Lunedì, all’indomani del vertice con Volodymyr Zelensky, Donald Trump riceverà anche il premier israeliano Netanyahu sul quale è pronto ad aumentare il pressing per l’avvio della fase due del piano su Gaza. Sarà l’occasione di tentare di ritrovare l’armonia mentre si allargano le divergenze. Per ultima, quella sul Somaliland, territorio di cui il governo di Netanyahu ha annunciato il riconoscimento trasformando Israele nel primo Paese dell’Onu a farlo. \”Zelensky e Netanyahu vengono. Tutti vengono: rispettano di nuovo il nostro Paese\”, ha detto Trump a Politico riferendosi ai prossimi appuntamenti a Mar-a-Lago. \n

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ribadito che Israele \”non si ritirerà mai del tutto\” dalla Striscia di Gaza: resterà una significativa zona di sicurezza all’interno della Striscia, anche dopo la fase due del piano di pace, se Hamas si disarma\”. A Gaza la popolazione è stremata dal freddo e la tregua resta fragile. L’Idf ha annunciato una serie di attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui depositi di armi e un complesso di addestramento. Nel corso di un raid sul Libano meridionale, l’esercito israeliano ha fatto sapere di avere ucciso Hussein Mahmoud Marshad al-Jawhari, un capo della Forza Quds.

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Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su  quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald  Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state  ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della  lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in  Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra  che ha devastato la Striscia?

“,”postId”:”4d9b7666-edc1-48e1-8aaf-b92b4bd2dcd4″,”postLink”:{“title”:”Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/828e8384f5802996ec60a202e356ad45c5737e11/skytg24/it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza/hero_getty_disarmo_hamas_ira.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T22:21:40.239Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T23:21:40+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu si prepara a partire per Usa, lunedì incontra Trump”,”content”:”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si prepara a partire alla volta degli Stati Uniti, dove lunedì incontrerà il presidente americano Donald Trump. Secondo il programma di viaggio diffuso dal suo ufficio, il capo di governo decollerà domani mattina e atterrerà in Florida alle 14 (le 20 in Italia). Lunedì incontrerà il segretario di Stato americano Marco Rubio nel primo pomeriggio, seguito dal faccia a faccia con Trump a Mar-a-Lago alle 15.30. Al centro del colloquio ci sarà Gaza e la seconda fase del piano promosso dal capo della Casa Bianca, che langue. Tra gli argomenti attesi, anche l’Iran, le tensioni con il Libano ed Hezbollah e lo stato dei colloqui per un accordo di sicurezza con la nuova Siria di Ahmad Al-Sharaa. Non ultimo, probabilmente, il tema del Somaliland, il cui riconoscimento da parte di Israele, il primo a farlo, ha suscitato una durissima reazione internazionale e non particolare ‘entusiasmo’ da parte dello stesso Trump.

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La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una  divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto  Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli  Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

“,”postId”:”5711e041-03e5-4983-8a4e-a437b08117c7″,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T21:30:00.621Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T22:30:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni”,”content”:”

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi  sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini  al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando  persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.

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Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con  massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di  terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è  stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso  dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e  all’Iran.

“,”postId”:”1c0d6fae-2952-4b8e-a9b5-fcd46b753656″,”postLink”:{“title”:”La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/guerra-israele-palestina”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/91476a3d360d7d5a793394e26c00990109488455/skytg24/it/mondo/2024/10/07/attacco-hamas-israele-anniversario/collage_ansa_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T21:01:41.492Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T22:01:41+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Somaliland, Somalia: \”Aggressione Israele contraria a diritto\””,”content”:”

Il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud ha\ncondannato il riconoscimento del Somaliland da parte di Israele,\ndefinendola una \”aggressione illegale del primo ministro Netanyahu\ncontraria al diritto internazionale\”. \”L’ingerenza negli affari interni\ndella Somalia e’ contraria alle norme giuridiche e diplomatiche\nconsolidate. La Somalia e il suo popolo sono un tutt’uno\”, ha sottolineato\nil capo di Stato su X.

“,”postId”:”16fd9ed6-5df8-4102-84e6-16bd87e2f222″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T21:00:00.215Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T22:00:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”content”:”

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è  riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni,  qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle  due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre  del 2025.

“,”postId”:”fb47b128-2420-401e-a506-abf1bf2050e5″,”postLink”:{“title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/questione-palestinese”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/69f22a4c6599ba2f11dc3c68087d075a2aa44092/skytg24/it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-conflitto/israele_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T20:30:26.353Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T21:30:26+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Somaliland, amb.Israele: \”Agiremo responsabilmente per stabilità\””,”content”:”

\”Non ci sottrarremo alle discussioni politiche.\nIsraele continuera’ ad agire in modo responsabile e con discrezione, al\nfine di rafforzare la cooperazione con i partner che contribuiscono alla\nstabilita’ regionale\”. Lo ha affermato l’ambasciatore israeliano all’Onu,\nDanny Danon, riferendo della riunione urgente del Consiglio di Sicurezza\ndelle Nazioni Unite indetta per lunedi’ dopo il riconoscimento del\nSomaliland da parte dello Stato ebraico. La mossa di Tel Aviv ha suscitato\nla dura opposizione della Somalia in primis, insieme al mondo\narabo-islamico e all’Unione africana.

“,”postId”:”1f3948f5-cdbd-45af-bc62-ff4864c890d7″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T20:30:00.073Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T21:30:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”content”:”

Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el  Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla \”fase 2\” del piano, in  particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia,  quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di  due anni di conflitto?

“,”postId”:”74cdc9b7-525e-4cc9-83f7-634b5e50e83d”,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T20:22:01.865Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T21:22:01+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Somaliland: lunedì riunione urgente Consiglio Sicurezza Onu”,”content”:”

Il Consiglio di Sicurezza Onu si riunirà lunedì per una \”riunione urgente\” in seguito al riconoscimento del Somaliland da\nparte di Israele. Secondo Yedioth Ahronoth, l’iniziativa avviene su\nrichiesta della Somalia, che avrà la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza per il mese di gennaio.

“,”postId”:”72508191-51fc-4ee0-8774-bc10eeba23c0″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T20:09:02.856Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T21:09:02+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Bennett attacca Netanyahu per Qatargate: \”Tradimento\” “,”content”:”

L’ex premier israeliano Naftali Bennett e’ tornato\nad attaccare il capo di governo Benjamin Netanyahu sullo scandalo\nQatargate, accusandolo di \”tradimento\”. \”Chiunque continui a proteggere i\ntraditori e a finanziare la loro difesa legale anche dopo che l’atto e’\nstato scoperto, viola il suo dovere piu’ fondamentale di lealta’ nei\nconfronti della sicurezza di Israele e non puo’ ricoprire la carica di\nprimo ministro nemmeno per un altro minuto\”, ha scritto su X. Anche dalle\nfila del Likud, il partito di Netanyahu, si e’ levata la voce del deputato\nMoshe Saada: interpellato se fosse legittimo per una persona impiegata\nnell’ufficio del primo ministro lavorare per il Qatar, ha risposto ai\nmicrofoni di Channel 12, \”assolutamente no\”. \”Non e’ legittimo lavorare\ncontemporaneamente con il Qatar\”, ha ribadito.

“,”postId”:”4bfe5914-8ec2-42c7-ba26-2be8b0f15f79″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T20:06:00.469Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T21:06:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono”,”content”:”

Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con  l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi  arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza  di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha  più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.

“,”postId”:”4f7c57d7-e970-49ea-99a9-366dc2ab6059″,”postLink”:{“title”:”Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/accordi-di-abramo-“,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/15d42a4e6811cbecf48af319d8e2dcb698fa68dd/skytg24/it/mondo/approfondimenti/accordi-di-abramo-/accordi_abramo_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T19:57:55.305Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T20:57:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Piantedosi: \”Molto attenti su rischi a manifestazioni pro Pal\””,”content”:”

\”Questi erano personaggi molto attivi nell’ambito delle manifestazioni  che ci hanno impegnato nei mesi trascorsi. Quindi il rischio\” di  infiltrazioni terroristiche nelle manifestazioni pro Palestina \”in  teoria c’è, è sondato dagli investigatori e bisogna stare molto  attenti\”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi intervenuto  al Tg2 in merito all’operazione che ha portato a nove arresti per i  fondi destinati ad Hamas. \”Si tratta di personaggi – ha aggiunto il  titolare del Viminale – che in qualche modo vanno a costituire  quell’area grigia di confine tra quelle che sono iniziative di sostegno  alla causa palestinese, ma che in realtà qualche volta mascherano  attività di vero e proprio sostegno alle azioni terroristiche\”.

“,”postId”:”200ece8c-0988-4130-85b3-76a739d8ee62″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T19:36:00.339Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T20:36:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza”,”content”:”

Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che  rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal  2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono  insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e  assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto. Il timore –  ha detto a Sky Tg24 Insider la presidente di Msf Italia, Monica Minardi –  è che Israele voglia \”usare il controllo degli aiuti come arma  genocidaria\”.

“,”postId”:”9cf90a51-f643-4705-bffb-db88e33bf003″,”postLink”:{“title”:”Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/23/gaza-stretta-israele-ong-palestina-aiuti-umanitari”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/ebaa1106aeecaa21737efda39559bb39c80fb1b1/skytg24/it/mondo/2025/12/23/gaza-stretta-israele-ong-palestina-aiuti-umanitari/GettyImages-2020675902.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T19:15:24.066Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T20:15:24+0100″,”video”:{“videoId”:”1062283″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/medioriente-lunedi-netanyahu-da-trump-alla-casa-bianca-1062283″},”altBackground”:true,”title”:”Medioriente, lunedì Netanyahu da Trump alla Casa Bianca”,”postId”:”4c8e5649-65ee-44c3-b92a-c97eb297cb64″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T18:59:55.997Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T19:59:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele: \”Arresti in Italia passo importante nella lotta contro Hamas\””,”content”:”

Il ministro israeliano della Diaspora Amichai Chikli accoglie con favore gli arresti in Italia, definendoli \”un passo importante nella lotta contro il terrorismo di Hamas, che ha spostato sempre più il suo baricentro verso l’Europa\”. Lo riporta Haaretz. \”Il ministero ha ripetutamente messo in guardia dalla pericolosa convergenza tra attività apparentemente civili e infrastrutture terroristiche – ha aggiunto Chikli -. Spero che questi arresti segnino una svolta e l’inizio di uno sforzo determinato per smantellare le reti di Hamas in Europa e nel mondo occidentale in generale\”.

