
Il nuovo rapporto Agenas dedicato alle performance delle Aziende sanitarie e ospedaliere italiane mette in evidenza numeri preoccupanti per la Calabria, che registra tempi di attesa e percentuali di screening tra le più basse del Paese.
Tempi di arrivo delle ambulanze: la Calabria maglia nera
Secondo i dati riferiti al 2024, la Calabria è la regione italiana con i tempi più alti di arrivo dei mezzi di soccorso dopo la chiamata. L’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia raggiunge i 35 minuti, rappresentando il valore più elevato in Italia.
Tempi non molto inferiori si registrano anche nelle altre Asp calabresi: 31 minuti nell’Asp di Cosenza, 30 in quelle di Catanzaro e Reggio Calabria, 28 a Crotone. Numeri che delineano una situazione complessiva di forte criticità nei servizi di emergenza–urgenza.
Pronto soccorso: attese oltre le otto ore e abbandoni
Il rapporto evidenzia anche le percentuali di permanenza oltre le otto ore nei pronto soccorso. L’Azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco di Catanzaro registra il 14,6%, una delle percentuali più alte a livello nazionale. Nelle Aziende ospedaliere di Reggio Calabria e Cosenza i valori sono rispettivamente 10,7% e 12%.
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Sul versante degli abbandoni del pronto soccorso prima della visita, la Dulbecco registra un 5,7%, mentre Reggio e Cosenza presentano valori del 6,7% e 6,8%. Bene, invece, la Dulbecco e l’Azienda ospedaliera di Crotone per quanto riguarda gli accessi inappropriati al pronto soccorso da parte degli over 75, fermi rispettivamente al 7,46% e 6,40%. Le percentuali aumentano nelle altre strutture, passando dall’11,52% di Cosenza all’11,79% di Reggio Calabria, fino al 18,80% di Vibo Valentia.
Screening oncologici: percentuali molto basse rispetto al resto d’Italia
Le attività di screening, fondamentali per la prevenzione, mostrano dati particolarmente critici. Per lo screening della mammella, l’Asp con la percentuale più alta è quella di Reggio Calabria con il 23,20% della popolazione target raggiunta, comunque molto al di sotto degli standard nazionali. Seguono Vibo con il 20,10% e Crotone con il 16,9%, mentre Cosenza e Catanzaro registrano rispettivamente l’8,3% e il 5,9%.
Lo screening della cervice uterina vede in negativo l’Asp di Cosenza, ferma allo 0,10%. Le altre Asp oscillano tra il 22% di Crotone e Catanzaro e il 28,6% di Reggio Calabria, con Vibo al 25,80%. Ancora più basse le percentuali per lo screening del colon-retto: tutte le Asp sotto il 10%, con Cosenza allo 0,80%, Catanzaro al 4,4%, Vibo al 5%, Reggio Calabria all’8,10% e Crotone all’8,30%.
Tempi degli interventi chirurgici programmati: ritardi e poche eccellenze
Il rapporto evidenzia anche le tempistiche degli interventi programmati. Per le protesi all’anca entro 180 giorni, le strutture calabresi risultano tra le ultime in Italia: 25,6% per la Dulbecco, 27,7% per Reggio Calabria, 18,9% per Cosenza. Per gli interventi per tumore alla mammella entro 30 giorni, l’Azienda ospedaliera di Cosenza ottiene un buon risultato con l’89%, seguita da Reggio Calabria con il 77,5%.
La Dulbecco si ferma invece al 49%. Sugli interventi per tumore al colon-retto, la migliore è l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria con il 70,7%, seguita da Cosenza con il 56,9%, mentre la Dulbecco registra un 29,2%. Infine, per gli interventi al polmone entro 30 giorni, Cosenza raggiunge il 74,7%, mentre la Dulbecco risulta ultima in Italia con appena il 2,7%.
