Nei nuovi raid israeliani a Khan Yunis sono morte almeno sei persone, tra cui due bambini. Lo riportano i media palestinesi. Anche mezzi corazzati e mezzi ingegneristici delle Idf hanno aperto il fuoco nella parte orientale di Gaza. L’Idf ha confermato di aver colpito \”un comandante di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale\”. \n

\”Hamas continua a violare l’accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze. Israele non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf e risponderà di conseguenza\”, aveva detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo che 4 soldati erano rimasti feriti negli scontri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

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Nel pomeriggio di mercoledì, è stata consegnata alle Idf nella Striscia di Gaza una bara che dovrebbe contenere i resti di uno degli ultimi due ostaggi che ancora si trovano nell’enclave palestinese. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che la Croce Rossa ha fatto da tramite tra l’esercito israeliano da una parte e Hamas e la Jihad Islamica dall’altra. Il movimento islamista aveva annunciato di aver ritrovato il corpo durante lo sgombero delle macerie in un’area nella parte settentrionale della Striscia.

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I \”reperti\” umani consegnati martedì da Hamas non appartengono a nessuno dei due ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro, aggiungendo che le famiglie sono state aggiornate. La fazione palestinese deve ancora restituire i corpi dell’israeliano Ran Gvili e del thailandese. 

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“,”postId”:”4133ca61-a2e9-46ea-b197-f988096aa9ce”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T22:50:00.087Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T23:50:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Per ricevere le notizie di Sky TG24:”,”content”:”\n Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)\n Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)\n”,”postId”:”3e94f899-88ae-42b4-93d4-a1bc813fc753″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T22:30:00.835Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T23:30:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace”,”content”:”

Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di \”Numeri\”, l’approfondimento di Sky TG24.

\n\n”,”postId”:”a499d551-7eeb-40cc-99b0-6e4f55adcdac”,”postLink”:{“title”:”Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/11/tregua-gaza-forza-multilaterale-pace”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/7681cde1c4e2a55d79fe47b87dab584c38573979/skytg24/it/mondo/2025/10/11/tregua-gaza-forza-multilaterale-pace/tregua_gaza_hero_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T21:55:00.406Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T22:55:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas”,”content”:”

Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l’accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.

\n\n”,”postId”:”de4293d9-d157-49bc-8e22-9a4768b1d760″,”postLink”:{“title”:”Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/jared-kushner-chi-e”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/d6b6a2d11173775b61bfb58c846206c3a70d5be3/skytg24/it/mondo/2025/10/13/jared-kushner-chi-e/hero_jared_kushner_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T21:15:00.465Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T22:15:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO”,”content”:”

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.

\n\n”,”postId”:”70c24add-27a6-4711-b18a-a306c27be8ef”,”postLink”:{“title”:”Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/13/rilascio-ostaggi-liberati-hamas-israele”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/e555d9b3e45aa00469e7369bd8285c5eed60f647/skytg24/it/mondo/2025/10/13/rilascio-ostaggi-liberati-hamas-israele/ostaggi_liberati_hamas_hero_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:56:19.795Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:56:19+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Meloni: \”Con Bin Salman volontà pace Medioriente e Sudan\””,”content”:”

\”A margine dei lavori del Vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ho incontrato il Principe Ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud. Il colloquio ha permesso di affrontare le principali questioni internazionali di interesse comune, a partire dalla situazione in Medio Oriente e dalla guerra civile in Sudan, registrando la comune volonta’ di continuare a collaborare in favore della stabilita’ e della pace nella Regione\”. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sui social media. \”Ho voluto\nsottolineare l’importanza di proseguire con l’attuazione politica ed\neconomica del Partenariato Strategico tra le nostre Nazioni, lanciato nel\ncorso dell’incontro di Al-Ula dello scorso gennaio, rivolgendo un invito\nal Principe Mohamed bin Salman a venire in visita ufficiale in Italia per\napprofondire ulteriormente le relazioni bilaterali\”, aggiunge la premier.

“,”social”:{“socialType”:”twitter”,”src”:”https://twitter.com/GiorgiaMeloni/status/1996312464280236080″,”cookieAllowed”:true},”postId”:”24ddb0ce-9aa1-4ace-9da9-a205325cb457″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:53:10.592Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:53:10+0100″,”altBackground”:false,”title”:”L’Idf conferma i raid a Gaza: \”Colpito comandante di Hamas\””,”content”:”

L’Idf ha confermato di aver colpito stasera un comandante di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale  in risposta agli scontri tra militanti usciti da un tunnel a Rafah e truppe delle Idf, uno dei quali è rimasto gravemente ferito. Lo riportano i media israeliani.   Secondo quanto riferito dai media palestinesi, i raid hanno causato la morte di sei persone, tra cui due bambini.

“,”postId”:”ebe9bb76-4965-43b9-94d9-b358cf3d9505″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:37:32.126Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:37:32+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Raid israeliani a Khan Younis, almeno sei morti\””,”content”:”

I media palestinesi riportano la notizia di sei\nmorti in un attacco aereo israeliano nella zona di Khan Younis, nella\nparte meridionale di Gaza. Non ci sono commenti immediati da parte delle\nIDF, scrive il Times of Israel. Il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva\npromesso che Israele avrebbe risposto all’attacco alle truppe a Rafah, in\ncui sono rimasti feriti cinque soldati.

“,”postId”:”7a879253-5ac0-4890-a518-23649aa69591″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:33:07.980Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:33:07+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Onu: il valico di Rafah deve essere riaperto presto”,”content”:”

Le Nazioni Unite hanno confermato la presenza\ndi \”notizie contrastanti\” riguardo l’apertura del valico di Rafah, a sud\ndella Striscia di Gaza, ma hanno anche chiesto che venga riaperto \”presto\”\ne in modo completo. Gli israeliani sostengono che il valico verra’\nriaperto presto, mentre gli egiziani hanno respinto questa ipotesi.\n\”Abbiamo avuto notizie contrastanti – ha dichiarato il portavoce Stephane\nDujarric – ma cio’ che vogliamo vedere presto e’ la piena apertura del\nvalico per favorire il movimento dei convogli umanitari e delle persone\”.\n\”Se i residenti di Gaza vogliono andarsene – ha aggiunto – hanno bisogno\ndi farlo volontariamente e liberamente, senza nessuna pressione. Quelli\nche se sono andati e vogliono tornare, devono essere liberi di farlo\”.\nRafah, al confine con l’Egitto, non e’ controllato da Israele e permette\nai palestinesi di muoversi per motivi di lavoro, studio, viaggi e cure\nmediche.

“,”postId”:”422be072-cc6d-4230-816c-a974c50bdb6c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:30:58.965Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:30:58+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Onu chiede inchiesta su uccisione di 2 bambini palestinesi”,”content”:”

Il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, ha\ndefinito \”orribile\” la notizia dei due bambini palestinesi uccisi\ndall’esercito israeliano in un attacco a sud della Striscia di Gaza, e ha\nchiesto l’apertura di un’inchiesta. Alla domanda dei giornalisti su quale\nfosse la reazione dell’Onu a questa storia, Dujarric ha risposto:\n\”Orribile, per usare un eufemismo. E’ difficile capire come due bambini,\ndi otto e dieci anni, possano essere considerati una minaccia\”. \”Serve\nun’indagine – ha aggiunto – per accertare le responsabilita’ di quanto\naccaduto\”. I due fratellini, Fadi e Jumaa Abu Assi, stavano raccogliendo\nlegna da ardere per il padre, ridotto su una sedia a rotelle, quando un\ndrone dell’esercito israeliano li ha uccisi, colpendoli in una zona vicina\nal rifugio per sfollati in un villaggio a est di Khan Younis. Gli\nisraeliani hanno dichiarato che i due bambini erano stati considerati\n\”sospetti\” perche’ si erano avvicinati troppo alla linea gialla, che\ndelimita lo spazio di movimento dei palestinesi, rappresentando una\n\”immediata minaccia\”.

“,”postId”:”e48bcdf0-a056-42bb-b8ae-c12eddc310d1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:30:00.112Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:30:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”content”:”

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

\n\n”,”postId”:”05f50e28-1042-475f-a13f-770a922f54db”,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:26:35.532Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:26:35+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”5 morti in raid israeliani a Khan Yunis, 2 i bimbi\””,”content”:”

Nei raid israeliani a Khan Yunis stasera sono morte cinque persone, tra cui due bambini. Lo riporta Haaretz, citando media palestinesi.\n   Anche mezzi corazzati e mezzi ingegneristici delle Idf hanno aperto il fuoco nella parte orientale di Gaza e nella parte orientale di Khan Yunis. Fonti locali hanno riferito che un drone ha colpito una tenda che fungeva da rifugio per gli sfollati nei pressi dell’ospedale kuwaitiano nella zona occidentale di Khan Yunis. Sono stati segnalati anche casi di un colpo diretto alle tende degli sfollati da parte di quattro missili.

“,”postId”:”dec7125d-9622-480b-850b-371734bfe681″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T20:07:00.681Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T21:07:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: raid israeliani a Khan Yunis a Gaza”,”content”:”

I media palestinesi, ripresi da Haaretz, hanno riferito che l’aeronautica militare israeliana ha effettuato almeno quattro attacchi aerei nella parte occidentale di Khan Yunis, uno dei quali nella zona di Muwasi. Stasera il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che \”Hamas continua a violare l’accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze\” e che \”Israele non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf e risponderà di conseguenza\”. 

“,”postId”:”8a4e00ba-434c-40b8-920f-848da7a28e00″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T19:50:00.756Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T20:50:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”content”:”

Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

\n\n”,”postId”:”45b8d972-b742-4d4e-afc6-5c93cce84a09″,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T19:00:00.180Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T20:00:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Papa Leone: \”Hezbollah lasci le armi, l’Italia può mediare sull’Ucraina\””,”content”:”

Lo ha detto il Pontefice parlando con i giornalisti, al rientro dal suo viaggio in Libano, dove tra l’altro ha fatto visita a operatori e assistiti dell’ospedale De la Croix a Jal el-Dib, alla periferia di Beirut, e al luogo dell’esplosione del porto della capitale libanese. \”Non possiamo dimenticarci dei più fragili e ignorare situazioni di povertà e di fragilità\”, ha detto Leone.

\n\n”,”postId”:”4e78d868-14d1-47cc-a898-3f2859cc1b22″,”postLink”:{“title”:”Papa Leone: ‘Hezbollah lasci le armi, l’Italia può mediare su Ucraina'”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/02/papa-leone-xiv-libano-beirut”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/2f8d632b8364ff81a658e398bee75be576cb418f/skytg24/it/mondo/2025/12/02/papa-leone-xiv-libano-beirut/papa1_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T18:35:13.916Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T19:35:13+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Guterres: \”Forti motivi per credere crimini guerra a Gaza\””,”content”:”

 C’e’ qualcosa di \”fondamentalmente sbagliato\” nel modo in cui Israele ha condotto la sua operazione militare nella Striscia di Gaza e ci sono \”forti motivi per credere\” che siano stati commessi crimini di guerra, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. \”Penso che ci sia stato qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel modo in cui e’ stata condotta questa operazione, con totale negligenza nei confronti della morte dei civili e della distruzione di Gaza\”, ha affermato Guterres in un’intervista alla conferenza Reuters Next di New York. \”L’obiettivo era distruggere Hamas. Gaza e’ distrutta, ma Hamas non lo e’ ancora. Quindi c’e’ qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel modo in cui questo viene fatto\”. La missione israeliana presso le Nazioni Unite a\nNew York non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento sulle\ndichiarazioni di Guterres, ma in passato ha criticato le dichiarazioni del\ncapo delle Nazioni Unite. Alla domanda se siano stati commessi crimini di\nguerra, Guterres risponde: \”Ci sono forti ragioni per credere che questa\npossibilita’ possa essere realta’\”. Guterres ha elogiato gli Stati Uniti,\nalleati di Israele, per il loro contributo determinante nel migliorare\nl’accesso agli aiuti a Gaza. \”C’e’ un’eccellente cooperazione tra le\nNazioni Unite e gli Stati Uniti negli aiuti umanitari e spero che questa\nvenga mantenuta e sviluppata\”, afferma. L’ONU lamenta da tempo gli\nostacoli alla consegna e alla distribuzione degli aiuti a Gaza,\nattribuendo la responsabilita’ degli impedimenti a Israele e\nall’illegalita’. Israele ha criticato l’operazione guidata dall’ONU e\naccusato Hamas di aver rubato gli aiuti.

“,”postId”:”4163300b-905a-4caa-a71f-8e6910489cde”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T18:23:20.692Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T19:23:20+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu: \”Hamas ha violato tregua a Rafah, risponderemo\””,”content”:”

\”Hamas continua a violare l’accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze. Israele non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf e risponderà di conseguenza\”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo che 4 soldati sono rimasti feriti negli scontri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, augurando loro \”una pronta guarigione\”.

“,”postId”:”529bbdb6-a4ca-4fab-953b-fd8396d52a99″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T18:16:28.522Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T19:16:28+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Amici Israele: \”Bene Firenze, non dà cittadinanza a Albanese\””,”content”:”

L’Associazione fiorentina Amici di Israele si dice \”soddisfatta del mancato conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, come emerge dalla Commissione Pace di Palazzo Vecchio\” e manifesta \”apprezzamento anche per la posizione del sindaco Sara Funaro che già si era schierata contro la cittadinanza alla relatrice Onu\”. Lo afferma Kishore Bombaci, presidente dell’associazione, il quale auspica che questa \”sia la parola fine riguardo la Albanese e che non si dia seguito a proposte di riconoscimento indiretto di meriti che francamente pensiamo l’interessata non abbia\”.      \”Accogliamo con favore questa decisione della Commissione – commenta ancora Bombaci – che impedisce il riconoscimento alla Albanese di un titolo che francamente non è conferente con la città\”, \”le posizioni di Francesca Albanese, da tempo immemore prive di quell’equilibrio necessario che invece dovrebbe caratterizzare chi riveste ruoli importanti, era a nostro giudizio già motivo sufficiente perché tale proposta non venisse nemmeno effettuata. Ciò anche senza le gravi parole dalla stessa Albanese pronunciate successivamente all’assalto a La Stampa da parte dei pro Palestina\”.     Quindi, conclude Bombaci, \”si prende atto con soddisfazione del fatto che finalmente le istituzioni e la politica cittadina abbiano dato un segnale chiaro lasciando intendere che simili posizioni sono incompatibili con Firenze e la sua tradizione\”.