“,”postId”:”7b06bad9-885c-4cae-9dfb-7673157b1fa0″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T18:47:39.917Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T19:47:39+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Rete proPal: \”Spagna ha autorizzato l’acquisto di materiale militare da Israele\””,”content”:”

La Campagna per la Fine del Commercio di Armi con Israele, promossa dalla rete proPelestina (Rescop) e sostenuta da oltre 600 organizzazioni, ha denunciato che il governo spagnolo ha autorizzato \”il trasferimento di materiale di doppio uso\”, militare e civile, proveniente da Israele, impiegato in quattro programmi industriali nei quali partecipa l’azienda aeronautica Airbus Espana.\n   In un comunicato, Rescop precisa che l’esecutivo ha attivato la cosiddetta ‘clausola di eccezione\” all’embargo totale alla compravendita di armi con Israele, approvato a settembre dal Cdm e ratificato dal Congresso iberico, per dare copertura legale all’acquisto di componenti e a contratti collegati a grossi progetti di Airbus, perché possano andare avanti, seppure richiedendo tecnologie e forniture industriali israeliane.\n   La giustificazione data dall’esecutivo, si segnala nella nota, è che tali progetti, in mancanza delle componenti israeliane, potrebbero saltare, mettendo a rischio impieghi, il futuro di Airbus in Spagna e l’autonomia strategica e gli interessi nazionali spagnoli.\n    La ‘clausola di eccezione’ allo stop totale all’acquisto alla vendita e di materiale bellico o di doppio uso con Israele consente all’esecutivo iberico di autorizzare \”eccezionalmente\” i trasferimenti di materiale di difesa, sulla base di \”interessi nazionali generali\”. In questo caso, l’autorizzazione delle forniture, pubblicata dalla Moncloa, è stata autorizzata dal Cdm lo scorso 23 dicembre.\n   Secondo Redcop, \”il governo ha posto di nuovo manifesto che quando bisogna decidere fra economia e diritti umani, dà priorità ai sui interessi commerciali prima che alle vite delle persone palestinesi\”.

“,”postId”:”1b836ce3-352f-406e-9a66-cd1ffb445948″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T18:13:34.633Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T19:13:34+0100″,”altBackground”:false,”title”:”I giovani palestinesi: blitz è \”un’operazione repressiva\””,”content”:”

\”Condanniamo con fermezza l’operazione repressiva che all’alba di oggi ha portato all’arresto di nove persone e al coinvolgimento di tre associazioni, con l’accusa di finanziamento a organizzazioni politiche in Palestina. Si tratta di un grave atto di criminalizzazione delle mobilitazioni e delle associazioni solidali con il popolo palestinese in Italia\”. Lo scrivono i Giovani Palestinesi d’Italia (Gpi) e l’Unione Democratica Arabo-Palestinese (Udap).    \”Questi arresti, insieme ai precedenti casi di Anan, Ali, Mansour e Ahmad Salem, confermano una preoccupante deriva repressiva e un uso politico dell’apparato giudiziario volto a colpire il dissenso e a intimidire chi denuncia l’occupazione e i crimini commessi contro il popolo palestinese. La resistenza è un diritto legittimo del popolo palestinese, così come di ogni popolo in lotta per la propria autodeterminazione, ed è riconosciuta anche dal diritto internazionale. Rifiutiamo pertanto che venga arbitrariamente equiparata al \”terrorismo\”. Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutte e tutti coloro che sono stati colpiti da questa campagna repressiva e rinnoviamo il nostro impegno a proseguire la mobilitazione contro l’occupazione, il genocidio e la complicità dell’Italia, così come contro ogni forma di repressione del dissenso. La solidarietà con il popolo palestinese non è terrorismo!\”, concludono i Giovani Palestinesi d’Italia e  l’Unione Democratica Arabo-Palestinese.

“,”postId”:”fdd9e64c-7f3f-4f20-958f-7240cb14f850″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T18:07:52.527Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T19:07:52+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Freedom Flotilla: \”Repressione contro chi solidarizza con palestinesi\””,”content”:”

\”In Germania, nel Regno Unito e in Italia, si moltiplica la repressione – divieti, fermi, sanzioni, interventi di polizia e procedimenti penali – contro cittadini, attivisti, organizzazioni e personalità pubbliche, colpevoli unicamente di esprimere solidarietà al popolo palestinese, di denunciare i crimini commessi dall’entità sionista nei territori occupati e di chiamare al rispetto del diritto internazionale. Tali atti costituiscono una grave compressione delle libertà democratiche fondamentali e rivelano una pericolosa deriva autoritaria, finalizzata a silenziare il dissenso e a impedire che l’opinione pubblica europea prenda piena coscienza delle responsabilità nella pulizia etnica in corso a Gaza e nei territori palestinesi occupati\”. A dirlo sono gli attivisti della Freedom Flotilla Italia che condanna con decisione \”ogni forma di repressione della solidarietà e ribadisce che la difesa dei diritti del popolo palestinese non è reato, ma un dovere morale e politico di chiunque creda nella giustizia, nella pace e nei diritti umani universali. Richiamiamo alle proprie responsabilità le istituzioni italiane ed europee affinché pongano immediatamente fine alla criminalizzazione della solidarietà, garantiscano pienamente le libertà civili e politiche — a partire dalla libertà di espressione, di manifestazione e di associazione — e si assumano il compito di agire concretamente per fermare le violazioni sistematiche del diritto internazionale e dei diritti umani subite dal popolo palestinese. La solidarietà non si processa. Chi sceglie la la censura in realtà mette in discussione la democrazia. Il silenzio non è neutralità: è complicità\”.

“,”postId”:”2c31ba65-2f3e-494e-927c-df21bfbd5294″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T18:05:59.677Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T19:05:59+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fondi ad Hamas, manifestanti in corteo a Milano”,”content”:”

Sono partiti da piazza Cavour in corteo i manifestanti scesi oggi in piazza a Milano in solidarietà agli indagati nell’inchiesta della Procura di Genova sul finanziamento ad Hamas. I partecipanti, qualche centinaio, hanno percorso via Senato e sono arrivati in corso Buenos Aires da dove si stanno dirigendo verso piazza San Babila. Fra gli slogan che scandiscono ‘Libertà, libertà, per Gaza siamo qua’ e ancora ‘Netanyahu assassino’, ‘Meloni assassina’. Il corteo è arrivato in piazza Duomo a Milano dove si è unito al presidio quotidiano che viene fatto per chiedere una Palestina libera.    \”Gli arresti fanno parte della repressione della grande mobilitazione di solidarietà del popolo palestinese\” dice Elio Lupoli, volto storico del centro sociale Vittoria, che fin dal 7 ottobre 2023 è sceso in piazza a sostegno della Palestina fianco a fianco con le associazioni palestinesi, di cui alcuni noti rappresentanti in Italia sono stati arrestati oggi.    Per loro, il corteo milanese di oggi ha chiesto a gran voce ‘libertà’ e si prepara a riunirsi in assemblea nei prossimi giorni. A margine della manifestazione, le varie sigle e realtà che in questi due anni si sono impegnate a sostegno del popolo palestinese rivendicano le loro attività benefiche di raccolta fondi a favore della popolazione di Gaza, ricordando le tante iniziative per portare cibo e medicinali ai gazawi sotto l’assedio.

“,”postId”:”1aa3f958-ddf8-4353-8ba6-2738e69552aa”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T17:27:17.687Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T18:27:17+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Unione arabo palestinese: \”Gli arresti ordini di Israele\””,”content”:”

\”Gli arresti si commentano da soli, come le denunce e gli abusi di ogni tipo. Chi supporta i palestinesi sotto attacco diventa target dei fascisti, sono ordini che arrivano da Israele e il nostro governo riceve ordini direttamente da Netanyahu\”: così Shukri Hroub dell’Udap (Unione democratica arabo palestinese), responsabile logistica della Freedom flotilla, commenta con l’ANSA i 9 arresti di oggi.\n    \”In Occidente è stata esportata tanta democrazia che ne è rimasta poco\” si rammarica l’esponente della comunità palestinese in Italia, che ha marciato fianco a fianco con Hannoun e altri arrestati nelle manifestazioni che si sono susseguite a Milano ogni sabato dal 7 ottobre 2023. \”Per ciò che so, questi 9 palestinesi non hanno fatto altro che dare un supporto reale ai palestinesi contro l’assenza del mondo, c’è chi lo fa con associazioni, chi in un altro modo, come noi che mandiamo fondi direttamente all’ospedale di Gaza, e a queste persone vengono sequestrati i soldi o sono criminalizzati, è l’ennesima dimostrazione di supporto al genocidio. A Roma – sottolinea – si devono difendere dall’accusa di complicità in genocidio ma con questo atteggiamento non risolvono i loro problemi perché il popolo italiano a Roma ha detto la sua con una manifestazione da un milione di persone\”. \”Con la loro mossa di accusare i nostri ragazzi in giro per il mondo devono sapere – conclude – che non ci fermano, troveremo sempre il modo di aiutare il nostro popolo che lotta per i suoi diritti e per sopravvivere nella sua terra perché abbiamo il sostegno del popolo del mondo, poi massonerie, mafiette e governetti e servi di Trump sono un altro discorso, loro governano e comandano e ci vogliono portare in guerra con la grande operazione di riarmo\”.

“,”postId”:”0f63b337-87d9-462e-abaf-edd328c5725a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T17:26:43.351Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T18:26:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Libano: Parigi condanna fuoco Idf contro pattruglia Unifil “,”content”:”

La Francia ha condannato i colpi israeliani\nche ieri hanno ferito leggermente un casco blu della missione Unifil nel\nLibano meridionale. Lo ha denunciato in una nota il Quai d’Orsay, mettendo\nl’accento su \”una serie di azioni simili (compiute) da parte dell’esercito\nisraeliano contro l’Unifil nelle ultime settimane\”. Parigi ha \”invitato\nIsraele a cessare queste violazioni della Risoluzione 1701 del Consiglio\ndi Sicurezza delle Nazioni Unite e a rispettare il cessate il fuoco del 26\nnovembre 2024, che e’ vincolante per tutte le parti\”. Il ministero degli\nEsteri francese ha ribadito \”che la protezione delle forze di pace Onu,\nnonche’ la sicurezza del suo personale, proprieta’ e locali, devono essere\ngarantite\” e ha ribadito il suo \”sostegno alla piena attuazione del\nmandato della Forza Unifil\”.

“,”postId”:”3083a7c7-1a41-4ad5-b8de-b8779cc8e536″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T17:14:44.973Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T18:14:44+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La Russa: \”Nessuna tolleranza per chi fiancheggia gruppi terroristici\””,”content”:”

\”Desidero esprimere il mio apprezzamento per la brillante operazione che ha portato all’arresto di nove persone con la grave accusa di aver finanziato Hamas, attraverso associazioni benefiche. Nessuna tolleranza per chi fiancheggia gruppi terroristici e sostiene il fondamentalismo islamico: una maggiore sicurezza in Italia e nel mondo passa anche da operazioni come questa. Al ministro Piantedosi, alle Forze dell’ordine e alla magistratura che hanno reso possibile questo importante risultato, giungano la mia gratitudine e le mie congratulazioni\”. Così il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa.

