha affermato di “non avere paura” di viaggiare e ha avvertito che l’instabilità economica e sociale nelle principali città occidentali “dovrebbe preoccupare tutti”. Netanyahu ha criticato inoltre la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di ospitare a Parigi il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, affermando che “la pace non può essere costruita sulla falsità”. 

Rivolgendosi al popolo iraniano nel mezzo della crisi in corso del suo governo, ha affermato che Israele “è al fianco di coloro che cercano un futuro migliore”. Riguardo Gaza, Netanyahu ha affermato che Israele “non esternalizzerà la sua sicurezza” e ha confermato la sua intenzione di rimanere attivo nella vita pubblica. Ha anche parlato dell’impatto della pressione politica sulla sua famiglia, definendo gli attacchi mediatici alla moglie e al figlio “la parte più dolorosa della leadership”. 

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15:08

Save the Children: “A Gaza famiglie in bilico tra la vita e la morte”

Un mese dopo la pausa concordata delle ostilità a Gaza, le vite di bambini e famiglie rimangono in bilico, con persone impossibilitate a iniziare le riparazioni delle case perché non hanno i mezzi e le attrezzature per farlo, molte spaventate a trasferirsi a causa di ordigni inesplosi o per il timore di ulteriori attacchi aerei. Lo dichiara Save the Children. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie stanno facendo tutto il possibile per aumentare il supporto alla popolazione, ma la quantità di aiuti che entra a Gaza non è minimamente sufficiente a soddisfare i bisogni di bambini e famiglie, che affrontano il loro terzo inverno dall’inizio della guerra. Sebbene l’arrivo di prodotti commerciali significhi che ora ci sono cibo, medicine e sapone nei mercati, molti beni di prima necessità continuano a essere scarsi e i prezzi degli alimenti rimangono più alti rispetto ai livelli pre-conflitto, in particolare quelli dei prodotti freschi e di base come riso e legumi, secondo il Programma Alimentare Mondiale. Save the Children non è in grado di far entrare i propri rifornimenti nella Striscia da marzo. I nuovi attacchi aerei militari israeliani, che hanno ucciso più di 100 persone, tra cui 46 bambini, due settimane fa, hanno lasciato la comunità ancora una volta terrorizzata e diffidente sul fatto che la pausa si trasformi in un cessate il fuoco definitivo. Recenti dati satellitari delle Nazioni Unite hanno mostrato che 198.273 edifici – circa l’81% degli edifici di Gaza – sono stati danneggiati e diverse strade principali sono state bloccate dalle macerie. Circa il 62% delle 198.273 strutture danneggiate è stato completamente distrutto, secondo l’ONU. Nel frattempo, gran parte dei materiali di ricostruzione e delle attrezzature pesanti necessarie per riparare le case danneggiate non possono entrare a Gaza, bloccando di fatto la ricostruzione. La presenza diffusa di ordigni inesplosi tra le macerie impedisce inoltre alle famiglie di tornare alle proprie abitazioni: secondo la Difesa Civile Palestinese, si stima che vi siano ancora circa 70.000 tonnellate di esplosivi non detonati. L’ONU afferma che la guerra ha portato Gaza ad avere il più alto numero di bambini amputati pro capite al mondo, con un quarto di tutte le lesioni permanenti che richiedono riabilitazione. “Siamo sospesi tra la vita e la morte. Continuiamo a sentire di persone che vengono ancora uccise o ferite, la guerra potrebbe riprendere in qualsiasi momento, così come gli attacchi. Questo è uno dei motivi per cui le persone non tornano al Nord: non si può tornare finché non vedremo che la situazione migliora. I confini sono ancora chiusi, quindi siamo sotto assedio, intrappolati e bloccati. Macchinari, attrezzature e materiali non entrano ancora a Gaza” ha dichiarato Shurouq, responsabile del settore multimediale di Save the Children nella Striscia.

