di
Chiara Maffioletti
Alice e Ellen Kessler avevano 89 anni. Avevano optato per il suicidio assistito e avevano scelto la data della morte
Lo avevano detto, nel giorno del loro 88esimo compleanno: «Il nostro desiderio è andarcene insieme, lo stesso giorno. L’idea che a una delle due capiti prima è molto difficile da sopportare». Un anno e qualche mese dopo, l’annuncio che le gemelle Alice e Ellen Kessler sono morte a Gruenwald, vicino a Monaco di Baviera, entrambe lo stesso giorno. Avevano optato per il suicidio assistito e avevano scelto la data della morte, come ha confermato a LaPresse Wega Wetzel, portavoce della Deutsche Gesellschaft für Humanes Sterben (Dghs), la più antica e grande organizzazione tedesca per i diritti civili e la difesa dei pazienti, l’ente a cui si erano rivolte le Kessler. La portavoce ha aggiunto che le due donne avevano deciso da mesi di voler morire e che, nel giorno convenuto, un medico e un avvocato dell’associazione si sono recati presso l’abitazione delle gemelle per assisterle, in conformità con la legge.
Alice ed Ellen Kessler erano nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia. La loro lunga e fortunata carriera televisiva – tra gli altri, avevano partecipato ai varietà Giardino d’inverno, Studio 1, Canzonissima – le aveva rese famose anche in Italia, dove erano state soprannominate «le gambe della nazione», pur essendo state a lungo costrette a indossare pesanti calze nere velate.
Inseparabili, le Kessler avevano manifestato il desiderio di essere sepolte insieme, in un’unica urna, accanto alle ceneri della madre Elsa e del cane Yellow. Ellen lo aveva ribadito anche in un’intervista rilasciata al Corriere pochi mesi fa.
Finisce così un duo che ha segnato lo spettacolo, non solo italiano. Negli anni del dopoguerra, le Kessler furono tra le prime a portare in scena numeri di danza considerati più audaci, tanto di far parlare di «doppio miracolo tedesco».
Dopo i fasti degli anni ’60 in Rai, nel 1988 arrivò anche il programma La fabbrica dei sogni, dove per la prima volta apparvero in ruoli separati.
Indimenticabili dei loro brani come «Da-Da-Umpa» e «La notte è piccola per noi».
Nel 2006 le due sorelle, che vivevano vicine, in case speculari e comunicanti, donarono in vita il loro patrimonio a Medici Senza Frontiere, spiegando: «Non abbiamo più parenti e se li abbiamo non li conosciamo. Abbiamo scelto MSF perché rischiano la vita per gli altri, hanno preso il Nobel per la Pace e sono seri». Pur avendo avuto relazioni stabili, non si sposarono mai.