“,”postId”:”215c60c4-6d2f-4554-be25-e7ae3e2ea9db”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T16:59:12.978Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T17:59:12+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Attesa elezione nuovo leader Hamas, favorito al-Hayya”,”content”:”

E’ attesa a breve l’elezione del nuovo leader di\nHamas. Tra i due candidati principali, Khaled Mashaal e Khalil al-Hayya,\nil secondo e’ il favorito. Secondo le fonti citate dal quotidiano saudita\nAsharq al-Awsat, la loro principale divergenza politica riguarda il ritiro\nisraeliano da Gaza: Hayya, considerato vicino all’Iran, sosterrebbe la\ncontinuazione del \”conflitto armato con Israele nella Striscia fino alla\nfine della guerra e al completo ritiro dell’esercito israeliano\”, mentre\nMashaal, considerato piu’ vicino al Qatar, cercherebbe \”compromessi\nnegoziati per porre fine all’occupazione\” dell’enclave palestinese.\nMashaal sosterrebbe anche \”il tentativo di allontanare Hamas dall’Iran\” e\n\”avvicinarlo agli Stati arabi moderati\”. Secondo le fonti, Hayya\nprobabilmente vincera’, poiche’ gode del sostegno dei leader di Hamas sia\na Gaza che in Cisgiordania, incluso il capo del politburo della\nCisgiordania, Zaher Jabarin.

“,”postId”:”01d68e42-1ead-4469-bb62-4e93bae53801″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T16:22:14.025Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T17:22:14+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fondi ad Hamas, ministro Esteri Israele ritwitta Piantedosi, Salvini e Fdi”,”content”:”

In pieno shabbat, il riposo ebraico, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar non ha finora commentato la notizia degli arresti in Italia per presunti finanziamenti ad Hamas, ma ha ritwittato i post dei ministri Matteo Piantedosi e Matteo Salvini e di Fratelli d’Italia sulla vicenda. La notizia ha tuttavia trovato spazio sui principali siti di informazione israeliani, da Times of Israel a Haaretz, fino a quello della tv pubblica Kan. 

“,”postId”:”1ba7ba1b-da11-4a1d-91d5-b9c3e14eb4bb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T15:57:25.847Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T16:57:25+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media, ‘presto Hamas eleggerà il nuovo leader, Hayya favorito'”,”content”:”

Si prevede che Hamas eleggerà un nuovo leader entro pochi giorni o poche settimane: lo scrive l’agenzia di stampa saudita Asharq – citando fonti vicine alla leadership del gruppo – rilanciata dai media israeliani. Le stesse fonti avrebbero \”escluso la possibilità di indire elezioni generali prima della fine completa della guerra\”. I due candidati principali sarebbero l’ex capo di Hamas Khaled Meshaal e l’attuale capo dell’ufficio politico di Gaza Khalil al-Hayya. Secondo le fonti, la loro principale divergenza politica immediata riguarda il ritiro israeliano da Gaza. Hayya, considerato vicino all’Iran, sosterrebbe la continuazione del \”conflitto armato con Israele nella Striscia di Gaza fino alla fine della guerra e al completo ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia\”. Mentre Meshaal, considerato più vicino al Qatar, cercherebbe \”compromessi negoziati per porre fine all’occupazione di Gaza\”. Meshaal sosterrebbe anche \”il tentativo di allontanare Hamas dall’Iran\” e \”avvicinarlo agli Stati arabi moderati\”, affermano le fonti ad Asharq. Le fonti citate da Asharq affermano che Hayya probabilmente vincerà, poiché gode del sostegno dei leader di Hamas sia a Gaza che in Cisgiordania, incluso il capo dell’ufficio politico della Cisgiordania, Zaher Jabarin. Secondo Asharq, l’organo elettivo è il Consiglio generale della Shura di Hamas, che comprende circa 50 membri in rappresentanza dei tre uffici politici regionali di Hamas: Gaza, Cisgiordania e diaspora palestinese. 

“,”postId”:”48eaf286-88f2-4961-b1f4-18991ef7e8ea”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T14:47:39.062Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T15:47:39+0100″,”altBackground”:false,”title”:”L’Unifil a Israele: \”Stop ai comportamenti aggressivi\””,”content”:”

L’Unifl, la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano ha lanciato un nuovo appello a Israele a \”cessare il comportamento aggressivo\” dopo che un peacekeeper è rimasto ferito in un attacco dell’Idf nei pressi della loro posizione nel sud del Paese. Si tratta dell’ultimo incidente segnalato dalle forze di Onu nel Libano meridionale, dove l’Unifil funge da cuscinetto tra Israele e Libano e collabora con l’esercito libanese per sostenere una tregua durata un anno tra Israele e il gruppo militante Hezbollah. All’inizio di questo mese, l’Unifil aveva dichiarato che le forze israeliane avevano aperto il fuoco sulle sue forze nel Libano meridionale. Il mese scorso aveva annunciato che i soldati israeliani avevano aperto il fuoco sulle sue truppe nel sud, mentre l’esercito israeliano, da parte sua, aveva sostenuto di aver scambiato i caschi blu per persone \”sospette\” e di aver sparato colpi di avvertimento.

“,”postId”:”0654b244-83d2-4e4d-9808-c2db13a3927c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T14:07:11.302Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T15:07:11+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Genova, 7 milioni di finanziamenti ad Hamas: 9 arresti, tra cui Mohammad Hannoun”,”content”:”

L’accusa è di aver finanziato Hamas per 7 milioni di euro attraverso associazioni. Tra gli arrestati, anche il presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun. Meloni: \”Apprezzamento per l’arresto\”. Il ministro Piantedosi: \”Operazione molto importante, squarciato il velo sulle attività\”. I pm: \”Le indagini non tolgono rilievo a crimini commessi ai danni popolazione palestinese\”

“,”postId”:”6f59edd9-d48d-4d9b-864c-5469f13314a0″,”postLink”:{“title”:”Genova, finanziamenti ad Hamas: 9 arresti tra cui Mohammad Hannoun”,”url”:”https://tg24.sky.it/cronaca/2025/12/27/genova-finanziamenti-hamas”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/365c2aaf82b6231279e2193559603f7b3e8d7d2b/skytg24/it/mondo/2025/10/25/presidente-palestinesi-italia-allontanamento-milano/hannoun_ansa.JPG?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T13:31:35.989Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T14:31:35+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fondi ad Hamas, Amici di Israele: \”Si toglie il velo alla complicità in Italia\””,”content”:”

A Firenze \”è stato eseguito l’arresto di un soggetto ritenuto dagli inquirenti assai pericoloso nonché referente territoriale di una associazione benefica pro Pal e plaudiamo all’attività degli inquirenti. Nella nostra città non c’è spazio per il terrorismo palestinese né per i suoi sostenitori\”. Lo afferma con un comunicato Kishore Bombaci, presidente dell’Associazione Fiorentina Amici di Israele, sottolineando che \”oggi finalmente si inizia a togliere il velo alle inaccettabili complicità di cui gode Hamas in Occidente e in Italia\”. L’associazione confida che \”l’inchiesta vada avanti e che porti alla luce tutta la filiera di finanziamenti ad Hamas che ne costituiscono il polmone principale perché, come diceva Giovanni Falcone, la strada per sconfiggere le organizzazioni criminali è seguire i flussi di denaro\” ed esprime \”profonda gratitudine alle forze dell’ordine e soddisfazione alla notizia dell’arresto di fiancheggiatori e finanziatori di Hamas da parte delle forze dell’ordine e della magistratura\”. \”L’inchiesta genovese – afferma sempre Kishore Bombaci, presidente dell’Associazione – sta facendo emergere una rete di contiguità a più livelli con l’organizzazione terroristica di Hamas e che tale rete orienta una cospicua fetta del movimento pro Pal anche strumentalizzando la buona fede di quei cittadini che credendo di donare a favore dei palestinesi vedevano le loro donazioni direzionate verso il terrorismo\”. 

“,”postId”:”f1661617-acbc-4f66-b97d-30924972ec9b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T13:21:02.361Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T14:21:02+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fondi ad Hamas, due degli indagati sono latitanti”,”content”:”

Delle nove misure cautelare ottenute dalla procura di Genova nei confronti di presunti finanziatori di Hamas, solo sette sono state eseguite. Due degli indagati si trovano all’estero, uno in Turchia e uno a Gaza. Lo ha reso noto il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente. Nel corso delle perquisizioni effettuate stamani a Genova, Milano, Monza Firenze, Roma, Bologna, Torino, Modena, Bergamo e Lodi, e che sono tuttora in corso, sono stati sequestrati oltre 200mila euro in contanti, la maggior parte presso la sede dell’associazione La Cupola d’Oro a Milano. 

“,”postId”:”deb8f126-a272-4865-b9c4-70122fade283″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T12:43:00.628Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T13:43:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza”,”content”:”

Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che  rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal  2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono  insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e  assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto. Il timore –  ha detto a Sky Tg24 Insider la presidente di Msf Italia, Monica Minardi –  è che Israele voglia \”usare il controllo degli aiuti come arma  genocidaria\”

“,”postId”:”7a82534b-577c-4af3-8268-703f204023b9″,”postLink”:{“title”:”Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/23/gaza-stretta-israele-ong-palestina-aiuti-umanitari”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/ebaa1106aeecaa21737efda39559bb39c80fb1b1/skytg24/it/mondo/2025/12/23/gaza-stretta-israele-ong-palestina-aiuti-umanitari/GettyImages-2020675902.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T12:06:06.877Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T13:06:06+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Mohammad Hannoun, chi è il presidente dell’associazione palestinesi d’Italia”,”content”:”

Nato nel 1962, cittadino giordano, vive a Genova da anni.  Architetto di professione, nel 1994 ha fondato l’Associazione Benefica  di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp). È finito nella  blacklist del dipartimento del Tesoro americano e per le sue  dichiarazioni gli è stato notificato il foglio di via da Milano. Ora è  stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta nel capoluogo ligure.  Secondo le accuse ha finanziato Hamas per 7 milioni di euro.

“,”postId”:”1fd4e8ef-84a9-4bdc-b44d-88e2f736ff90″,”postLink”:{“title”:”Chi è Mohammad Hannoun, presidente associazione palestinesi d’Italia”,”url”:”https://tg24.sky.it/cronaca/2025/12/27/mohammad-hannoun-chi-e”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/03a8977d150f5563e0786902592ad043f17e6049/skytg24/it/cronaca/2025/12/27/mohammad-hannoun-chi-e/mohammad_hannoun_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T11:53:08.581Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T12:53:08+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Finanziavano Hamas, portato via un uomo da sede Cupola D’oro”,”content”:”

Un uomo è stato portato via a bordo di una macchina civetta della Polizia da via Venini a Milano, dove si trova la sede dell’associazione benefica Cupola d’oro, coinvolta nell’inchiesta della Dda di Genova sul finanziamento ad Hamas. Potrebbe essere il responsabile dell’Associazione Khalid Abu Deiah, che risulta fra gli indagati, e che avrebbe quindi assistito alla perquisizione cominciata all’alba ed eseguita da numerosi poliziotti e finanzieri, alcuni con il volto coperto da passamontagna.