Gaza

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15:02

Axios: “Israele punta ad accordo di sicurezza con Usa che duri 20 anni”

Israele sta cercando di raggiungere un nuovo accordo di sicurezza con gli Stati Uniti che duri 20 anni, il doppio di quello attuale. Lo hanno dichiarato ad Axios funzionari israeliani e americani. Per Donald Trump far approvare un’intesa del genere, tuttavia, sarà complicato a causa delle crescenti frustrazioni nei confronti di Israele, anche all’interno della base Maga. L’attuale Memorandum d’Intesa (MOU) decennale, firmato nel 2016 con Barack Obama, scade nel 2028. Prima di questo sono ne sono stati firmati altri per l’assistenza alla sicurezza a lungo termine a Israele: nel 1998 (21,3 miliardi di dollari) e nel 2008 (32 miliardi di dollari). L’anno scorso, nel pieno della guerra a Gaza, il Congresso e l’amministrazione di Joe Biden hanno approvato un pacchetto di assistenza militare di emergenza multimiliardario, in aggiunta al Memorandum d’intesa decennale. Tra le proposte per il nuovo accordo, che Israele vuole chiudere entro l’anno prossimo, quella di utilizzare parte del denaro per la ricerca e lo sviluppo di progetti congiunti tra Stati Uniti e Israele, invece di aiuti militari diretti. Una formula che potrebbe convincere anche la base Maga e l’America First. 

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14:56

L’Onu: “Israele uccise 114 civili nella tregua in Libano del 2024”

L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che le violazioni da parte di Israele del cessate il fuoco del novembre 2024 con il Libano hanno causato la morte di 114 civili. Lo riporta Anadolu che ha parlato con il portavoce Thameen Al-Kheetan. Al-Kheetan ha dichiarato ad Anadolu che l’Ufficio per i diritti umani sta monitorando i raid aerei israeliani sugli edifici dei villaggi meridionali e ha sottolineato che il numero di vittime civili ha continuato ad aumentare dall’inizio del cessate il fuoco. L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha inoltre chiesto il rispetto urgente sia dell’accordo per la cessazione delle ostilità sia del diritto internazionale umanitario. 

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14:49

Perché Trump non può permettersi il fallimento della tregua a Gaza

Il fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas è per il presidente Usa molto più di un obiettivo diplomatico. È una prova di forza globale e il banco di prova della sua politica estera in Medio Oriente. Washington teme che un fallimento rafforzi l’influenza turca nella regione. Ma Netanyahu, stretto fra gli ultrà e le pressioni interne, continua a minare la stabilità. Il tycoon sa che perdere questa partita significherebbe perdere il controllo del tavolo mediorientale.

Perché Trump non può permettersi il fallimento della tregua a Gaza

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14:32

Netanyahu: “Grato a Trump, valuterò la grazia se mi verrà offerta”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che ”prenderò in considerazione la grazia se mi sarà offerta” e si è detto ”molto grato a Trump” che ”ha perfettamente ragione, va dritto al punto”. Il presidente degli Stati Uniti ha scritto una lettera al presidente israeliano Isaac Herzog chiedendogli di concedere la grazia a Netanyahu, a suo avviso sottoposto a un ”processo politico ingiustificato”.

Come riporta il sito di Ynet, Netanyahu ha confermato che ritiene che “questo processo è assurdo, spreco tre giorni a settimana mentre gestisco una guerra e a cerco di espandere il cerchio della pace. Spreco giorni a chiedermi perché mio figlio, quando aveva cinque anni, ha ricevuto una bambola di Bugs Bunny”.

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14:26

Gaza, cos’è il “modello IRA” per il disarmo di Hamas

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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14:20

Media, raid di un drone israeliano sul sud del Libano

Un raid attribuito a un drone israeliano viene segnalato nella località di Toul, nella regione di Nabatiye, nel sud del Libano. A riferirne è il giornale libanese L’Orient Le Jour secondo cui l’operazione ha preso di mira un veicolo nei pressi dell’Ospedale Ragheb Harb. Almeno una persona risulta ferita, aggiunge il giornale.

13:01

Hamas e Jihad: “Stasera consegneremo corpo ostaggio”

Hamas e la Jihad islamica hanno annunciato che questa sera consegneranno la salma di un ostaggio trovata a nord di Khan Yunis. Sono ancora 4 i corpi di ostaggi uccisi che Hamas deve restituire a  Israele in base all’accordo di cessate il fuoco

12:51

Ciciliano: “Per attività a Gaza serve sicurezza stabile”

“Ogni attivita’ della protezione civile a Gaza
puo’ essere avviata solo se la sicurezza e’ stabile, garantita e continua.
Installare un ospedale da campo prevede operativita’ di sei, sette mesi,
un anno, due anni e quindi per forza di cose bisogna ragionare in termini
preliminari nella sicurezza”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile,
Fabio Ciciliano, a margine della riunione operativa del piano
Quarticciolo. “Il sistema italiano e’ gia’ operativo grazie allo stato di
emergenza in vigore, che consente al Dipartimento di emanare ordinanze
specifiche. Una e’ stata emanata la scorsa settimana per consentire la
migliore e piu’ tempestiva assistenza del nostro Paese”, ha aggiunto.