“,”postId”:”8eb96462-9635-44d2-a977-4e82078d8d25″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T18:15:25.569Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T19:15:25+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele: \”Con Libano clima positivo, disarmo Hezbollah inevitabile\””,”content”:”

L’incontro di oggi a Naqura alla presenza di rappresentanti di Usa, Israele e Libano \”si è svolto in un clima favorevole: si è concordato di formulare idee per promuovere una possibile cooperazione economica tra Israele e Libano\”. Lo rende noto l’ufficio del primo ministro israeliano, puntualizzando che \”Israele ha chiarito che il disarmo di Hezbollah è obbligatorio, indipendentemente dall’avanzamento della cooperazione economica\”.    Le parti hanno inoltre concordato di tenere ulteriori colloqui.

“,”postId”:”c740142f-bdde-4bf4-8b0f-4f00455e9011″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T17:49:06.481Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T18:49:06+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, il tentativo di restaurare i monumenti distrutti. VIDEO”,”postId”:”f63526f1-4162-44f0-af65-af5cf21fae87″,”postLink”:{“title”:”Gaza, il tentativo di restaurare i monumenti distrutti | Video Sky – Sky TG24″,”url”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/gaza-il-tentativo-di-restaurare-i-monumenti-distrutti-1056900″,”imageSrc”:”https://videoplatform.sky.it/captures/494/2025/12/03/1056900/1056900_1764783934261_thumb_494.0000001.jpg”}},{“timestamp”:”2025-12-03T17:40:55.815Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T18:40:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, cinque soldati feriti in attacco con il coltello”,”content”:”

Cinque soldati dell’IDF sono rimasti feriti, uno\ndei quali gravemente, in un attacco terroristico contro le truppe di\nstanza a Rafah, nel sud di Gaza, questo pomeriggio, secondo quanto\nriferito dall’esercito citato dal Times of Israel. Secondo l’IDF, le\ntruppe dell’unita’ di ricognizione della Brigata Golani hanno incontrato\ndiversi terroristi emersi da un tunnel nella parte orientale di Rafah,\nun’area controllata da Israele nel sud della Striscia, dove si ritiene che\ndecine di combattenti di Hamas siano intrappolati sottoterra. L’esercito\nafferma che un soldato dell’unita’ di ricognizione della Brigata Golani e’\nrimasto gravemente ferito nello scontro, mentre altri tre soldati, tra cui\ndue della Brigata Golani e un sottufficiale della Divisione Gaza, sono\nrimasti moderatamente feriti. Un quinto soldato e’ rimasto lievemente\nferito. Secondo un’indagine preliminare, due terroristi che si erano\navvicinati alle truppe sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco e, poco\ndopo, un terzo agente, non immediatamente identificato, ha piazzato una\nbomba su un veicolo blindato ed e’ fuggito. In risposta, le IDF hanno\neffettuato attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria nella zona.

“,”postId”:”2bc77842-8a88-493f-b14e-73ebf985f988″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T17:39:18.116Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T18:39:18+0100″,”altBackground”:false,”title”:”\”Gaza sia aperta a stampa internazionale\”, riunione Ifj a Bari”,”content”:”

Un appello per consentire ai giornalisti di entrare a Gaza e negli altri scenari di guerra e un richiamo alla difesa dei diritti del lavoro giornalistico. Sono i due temi principali emersi nella due giorni che ha riunito il comitato esecutivo della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) al Ciheam di Valenzano (Bari). Presenti 25 professionisti internazionali fra i quali Nasser Abu Baker, presidente del sindacato dei giornalisti palestinesi, che ha ricordato i \”crimini di guerra perpetrati dall’esercito israeliano\” con l’uccisione di oltre 256 cronisti.    \”Questo sostegno da parte della Federazione internazionale dei giornalisti – ha detto – e con essa della Fnsi sono molto importanti per continuare a denunciare i crimini che avvengono in Palestina\”. Il presidente dell’Ifj, Dominique Pradalié, ha precisato che \”è stata dichiarata guerra alla libertà di stampa\”, ricordando i giornalisti uccisi e incarcerati in varie parti del mondo, compresa Gaza. Per questo proprio Ifj e il sindacato dei giornalisti francesi hanno presentato la scorsa settimana una denuncia legale contro Israele per presunta ostruzione del lavoro dei giornalisti francesi nei territori palestinesi. \”La denuncia – ha precisato il segretario di Ifj, Anthony Bellanger – è stata l’ultimo tentativo di fare pressione su Israele affinché apra Gaza alla stampa internazionale\”.    Alessandra Costante, segretaria della Federazione nazionale stampa italiana, ha ricordato che \”da gennaio 2024 la Fnsi ha cominciato a scrivere all’ambasciata israeliana che i giornalisti non sono un bersaglio. Stiamo portando avanti una proposta da presentare alle istituzioni europee per equiparare i giornalisti agli operatori della Croce Rossa\”. Costante ha poi spiegato che \”un giornalista economicamente ricattabile è debole. Per questo motivo abbiamo scioperato. Uno sciopero non politico, ma sindacale\”.    \”Durante questi due giorni di lavori – ha aggiunto Raffaele Lorusso, consigliere del comitato esecutivo – si è parlato di questioni legate alla difesa della libertà di stampa, ma anche di difesa dei diritti del lavoro dei giornalisti. Una professione sempre più precaria e sempre più debole\”.

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Quattro soldati israeliani sono rimasti feriti, di cui uno in modo grave, negli scontri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, con \”diversi terroristi emersi da un’infrastruttura terroristica sotterranea\”. Lo riferisce l’Idf, aggiungendo che i soldati sono stati trasportati in ospedale.    \”Le truppe dell’Idf nel Comando Meridionale rimangono schierate in conformità con l’accordo di cessate il fuoco e continueranno a operare per rimuovere qualsiasi minaccia immediata\”, conclude l’esercito israeliano.

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I colloqui diretti tenuti oggi tra Libano e Israele nell’ambito del meccanismo di monitoraggio del cessare il fuoco non sono negoziati di pace \”politici\”. Lo ha affermato il premier libanese Nawaf Salam ai giornalisti. Il primo ministro si è inoltre detto aperto alla possibilità che i partecipanti al meccanismo – Onu, Stati Uniti e Francia – \”verifichino\” il disarmo di Hezbollah da parte dell’esercito libanese nel sud del Paese, mentre Israele accusa il gruppo filo-iraniano di riarmarsi. 

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E’ stata consegnata alle Idf nella Striscia di Gaza una bara che dovrebbe contenere i resti di uno degli ultimi due ostaggi che ancora si trovano nell’enclave palestinese. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che la Croce Rossa ha fatto da tramite tra l’esercito israeliano da una parte e Hamas e la Jihad Islamica dall’altra. Ora i resti saranno portati all’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l’identificazione.

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 Il governo egiziano ha ribadito che non permettera’\nalcuno \”sfollamento di palestinesi dalle loro terre\”, dopo che le\nautorita’ israeliane hanno annunciato la possibilita’ di lasciare la\nStriscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. \”L’Egitto ribadisce il suo\nrifiuto di qualsiasi sfollamento di palestinesi dalle loro terre\”, ha\ndichiarato Diaa Rashwan, portavoce del governo, in un’intervista al canale\ntelevisivo egiziano Al Qahera News. Secondo Rashwan \”Israele sa benissimo\”\nche il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump\nsottolinea \”che non si possono costringere i palestinesi a lasciare le\nloro terre a Gaza\”. Lo stesso Servizio di Informazione dello Stato ha\nnegato mercoledi’ l’esistenza di un accordo con Israele per la riapertura\ndel valico di Rafah, in seguito all’annuncio del Cogat, l’organismo\nmilitare israeliano che gestisce gli affari civili nei territori\npalestinesi occupati, secondo cui la partenza dei cittadini di Gaza\nsarebbe stata facilitata attraverso \”un coordinamento con l’Egitto\”. \”Se\nsi raggiunge un accordo per l’apertura del valico, il transito avverra’ in\nentrambe le direzioni, in entrata e in uscita dalla Striscia di Gaza, in\nconformita’ con il piano stipulato dal presidente degli Stati Uniti\”, ha\nrisposto un funzionario egiziano. Allo stesso modo, l’agenzia egiziana ha\nnegato \”le notizie circolate su alcuni media israeliani riguardanti il\ncoordinamento per la riapertura del valico di Rafah nei prossimi giorni\”,\nesclusivamente per la partenza dei palestinesi verso l’Egitto, senza\nfornire dettagli sull’esistenza di colloqui con Israele su questa misura.

“,”postId”:”b39c8152-b628-440d-9e78-8f0da302455d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T15:43:17.076Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T16:43:17+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani sente Rubio: \”Sforzi comuni su Ucraina e Gaza\””,”content”:”

\”Lungo ed amichevole colloquio telefonico con il segretario di Stato Rubio. Continuano gli sforzi comuni Italia-Usa in favore della pace. Confermato il sostegno italiano alla mediazione Usa in Ucraina, per rafforzare tregua e ricostruzione a Gaza attraverso il Piano Trump\”. Lo rende noto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani. \”Discussa la situazione in Venezuela, con particolare riguardo alla detenzione di Alberto Trentini e degli altri prigionieri politici italiani. Lavoriamo senza sosta per la loro liberazione\”. E \”ringrazio Rubio per aver garantito il suo impegno ad una rapida scarcerazione di tutti i detenuti politici\”.

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Hamas ha consegnato alla Croce Rossa una bara\ncontenente i resti di un ostaggio. Il feretro sara’ consegnato alle truppe\nisraeliane. Il movimento islamista aveva annunciato di aver ritrovato il\ncorpo durante lo sgombero delle macerie in un’area nella parte\nsettentrionale della Striscia.

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a margine dei lavori del  vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ha incontrato il  principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin  Salman Al Saud. Il colloquio, come fa sapere Palazzo Chigi, ha permesso  di affrontare le principali questioni internazionali di interesse  comune, a partire dalla situazione in Medio Oriente e dalla guerra  civile in Sudan, registrando la comune volontà di continuare a  collaborare in favore della stabilità e della pace nella regione.    Meloni ha anche sottolineato l’importanza di proseguire con l’attuazione  politica ed economica del partenariato strategico tra le due nazioni  lanciato, nel corso dell’incontro di Al-Ula dello scorso gennaio,  rivolgendo un invito al principe Mohamed bin Salman a recarsi in visita  ufficiale in Italia per approfondire ulteriormente le relazioni  bilaterali.

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La Croce Rossa è in viaggio verso il punto di incontro nella Striscia di Gaza dove le verrà consegnata da Hamas la bara di un ostaggio, che sarà poi trasferita in Israele. Lo rende noto l’Idf.

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Il drone israeliano ha effettuato tre attacchi su\nuna strada nei pressi del villaggio di Bein Jinn, nella Siria meridionale,\ndove venerdi’ le forze dell’IDF erano state colpite da colpi d’arma da\nfuoco mentre eseguivano un arresto. Lo riporta l’emittente televisiva\nSyria TV di proprieta’ del Qatar. Secondo quanto riportato dalla tv, non\nsi segnalano feriti. Separatamente, la rete di informazione statale\nsiriana SANA riferisce che le forze israeliane a Quneitra, vicino al\nconfine con Israele, hanno istituito un posto di blocco temporaneo nella\nzona. Le IDF non hanno rilasciato dichiarazioni immediate. Le notizie\narrivano dopo che lunedi’ il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump,\nha avvertito Israele di non \”interferire\” in Siria.

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\”Ci sono forti ragioni per credere che a Gaza siano stati commessi  crimini di guerra\”. Lo ha affermato il segretario generale delle Nazioni  Unite, Antonio Guterres, intervenendo a un evento organizzato da  Reuters e citato dal quotidiano Haaretz. Guterres ha dichiarato di  essere \”fiducioso\” nel lavoro della Corte internazionale di giustizia,  chiamata a valutare le azioni israeliane nel conflitto, e ha inoltre  riconosciuto agli Stati Uniti un ruolo \”fondamentale\” nella rimozione  degli ostacoli all’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di  Gaza.

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\”Il decreto di espulsione che ha colpito l’imam Mohamed Shahin, residente in Italia da oltre vent’anni, è un atto grave e immotivato che ha l’unico obiettivo di punire e intimidire il movimento per la Palestina. Ed è inquietante che tale decisione sia stata adottata a seguito di pressioni politiche provenienti da esponenti di Fratelli d’Italia\”. Così le eurodeputate e gli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra che sull’argomento hanno presentato una interrogazione alla Commissione europea.\n      \”Fondare un provvedimento così drastico su opinioni espresse pubblicamente significa colpire direttamente la libertà di espressione garantita dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Inoltre, il rischio concreto che Shahin, se deportato in Egitto, subisca persecuzioni, detenzione arbitraria o addirittura la pena di morte, rende questa decisione incompatibile con il principio di non-respingimento sancito dal diritto europeo. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione europea, affinché verifichi il rispetto degli obblighi dell’Italia e valuti il caso anche nell’ambito del monitoraggio annuale sullo Stato di diritto\”.