“,”postId”:”bae373cd-90e3-4d6d-aba7-cc32aecf38d8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T10:35:19.197Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T11:35:19+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Finanziavano Hamas, ecco chi sono gli arrestati”,”content”:”

\”Mohammad Hannoun e i suoi stretti collaboratori hanno costituito in Italia una cellula di Hamas e da molti anni operano, per mezzo della Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (A.b.s.p.p.), nella raccolta di fondi destinati in tutto o in parte a detta organizzazione terroristica\”. Lo rende la polizia in un comunicato.    Fra gli altri arrestati c’è Ra’Ed Hussny Mousa Dawoud, considerato membro del comparto estero di Hamas e referente con Hannoun della cellula italiana. E’ dipendente dal 2016 di A.b.s.p.p. e corresponsabile della filiale milanese dell’associazione.    Membri del comparto estero di Hamas e della cellula italiana sono considerati anche altri tre dipendenti di A.b.s.p.p.: Raed Al Salahat, componente del board of directors della European Palestinians Conference,  referente per Firenze e la Toscana di A.b.s.p.p.; Yaser Elasaly, responsabile con Dawoud della filiale milanese; Jaber Abdelrahim Albustanji Riyad. In manette è finito anche Osama Alisawi, ritenuto membro di Hamas, di cui è stato Ministro dei Trasporti del Governo di fatto a Gaza. Presidente del Blocco Islamico dell’Unione degli Ingegneri, è stato cofondatore nel 1994 della A.b.s.p.p.    L’accusa per questi sei arrestati è di aver versato negli anni complessivamente 7 milioni e 280 mila euro per Hamas. I fondi  venivano raccolti ufficialmente a fini umanitari per la popolazione palestinese, a Genova e in altre località in Italia e all’estero, ma per gli inquirenti \”più del 71% finiva al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di tutte le articolazioni dell’organizzazione terroristica\”.

“,”postId”:”5d042d03-2dca-4c55-88ef-5671650a1ce8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T10:30:32.155Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T11:30:32+0100″,”altBackground”:false,”title”:” Somaliland: Hamas, mossa Israele riflette suo \”isolamento\””,”content”:”

Hamas ha condannato il riconoscimento da parte di Israele della regione separatista somala del Somaliland come \”Stato sovrano e indipendente\”, affermando che ciò dimostra il \”profondo isolamento\” che Israele sta affrontando in seguito ai crimini commessi a Gaza. \”Consideriamo questo un precedente pericoloso e un disperato tentativo di ottenere falsa legittimità da un’entità fascista che occupa la terra di Palestina\”, ha dichiarato Hamas in una nota. Israele è il primo Paese al mondo a riconoscere ufficialmente l’esistenza del Somaliland, una regione che ha fatto parte di un protettorato britannico fino al 1960 e che, pur non avendo un riconoscimento internazionale, gode di una propria Costituzione, valuta e governo all’interno della Somalia. Hamas ha inoltre affermato che questa misura riflette \”il profondo isolamento internazionale dell’entità sionista, a seguito dei crimini di genocidio\” a Gaza e, ancora una volta, ha esortato Israele a non tentare di trasferire i palestinesi in paesi terzi in Africa. \”Affermiamo il nostro totale rifiuto dei piani dell’occupazione di sfollare forzatamente il nostro popolo, incluso l’uso del Somaliland come destinazione per la popolazione di Gaza\”, ha aggiunto, riferendosi ai colloqui segreti che Israele ha tenuto con i leader di vari Paesi nel corso dell’anno, come rivelato dalla stampa americana a marzo. 

“,”postId”:”06578af0-331a-4d46-8441-be03019c6df8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T10:24:00.956Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T11:24:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”A Betlemme riapre il \”Walled Off Hotel\” progettato da Banksy”,”content”:”

Nato nel 2017 e chiuso dopo il 7 ottobre 2023, il \”Walled Off  Hotel\” (Fuori dal muro) non è solo una struttura ricettiva ma  rappresenta anche un vero e proprio progetto politico: si trova infatti  di fronte al muro che separa Israele dalla Cisgiordania

“,”postId”:”877cb27c-251e-40ee-aee6-1793328990c7″,”postLink”:{“title”:”A Betlemme riapre il ‘Walled Off Hotel’ progettato da Banksy”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/27/betlemme-banksy-hotel”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/2953b0daf4d1a51f4e5d0ff21ebd1165093fea77/skytg24/it/mondo/2025/12/27/betlemme-banksy-hotel/GettyImages-1245920807.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T10:22:26.198Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T11:22:26+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media, Israele e Usa divergono su ricostruzione Gaza”,”content”:”

Israele e Stati Uniti sarebbero in disaccordo sulla possibilità di iniziare la ricostruzione della Striscia di Gaza o di smilitarizzarla prima: lo riporta l’emittente israeliana Kan News secondo cui, l’amministrazione statunitense vuole passare alla Fase 2 del piano del presidente Trump per porre fine alla guerra già a metà del

\n

mese prossimo. Fonti israeliane affermano che l’amministrazione vuole che il passaggio avvenga simultaneamente: disarmare la Striscia e ricostruirla. Ma Israele vuole prima disarmare Hamas e smilitarizzare la Striscia, e poi passare alla fase di ricostruzione. Le IDF stanno già bonificando aree a Rafah per il trasferimento della popolazione nei quartieri che saranno costruiti. Tuttavia, permangono notevoli punti interrogativi riguardo alla costituzione della forza multinazionale che dovrebbe operare nella Striscia di Gaza, incluso il coinvolgimento turco. Secondo una fonte vicina alla questione, sia l’Italia che l’Indonesia hanno concordato di inviare soldati per la forza, che opererà con un mandato simile a quello dell’Unifil.

“,”postId”:”63d34da0-89e0-4315-ae98-59cb64945d30″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T10:09:14.395Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T11:09:14+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Salvini, spero che i finanziatori di Hamas vengano presi tutti”,”content”:”

\”Spero che vengano presi tutti. Che vengano espulsi quelli che sono in Italia illegalmente e spero che il processo di pace prosegua nonostante i pro-pal\”. Lo ha detto Matteo Salvini a Radio Libertà commentando l’arresto di nove indagati per presunti finanziamenti ad Hamas fra questi Mohammad Hannoun presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia.   \”Quindi il presidente dei giovani palestinesi, che è stato intervistato centinaia di volte e che mi dava dell’assassino del genocida, come a tutto il governo, era lui un finanziatore dei genocidi\”. Ha detto Salvini apprendendo la notizia dell’arresto in diretta durante la trasmissione. \”Se oggi a Gaza e a Tel aviv non volano missili e scorre meno sangue non è grazie alla Flottilla, all’Albanese, a Greta Thumberg, alla Schlein ma è grazie a Donald Trump e alla buona volontà dimostrata da palestinesi e israeliani nonostante i fenomeni che in Italia e in Europa hanno fatto casino dalla parte sbagliata\” ha detto ancora ricordando che \”L’Italia è fra i Paesi non musulmani quello che ha maggiormente aiutato la popolazione palestinese\”.

“,”postId”:”52a38f0d-39d5-42a9-b756-632014c0e56b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T09:28:29.973Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T10:28:29+0100″,”altBackground”:false,”title”:”I pm: \”Indagini non cancellano crimini di Israele a Gaza\””,”content”:”

\”Le indagini e i fatti attraverso esse emersi non possono in alcun modo togliere rilievo ai crimini commessi ai danni della popolazione palestinese successivamente al 7 ottobre 2023 nel corso delle operazioni militari intraprese dal Governo di Israele, per i quali si attende il giudizio da parte della Corte Penale Internazionale,\”. Lo scrivono il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Mlillo e il procuratore di Genova Nicola Piacente nella nota sull’operazione che ha portato all’arresto di nove persone accusate di aver finanziato Hamas. \”Allo stesso tempo – aggiungono – tali crimini non possono giustificare gli atti di terrorismo (compresi quelli del 7 ottobre 2023) compiuti da Hamas e dalle organizzazioni terroristiche a questa collegate ai danni della popolazione civile, né costituirne una circostanza attenuante\”. 

“,”postId”:”c18cf33d-8161-4c39-af5f-b666dcfd406b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T09:01:12.770Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T10:01:12+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Genova, 7 milioni di finanziamenti ad Hamas: 9 arresti, tra cui Mohammad Hannoun”,”content”:”

L’accusa è di aver finanziato Hamas per 7 milioni di euro attraverso associazioni. Tra gli arrestati, anche il presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun. I provvedimenti cautelari sono stati emessi nell’ambito un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova. Il ministro Piantedosi: \”Operazione molto importante, ricostruiti contatti e flussi finanziari su scala internazionale\”

“,”postId”:”61efabf8-b8f9-4efd-b6a2-d12da999e797″,”postLink”:{“title”:”Genova, finanziamenti ad Hamas: 9 arresti tra cui Mohammad Hannoun”,”url”:”https://tg24.sky.it/cronaca/2025/12/27/genova-finanziamenti-hamas”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/365c2aaf82b6231279e2193559603f7b3e8d7d2b/skytg24/it/mondo/2025/10/25/presidente-palestinesi-italia-allontanamento-milano/hannoun_ansa.JPG?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T08:56:00.295Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T09:56:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”content”:”

Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el  Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla \”fase 2\” del piano, in  particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia,  quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di  due anni di conflitto?

“,”postId”:”2a42d607-be10-4d32-b913-ecb5065f4962″,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T08:27:26.139Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T09:27:26+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Madrid condanna \”l’ingiustificabile attentato terrorista\” in Israele”,”content”:”

Il governo spagnolo ha condannato \”l’ingiustificabile attentato terrorista\” perpetrato ieri nel nord di Israele, nelle località di Ein Harod e a Beit Shean, dove due persone state uccise, una investita e l’altra accoltellata. Madrid ha trasmesso il suo cordoglio alle famiglie e ai parenti delle due vittime, nonché gli auspici di una rapida guarigione ai feriti. Il ministero degli Esteri in una nota fa appello a \”porre fine ai cicli di violenza le cui principali vittime sono civili innocenti\”, mediante la urgente attuazione della soluzione dei due Stati, \”un modo in cui Israele e la Palestina convivano in pace e sicurezza\”. 

“,”postId”:”52c33fd6-03a5-4c0f-bc32-f04b722d5ffc”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T08:23:46.540Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T09:23:46+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Sette milioni di finanziamenti ad Hamas, 9 arresti “,”content”:”

Arrestati da polizia e guardia di Finanza nove persone accusate di aver finanziato Hamas per sette milioni di euro attraverso associazioni. I provvedimenti cautelari sono stati emessi nell’ambito una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. Eseguite misure cautelari nei confronti di nove indagati, destinatari tutti della custodia in carcere, e di tre associazioni. 

“,”postId”:”dc5e64ef-f726-406d-accf-608dda9f4ec4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T07:54:56.937Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T08:54:56+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni”,”content”:”

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi  sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini  al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando  persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.