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12:49

Siria, incriminato ex ufficiale di Assad: doppio agente Mossad

 Le autorita’ austriache hanno incriminato un ex
generale siriano, Khaled al-Halabi, per crimini di guerra messi in atto
durante i tentativi del dittatore Bashar Assad di reprimere la rivolta
contro il suo regime. Secondo quanto riportato dal New York Times e da
Ynet, la procura austriaca sostiene che al-Halabi, 62 anni, druso, fosse
in realta’ un doppio agente israeliano mentre prestava servizio come
ufficiale dei servizi segreti del regime di Assad e che, dopo essere
fuggito dal suo Paese in Europa, sia riuscito a nascondersi per anni con
l’aiuto del Mossad e dei servizi segreti austriaci.

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12:43

Francia, Macron autorizza tutte aziende israeliane a fiera armi

Emmanuel Macron ha autorizzato “tutte le
aziende israeliane che lo desiderano” a partecipare alla fiera della
sicurezza e della sicurezza interna Milipol, che si terra’ dal 18 al 21
novembre a Villepinte, nella Senna-Saint-Denis, lo annuncia l’Eliseo. La
presidenza francese ha dichiarato che “nel contesto della guerra a Gaza,
la politica relativa alla partecipazione delle aziende israeliane a fiere
specializzate nei settori della difesa e della sicurezza rimane valida”.
Dal 2024, il governo francese aveva vietato ad alcune aziende israeliane
attive nella guerra di Gaza di partecipare a diverse fiere della difesa.
Tuttavia, “data l’evoluzione della situazione sul campo dopo il cessate il
fuoco”, il presidente francese “ha deciso di consentire a tutte le aziende
israeliane che lo desiderano di partecipare alla fiera Milipol”, ha
osservato la presidenza francese. L’Eliseo ha spiegato che “questa
decisione mira a contribuire a un dialogo costruttivo con le autorita’
israeliane su tutte le questioni relative alla pace in Medio Oriente e
alle nostre relazioni bilaterali”. All’inizio della settimana, la stampa
israeliana aveva riferito che a otto aziende israeliane non sarebbe stato
permesso di esporre alla fiera Milipol. Martedi’, l’ex deputato
franco-israeliano Meyer Habib ha denunciato sul canale X uno “scandalo” e
un'”aggressione contro Israele da parte del governo francese”. Poche ore
dopo, ha affermato di aver ricevuto un “messaggio dal Presidente della
Repubblica”, che gli assicurava che non ci sarebbe stato “nessun
boicottaggio delle aziende israeliane” alla fiera Milipol. Stamattina, Thomas Portes, membro del
parlamento per La France Insoumise (Francia Indomita), ha dichiarato su X
di aver chiesto al Ministro degli Interni Laurent Nunez all’inizio di
novembre di “vietare la presenza delle 38 aziende israeliane” all’evento.
“E’ inaccettabile che aziende israeliane vengano in Francia per
commerciare tecnologie e attrezzature testate sui palestinesi a Gaza o in
Cisgiordania”, ha scritto nella lettera. Agli israeliani era stato
impedito di esporre in Francia alla fiera di difesa terrestre Eurosatory
nella primavera del 2024 e solo all’ultimo minuto i tribunali avevano
concesso il permesso di esporre alla fiera Euronaval in autunno. Proprio
lo scorso giugno, diversi stand di produttori di armi israeliani che
esponevano “armi offensive” al Salone dell’Aeronautica di Parigi a Le
Bourget, vicino a Parigi, si sono visti bloccare l’accesso per decisione
del governo francese, provocando la rabbia in Israele. Un accordo di
cessate il fuoco tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas e’
entrato in vigore il 10 ottobre, sotto la pressione degli Usa. L’attacco
di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha innescato la guerra a
Gaza, ha provocato la morte di 1.221 israeliani, per lo piu’ civili,
secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali. Da allora, piu’ di
69.176 palestinesi, per lo piu’ civili, sono stati uccisi nella Striscia
di Gaza dalla campagna militare di rappresaglia israeliana, secondo il
ministero della Salute di Gaza, i cui dati sono considerati affidabili
dalle Nazioni Unite.