“,”postId”:”98061a38-f804-42a7-9436-3fa45d8e3616″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T14:39:22.786Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T15:39:22+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: Egitto chiede via libera a roulotte e tende per Gaza”,”content”:”

Una fonte egiziana ha dichiarato ad Al-Arabiya che chiederà l’ingresso di roulotte e tende nella Striscia di Gaza, ribadendo che l’Egitto \”non sfollerà i residenti\”.    Qualche ora fa lo stesso ufficio stampa governativo ha smentito le notizie diffuse da alcuni media israeliani riguardanti un coordinamento per l’apertura del valico di frontiera di Rafah nei prossimi giorni, per consentire alle persone di lasciare la Striscia di Gaza. \”Se si raggiungesse un accordo per aprire il valico – ha affermato in una nota -, si tratterebbe di un valico a doppio senso (entrata e uscita) nella Striscia, in conformità con il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump\”.

“,”postId”:”9d4bed8e-0dfb-4576-829c-0f4e3ab95a1d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T14:38:53.271Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T15:38:53+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Emergency: \”A Gaza più alto tasso amputazioni infantili al mondo\””,”content”:”

A Gaza si registra oggi il tasso più alto di amputazioni infantili pro capite al mondo. \”Un macabro record che non è soltanto un dato statistico ma un segno devastante per il futuro delle nuove generazioni\”. E’ quanto rileva  Emergency nella Giornata internazionale delle persone con disabilità. \”Nella Striscia – prosegue l’ong – i diritti di bambine e bambini sono compromessi da ostacoli continui per la gestione della disabilità che segue le amputazioni, tra cui mancanza di cure specialistiche, infrastrutture inaccessibili, condizioni di sopravvivenza estreme\”. \”Le strade che prima erano polverose – aggiunge Emergency – ora sono inondate dal fango. A Deir al-Balah sono piene di carretti trainati da muli, edifici fatiscenti, tende e innumerevoli persone. C’è chi cammina con le stampelle, chi ha un fissatore esterno al braccio, chi si sposta in sedia a rotelle. Questo è ciò che vediamo ogni giorno\”.

“,”postId”:”b52b586e-4d6a-496d-a424-42f582a18726″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T14:33:16.236Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T15:33:16+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele conferma colloqui diretti con Libano”,”content”:”

Il governo israeliano ha confermato i primi colloqui diretti in corso  con funzionari libanesi nell’ambito del meccanismo di verifica  dell’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah entrato in vigore un anno  fa. \”L’incontro di oggi in Libano è un primo tentativo di stabilire le  basi per una relazione e una cooperazione economica tra Israele e  Libano\”, ha dichiarato ai giornalisti la portavoce del governo  israeliano Shosh Bedrosian. \”Non c’è dubbio che questo incontro diretto  tra Israele e Libano abbia avuto luogo in seguito agli sforzi del primo  ministro Netanyahu per cambiare il volto del Medio Oriente\”, ha  aggiunto.\nL’incontro, a cui ha  partecipato anche la rappresentante speciale degli Stati Uniti per il  Libano, Morgan Ortagus, si è svolto presso il quartier generale delle  forze Onu in Libano a Naqura, vicino al confine con Israele.

“,”postId”:”a55405e7-843b-4042-8175-1e0e69a14de0″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T14:09:12.345Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T15:09:12+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Knesset approva piano di Trump, assenti parlamentari di maggioranza”,”content”:”

\”La Knesset ha approvato a larga maggioranza la mia proposta di appoggiare e adottare il piano in 20 punti del presidente Trump su Gaza, con 39 voti a favore e 0 contrari\”. Lo scrive su X il capo dell’opposizione israeliana Yari Lapid sottolineando che \”Israele ora approva e adotta ufficialmente il piano del presidente Trump\”, che prevede tra le altre cose anche \”un percorso verso uno Stato palestinese\”. La maggior parte dei parlamentari della coalizione di governo ha abbandonato la plenaria all’inizio del dibattito e non era presente durante la votazione, sottolinea tuttavia Times of Israel. Assente anche il premier Benyamin Netanyahu: \”Ha scelto di boicottare il voto e di non venire qui. È un peccato\”, ha commentato Lapid prima del voto. 

“,”postId”:”ece2399f-1683-4348-9b61-f2317ebbeeb8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T13:56:00.418Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T14:56:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: \”Trovati lanciarazzi carichi nel nord di Gaza\””,”content”:”

Le truppe dell’Idf di stanza nella Striscia di Gaza settentrionale, durante il cessate il fuoco in corso con Hamas, hanno individuato diversi lanciarazzi. Lo ha riferito l’esercito israeliano, precisando che i lanciatori sono stati trovati dai riservisti della Brigata Carmeli, schierati sul lato israeliano della Linea Gialla. Le Idf hanno aggiunto che i lanciatori contenevano razzi destinati a essere lanciati contro Israele.

\n”,”postId”:”13394e15-7184-465f-a8dc-d0f2cd6db3aa”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T13:52:17.132Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T14:52:17+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La Croce Rossa consegnerà un corpo a Israele nelle prossime ore “,”content”:”

Israele si sta preparando a ricevere nelle prossime ore il corpo di un prigioniero di Gaza tramite il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Lo ha affermato l’ufficio del primo ministro israeliano.Secondo la dichiarazione, il corpo sarebbe stato recuperato nel nord di Gaza.

“,”postId”:”9b0d278f-4b88-418d-83b0-1a27faa40ea9″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T13:40:10.239Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T14:40:10+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele conferma: \”Riceveremo oggi il corpo di un ostaggio\””,”content”:”

L’ufficio del primo ministro ha confermato che Israele si sta preparando a ricevere nelle prossime ore dalla Croce Rossa la bara di un ostaggio, localizzato oggi durante le ricerche nel nord della Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani. La salma sarà poi trasferita all’Istituto Nazionale di Medicina Legale per l’identificazione. Le autorità sono in costante contatto con le famiglie degli ultimi due ostaggi deceduti, l’israeliano Ran Gvili e il thailandese Sudthisak Rinthalak. 

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Corpi di civili palestinesi uccisi l’estate scorsa a Gaza in punti di consegna di aiuti umanitari da militari israeliani sarebbero stati, in alcuni casi, sepolti \”in fosse improvvisate e non contrassegnate\” con bulldozer usati dalle Forze di difesa di Israele (Idf), oppure \”lasciati in decomposizione all’aperto\”, senza poter essere recuperati: è quanto rivela un’inchiesta giornalistica della Cnn, basata principalmente su \”video, immagini satellitari e racconti di testimoni\”. Questo tipo di sepoltura senza identificazione dei cadaveri o in tombe non appropriate, documentata almeno per quanto riguarda il varco di accesso alla Striscia nel nord a Zikim, potrebbe costituire \”violazioni del diritto internazionale\”, puntualizza l’emittente statunitense citando esperti in questa materia legale. La Cnn spiega che ci sono \”decine\” di famiglie palestinesi attualmente in cerca di persone considerate disperse dall’estate scorsa nel nord della Striscia. In quel periodo, precedente alla tregua nel conflitto a Gaza entrata in vigore lo scorso ottobre, ci furono diversi episodi di civili uccisi da colpi dei militari mentre si ammassavano in punti di consegna di aiuti. Tra le fonti che hanno confermato gli episodi di seppellimenti non appropriati a Zikim ci sono due ex militari israeliani e diversi autisti di camion con aiuti umanitari, segnala ancora l’emittente Usa. L’Idf, aggiunge, ha \”negato di aver usato bulldozer per ‘rimuovere’ cadaveri, ma non ha chiarito se li abbia usati per seppellirli\”, pur riconoscendo che l’uso di questi mezzi nella zona \”era una questione di routine\” per \”scopi operativi\”. In aggiunta, le Forze armate israeliane affermano che \”non sparano intenzionalmente a civili innocenti\” e, già in passato, hanno negato di aver seppellito palestinesi in \”fosse comuni\”. 

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L’incontro tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente americano Donald Trump a fine dicembre potrebbe aver luogo a Mar-a-Lago, il resort del tycoon in Florida. Lo riferisce una fonte diplomatica israeliana al Times of Israel. \”Non è stato ancora deciso nulla, ma anche gli americani stanno valutando questa possibilità\”, ha aggiunto la fonte. 

“,”postId”:”fbef37bf-d06e-4a54-b81f-85cb89b95476″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T12:30:01.100Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T13:30:01+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Egitto, nessun accordo per uscita palestinesi via Rafah “,”content”:”

L’Egitto ha negato di aver concordato con Israele l’apertura del valico di Rafah verso Gaza per consentire l’uscita dei residenti del territorio palestinese, insistendo sul fatto che verrà aperto in entrambe le direzioni. \”Se si raggiungerà un accordo per aprire il valico, sarà aperto in entrambe le direzioni, per entrare e uscire dalla Striscia di Gaza, in conformità con il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump\”, ha affermato l’agenzia di stampa statale in una nota, citando una fonte ufficiale egiziana. 

“,”postId”:”5c248e15-08d4-41a9-b57c-730ce1428262″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T12:23:48.368Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T13:23:48+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Meloni: \”Piano pace Trump occasione irripetibile\””,”content”:”

\”Sappiamo tutti che la proposta di pace\” del presidente americano Donald Trump per risolvere il conflitto in Medio Oriente \”è un’opportunità che potrebbe non ripetersi, ed è per questo che l’Italia intende sostenere\” il piano \”con decisione\”. Lo ha affermato la premier Giorgia Meloni intervenendo al vertice del Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo. 

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Secondo quanto riportato da ‘Army Radio’, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dovrebbe recarsi a Washington per incontrare il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dal 28 al 31 dicembre, aggiungendo che le date non sono ancora state definite. L’ufficio del Primo Ministro non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento sulle date previste per la visita del premier. Gran parte degli Stati Uniti sarà in vacanza nel periodo tra Natale e Capodanno e in quel periodo il Congresso non sarà in sessione. L’Ufficio del Primo Ministro ha annunciato ieri che Trump ha invitato Netanyahu a incontrarlo alla Casa Bianca per quella che sarebbe la quinta visita di quest’ultimo da quando Trump ha assunto l’incarico a gennaio. L’incontro si concentrerà probabilmente su un accordo di sicurezza emergente tra Israele e Siria, nonche’ sul coordinamento dell’attuazione del piano di pace di Trump per Gaza.

“,”postId”:”f2336feb-7702-4622-ac9c-ed5fe3f110d4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T11:50:34.952Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T12:50:34+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ynet: \”Sostegno di Netanyahu ad avamposti agricoli illegali\””,”content”:”

Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe sostenuto l’autorizzazione di avamposti agricoli illegali in Cisgiordania, alcuni dei quali hanno ospitato coloni estremisti che vivono sulle colline e hanno compiuto attacchi regolari contro i vicini palestinesi. Il primo ministro avrebbe anche chiesto misure educative per ridurre la violenza da parte dei giovani delle colline. Lo riferisce il sito di notizie Ynet, ripreso dal quotidiano Times of Israel, sulla base di un documento contenente la posizione di Netanyahu sull’attuale situazione in Cisgiordania, teatro di una escalation di violenza. La linea del premier israeliano è venuta fuori durante una discussione a cui hanno partecipato anche il ministro della Difesa, Israel Katz, e il capo del comando centrale dell’Idf, il maggior generale Avi Bluth, che si è svolta mentre la violenza dei coloni aumentava in tutto il territorio. Ynet riporta che una sezione del documento intitolata \”Riepilogo del primo ministro\” definisce le fattorie \”una risposta positiva necessaria per salvaguardare l’Area C\”, la parte della Cisgiordania sotto il pieno controllo israeliano, e afferma che \”agiscono come risposta alle attivita’ palestinesi nell’area\”. I leader dei coloni sostengono che i palestinesi stiano espandendo illegalmente i loro villaggi nell’Area C, mentre i palestinesi sottolineano che Israele concede permessi di costruzione nel territorio quasi esclusivamente ai coloni ebrei. I gruppi per i diritti umani affermano, inoltre, che i coloni abbiano utilizzato gli avamposti agricoli per impossessarsi di ulteriore terreno, intimidendo violentemente i palestinesi vicini. Centinaia di famiglie beduine sono fuggite dalle loro case a causa dei ripetuti attacchi. Ciononostante, Ynet ha riferito che Netanyahu sta spingendo affinché gli avamposti agricoli vengano legalizzati. Sebbene i governi successivi abbiano garantito sicurezza e finanziamenti agli avamposti in Cisgiordania, questi sono stati costruiti senza i permessi necessari, rendendoli illegali secondo la legge israeliana. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che sovrintende anche agli affari civili in Cisgiordania, e il ministro per gli Insediamenti e i Progetti Nazionali Orit Malka Strock – entrambi di estrema destra – hanno destinato decine di milioni di shekel alle fattorie, sempre secondo Ynet. I fondi sono stati destinati a misure di sicurezza e strutture abitative mobili. Ynet riporta inoltre che, secondo i funzionari della sicurezza, ci sono circa mille giovani residenti sulle colline, di cui 300 sono considerati violenti. Al centro di questo gruppo, hanno affermato i funzionari, c’è un nucleo di 70 attivisti. Secondo lo stesso documento, Netanyahu ha chiesto di combattere la violenza attraverso l’educazione. \”L’obiettivo che dovremmo perseguire è utilizzare strumenti educativi per allontanare il maggior numero possibile di giovani ebrei dal ciclo di attività violente in Giudea e Samaria\”, si legge nel testo che utilizza il termine preferito dal governo israeliano in riferimento alla Cisgiordania.