\n

Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con  massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di  terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è  stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso  dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e  all’Iran.

“,”postId”:”8d6ead30-d217-42d3-9ed5-a10f4e6ca68f”,”postLink”:{“title”:”La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/guerra-israele-palestina”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/91476a3d360d7d5a793394e26c00990109488455/skytg24/it/mondo/2024/10/07/attacco-hamas-israele-anniversario/collage_ansa_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T07:27:18.210Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T08:27:18+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza”,”content”:”

Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che  rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal  2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono  insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e  assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto. Il timore –  ha detto a Sky Tg24 Insider la presidente di Msf Italia, Monica Minardi –  è che Israele voglia \”usare il controllo degli aiuti come arma  genocidaria\”.

“,”postId”:”e536fde3-4c4e-4d9d-ab10-8c871a79e294″,”postLink”:{“title”:”Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/23/gaza-stretta-israele-ong-palestina-aiuti-umanitari”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/ebaa1106aeecaa21737efda39559bb39c80fb1b1/skytg24/it/mondo/2025/12/23/gaza-stretta-israele-ong-palestina-aiuti-umanitari/GettyImages-2020675902.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-27T05:11:25.438Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T06:11:25+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Unifil: \”L’esercito israeliano spara e ferisce un peacekeeper in Libano\””,”content”:”

La forza di pace delle Nazioni Unite Unifil ha annunciato che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco questa mattina nei pressi della Linea Blu, che separa il Libano da Israele e dalle alture del Golan, ferendo leggermente un peacekeeper, nel corso di due distinti incidenti avvenuti nel sud del Libano. Lo riporta The Times of Israel. Secondo la forza di pace Onu, il fuoco delle truppe dell’Idf posizionate a sud della Linea Blu ha colpito una pattuglia Unifl che stava ispezionando un posto di blocco nel villaggio di Bastarra. L’esplosione e gli spari hanno causato una lieve commozione cerebrale a un peacekeeper. 

“,”postId”:”1972b4e0-2b8c-42c3-8eef-5e708bcc1d19″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T05:10:15.318Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T06:10:15+0100″,”altBackground”:false,”title”:”L’Unifil a Israele: \”Stop ai comportamenti aggressivi\””,”content”:”

L’Unifl, la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano ha lanciato un nuovo appello a Israele a \”cessare il comportamento aggressivo\” dopo che un peacekeeper è rimasto ferito in un attacco dell’Idf nei pressi della loro posizione nel sud del Paese. Si tratta dell’ultimo incidente segnalato dalle forze di Onu nel Libano meridionale, dove l’Unifil funge da cuscinetto tra Israele e Libano e collabora con l’esercito libanese per sostenere una tregua durata un anno tra Israele e il gruppo militante Hezbollah. All’inizio di questo mese, l’Unifil aveva dichiarato che le forze israeliane avevano aperto il fuoco sulle sue forze nel Libano meridionale. Il mese scorso aveva annunciato che i soldati israeliani avevano aperto il fuoco sulle sue truppe nel sud, mentre l’esercito israeliano, da parte sua, aveva sostenuto di aver scambiato i caschi blu per persone \”sospette\” e di aver sparato colpi di avvertimento. A ottobre, l’Unifil ha reso noto che uno dei suoi membri era stato ferito da una granata israeliana sganciata vicino a una posizione Onu nel sud del Paese, il terzo incidente del genere in poco più di un mese. \”Gli attacchi contro o in prossimità delle forze di peacekeeping costituiscono gravi violazioni della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza\”, ha sottolineato la forza di peacekeeping, riferendosi alla risoluzione del 2006 che ha costituito la base della tregua del novembre 2024. 

“,”postId”:”34b74d3d-7fd1-4761-a556-8ec4c021a8a3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-27T05:08:45.719Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-27T06:08:45+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Disaccordo Usa-Israele sui tempi della ricostruzione di Gaza\””,”content”:”

Un disaccordo tra Israele e Stati Uniti sull’opportunità di iniziare la ricostruzione della Striscia di Gaza o di smilitarizzarla prima: è quanto riporta l’emittente israeliana Kan News. L’amministrazione americana è interessata a procedere con la Fase 2 del piano del presidente Trump per porre fine alla guerra già a metà del mese prossimo, e fonti israeliane affermano che l’amministrazione vuole che il passaggio avvenga simultaneamente: disarmare la Striscia e ricostruirla. Ma Israele vuole prima disarmare Hamas e smilitarizzare la Striscia, e solo dopo procedere con la fase di ricostruzione. Come parte del piano, le Idf stanno già bonificando aree a Rafah per preparare il terreno per la fase successiva, che include il trasferimento della popolazione nei quartieri che saranno costruiti, senza le Idf e senza Hamas, a Rafah. Il piano americano prevede inizialmente lo schieramento di case mobili, ma in seguito anche nuove costruzioni. Tuttavia, ci sono significativi punti interrogativi riguardo alla costituzione della forza multinazionale che dovrebbe operare nella Striscia, incluso il coinvolgimento turco. Secondo una fonte vicina alla vicenda, sia l’Italia che l’Indonesia hanno concordato di inviare soldati nella forza, che opererà secondo un mandato simile a quello dell’Unifil. 

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Lunedì, all’indomani del vertice con Volodymyr Zelensky, Donald Trump riceverà anche il premier israeliano Netanyahu sul quale è pronto ad aumentare il pressing per l’avvio della fase due del piano su Gaza. Sarà l’occasione di tentare di ritrovare l’armonia mentre si allargano le divergenze. Per ultima, quella sul Somaliland, territorio di cui il governo di Netanyahu ha annunciato il riconoscimento trasformando Israele nel primo Paese dell’Onu a farlo. “Zelensky e Netanyahu vengono. Tutti vengono: rispettano di nuovo il nostro Paese”, ha detto Trump a Politico riferendosi ai prossimi appuntamenti a Mar-a-Lago. 

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ribadito che Israele “non si ritirerà mai del tutto” dalla Striscia di Gaza: resterà una significativa zona di sicurezza all’interno della Striscia, anche dopo la fase due del piano di pace, se Hamas si disarma”. A Gaza la popolazione è stremata dal freddo e la tregua resta fragile. L’Idf ha annunciato una serie di attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui depositi di armi e un complesso di addestramento. Nel corso di un raid sul Libano meridionale, l’esercito israeliano ha fatto sapere di avere ucciso Hussein Mahmoud Marshad al-Jawhari, un capo della Forza Quds.

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29 minuti fa

Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su  quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald  Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state  ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della  lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in  Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra  che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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38 minuti fa

Netanyahu si prepara a partire per Usa, lunedì incontra Trump

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si prepara a partire alla volta degli Stati Uniti, dove lunedì incontrerà il presidente americano Donald Trump. Secondo il programma di viaggio diffuso dal suo ufficio, il capo di governo decollerà domani mattina e atterrerà in Florida alle 14 (le 20 in Italia). Lunedì incontrerà il segretario di Stato americano Marco Rubio nel primo pomeriggio, seguito dal faccia a faccia con Trump a Mar-a-Lago alle 15.30. Al centro del colloquio ci sarà Gaza e la seconda fase del piano promosso dal capo della Casa Bianca, che langue. Tra gli argomenti attesi, anche l’Iran, le tensioni con il Libano ed Hezbollah e lo stato dei colloqui per un accordo di sicurezza con la nuova Siria di Ahmad Al-Sharaa. Non ultimo, probabilmente, il tema del Somaliland, il cui riconoscimento da parte di Israele, il primo a farlo, ha suscitato una durissima reazione internazionale e non particolare ‘entusiasmo’ da parte dello stesso Trump.

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59 minuti fa

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una  divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto  Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli  Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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22:30

La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi  sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini  al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando  persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.

Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con  massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di  terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è  stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso  dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e  all’Iran.

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22:01

Somaliland, Somalia: “Aggressione Israele contraria a diritto”

Il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud ha
condannato il riconoscimento del Somaliland da parte di Israele,
definendola una “aggressione illegale del primo ministro Netanyahu
contraria al diritto internazionale”. “L’ingerenza negli affari interni
della Somalia e’ contraria alle norme giuridiche e diplomatiche
consolidate. La Somalia e il suo popolo sono un tutt’uno”, ha sottolineato
il capo di Stato su X.

22:00

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è  riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni,  qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle  due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre  del 2025.

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

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21:30

Somaliland, amb.Israele: “Agiremo responsabilmente per stabilità”

“Non ci sottrarremo alle discussioni politiche.
Israele continuera’ ad agire in modo responsabile e con discrezione, al
fine di rafforzare la cooperazione con i partner che contribuiscono alla
stabilita’ regionale”. Lo ha affermato l’ambasciatore israeliano all’Onu,
Danny Danon, riferendo della riunione urgente del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite indetta per lunedi’ dopo il riconoscimento del
Somaliland da parte dello Stato ebraico. La mossa di Tel Aviv ha suscitato
la dura opposizione della Somalia in primis, insieme al mondo
arabo-islamico e all’Unione africana.

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21:30

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el  Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla “fase 2” del piano, in  particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia,  quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di  due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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21:22

Somaliland: lunedì riunione urgente Consiglio Sicurezza Onu

Il Consiglio di Sicurezza Onu si riunirà lunedì per una “riunione urgente” in seguito al riconoscimento del Somaliland da
parte di Israele. Secondo Yedioth Ahronoth, l’iniziativa avviene su
richiesta della Somalia, che avrà la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza per il mese di gennaio.

21:09

Bennett attacca Netanyahu per Qatargate: “Tradimento”

L’ex premier israeliano Naftali Bennett e’ tornato
ad attaccare il capo di governo Benjamin Netanyahu sullo scandalo
Qatargate, accusandolo di “tradimento”. “Chiunque continui a proteggere i
traditori e a finanziare la loro difesa legale anche dopo che l’atto e’
stato scoperto, viola il suo dovere piu’ fondamentale di lealta’ nei
confronti della sicurezza di Israele e non puo’ ricoprire la carica di
primo ministro nemmeno per un altro minuto”, ha scritto su X. Anche dalle
fila del Likud, il partito di Netanyahu, si e’ levata la voce del deputato
Moshe Saada: interpellato se fosse legittimo per una persona impiegata
nell’ufficio del primo ministro lavorare per il Qatar, ha risposto ai
microfoni di Channel 12, “assolutamente no”. “Non e’ legittimo lavorare
contemporaneamente con il Qatar”, ha ribadito.

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21:06

Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono

Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con  l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi  arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza  di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha  più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.

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20:57

Piantedosi: “Molto attenti su rischi a manifestazioni pro Pal”

“Questi erano personaggi molto attivi nell’ambito delle manifestazioni  che ci hanno impegnato nei mesi trascorsi. Quindi il rischio” di  infiltrazioni terroristiche nelle manifestazioni pro Palestina “in  teoria c’è, è sondato dagli investigatori e bisogna stare molto  attenti”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi intervenuto  al Tg2 in merito all’operazione che ha portato a nove arresti per i  fondi destinati ad Hamas. “Si tratta di personaggi – ha aggiunto il  titolare del Viminale – che in qualche modo vanno a costituire  quell’area grigia di confine tra quelle che sono iniziative di sostegno  alla causa palestinese, ma che in realtà qualche volta mascherano  attività di vero e proprio sostegno alle azioni terroristiche”.