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11:46

Usb: “Seasalvia non rintracciabile, dov’è diretto il greggio?”

“Da quattro giorni la nave Seasalvia non è più rintracciabile attraverso i comuni sistemi di tracciamento satellitare. L’ultima rilevazione la colloca al largo dell’isola di Creta”. Lo afferma l’Usb Taranto, secondo cui “è impensabile che una petroliera carica di migliaia di tonnellate di greggio disattivi deliberatamente i sistemi di monitoraggio della rotta nel bel mezzo del Mediterraneo. Oppure no?”.    Il sindacato sostiene che “è la seconda volta che accade, esattamente da quando denunciamo la finalità bellica del suo carico destinato all’aviazione militare israeliana”. Un mese fa, ricorda l’Usb, “la destinazione del greggio caricato dalla Seasalvia nel porto di Taranto venne modificata da Israele a Egitto per consentirne l’attracco tra proteste e blocchi dei lavoratori”, ma “la nave perse le sue tracce ben prima di Port Said”.    “Un’operazione opaca – prosegue l’Usb – con cui si tentava di lavare l’immagine del colosso petrolifero. Oggi la vicenda si ripete nel silenzio delle istituzioni”, conclude l’Unione sindacale di base, annunciando l’adesione allo sciopero generale del 28 novembre e alla manifestazione nazionale del 29 a Roma: “Blocchiamo tutto per cambiare tutto”.

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11:24

Idf: “Smantellata rete di Hamas a Betlemme, 40 arresti”

L’esercito israeliano ha riferito di aver smantellato nelle ultime settimane, insieme allo Shin Bet e alla polizia della Cisgiordania, una rete di Hamas nella zona di Betlemme che preparava attentati armati contro soldati e civili. Secondo la dichiarazione, circa 40 membri dell’organizzazione sono stati arrestati e sono state sequestrate armi, tra cui fucili M16. I materiali d’indagine sono stati trasferiti alla procura militare per l’avvio dei procedimenti giudiziari.

11:21

Al Sharaa: “Dialogo con Israele ma ritiri truppe da Siria”

Il presidente siriano, Ahmed al Sharaa, di
rientro dall’incontro con il presidente americano Donald Trump alla Casa
Bianca ha confermato l’esistenza di un “dialogo diretto” con Israele per
un’intesa sulla sicurezza nel sud del Paese. Sharaa ha pero’ definito il
ritiro delle truppe israeliane dal territorio siriano occupato
illegalmente nel sud, in particolare il monte Hermion, “una condizione
irrinunciabile per l’intesa”. “Stiamo trattando direttamente con Israele e
il dialogo va avanti. L’esercito israeliano ci ha attaccato piu’ di mille
volte dalla caduta del regime, non abbiamo risposto perche’ per noi ora la
priorita’ e’ ricostruire la Siria. L’avanzata di Israele non e’
giustificata da ragioni di sicurezza, ma da mire espansionistiche”, ha
detto Sharaa in un’intervista. La difficile mediazione e’ nelle mani di
Tom Barrack, ambasciatore americano in Turchia e fedelissimo di Trump.
Siria e Israele non hanno relazioni diplomatiche dal 1967, quando Tel Aviv
occupo’ le alture del Golan illegalmente, annettendo territorio siriano.
Negli stessi giorni in cui Sharaa andava al potere gli israeliani hanno
occupato la buffer zone stabilita dalle Nazioni Unite al confine, occupato
lo strategico monte Hermion e colpito con raid aerei la Siria. Per
raggiungere un’intesa, ha insistito al Sharaa, “Israele deve ritirare le
proprie truppe dal territorio che ha occupato dopo la caduta del regime”.