“,”postId”:”b9849016-a110-4657-bccb-90a90b0fb240″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T11:42:03.171Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T12:42:03+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Egitto: \”Valico Rafah va aperto in entrambe direzioni secondo piano Trump\””,”content”:”

”Se è stato raggiunto un accordo per aprire il valico” di Rafah, questo ”verrà aperto in entrambe le direzioni, per entrare e uscire dalla Striscia di Gaza, come prevede il piano di Trump”. Così un’autorevole fonte egiziana ha smentito le informazioni provenienti da Israele secondo le quali ”nei prossimi giorni” sarebbe stato aperto il valico di Rafah tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, ma solo per far uscire i palestinesi dall’enclave palestinese.

“,”postId”:”ab1c2ac9-db2f-4269-8238-79ba7b5106fa”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T11:34:08.735Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T12:34:08+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Netanyahu da Trump a Washington dal 28 al 31 dicembre\””,”content”:”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si recherà probabilmente a Washington dal 28 al 31 dicembre per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha reso noto la radio dell’esercito israeliano precisando che le date non sono ancora definitive. L’ufficio di Netanyahu non ha risposto a una richiesta di conferma formulata dal Times of Israel, fa sapere il giornale.

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Ieri l’ufficio del primo ministro israeliano ha annunciato che Trump aveva invitato Netanyahu alla Casa Bianca. Se confermata, sarà la quinta visita di Netanyahu a Washington da quando Trump ha assunto l’incarico a gennaio. Il prossimo incontro secondo i media israeliani si concentrerà probabilmente su un accordo di sicurezza tra Israele e Siria, nonché sull’attuazione del piano di pace elaborato da Trump per la Striscia di Gaza.

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Hamas e Jihad islamica invieranno oggi a Israele un campione di un corpo recuperato nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato all’Afp funzionari dei due gruppi militanti palestinesi. L’esponente del Movimento di resistenza islamica ha affermato i due gruppi \”hanno trovato resti che potrebbero appartenere a un ostaggio israeliano\” sotto le macerie di Beit Lahia, nel nord di Gaza, e che la Croce Rossa ne avrebbe trasferito un campione alla parte israeliana per l’esame. Un funzionario della Jihad Islamica ha confermato la stessa informazione.

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Fonti di Hamas e della Jihad Islamica hanno spiegato ad Afp che, tramite la Croce Rossa, verra’ consegnato a Tel Aviv un campione di \”resti che potrebbero appartenere a un ostaggio israeliano\” perché vengano analizzati. Secondo lo Yedioth Ahronoth, invece, Hamas consegnerà l’intero corpo alle 17:00 israeliane di oggi. 

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Israele riceverà oggi i resti di un presunto ostaggio israeliano reperiti tra le macerie di un palazzo a Beit Lahia, nel Nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono ai media internazionali fonti di Hamas e della Jihad Islamica.

“,”postId”:”c20a7229-acba-4266-b420-71c414fce741″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T11:05:24.110Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T12:05:24+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Meloni ha incontrato il sultano dell’Oman, focus su temi regionali”,”content”:”

A margine del vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo, in corso a Manama (Bahrein), la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Sultano dell’Oman, Haitham bin Tariq Al-Said.

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\”Al centro del colloquio – si legge in una nota di Palazzo Chigi – le principali questioni regionali, a partire dalla stabilizzazione di Gaza e dalla situazione in Yemen e nel Mar Rosso. In questo quadro, il Presidente Meloni ha espresso apprezzamento per il ruolo di mediazione svolto dall’Oman, anche con riferimento agli sforzi per propiziare un accordo sul nucleare in Iran.

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L’incontro ha anche permesso di fare il punto sulle relazioni bilaterali, mettendo in luce l’eccellente cooperazione in ambito culturale e il crescente interesse delle imprese italiane a sostenere la realizzazione dei piani di sviluppo dell’Oman\”.

\n”,”postId”:”f679f0e4-598e-46d7-a1d7-cdb4bdf4306f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T11:04:00.290Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T12:04:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Due palestinesi uccisi da Israele nel lato controllato da Hamas di Gaza City\””,”content”:”

Due palestinesi sono stati uccisi questa mattina da colpi d’arma da fuoco israeliani nel quartiere di Zeitoun, nel sud-est di Gaza City. Lo riporta al Jazeera, citando una fonte dell’ospedale battista Al-Ahli di Gaza City. Secondo l’emittente, i due sono stati uccisi sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco di Gaza, che attraversa il quartiere.

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Responsabili civili libanesi e israeliani guidano per la prima volta le delegazioni dei loro Paesi a una riunione del meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco nel sud del Libano. Lo riferisce una fonte vicina ai partecipanti all’Afp. La riunione si tiene nella sede dell’Unifil a Naqura, alla presenza dell’inviata Usa Morgan Ortagus. Finora le delegazioni dei due Paesi erano guidate da militari e i libanesi evitavano qualsiasi contatto diretto con la parte israeliana, ha aggiunto una fonte diplomatica. Stamattina Beirut aveva annunciato che su richiesta degli Stati Uniti un civile, l’ex ambasciatore a Washington Simon Karam, avrebbe d’ora in poi guidato la delegazione libanese nel Meccanismo di monitoraggio di cui fanno parte anche Usa, Francia e Onu. La riunione avviene mentre Israele ha intensificato nelle ultime settimane gli attacchi contro le milizie di Hezbollah e minacciato di riprendere la guerra in Libano se il gruppo filo-Iran non si disarmerà entro la fine dell’anno. Gli Stati Uniti stanno esercitando pressioni per impedire il naufragio del cessate il fuoco raggiunto un anno fa. 

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La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

“,”postId”:”288f402f-3517-442c-9135-e00a6f9f4279″,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T10:17:22.496Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T11:17:22+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Primo incontro diretto fra delegazioni civili di Israele e Libano”,”content”:”

Primo incontro diretto fra delegazioni civili di Israele e Libano nel quadro del meccanismo di verifica del cessate il fuoco nella guerra di Israele contro Hezbollah, ha reso noto una fonte informata ad Afp. L’incontro, a cui ha partecipato anche il rappresentante speciale degli Stati Uniti per il Libano, Morgan Ortagus, si è svolto presso il quartier generale delle forze Onu in Libano a Naqura, vicino al confine con Israele.  

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L’esercito israeliane ha annunciato l’istituzione di due nuove divisioni distinte dedicate al settore tecnologico: una dedicata all’Intelligenza artificiale (Ai) e una allo Spettro elettromagnetico e allo spazio (Spectrum). Secondo quanto riporta il quotidiano economico Globes, la decisione si basa sulle lezioni apprese dall’esercito israeliano durante la guerra a Gaza e il confronto diretto con l’Iran, portando alla chiusura dell’unita’ storica Lotem dedicata alle telecomunicazioni. In base alle informazioni rese note, la nuova Divisione Ai accorperà le unità di calcolo e sviluppo software esistenti (tra cui Mamram). L’obiettivo è centralizzare l’addestramento di modelli linguistici su dati militari per migliorare il quadro di battaglia in tempo reale e la precisione dei colpi. 

“,”postId”:”b26eca24-ce4d-4264-b33c-0bd7baddebbe”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T09:41:25.331Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T10:41:25+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Missione Onu lascia l’Iraq: \”Paese responsabile del proprio futuro\””,”content”:”

La Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in l’Iraq (Unami) termina il suo mandato il 31 dicembre, \”lasciando dietro di sé un paese le cui istituzioni, la sicurezza e la vita politica sembrano più forti rispetto a quando è stata schierata\”. Lo ha dichiarato il capo della Missione, Mohamed Al Hassan, davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu.  Al momento della sua creazione, nell’agosto 2003, pochi mesi dopo l’invasione americana dell’Iraq che rovesciò Saddam Hussein, ha ricordato Al Hassan, il paese doveva essere ricostruito: istituzioni crollate, insurrezioni jihadiste nascenti, violenza quasi quotidiana e minaccia di frammentazione territoriale. Il Consiglio di Sicurezza Onu decise una missione politica per accompagnare una transizione che prometteva di essere lunga e pericolosa. Al Hassan ha parlato di un paese segnato da \”decenni di dittature, guerre regionali, conflitti interni, occupazione straniera e terrore\” da parte di gruppi jihadisti. Ma, nonostante una guerra civile tra fazioni sunnite e sciite, le offensive di al-Qaeda e, dal 2013, di Daesh, e le persistenti tensioni tra il governo federale e la regione nord-orientale del Kurdistan, l’Iraq, secondo l’Onu, ha mantenuto il corso della ricostruzione istituzionale. Ciò è dimostrato dalle elezioni legislative tenutesi l’11 novembre nel paese, che Al Hassan ha descritto come \”tra le più libere, ordinate e credibili\” organizzate nel paese, con un’affluenza al 56% e file ordinate di elettori viste in tutto il paese\”. Tuttavia, le cicatrici nel paese sono ancora visibili. Circa un milione di persone sono ancora sfollate, per questo Al Hassan ha chiesto l’adozione di un \”piano nazionale\” per offrire soluzioni durature e garantire prospettive di vita dignitose alle persone sfollate, sia che rientrino dalla Siria che altrove nel paese. La fine della missione  \”non segna la fine della partnership con l’Onu, ma l’inizio di una nuova fase, basata sulla piena responsabilità dell’Iraq sul proprio futuro\”, ha concluso Al Hassan – Si sta voltando pagina: per la prima volta dal 2003, il futuro dell’Iraq sarà scritto senza Unami, ma non senza le Nazioni Unite\”. 

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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

“,”postId”:”2c6c0d4b-4934-482b-b299-d351eaef6aac”,”postLink”:{“title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/questione-palestinese”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/69f22a4c6599ba2f11dc3c68087d075a2aa44092/skytg24/it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-conflitto/israele_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-03T08:41:40.131Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T09:41:40+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu invia un rappresentante in Libano per gli incontri”,”content”:”

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha incaricato il capo ad interim del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano di inviare un rappresentante a un incontro con i funzionari governativi ed economici in Libano. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro, sottolineando che \”si tratta di un primo tentativo di gettare le basi per una relazione e una cooperazione economica tra Israele e Libano\”. 

“,”postId”:”d43a9116-d132-484d-8655-71069017faca”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T08:28:17.914Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T09:28:17+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Libano, l’ex ambasciatore Karam a capo della delegazione per la tregua”,”content”:”

Il Libano ha nominato un civile, l’ex ambasciatore Simon Karam, a capo della delegazione libanese per monitorare il cessate il fuoco con Israele. \”Il presidente Joseph Aoun ha deciso di nominare l’ex ambasciatore Simon Karam a capo della delegazione libanese alle riunioni del meccanismo\”, ha annunciato la portavoce presidenziale libanese Najat Charafeddine in una nota. La stessa fonte ha specificato che questa decisione è stata presa \”a seguito di una richiesta degli Stati Uniti e dopo essere stata informata che Israele aveva accettato di includere un membro non militare nella sua delegazione\”. Karam guiderà la delegazione libanese a una riunione del meccanismo che si terra’ oggi stesso, ha aggiunto la portavoce presidenziale. Le riunioni di questo organismo, che comprende Libano e Israele, Stati Uniti, Francia e Nazioni Unite, si tengono presso il quartier generale delle forze Onu a Naqoura, una città nel Libano meridionale al confine con Israele. L’annuncio della nomina di Karam giunge mentre Israele continua a intensificare i suoi attacchi contro il Libano, nonostante il cessate il fuoco che ha posto fine alla guerra tra Israele e Hezbollah, filo-iraniano, il 27 novembre 2024. Il Libano, inoltre, si è dichiarato pronto a negoziare con Israele, sebbene i due Paesi siano tecnicamente in guerra. In precedenza, il Libano è stato rappresentato alle riunioni del meccanismo da personale militare che evitava qualsiasi contatto diretto con la parte israeliana. 

“,”postId”:”93de23eb-9454-4f5f-91ed-1188aa1ce231″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T08:22:55.440Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T09:22:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas e la Jihad riprendono le ricerche del corpo di un ostaggio a Gaza”,”content”:”

Hamas e la Jihad islamica palestinese hanno ripreso le ricerche del corpo di un ostaggio nella zona di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, dopo che i resti umani consegnati ieri a Israele sono risultati non appartenere a nessuno dei rapiti deceduti. Lo riferiscono i media israeliani. 

“,”postId”:”157c0029-9d21-41c7-9965-b33d07724ea7″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T08:12:18.695Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T09:12:18+0100″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/wp-content/uploads/2025/12/RAFAH_ANSA.jpg”,”imgAlt”:”Rafah”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Cogat: \”Il valico di Rafah aperto nei prossimi giorni verso l’Egitto\””,”content”:”

Il Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (Cogat) ha annunciato che il valico di Rafah sarà aperto nei prossimi giorni per consentire ai residenti di uscire dalla Striscia di Gaza esclusivamente in direzione dell’Egitto, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco e le direttive della leadership politica. Secondo l’annuncio, l’uscita dei residenti attraverso il valico di Rafah sarà consentita in coordinamento con l’Egitto, previa autorizzazione di sicurezza da parte di Israele e sotto la supervisione della delegazione dell’Unione Europea, in modo simile al meccanismo operativo dal gennaio 2025. Lo riferiscono i media israeliani. 

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Attori, musicisti, cantanti, tra loro anche alcuni ebrei. Sono oltre duecento i firmatari di una petizione indirizzata al governo del premier Benjamin Netanyahu per chiedere che il leader palestinese Marwan Barghouti, in carcere in Israele dal 2002, possa tornare in libertà. Barghouti, condannato a cinque ergastoli per aver partecipato alla Seconda Intifada, è considerato da molti un potenziale successore del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) Mahmoud Abbas.