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20:36

Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza

Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che  rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal  2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono  insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e  assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto. Il timore –  ha detto a Sky Tg24 Insider la presidente di Msf Italia, Monica Minardi –  è che Israele voglia “usare il controllo degli aiuti come arma  genocidaria”.

Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza

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20:15

Medioriente, lunedì Netanyahu da Trump alla Casa Bianca

19:59

Israele: “Arresti in Italia passo importante nella lotta contro Hamas”

Il ministro israeliano della Diaspora Amichai Chikli accoglie con favore gli arresti in Italia, definendoli “un passo importante nella lotta contro il terrorismo di Hamas, che ha spostato sempre più il suo baricentro verso l’Europa”. Lo riporta Haaretz. “Il ministero ha ripetutamente messo in guardia dalla pericolosa convergenza tra attività apparentemente civili e infrastrutture terroristiche – ha aggiunto Chikli -. Spero che questi arresti segnino una svolta e l’inizio di uno sforzo determinato per smantellare le reti di Hamas in Europa e nel mondo occidentale in generale”.

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19:47

Rete proPal: “Spagna ha autorizzato l’acquisto di materiale militare da Israele”

La Campagna per la Fine del Commercio di Armi con Israele, promossa dalla rete proPelestina (Rescop) e sostenuta da oltre 600 organizzazioni, ha denunciato che il governo spagnolo ha autorizzato “il trasferimento di materiale di doppio uso”, militare e civile, proveniente da Israele, impiegato in quattro programmi industriali nei quali partecipa l’azienda aeronautica Airbus Espana.
   In un comunicato, Rescop precisa che l’esecutivo ha attivato la cosiddetta ‘clausola di eccezione” all’embargo totale alla compravendita di armi con Israele, approvato a settembre dal Cdm e ratificato dal Congresso iberico, per dare copertura legale all’acquisto di componenti e a contratti collegati a grossi progetti di Airbus, perché possano andare avanti, seppure richiedendo tecnologie e forniture industriali israeliane.
   La giustificazione data dall’esecutivo, si segnala nella nota, è che tali progetti, in mancanza delle componenti israeliane, potrebbero saltare, mettendo a rischio impieghi, il futuro di Airbus in Spagna e l’autonomia strategica e gli interessi nazionali spagnoli.
    La ‘clausola di eccezione’ allo stop totale all’acquisto alla vendita e di materiale bellico o di doppio uso con Israele consente all’esecutivo iberico di autorizzare “eccezionalmente” i trasferimenti di materiale di difesa, sulla base di “interessi nazionali generali”. In questo caso, l’autorizzazione delle forniture, pubblicata dalla Moncloa, è stata autorizzata dal Cdm lo scorso 23 dicembre.
   Secondo Redcop, “il governo ha posto di nuovo manifesto che quando bisogna decidere fra economia e diritti umani, dà priorità ai sui interessi commerciali prima che alle vite delle persone palestinesi”.

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19:13

I giovani palestinesi: blitz è “un’operazione repressiva”

“Condanniamo con fermezza l’operazione repressiva che all’alba di oggi ha portato all’arresto di nove persone e al coinvolgimento di tre associazioni, con l’accusa di finanziamento a organizzazioni politiche in Palestina. Si tratta di un grave atto di criminalizzazione delle mobilitazioni e delle associazioni solidali con il popolo palestinese in Italia”. Lo scrivono i Giovani Palestinesi d’Italia (Gpi) e l’Unione Democratica Arabo-Palestinese (Udap).    “Questi arresti, insieme ai precedenti casi di Anan, Ali, Mansour e Ahmad Salem, confermano una preoccupante deriva repressiva e un uso politico dell’apparato giudiziario volto a colpire il dissenso e a intimidire chi denuncia l’occupazione e i crimini commessi contro il popolo palestinese. La resistenza è un diritto legittimo del popolo palestinese, così come di ogni popolo in lotta per la propria autodeterminazione, ed è riconosciuta anche dal diritto internazionale. Rifiutiamo pertanto che venga arbitrariamente equiparata al “terrorismo”. Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutte e tutti coloro che sono stati colpiti da questa campagna repressiva e rinnoviamo il nostro impegno a proseguire la mobilitazione contro l’occupazione, il genocidio e la complicità dell’Italia, così come contro ogni forma di repressione del dissenso. La solidarietà con il popolo palestinese non è terrorismo!”, concludono i Giovani Palestinesi d’Italia e  l’Unione Democratica Arabo-Palestinese.

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19:07

Freedom Flotilla: “Repressione contro chi solidarizza con palestinesi”

“In Germania, nel Regno Unito e in Italia, si moltiplica la repressione – divieti, fermi, sanzioni, interventi di polizia e procedimenti penali – contro cittadini, attivisti, organizzazioni e personalità pubbliche, colpevoli unicamente di esprimere solidarietà al popolo palestinese, di denunciare i crimini commessi dall’entità sionista nei territori occupati e di chiamare al rispetto del diritto internazionale. Tali atti costituiscono una grave compressione delle libertà democratiche fondamentali e rivelano una pericolosa deriva autoritaria, finalizzata a silenziare il dissenso e a impedire che l’opinione pubblica europea prenda piena coscienza delle responsabilità nella pulizia etnica in corso a Gaza e nei territori palestinesi occupati”. A dirlo sono gli attivisti della Freedom Flotilla Italia che condanna con decisione “ogni forma di repressione della solidarietà e ribadisce che la difesa dei diritti del popolo palestinese non è reato, ma un dovere morale e politico di chiunque creda nella giustizia, nella pace e nei diritti umani universali. Richiamiamo alle proprie responsabilità le istituzioni italiane ed europee affinché pongano immediatamente fine alla criminalizzazione della solidarietà, garantiscano pienamente le libertà civili e politiche — a partire dalla libertà di espressione, di manifestazione e di associazione — e si assumano il compito di agire concretamente per fermare le violazioni sistematiche del diritto internazionale e dei diritti umani subite dal popolo palestinese. La solidarietà non si processa. Chi sceglie la la censura in realtà mette in discussione la democrazia. Il silenzio non è neutralità: è complicità”.

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19:05

Fondi ad Hamas, manifestanti in corteo a Milano

Sono partiti da piazza Cavour in corteo i manifestanti scesi oggi in piazza a Milano in solidarietà agli indagati nell’inchiesta della Procura di Genova sul finanziamento ad Hamas. I partecipanti, qualche centinaio, hanno percorso via Senato e sono arrivati in corso Buenos Aires da dove si stanno dirigendo verso piazza San Babila. Fra gli slogan che scandiscono ‘Libertà, libertà, per Gaza siamo qua’ e ancora ‘Netanyahu assassino’, ‘Meloni assassina’. Il corteo è arrivato in piazza Duomo a Milano dove si è unito al presidio quotidiano che viene fatto per chiedere una Palestina libera.    “Gli arresti fanno parte della repressione della grande mobilitazione di solidarietà del popolo palestinese” dice Elio Lupoli, volto storico del centro sociale Vittoria, che fin dal 7 ottobre 2023 è sceso in piazza a sostegno della Palestina fianco a fianco con le associazioni palestinesi, di cui alcuni noti rappresentanti in Italia sono stati arrestati oggi.    Per loro, il corteo milanese di oggi ha chiesto a gran voce ‘libertà’ e si prepara a riunirsi in assemblea nei prossimi giorni. A margine della manifestazione, le varie sigle e realtà che in questi due anni si sono impegnate a sostegno del popolo palestinese rivendicano le loro attività benefiche di raccolta fondi a favore della popolazione di Gaza, ricordando le tante iniziative per portare cibo e medicinali ai gazawi sotto l’assedio.

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18:27

Unione arabo palestinese: “Gli arresti ordini di Israele”

“Gli arresti si commentano da soli, come le denunce e gli abusi di ogni tipo. Chi supporta i palestinesi sotto attacco diventa target dei fascisti, sono ordini che arrivano da Israele e il nostro governo riceve ordini direttamente da Netanyahu”: così Shukri Hroub dell’Udap (Unione democratica arabo palestinese), responsabile logistica della Freedom flotilla, commenta con l’ANSA i 9 arresti di oggi.
    “In Occidente è stata esportata tanta democrazia che ne è rimasta poco” si rammarica l’esponente della comunità palestinese in Italia, che ha marciato fianco a fianco con Hannoun e altri arrestati nelle manifestazioni che si sono susseguite a Milano ogni sabato dal 7 ottobre 2023. “Per ciò che so, questi 9 palestinesi non hanno fatto altro che dare un supporto reale ai palestinesi contro l’assenza del mondo, c’è chi lo fa con associazioni, chi in un altro modo, come noi che mandiamo fondi direttamente all’ospedale di Gaza, e a queste persone vengono sequestrati i soldi o sono criminalizzati, è l’ennesima dimostrazione di supporto al genocidio. A Roma – sottolinea – si devono difendere dall’accusa di complicità in genocidio ma con questo atteggiamento non risolvono i loro problemi perché il popolo italiano a Roma ha detto la sua con una manifestazione da un milione di persone”. “Con la loro mossa di accusare i nostri ragazzi in giro per il mondo devono sapere – conclude – che non ci fermano, troveremo sempre il modo di aiutare il nostro popolo che lotta per i suoi diritti e per sopravvivere nella sua terra perché abbiamo il sostegno del popolo del mondo, poi massonerie, mafiette e governetti e servi di Trump sono un altro discorso, loro governano e comandano e ci vogliono portare in guerra con la grande operazione di riarmo”.

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18:26

Libano: Parigi condanna fuoco Idf contro pattruglia Unifil

La Francia ha condannato i colpi israeliani
che ieri hanno ferito leggermente un casco blu della missione Unifil nel
Libano meridionale. Lo ha denunciato in una nota il Quai d’Orsay, mettendo
l’accento su “una serie di azioni simili (compiute) da parte dell’esercito
israeliano contro l’Unifil nelle ultime settimane”. Parigi ha “invitato
Israele a cessare queste violazioni della Risoluzione 1701 del Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite e a rispettare il cessate il fuoco del 26
novembre 2024, che e’ vincolante per tutte le parti”. Il ministero degli
Esteri francese ha ribadito “che la protezione delle forze di pace Onu,
nonche’ la sicurezza del suo personale, proprieta’ e locali, devono essere
garantite” e ha ribadito il suo “sostegno alla piena attuazione del
mandato della Forza Unifil”.