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10:47

Bennett: “Accordo sul cessate il fuoco è come ‘Oslo sotto steroidi'”

“Trasferire il controllo della sicurezza a Gaza a forze multinazionali, alcune delle quali ostili, come la Turchia, mette a repentaglio la sicurezza di Israele. Trasferire il controllo del nostro destino al Qatar finanziato da Hamas e a Erdogan è come se Oslo fosse sotto steroidi”. Lo ha detto l’ex primo ministro Naftali Bennett in una dichiarazione riportata dai media ebraici, riferendosi al ruolo del Qatar come mediatore chiave nell’accordo del mese scorso, che dovrebbe porre fine alla guerra a Gaza. 

Bennet ha chiesto anche la divulgazione delle concessioni fatte da Israele nell’ambito dell’accordo di tregua. “Se c’è una lezione che ci è rimasta impressa dal fallimento del 7 ottobre, è che non dobbiamo addormentarci e sperare nel meglio”, ha aggiunto. “Le Idf devono avere la libertà di agire in ogni momento. Lo Stato di Israele non è un protettorato”.

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10:21

Turchia: “La forza di stabilizzazione di Gaza deve garantire un cessate il fuoco duraturo”

La principale aspettativa della Turchia da una Forza Internazionale di Stabilizzazione pianificata a Gaza è che fornisca garanzie sulla durata del fragile cessate il fuoco: lo ha dichiarato il Ministero della Difesa turco.

La Turchia, membro della Nato, è stata una delle più accese critiche al devastante attacco biennale di Israele a Gaza, definendolo un genocidio. Si è rivelata un attore fondamentale e un mediatore negli sforzi per il cessate il fuoco, esprimendo il desiderio di unirsi alla forza di stabilizzazione nonostante le ripetute obiezioni di Israele.

In un briefing ad Ankara, il Ministero ha anche affermato che la Turchia ritiene che il Centro di Coordinamento Civile-Militare (CMCC) guidato dagli Stati Uniti debba garantire la consegna senza ostacoli di aiuti umanitari a Gaza, in linea con il diritto internazionale.

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09:49

Rubio: “Timore che la violenza in Cisgiordania danneggi la tregua a Gaza”

Nell’amministrazione Trump “c’è una certa preoccupazione che gli eventi in Cisgiordania possano avere ripercussioni tali da compromettere ciò che stiamo facendo a Gaza”. Lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio a margine del G7 in Canada, ripreso dai media israeliani, in merito all’escalation di attacchi da parte di coloni israeliani ai danni di persone e proprietà palestinesi in Cisgiordania. Rubio ha tuttavia aggiunto di non aspettarsi che questo accada. 

Rubio

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09:29

Coloni incendiano moschea in Cisgiordania, minacce all’Idf

Coloni israeliani hanno incendiato nella notte una moschea nel villaggio palestinese di Kifl Hares, vicino ad Ariel in Cisgiordania, lasciando scritte sui muri con minacce al capo del Comando centrale dell’Idf, Avi Blot. Lo riportano i media israeliani. Le immagini mostrano danni gravi all’edificio e copie del Corano bruciate. L’episodio si inserisce in una scia di violenze delle ultime settimane che ha visto aumentare gli attacchi a palestinesi, incendi di veicoli e villaggi come Beit Lid e Deir Sharaf. Secondo i media israeliani, l’esercito e la polizia hanno aperto un’indagine con il coinvolgimento dello Shin Bet. 

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09:14

Idf, raid contro deposito di armi di Hezbollah nel sud del Libano

Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver effettuato questa mattina attacchi aerei nel sud del Libano contro un deposito di armi di Hezbollah e un sito sotterraneo adiacente appartenente al gruppo. L’infrastruttura era situata accanto a un centro sportivo e ricreativo pubblico, ha precisato la stessa fonte, osservando che questo “funge da ennesimo esempio dell’uso cinico da parte di Hezbollah dei civili libanesi come scudi umani per le sue operazioni condotte dall’interno di aree civili”. Un altro sito di Hezbollah nel sud del Libano è stato preso di mira con un raid aereo questa mattina, conclude l’IDF, citato dal Times of Israel.