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Oltre che al governo Netanyahu, i firmatari si rivolgono anche alle Nazioni Unite e ai governi di tutto il mondo perché esercitino una maggiore pressione diplomatica su Israele per ottenere il rilascio di Barghouti, descritto nella petizione come il ”Nelson Mandela della Palestina”. Nella petizione si sottolinea inoltre che Barghouti ha già scontato 23 anni di carcere a seguito di un processo \”che presentava sostanziali vizi\”.

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L’ambasciatore americano presso le Nazioni Unite, Mike Waltz, sarà in visita in Israele la prossima settimana. Ad accompagnarlo ci sarà l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon. A darne notizia è il Times of Israel precisando che la visita è in programma per i giorni 8-10 dicembre. 

\n”,”postId”:”c501de90-544b-4f6b-9f15-06ca1d712425″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-03T07:48:41.727Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-03T08:48:41+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Assemblea Onu chiede il ritiro di Israele dalle Alture del Golan”,”content”:”

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione in cui chiede il ritiro di Israele dalle alture del Golan, l’altopiano occupato nel 1967 e annesso nel 1981. La risoluzione è stata adottata con 123 voti favorevoli, sette contrari – tra cui Israele e Stati Uniti –  e 41 astensioni.

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Nella risoluzione si afferma che la decisione di Israele del 1981 \”di imporre le proprie leggi, giurisdizione e amministrazione sul Golan siriano occupato è nulla e priva di valore e se ne chiede l’annullamento\”. L’Assemblea invita inoltre Israele a riprendere i colloqui sui temi della Siria e del Libano e a rispettare gli intendimenti e gli impegni presi in precedenza. Chiede inoltre a Israele di ritirarsi dal Golan siriano occupato, fino alla linea del 4 giugno 1967\”.

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\”L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dimostra ancora una volta quanto sia lontana dalla realtà\”, ha dichiarato l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon, su X, in risposta al voto. \”Invece di affrontare i crimini dell’asse iraniano e le pericolose attività delle milizie in Siria, chiede a Israele di ritirarsi dalle alture del Golan, una linea di difesa vitale che protegge i nostri cittadini. Israele non tornerà alle linee del 1967 e non abbandonerà il Golan. Né ora, né mai\”. 

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Il comitato di monitoraggio del meccanismo di cessate il fuoco in Libano si riunira’ oggi con la partecipazione dell’inviato statunitense Morgan Ortegus. Lo riferisce il quotidiano libanese \”Al-Akhbar\”, affiliato a Hezbollah. La stessa fonte riporta che il presidente libanese Joseph Aoun informerà ufficialmente Ortegus che il Libano ha scelto Paul Salem, presidente del Middle East Institute di Washington, per rappresentarlo nei negoziati e lo incaricherà di incontrare un rappresentante israeliano sotto l’egida americana per avviare il processo negoziale. 

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I \”reperti\” umani consegnati ieri da Hamas a Israele per essere analizzati non appartengono a nessuno dei due ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, aggiungendo che le famiglie sono state aggiornate. La fazione palestinese deve ancora restituire i corpi dell’israeliano Ran Gvili e del thailandese Sudthisak Rinthalak. \”Gli sforzi per il loro rientro non cesseranno fino al completamento della missione, per garantire loro una degna sepoltura in patria\”, conclude l’ufficio del premier. 

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Nei nuovi raid israeliani a Khan Yunis sono morte almeno sei persone, tra cui due bambini. Lo riportano i media palestinesi. Anche mezzi corazzati e mezzi ingegneristici delle Idf hanno aperto il fuoco nella parte orientale di Gaza. L’Idf ha confermato di aver colpito “un comandante di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale”. 

“Hamas continua a violare l’accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze. Israele non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf e risponderà di conseguenza”, aveva detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo che 4 soldati erano rimasti feriti negli scontri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Nel pomeriggio di mercoledì, è stata consegnata alle Idf nella Striscia di Gaza una bara che dovrebbe contenere i resti di uno degli ultimi due ostaggi che ancora si trovano nell’enclave palestinese. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che la Croce Rossa ha fatto da tramite tra l’esercito israeliano da una parte e Hamas e la Jihad Islamica dall’altra. Il movimento islamista aveva annunciato di aver ritrovato il corpo durante lo sgombero delle macerie in un’area nella parte settentrionale della Striscia.

I “reperti” umani consegnati martedì da Hamas non appartengono a nessuno dei due ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro, aggiungendo che le famiglie sono state aggiornate. La fazione palestinese deve ancora restituire i corpi dell’israeliano Ran Gvili e del thailandese. 

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Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace

Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di “Numeri”, l’approfondimento di Sky TG24.

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22:55

Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas

Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l’accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.

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22:15

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.

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21:56

Meloni: “Con Bin Salman volontà pace Medioriente e Sudan”

“A margine dei lavori del Vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ho incontrato il Principe Ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud. Il colloquio ha permesso di affrontare le principali questioni internazionali di interesse comune, a partire dalla situazione in Medio Oriente e dalla guerra civile in Sudan, registrando la comune volonta’ di continuare a collaborare in favore della stabilita’ e della pace nella Regione”. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sui social media. “Ho voluto
sottolineare l’importanza di proseguire con l’attuazione politica ed
economica del Partenariato Strategico tra le nostre Nazioni, lanciato nel
corso dell’incontro di Al-Ula dello scorso gennaio, rivolgendo un invito
al Principe Mohamed bin Salman a venire in visita ufficiale in Italia per
approfondire ulteriormente le relazioni bilaterali”, aggiunge la premier.

21:53

L’Idf conferma i raid a Gaza: “Colpito comandante di Hamas”

L’Idf ha confermato di aver colpito stasera un comandante di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale  in risposta agli scontri tra militanti usciti da un tunnel a Rafah e truppe delle Idf, uno dei quali è rimasto gravemente ferito. Lo riportano i media israeliani.   Secondo quanto riferito dai media palestinesi, i raid hanno causato la morte di sei persone, tra cui due bambini.

21:37

Media: “Raid israeliani a Khan Younis, almeno sei morti”

I media palestinesi riportano la notizia di sei
morti in un attacco aereo israeliano nella zona di Khan Younis, nella
parte meridionale di Gaza. Non ci sono commenti immediati da parte delle
IDF, scrive il Times of Israel. Il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva
promesso che Israele avrebbe risposto all’attacco alle truppe a Rafah, in
cui sono rimasti feriti cinque soldati.

21:33

Onu: il valico di Rafah deve essere riaperto presto

Le Nazioni Unite hanno confermato la presenza
di “notizie contrastanti” riguardo l’apertura del valico di Rafah, a sud
della Striscia di Gaza, ma hanno anche chiesto che venga riaperto “presto”
e in modo completo. Gli israeliani sostengono che il valico verra’
riaperto presto, mentre gli egiziani hanno respinto questa ipotesi.
“Abbiamo avuto notizie contrastanti – ha dichiarato il portavoce Stephane
Dujarric – ma cio’ che vogliamo vedere presto e’ la piena apertura del
valico per favorire il movimento dei convogli umanitari e delle persone”.
“Se i residenti di Gaza vogliono andarsene – ha aggiunto – hanno bisogno
di farlo volontariamente e liberamente, senza nessuna pressione. Quelli
che se sono andati e vogliono tornare, devono essere liberi di farlo”.
Rafah, al confine con l’Egitto, non e’ controllato da Israele e permette
ai palestinesi di muoversi per motivi di lavoro, studio, viaggi e cure
mediche.

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21:30

Onu chiede inchiesta su uccisione di 2 bambini palestinesi

Il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, ha
definito “orribile” la notizia dei due bambini palestinesi uccisi
dall’esercito israeliano in un attacco a sud della Striscia di Gaza, e ha
chiesto l’apertura di un’inchiesta. Alla domanda dei giornalisti su quale
fosse la reazione dell’Onu a questa storia, Dujarric ha risposto:
“Orribile, per usare un eufemismo. E’ difficile capire come due bambini,
di otto e dieci anni, possano essere considerati una minaccia”. “Serve
un’indagine – ha aggiunto – per accertare le responsabilita’ di quanto
accaduto”. I due fratellini, Fadi e Jumaa Abu Assi, stavano raccogliendo
legna da ardere per il padre, ridotto su una sedia a rotelle, quando un
drone dell’esercito israeliano li ha uccisi, colpendoli in una zona vicina
al rifugio per sfollati in un villaggio a est di Khan Younis. Gli
israeliani hanno dichiarato che i due bambini erano stati considerati
“sospetti” perche’ si erano avvicinati troppo alla linea gialla, che
delimita lo spazio di movimento dei palestinesi, rappresentando una
“immediata minaccia”.

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21:30

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

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21:26

Media: “5 morti in raid israeliani a Khan Yunis, 2 i bimbi”

Nei raid israeliani a Khan Yunis stasera sono morte cinque persone, tra cui due bambini. Lo riporta Haaretz, citando media palestinesi.
   Anche mezzi corazzati e mezzi ingegneristici delle Idf hanno aperto il fuoco nella parte orientale di Gaza e nella parte orientale di Khan Yunis. Fonti locali hanno riferito che un drone ha colpito una tenda che fungeva da rifugio per gli sfollati nei pressi dell’ospedale kuwaitiano nella zona occidentale di Khan Yunis. Sono stati segnalati anche casi di un colpo diretto alle tende degli sfollati da parte di quattro missili.

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21:07

Media: raid israeliani a Khan Yunis a Gaza

I media palestinesi, ripresi da Haaretz, hanno riferito che l’aeronautica militare israeliana ha effettuato almeno quattro attacchi aerei nella parte occidentale di Khan Yunis, uno dei quali nella zona di Muwasi. Stasera il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che “Hamas continua a violare l’accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze” e che “Israele non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf e risponderà di conseguenza”. 

20:50

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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20:00

Papa Leone: “Hezbollah lasci le armi, l’Italia può mediare sull’Ucraina”

Lo ha detto il Pontefice parlando con i giornalisti, al rientro dal suo viaggio in Libano, dove tra l’altro ha fatto visita a operatori e assistiti dell’ospedale De la Croix a Jal el-Dib, alla periferia di Beirut, e al luogo dell’esplosione del porto della capitale libanese. “Non possiamo dimenticarci dei più fragili e ignorare situazioni di povertà e di fragilità”, ha detto Leone.

Papa Leone: 'Hezbollah lasci le armi, l'Italia può mediare su Ucraina'

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19:35

Guterres: “Forti motivi per credere crimini guerra a Gaza”

 C’e’ qualcosa di “fondamentalmente sbagliato” nel modo in cui Israele ha condotto la sua operazione militare nella Striscia di Gaza e ci sono “forti motivi per credere” che siano stati commessi crimini di guerra, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “Penso che ci sia stato qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel modo in cui e’ stata condotta questa operazione, con totale negligenza nei confronti della morte dei civili e della distruzione di Gaza”, ha affermato Guterres in un’intervista alla conferenza Reuters Next di New York. “L’obiettivo era distruggere Hamas. Gaza e’ distrutta, ma Hamas non lo e’ ancora. Quindi c’e’ qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel modo in cui questo viene fatto”. La missione israeliana presso le Nazioni Unite a
New York non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento sulle
dichiarazioni di Guterres, ma in passato ha criticato le dichiarazioni del
capo delle Nazioni Unite. Alla domanda se siano stati commessi crimini di
guerra, Guterres risponde: “Ci sono forti ragioni per credere che questa
possibilita’ possa essere realta'”. Guterres ha elogiato gli Stati Uniti,
alleati di Israele, per il loro contributo determinante nel migliorare
l’accesso agli aiuti a Gaza. “C’e’ un’eccellente cooperazione tra le
Nazioni Unite e gli Stati Uniti negli aiuti umanitari e spero che questa
venga mantenuta e sviluppata”, afferma. L’ONU lamenta da tempo gli
ostacoli alla consegna e alla distribuzione degli aiuti a Gaza,
attribuendo la responsabilita’ degli impedimenti a Israele e
all’illegalita’. Israele ha criticato l’operazione guidata dall’ONU e
accusato Hamas di aver rubato gli aiuti.

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19:23

Netanyahu: “Hamas ha violato tregua a Rafah, risponderemo”

“Hamas continua a violare l’accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze. Israele non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf e risponderà di conseguenza”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo che 4 soldati sono rimasti feriti negli scontri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, augurando loro “una pronta guarigione”.

19:16

Amici Israele: “Bene Firenze, non dà cittadinanza a Albanese”

L’Associazione fiorentina Amici di Israele si dice “soddisfatta del mancato conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, come emerge dalla Commissione Pace di Palazzo Vecchio” e manifesta “apprezzamento anche per la posizione del sindaco Sara Funaro che già si era schierata contro la cittadinanza alla relatrice Onu”. Lo afferma Kishore Bombaci, presidente dell’associazione, il quale auspica che questa “sia la parola fine riguardo la Albanese e che non si dia seguito a proposte di riconoscimento indiretto di meriti che francamente pensiamo l’interessata non abbia”.      “Accogliamo con favore questa decisione della Commissione – commenta ancora Bombaci – che impedisce il riconoscimento alla Albanese di un titolo che francamente non è conferente con la città”, “le posizioni di Francesca Albanese, da tempo immemore prive di quell’equilibrio necessario che invece dovrebbe caratterizzare chi riveste ruoli importanti, era a nostro giudizio già motivo sufficiente perché tale proposta non venisse nemmeno effettuata. Ciò anche senza le gravi parole dalla stessa Albanese pronunciate successivamente all’assalto a La Stampa da parte dei pro Palestina”.     Quindi, conclude Bombaci, “si prende atto con soddisfazione del fatto che finalmente le istituzioni e la politica cittadina abbiano dato un segnale chiaro lasciando intendere che simili posizioni sono incompatibili con Firenze e la sua tradizione”.