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18:14

La Russa: “Nessuna tolleranza per chi fiancheggia gruppi terroristici”

“Desidero esprimere il mio apprezzamento per la brillante operazione che ha portato all’arresto di nove persone con la grave accusa di aver finanziato Hamas, attraverso associazioni benefiche. Nessuna tolleranza per chi fiancheggia gruppi terroristici e sostiene il fondamentalismo islamico: una maggiore sicurezza in Italia e nel mondo passa anche da operazioni come questa. Al ministro Piantedosi, alle Forze dell’ordine e alla magistratura che hanno reso possibile questo importante risultato, giungano la mia gratitudine e le mie congratulazioni”. Così il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa.

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17:59

Attesa elezione nuovo leader Hamas, favorito al-Hayya

E’ attesa a breve l’elezione del nuovo leader di
Hamas. Tra i due candidati principali, Khaled Mashaal e Khalil al-Hayya,
il secondo e’ il favorito. Secondo le fonti citate dal quotidiano saudita
Asharq al-Awsat, la loro principale divergenza politica riguarda il ritiro
israeliano da Gaza: Hayya, considerato vicino all’Iran, sosterrebbe la
continuazione del “conflitto armato con Israele nella Striscia fino alla
fine della guerra e al completo ritiro dell’esercito israeliano”, mentre
Mashaal, considerato piu’ vicino al Qatar, cercherebbe “compromessi
negoziati per porre fine all’occupazione” dell’enclave palestinese.
Mashaal sosterrebbe anche “il tentativo di allontanare Hamas dall’Iran” e
“avvicinarlo agli Stati arabi moderati”. Secondo le fonti, Hayya
probabilmente vincera’, poiche’ gode del sostegno dei leader di Hamas sia
a Gaza che in Cisgiordania, incluso il capo del politburo della
Cisgiordania, Zaher Jabarin.

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17:22

Fondi ad Hamas, ministro Esteri Israele ritwitta Piantedosi, Salvini e Fdi

In pieno shabbat, il riposo ebraico, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar non ha finora commentato la notizia degli arresti in Italia per presunti finanziamenti ad Hamas, ma ha ritwittato i post dei ministri Matteo Piantedosi e Matteo Salvini e di Fratelli d’Italia sulla vicenda. La notizia ha tuttavia trovato spazio sui principali siti di informazione israeliani, da Times of Israel a Haaretz, fino a quello della tv pubblica Kan. 

16:57

Media, ‘presto Hamas eleggerà il nuovo leader, Hayya favorito’

Si prevede che Hamas eleggerà un nuovo leader entro pochi giorni o poche settimane: lo scrive l’agenzia di stampa saudita Asharq – citando fonti vicine alla leadership del gruppo – rilanciata dai media israeliani. Le stesse fonti avrebbero “escluso la possibilità di indire elezioni generali prima della fine completa della guerra”. I due candidati principali sarebbero l’ex capo di Hamas Khaled Meshaal e l’attuale capo dell’ufficio politico di Gaza Khalil al-Hayya. Secondo le fonti, la loro principale divergenza politica immediata riguarda il ritiro israeliano da Gaza. Hayya, considerato vicino all’Iran, sosterrebbe la continuazione del “conflitto armato con Israele nella Striscia di Gaza fino alla fine della guerra e al completo ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia”. Mentre Meshaal, considerato più vicino al Qatar, cercherebbe “compromessi negoziati per porre fine all’occupazione di Gaza”. Meshaal sosterrebbe anche “il tentativo di allontanare Hamas dall’Iran” e “avvicinarlo agli Stati arabi moderati”, affermano le fonti ad Asharq. Le fonti citate da Asharq affermano che Hayya probabilmente vincerà, poiché gode del sostegno dei leader di Hamas sia a Gaza che in Cisgiordania, incluso il capo dell’ufficio politico della Cisgiordania, Zaher Jabarin. Secondo Asharq, l’organo elettivo è il Consiglio generale della Shura di Hamas, che comprende circa 50 membri in rappresentanza dei tre uffici politici regionali di Hamas: Gaza, Cisgiordania e diaspora palestinese. 

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15:47

L’Unifil a Israele: “Stop ai comportamenti aggressivi”

L’Unifl, la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano ha lanciato un nuovo appello a Israele a “cessare il comportamento aggressivo” dopo che un peacekeeper è rimasto ferito in un attacco dell’Idf nei pressi della loro posizione nel sud del Paese. Si tratta dell’ultimo incidente segnalato dalle forze di Onu nel Libano meridionale, dove l’Unifil funge da cuscinetto tra Israele e Libano e collabora con l’esercito libanese per sostenere una tregua durata un anno tra Israele e il gruppo militante Hezbollah. All’inizio di questo mese, l’Unifil aveva dichiarato che le forze israeliane avevano aperto il fuoco sulle sue forze nel Libano meridionale. Il mese scorso aveva annunciato che i soldati israeliani avevano aperto il fuoco sulle sue truppe nel sud, mentre l’esercito israeliano, da parte sua, aveva sostenuto di aver scambiato i caschi blu per persone “sospette” e di aver sparato colpi di avvertimento.

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15:07

Genova, 7 milioni di finanziamenti ad Hamas: 9 arresti, tra cui Mohammad Hannoun

L’accusa è di aver finanziato Hamas per 7 milioni di euro attraverso associazioni. Tra gli arrestati, anche il presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun. Meloni: “Apprezzamento per l’arresto”. Il ministro Piantedosi: “Operazione molto importante, squarciato il velo sulle attività”. I pm: “Le indagini non tolgono rilievo a crimini commessi ai danni popolazione palestinese”

Genova, finanziamenti ad Hamas: 9 arresti tra cui Mohammad Hannoun

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14:31

Fondi ad Hamas, Amici di Israele: “Si toglie il velo alla complicità in Italia”

A Firenze “è stato eseguito l’arresto di un soggetto ritenuto dagli inquirenti assai pericoloso nonché referente territoriale di una associazione benefica pro Pal e plaudiamo all’attività degli inquirenti. Nella nostra città non c’è spazio per il terrorismo palestinese né per i suoi sostenitori”. Lo afferma con un comunicato Kishore Bombaci, presidente dell’Associazione Fiorentina Amici di Israele, sottolineando che “oggi finalmente si inizia a togliere il velo alle inaccettabili complicità di cui gode Hamas in Occidente e in Italia”. L’associazione confida che “l’inchiesta vada avanti e che porti alla luce tutta la filiera di finanziamenti ad Hamas che ne costituiscono il polmone principale perché, come diceva Giovanni Falcone, la strada per sconfiggere le organizzazioni criminali è seguire i flussi di denaro” ed esprime “profonda gratitudine alle forze dell’ordine e soddisfazione alla notizia dell’arresto di fiancheggiatori e finanziatori di Hamas da parte delle forze dell’ordine e della magistratura”. “L’inchiesta genovese – afferma sempre Kishore Bombaci, presidente dell’Associazione – sta facendo emergere una rete di contiguità a più livelli con l’organizzazione terroristica di Hamas e che tale rete orienta una cospicua fetta del movimento pro Pal anche strumentalizzando la buona fede di quei cittadini che credendo di donare a favore dei palestinesi vedevano le loro donazioni direzionate verso il terrorismo”. 

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14:21

Fondi ad Hamas, due degli indagati sono latitanti

Delle nove misure cautelare ottenute dalla procura di Genova nei confronti di presunti finanziatori di Hamas, solo sette sono state eseguite. Due degli indagati si trovano all’estero, uno in Turchia e uno a Gaza. Lo ha reso noto il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente. Nel corso delle perquisizioni effettuate stamani a Genova, Milano, Monza Firenze, Roma, Bologna, Torino, Modena, Bergamo e Lodi, e che sono tuttora in corso, sono stati sequestrati oltre 200mila euro in contanti, la maggior parte presso la sede dell’associazione La Cupola d’Oro a Milano. 

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13:43

Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza

Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che  rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal  2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono  insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e  assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto. Il timore –  ha detto a Sky Tg24 Insider la presidente di Msf Italia, Monica Minardi –  è che Israele voglia “usare il controllo degli aiuti come arma  genocidaria”

Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza

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13:06

Mohammad Hannoun, chi è il presidente dell’associazione palestinesi d’Italia

Nato nel 1962, cittadino giordano, vive a Genova da anni.  Architetto di professione, nel 1994 ha fondato l’Associazione Benefica  di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp). È finito nella  blacklist del dipartimento del Tesoro americano e per le sue  dichiarazioni gli è stato notificato il foglio di via da Milano. Ora è  stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta nel capoluogo ligure.  Secondo le accuse ha finanziato Hamas per 7 milioni di euro.

Chi è Mohammad Hannoun, presidente associazione palestinesi d’Italia

Chi è Mohammad Hannoun, presidente associazione palestinesi d’ItaliaVai al contenuto

12:53

Finanziavano Hamas, portato via un uomo da sede Cupola D’oro

Un uomo è stato portato via a bordo di una macchina civetta della Polizia da via Venini a Milano, dove si trova la sede dell’associazione benefica Cupola d’oro, coinvolta nell’inchiesta della Dda di Genova sul finanziamento ad Hamas. Potrebbe essere il responsabile dell’Associazione Khalid Abu Deiah, che risulta fra gli indagati, e che avrebbe quindi assistito alla perquisizione cominciata all’alba ed eseguita da numerosi poliziotti e finanzieri, alcuni con il volto coperto da passamontagna.

11:35

Finanziavano Hamas, ecco chi sono gli arrestati

“Mohammad Hannoun e i suoi stretti collaboratori hanno costituito in Italia una cellula di Hamas e da molti anni operano, per mezzo della Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (A.b.s.p.p.), nella raccolta di fondi destinati in tutto o in parte a detta organizzazione terroristica”. Lo rende la polizia in un comunicato.    Fra gli altri arrestati c’è Ra’Ed Hussny Mousa Dawoud, considerato membro del comparto estero di Hamas e referente con Hannoun della cellula italiana. E’ dipendente dal 2016 di A.b.s.p.p. e corresponsabile della filiale milanese dell’associazione.    Membri del comparto estero di Hamas e della cellula italiana sono considerati anche altri tre dipendenti di A.b.s.p.p.: Raed Al Salahat, componente del board of directors della European Palestinians Conference,  referente per Firenze e la Toscana di A.b.s.p.p.; Yaser Elasaly, responsabile con Dawoud della filiale milanese; Jaber Abdelrahim Albustanji Riyad. In manette è finito anche Osama Alisawi, ritenuto membro di Hamas, di cui è stato Ministro dei Trasporti del Governo di fatto a Gaza. Presidente del Blocco Islamico dell’Unione degli Ingegneri, è stato cofondatore nel 1994 della A.b.s.p.p.    L’accusa per questi sei arrestati è di aver versato negli anni complessivamente 7 milioni e 280 mila euro per Hamas. I fondi  venivano raccolti ufficialmente a fini umanitari per la popolazione palestinese, a Genova e in altre località in Italia e all’estero, ma per gli inquirenti “più del 71% finiva al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di tutte le articolazioni dell’organizzazione terroristica”.