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09:08

Israele, abuso d’ufficio: fermato alto dirigente della polizia

Uno dei più alti ufficiali della polizia israeliana è stato fermato con l’accusa di abuso d’ufficio: avrebbe tentato di influenzare un’indagine di Lahav 433, nota come l’Fbi israeliana. Lo riporta la stampa israeliana. Il vicecommissario e’ stato interrogato ieri per più di sette ore e rilasciato poco dopo la mezzanotte, ma per nove giorni non potrà tornare al lavoro nè entrare in contatto con le persone coinvolte nel caso. Gli è anche stato sequestrato il telefono cellulare, riporta Ynet. Secondo il Dipartimento per le indagini interne della polizia (Dipi), avrebbe interferito nell’inchiesta di Lahav 433 su un uomo d’affari di sua conoscenza. Ma di più non è noto. La Corte distrettuale di Gerusalemme ha vietato la pubblicazione del nome dell’ufficiale e la maggior parte dei dettagli dell’indagine. Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, ha parlato con la moglie dell’alto ufficiale, per rassicurarla: “Vige la presunzione di innocenza”, le ha detto.

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09:02

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

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08:27

Rubio: “Preoccupazione per violenze in Cisgiordania e possibili ripercussioni su Gaza”

“Certamente c’è una certa preoccupazione che gli eventi in Cisgiordania possano avere ripercussioni tali da compromettere ciò che stiamo facendo a Gaza”. A dichiararlo ai giornalisti è stato il segretario di Stato americano Marco Rubio. “Spero di no”, ha aggiunto quando gli è stato chiesto se le violenze potrebbero mettere a repentaglio il cessate il fuoco a Gaza. “Non ci aspettiamo che ciò accada. Faremo tutto il possibile per evitarlo”.

Rubio ha accolto con favore le critiche pronunciate dal presidente Isaac Herzog e dagli alti comandanti dell’IDF contro la violenza dei coloni. Herzog aveva parlato di fatti ”gravi e sconvolgenti”. In un post su ‘X’, aveva scritto che “il violento e pericoloso manipolo responsabile degli eventi in Samaria ha oltrepassato il limite”, riferendosi alla Cisgiordania. “Tale violenza contro i civili e contro i soldati dell’Idf è intollerabile e la condanno fermamente”. 

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08:07

Coloni incendiano moschea in Cisgiordania, scritte anti-Idf

Coloni israeliani hanno dato fuoco alla moschea di Hajja Hamida, tra Deir Istiya e Kafr Haris, in Cisgiordania. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. A quanto raccontato da Nazmi Salman, un attivista contro l’espansione degli insediamenti, alcuni abitanti della zona sono intervenuti per impedire che il fuoco si diffondesse in tutta la moschea. Sui muri dell’edificio sono state trovate scritte contro gli arabi, ma secondo il Times of Israel anche contro le Forze israeliane che negli ultimi giorni sono sempre più impegnate a contenere le violenze dei coloni. “Non abbiamo paura di Avi Blot”, si leggeva tra l’altro, in riferimento al generale che comanda le truppe israeliane in Cisgiordania. 

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07:40

A quale ‘forza internazionale’ si sta pensando per Gaza?

Dopo oltre un mese dalla firma del cessate il fuoco, è tempo di concentrarsi sulla fase due del piano Trump, decisamente più complessa, con punti poco chiari, come quello che riguarda chi vigilerà sulla Striscia e su quale area lo farà.

A quale 'forza internazionale' si sta pensando per Gaza?

A quale ‘forza internazionale’ si sta pensando per Gaza?Vai al contenuto

07:26

Medio Oriente, Trump a Herzog: “Conceda la grazia a Netanyahu”. VIDEO

07:21

Onu: “Israele sotto accusa per torture ai palestinesi”

Israele è stata messa sotto accusa dal comitato dell’Onu contro la tortura, dopo la segnalazione di numerosi resoconti che hanno indicato atti di tortura contro detenuti palestinesi, con un’escalation dopo il massacro di israeliani da parte di Hamas del 7 ottobre 2023. “Il comitato – ha dichiarato a Ginevra il relatore Peter Vedel Kessing – è stato profondamentale costernato dalle descrizioni di ciò che sembra essere una pratica sistematica e diffusa di tortura e maltrattamenti inflitti ai palestinesi”. Tra le torture riportate nei documenti citati dal comitato, si parla di “pestaggi violenti, anche sui genitali, scosse elettriche, psosizioni di stress mantenute a lungo, privazioni di cibo e simulazioni di annegamento, oltre a insulti sessuali e minacce di stupro”. Accuse simili sono state fatte anche ad Hamas per il trattamento degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza. 

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