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19:15

Israele: “Con Libano clima positivo, disarmo Hezbollah inevitabile”

L’incontro di oggi a Naqura alla presenza di rappresentanti di Usa, Israele e Libano “si è svolto in un clima favorevole: si è concordato di formulare idee per promuovere una possibile cooperazione economica tra Israele e Libano”. Lo rende noto l’ufficio del primo ministro israeliano, puntualizzando che “Israele ha chiarito che il disarmo di Hezbollah è obbligatorio, indipendentemente dall’avanzamento della cooperazione economica”.    Le parti hanno inoltre concordato di tenere ulteriori colloqui.

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18:49

Gaza, il tentativo di restaurare i monumenti distrutti. VIDEO

Gaza, il tentativo di restaurare i monumenti distrutti | Video Sky - Sky TG24

Gaza, il tentativo di restaurare i monumenti distrutti | Video Sky – Sky TG24Vai al contenuto

18:40

Idf, cinque soldati feriti in attacco con il coltello

Cinque soldati dell’IDF sono rimasti feriti, uno
dei quali gravemente, in un attacco terroristico contro le truppe di
stanza a Rafah, nel sud di Gaza, questo pomeriggio, secondo quanto
riferito dall’esercito citato dal Times of Israel. Secondo l’IDF, le
truppe dell’unita’ di ricognizione della Brigata Golani hanno incontrato
diversi terroristi emersi da un tunnel nella parte orientale di Rafah,
un’area controllata da Israele nel sud della Striscia, dove si ritiene che
decine di combattenti di Hamas siano intrappolati sottoterra. L’esercito
afferma che un soldato dell’unita’ di ricognizione della Brigata Golani e’
rimasto gravemente ferito nello scontro, mentre altri tre soldati, tra cui
due della Brigata Golani e un sottufficiale della Divisione Gaza, sono
rimasti moderatamente feriti. Un quinto soldato e’ rimasto lievemente
ferito. Secondo un’indagine preliminare, due terroristi che si erano
avvicinati alle truppe sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco e, poco
dopo, un terzo agente, non immediatamente identificato, ha piazzato una
bomba su un veicolo blindato ed e’ fuggito. In risposta, le IDF hanno
effettuato attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria nella zona.

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18:39

“Gaza sia aperta a stampa internazionale”, riunione Ifj a Bari

Un appello per consentire ai giornalisti di entrare a Gaza e negli altri scenari di guerra e un richiamo alla difesa dei diritti del lavoro giornalistico. Sono i due temi principali emersi nella due giorni che ha riunito il comitato esecutivo della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) al Ciheam di Valenzano (Bari). Presenti 25 professionisti internazionali fra i quali Nasser Abu Baker, presidente del sindacato dei giornalisti palestinesi, che ha ricordato i “crimini di guerra perpetrati dall’esercito israeliano” con l’uccisione di oltre 256 cronisti.    “Questo sostegno da parte della Federazione internazionale dei giornalisti – ha detto – e con essa della Fnsi sono molto importanti per continuare a denunciare i crimini che avvengono in Palestina”. Il presidente dell’Ifj, Dominique Pradalié, ha precisato che “è stata dichiarata guerra alla libertà di stampa”, ricordando i giornalisti uccisi e incarcerati in varie parti del mondo, compresa Gaza. Per questo proprio Ifj e il sindacato dei giornalisti francesi hanno presentato la scorsa settimana una denuncia legale contro Israele per presunta ostruzione del lavoro dei giornalisti francesi nei territori palestinesi. “La denuncia – ha precisato il segretario di Ifj, Anthony Bellanger – è stata l’ultimo tentativo di fare pressione su Israele affinché apra Gaza alla stampa internazionale”.    Alessandra Costante, segretaria della Federazione nazionale stampa italiana, ha ricordato che “da gennaio 2024 la Fnsi ha cominciato a scrivere all’ambasciata israeliana che i giornalisti non sono un bersaglio. Stiamo portando avanti una proposta da presentare alle istituzioni europee per equiparare i giornalisti agli operatori della Croce Rossa”. Costante ha poi spiegato che “un giornalista economicamente ricattabile è debole. Per questo motivo abbiamo scioperato. Uno sciopero non politico, ma sindacale”.    “Durante questi due giorni di lavori – ha aggiunto Raffaele Lorusso, consigliere del comitato esecutivo – si è parlato di questioni legate alla difesa della libertà di stampa, ma anche di difesa dei diritti del lavoro dei giornalisti. Una professione sempre più precaria e sempre più debole”.

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18:24

Idf: “Quattro soldati feriti negli scontri a Rafah, uno è grave”

Quattro soldati israeliani sono rimasti feriti, di cui uno in modo grave, negli scontri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, con “diversi terroristi emersi da un’infrastruttura terroristica sotterranea”. Lo riferisce l’Idf, aggiungendo che i soldati sono stati trasportati in ospedale.    “Le truppe dell’Idf nel Comando Meridionale rimangono schierate in conformità con l’accordo di cessate il fuoco e continueranno a operare per rimuovere qualsiasi minaccia immediata”, conclude l’esercito israeliano.

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17:54

Beirut: “I colloqui con Israele non sono negoziati di pace”

I colloqui diretti tenuti oggi tra Libano e Israele nell’ambito del meccanismo di monitoraggio del cessare il fuoco non sono negoziati di pace “politici”. Lo ha affermato il premier libanese Nawaf Salam ai giornalisti. Il primo ministro si è inoltre detto aperto alla possibilità che i partecipanti al meccanismo – Onu, Stati Uniti e Francia – “verifichino” il disarmo di Hezbollah da parte dell’esercito libanese nel sud del Paese, mentre Israele accusa il gruppo filo-iraniano di riarmarsi. 

17:34

Media, corpo ostaggio consegnato a Israele

E’ stata consegnata alle Idf nella Striscia di Gaza una bara che dovrebbe contenere i resti di uno degli ultimi due ostaggi che ancora si trovano nell’enclave palestinese. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che la Croce Rossa ha fatto da tramite tra l’esercito israeliano da una parte e Hamas e la Jihad Islamica dall’altra. Ora i resti saranno portati all’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l’identificazione.

16:57

Egitto: “No a esodo di palestinesi attraverso valico Rafah”

 Il governo egiziano ha ribadito che non permettera’
alcuno “sfollamento di palestinesi dalle loro terre”, dopo che le
autorita’ israeliane hanno annunciato la possibilita’ di lasciare la
Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. “L’Egitto ribadisce il suo
rifiuto di qualsiasi sfollamento di palestinesi dalle loro terre”, ha
dichiarato Diaa Rashwan, portavoce del governo, in un’intervista al canale
televisivo egiziano Al Qahera News. Secondo Rashwan “Israele sa benissimo”
che il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump
sottolinea “che non si possono costringere i palestinesi a lasciare le
loro terre a Gaza”. Lo stesso Servizio di Informazione dello Stato ha
negato mercoledi’ l’esistenza di un accordo con Israele per la riapertura
del valico di Rafah, in seguito all’annuncio del Cogat, l’organismo
militare israeliano che gestisce gli affari civili nei territori
palestinesi occupati, secondo cui la partenza dei cittadini di Gaza
sarebbe stata facilitata attraverso “un coordinamento con l’Egitto”. “Se
si raggiunge un accordo per l’apertura del valico, il transito avverra’ in
entrambe le direzioni, in entrata e in uscita dalla Striscia di Gaza, in
conformita’ con il piano stipulato dal presidente degli Stati Uniti”, ha
risposto un funzionario egiziano. Allo stesso modo, l’agenzia egiziana ha
negato “le notizie circolate su alcuni media israeliani riguardanti il
coordinamento per la riapertura del valico di Rafah nei prossimi giorni”,
esclusivamente per la partenza dei palestinesi verso l’Egitto, senza
fornire dettagli sull’esistenza di colloqui con Israele su questa misura.

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16:43

Tajani sente Rubio: “Sforzi comuni su Ucraina e Gaza”

“Lungo ed amichevole colloquio telefonico con il segretario di Stato Rubio. Continuano gli sforzi comuni Italia-Usa in favore della pace. Confermato il sostegno italiano alla mediazione Usa in Ucraina, per rafforzare tregua e ricostruzione a Gaza attraverso il Piano Trump”. Lo rende noto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Discussa la situazione in Venezuela, con particolare riguardo alla detenzione di Alberto Trentini e degli altri prigionieri politici italiani. Lavoriamo senza sosta per la loro liberazione”. E “ringrazio Rubio per aver garantito il suo impegno ad una rapida scarcerazione di tutti i detenuti politici”.

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16:34

Hamas consegna i resti di un ostaggio alla Croce Rossa

Hamas ha consegnato alla Croce Rossa una bara
contenente i resti di un ostaggio. Il feretro sara’ consegnato alle truppe
israeliane. Il movimento islamista aveva annunciato di aver ritrovato il
corpo durante lo sgombero delle macerie in un’area nella parte
settentrionale della Striscia.

16:24

Meloni vede bin Salman, focus su Medio Oriente e Sudan

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a margine dei lavori del  vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ha incontrato il  principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin  Salman Al Saud. Il colloquio, come fa sapere Palazzo Chigi, ha permesso  di affrontare le principali questioni internazionali di interesse  comune, a partire dalla situazione in Medio Oriente e dalla guerra  civile in Sudan, registrando la comune volontà di continuare a  collaborare in favore della stabilità e della pace nella regione.    Meloni ha anche sottolineato l’importanza di proseguire con l’attuazione  politica ed economica del partenariato strategico tra le due nazioni  lanciato, nel corso dell’incontro di Al-Ula dello scorso gennaio,  rivolgendo un invito al principe Mohamed bin Salman a recarsi in visita  ufficiale in Italia per approfondire ulteriormente le relazioni  bilaterali.

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16:16

Idf: Croce Rossa verso punto di consegna del corpo di un rapito

La Croce Rossa è in viaggio verso il punto di incontro nella Striscia di Gaza dove le verrà consegnata da Hamas la bara di un ostaggio, che sarà poi trasferita in Israele. Lo rende noto l’Idf.

15:59

Drone Israele attacca in Siria, a Beit Jinn

Il drone israeliano ha effettuato tre attacchi su
una strada nei pressi del villaggio di Bein Jinn, nella Siria meridionale,
dove venerdi’ le forze dell’IDF erano state colpite da colpi d’arma da
fuoco mentre eseguivano un arresto. Lo riporta l’emittente televisiva
Syria TV di proprieta’ del Qatar. Secondo quanto riportato dalla tv, non
si segnalano feriti. Separatamente, la rete di informazione statale
siriana SANA riferisce che le forze israeliane a Quneitra, vicino al
confine con Israele, hanno istituito un posto di blocco temporaneo nella
zona. Le IDF non hanno rilasciato dichiarazioni immediate. Le notizie
arrivano dopo che lunedi’ il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump,
ha avvertito Israele di non “interferire” in Siria.

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15:58

Guterres: “Forti ragioni per credere che a Gaza siano stati commessi crimini di guerra”

“Ci sono forti ragioni per credere che a Gaza siano stati commessi  crimini di guerra”. Lo ha affermato il segretario generale delle Nazioni  Unite, Antonio Guterres, intervenendo a un evento organizzato da  Reuters e citato dal quotidiano Haaretz. Guterres ha dichiarato di  essere “fiducioso” nel lavoro della Corte internazionale di giustizia,  chiamata a valutare le azioni israeliane nel conflitto, e ha inoltre  riconosciuto agli Stati Uniti un ruolo “fondamentale” nella rimozione  degli ostacoli all’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di  Gaza.

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15:53

Avs Ue: “L’espulsione di Shahin viola la libertà di espressione”

“Il decreto di espulsione che ha colpito l’imam Mohamed Shahin, residente in Italia da oltre vent’anni, è un atto grave e immotivato che ha l’unico obiettivo di punire e intimidire il movimento per la Palestina. Ed è inquietante che tale decisione sia stata adottata a seguito di pressioni politiche provenienti da esponenti di Fratelli d’Italia”. Così le eurodeputate e gli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra che sull’argomento hanno presentato una interrogazione alla Commissione europea.
      “Fondare un provvedimento così drastico su opinioni espresse pubblicamente significa colpire direttamente la libertà di espressione garantita dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Inoltre, il rischio concreto che Shahin, se deportato in Egitto, subisca persecuzioni, detenzione arbitraria o addirittura la pena di morte, rende questa decisione incompatibile con il principio di non-respingimento sancito dal diritto europeo. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione europea, affinché verifichi il rispetto degli obblighi dell’Italia e valuti il caso anche nell’ambito del monitoraggio annuale sullo Stato di diritto”.

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15:39

Media: Egitto chiede via libera a roulotte e tende per Gaza

Una fonte egiziana ha dichiarato ad Al-Arabiya che chiederà l’ingresso di roulotte e tende nella Striscia di Gaza, ribadendo che l’Egitto “non sfollerà i residenti”.    Qualche ora fa lo stesso ufficio stampa governativo ha smentito le notizie diffuse da alcuni media israeliani riguardanti un coordinamento per l’apertura del valico di frontiera di Rafah nei prossimi giorni, per consentire alle persone di lasciare la Striscia di Gaza. “Se si raggiungesse un accordo per aprire il valico – ha affermato in una nota -, si tratterebbe di un valico a doppio senso (entrata e uscita) nella Striscia, in conformità con il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump”.