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11:30

Somaliland: Hamas, mossa Israele riflette suo “isolamento”

Hamas ha condannato il riconoscimento da parte di Israele della regione separatista somala del Somaliland come “Stato sovrano e indipendente”, affermando che ciò dimostra il “profondo isolamento” che Israele sta affrontando in seguito ai crimini commessi a Gaza. “Consideriamo questo un precedente pericoloso e un disperato tentativo di ottenere falsa legittimità da un’entità fascista che occupa la terra di Palestina”, ha dichiarato Hamas in una nota. Israele è il primo Paese al mondo a riconoscere ufficialmente l’esistenza del Somaliland, una regione che ha fatto parte di un protettorato britannico fino al 1960 e che, pur non avendo un riconoscimento internazionale, gode di una propria Costituzione, valuta e governo all’interno della Somalia. Hamas ha inoltre affermato che questa misura riflette “il profondo isolamento internazionale dell’entità sionista, a seguito dei crimini di genocidio” a Gaza e, ancora una volta, ha esortato Israele a non tentare di trasferire i palestinesi in paesi terzi in Africa. “Affermiamo il nostro totale rifiuto dei piani dell’occupazione di sfollare forzatamente il nostro popolo, incluso l’uso del Somaliland come destinazione per la popolazione di Gaza”, ha aggiunto, riferendosi ai colloqui segreti che Israele ha tenuto con i leader di vari Paesi nel corso dell’anno, come rivelato dalla stampa americana a marzo. 

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11:24

A Betlemme riapre il “Walled Off Hotel” progettato da Banksy

Nato nel 2017 e chiuso dopo il 7 ottobre 2023, il “Walled Off  Hotel” (Fuori dal muro) non è solo una struttura ricettiva ma  rappresenta anche un vero e proprio progetto politico: si trova infatti  di fronte al muro che separa Israele dalla Cisgiordania

A Betlemme riapre il 'Walled Off Hotel' progettato da Banksy

A Betlemme riapre il ‘Walled Off Hotel’ progettato da BanksyVai al contenuto

11:22

Media, Israele e Usa divergono su ricostruzione Gaza

Israele e Stati Uniti sarebbero in disaccordo sulla possibilità di iniziare la ricostruzione della Striscia di Gaza o di smilitarizzarla prima: lo riporta l’emittente israeliana Kan News secondo cui, l’amministrazione statunitense vuole passare alla Fase 2 del piano del presidente Trump per porre fine alla guerra già a metà del

mese prossimo. Fonti israeliane affermano che l’amministrazione vuole che il passaggio avvenga simultaneamente: disarmare la Striscia e ricostruirla. Ma Israele vuole prima disarmare Hamas e smilitarizzare la Striscia, e poi passare alla fase di ricostruzione. Le IDF stanno già bonificando aree a Rafah per il trasferimento della popolazione nei quartieri che saranno costruiti. Tuttavia, permangono notevoli punti interrogativi riguardo alla costituzione della forza multinazionale che dovrebbe operare nella Striscia di Gaza, incluso il coinvolgimento turco. Secondo una fonte vicina alla questione, sia l’Italia che l’Indonesia hanno concordato di inviare soldati per la forza, che opererà con un mandato simile a quello dell’Unifil.

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11:09

Salvini, spero che i finanziatori di Hamas vengano presi tutti

“Spero che vengano presi tutti. Che vengano espulsi quelli che sono in Italia illegalmente e spero che il processo di pace prosegua nonostante i pro-pal”. Lo ha detto Matteo Salvini a Radio Libertà commentando l’arresto di nove indagati per presunti finanziamenti ad Hamas fra questi Mohammad Hannoun presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia.   “Quindi il presidente dei giovani palestinesi, che è stato intervistato centinaia di volte e che mi dava dell’assassino del genocida, come a tutto il governo, era lui un finanziatore dei genocidi”. Ha detto Salvini apprendendo la notizia dell’arresto in diretta durante la trasmissione. “Se oggi a Gaza e a Tel aviv non volano missili e scorre meno sangue non è grazie alla Flottilla, all’Albanese, a Greta Thumberg, alla Schlein ma è grazie a Donald Trump e alla buona volontà dimostrata da palestinesi e israeliani nonostante i fenomeni che in Italia e in Europa hanno fatto casino dalla parte sbagliata” ha detto ancora ricordando che “L’Italia è fra i Paesi non musulmani quello che ha maggiormente aiutato la popolazione palestinese”.

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10:28

I pm: “Indagini non cancellano crimini di Israele a Gaza”

“Le indagini e i fatti attraverso esse emersi non possono in alcun modo togliere rilievo ai crimini commessi ai danni della popolazione palestinese successivamente al 7 ottobre 2023 nel corso delle operazioni militari intraprese dal Governo di Israele, per i quali si attende il giudizio da parte della Corte Penale Internazionale,”. Lo scrivono il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Mlillo e il procuratore di Genova Nicola Piacente nella nota sull’operazione che ha portato all’arresto di nove persone accusate di aver finanziato Hamas. “Allo stesso tempo – aggiungono – tali crimini non possono giustificare gli atti di terrorismo (compresi quelli del 7 ottobre 2023) compiuti da Hamas e dalle organizzazioni terroristiche a questa collegate ai danni della popolazione civile, né costituirne una circostanza attenuante”. 

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10:01

Genova, 7 milioni di finanziamenti ad Hamas: 9 arresti, tra cui Mohammad Hannoun

L’accusa è di aver finanziato Hamas per 7 milioni di euro attraverso associazioni. Tra gli arrestati, anche il presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun. I provvedimenti cautelari sono stati emessi nell’ambito un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova. Il ministro Piantedosi: “Operazione molto importante, ricostruiti contatti e flussi finanziari su scala internazionale”

Genova, finanziamenti ad Hamas: 9 arresti tra cui Mohammad Hannoun

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09:56

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el  Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla “fase 2” del piano, in  particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia,  quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di  due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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09:27

Madrid condanna “l’ingiustificabile attentato terrorista” in Israele

Il governo spagnolo ha condannato “l’ingiustificabile attentato terrorista” perpetrato ieri nel nord di Israele, nelle località di Ein Harod e a Beit Shean, dove due persone state uccise, una investita e l’altra accoltellata. Madrid ha trasmesso il suo cordoglio alle famiglie e ai parenti delle due vittime, nonché gli auspici di una rapida guarigione ai feriti. Il ministero degli Esteri in una nota fa appello a “porre fine ai cicli di violenza le cui principali vittime sono civili innocenti”, mediante la urgente attuazione della soluzione dei due Stati, “un modo in cui Israele e la Palestina convivano in pace e sicurezza”. 

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09:23

Sette milioni di finanziamenti ad Hamas, 9 arresti

Arrestati da polizia e guardia di Finanza nove persone accusate di aver finanziato Hamas per sette milioni di euro attraverso associazioni. I provvedimenti cautelari sono stati emessi nell’ambito una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. Eseguite misure cautelari nei confronti di nove indagati, destinatari tutti della custodia in carcere, e di tre associazioni. 

08:54

La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi  sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini  al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando  persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.

Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con  massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di  terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è  stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso  dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e  all’Iran.

La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni

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08:27

Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza

Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che  rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal  2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono  insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e  assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto. Il timore –  ha detto a Sky Tg24 Insider la presidente di Msf Italia, Monica Minardi –  è che Israele voglia “usare il controllo degli aiuti come arma  genocidaria”.

Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza

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06:11

Unifil: “L’esercito israeliano spara e ferisce un peacekeeper in Libano”

La forza di pace delle Nazioni Unite Unifil ha annunciato che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco questa mattina nei pressi della Linea Blu, che separa il Libano da Israele e dalle alture del Golan, ferendo leggermente un peacekeeper, nel corso di due distinti incidenti avvenuti nel sud del Libano. Lo riporta The Times of Israel. Secondo la forza di pace Onu, il fuoco delle truppe dell’Idf posizionate a sud della Linea Blu ha colpito una pattuglia Unifl che stava ispezionando un posto di blocco nel villaggio di Bastarra. L’esplosione e gli spari hanno causato una lieve commozione cerebrale a un peacekeeper. 

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06:10

L’Unifil a Israele: “Stop ai comportamenti aggressivi”

L’Unifl, la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano ha lanciato un nuovo appello a Israele a “cessare il comportamento aggressivo” dopo che un peacekeeper è rimasto ferito in un attacco dell’Idf nei pressi della loro posizione nel sud del Paese. Si tratta dell’ultimo incidente segnalato dalle forze di Onu nel Libano meridionale, dove l’Unifil funge da cuscinetto tra Israele e Libano e collabora con l’esercito libanese per sostenere una tregua durata un anno tra Israele e il gruppo militante Hezbollah. All’inizio di questo mese, l’Unifil aveva dichiarato che le forze israeliane avevano aperto il fuoco sulle sue forze nel Libano meridionale. Il mese scorso aveva annunciato che i soldati israeliani avevano aperto il fuoco sulle sue truppe nel sud, mentre l’esercito israeliano, da parte sua, aveva sostenuto di aver scambiato i caschi blu per persone “sospette” e di aver sparato colpi di avvertimento. A ottobre, l’Unifil ha reso noto che uno dei suoi membri era stato ferito da una granata israeliana sganciata vicino a una posizione Onu nel sud del Paese, il terzo incidente del genere in poco più di un mese. “Gli attacchi contro o in prossimità delle forze di peacekeeping costituiscono gravi violazioni della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza”, ha sottolineato la forza di peacekeeping, riferendosi alla risoluzione del 2006 che ha costituito la base della tregua del novembre 2024. 

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06:08

Media: “Disaccordo Usa-Israele sui tempi della ricostruzione di Gaza”

Un disaccordo tra Israele e Stati Uniti sull’opportunità di iniziare la ricostruzione della Striscia di Gaza o di smilitarizzarla prima: è quanto riporta l’emittente israeliana Kan News. L’amministrazione americana è interessata a procedere con la Fase 2 del piano del presidente Trump per porre fine alla guerra già a metà del mese prossimo, e fonti israeliane affermano che l’amministrazione vuole che il passaggio avvenga simultaneamente: disarmare la Striscia e ricostruirla. Ma Israele vuole prima disarmare Hamas e smilitarizzare la Striscia, e solo dopo procedere con la fase di ricostruzione. Come parte del piano, le Idf stanno già bonificando aree a Rafah per preparare il terreno per la fase successiva, che include il trasferimento della popolazione nei quartieri che saranno costruiti, senza le Idf e senza Hamas, a Rafah. Il piano americano prevede inizialmente lo schieramento di case mobili, ma in seguito anche nuove costruzioni. Tuttavia, ci sono significativi punti interrogativi riguardo alla costituzione della forza multinazionale che dovrebbe operare nella Striscia, incluso il coinvolgimento turco. Secondo una fonte vicina alla vicenda, sia l’Italia che l’Indonesia hanno concordato di inviare soldati nella forza, che opererà secondo un mandato simile a quello dell’Unifil. 

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