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15:38

Emergency: “A Gaza più alto tasso amputazioni infantili al mondo”

A Gaza si registra oggi il tasso più alto di amputazioni infantili pro capite al mondo. “Un macabro record che non è soltanto un dato statistico ma un segno devastante per il futuro delle nuove generazioni”. E’ quanto rileva  Emergency nella Giornata internazionale delle persone con disabilità. “Nella Striscia – prosegue l’ong – i diritti di bambine e bambini sono compromessi da ostacoli continui per la gestione della disabilità che segue le amputazioni, tra cui mancanza di cure specialistiche, infrastrutture inaccessibili, condizioni di sopravvivenza estreme”. “Le strade che prima erano polverose – aggiunge Emergency – ora sono inondate dal fango. A Deir al-Balah sono piene di carretti trainati da muli, edifici fatiscenti, tende e innumerevoli persone. C’è chi cammina con le stampelle, chi ha un fissatore esterno al braccio, chi si sposta in sedia a rotelle. Questo è ciò che vediamo ogni giorno”.

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15:33

Israele conferma colloqui diretti con Libano

Il governo israeliano ha confermato i primi colloqui diretti in corso  con funzionari libanesi nell’ambito del meccanismo di verifica  dell’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah entrato in vigore un anno  fa. “L’incontro di oggi in Libano è un primo tentativo di stabilire le  basi per una relazione e una cooperazione economica tra Israele e  Libano”, ha dichiarato ai giornalisti la portavoce del governo  israeliano Shosh Bedrosian. “Non c’è dubbio che questo incontro diretto  tra Israele e Libano abbia avuto luogo in seguito agli sforzi del primo  ministro Netanyahu per cambiare il volto del Medio Oriente”, ha  aggiunto.
L’incontro, a cui ha  partecipato anche la rappresentante speciale degli Stati Uniti per il  Libano, Morgan Ortagus, si è svolto presso il quartier generale delle  forze Onu in Libano a Naqura, vicino al confine con Israele.

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15:09

Knesset approva piano di Trump, assenti parlamentari di maggioranza

“La Knesset ha approvato a larga maggioranza la mia proposta di appoggiare e adottare il piano in 20 punti del presidente Trump su Gaza, con 39 voti a favore e 0 contrari”. Lo scrive su X il capo dell’opposizione israeliana Yari Lapid sottolineando che “Israele ora approva e adotta ufficialmente il piano del presidente Trump”, che prevede tra le altre cose anche “un percorso verso uno Stato palestinese”. La maggior parte dei parlamentari della coalizione di governo ha abbandonato la plenaria all’inizio del dibattito e non era presente durante la votazione, sottolinea tuttavia Times of Israel. Assente anche il premier Benyamin Netanyahu: “Ha scelto di boicottare il voto e di non venire qui. È un peccato”, ha commentato Lapid prima del voto. 

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14:56

Idf: “Trovati lanciarazzi carichi nel nord di Gaza”

Le truppe dell’Idf di stanza nella Striscia di Gaza settentrionale, durante il cessate il fuoco in corso con Hamas, hanno individuato diversi lanciarazzi. Lo ha riferito l’esercito israeliano, precisando che i lanciatori sono stati trovati dai riservisti della Brigata Carmeli, schierati sul lato israeliano della Linea Gialla. Le Idf hanno aggiunto che i lanciatori contenevano razzi destinati a essere lanciati contro Israele.

14:52

La Croce Rossa consegnerà un corpo a Israele nelle prossime ore

Israele si sta preparando a ricevere nelle prossime ore il corpo di un prigioniero di Gaza tramite il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Lo ha affermato l’ufficio del primo ministro israeliano.Secondo la dichiarazione, il corpo sarebbe stato recuperato nel nord di Gaza.

14:40

Israele conferma: “Riceveremo oggi il corpo di un ostaggio”

L’ufficio del primo ministro ha confermato che Israele si sta preparando a ricevere nelle prossime ore dalla Croce Rossa la bara di un ostaggio, localizzato oggi durante le ricerche nel nord della Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani. La salma sarà poi trasferita all’Istituto Nazionale di Medicina Legale per l’identificazione. Le autorità sono in costante contatto con le famiglie degli ultimi due ostaggi deceduti, l’israeliano Ran Gvili e il thailandese Sudthisak Rinthalak. 

14:29

Cnn: “Civili uccisi a Gaza sepolti in fosse con i bulldozer”

Corpi di civili palestinesi uccisi l’estate scorsa a Gaza in punti di consegna di aiuti umanitari da militari israeliani sarebbero stati, in alcuni casi, sepolti “in fosse improvvisate e non contrassegnate” con bulldozer usati dalle Forze di difesa di Israele (Idf), oppure “lasciati in decomposizione all’aperto”, senza poter essere recuperati: è quanto rivela un’inchiesta giornalistica della Cnn, basata principalmente su “video, immagini satellitari e racconti di testimoni”. Questo tipo di sepoltura senza identificazione dei cadaveri o in tombe non appropriate, documentata almeno per quanto riguarda il varco di accesso alla Striscia nel nord a Zikim, potrebbe costituire “violazioni del diritto internazionale”, puntualizza l’emittente statunitense citando esperti in questa materia legale. La Cnn spiega che ci sono “decine” di famiglie palestinesi attualmente in cerca di persone considerate disperse dall’estate scorsa nel nord della Striscia. In quel periodo, precedente alla tregua nel conflitto a Gaza entrata in vigore lo scorso ottobre, ci furono diversi episodi di civili uccisi da colpi dei militari mentre si ammassavano in punti di consegna di aiuti. Tra le fonti che hanno confermato gli episodi di seppellimenti non appropriati a Zikim ci sono due ex militari israeliani e diversi autisti di camion con aiuti umanitari, segnala ancora l’emittente Usa. L’Idf, aggiunge, ha “negato di aver usato bulldozer per ‘rimuovere’ cadaveri, ma non ha chiarito se li abbia usati per seppellirli”, pur riconoscendo che l’uso di questi mezzi nella zona “era una questione di routine” per “scopi operativi”. In aggiunta, le Forze armate israeliane affermano che “non sparano intenzionalmente a civili innocenti” e, già in passato, hanno negato di aver seppellito palestinesi in “fosse comuni”. 

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14:04

Media: “Possibile incontro Netanyahu-Trump a fine dicembre in Florida”

L’incontro tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente americano Donald Trump a fine dicembre potrebbe aver luogo a Mar-a-Lago, il resort del tycoon in Florida. Lo riferisce una fonte diplomatica israeliana al Times of Israel. “Non è stato ancora deciso nulla, ma anche gli americani stanno valutando questa possibilità”, ha aggiunto la fonte. 

13:30

Egitto, nessun accordo per uscita palestinesi via Rafah

L’Egitto ha negato di aver concordato con Israele l’apertura del valico di Rafah verso Gaza per consentire l’uscita dei residenti del territorio palestinese, insistendo sul fatto che verrà aperto in entrambe le direzioni. “Se si raggiungerà un accordo per aprire il valico, sarà aperto in entrambe le direzioni, per entrare e uscire dalla Striscia di Gaza, in conformità con il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump”, ha affermato l’agenzia di stampa statale in una nota, citando una fonte ufficiale egiziana. 

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13:23

Meloni: “Piano pace Trump occasione irripetibile”

“Sappiamo tutti che la proposta di pace” del presidente americano Donald Trump per risolvere il conflitto in Medio Oriente “è un’opportunità che potrebbe non ripetersi, ed è per questo che l’Italia intende sostenere” il piano “con decisione”. Lo ha affermato la premier Giorgia Meloni intervenendo al vertice del Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo. 

13:13

Netanyahu da Trump a fine anno

Secondo quanto riportato da ‘Army Radio’, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dovrebbe recarsi a Washington per incontrare il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dal 28 al 31 dicembre, aggiungendo che le date non sono ancora state definite. L’ufficio del Primo Ministro non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento sulle date previste per la visita del premier. Gran parte degli Stati Uniti sarà in vacanza nel periodo tra Natale e Capodanno e in quel periodo il Congresso non sarà in sessione. L’Ufficio del Primo Ministro ha annunciato ieri che Trump ha invitato Netanyahu a incontrarlo alla Casa Bianca per quella che sarebbe la quinta visita di quest’ultimo da quando Trump ha assunto l’incarico a gennaio. L’incontro si concentrerà probabilmente su un accordo di sicurezza emergente tra Israele e Siria, nonche’ sul coordinamento dell’attuazione del piano di pace di Trump per Gaza.

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12:50

Ynet: “Sostegno di Netanyahu ad avamposti agricoli illegali”

Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe sostenuto l’autorizzazione di avamposti agricoli illegali in Cisgiordania, alcuni dei quali hanno ospitato coloni estremisti che vivono sulle colline e hanno compiuto attacchi regolari contro i vicini palestinesi. Il primo ministro avrebbe anche chiesto misure educative per ridurre la violenza da parte dei giovani delle colline. Lo riferisce il sito di notizie Ynet, ripreso dal quotidiano Times of Israel, sulla base di un documento contenente la posizione di Netanyahu sull’attuale situazione in Cisgiordania, teatro di una escalation di violenza. La linea del premier israeliano è venuta fuori durante una discussione a cui hanno partecipato anche il ministro della Difesa, Israel Katz, e il capo del comando centrale dell’Idf, il maggior generale Avi Bluth, che si è svolta mentre la violenza dei coloni aumentava in tutto il territorio. Ynet riporta che una sezione del documento intitolata “Riepilogo del primo ministro” definisce le fattorie “una risposta positiva necessaria per salvaguardare l’Area C”, la parte della Cisgiordania sotto il pieno controllo israeliano, e afferma che “agiscono come risposta alle attivita’ palestinesi nell’area”. I leader dei coloni sostengono che i palestinesi stiano espandendo illegalmente i loro villaggi nell’Area C, mentre i palestinesi sottolineano che Israele concede permessi di costruzione nel territorio quasi esclusivamente ai coloni ebrei. I gruppi per i diritti umani affermano, inoltre, che i coloni abbiano utilizzato gli avamposti agricoli per impossessarsi di ulteriore terreno, intimidendo violentemente i palestinesi vicini. Centinaia di famiglie beduine sono fuggite dalle loro case a causa dei ripetuti attacchi. Ciononostante, Ynet ha riferito che Netanyahu sta spingendo affinché gli avamposti agricoli vengano legalizzati. Sebbene i governi successivi abbiano garantito sicurezza e finanziamenti agli avamposti in Cisgiordania, questi sono stati costruiti senza i permessi necessari, rendendoli illegali secondo la legge israeliana. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che sovrintende anche agli affari civili in Cisgiordania, e il ministro per gli Insediamenti e i Progetti Nazionali Orit Malka Strock – entrambi di estrema destra – hanno destinato decine di milioni di shekel alle fattorie, sempre secondo Ynet. I fondi sono stati destinati a misure di sicurezza e strutture abitative mobili. Ynet riporta inoltre che, secondo i funzionari della sicurezza, ci sono circa mille giovani residenti sulle colline, di cui 300 sono considerati violenti. Al centro di questo gruppo, hanno affermato i funzionari, c’è un nucleo di 70 attivisti. Secondo lo stesso documento, Netanyahu ha chiesto di combattere la violenza attraverso l’educazione. “L’obiettivo che dovremmo perseguire è utilizzare strumenti educativi per allontanare il maggior numero possibile di giovani ebrei dal ciclo di attività violente in Giudea e Samaria”, si legge nel testo che utilizza il termine preferito dal governo israeliano in riferimento alla Cisgiordania.

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12:42

Egitto: “Valico Rafah va aperto in entrambe direzioni secondo piano Trump”

”Se è stato raggiunto un accordo per aprire il valico” di Rafah, questo ”verrà aperto in entrambe le direzioni, per entrare e uscire dalla Striscia di Gaza, come prevede il piano di Trump”. Così un’autorevole fonte egiziana ha smentito le informazioni provenienti da Israele secondo le quali ”nei prossimi giorni” sarebbe stato aperto il valico di Rafah tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, ma solo per far uscire i palestinesi dall’enclave palestinese.

12:34

Media: “Netanyahu da Trump a Washington dal 28 al 31 dicembre”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si recherà probabilmente a Washington dal 28 al 31 dicembre per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha reso noto la radio dell’esercito israeliano precisando che le date non sono ancora definitive. L’ufficio di Netanyahu non ha risposto a una richiesta di conferma formulata dal Times of Israel, fa sapere il giornale.

Ieri l’ufficio del primo ministro israeliano ha annunciato che Trump aveva invitato Netanyahu alla Casa Bianca. Se confermata, sarà la quinta visita di Netanyahu a Washington da quando Trump ha assunto l’incarico a gennaio. Il prossimo incontro secondo i media israeliani si concentrerà probabilmente su un accordo di sicurezza tra Israele e Siria, nonché sull’attuazione del piano di pace elaborato da Trump per la Striscia di Gaza.

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12:22

Ucraina, salta incontro tra Witkoff, Kushner-Zelensky

12:17

Hamas e Jihad islamica: “Inviato a Israele campione resti ostaggio”

Hamas e Jihad islamica invieranno oggi a Israele un campione di un corpo recuperato nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato all’Afp funzionari dei due gruppi militanti palestinesi. L’esponente del Movimento di resistenza islamica ha affermato i due gruppi “hanno trovato resti che potrebbero appartenere a un ostaggio israeliano” sotto le macerie di Beit Lahia, nel nord di Gaza, e che la Croce Rossa ne avrebbe trasferito un campione alla parte israeliana per l’esame. Un funzionario della Jihad Islamica ha confermato la stessa informazione.

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12:12

Media: “Israele riceverà oggi resti presunto ostaggio” (2)

Fonti di Hamas e della Jihad Islamica hanno spiegato ad Afp che, tramite la Croce Rossa, verra’ consegnato a Tel Aviv un campione di “resti che potrebbero appartenere a un ostaggio israeliano” perché vengano analizzati. Secondo lo Yedioth Ahronoth, invece, Hamas consegnerà l’intero corpo alle 17:00 israeliane di oggi. 

12:06

Media: “Israele riceverà oggi resti presunto ostaggio”

Israele riceverà oggi i resti di un presunto ostaggio israeliano reperiti tra le macerie di un palazzo a Beit Lahia, nel Nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono ai media internazionali fonti di Hamas e della Jihad Islamica.

12:05

Meloni ha incontrato il sultano dell’Oman, focus su temi regionali

A margine del vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo, in corso a Manama (Bahrein), la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Sultano dell’Oman, Haitham bin Tariq Al-Said.

“Al centro del colloquio – si legge in una nota di Palazzo Chigi – le principali questioni regionali, a partire dalla stabilizzazione di Gaza e dalla situazione in Yemen e nel Mar Rosso. In questo quadro, il Presidente Meloni ha espresso apprezzamento per il ruolo di mediazione svolto dall’Oman, anche con riferimento agli sforzi per propiziare un accordo sul nucleare in Iran.

L’incontro ha anche permesso di fare il punto sulle relazioni bilaterali, mettendo in luce l’eccellente cooperazione in ambito culturale e il crescente interesse delle imprese italiane a sostenere la realizzazione dei piani di sviluppo dell’Oman”.

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12:04

Media: “Due palestinesi uccisi da Israele nel lato controllato da Hamas di Gaza City”

Due palestinesi sono stati uccisi questa mattina da colpi d’arma da fuoco israeliani nel quartiere di Zeitoun, nel sud-est di Gaza City. Lo riporta al Jazeera, citando una fonte dell’ospedale battista Al-Ahli di Gaza City. Secondo l’emittente, i due sono stati uccisi sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco di Gaza, che attraversa il quartiere.

11:59

Rappresentanti civili Libano-Israele alla riunione su cessate il fuoco

Responsabili civili libanesi e israeliani guidano per la prima volta le delegazioni dei loro Paesi a una riunione del meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco nel sud del Libano. Lo riferisce una fonte vicina ai partecipanti all’Afp. La riunione si tiene nella sede dell’Unifil a Naqura, alla presenza dell’inviata Usa Morgan Ortagus. Finora le delegazioni dei due Paesi erano guidate da militari e i libanesi evitavano qualsiasi contatto diretto con la parte israeliana, ha aggiunto una fonte diplomatica. Stamattina Beirut aveva annunciato che su richiesta degli Stati Uniti un civile, l’ex ambasciatore a Washington Simon Karam, avrebbe d’ora in poi guidato la delegazione libanese nel Meccanismo di monitoraggio di cui fanno parte anche Usa, Francia e Onu. La riunione avviene mentre Israele ha intensificato nelle ultime settimane gli attacchi contro le milizie di Hezbollah e minacciato di riprendere la guerra in Libano se il gruppo filo-Iran non si disarmerà entro la fine dell’anno. Gli Stati Uniti stanno esercitando pressioni per impedire il naufragio del cessate il fuoco raggiunto un anno fa. 

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11:51

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

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11:17

Primo incontro diretto fra delegazioni civili di Israele e Libano

Primo incontro diretto fra delegazioni civili di Israele e Libano nel quadro del meccanismo di verifica del cessate il fuoco nella guerra di Israele contro Hezbollah, ha reso noto una fonte informata ad Afp. L’incontro, a cui ha partecipato anche il rappresentante speciale degli Stati Uniti per il Libano, Morgan Ortagus, si è svolto presso il quartier generale delle forze Onu in Libano a Naqura, vicino al confine con Israele.  

10:49

Israele, l’esercito cambia look: nascono divisioni IA e Spazio

L’esercito israeliane ha annunciato l’istituzione di due nuove divisioni distinte dedicate al settore tecnologico: una dedicata all’Intelligenza artificiale (Ai) e una allo Spettro elettromagnetico e allo spazio (Spectrum). Secondo quanto riporta il quotidiano economico Globes, la decisione si basa sulle lezioni apprese dall’esercito israeliano durante la guerra a Gaza e il confronto diretto con l’Iran, portando alla chiusura dell’unita’ storica Lotem dedicata alle telecomunicazioni. In base alle informazioni rese note, la nuova Divisione Ai accorperà le unità di calcolo e sviluppo software esistenti (tra cui Mamram). L’obiettivo è centralizzare l’addestramento di modelli linguistici su dati militari per migliorare il quadro di battaglia in tempo reale e la precisione dei colpi. 

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10:41

Missione Onu lascia l’Iraq: “Paese responsabile del proprio futuro”

La Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in l’Iraq (Unami) termina il suo mandato il 31 dicembre, “lasciando dietro di sé un paese le cui istituzioni, la sicurezza e la vita politica sembrano più forti rispetto a quando è stata schierata”. Lo ha dichiarato il capo della Missione, Mohamed Al Hassan, davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu.  Al momento della sua creazione, nell’agosto 2003, pochi mesi dopo l’invasione americana dell’Iraq che rovesciò Saddam Hussein, ha ricordato Al Hassan, il paese doveva essere ricostruito: istituzioni crollate, insurrezioni jihadiste nascenti, violenza quasi quotidiana e minaccia di frammentazione territoriale. Il Consiglio di Sicurezza Onu decise una missione politica per accompagnare una transizione che prometteva di essere lunga e pericolosa. Al Hassan ha parlato di un paese segnato da “decenni di dittature, guerre regionali, conflitti interni, occupazione straniera e terrore” da parte di gruppi jihadisti. Ma, nonostante una guerra civile tra fazioni sunnite e sciite, le offensive di al-Qaeda e, dal 2013, di Daesh, e le persistenti tensioni tra il governo federale e la regione nord-orientale del Kurdistan, l’Iraq, secondo l’Onu, ha mantenuto il corso della ricostruzione istituzionale. Ciò è dimostrato dalle elezioni legislative tenutesi l’11 novembre nel paese, che Al Hassan ha descritto come “tra le più libere, ordinate e credibili” organizzate nel paese, con un’affluenza al 56% e file ordinate di elettori viste in tutto il paese”. Tuttavia, le cicatrici nel paese sono ancora visibili. Circa un milione di persone sono ancora sfollate, per questo Al Hassan ha chiesto l’adozione di un “piano nazionale” per offrire soluzioni durature e garantire prospettive di vita dignitose alle persone sfollate, sia che rientrino dalla Siria che altrove nel paese. La fine della missione  “non segna la fine della partnership con l’Onu, ma l’inizio di una nuova fase, basata sulla piena responsabilità dell’Iraq sul proprio futuro”, ha concluso Al Hassan – Si sta voltando pagina: per la prima volta dal 2003, il futuro dell’Iraq sarà scritto senza Unami, ma non senza le Nazioni Unite”. 

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10:33

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

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09:41

Netanyahu invia un rappresentante in Libano per gli incontri

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha incaricato il capo ad interim del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano di inviare un rappresentante a un incontro con i funzionari governativi ed economici in Libano. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro, sottolineando che “si tratta di un primo tentativo di gettare le basi per una relazione e una cooperazione economica tra Israele e Libano”. 

09:28

Libano, l’ex ambasciatore Karam a capo della delegazione per la tregua

Il Libano ha nominato un civile, l’ex ambasciatore Simon Karam, a capo della delegazione libanese per monitorare il cessate il fuoco con Israele. “Il presidente Joseph Aoun ha deciso di nominare l’ex ambasciatore Simon Karam a capo della delegazione libanese alle riunioni del meccanismo”, ha annunciato la portavoce presidenziale libanese Najat Charafeddine in una nota. La stessa fonte ha specificato che questa decisione è stata presa “a seguito di una richiesta degli Stati Uniti e dopo essere stata informata che Israele aveva accettato di includere un membro non militare nella sua delegazione”. Karam guiderà la delegazione libanese a una riunione del meccanismo che si terra’ oggi stesso, ha aggiunto la portavoce presidenziale. Le riunioni di questo organismo, che comprende Libano e Israele, Stati Uniti, Francia e Nazioni Unite, si tengono presso il quartier generale delle forze Onu a Naqoura, una città nel Libano meridionale al confine con Israele. L’annuncio della nomina di Karam giunge mentre Israele continua a intensificare i suoi attacchi contro il Libano, nonostante il cessate il fuoco che ha posto fine alla guerra tra Israele e Hezbollah, filo-iraniano, il 27 novembre 2024. Il Libano, inoltre, si è dichiarato pronto a negoziare con Israele, sebbene i due Paesi siano tecnicamente in guerra. In precedenza, il Libano è stato rappresentato alle riunioni del meccanismo da personale militare che evitava qualsiasi contatto diretto con la parte israeliana. 

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09:22

Hamas e la Jihad riprendono le ricerche del corpo di un ostaggio a Gaza

Hamas e la Jihad islamica palestinese hanno ripreso le ricerche del corpo di un ostaggio nella zona di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, dopo che i resti umani consegnati ieri a Israele sono risultati non appartenere a nessuno dei rapiti deceduti. Lo riferiscono i media israeliani. 

09:12

Cogat: “Il valico di Rafah aperto nei prossimi giorni verso l’Egitto”

Il Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (Cogat) ha annunciato che il valico di Rafah sarà aperto nei prossimi giorni per consentire ai residenti di uscire dalla Striscia di Gaza esclusivamente in direzione dell’Egitto, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco e le direttive della leadership politica. Secondo l’annuncio, l’uscita dei residenti attraverso il valico di Rafah sarà consentita in coordinamento con l’Egitto, previa autorizzazione di sicurezza da parte di Israele e sotto la supervisione della delegazione dell’Unione Europea, in modo simile al meccanismo operativo dal gennaio 2025. Lo riferiscono i media israeliani. 

Rafah

©Ansa

09:01

“Free Barghouti”, oltre 200 personalità cultura chiedono il suo rilascio

Attori, musicisti, cantanti, tra loro anche alcuni ebrei. Sono oltre duecento i firmatari di una petizione indirizzata al governo del premier Benjamin Netanyahu per chiedere che il leader palestinese Marwan Barghouti, in carcere in Israele dal 2002, possa tornare in libertà. Barghouti, condannato a cinque ergastoli per aver partecipato alla Seconda Intifada, è considerato da molti un potenziale successore del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) Mahmoud Abbas.

Oltre che al governo Netanyahu, i firmatari si rivolgono anche alle Nazioni Unite e ai governi di tutto il mondo perché esercitino una maggiore pressione diplomatica su Israele per ottenere il rilascio di Barghouti, descritto nella petizione come il ”Nelson Mandela della Palestina”. Nella petizione si sottolinea inoltre che Barghouti ha già scontato 23 anni di carcere a seguito di un processo “che presentava sostanziali vizi”.

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08:52

L’ambasciatore americano all’Onu Mike Waltz in visita in Israele

L’ambasciatore americano presso le Nazioni Unite, Mike Waltz, sarà in visita in Israele la prossima settimana. Ad accompagnarlo ci sarà l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon. A darne notizia è il Times of Israel precisando che la visita è in programma per i giorni 8-10 dicembre. 

08:48

Assemblea Onu chiede il ritiro di Israele dalle Alture del Golan

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione in cui chiede il ritiro di Israele dalle alture del Golan, l’altopiano occupato nel 1967 e annesso nel 1981. La risoluzione è stata adottata con 123 voti favorevoli, sette contrari – tra cui Israele e Stati Uniti –  e 41 astensioni.

Nella risoluzione si afferma che la decisione di Israele del 1981 “di imporre le proprie leggi, giurisdizione e amministrazione sul Golan siriano occupato è nulla e priva di valore e se ne chiede l’annullamento”. L’Assemblea invita inoltre Israele a riprendere i colloqui sui temi della Siria e del Libano e a rispettare gli intendimenti e gli impegni presi in precedenza. Chiede inoltre a Israele di ritirarsi dal Golan siriano occupato, fino alla linea del 4 giugno 1967″.

“L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dimostra ancora una volta quanto sia lontana dalla realtà”, ha dichiarato l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon, su X, in risposta al voto. “Invece di affrontare i crimini dell’asse iraniano e le pericolose attività delle milizie in Siria, chiede a Israele di ritirarsi dalle alture del Golan, una linea di difesa vitale che protegge i nostri cittadini. Israele non tornerà alle linee del 1967 e non abbandonerà il Golan. Né ora, né mai”. 

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07:51

Libano: oggi riunione con Usa su monitoraggio cessate il fuoco

Il comitato di monitoraggio del meccanismo di cessate il fuoco in Libano si riunira’ oggi con la partecipazione dell’inviato statunitense Morgan Ortegus. Lo riferisce il quotidiano libanese “Al-Akhbar”, affiliato a Hezbollah. La stessa fonte riporta che il presidente libanese Joseph Aoun informerà ufficialmente Ortegus che il Libano ha scelto Paul Salem, presidente del Middle East Institute di Washington, per rappresentarlo nei negoziati e lo incaricherà di incontrare un rappresentante israeliano sotto l’egida americana per avviare il processo negoziale. 

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07:44

Israele: i resti consegnati ieri non sono di un ostaggio

I “reperti” umani consegnati ieri da Hamas a Israele per essere analizzati non appartengono a nessuno dei due ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, aggiungendo che le famiglie sono state aggiornate. La fazione palestinese deve ancora restituire i corpi dell’israeliano Ran Gvili e del thailandese Sudthisak Rinthalak. “Gli sforzi per il loro rientro non cesseranno fino al completamento della missione, per garantire loro una degna sepoltura in patria”, conclude l’ufficio del premier. 

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